Guerra in Siria: la Turchia taglia l’acqua alla Siria e l’esercito bonifica i tunnels

ma non è un crimine di guerra? No, se lo fanno quelli dalla parte giusta della storia (definizione di Obama)

Di Michael Collins
Le ostilità occidentali verso la Siria hanno raggiunto un nuovo livello di aggressività. Il giornale Al-Akahbar in inglese il 30 maggio ha riportato:
“Il governo turco ha recentemente interrotto il flusso del fiume Eufrate, mettendo a rischio di grave crisi idrica soprattutto la Siria, ma anche l’Iraq. Al-Akahbar ha scoperto che il livello del Lago Assad è calato di circa 6 metri, lasciando milioni di siriani senza acqua potabile.”

L’interruzione dell’acqua da parte del governo turco minaccia due milioni di persone nella regione di Aleppo, la seconda città siriana.
La Turchia, membro della NATO, è fortemente ostile all’attuale governo siriano. Il confine turco è una rotta importante per le armi e i combattenti stranieri che lottano contro il governo siriano.
Insieme a Cina e Brunei, la Turchia ha rifiutato di firmare l’accordo delle Nazioni Unite sui corsi d’acqua internazionali, che prevede un’”equa e ragionevole” condivisione dei fiumi. Inoltre, l’accordo stabilisce che le nazioni dovranno “prendere tutte le misure appropriate per evitare di provocare danni significativi.”

Siria e Iraq affermavano che la Turchia manipola l’Eufrate già nel 1975, e sostengono che gli anni di siccità sono la conseguenza della politica idrica turca.
La macchina di propaganda turca si sta muovendo per dare la colpa della crisi all’ISIS, un gruppo ribelle siriano affiliato ad Al Qaeda. Stiamo a vedere come il dipartimento di stato USA tratterà questa crisi. Se ci diranno che la colpa è dei ribelli siriani, sarà la spia che la NATO sta creando un false flag per giustificare l’azione militare contro il governo siriano. Speriamo invece che gli USA e gli altri paesi chiamino le cose con il loro nome: una violazione dei diritti umani di proporzioni epiche, commessa da un despota instabile, il primo ministro turco Erdogan, a capo di un’importante paese NATO.

Fonte: Globalresearch

Traduzione : Anacronista

Ufficiali siriani riferiscono sulla guerra dei tunnels
Un aspetto meno noto della guerra che si svolge in Siria
I tunnels scavati nelle terra all’entrata orientale di Damasco sono realizzati per un tipo speciale di guerra tra le truppe regolari ed i terrorsti, in cui si utilizzano non solo armi tradizionali ma anche molteplici tecniche di ascolto e di intellegence. All’interno di un edificio vuoto, una botola nel suolo conduce verso una sala di osservazione situata a sette metri di profondità, dove i computer del’esercito sono collegati ad una serie di telecamere introdotte in una rete di tunnels  dell’esercito.

“Dipendiamo soprattutto dalle nostre orecchie. Quando abbiamo localizzato una fonte di rumore, scaviamo in quella direzione. Allora si verifica una sorpresa: o i ribelli si trovano lì ed allora combattiamo o blocchiamo il tunnel e lo utilizziamo noi.”
“Il capitano Alì li fa diventare matti perchè  sa come scavare e lanciare attacchi a sorpresa”, ha detto uno dei suoi uomini.

“Così in questo modo si svolgono due guerre: una sopra la superficie e l’altra sotto la terra”, riferisce il soldato che fa la guardia alle telecamere.
Per sfuggire ai franco tiratori, i combattenti di entrambe le parti hanno collegato gli edifici che controllano con una rete di tunnels scavati nella terra rossa ed illuminati con lampade.
“Il primo tunnels è per i rifornimento di cibo. Il secondo comunica le nostre posizioni ed il terzo serve per evacquare i feriti” Spiega Maher, un soldato dell’esercito.

L’ultimo, che può arrivare ad una profondità di 12 metri, circonda un edificio e, se il nemico cerca di attaccarlo, fanno brillare le bombe collocate al suo interno.
L’Esercito si è visto obbligato a rispondere quando la sua posizione nell’est di Yobar fu attaccata lo scorso anno con bombe situate nel tunnel.
La tattica dei militanti è doppia: scavare fino ai nostri edifici e farli saltare o scavare tunnels che passano sotto le nostre linee e penetrano nella città alle nostre spalle, ha detto un altro ufficiale, il colonello Ramez,

Ramez ha segnalato che l’Esercito impiega geologi equipaggiati con sensori che localizzano le cavità ad una profondità fino a 15 metri.
Già da vari mesi l’Esercito ha sventato un attacco massiccio contro Damasco all’ultimo minuto dopo aver scoperto un tunnel che attraversava le sue linee.
Secondo un ufficiale dell’intelligence siriano, il piano dei terroristi era di inviare 30 attaccanti suicidi ad attaccare vari edifici strategici e lanciare circa mille miliziani per seminare il caos nella città.
Il piano è fallito e Damasco è stata salvata.

Fonte: Al Manar
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Guerra in Siria: la Turchia taglia l’acqua alla Siria e l’esercito bonifica i tunnelsultima modifica: 2014-06-10T12:54:47+02:00da davi-luciano
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