Tav, accusa di bancarotta per i fratelli Martina

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Chiesto il rinvio a giudizio per il crac dell’omonima srl (incaricata di alcuni lavori preliminari dell’alta velocità) da cui è nata l’impresa che ora opera a Chiomonte

Tav, accusa di bancarotta per i fratelli Martina
Il cantiere di Chiomonte

Il pm Roberto Furlan ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ipotesi di reato di concorso in bancarotta fraudolenta per i gemelli Claudio e Roberto Martina, proprietari della Martina srl che fu incaricata di effettuare alcuni lavori preliminari per la Tav. Dal rilevamento di un ramo della stessa azienda è nata la Martina Service, che ha una diversa proprietà e oggi opera al cantiere della Torino-Lione a Chiomonte.

Oltre ai gemelli Martina, a cui la Procura di Torino contesta la distrazione di 1,2 milioni di euro dalle casse societarie prima della bancarotta, la richiesta riguarda gli intermediari Fulvio Visioli, Antonio Andreis e Pasquale Crescenzo. 

L’indagine era nata dopo la stessa denuncia dei Martina, che – secondo la ricostruzione dell’accusa – si erano rivolti all’imprenditore Carmine Crescenzo, fratello di Pasquale, per raddrizzare le sorti dell’azienda. Quest’ultimo, già condannato con altre tre persone in un altro procedimento per associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, alla truffa e a reati fiscali, aveva sottratto all’azienda alcuni macchinari e aveva creato un giro di fatturazioni false per diversi milioni di euro. Secondo la ricostruzione del pm, i Martina sarebbero stati non parti lese, ma d’accordo con Crescenzo nell’affossare l’azienda.

Tav, accusa di bancarotta per i fratelli Martinaultima modifica: 2014-07-13T18:22:52+02:00da davi-luciano
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