“Tutto il popolo palestinese è il nemico compresi anziani e bambini, città e paesi, immobili e infrastrutture anche le madri che partoriscono piccoli serpenti”

Ayelet Shaked giovane deputata israeliana terrorista e genocida,sul popolo palestinese:
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Dalle porte dell’inferno – Fulvio Grimaldi.
Non è coincidenza quanto sta accadendo in Iraq, Siria, Nigeria, Ucraina, Africa sub sahariana, Unione Europea, per quanto,utili idioti e amici del giaguaro insistano a ignorarecontro la lezione di Maria Montessori, i dettagli in comune,le connessioni organiche,i fili che uniscono i puntini e ci presentino ogni fatto come episodio a se stante.In modo che al disegno complessivo della belva non si sappia che opporre un impotente volta per volta.Lo scatenamento in Palestina della belva israeliana cum lobby ebraica mondiale, passata dagli antipasti del genocidio a bassa intensità al piatto forte dell’olocausto,è tappa del tour du monde imperialista capeggiata dall’asso con stella di David e gregari in maglia a stelle e strisce,o con 12 stelle su fondo blu.Ripeto da altri miei pipponi geopolitici:dalla calata delle cavallette del terrorismo jihadista in Siria e Iraq,Israele si ripromette la definitiva liquidazione di quello che,con Saddam,ma poi anche con il blocco Damasco- Baghdad-Tehran,costituiva il principale ostacolo al dispiegarsi del Grande Israele(non tanto, per ora,con l’estensione dei confini,quanto con il dominio geo-strategico e geo-economico).Gliene viene il petrolio dal protettorato curdo e dalle aree tra Arabia Saudita e Iran e il definitivo annientamento della prospettiva nazionale panaraba.Ultime notizie parlano di un maggiore impegno congiunto di Russia e Iran,oltre all’invio dei cacciabombardieri Sukhoi e di combattenti Pasdaran, per sostenere il governo iracheno e quindi l’arco scita fino a Damasco.Damasco che,di suo,sta riconquistando il nord di Aleppo e prova anche a insidiare il controllo islamista(ISIL e AL Nusrah,che, peraltro,si scannano fra di loro),sull’est inserito nel califfato.La situazione è in movimento.
Le False Flag,bandiere dei pirati issate dai corsari di Sua Maestà al momento degli attacchi contro i galeoni spagnoli,oggi svettanti sulle schiere degli ascari jihadisti scatenati in Siria e in Iraq da sauditi,Israele e Occidente imperialista,per frantumare questi poli della resistenza antimondialista,hanno la stessa autenticità di quelle assegnate a Hamas in occasione dell’autorapimento e assassinio Mossad dei tre membri dell’insediamento dei sionisti a Hebron.E qui è indifferente se rapimento e uccisione sono stati fatti direttamente dai servizi israeliani,o da qualche surrogato pseudo-islamista da questi manipolato.
Come al solito la tracotanza e quindi il pressapochismo del terrorismo USraeliano,già visti in tante occasioni,dall’11 settembre in qua,i cui buchi i media si affannano a ricucire,anche stavolta si è lasciato dietro indizi che sono prove.Il tasso di infamia della giunta di Tel Aviv supera ogni precedente storico.Ricordiamoci gli agenti del Mossad che esultavano,saltellando sul tetto di fronte,mentre filmavano le Torri Gemelle in fiamme.Furono arrestati da poliziotti inconsapevoli e poi subito rispediti a casa.
L’urgenza dell’operazione è stata dettata a Netaniahu dalla crescente insubordinazione sociale interna,che si cerca di neutralizzare con la classica invenzione del nemico esterno,dal crescente isolamento di Israele perfino tra la sedicente “comunità internazionale”(i paesi Nato) determinato dal sostegno internazionale al “governo di unità nazionale Fatah-Hamas”. Un governo che potrebbe assumere il ruolo di interlocutore più credibile per molti Stati e che rafforzerebbe la prospettiva di un riconoscimento dell’ONU E perfino negli Stati Uniti,trascinati da una classe dirigente ricattata finanziariamente,mediaticamente,ed elettoralmente dall’onnipotente lobby ebraica,contro gli interessi degli stessi Usa,al traino della folle aggressività israeliana interna ed esterna,si moltiplicano le voci che sollecitano un cambio di direzione e un freno al genocidio portato avanti con il dilagare delle colonie e con le stragi.
Ci deve essere qualcosa di molto insidioso nell’atteggiamento israeliano verso Israele, se perfino un ultrà sionista, come Furio Colombo su “Il Fatto Quotidiano”,piagnucola sull’ “isolamento” dell’ ”Unica Democrazia del Medioriente”,pur davanti “all’assassinio da parte di Hamas dei tre ragazzini israeliani”
Il rallentamento di Netaniahu non susciti illusioni. E’ tattico e basterà un qualche 11 settembre fatto meglio e ancora più raccapricciante a rinsaldare l’internazionale filo-israeliana e la stessa società degli occupanti. Israele ha altri fronti da curare e da cui trarre le soddisfazioni affidate,a seconda della situazione specifica, ai nbeeo nazisti imperversanti in Ucraina,o agli affini teocrati islamisti in Siria,Iraq, Nigeria.Qui,come nella controffensiva imperialistae turbocapitalista, condotta contro i paesi antagonisti latinoamericani (Venezuela con il terrorismo,Argentina con i crimini bancari),con l’ausilio di regimi vassalli e sostenuta da intelligence e teste di cuoio israeliane,gestori della “sicurezza” per i governi amici e quinte colonne negli altri, il tiro a due USA-Israele procede unito e avanza al galoppo.Lo stesso vale per altri scenari,a partire dall’Ucraina,passando per i vari conflitti della strategia del “caos creativo” accesi dagli ausiliari islamisti in Africa, nei cinesi Xinyang e Tibet e arrivando fino al Myanmar,paese promesso agli Usa dal loro agente Aung San Suu Kyi,dove la destabilizzazione del “divide et impera” è invece affidata ai pogrom contro la minoranza musulmana(4% di 60 milioni) condotti dai buddisti.Caos creativo.
Nella foto:
Mohammed Abu Khdeir, 16 anni, bruciato vivo. T
Tari Abu Khdeir, suo cugino, 15 anni, massacrato dai soldati.
“Tutto il popolo palestinese è il nemico compresi anziani e bambini, città e paesi, immobili e infrastrutture anche le madri che partoriscono piccoli serpenti”ultima modifica: 2014-07-13T18:41:25+02:00da davi-luciano
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