COSCA BILDERBERG: Nuova denunzia, dell’11.6.2014, ampliata, di Marra, contro la cosca bilderberg, Renzi, Monti e Letta ecc,

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poiché il PM Marcello Monteleone ha archiviato la denunzia del 1.2.2013 scrivendo che, secondo lui, si tratterebbe solo di «meri sospetti». Marra al Procuratore Capo di Roma dr Pignatone: la bilder-iustitia è pura follia: bisogna guarirne..

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Al Procuratore della Repubblica di Roma
Dr Giuseppe Pignatone.

OGGETTO: COSCA BILDERBERG. Nuova denunzia (n. 064740/11.6.2014) alla Procura di Roma, di Alfonso Luigi Marra, integrata con fatti nuovi (stante l’assurdaarchiviazione della denunzia del 1.2.2013 da parte del PM Marcello Monteleone adducendo egli che «trattasi di meri sospetti»), contro la cosca bilderberg, nonché i sig. Matteo Renzi (11.1.1975), bilderberghino de facto, Mario Monti (19.12.43) ed Enrico Letta (20.8.66), formalmente membri del bilderberg, ed altri, anche in relazione alle condotte delittuose finalizzate alle loro nomine a Presidenti del Consiglio.

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È assurda per vari motivi l’archiviazione della mia denunzia contro la cosca criminale bilderberg del 1.2.2013, da parte del Sostituto Procuratore dr Marcello Monteleone, della Procura di Roma, secondo il quale «Letti gli atti, non è ravvisabile alcun fatto di valenza penale in quanto trattasi di meri sospetti non idonei a promuovere accertamenti di natura penale».

Detto infatti (a tacer d’altro) che la legge non fissa certo il limite entro il quale i «sospetti» non debbano essere oggetto di indagine, quand’anche di soli sospetti si fosse trattato, e si tratta invece di fatti gravissimi e concordanti, le innumerevoli circostanze che li avallano, o li facciano anche solo sospettare, richiedevano comunque l’apertura delle indagini, specie in considerazione della straordinaria rilevanza sociale di quanto denunciato.

La qualificazione dei fatti denunziati come «meri sospetti» configura inoltre, per la sua eccessiva arbitrarietà, un grave gesto di sprezzo verso le centinaia di milioni di persone che li asseriscono e verso la sofferenza che il mondo intero patisce per essi.

«Meri sospetti» che sono in realtà fatti notori, laddove per fatto notorio si intenda: cosa nota a tutti senza bisogno di ulteriore dimostrazione.

Denunzia del 1.2.2013 tradotta spontaneamente in decine di migliaia di siti di informazione di tutto il mondo, tra cui siti da milioni di visite, come il sito Alex Jones’Infowors.com, in nessuno dei quali mi è capitato di leggere che non fosse condivisa.

Una situazione in cui si può ben dire che la fantasiosità non caratterizza le tesi assertive della criminalità del bilderberg, ma le negatorie, come quelle implicite in quel «meri sospetti».

E, premesso che in internet ci sono infinite pagine dalle quali la Giustizia può attingere la verità, cioè la criminalità del bilderberg, si riportano esemplificativamente poche espressioni tratte da un’interrogazione del 22.6.2011 del Sen. Elio Lannuti, oltre ad alcune altre riportate alla fine del documento solo ad abundantiam.

Scrive Lannuti: «… si apprende invece in un altro articolo di Liquida pubblicato il 15 giugno: “In un’intervista fatta da WeAreChange a un importante banchiere svizzero il 30 maggio del 2011, vengono svelate le relazioni profondamente intrecciate tra i manager di alto livello della banche svizzere e il club del Bilderberg. È oramai palese che il Bilderberg usa le banche svizzere per le attività di riciclaggio del denaro, il finanziamento per rovesciare i governi, per gli assassini e per mandare in bancarotta le nazioni”; in altri siti Internet si legge l’intervista: “in particolare, il banchiere riferiva di essere stato coinvolto nel pagamento diretto in contanti di una persona che uccise il presidente di un paese straniero. Diversi servizi segreti provenienti dall’estero, soprattutto di lingua inglese, diedero l’ordine di finanziare azioni illegali, compresa l’uccisione di persone che non seguirono gli ordini del Bilderberg o del FMI o della Banca Mondiale, attraverso le banche svizzere”».

Una situazione la cui spaventosa delittuosità è così palese e notoria che verrebbe da pensare che l’ostacolo che la magistratura potrebbe incontrare è – come si legge ovunque nella stampa internazionale – che questi criminali sono «too big to jail» (troppo grandi per arrestarli), che però sarebbe incondivisibile.

Un ostacolo al quale ne aggiungerei un altro: quello cioè che forse sono anche «too many to jail» (troppi per arrestarli), perché sono bilderberghini praticamente tutti i vertici nazionali e internazionali della politica, dei governi, dei media, delle banche centrali e non, e, in un modo o nell’altro, anche tutti gli uomini chiave della giustizia, delle polizie, degli eserciti ecc, che spesso, se non sono bilderberghini, sono massoni deviati o massoni pedofilo satanici (vedremo di seguito perché ai vertici deve necessariamente sussistere la componente pedofilo satanica).

Bilderberg e massoneria deviata che sono per molti versi la stessa cosa, perché il bilderberg non è che la creme de la creme (sic!) della massoneria deviata, in cui sono le sue scaturigini (sono sia massoni che bilderberghini di fatto o di ‘diritto’ Monti, Letta, Obama, Renzi, Draghi e via continuando in un elenco che riempirebbe diverse pagine, e che la Giustizia può anch’esso facilmente riscontrare in internet e che non può continuare ad ignorare).

Una situazione in cui chi comanda sono le grandissime banche e le dinastie che ne detengono il controllo, ma, quanto agli adepti, c’è un vero ‘serra serra’ di gente che è già dentro o fa di tutto per entrare.

Bilderberghini per così dire ‘di diritto’ (tesserati, iscritti, titolari di cariche al suo interno ecc) ai quali devono sommarsi quelli che il delittuoso ‘club’ decide di occultare, ma che lo sono de facto (scrive sempre Lannuti in un’altra sua interrogazione, del 10.06.2011, altri brani della quale riporto alla fine: «… A molti membri è consentito di non apparire in alcun modo, nemmeno nei documenti interni …».

Chi infatti – in ipotesi – pur non avendo partecipato a rituali iniziatici mafiosi o comunque, pur non essendo iscritto ad alcun ‘albo’ o atto della mafia, vive però vite intrecciate alle vite dei mafiosi partecipando dei loro stessi affari, crimini e rituali, deve, giuridicamente parlando, essere considerato mafioso di fatto anche lui.

Cose che non vanno certo spiegate alla nostra magistratura, che talora spinge l’interpretazione del «concorso esterno» al punto da creare qualche confusione tra l’associazione nel delinquere, che è un delitto, e la generica associazione con il delinquente in altre comuni espressioni della vita, che di per se stessa non rileva giuridicamente.

Principi in base ai quali – premesso che il grosso dei capi di Stato sono bilderberghini e/o trilaterini e/o aspenini e/o massoni deviati – si deve ritenere, per analogia, lo siano anche quelli che vivono con loro forme di associazione che, se stessimo parlando di mafia, integrerebbero lo schema del «concorso esterno».

Un quadro in cui la pedofilia, o anche i sacrifici umani, spesso minorili (il satanismo è solo il pretesto e/o l’ambito rituale in cui vengono celebrati), sono un necessario, spaventoso presupposto.

Spaventoso presupposto perché è ovvio che, prima di poter consentire a taluno di accedere al sancta sanctorum degli ‘affari’ delittuosi occulti di rilevanza planetaria oggetto della ‘attività’ del bilderberg e altre simili cosche, tutti devono essere certi che nessuno possa più tornare indietro.

Di tal che è necessario (e del resto anche qui notorio) che tutti si compromettano, si rendano ricattabili, facendo cose ammettere le quali significherebbe incorrere in una definitiva rovina morale e materiale, quali appunto lo stupro o l’uccisione dei minori.

Una piovra planetaria che, non importa se sia «too big» o abbia «too many» tentacoli, imploro la magistratura di eliminare con una coraggiosa e celerissima iniziativa giudiziaria che, attraverso un pool ampio e specializzato, con 500 600 arresti in tutta Europa, liberi l’umanità da questa mortifera oligarchia che sta per soffocarla.

Depravati che, nell’anelito di soddisfare i loro mandanti, hanno stravolto l’ordinamento giuridico e sconvolti i codici, e non parlano ora d’altro che di modificare la Costituzione pur non essendo esperti d’altro che di volgari e incolti gerghi pseudo-giuridici.

Opere in cui si è ‘distinto’ Monti, che ha completato Letta, e sulle quali tace ‘opportunamente’’ Renzi, che bisognerà però vedere che altro farà – ahinoi! – per salvare sì la giustizia, ma secondo i dettami dei suoi padroni del bilderberg e della massoneria deviata e non.

Monti che ha mutilato il processo civile e ostacolato il più possibile l’accesso alla giustizia con i costi e le farraginosità per facilitare gli abusi piccoli e grandi, da quelli delle società telefoniche a quelli delle banche, delle assicurazioni, di equitalia, dell’apparato burocratico.

Monti che ha abolito di fatto la legge Pinto per causare l’ulteriore allungamento dei processi e togliere così alla società ogni possibilità di difendersi. Processi che sarebbe facilissimo rendere veloci, ma si sforzano di rallentare perché il mostro della frode e della corruzione, alle cui orride mammelle si alimentano, morirebbe se le cause durassero una settimana, o anche un anno.

Prostituti e prostitute, maiali, cani rognosi, truffatori, accattoni, peggiori persino dei genocidi deliranti che capeggiano le dinastie bancarie che li comandano a bacchetta. Bugiardi, millantatori, falsificatori e mistificatori di statistiche, proiezioni, percentuali, che usano l’informazione solo come strumento per aggirare la democrazia attraverso strategie di formazione del pensiero di massa. Favoriscono produzioni destinate a causare patologie mondiali. Tacciono sul traffico degli agenti patogeni diffusi per far vendere certi farmaci. Concorrono a far sì che le banche si mettano le leggi e le genti sotto i piedi. Fingono di non sapere, per non disturbare le multinazionali degli alimentari, che esiste il diritto di sapere quel che si mangia, e che inoltre la legge sull’etichetta dei prodotti agricoli ed ittici nella vendita al dettaglio renderebbe l’Italia ricchissima, perché i prodotti italiani sono i migliori del pianeta. Oscurano le scoperte scientifiche perché muterebbero lo status quo nel fango del quale vivono grufolando. Negano l’appestamento dei cieli con le scie chimiche. Si sforzano di far passare l’involuzione climatica per un problema dei prossimi decenni o secoli. Consentono l’uso e l’abuso dei grassi idrogenati, del bisolfito e di ogni altro tipo di sostanze tossiche erodendo la salute pubblica giorno per giorno. Costringono gli studenti a consumarsi senza imparare nulla su libri spesso inadeguati, a volte indecenti, solo per consentire agli editori e ai professori di venderli, anziché istituire un concorso per scegliere ogni anno i migliori e renderli obbligatori. Sono sordi alla necessità di far sì che le pronunzie della Corte Costituzionale giungano ad horas, impedendo così la proliferazione delle leggi illegittime. Si eclissano dinanzi alla proposta di abrogare le leggi regala-soldi alle banche. Scompaiono se gli dici che vero problema dell’UE è che lì i parlamentari non hanno il potere di iniziativa legislativa e il Parlamento non ha il potere di promulgare le leggi, perché è un finto Parlamento che serve solo da alibi alla Commissione e al Consiglio, che sono i veri legislatori dell’UE e sono al soldo del bilderberg. Non parlano mai della legge sugli imballaggi, che giace nei cassetti del Parlamento europeo dal 1994, per la sostituzione del polistirolo con un ‘polistirolo’ fatto di cereali, vietando inoltre l’uso della plastica, a partire dalle bottiglie, e ottimizzando le reti idriche per incrementare l’uso dell’acqua di rubinetto. Non si sognano neanche di fermare le produzioni dannose in quanto inutili, perché l’occupazione va garantita altrimenti che producendo inutilmente inquinamento. Fuggono dinanzi all’argomento che la nazionalizzazione mediante confisca penale delle quote private della Banca d’Italia e della BCE è l’unico modo di salvare l’economia, perché così gli Stati dell’UE potrebbero creare a costo zero e senza causare alcuna svalutazione tutti gli euro che occorrono per un’immensa riconversione industriale consistente per cominciare nella creazione di un altrettanto immenso processo di ristrutturazione e disinquinamento delle terre, delle acque e dei cieli, a partire dalle città, usando energia pulita producibile da tempo su vasta scala, ma osteggiata per favorire il petrolio e le centrali atomiche eccetera eccetera eccetera.

Porci e scrofe che per realizzare così nobili fini non esitano a rendersi complici di reati comuni così come di assassinii, stragi, rivoluzioni indotte, colpi di Stato, complotti di ogni tipo, terrorismo di ogni livello, guerre, stermini..

500, 600 arresti assolutamente indispensabili altrimenti la magistratura continuerà a causare la cosa terribile di cui si rende responsabile da anni: attribuire cioè implicitamente, con la sua mancata censura, legittimità ai crimini di questi animali e trasformarli così, da violazione del codice penale, in problemi politici che costoro usano per distogliere, squassare e soffocare la collettività.

Un processo in cui mi costituirò parte civile in proprio e quale segretario del PAS-FLB&T, perché si tratta di crimini che ledono tutti sia come singoli che come cittadini.

Ma, tornando ai fatti, va preliminarmente detto che qui rileva non tanto quello che queste canaglie si dicono nei meeting – forse da ultimo ormai più che altro delle occasioni di gala o addirittura uno specchio per le allodole, nel senso che in essi hanno negli ultimi anni probabilmente concentrato la parte da mostrare delle loro attività – ma le condotte segrete ed illecite che pongono in essere durante il resto dell’anno in ambiti che anch’essi resteranno meglio noti solo a loro finché non vi saranno adeguate indagini della magistratura.

Bilderberg che, scrivevo già nella precedente denunzia, secondo l’On. Ferdinando Imposimato, risulta, da carte processuali, essere un «governo mondiale occulto mirante a destabilizzare le democrazie anche attraverso le stragi».

Carte processuali che è arduo capire come possano essere giuridicamente inquadrabili nella categoria dei «meri sospetti», e che comunque sono solo uno degli infiniti elementi che la magistratura può e deve facilmente acquisire come prova.

Del resto, se, per cominciare, l’illecita occultezza è in re ipsa – come ho scritto nella precedente denunzia, che riporto integralmente di seguito, per poi concludere con le integrazioni di cui in premessa – i crimini sono indubbi per il semplice fatto che vengono commessi quasi apertamente.

Commessi quasi apertamente quanto impunemente perché la parte della magistratura non collusa culturalmente o materialmente corrotta è stata psichicamente piegata ad una visione dei membri del bilderberg quali legibus soluti, essendo essi espressione di un potere così vasto, schiacciante, indiscutibile, che la magistratura, come tutti, non ha mai fatto altro che cedergli e prostrarglisi.

Un quadro in cui però – siccome alla fine questo tipo di cedimenti è comunque espressione di un do ut des che è finito, perché per innumerevoli motivi siamo al ‘canto del cigno’ del regime – gli occhi stanno per aprirsi, sicché non rimarrà che accertare la qualità e quantità delle eterogenee responsabilità penali di ciascuno.

Perché il bilderberg è fatto da gente che rappresenta le grandi dinastie, come i Rockefeller e i Rothschild, in un modo o nell’altro proprietarie di un migliaio di banche; da ruffiani che fungono da esecutori materiali, come Renzi, Monti, Letta, Draghi o Obama; da una ‘manovalanza’ insulsa ancorché perniciosa, come i Gruber, i Maggioni o i Riotta; da soggetti insidiosi per la subdola camaleonticità del loro ‘buonismo’, come i Bonino; e via dicendo.

Ma venendo ora alla trascrizione della precedente denunzia, scrivevo il 1.2.2013:

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«Il bilderberg ha reagito all’essere stato ormai smascherato in milioni di pagine internet ‘autopubblicandosi’ nel 2009 in un ‘forum’ così trasparente da illustrare ogni cosa (evidentemente eccetto i crimini).

Cose tra cui i membri, i luoghi e i tempi delle riunioni (ora ‘conferenze’), in realtà noti da anni, non perché esplicitati, ma perché accanitamente svelati dai ‘segugi’ dell’anti-complottismo internazionale, quali il benemerito Daniel Estulin.

Un tal ‘buonismo’ da rendere indubbio che la prossima ‘conferenza’ spalancherà le porte al mondo e sarà ispirata ai più puri ideali del bene, del bello, del giusto e dell’utile, visto che nulla vieta a questi ora smascherati nemici dell’umanità, di continuare altrove i complotti con i quali, dal 1954, rendono amare le nostre sorti.

Una ‘segretezza’ durata oltre 50 anni perché frutto di amplissime collusioni istituzionali, mediatiche, politiche e giudiziarie.

Tant’è che innumerevoli fonti descrivono il bilderberg addirittura come nato da occulti aneliti mondialisti di ambienti deviati della NATO in criminale associazione segreta con i massimi poteri bancari.

Un però inutile espediente, quello di tentare di salvarsi auto pubblicandosi, perché i crimini sono nelle parole stesse di cui all’invero singolare ‘forum’.

Da un lato, recita infatti l’art. 1 della L. n. 17/25.2.1982 (detta “legge Anselmi” non si sa se tragicomicamente o emblematicamente, perché persino Anselmi è stata bilderberghina): “Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’art. 18 della Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”.

Dall’altro, sulla home del ‘forum’ Bilderberg – di nuovo tragicomicamente – si legge: “.. In breve, il Bilderberg è un piccolo, flessibile, informale e non registrato forum in cui possono essere espressi differenti punti di vista e può essere intensificata la reciproca comprensione. La sola attività del Bilderberg è la sua annuale Conferenza. In questi incontri non vengono raccolti voti e non vengono emesse statuizioni comportamentali. Dal 1954 si sono tenute 59 conferenze. Per ogni incontro i nomi dei partecipanti come dall’agenda sono resi pubblici e sono rinvenibili sulla stampa”.

Parole menzognere, perché in ben altro che nel riunirsi annualmente consistono le orride attività di costoro, che comunque implicano, di per se stesse, la natura illecita del bilderberg, perché la composizione dei contesti di personaggi che alle ‘conferenze’ si mescolano senza documentazione configura di per sé l’associazione segreta di cui alla legge Anselmi.

La configura perché si tratta – proprio come vietato – di una mescolanza di uomini pubblici non liberi di partecipare a incontri non privati non protocollari, non documentati, segretati, con i titolari delle massime concentrazioni mondiali di interessi privati.

Una surreale, incredibile, illecita mescolanza di Capi di Stato, Re, Regine, Ministri, Presidenti di Parlamenti (tipo Barroso), Commissari Europei, chiusi in segreti ambiti con banchieri come David Rockefeller, o altri ai massimi livelli della BCE, della FED o della Banca d’Italia, con i vertici delle massime multinazionali, con giornalisti delle principali testate, e insomma con gli uomini chiave di tutto quanto accade nel mondo.

Uomini che – proprio come Monti dopo la ‘conferenza’ di St. Moritz del 9/12 giugno 2011 – sol che sortano dalle ovattate alcove dei segreti rituali inseminatorii della pregnazione bilderberghina, vengono rapiti da aliti messianici e traslati fino agli Olimpo di ogni forma di potere, come Clinton, Obama (rappresentanti del cui governo partecipano alle ‘conferenze’), Trichet, Ignazio Visco, Romano Prodi, Tony Blair, Mario Draghi, Franco Barnabé, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, Tommaso Padoa Schioppa, Alessandro Profumo, Emma Bonino, Gianni Riotta, Ben Bernanke, Corrado Passera, Walter Veltroni, Sergio Romano, Carlo Rossella, Claudio Martelli e molti altri.

Politici, Re, Regine, Principi, quali Sofia di Grecia, Bernardo d’Olanda, Beatrice d’Olanda, Carlo d’Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, grottescamente mescolati in un comune delirio di onnipotenza con squali dell’industria, del commercio e della finanza mondiale, quali Edmond de Rotschild, o i nostrani Giovanni Agnelli, Umberto Agnelli, John Elkan, con rappresentanti della Coca Cola, di IBM, Sony, British Petroleum, Shell, Exxon, Pan Am, Mobil, Texas Instruments, ENI, Toyota, Mitsubishi, Philips, Dunlop, HP.

Una singolare, illecita confraternita di soggetti che – dimentichi delle lezioni della storia, pur densa di rovesciamenti di poteri ‘intramontabili’ fino all’attimo prima di essere travolti – si è ritenuta sopra le leggi, stante l’essere così tanti, potenti, legati da regimi di relazioni di anno in anno sempre più consolidatesi nei ‘salotti buoni’ del mondo e in ogni altra sede e occasione che le circostanze richiedessero.

Uomini che devono tra l’altro essere considerati gli artefici del crimine dei crimini: il signoraggio primario e secondario.

Uomini i cui «punti di vista» – quelli di cui le 59 conferenze che si sono succedute hanno «intensificato la reciproca comprensione» – configurano in realtà le politiche mondiali di questi 59 anni, le scelte atomiche energetiche e militari con le quali ci hanno rovinato, le guerre da far scoppiare o quelle da sedare, i governi da promuovere o quelli da abbattere, le economie da schiacciare o quelle da alimentare, i dittatori da uccidere o quelli da sostenere, le etnie, le nazioni, i popoli, da sterminare o da vessare economicamente o quelli da privilegiare, l’inquinamento da consentire e quello da graduare, e tutto quant’altro ha reso drammatico il nostro quotidiano.

Folli cose rese possibili da una disattenzione della magistratura alla quale è forse ormai il caso di por rimedio, indagando anche su quei giudici che essi stessi fanno parte o sono contigui al bilderberg o ad organizzazioni da esso controllate o ad esso vicine.

Comportamenti, quelli del bilderberg, dei suoi membri e di quelli che li sostengono, che configurano la ovvia, sfrontata violazione, a tacer d’altro, degli articoli del codice penale: -n. 241 (Attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato); -n. 283 (Attentato contro la Costituzione dello Stato); -n. 648 bis (Riciclaggio); -n. 501 (Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio); -n. 501 bis (Manovre speculative su merci); -n. 416 (Associazione per delinquere)».

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Quanto invece ai nuovi elementi – constatato che la stragrande maggioranza dei Capi di Stato e delle massime espressioni della politica, dell’imprenditoria, dell’informazione e dell’economia provengono dal bilderberg – non possiamo che imputare ad esso i loro ‘folgoranti successi’, salvo la magistratura non voglia ritenere che l’entrata nel bilderberg trasformi chicchessia in un semidio capace di realizzare da sé qualsiasi obbiettivo in tempi olimpionici.

Monti, ad esempio, quando il bilderberg ha smesso di soffiare nelle sue vele, si è rivelato così debole che è indubbio (oltre che notorio) sia stato il bilderberg a decidere la sua nomina, e quindi a mettere in moto media, politica, burocrazia e finanza nazionale e internazionale, per realizzarla.

E lo stesso è per Letta, che ho definito altrove come «un uomo tenuto in piedi dai vestiti», o per Renzi, di cui l’On. Mario Borghezio, già nel luglio 2013, diceva:«Renzi? È pronto per la mafia-bilderberg. Il prossimo anno al bilderberg ci sarà Matteo Renzi. Faranno come per Enrico Letta: un fungo spuntato all’improvviso, con poco consenso popolare, pochi voti, che è diventato poi Presidente del Consiglio. Così succederà pure per il sindaco di Firenze. Li fanno emergere. Accadde per primo a Bill Clinton».

Salvo che con Renzi hanno preferito occultare la sua appartenenza, perché Renzi è sia bilderberghino de facto che figlio di massone e massone occulto lui stesso (pare – povera Italia – di 33° grado, ma per ‘investitura con la spada’, senza cioè dover percorrere la ‘carriera’).

Fermo restando che la cosa veramente sconfortante è essere costretti dalla Giustizia a tanti inutili sforzi per dimostrarle cose che sanno tutti e sono facilmente riscontrabili ovunque.

Non è infatti ovvio che se alla bilderberghina Lilly Gruber è consentito dalla RAI3 di guidare un’importante trasmissione televisiva, significa che il bilderberg controlla anche la RAI3?

E se le altre reti RAI tacciono sul fatto che la RAI3 è bilderberghina, non significa che anch’esse sono sotto il controllo del bilderberg?

E se anche alla bilderberghina Monica Maggioni è consentito di essere Presidente di Rai News 24, ciò non avalla ulteriormente che tutta la RAI è espressione del bilderberg?

E sembra o no alla Giustizia un «sospetto» sufficiente ad aprire le indagini il fatto che Il Giornale del 1.10.2012, scrive che, il 21.9.2012, il Senatore Massimo Garavaglia dichiarava in un convegno, di cui in internet c’è il video, che gli ispettori della BCE dissero in Commissione Bilancio del Senato, di cui Garavaglia era Vicepresidente: «Se voi non sostenete il governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi e andate in fallimento», e che, tracciando l’excursus che portò all’insediamento dell’attuale esecutivo, Garavaglia spiega: «Monti viene fatto senatore a vita il 9 novembre 2011. Il 10 siamo in Commissione Bilancio a chiudere la finanziaria, e quello stesso giorno vengono a interrogarci gli ispettori della Bce e di Bruxelles perché eravamo sotto inchiesta», e alla fine i Commissari di Bruxelles chiedono alla Commissione: «Ma voi sosterrete il governo Monti?». Garavaglia «tra l’incredulo e lo sbigottito» risponde «..ma, vedremo, c’è un governo in carica, se cade vedremo chi verrà nominato e decideremo», e i Commissari ribadiscono: «No, no, no, verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?».

E sembra o no sufficiente alla Giustizia per sospettare quel tanto che basta ad aprire le indagini sull’ipotesi di reato che la decisione dell’elezione di Monti alla Presidenza del Consiglio sia stata assunta alla riunione del bilderberg del 9-12 giugno 2011, a Saint Moritz, quella in cui l’On. Mario Borghezio fu picchiato per aver tentato di entrare, il fatto che a quella riunione erano presenti, insieme a Monti, anche Draghi e Trichet, che si erano alternati alla guida della BCE, e che sono tutti e tre membri del direttivo del bilderberg, nonché Josef Ackermann, Presidente della Deutsche Bank, e Peter Sutherland, Presidente della Goldman Sachs, che in tempi ‘opportuni’ avevano causato l’inspiegata vendita, d’un subito, della quasi totalità dei titoli di Stato italiani?

E, se questi elementi sembrano troppo vaghi, basta o no a corroborarli quanto scrive nel suo libro Stress Test Timothy Geithner, all’epoca dei fatti Ministro del Tesoro USA e, come al solito, bilderberghino di rango, il quale, messosi ora a parlare non si sa se perché più ‘illuminato’ di altri o per quali altri motivi, scrive apertamente che al G20 del 2011 «Ad un certo punto, in quell’autunno (2011), alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato».

Cederlo, il potere, naturalmente a Monti, così come imposto da Bruxelles. Un’operazione, sempre a dire di Geithner, realizzata gonfiando artificiosamente quello spread che poi Monti sarebbe stato così bravo da far scendere.. intanto che Draghi, sempre a quel G20, prometteva «l’uso di una forza schiacciante».

Geithner che aggiunge di aver detto a Obama che «non potevano farsi coinvolgere in un complotto come quello», che però «i funzionari europei» riuscirono a realizzare ugualmente facendo sostituire in poche settimane Berlusconi da Monti, definito «un economista che proiettava competenza tecnocratica».

Operazioni avvenute mediante le condotte di vari agenti che hanno praticamente tutti in comune una cosa: una cosa molto rilevante, ma che omette dolosamente di dire anche Geithner, e cioè che, a partire da lui stesso e da Obama, tutti i protagonisti del complotto facevano e fanno tutti parte formalmente o de facto del bilderberg, compresi i rappresentanti del G20, gli uomini chiave del Congresso o del Governo degli USA, della BCE, della Banca d’Italia, e di tutte le principali banche o aziende del mondo.

Una legatissima, luciferina confraternita di individui che, dovunque si trovassero o di qualunque Paese fossero, qualunque carica in qualunque organo rivestissero, rispondevano però ad un unico padrone: un unico padrone che era il bilderberg per il semplice fatto che al bilderberg dovevano sia quello che erano sia la possibilità di continuare ad esserlo.

Bilderberg che poi, alla riunione del 2012, decise la sostituzione di Monti con Letta alla Presidenza del Consiglio.

Copione analogo a quello greco, in cui usarono il solito sistema di far cadere i mercati per spingere alla Presidenza come sempre un bilderberghino: Lucas Papademos, Vice Presidente della BCE, e proprio come Monti e Trichet membro anche della trilaterale.

Perché le massime cariche in tutti i campi sono ormai aperte sostanzialmente solo ai membri del bilderberg, questa organizzazione che riesce ogni volta – da dietro le quinte, occultamente – a battere ovunque la democrazia e la politica e ad insediare i suoi membri: cosa che, già di per sé, implica i delitti tutti qui descritti.

Senza contare – mi si perdoni la digressione – che non si sa all’esito di quali singolari analisi il bilderberg abbia potuto scegliere soggetti come Monti, Letta e Renzi, perché la verità è che le ‘scelte’ e i ‘progetti’ di questo ‘club’ sono ormai innanzitutto frutto di una grave sclerosi culturale, sicché va fermato perché lasciare che dei simili pazzi criminali continuino a influire così pesantemente sul destino dell’umanità costituisce un pericolo grandissimo.

Bilderberg il cui ‘spirito’ è descritto in termini grosso modo equivalenti nei brani tratti dalle due interrogazioni di Lannuti, la prima, quella già detta, e la seconda, del 10.06.2011, in cui si legge:

«…Il Bilderberg opera nel segreto assoluto, e per 50 anni non si è saputo nemmeno che esistesse. Solo di recente ha aperto un sito realizzato in grande economia e che dice di fatto pochissimo. Non si conoscono le sue finalità. I suoi membri, curiosamente, non vantano l’appartenenza al gruppo nei curricula vitae. Quando il club si riunisce in seduta plenaria ai giornalisti non è permesso avvicinarsi …

…Come riferisce l’inviato Charlie Skelton, l’ex segretario della Nato, Willy Claes, membro del Bilderberg negli anni ‘90, “ogni partecipante riceve un documento e si ritiene che i membri lo usino per determinare le politiche nelle rispettive aree di influenza” …

… James Tucker sostiene che al meeting ci sia stata una forte frattura fra la compagine americana favorevole alla guerra in Iran e la fazione europea che invece era contraria alla soluzione militare …

… dall’articolo pubblicato su “La Voce delle Voci” il 5 luglio 2010 si apprende che il gruppo Bilderberg avrebbe avuto un ruolo determinante nelle sciagure ‘avvertimento’, come quella di Smolensk, e alla pianificazione degli eventi mediatici destinati a deviare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale …

… Fra gli altri italiani … c’erano gli immancabili Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa … John Elkan … Mario Draghi …

… A maggio … uno fra i ‘padri’ del Bilderberg, Zbigniew Brzezinski, aveva messo in guardia i partner dai pericoli del “risveglio politico globale”, autentico ostacolo per i fautori del governo mondiale …

… Lo storico Daniel Estulin è stato ancor più esplicito: “L’idea dietro ognuna di queste riunioni Bilderberg è di creare quello che loro stessi chiamano “L’aristocrazia del proposito”, sul modo migliore per gestire il pianeta tra le élite dell’Europa e del Nord America”. In altre parole, “la creazione di una rete di enormi cartelli, più potente di qualsiasi nazione sulla Terra, destinata a controllare i bisogni vitali del resto dell’umanità, ovviamente dal loro punto di vista privilegiato, per il bene di noi tutti, la classe inferiore o “The Great Unwashed”, come loro ci definiscono …

… Considerato infine che, ad avviso dell’interrogante, la partecipazione di Mario Draghi ai vertici di Bilderberg, che spesso decide la destabilizzazione dell’ordine monetario e delle finanze, è incompatibile con la carica di governatore della Banca d’Italia … »,

Argomenti integrati da quanto si legge in un’altra interrogazione del 10.1.2014 dell’On. Sergio Berlato (PPE) che più semplicemente scrive:

«… Diverse inchieste giornalistiche, prevalentemente veicolate attraverso Internet, avrebbero messo in luce il rapporto molto stretto tra le annuali riunioni del club Bilderberg e alcune importanti decisioni adottate dall’Unione Europea, con particolare riferimento al Meccanismo europeo di stabilità (MES) … ».

IIIIIIIIIIII

Chiedo pertanto nuovamente voglia la Procura della Repubblica avviare una vasta attività info-investigativa per verificare:

-La conformità o non conformità alle leggi delle condotte del circolo bilderberg, della trilatere, del gruppo dei trenta, ed altre organizzazioni simili, e dei loro responsabili e membri palesi o occulti, sia in relazione a quanto descritto che a quanto accaduto, in generale, da ultimo e negli anni scorsi, sia nelle ‘conferenze’ che, ad opera di ciascuno di costoro, nel corso dell’anno e nei vari ‘teatri’. Ciò con particolare riferimento alla liceità delle condotte, oltre che di altri, di Matteo Renzi, quale membro de facto, di Mario Draghi, Ignazio Visco, Mario Monti, Enrico Letta, quali membri formali, del bilderberg e/o di altre delittuose organizzazioni affini.

-La dipendenza – non da legittimi motivi istituzionali, bensì da illecite e occulte ragioni dettate dal bilderberg ecc – della nomina dei predetti alla Presidenza del Consiglio e/o ad altre cariche.

Chiedo, più in generale, che vengano verificati i percorsi, le logiche, i metodi, i fatti, attraverso i quali i membri del bilderberg e/o della trilatere e/o del gruppo dei trenta vengono portati alle massime cariche.

Rinnovo l’istanza che mi venga notificata ogni eventuale, denegata, richiesta di archiviazione ex art. 408 cpp, sia in proprio che in quanto Segretario del PAS (Partito di Azione per lo Sviluppo)-FermiamoLeBanche&LeTasse, poiché queste organizzazioni violano i diritti di tutti sia uti singuli che uti cives, e mi riservo la costituzione di parte civile nell’auspicato processo.

Allego copia dell’atto costitutivo del PAS-FermiamoLeBanche&LeTasse.

11.6.2014

Alfonso Luigi Marra

Il Magnificat della Val di Susa

La lotta contro la linea ferroviaria Tav ha rafforzato i legami comunitari dei valsusini. E ne ha accresciuto l’umanità.

di Alex Zanotelli

Sono quasi vent’anni che gli abitanti della Val di Susa stanno lottando contro la linea ferroviaria ad alta velocità. Un movimento popolare tra i più criticati e tra i più bersagliati, anche dai media. Sono stato ospite dei No Tav varie volte in questi anni, l’ultima il 30 aprile. Sono arrivato in un pomeriggio di sole splendente che rendeva ancora più intenso il verde della valle. Uno scenario incantevole.

La sera a Condove ho partecipato ad un convegno, insieme all’antropologo Marco Aime, incentrato su nuove povertà e bellezza. Non ho mancato di riaffermare la mia solidarietà al movimento e in particolare ai quattro giovani che saranno processati con l’accusa di terrorismo. Trovo infatti singolare che si tiri i ballo il terrorismo in una vicenda come quella dell’alta velocità.

Il mattino seguente, alcuni valsusini, tra cui Chiara Sasso, mi hanno condotto ad uno dei tanti presidi No Tav, quello di Borgone, immerso nella bellezza della valle. Sulla porta del presidio c’era un biglietto. Diceva: “Carissimi benvenuti, il presidio è casa vostra. La bombola del gas è già aperta, le bevande nel frigorifero sono a vostra disposizione, utilizzate quello che vi serve”. Così si vive in Val di Susa.

Ho sentito con forza l’umanità di queste persone. Ciò che mi ha maggiormente colpito è che questa lunga lotta ha affinato l’umanità di questa gente, non l’ha prosciugata.

Dopo il presidio siamo andati a vedere quello che il movimento chiama il grande misfatto. A piedi ci siamo recati in Val Clarea, dove si sta facendo un sondaggio della montagna, una perforazione enorme, per valutare la fattibilità di un tunnel. Quando si arriva si ha l’impressione di una montagna sventrata. E si sta male. Tutt’intorno all’area dei lavori, un’alta cinta di filo spinato. La quarantina di operai impegnati in loco sono vigilati da 700 militari.

C’è un continuo via vai di persone, una sorta di pellegrinaggio, per deporre un fiore sul filo spinato e per parlare con le forze dell’ordine, chiedendo loro perché debbano fare la guardia ad uno scempio del genere.

Gabriella_63_no tav Clarea 1 5 2014 P. Alex Zanotelli 006

Ad un certo punto mi hanno portato un po’ più in là nel bosco, di fronte al capitello della Madonnina. Un luogo dove si recano per dire una preghiera. Un uomo sulla sessantina, Paolo, ha guidato la preghiera. Iniziando con l’invocazione allo Spirito Santo, Veni Creator Spiritus… che abbiamo cantato insieme. Alla fine della preghiera abbiamo letto a turno un testo denominato il “magnificat della Val di Susa”. Voglio citarne qualche riga. “Ci avevano sempre detto che da queste parti circolano solo bombe carta e manganellate, pietre e lacrimogeni, odio ed esasperazione da entrambe le parti. Ma abbiamo conosciuto Gabriella che ci ha portato lì dove il capitello dei cattolici per la vita della valle è diventato luogo fecondo di autentica preghiera per la pace. Pur non dimenticando gli episodi di violenza gratuita, subiti dalla gente, la preghiera pone delle tracce per ricostruire una relazione, ora disumanizzata, proprio con chi è autore di questa azioni”.

E ancora. “Anche la Chiesa ha fatto di tutto per istillarci l’idea che la fede non c’entra nulla con l’alta velocità. Ma con i parrocchiani di Condove abbiamo apprezzato la parresia di don Silvio Bertolo, secondo il quale il cristiano non può essere complice delle ingiustizie nel mondo ma deve parteggiare per il Dio dei poveri e impegnarsi in un amore politico verso di essi, onde contribuire alla liberazione del mondo da ogni ingiustizia”.

È in questo spirito che abbiamo concluso la preghiera. Mi ha davvero impressionato la profonda spiritualità e il senso di comunità che anima questi montanari, questi resistenti.

da Nigrizia

Europarlamentare Vattimo accusato dai pm di Torino.

Aggiornata al 10 luglio l’udienza preliminare a Gianni Vattimo e agli attivisti No Tav Luca Abbà e Nicoletta Dosio, indagati per falso ideologico.

di Valsusa Report

Erano andati nel carcere delle Vallette a Torino insieme al filosofo. Per la procura che indaga a spron battuto i No Tav, non si può fare e si configura il reato ideologico.

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Una visita in carcere del ferragosto 2013, organizzata da tempo, ma per combinazione proprio prima che la procura arrestasse un militante No Tav, Davide Giacobbe. Vattimo porta con sé Luca Abbà e Nicoletta Dosio e li qualifica come consulenti, ovvero persone esperte del movimento e dei motivi di opposizione. Persone capaci di motivare decisioni che infrangono zone rosse e quindi destinate a incappare negli arresti. Lo scopo delle visite alle carceri, spiegherà Vattimo: “Indipendentemente da questa visita, bisogna capire cosa spinge queste persone a commettere i reati, se è una conseguenza della società, è la società che deve migliorare”.

Non importa, è falso ideologico. L’11 giugno, nel Tribunale di Torino, Vattimo tuona lapidariamente: “Questa accusa è una stupidaggine e non ho voglia di perderci tempo”. Udienza preliminare. “Voglio essere assolto – incalza il noto filosofo. – Mi sembra che ci sia uno spirito di persecuzione nei confronti dei No Tav. Ho sempre scelto io chi mi doveva accompagnare”.

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I Pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino chiedono il rinvio a giudizio. Per l’avvocato Carlo Blengino, che assiste Vattimo, “un europarlamentare ha pieno diritto di entrare accompagnato da chi certifica essere utile per il proprio ufficio”. Il gup Alessandra Pfiffner riserva nella prossima udienza le repliche, udienza del 10 luglio che deciderà se mandare a processo gli indagati.

(V.R. 11-06-14)

Plano a Susa, sarà No Tav

Prima dichiarazione: “Non sarò il sindaco di tutti, sarebbe ipocrita prometterlo, e con le nostre scelte non accontenteremo tutti. Ma queste sono le regole della democrazia”.

di Valsusa Report
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Susa, 11 giugno, sera.  Investitura di Plano. L’ex-sindaca Gemma Amprino ricorda i proiettili inviatele e pensa ai soli otto voti che l’hanno fatta perdere. Non lo pensa solo lei. Da Torino arrivano i soccorsi del nuovo Governatore della Regione, Sergio Chiamparino: “Cercherò di essere anche il presidente dei No Tav”. E lancia la proposta del taglio delle accise sui carburanti per rilanciare l’economia della Valle di Susa.

Stride un po’ con le ormai note dichiarazioni del dialogo istituzionale, sempre sbandierato: “Sono pronto a dialogare, ma sulla Torino-Lione si va avanti”. “Insomma siamo alle solite” rispondono i No Tav.

Intanto, Plano ha giurato, e dopo Avigliana determina la seconda città No Tav. Lontano dagli ultimi cinque anni, che davano Susa con Chiomonte come “la pluralità dei favorevoli all’opera” sbandierato da tutti i visitatori del cantiere geognostico, appunto propedeutico alla definizione di fattibilità dell’opera.

Opera non ancora né decisa, né verificata nella sua utilità, ad alta o normale velocità che sia, come riportato dall’Europa in un documento esibito nel Maxiprocesso ai 53 No Tav. Dai legali della difesa: “Non c’era urgenza di sgombero della Maddalena. In un documento del 2010 si legge che l’Europa non la chiedeva, ma chiede invece di saturare la linea vecchia”, che effettivamente viene definita satura solo sui grafici dell’osservatorio di Virano.

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Plano da primo cittadino esordisce sui punti chiave, la contrarietà all’opera e la promessa di agire contro il Tav assieme agli altri sindaci: “Da anni in Valle sono state costruite opere pubbliche di ogni tipo: dighe, autostrade, tunnel, centrali, acquedotto di valle. Eppure siamo poveri come la Valle di Lanzo e la Val Chisone. Questo significa che il modello di sviluppo delle grandi opere non funziona. Bisogna puntare su altro: servizi, commercio e turismo. Sulle famose compensazioni della Tav – gli otto milioni stanziati per Susa sono pure pochi -, che in realtà non compenseranno le persone che avranno danni dall’opera.

Sandro Plano ha portato la bandiera No Tav al Comune. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico, come dice un oppositore: “Forse era lo specchietto per le allodole dei tavvisti, dicevano che vivevano assediati da mandrie barbariche No Tav, probabilmente erano i votanti del nuovo sindaco!!”

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Insomma una sala gremita e una contentezza che forse ridarà pace alla città, che appunto, “non vedrà il suo ospedale aperto perché considerato compensazione, ma perché un diritto del cittadino, anche se oppositore chiassoso”, con queste parole chiudono alcuni No Tav segusini.

(V.R. 12-06-14)

Paris : Actions en solidarité avec les inculpés NOTAV

http://attaque.noblogs.org/post/2014/05/27/paris-actions-en-solidarite-avec-les-inculpes-notav/

Posted on 27 mai 2014 by Attaque

Paris-luttes.info / mardi 27 mai 2014

Ces jours ci à Paris, on apprend que des actions ont été faites en solidarité avec les inculpé du procès NO TAV, commencé le 22 Mai à Turin.
Des tags sont apparus sur les murs de plusieurs quartiers de Paris, diverses banderoles ont été posés sur des ponts, et le voyage d’un train à grande vitesse en partance pour l’Italie a été perturbé par les jets de boules puantes dans les voitures 1ere classe, de tracts dans les autres voitures.
Solidarité avec Chiara, Claudio, Mattia et Niccolo !

Liberté pour tous et toutes !

A sarà düra !

[in italiano]

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LE PRESIDENT GBAGBO JUGE PAR LA HAYE : IL EST TEMPS POUR L’AFRIQUE DE QUITTER LA CPI !

Luc MICHEL pour ALAC & ELAC Website/

Avec PCN-SPO – lucmichel.net / 2014 06 12 /

http://www.elac-committees.org/

https://www.facebook.com/elac.committees

https://www.facebook.com/ALAC.org

ALAC - LM gbagbo jugé. Il est temps pr l'afrique de quitter la CPI (2014 06 12) FR

 De nombreux africains rêvaient d’un abandon des poursuites. Les avocats du président Gbagbo – président légitime élu et renversé par un coup d’état occidental – aussi. Moi pas !

Jamais car je connais trop bien cette pseudo « justice internationale », les TPIY, TPIR et autres CPI, pour avoir affronté le monstre aux mains des occidentaux lorsqu’avec le regretté Me Jacques Vergès, j’assurais la défense du président yougoslave Milosevic avec notre « Comité International pour la Défense de Slobodan Milosevic ».

 Relire mon édito du 1er octobre 2013 :

LA CPI : UNE MACHINE DE GUERRE OCCIDENTALE POUR LA RECOLONISATION DE L’AFRIQUE

Sur http://www.lucmichel.net/2013/10/01/luc-michel-focus-la-cpi-une-machine-de-guerre-occidentale-pour-la-recolonisation-de-lafrique/

 Milosevic est mort, dans des conditions troubles, dans les geôles de La Haye. Des accusés serbes y pourrissent depuis des années sans avoir été jugés. Et la politique serbe a ainsi été livrée aux mains des partisans de l’Occident. Il en va de même en Côte d’Ivoire. Car la CPI, comme ses prédécesseurs, ne rend pas la justice. Elle fait de la basse politique pour le compte de ses maîtres occidentaux.

 LA CPI VA DONC JUGER LAURENT GBAGBO POUR DE PSEUDO « CRIMES CONTRE L’HUMANITE »

 La Cour pénale internationale a donc « décidé », suivant ainsi la volonté initiale de ses maîtres occidentaux, de juger l’ex-président ivoirien Laurent Gbagbo pour de pseudos « crimes contre l’humanité présumés commis lors des violences ayant déchiré le pays en 2010 et 2011 » (sic), a annoncé jeudi la CPI.

 Très attendue en Côté d’Ivoire, où elle ne va contribuer à pacifier le pays, cette décision met un terme à plus d’un an de procédures préliminaires ayant notamment vu les juges douter de la solidité du dossier du procureur. “La chambre préliminaire de la CPI a confirmé, à la majorité, quatre charges de crimes contre l’humanité (…) à l’encontre de Laurent Gbagbo et l’a renvoyé en procès devant une chambre de première instance”, a indiqué la CPI dans un communiqué.

 Premier ex-chef d’Etat poursuivi devant la CPI, Laurent Gbagbo, 69 ans, est accusé d’avoir “ordonné, sollicité, encouragé ou contribué de toute autre manière” à l’accomplissement de quatre crimes contre l’humanité, à savoir meurtres, viols, actes inhumains et persécutions (resic). Ces « crimes » présumés auraient été commis durant la crise meurtrière née de son refus légitime de reconnaître « la victoire » (obtenue par fraude et sous la pression occidentale) de son rival Alassane Ouattara à la présidentielle de novembre 2010, et qui a fait plus de 3.000 morts.

 Le président Gbagbo assure quant à lui avoir été évincé du pouvoir en faveur de son rival en raison d’un complot fomenté par la France, ancienne puissance coloniale en Côte d’Ivoire, et appuyé par les USA, l’ONU et le FMI (dont Ouattara a été un des dirigeants).

 Le tout sur fond de « guerre du Cacao », une matière première stratégique pour les industries alimentaires occidentales. Dans cette guerre véritable -avec mercenaires, guérillas locales et coups d’états -, on retrouve un autre domestique de l’Occident, le « baron du chocolat » Porochenko, « élu » président ukrainien par la grâce des mêmes occidentaux …

 Arrêté en avril 2011 par les forces françaises qui appuyaient les pro-Ouattara, dont ils avaient favorisé depuis le début la guérilla et la marche vers la capitale, Laurent Gbagbo avait été transféré à La Haye en novembre 2011. Les juges aux ordres avaient entendu en février 2013 les arguments des parties quant à la solidité du dossier du procureur en vue d’un procès. Insuffisamment convaincus par le procureur, les juges lui avaient demandé des informations ou éléments de preuve supplémentaires avant de décider si un procès devait être mené contre M. Gbagbo. Le temps d’organiser l’action contre Gbagbo.

 QUE SONT VRAIMENT LA CPI ET SES PREDECESSEURS LES PSEUDO TPIY ET TPIR ?

 La CPI a eu deux prédécesseurs : le TPIY – Tribunal pénal international pour l’ex-Yougoslavie (instauré illégalement par le Conseil de sécurité, qui n’en avait pas la compétence et au Moment où la Troisième Yougoslavie, démembrée en 2003, existait encore) – et le TPIR – Tribunal pénal international pour le Rwanda (après le génocide).

 Le TPIY a été une machine de guerre de l’OTAN contre ses ennemis : la troisième Yougoslavie de Milosevic et son coeur la Serbie. J’ai bien connu le TPIY que j’ai longuement combattu de 2001 à 2006 en compagnie du regretté Jacques Vergès (1). J’ai même mené avec Me Vergès le seul débat public ayant jamais opposé les porte-paroles officiels du TPI et ses adversaires sur la chaîne de télévision « LCP-PUBLIC SENAT » (Paris) et qui tourna à la défaite des domestiques de l’OTAN (2).

 Pendant toute son action, les magistrats aux ordres du TPIY ont servi de bélier à l’OTAN pour déstabiliser Belgrade, épargnant les criminels de guerre de Zagreb et Sarajevo. Sans oublier les crimes de guerre de l’OTAN – le TPIY a déclaré irrecevables tous les recours contre les généraux de l’Alliance – et ceux des mafieux de l’UCK kosovare. Y compris comme l’a reconnu l’ex procureur-général du TPIY Carla Del Ponte en fermant les yeux sur un trafic d’organes à grande échelle impliquant l’actuel premier ministre kosovar, grand ami des BHL, Kouchner et autres général Clark (3).

 Le TPIY a lancé la chasse à l’homme contre les Serbes et protégé les crimes des mafieux kosovards, des milices et généraux fascistes croates et des islamistes radicaux bosniaques. Elle a fait mourir le Président yougoslave Milosevic, malade et sans traitement approprié, dans ses geôles de La Haye. Aller voir les condamnations des rares dossiers non-serbes et celles des politiciens et officiers yougoslaves ou serbes et comparez ! Ces magistrats indignes ont laissé pendant des années les mafieux de l’UCK albano-kosovare enlever des prisonniers serbes, les dépecer vivant et vendre leurs organes. Del Ponte attendra d’avoir quitté le TPIY – et cherchant sans pudeur ni vergogne de la publicité pour son livre de mémoires – pour dénoncer ce crime de guerre islamiste. C’est un Suisse, honorable celui-là, Dick Marty qui a mené l’enquête et dévoilé le honteux scandale dissimulé par le TPIY et ses maîtres de l’OTAN.

 Le jumeau maléfique du TPIY, le TPIR a lui servi surtout à protéger les têtes et les complices du génocide rwandais : la Françafrique et l’Elysée, le roi Baudouin Ier et la Belgique, la mafia catholico-sectaire du Renouveau Charismatique (auquel appartenait la Cour belge et les dirigeants génocidaires rwandais), l’ONU qui a laissé faire … Des petites têtes sont tombées certes, poudre aux yeux et rideau de fumée pour dissimuler les vrais coupables et les vrais responsables.

 Puis est arrivé la pseudo CPI. Digne successeur des deux autres. Machine à poursuivre uniquement les Africains. Et pas n’importe lesquels mais les seuls adversaires de Washington et de l’OTAN : les Kadhafi, le président soudanais, Kenyatta, le camps Gbagbo, et j’en passe …

 On notera encore que cette imposture qui sert si bien les USA ne les concerne pas. Il n’ont pas signé le traité. Et pire ont voté des lois spéciales, à compétence universelle car Washington entend imposer illégalement et illégitimement ses lois au monde – qui excluent ses généraux, ses soldats et ses mercenaires du ressort de la CPI. Hypocrisie que cautionnent sans limite les médias de l’OTAN !

 L’Afrique doit penser sérieusement, concrètement, à quitter la Cour pénale internationale. Elle n’a pas sa place dans cette machine occidentale !

 Luc MICHEL

 http://www.lucmichel.net/2014/06/12/alac-elac-website-le-president-gbagbo-juge-par-la-haye-il-est-temps-pour-lafrique-de-quitter-la-cpi/

_________________________

 (1) Nous avions combattu ensemble au sein du « COMITE INTERNATIONAL POUR LA DEFENSE DE SLOBODAN MILOSEVIC » (ICDSM) – dont il était le Conseil et moi le président -, étroitement de 2002 à 2006, organisant entre La Haye et Paris, la défense du Président Milosevic détenu dans les geôles de l’OTAN – dont le pseudo TPI n’est qu’un appendice honteux – à La Haye. Le combat pour Milosevic fut long et difficile. Parce que nous devions combattre sur tous les fronts : contre les médias de l’OTAN, la machine du TPI, les médiamensonges. Mais aussi contre un ennemi intérieur, des militants trotskistes et sionistes, à New-York et aux Pays-Bas, infiltrés dans nos rangs et qui sabotaient sans cesse notre action, semant la zizanie …

Sur l’ICDSM, cfr. Les NOTES de :

Luc MICHEL, Luc MICHEL, IN MEMORIAM JACQUES VERGES 1925-2013,

http://www.lucmichel.net/2013/08/16/luc-michel-in-memoriam-jacques-verges-1925-2013/

 (2) Emission « Paroles d’Europe » sur LCP SENAT. Une émission présentée par Caroline de Camaret et « destinée à mieux faire connaître les enjeux européens et l’impact de la construction européenne sur la vie quotidienne des Français.

En direct le lundi 8 avril 2002, sur le thème « FAUT-IL JUGER MILOSEVIC ? ».

Avec Luc MICHEL(ICDSM), Christian CHARTIER, porte-parole officiel du TPI, Maître Jacques VERGES, avocat de Slobodan Milosevic, Patrick BAUDOIN, président d’honneur de la Fédération Internationale des Droits de l’Homme.

 (3) Cfr. Luc MICHEL, FOCUS/ IMPERIALISME HUMANITAIRE : REVOILA KOUCHNER ET CARLA DEL PONTE SUR LA SYRIE !,

sur : http://www.syria-committees.org/luc-michel-focus-imperialisme-humanitaire-revoila-kouchner-et-carla-del-ponte-sur-la-syrie/

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POUR EN FINIR DEFINITIVEMENT AVEC LE MYTHE YANKEE DU “6 JUIN 1944” : NON, LE SOLDAT RYAN N’EST PAS VENU “LIBERER L’EUROPE” !

Luc MICHEL pour PCN-INFO/

avec PCN-SPO – lucmichel.net/ 2014 06 06 /

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PIH - LM le mythe yankee du 6 juin (2014 06 06) FR

Le « 6 juin 1944 » se situe historiquement dans la politique séculaire d’hégémonie mondiale des USA.

Le « 6 juin 1944 », l’occupant yankee a pris la place de l’occupant nazi.

Le « 6 juin 1944 » est le point de départ de l’imposture historique sur laquelle repose la domination yankee en Europe.

Le « 6 juin 1944 » n’est pas une « libération », c’est le début de la colonisation de l’Europe par l’impérialisme yankee.

 La machine de propagande s’est à nouveau mise en branle et l’on veut à nouveau aujourd’hui nous faire croire que les américains ont débarqué en Normandie le 6 juin 1944 pour « libérer l’Europe ». Les erreurs naïves de la diplomatie russe, encore emprise de la Schizophrénie des Années Eltsine et des illusions létales sur « les partenaires occidentaux » (sic), contribuent, hélas, à ce bourrage de crânes.

 C’est pourtant faux ! Historiquement faux !

Et d’ailleurs pour les historiens américains et anglo-saxons l’opération s’appelle toujours depuis 1944 « L’invasion ». Et sept décennies après le 6 juin 1944, les troupes américaines occupent toujours l’Europe et étendent leur domination avec l’extension de l’OTAN aux pays d’Europe centrale, jusqu’aux frontières russes.

 La sous-civilisation yankee nous envahit – Lire : Guerre culturelle (1) et L’américanisation du monde (2) – avec ses sodas, ses hamburgers, ses films, ses séries débiles et sa fausse morale. Il faut le rappeler : ce n’est pas l’armée américaine qui a libéré l’Europe mais l’Armée rouge. Et sans le sacrifice de 27 millions de Soviétiques conduit avec détermination par le Maréchal STALINE, les nazis auraient gagné la guerre.

 Ce sont les glorieux combattants de l’Armée rouge qui ont pris Berlin et libéré l’Europe de la domination nazie, ouvrant les portes de la liberté aux déportés de dizaines de camps d’extermination nazis.

  Aujourd’hui, l’Europe n’est plus la vassale du IIIeme Reich mais celle des Etats-Unis d’Amérique. Aujourd’hui, ce n’est plus la Wehrmacht, les SS et la Gestapo qui nous occupent, mais l’OTAN, l’US Army, la CIA et la NSA, qui espionnent toutes les communications en Europe avec le « Réseau Echelon » – Lire : Occupation yankee (3) -.

 Aujourd’hui, l’Europe est toujours sous la domination militaire, politique, économique et diplomatique d’une puissance étrangère. Et c’est toute la classe politique européenne, les nouveaux kollabos, qui travaille avec les américains.

 Le soldat Ryan n’est pas venu libérer l’Europe. Il est venu y défendre et y imposer les intérêts géopolitiques et politiques de Washington et économiques de Wall-Street. C’est-à-dire une entreprise coloniale, où les USA n’étaient rien de plus que les rivaux impérialistes du IIIeme Reich.

 Hier, l’Europe, grâce aux sacrifices héroïques des Soviétiques, s’est libérée des nazis. Aujourd’hui, elle doit se libérer des Etats-Unis, de l’injustice capitaliste et de la domination du Nouvel Ordre Mondial. Et ce combat pour la liberté, elle doit se mener avec tous les peuples du monde qui refuse le néo-colonialisme yankee, à commencer par la Résistance syrienne qui combat en première ligne et celle des partisans de la ‘Novorossiya’ à Donetsk et Slaviansk. Qui défendent les intérêts historiques de la Russie.

 Aujourd’hui les politiciens occidentaux entendent commémorer le 6 juin.

Au moment même où ils ont mis au pouvoir pour la première fois depuis 1945 des néofascistes et des néonazis, ceux de SVOBODA et de PRAVIY SEKTOR, le noyau dur de la junte de Kiev. Cette junte qui fait la guerre avec bombardiers, tanks et roquettes contre son propre peuple à l’est. Avec l’aide des mercenaires du Pentagone et le soutien d’Obama.

 Imposture occidentale ?

Oui. C’est le noyau central de l’idéologie occidentale. Pourquoi le mythe du 6 juin y échapperait-il ?

 Luc MICHEL

 # Lire :

(1) Guerre culturelle : http://www.pcn-ncp.com/PIH/pih-030923.htm

(2) L’américanisation du monde : http://www.pcn-ncp.com/PIH/pih-021202.htm

(3) Occupation yankee : http://www.pcn-ncp.com/PIH/pih-030311.htm

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OU VA LA LIBYE ?

PCN-TV /   LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’

 Le duplex de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 1er juin 2014

Filmé en direct par PCN-TV à Bruxelles PCN-TV - AMTV LM où va la libye (2014 06 01) FR

Luc MICHEL y analyse la somalisation de la Libye depuis la destruction de la Jamahiriya en 2011 par l’alliance obscène de l’OTAN et des djihadistes.

Il évoque les événements récents, le coup d’état rampant du ‘général’ félon Kalifa Hifter, le chaos politique à Tripoli et à Benghazi.

Il précise qui est vraiment Hifter, agent de la CIA, et démonte le scénario « à l’égyptienne » raconté par les médias de l’OTAN sur la Libye.

Il évoque enfin la mémoire de Moammar Kadhafi et de la Jamahiriya libyenne …

 Video intégrale sur : https://vimeo.com/97878073

https://www.facebook.com/photo.php?v=490633521066575

Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 1er juin 2014 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

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 https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

Russia: Manovre militari su Baltico in contemporanea con esercitazioni Nato

MOSCA- Mosca ha avviato manovre militari nell’enclave baltica di Kaliningrad (l’ex Koenisberg prussiana) “in contemporanea” con le esercitazioni della Nato nelle repubbliche baltiche ex sovietiche e sul Mar Baltico.
Lo fa sapere il ministero della Difesa russo precisando che per quantità di uomini e mezzi le manovre sono “comparabili” con quelle della Nato nell’Europa orientale.
http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/161518-russia-manovre-militari-su-baltico-in-contemporanea-con-esercitazioni-nato

TRILATERAL: UN’ALTRA ORGANIZZAZIONE MAFIOSA. AFFILIATI ANCHE LETTA ENRICO, MARIO MONTI E TANTI ALTRI

di Gianni Lannes – Più regime dittatoriale di così, con governi tricolore telecomandati ed eterodiretti dall’estero. Addirittura ben tre primi ministri piazzati senza passare dalle urne elettorali a palazzo chigi da Giorgio Napolitano (il presidente abusivo ed illegittimo in base alla sentenza della Corte Costituzionale numero 1/2014), di cui due sono membri a tutti gli effetti della setta terroristica Trilateral Commission.

La Commissione Trilaterale è un sodalizio non governativo, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e da alti dirigenti mondiali, i soliti noti, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski, la mente del progetto Trilateral.

Sulla homepage del sito web italiano della “Trilaterale”, troviamo la seguente presentazione:

«La Commissione Trilaterale è un’associazione privata, fondata nel 1973 da un gruppo di cittadini Nord Americani, Europei e Giapponesi con la finalità di offrire ai soci un forum permanente di dibattito per approfondire i grandi temi comuni alle tre aree interessate, diffondere l’abitudine a lavorare insieme per migliorarne la comprensione e fornire contributi intellettuali utili alla soluzione dei problemi affrontati. Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione Trilaterale ha seguito fin dall’inizio tre principi di fondo: lavorare su un piano di parità, riconoscere l’importanza degli organismi multilaterali ed evitare azioni unilaterali».

Questo gruppo capitalista ha avuto origine da gruppi di potere come il Council on Foreign Relations (CFR), il Club Bilderberg e il RIIA (Istituto reale di Affari internazionale).

E’ una commissione molto speciale che lega America, Europa e Giappone. Questa organizzazione elitaria riunisce i massimi dirigenti industriali e del commercio per imporre subdolamente un nuovo ordine economico. I paesi più potenti si riuniscono per deliberare le soluzioni migliori da adottare per lo scambio d’interessi economici.

La Commissione Trilaterale ha una grande responsabilità sullo stato attuale del mondo. Hanno pianificato tutto quello che sta accadendo in questi ultimi anni. Hanno veicolato il capitalismo verso il cosiddetto neoliberismo, verso il turbocapitalismo, che è stato solo una radicalizzazione della concezione keynesiana più classica dell’economia, del ruolo dello Stato, l’intensificazione dello sfruttamento mondiale del lavoro e dell’egemonia militare mondiale dei paesi più ricchi del pianeta e delle loro corporazioni transnazionali.
Sul sito internazionale possiamo farci un’idea dell’organigramma della Trilateral: «Il corpo dei membri della Commissione Trilaterale è composto di circa 400 capi distinti nel mondo degli affari, mass media, accademia, servizio pubblico (escludendo ministri di gabinetto nazionali attuali), sindacati e altre organizzazioni non governative delle tre regioni. I presidenti regionali, vicepresidenti e direttori costituiscono la direzione della Commissione Trilaterale, insieme ad un comitato Esecutivo che include circa altri 40 membri».
Dal 1973 la Commissione Trilaterale si riunisce regolarmente in sessioni plenarie per discutere manifesti politici sviluppati dai loro membri. Le politiche si dibattono fino a raggiungere i consensi. I rispettivi membri ritornano ai loro paesi per l’attuazione delle politiche concordate con coerenza in questi consensi. Lo scopo originale della Commissione Trilaterale è stato la creazione di un “Nuovo Ordine Economico Internazionale”, meglio conosciuta come globalizzazione.

Post scriptum
«Qualcuno crede che formiamo parte di una cabala segreta che attua contro i migliori interessi degli Stati Uniti d’America, qualificando la mia famiglia e me stesso d’internazionalista ed accusandoci di cospirare con altri individui del mondo per creare una struttura economica e politica globale più integrata; un mondo, se si vuole chiamarlo così. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole e ne sono orgoglioso» parola di  David Rockefeller.
Bilderberg e Trilateral stanno edificando l’era del post-nazionalismo: non avremo più Paesi, ma solo regioni della Terra all’interno di un “mondo unico”. Questo significherà un’economia globalizzata, un “unico governo mondiale” (selezionato, più che eletto) ed una “religione universale. Per assicurarsi il raggiungimento di tali obiettivi, questo sistema di potere sovranazionale si concentra su “il controllo tecnologico e la scarsa sensibilizzazione della pubblica opinione.
Oggi a che punto siamo? Vi guardate attorno? Viaggiate per l’Europa? Vedete le immagini della TV (limitatevi a guardare le immagini senza audio, ve lo consiglio? Vi rendete conto di quanta gente è uccisa ogni giorno, perché reclama i propri diritti civili o perché chiede libertà, giustizia sociale, cibo, assistenza e condizioni di lavoro dignitose?
Cosa succede, ad esempio, a casa nostra? L’Unione Europea che tutti volevano gradualmente si è trasformata in un mostro che sta distruggendo i singoli Stati.
Avete visto che è piombata la crisi? Perché? A quale scopo le stesse persone che stampano i soldi, poi cercano di convincerci in tv, radio e giornali che la crisi finanziaria si può superare, obbedendo a questo o a quell’altro ordine dell’Unione Europea o dello zio Sam. Certo che la crisi si può superare, stampando più soldi e distribuendoli. Proprio questo è il primo paradosso della società contemporanea: il denaro. I quattrini sono lo strumento creato dall’uomo per stabilire un ordine oligarchico, per consegnare il potere in mano a poche persone, affinché possano comandare e dire cosa fare e come farlo. I cittadini, d’altro canto, possono guadagnare tanto o poco, l’importante è che non mettano il naso in questioni che spettano solo alla classe dirigente, come decidere cosa dev’essere considerato bene e cosa male; e che non pensino che le decisioni importanti, che riguardano il presente ed il futuro del nostro pianeta, siano cosa che li riguardi.
Soluzione della crisi a parte, ricordatevi che l’attuale crisi (ovvero della speculazione finanziaria) non si supererà, perché è un punto ben preciso della transizione verso il sistema globalizzato mondiale. In altre parole, la crisi è stata voluta dalle stesse persone che oggi ci dicono come potremmo uscirne. Una presa in giro globale.
Si tratta di una strategia: farci vivere con meno soldi, farci arrabbiare e farci passare la fame, così poi saremo più malleabili ed accetteremo più facilmente le politiche per lo “sviluppo”, per il “sanamento del debito”, per “uscire dalla crisi”. Ci proporranno le soluzioni di enti sovrannazionali come l’UE e l’ONU.
L’essere umano ha soltanto un grosso debito con madre Natura, e non ha che da perdere le catene.

riferimenti:

http://www.trilaterale.it/Elenco_Soci_TC_Gruppo_Italiano.pdf

http://www.trilaterale.it/index.asp?f=i_membri_della_tc.html

http://www.trilateral.org/

http://www.trilateral.org/download/file/TC_list_5-14.pdf

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=trilateral