Tornano i suicidi tra banchieri, si ammazza dirigente JP Morgan

di: WSI | Pubblicato il 11 luglio 2014| Ora 12:59

Prima uccide la moglie poi si spara. La polizia del New Jersey cerca di fare luce sul caso, il quindicesimo quest’anno. Non si può parlare di coincidenze.
NEW YORK (WSI) – Dopo una breve parentesi in cui sembrava che fossero Russia e Cina a registrare un numero sorprendentemente alto di casi di suicidi nel mondo dell’alta finanza, Wall Street è tornata a fare parlare di sé per vicende di cronaca nera e non di economia e mercati.

Il triste trend è tornato in America. Si è ammazzato Julian Knott, 45 anni e dirigente di JP Morgan in quello che risulta essere il quindicesimo caso riportato di suicidio di un banchiere o trader quest’anno. Non si può più parlare di coincidenze.

La polizia di Jefferson Township, New Jersey, sta cercando di fare luce sul caso.

Il numero uno responsabile del Global Network Operations Center ha prima sparato più colpi alla moglie, di 47 anni, prima di togliersi la vita. Lasciano al mondo tre ragazzini in età adolescenziale.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1711346/tornano-i-suicidi-tra-banchieri-si-ammazza-dirigente-jp-morgan.aspx

Strategia del Ministero della guerra: la sfida di Roberta Pinotti

Nessun dubbio penetra la volontà del ministro della difesa Pinotti, il quale, soprattutto su due punti, si è dimostrato fermo e deciso: l’appoggio italiano alle missioni imperialistiche occidentali e la politica di austerità da seguire nei confronti del bilancio dell’esercito nazionale.

DI ANTONIO AVENTAGGIATO · 11 LUGLIO 2014

L’incertezza che si sta verificando in questi giorni riguardo alla possibile adozione o meno degli F35 da parte del governo certamente non rappresenta la situazione generale in cui si trovano i progetti militari ed espansionistici italiani. Se, infatti, molta confusione è presente sulla resistenza, sull’affidabilità degli aerei prodotti da Lockheed Martin, nessun dubbio penetra la volontà del ministro della difesa Pinotti, il quale, soprattutto su due punti, si è dimostrato fermo e deciso: l’appoggio italiano alle missioni imperialistiche occidentali e la politica di austerità da seguire nei confronti del bilancio dell’esercito nazionale. Per quanto riguarda il secondo aspetto, la strada che si è deciso intraprendere è ben chiara: una riduzione certa del personale, ad esempio con la diminuzione del numero di ufficiali.

Attestato ciò, però, resta da dimostrare che le politiche di restringimento del bilancio riguardino anche quelle voci di spesa che non fanno riferimento al capitale umano. In effetti, ultimamente il ministro della difesa ha ribadito la necessità di ridare impulso all’industria bellica, soprattutto dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e di un migliore addestramento delle forze disponibili. Ciò, in realtà, sembra contraddire la pretesa volontà di ridimensionamento del settore. L’industria bellica gioca nelle realtà economiche imperialistiche moderne un ruolo da protagonista: non a caso, anche come tentativo di soluzione da mettere in campo nei confronti della recessione, si è spesso parlato di keynesismo miliatare, che si concretizza nei tentativi di dare slancio ai processi economici nazionali attraverso l’investimento pubblico nel settore produttivo bellico. Certamente più netta è la volontà di continuare ad appoggiare i tentativi imperialistici portati avanti dalla Nato.

Dal 1991, con la guerra del Golfo, l’Italia non ha mai rinunciato a rispettare le pretese militari statunitensi, assecondando ed appoggiando le guerre in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Libia. E proprio sulle ultime tre realtà qui citate verterà, probabilmente, l’impegno militare italiano nei prossimi tempi: la volontà sarà, quindi, quella di consolidare le conquiste effettuate in precedenza, rafforzando la struttura interna per continuare nella dominazione e procedendo alla liquidazione di quegli ostacoli che, ad esempio, sono oggi rappresentati dal tornare in vigore di forze integraliste in quei territori. In questo senso sono state indirizzati gli ultimi interventi del ministero della difesa, che ha parlato degli interessi nazionali in quanto interessi vitali e di sicurezza economica, garantire i quali vale a dire salvaguardare la possibilità di usufruire degli spazi e delle risorse comuni globali senza limitazioni. Da questo punto di vista, ad esempio, anche il possibile appoggio italiano futuro nella questione ucraina verrà certamente inquadrato come necessario alla protezione di un interesse nazionale di prima importanza come quello energetico.

Resta un punto da sciogliere, sul quale il ministro Pinotti non si è ancora schierato con decisione. Uno dei punti fondamentali intorno ai quali verteranno le politiche dell’Unione Europea dei prossimi anni è certamente quello dell’esercito comune continentale, in grado di rafforzare le pretese imperialistiche della comunità e, allo stesso tempo, in grado di poter rappresentare un punto di riferimento a livello internazionale non soltanto in subordinazione, ma anche in contrasto con quello statunitense. Già l’operazione Mare Nostrum e tutte quelle iniziative, come Frontex, che ruotano attorno alla questione dell’immigrazione, sembrano presagire che si vada verso un accordo che possa essere accettato dalle maggiori potenze europee. Ed è, questa dell’esercito comune, una questione che potrebbe anche rappresentare un ostacolo all’egemonia tedesca sul continente: senza l’appoggio di Francia ed Italia l’opzione di una politica militare comune si indebolisce notevolmente.  
http://www.lintellettualedissidente.it/strategia-del-ministero-della-guerra-la-sfida-di-roberta-pinotti/

Gaza, 121 morti, 900 feriti, 282 case distrutte

l’onu che dice???? invita alla “moderazione”??????????????? 3 di loro quanti palestinesi sono???

GAZA – Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a partire dal 7 luglio, alla vigilia cioè dell’inizio della Operazione Margine Protettivo, conta 121 morti e 900 feriti, secondo l’agenzia di stampa palestinese al-Ray. Questa cifra include tre palestinesi uccisi stamane ad al-Tufahi.

Nel corso di centinaia di raid aerei israeliani condotti in continuazione dall’inizio della settimana 282 case di Gaza sono state rase al suolo. Altre novemila sono state danneggiate severamente; di queste 260 non sono più abitabili. Lo rende noto il ministero dell’edilizia e dei lavori pubblici a Gaza.

http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/110663/gaza-121-morti-900-feriti-282-case-distrutte.html

Posizione di Cuba sul massacro a gaza

L’ONU LE VEDE QUESTE FOTO?????????????????????’ O E’ ANTISEMITISMO?????????????????’Quando l’Onu parla di rispetto dei diritti UMANI CREDETE ANCORA ALLA BUONA FEDEE??????????????????????
bimbo palestinese2
Mahmoud Abu Zayed
Bank targets for the Israeli occupation force in ?#?Gaza? .. Child Saher Salman Abu Namous ?#?GazaUnderAttack?

Obiettivi di banca per la forza di occupazione israeliana in #Gaza… Bambino Sherrie Salman Abu Namous #GazaUnderAttack (Tradotto da Bing)

Dichiarazione di Gerardo Peñalver Portal, Direttore Generale degli Affari bilaterali del MINREX

Cuba condanna energicamente lanuova aggressione israeliana contro la popolazione della Striscia di Gaza. Israele usa la sua superiorità militare e tecnologica per attuare una politica di punizione collettiva con un uso sproporzionato della forza che provoca perdite di vite di civili innocenti e enormi danni materiali.
Chiamiamo la comunità internazionale a richiedere a Israele di por fine a questa nuova escalation di violenza. Solo colloqui, su basi equitative,  può portare ad una pace giusta che permette al popolo palestinese l’ esercizio dei suoi diritti inalienabili e la creazione definitiva dello Stato palestinese con sua capitale Gerusalemme Est.

Declaración de Gerardo Peñalver Portal, Director General de Asuntos Bilaterales del Ministerio de Relaciones Exteriores
Cuba condena enérgicamente la nueva agresión de Israel  con­tra la población de la Franja de Gaza. Israel utiliza su superioridad militar y tecnológica pa­ra ejecutar una política de cas­tigo colectivo con un  desproporcionado uso de la fuerza que oca­siona pérdidas de vidas de civiles inocentes y enormes da­ños materiales.
Llamamos  a la  comunidad internacional a reclamar a Israel el fin de esta nueva escalada de  violencia. Solo conversaciones sobre bases equitativas pueden conducir a una paz justa que per­mita al pueblo palestino el ejercicio de sus derechos inalie­na­bles y el establecimiento de­fi­ni­tivo del Estado palestino con su capital en Je­ru­salén Orien­tal.

www.cubainformazione.it

Torino: 17enne aggredita con coltelli e spranghe da 5 nomadi

la ragazza deve prendersi le botte e zitta. Non doveva denunciare, è razzismo questo

sabato, 12, luglio, 2014

 Prima l’hanno circondata e poi aggredita con coltelli e spranghe nel tentativo di rubarle un cellulare e pochi centesimi. La vittima di questa ennesima storia di violenza gratuita è una ragazza di appena 17 anni che pochi giorni fa è stata malmenata da un gruppo di nomadi all’altezza del lungo Dora Agrigento, davanti all’istituto Albe Steiner. Una disavventura sfociata in pieno giorno, verso le ore 13. “Ero appena uscita da scuola, si è messo a piovere e io non avevo l’ombrello – racconta la giovane vittima -. Così per evitare il temporale mi sono rifugiata qualche minuto sotto una tettoia”. Ed è proprio in quel punto che accade l’impensabile.
In cinque adocchiano la ragazza. Tre sono uomini, due sono donne. Due però sono anche ubriachi e si avvicinato alla 17enne con fare sospetto. Ma a bloccare il braccio della ragazza è una delle donne. “Dammi tutti i soldi che hai tasca altrimenti ti accoltello”. Il gesto non spaventa la minorenne che si dimena e tenta di scappare. Ma è in quel momento che interviene il resto della banda, armata fino ai denti con coltelli e spranghe. Un vero e proprio incubo. “Mi hanno minacciata più volte – ricorda la ragazza -. In giro non c’era nessuno perché pioveva a dirotto. Ho cominciato a urlare. Uno ha cercato di tenermi ferma per il braccio sinistro, l’altro mi ha stretto una mano attorno al collo”.
Ma dopo qualche secondo di lotta la sventurata riesce a liberarsi dalle grinfie dei nomadi e a fuggire facendo perdere le sue tracce. Ma la sua corsa, a seguito di denuncia, è terminata al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco dove è arrivata con una mano insanguinata. I sanitari l’hanno curata e poi dimessa in giornata con tanto di microfrattura al polso. “Quei tagli sulla mano mi fanno ancora male – conclude la giovane -. Ho vari lividi sul collo e sul corpo ma sono riuscita ad uscirne viva, senza consegnare loro soldi e telefono”. La denuncia della giovane è poi stata diffusa anche attraverso il vasto mondo dei social network, ripresa dalla pagina del movimento “Generazione Identitaria”.

Due anziani si danno fuoco nella loro auto. Erano marito e moglie

DIRITTI PER TUTTI, basta che non siano per POVERI ED ANZIANI

sabato, 12, luglio, 2014
I corpi di due persone anziane, un uomo e una donna, sono stati trovati parzialmente carbonizzati dai vigili del fuoco in un’auto in fiamme parcheggiata a bordo strada a Volvera, nel Torinese, nel centro del paese.
I carabinieri hanno accertato che la coppia era proprietaria della’auto incendiata, una Skoda Fiaba. Questa circostanza fa ritenere che si tratti di un caso di doppio suicidio. Secondo alcune voci la coppia soffriva di depressione. Poco prima del gesto avevano comprato una tanica di benzina.
La coppia d’anziani che aveva preso posto dentro la vettura era già morta, più per colpa delle esalazioni che per gli effetti delle fiamme. Abitavano quattro numeri civici più in là, al 20 di via Leopardi. Si chiamavano Antonio Polidoro, 81 anni e Rosa Di Nicola, 77. Erano marito e moglie.
http://www.imolaoggi.it/2014/07/12/due-anziani-si-danno-fuoco-nella-loro-auto-erano-marito-e-moglie/

Aete mai visto “il bambino con il pigiama a righe”?

 (l’altro giorno prontamente ritrasmesso in tv…) oppure “la vita è bella” del compagno-milionario Benigni? Ecco questa foto non è un film, non è un’invenzione, accade OGGI in Palestina (quarto giorno di attacchi israeliani, 120 vittime palestinesi contro nessuna… altro che guerra.. GENOCIDIO!) e, purtroppo, nessuno girerà un film sul perchè questo piccolo sia morto in modo così atroce…
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visto su facebook

VIDEO – Giornalista chiede: “Quanti palestinesi ammazzerai da grande?” – Bambino israeliano risponde: “85″

-Davide Consonni-
bimbi più importanti Un video agghiacciante, terribilmente violento  ed i protagonisti  sono vergognosamente dei bambini. Bambini israeliani. Sentite alle domande di questo cinico giornalista cosa rispondono questi ‘bambini’:

Gaza, colpito orfanotrofio Morte tre bambine disabili

CONTINUANO GLI ATTACCHI
In Israele per ora l’episodio non è stato commentato. Al quinto giorno di raid aerei il bilancio dei morti è salito a oltre 120 mentre i feriti sono più di 600
di Redazione online
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Un edificio bombardato nella striscia di Gaza (foto Reuters)
Nell’ultimo attacco, sabato mattina, l’aviazione israeliana ha colpito un orfanotrofio a Beit Lahya (a nord di Gaza) provocando la morte di tre bambine disabili e ferendo diverse infermiere. Il bilancio delle vittime al quinto giorno di raid aerei da parte di Israele sale così a oltre 120 morti e più di 600 feriti. La notizia dell’orfanotrofio colpito arriva dall’agenzia di stampa Quds Press, in Israele per ora l’episodio non è stato commentato. In generale il portavoce militare sostiene che Hamas ha sistematicamente provveduto a nascondere missili e armi in moschee ed in istituti pubblici. In cinque giorni di raid aerei sono state rase al suolo 282 case mentre 9mila sono state severamente danneggiate. E la promessa è di continuare con armi di precisione anche nelle prossime 24 ore. «Ci sono ancora molti obiettivi da bombardare, ha spiegato sempre il portavoce militare di Israele, precisando che le Forze armate si stanno preparando per le «prossime fasi» dell’Operazione «Confine protettivo», presumibilmente l’invasione di terra della Striscia.
Razzo verso Tel Aviv
Il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam, afferma di aver sparato stamane un razzo di tipo M-75 in direzione dell’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. In Israele le autorità militari hanno informato in parallelo di aver intercettato in volo a Rishon le-Zion (a sud di Tel Aviv) un razzo sparato da Gaza. Non è noto al momento se fra i due episodi vi sia un nesso.
12 luglio 2014 | 11:48
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