I legali dello scrittore: «Pensavamo non dovesse essere processato». L’imputato: «Censurano la libertà di parola». A gennaio il via al procedimento
di Redazione Online
L’accusa è sostenuta dai pm torinesi Padalino e Antonio Rinaudo. «Pensavamo non dovesse essere processato – ha commentato uno degli avvocati dello scrittore, Gian Luca Vitale – ora cercheremo di dimostrare che non deve essere condannato. Le parole di un intellettuale non possono costituire reato, dimostreremo che questa non si chiama istigazione a delinquere. Di casi del genere ce ne sono centinaia, basta leggere i giornali. Ma qui si tratta di Tav, guarda caso, e siamo a Torino». Alberto Mittone, legale della società Lyon-Turin ferroviaire (Ltf) costituitasi parte civile dopo la denuncia, si dice invece «soddisfatto. È una questione di principio, che sconfigge il fatto che si tratti di un reato di opinione non punibile».
De Luca: «Censurano penalmente la libertà di parola»
Lo scrittore si è invece espresso tramite Facebook: «Mi processeranno a gennaio. Mi metteranno sul banco degli imputati e ci saprò stare. Vogliono censurare penalmente la libertà di parola. Processane uno per scoraggiarne cento: questa tecnica che si applica a me vuole ammutolire.È un silenziatore e va disarmato».
Rc: «È criminalizzazione del dissenso»
«La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti», erano state le esatte parole contestate allo scrittore dai pm. Numerosi gli appelli a favore di De Luca, tra i quali quello firmato da intellettuali come Fiorella Mannoia, Luca Mercalli e il padre comboniano Alex Zanotelli. Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, dopo aver espresso la sua solidarietà ha sottolineato: «Continua e si inasprisce sempre di più la criminalizzazione del dissenso, dunque tutti quelli che non appoggiano la Tav finiscono “menati” o denunciati».
Il purista e l’imperfetto
La tesi di Padalino si basa sul fatto che De Luca «diceva che quelle cesoie servivano – spiega Rinaudo – È un purista della lingua e sa bene usare l’imperfetto. Si riferiva a un’azione passata mentre alcuni antagonisti stavano per andare a tagliare le reti. Lui dice che quell’azione deve continuare, è questo il senso di quell’imperfetto».