Sventreranno Firenze per la Tav

http://www.beppegrillo.it/2014/06/sventreranno_fi.htmltav_firenze.jpg

Un inciucio di politica e affari, che si concludono durante cene di compleanno da chef stellati alla presenza dei pezzi da novanta del Pd e società di Stato. Al centro di tutti c’è una montagna rappresentata dai 3 milioni di metri cubi di terre di scavo ricavate dal grande buco sotto Firenze. Dove infilarle visto che la discarica di Santa Barbara (provincia di Arezzo) non può ricevere rifiuti speciali? Presto detto: si cambia la legge et voilà, non sono più rifiuti speciali ma sottoprodotti di lavorazione. Cioè: la terra è sempre terra. I minerali sono sempre minerali. Gli inquinanti restano tali, ma per le carte bollate cambiano natura: grazie al decretofirmato dall’indagato Ministro Clini.) E chi si mette in mezzo all’inciucio viene anche definito “stronzo” e “bastardo”. Alla fine il presidente della Commissione Ambiente del consiglio regionale della Toscana Gianfranco Venturi (sempre Pd) annuncia trionfale: «Non esistono rischi per l’ambiente né per la salute pubblica dal sotto-attraversamento di Firenze». Problem solved.
E Renzi? Quanta sensibilità ambientale quando era candidato sindaco: mai avrebbe sventrato Firenze! Però, poi, arrivano soldi per il Comune e cambia idea. Giunto al Governo è ormai sdraiato sul diktat TAV. I poveri fiorentini non sanno più come chiedere che lo scempio si fermi. Idra, l’associazione che è memoria storica, lotta in prima linea, e che più di una volte è riuscita a mettere i bastoni tra le ruote del gigante Golia rappresentato dai massimi poteri del Paese, ha presentato esposti, scritto lettere e sta lì, puntuale, a bacchettare Renzi. Ma il progetto è davvero insostenibile: città sventrata con un doppio tunnel di 7 km, stazione lunga mezzo chilometro sotto il centro di Firenze, costi di quasi 2 miliardi, tonnellate di rifiuti speciali, falda acquifera inquinata. Il tutto per risparmiare… appena 4 minuti! Si capisce chiaramente, allora, che il TAV di Firenze è solo una grande cenone di Capodanno per pochi commensali, senza la minima contropartita per la collettività. Che dovrà viceversa subire le conseguenze degli immensi danni”.
M5S Camera

Susa, presidio NoTav a rischio demolizione, attivisti: “Non ce ne andiamo”

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“Non abbiamo nessuna intenzione di smantellare il presidio, lo dobbiamo salvare”. Sotto accusa sono le due baracche NoTav che accolgono chiunque arrivi a Susadall’autostrada, ma Mario Fontana, attivista di lungo corso, fa sapere che si stanno già preparando le carte per il ricorso al Tar. In Valsusa esistono una decina di presidi del movimento dove gli attivisti organizzano assemblee ed eventi. L’ordine di abbattere il presidio era stato dato dal vecchio sindaco e poi avvallato dal tribunale amministrativo, ma con parere contrario del Consiglio di Stato. Ora scende in campo anche SandroPlano, neo-eletto sindaco di Susa, che proprio nei giorni scorsi ha visitato il presidio sotto ordine di demolizione. Il giorno del suo insediamento Plano, noto per le sue battaglie contro la Torino-Lione, disse: “non sarò il sindaco di tutti”. Il suo partito, ilPd, lo bacchettò severamente per quelle dichiarazioni, ma sindaco risponde: “Sono stato eletto per un programma e lo seguirò”  di Cosimo Caridi

“Faremo di tutto per creare gli Stati Uniti d’Europa”. Matteo Renzi

ooh finalmente e per fortuna così ci salverà da quei cattivi euroscettici che si sà, sono razzisti, xenofobi, fascisti e per altri aggettivi leggere le bibbie della verità Repubblica ed il Fuffungton post

Durante il semestre di presidenza, l’Italia farà di tutto per rafforzare l’unità dell’Europa e creare gli Stati Uniti d’Europa. La dichiarazione-minaccia è del presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, come riporta il il quotidiano inglese The Telegraph. “Un’Europa forte e unita è l’unica via d’uscita dei problemi e dalla crisi” ha dichiarato. Secondo il premier, inoltre, il tema dell’imigrazione e l’attuazione del Patto di stabilità e di crescita devono essere considerate le priorità della presidenza italiana.
 Notizia del: 23/06/2014
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=8187

Aeroporto di Atene offre ai giovani come salario solo il rimborso del trasporto

sono choosy però eh se non sta bene a loro….com’è che dicono qua? “E’ meglio che niente”..

Il sadismo senza fine dell’esperimento sociale in corso in Grecia

Ecco l’ultimo episodio tragicomico che ci viene dal mondo del lavoro in Grecia e che ci segnala con la solita prontezza il blog KTG. Gli sceneggiatori della Troika che hanno commissariato il paese hanno un talento enorme e se non fosse un vero esperimento sociale in corso sarebbe il copione perfetto di un film. 
 
L’Aeriporto di Atene “Eleftherios Venizelos” vuole assumeere 70 giovani, età compresa tra i 19-29 anni per sei mesi. Il salario per i fortunati? Quello che gli costa il trasporto dalle loro case e il posto di lavoro. Non è uno scherzo. Secondo un rapporto pubblicato da Avgi newspaper, l’Aeroporto di Atene ha introdotto il programma “Airport Praxis” con il nobile obiettivo di combattere la disoccupazione: i fortunati giovani neo assunti saranno pagati con “esperienza lavorativa e addestramento in diverse posizioni all’interno dell’aeroporto”. L’apprendistato è aperto a diplomati di suole tecniche o laureati.
 
Non avranno alcun diritto sociale e la paga consisterà in quello che gli costa il trasporto tra la loro residenza e il posto di lavoro. Per questo, “il criterio della localizzazione è molto importante con la preferenza di giovani che vivono nelle aree limitrofe all’Aeroporto per minimizzare i costi di trasporto”, nota Avgi.
 
L’Aeroporto di Atene “Eleftherios Venizelos”, conclude KTG, è a 35 KM est dal centro di Atene e si raggiunge con un costo di 8 euro in trasporti pubblici. Il tasso di disoccupazione giovanile nel paese è al 57%. Il modo in cui chi sta gestendo l’esperimento sociale in atto in Grecia ha superato qualunque sadismo totalitario che la storia ricorda.
  Notizia del: 20/06/2014
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=8165

Il paradosso di Plano: il sindaco NoTav dovrà sgomberare il presidio del movimento di Susa?

con gli “amici” è più facile fare il lavoro sporco senza clamore

Sandro Plano

Una delle prime mosse – per quanto obbligate – di Sandro Plano in qualità di neo-sindaco di Susa potrebbe essere l’ultima che il politico del PD avrebbe voluto fare, nella propria personale lista dei desideri. Si tratta infatti delle demolizione del presidio NoTav di Susa, quello situato da alcuni anni in frazione San Giuliano, vicino allo svincolo dell’A32: il Tar del Piemonte lo ha infatti definito “abusivo”. Era stato il Comune di Susa a rivolgersi alla Giustizia perchè il piccolo assembramento venisse sbaraccato, nel 2012, ma il Consiglio di Stato aveva ritenuto non ce ne fossero gli estremi. I colleghi torinesi del Tar hanno invece espresso, in seguito a ricorso, parere opposto, motivato dal fatto che le strutture non sarebbero affatto “precari e provvisori”, essendo occupati e utilizzati stabilmente da anni, e pertanto si configurerebbero come vere e proprie edificazioni abusive. Il presidio, che si chiamava “Gemma delle Alpi” (ironicamente intitolato all’allora sindaco Gemma Amprino) e ora invece è sede dei “Lupi delle Alpi” (e qui la dedica è al ministro dei Trasporti), sarà spazzato via dal primo sindaco NoTav del capoluogo valligiano? “Ovviamente farò rispettare la giustizia”, dice Plano, “ma prima aspetterò il suo ultimo grado, visto che in questa vicenda la decisione è già cambiata più di una volta”. Situazione curiosa per un sindaco che, neoeletto, aveva compiuto la sua prima visita ufficiale proprio in quel luogo.
http://www.quotidianopiemontese.it/2014/06/22/paradosso-sandro-plano-sindaco-notav-dovra-sgomberare-presidio-movimento-susa/

Piero Fassino potrebbe lasciare il Comune di Torino per diventare Commissario Europeo

Piero Fassino è un appassionato di questioni internazionali, negli ultimi anni da sindaco di Torino ha girato molto per tessere rapporti internazionali per Torino, ma anche per la sua persona. Che sia un politico molto ambizioso è noto a tutti, e in questo senso la situazione difficile di Torino e il nuovo prestigio europeo di Matteo Renzi potrebbero offrigli un’occasione che potrebbe non poter lasciare.  Ieri Matteo Renzi  ha avuto un colloquio di due ore con Herman Van Rompuy. Il presidente del Consiglio europeo, in cui si è parlato delle nomine ai vertici delle istituzioni europee e della guida della Commissione. E per Fassino ci potrebbero essere importanti novità: scrive Maria Teresa Meli sul  Corriere della Sera

Ciò non significa però, che la poltrona di Van Rompuy non possa essere assegnata all’Italia. Nelle ultimissime ore un tam tam insistente fa girare nei palazzi della politica romana un altro nome: quello dell’attuale sindaco di Torino.
Appassionato da sempre di questioni internazionali, sin da quando se ne interessava per conto di Occhetto, creando attorno all’allora segretario del Pds, da poco entrato nell’Internazionale socialista, una rete di rapporti non solo europei, Piero Fassino potrebbe essere il nome giusto per quel posto.
Certo è ancora presto per azzardare un’ipotesi definitiva, ma chi lo conosce bene sa che il sindaco di Torino non è indifferente ai conversari che si stanno svolgendo in questi giorni tra i leader europei. Tanto che c’è addirittura chi azzarda l’ipotesi che, alla fine della festa, possa essere invece proprio lui il candidato a sorpresa per il posto di commissario Ue che spetta all’Italia.

http://www.quotidianopiemontese.it/2014/06/19/%C2%A7marchionne/#.U6gFEvl_vfc

Svolta clamorosa del giornale tedesco “Die Zeit”. Dopo il golpe a Kiev, l’Europa abbandoni gli USA e si apra alla Russia

Da quanto tempo la Ue non fa che ripetere che deve ridurre la sua dipendenza energetica…….da fonti inquinanti? No dalla Russia, e dipendere da qualcun altro, tipo Washington. Come “suggerito” da Rasmussen

tedeschi cattivi cattivi

Leggi qui:

http://www.appelloalpopolo.it/?p=11550

fonte originale:
http://www.sinistra.ch/?p=3523

Dicono che la Boldrini passa ferie e week-end tra le nuove ondate di clandestini, …ma è una ennesima balla, lei va qui !!

22 giugno 2014 alle ore 14.51
Laura Boldrini, come l’amica Barbara Spinelli, non ha il pregio di rispettare i giuramenti:
 – Appena, sorprendentemente eletta a Presidente della Camera, aveva giurato che, a differenza di FINI, non avrebbe utilizzato l’auto blu …poi non solo cambiò rapidamente idea, ma fece addirittura acquistare una nuova auto, più potente e più costosa di quella di Fini.
– Similmente per la scorta, a cui aveva ufficialmente rtinunciato, per poi triplicare il numero delle forze dell’ordine al suo servizio…
– Beccata a farsi trasportare con la famiglia a visitare il Sud Africa su aereo di Stato, in occasione dei funerali di Mandela, aveva detto di essere stata ufficialmente invitata e avere il diritto di portarsi il fidanzato….morale,  fu invece verificato che lei non era tra le autorità invitate …
 
La Boldrini, dopo avere caldeggiato la guerra alla Libia e il sostegno ai terroristi inviati a destabilizzare e terrorizare la Siria, da brava globalizzatrice (grata alle multinazionali che hanno protetto la sua carriera, dalle ragazze Coccodè di Arbore a funzionaria ONU e poi Presidente della Camera in Italia), fu anche tra i maggiori sostenitori della depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina e del dovere di accogliere in Italia le conseguenti ondate bibliche di immigrati clandestini. Cosa che, insieme alla ex ‘ministro’ Kienge, ne fece una icona dei mercanti di clandestini che, per conto della criminalità organizzata, organizzano i viaggi della morte verso l’Europa (dal centro Africa, Medio Oriente e Magreb).
 
Per attutire il malesseree spesso la rabbia, non solo dei siciliani, calabresi e pugliesi, nei loro confronti, girò la voce che le due ‘eroine’ ospitavano personalmente immigrati e versavano significativi oboli ad associazioni caritatevoli dedite alla ospitalità e mantenimento dei clandestini…ma non era vero (anche se una indagine rivelò come il patrimonio immobiliare dei Boldrini fosse, in realtà, cospicuo).
 
Ora che il numero dei clandestini sbarcati sulle coste italiane, nonchè i costi delle operazioni delle navi militari italiane impiegate nel raccogliere i passeggeri dei barconi in acque italane e/o internazionali e portarli in Italia, sono sestuplicati rispetto alla già grave situazione di un anno fa, ha girato voce che la Kyenge e la Boldrini, lontano dalle cineprese e dai microfoni (visto che furono accusate di essere più interessate al protagonismo mediatico che ai drammi dei clandestini), dopo aver espletato le rispettive funzioni istituzionali, sono instancabili ispettrici dei centri d’accoglienza e ‘rincuoratrici’ di sindaci allo stremo, per l’impossibilità di far fronte alle ultime ondate di arrivi.
 
Nemmeno questo è vero.
La Boldrini , i week-end li trascorre nella tenuta presidenziale di Napolitano a Castelporziano, in un lussuoso “capanno”, a trenti chilometri circa da Roma.
Un’oasi naturalistica unica: nei suoi seimila ettari ci sono un castello, un borgo, alcune ville romane un museo archeologico e poi varie specie di animali selvaggi e protetti, piante rare e un arenile di tre chilometri incorniciato da una delle ultime macchie ancora intatte.

Una funzionaria del Quirinale dice, a proposito della Boldrini: “Viene quasi tutti i fine settimana e si gode il sole”.
“Ci siamo meravigliati quando ci siamo accorti che le avevano assegnato una cabina fissa. Ci è sembrata una cosa davvero strana, inconsueta. Va bene, è il presidente della Camera, però questo non spiega nulla. Che diritto ha di frequentare la spiaggia? Chi la fa passare?”.  
 
Potrebbe essere stato Napolitano a invitarla, come sua ospite per un Week-End di riposo, dopo lo ‘stress’ della secessione da Vendola , ma una cosa è un invito un’altra è usare questa struttura come se fosse propria…
Per non parlare dei lavori di ristrutturazione effettuati del «capanno». Quali lavori sono stati fatti ? Chi li ha pagati? Perché?
 
fonte
http://www.tzetze.it/redazione/2014/06/beccata_sapete_chi_va_in_vacanza_li/index.html

UKRAINA VERSUS NOVOROSSIYA I: LOS DONBASU ROZTRZYGNIE SIĘ W LECIE

EODE Press Office/

Z Correspondances (Donieck i Warszawa)/ 2014 06 21/

http://www.eode.org/

https://www.facebook.com/EODE.org EODE PO - été décisif au donbass UKR. VERSUS NOVOROSSIYA I (2014 06 21) POL

Publikujemy analizę Aleksiej Ramm (Novorossiya):

“Los Donbasu roztrzygnie się w lecie”

 Zamknięcie gazu postawiło Ukrainę w cieżkiej sytuacji. Pomimo retoryki Jaceniuka, przedpłaty za gaz to poważny problem dla wynędzniałej gospodarki Ukrainy, a do tego ‘działania antyterrorystyczne’ obciążają budżet. Nadzieja w pożyczkach od MFW i in. banków zachodnich wyrosła, gdy Donbas jeszcze pokaźnie dokładał się do PKB. Niedługo produkcja ta spadnie, a coraz trudniejszy kredyt i możliwe załamanie się banków i finansów zrobią swoje. Tylko rozwiązanie dylematu Płd.-wsch. Ukrainy może uratować kraj.

 Czas pracuje rpzeciw Poroszenko i Jaceniukowi, bo kredyty na jesień są już niemożliwe, a zapasy gazu wyczerpią się do listopada. Jastrzębie junty (Jaceniuk, Turczynow) chcą pokonać separatystów siłą. Gołębie zaś (Poroszenko) chcą rowiązania politycznego, odzyskania Donbasu dla gospodarki kraju, choćby kosztem częściowej autonomii regionów Donieck i Ługańsk. Ale żądania autonomii były w marcu-kwietniu, teraz jako republiki chcą one odłączyć się. Nie było przełomu wojskowego ostatnio,,jakby w oczekiwaniu na wyniki gazowych negocjacji. Teraz jest jasne – wojna.

 Jastrzębie chcą zlikwidować rebelię donbaską, wypchnąć powstańców poza tereny zaludnione, w pełni opanować infrastrukturę transportu, przemysłu i socjalną. Poroszenko chce zniszczyć główne siły opozycji, przywrócić Ukrainie Donieck i Ługańsk co najmniej z częściowa autonomią i federalizacją. Najważniejsze: stworzyć sytuację wojskową, gdzie junta będzie dyktować warunki w negocjacjach.

 Decydująca ofensywa zacznie się w najbliższej przyszłości. Jesienią zaczną się poważne problemy gospodarcze, a poważne próby zapobieżenia im – koniec czerwca, początek lipca. Problemy w zaopatrzeniu wojsk też zaczną się jesienią: deszczse, błoto, chłód. Wojsko i sprzęt już nie będą mogli biwakować na polu bez ogrzewania. Pod kopniec września, wojsku potrzeba nbędzie ciepłej odzieży, ogrzewania, gorącej strawy. Więc junta ma tylko do końca września na ofensywę. Zapasy gazu skończą się w listopadzie.

 Ofensywa będzie na ciasnym harmonogranie, z użyciem ciężkiej artylerii i nalotów, o wiele poważniejszych niż teraz. Najtrudniwjszym zadaniem junty będzie jednak zajęcie, zablokowanie i pilnowanie granicy, leżącej na tyłach obrony Doniecka i Ługańska. Powstańców da się odizolować jedynie przerywając pępowinę na granicy Rosji. W międzyczasie powstańcy mają szansę powstrzymać ofensywę i zmusić juntę do negocjacji. Obrońcy Doniecka mają proste zadanie: przetrzymać wroga jak najdłużej i uniemożliwić plany junty. Jeśli republiki Donieck i Ługańsk wytrzymają do jesieni, kontrolując granicę, zrealizują to zadanie.

 Nadchodzące lato rozstrzygnie współczesną historię, nie tylko Noworosji i Ukrainy, ale też Rosji i pod wielu względami całej Europy. Zacznie się już lada dzień.

 Alexei Ramm 

 Tłumaczenie polskie: Piotr Bein /

Oryginalny artykuł w języku rosyjskim:

http://3rm.info/47956-sudba-donbassa-reshitsya-etim-letom.html

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UKRAINE VERSUS NOVOROSSIYA I: DONBASS FATE WILL BE DECIDED THIS SUMMER

EODE Press Office/

With Correspondances (Donetsk and Warsaw)/ 2014 06 21/

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We publish an analysis of Alexei Ramm (Novorossiya) :

“Donbass fate will be decided this Summer”

 Gazprom’s gas shut-off put Ukraine in a dire situation. Despite PM Yatseniuk’s rhetoric, prepayments are a serious problem for Ukrainian drained economy, while the ”antiterrorist” operation siphons the budget.

 Ukraine’s hopes in IMF and other Western bank loans were made with Donbass industry was still at work, providing a significant share of the country’s GDP. The coming weeks will see Donetsk production fall and tightening credit, possibly failure of the banks and finances. Only a solution to S.E. Ukraine problem can save the country.

 TIME WORKS AGAINST POROSHENKO AND YATSENYUK

 Time works against Poroshenko and Yatsenyuk as credit for this Autumn is no longer possible, while gas inventory will run out by November. Ukrainian government “hawks” (Yetsenyuk, Turchinov) desire to conquer the separatists by force. The “doves” (Poroshenko) seek a political solution, to recover Donbass economy for Ukraine, even under the conditions of federalization and semi-autonomy of Donetsk and Lugansk regions.

 But it was back in March-April that the regions demanded autonomy; now they want separation. Recent weeks did not see major military breakthroughs, as if in anticipation of gas negotiations. Now it’s clear: a war.

 The “hawks” aim to eliminate Donetsk and Lugansk rebels, displace them beyond population centres, take full control over transportation, industrial and social infrastructure. But Poroshenko wants the destroy the main opposition forces, bring Donetsk and Lugansk back to Ukraine under at least partial autonomy and federalization. The main thing – to create a military situation where Ukraine dictates the terms at the negotiating table.

 This does not mean that a decisive offensive would begin tomorrow. But it cannot wait too long, either. This Fall will see serious economic problems, serious attempts to avert it are expected end of June, beginning of July.

 DECISIVE SUMMER

 Summer does not involve problems with troop support logistics: no rains, mud, nor cold. Troops and equipment can stay in field camps without heating. By the end of September, soldiers will need warm clothing, heating of camps and hot meals. So junta has until the end of September. Ukrainian gas inventories will run out by November.

 Offensive operation schedule is fairly tight and has to rely on heavy artillery fire and air strikes, far more serious than now. But junta’s most difficult task is to capture, block and securing the border with Russia, located at the very rear of Lugansk and Donetsk defenses. Insurgents could only be isolated by cutting off aid coming through the border.

 At the same time, insurgents get a real chance to stop junta’s offensive and force it to negotiate. Donetsk fighters’ task is simple: hold the enemy longest possible and disrupt junta plans. If Donetsk and Li]ugansk republics hold on until Fall, while the border remain under their control, this task will be accomplished.

 Summer 2014 will be decisive in modern history not only of Novorussia and Ukraine, but also Russia, and, in many respects, and the whole of Europe. The events will start to evolve in the coming days.

 Alexei Ramm 

 English translation : Piotr Bein /

Original article in Russian :

http://3rm.info/47956-sudba-donbassa-reshitsya-etim-letom.html

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