Fata Boldrini trasforma i barbieri in parrucchieri Oltre alla barba anche la piega per le deputate Il servizio alla Camera parte da domani

oooh ecco questa si che è parità.

Peccato che per noi comuni mortali, per chi il lavoro ce l’ha ancora, né l’uomo né la donna trovano i parrucchieri e barbieri gentilmente offerti dallo Stato SUL LUOGO DI LAVORO.

Povere parlamentari, tocca loro uscire dal Palazzo per farsi i capelli.
Una disgrazia. Ma che succede in quel palazzo CHE SI SCOMPIGLIANO I CAPELLI ogni minuto????

Eguaglianza e parità sarebbe stata PAGARSI IL PARRUCCHIERE CON I PROPRI SOLDI, quando ce li hanno, come accade alle donne e uomini DELLA CASTA DI INFERIORI CHE TIRANNEGGIATE.

Taglio, messa in piega, colore e permanente, da domani la Camera fornirà anche questi servizi. È da tempo che le parlamentari reclamano i parrucchieri in nome del pari trattamento con i colleghi. Perchè, è stata la lamentela ricorrente, «dobbiamo uscire dal Palazzo per una piega quando i deputati possono farsi in qualsiasi momento barba e capelli?» Così siccome il «problema» era particolarmente sentito e siccome anche in questo, sostiene più di una deputata, si vede la piena attuazione delle «pari opportunità», ecco che il presidente della Camera Laura Bondrini ha cercato di rimediare a questa carenza.
Una recente delibera del Collegio dei Questori ha disposto un servizio di parrucchiere da affiancare a quello di barbiere.
Non ci saranno assunzioni nè aumento dei costi e tantomeno listini di favore. La segreteria della Boldrini ci tiene a precisare che con questo servizio, la Camera addirittura ci guadagna. Come? I barbieri infatti si sono riconvertiti in parrucchieri. La segreteria del presidente spiega che i sette barbieri operativi a Montecitorio già in parte esercitavano le funzioni di parrucchiere su richiesta di alcune deputate. Capitava infatti che qualcuna avesse bisogno di una piega espressa e invece di uscire dalla Camera, prendere appuntamento con un parruchiere e mettersi in attesa, chiedesse a un barbiere di improvvisarsi coiffeur. Insomma tra una barba e un’altra, un paio di bigodini non si negavano a nessuna. Il problema era però che questi servizi extra venivano fatti a prezzi da barbiere che, come si sa, sono più bassi di quelli di un parruchiere. Un conto è fare una sfumatura maschile e un conto è invece tagliare una chioma femminile.
Inoltre quelle che fino alla scorsa legislatura, erano richieste sporadiche, eccezionali, ora con la massiccia presenza di donne alla Camera (il 30% degli eletti) è diventata, fanno notare presso la presidenza, quasi una necessità. Così la Boldrini, come spiega la sua segreteria, ha pensato che era arrivato il momento di fare una distinzione tra il servizio di barbiere e quello di parrucchiere introducendo un listino ad hoc per le parlamentari. I prezzi, si tiene a precisare, sono quelli di mercato. E dal momento che la spending review non consente di allargare i cordoni della spesa, i barbieri svolgeranno la doppia funzione.
Gli uffici della Camera sostengono che Montecitorio ci andrà addirittura a guadagnare.
Ma un interrogativo sorge spontaneo: non è che con l’aumento dell’attività i barbieri-parrucchieri reclameranno un aumento di stipendio?
Andando a spulciare le tabelle sulle retribuzioni del sito della Camera, avrebbero poco da lamentarsi anche se il lavoro dovesse raddoppiare. I barbieri rientrano nella categoria degli operatori tecnici al pari dei falegnami, dei baristi, degli elettricisti e dei centralinisti. Appena entrato un barbiere della Camera porta a casa circa 30.351 euro l’anno (quasi 2.600 euro al mese); una cifra che dopo il decimo anno arriva a 50.545 euro, dopo vent’anni lievita a 89.528 euro e dopo quarant’anni di servizio sale a oltre 136 mila euro.
Questi scatti di anzianità così rapidi hanno avuto, almeno fino al varo della riforma Fornero, un impatto significativo sulle pensioni. Con il vecchio sistema retributivo, il vitalizio si calcolava tenendo presente le ultime buste paga.
Comunque anche a fronte della riforma previdenziale, l’assegno pensionistico rimane di tutto rispetto e molto al di sopra di quello di quanti svolgono la stessa attività fuori dal Palazzo.
Il Reparto Barberia, questo il nome ufficiale, fino al 1991 era gratuito e per le senatrici era previsto addirittura un bonus messa in piega. Nel 2007 arriva anche all’ordine del giorno la proposta di eliminare il servizio da barbiere ma viene cassata perché ritenuta «non coerente con le scelte della Camera». Ora si cambia ancora.
Laura Della Pasqua
http://www.iltempo.it/politica/2014/06/08/fata-boldrini-trasforma-i-barbieri-in-parrucchieri-1.1258781

Firenze, bomba contro la sede del Pd: “Preoccupante, non è una bravata”

il copione dei proiettili aveva stancato?

L’ordigno rudimentale è esploso stanotte davanti alla sede provinciale del Pd fiorentino, in via Forlanini: era costituito da un insieme di petardi e bombole del gas collegate. Tanta paura e gente in strada
Redazione10 giugno 2014

FIRENZE – Pochi i danni, per fortuna, ma sembra forte l’intimidazione al partito di Matteo Renzi. Una sorta di minaccia, secondo una prima ricostruzione della Digos, dopo il voto delle amministrative: una minaccia letteralmente “esplosa” stanotte sotto forma di ordigno rudimentale contro la sede provinciale del Partito democratico a Firenze, in via Forlanini.

L’esplosione si è verificata intorno alle 4. Il piccolo ordigno artigianale, in base a quanto emerso, è stato realizzato con tre bombolette di gas da campeggio, immerse in un liquido infiammabile, tutto sistemato in un contenitore di plastica. Chi ha agito ha probabilmente dato fuoco al liquido infiammabile che ha poi provocato l’esplosione delle bombolette di gas. La bomba era stata lasciata in una corte sul retro del palazzo che ospita il Pd cittadino e regionale, raggiungibile scavalcando un cancello.
L’esplosione ha danneggiato la facciata dell’edificio: molta gente spaventata è scesa in strada. “Fortunatamente non c’è stato nessun ferito anche se le persone degli edifici circostanti sono scese in strada per lo spavento – ha spiegato all’agenzia Dire Fabio Incatasciato, segretario provinciale del Pd – Desta sconcerto un attentato che rappresenta qualcosa di veramente grave e preoccupante, qualcosa di serio, non una bravata”.
http://www.today.it/cronaca/bomba-sede-pd-firenze.html

Soros vuole comprarsi caserme e uffici pubblici italiani Il finanziere Soros vuol comprarsi caserme e uffici pubblici italiani

sono investimenti internazionali, rifiutarli sarebbe razzista e poi portano posti di lavoro, narra la leggenda. Si specifica che sia di origini ungheresi, ma non è razzismo precisare una nazionalità? E perché non citare la sua etnia, ma sarebbe antisemitismo quindi ancora peggio.
che nel 1992 speculò contro la lira causandone una svalutazione del 30%”- NON E’ CHE MAGARI GLI FU CHIESTO PERCHE’ SERVIVA UNA SPINTA PER ENTRARE NELL’EURO???

Il miliardario di origini ungheresi, secondo quanto riporta il Sole24Ore, ha fatto un’offerta per il pacchetto di 21 palazzi del Fondo immobili pubblici (valore complessivo circa 800 milioni) messi in vendita a maggio. Per il fondo Quantum di Soros sarebbe la seconda operazione immobiliare in Italia dopo quella sul 5% della bolognese Igd, controllata dalle coop
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 10 giugno 2014

Il finanziere George Soros ha messo gli occhi sugli immobili pubblici italiani. Secondo quanto ricostruisce Il Sole 24 Ore, infatti, il magnate di origini ungheresi naturalizzato statunitense – che nel 1992 speculò contro la lira causandone una svalutazione del 30% – ha fatto un’offerta per il pacchetto di 21 palazzi del Fondo immobili pubblici (Fip) messi in vendita dallo Stato nel mese di maggio. Si tratta di uffici ministeriali e dell’Agenzia delle Entrate ma anche caserme e uffici della Guardia di Finanza e dell’esercito. Soros, attraverso il suo fondo Quantum Strategic Partners alleato con la società americana Kennedy Wilson, parteciperà dunque all’asta per l’aggiudicazione degli immobili gestiti dalla Sgr Investire Immobiliare (la società controllata dalla Banca Finnat della famiglia Nattino).
Ma dovrà vedersela con due contendenti agguerriti: i fondi Usa Blackstone, che in Italia ha già all’attivo l’acquisizione della storica sede del Corriere della Sera in via Solferino (oltre che il 20% di Versace), e Cerberus.

Il valore del “portafoglio” in palio è stimato in 800 milioni di euro. Per il fondo Quantum di Soros – assistito, scrive Il Sole, dagli advisor della società immobiliare Beni Stabili – si tratta della seconda operazione allo studio in Italia dopo quella del marzo scorso, quando a sorpresa ha rilevato il 5% di Igd – Immobiliare Grande Distribuzione Siiq, società bolognese controllata da Coop Adriatica e Unicoop Tirreno, il cui patrimonio è costituito da supermercati e gallerie commerciali.

Il venditore, il fondo Fip, è il primo fondo immobiliare promosso dallo Stato italiano e in pancia ha 394 immobili in tutta Italia per un valore di circa 3,9 miliardi di euro. E’ uno dei tanti progetti messi in campo negli ultimi vent’anni per “monetizzare” dismettendo palazzi, caserme, terreni e altre proprietà pubbliche. Insieme alla cessione del portafoglio principale, quello appunto che vale 800 milioni, sarebbe in corso un’asta anche su alcuni pacchetti minori che comprendono anche tre caserme. Compresa quella dell’Aquila che ospito il vertice del G8 del 2009.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/10/il-finanziere-soros-vuol-comprarsi-caserme-e-uffici-pubblici-italiani/1021677/

Qui trovate l’ultima marchetta di Gennaro ‘Migliore’ (come saranno i peggiori ?). L’apartheid in Israele è un’invenzione antisemita ! ! !

QUELLI DI SPRITZAS, PURTROPPO NON SONO GLI UNICI…
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Israele è uno stato assolutamente democratico ! ! !
L’ha ripetuto la sera del 5 giugno, alle ore 23, nel Teatro Argentina , a Roma.
Qui ha anche affermato che il boicottaggio è un’azione violenta fatta da persone violente contro lo stato democratico di Israele.
Ha affermato che lui è assolutamente contrario perché è violenza contro il popolo pacifico di uno stato che rispetta la democrazia e dove non esiste nessuna forma di apartheid.

Il delfino di Vendola-Bertinotti, non avrà mica intensificato le sue posizioni pro-Israele per essere più gradito a Matteo Renzi e magari affiancarsi ai suoi ‘pensatori/consulenti ‘, come Michael Ledeen, Yoram Gutgeld e Marco Carrai i cui interessi, anche materiali, col “democratico” stato di Israele non sono mistero per nessuno?
Chissà !?! Comunque, per quanto non abbia una particolare stima per Migliore, mi rimane difficile credere che queste ‘stronzate’ vengano da una elaborazione ‘non guidata’, del suo pensiero .

Ma sentite anche questa di Marco Furfaro, anch’egli di SEL, eletto in Europa per la Lista Spritzas (la sinistra dell’after hours..):
“Voglio l’Europa, un’altra Europa. Ma vorrei anche l’America, l’America di Obama.” !!!
Errata Corrige
Marco Furfaro non è più un eletto al Parlamento Europeo, perché pare che tra Israele e gli Usa ci sia un forte vincolo (USraele), ma …pare…che in Comunità ebraica a Roma, come a Parigi e Berlino, pensino che ‘Israel is mey che yankee’ !!
E quindi, la Barbara Spinelli dopo aver giurato e spergiurato che la sua era solo una candidatura di supporto, e che se eletta si sarebbe dimessa, essendo poi risultata davvero eletta, ci ha ripensato (come un certo Renzi Matteo) , senza nemmeno dire “Stai sereno”, al defenestrato Furfaro.

nella foto: Gennaro ‘Migliore’ e Laura Peggiore.
https://www.facebook.com/fernando.rossi.10?fref=ts