Poroshenko, Assad e la strana “democrazia” occidentale

Ma per il quotidiano europeista è tutta colpa di Putin Quindi Mosca, c’è da credere, punta a una soluzione che lasci l’Ucraina lacerata e divisa, ma tamponi lo spettro della guerra civile totale e garantisca leve di controllo. – http://www.europaquotidiano.it/2014/05/24/ucraina-perche-putin-ha-cambiato-idea-sulle-elezioni-presidenziali-di-domani/

Sempre secondo questi geni dello stesso quotidiano, tanto per apprezzarne i metri di misura, l’accordo per il gas tra Russia e Cina è una strategia di contenimento di Putin..leggere qui http://www.europaquotidiano.it/2014/05/22/gas-perche-laccordo-russia-cina-non-cambiera-gli-equilibri-mondiali/

obama-ukraine-military-aid-si
Obama ha adottato dal 25 scorso il miliardario ucraino Poroshenko. Lo ha già presentato al mondo come il figlio prediletto della nuova democrazia ucraina ed incoronato quale “campione dei diritti dell’uomo” a Kiev e dintorni.
Che sia giunto al governo tramite il rovesciamento di un presidente (Yanukovich) eletto da “tutto” il popolo ucraino e “ribaltato” dalle sparatorie di piazza Maidan, armate e finanziate con la presenza sul campo della “troika UEista”, è dettaglio insignificante.
Oddio, per quanto se ne sappia da noi, Yanukovich non era un granché ma, come mi ripetono da 65 anni, un eletto si cambia con una nuova elezione…. no?
Ed inoltre, certificato dall’OCSE, il voto in Ucraina del 25 maggio scorso è stato “regolare”.
Che 5 milioni di cittadini russofoni non abbiano votato e che, anzi, abbiano impedito pure la apertura dei seggi è dettaglio altrettanto insignificante per Obama.
Quel che conta è che il suo figlioccio abbia riportato il 53% dei voti espressi dalla minoranza degli aventi diritto (modello Renzi in Italia).
Poroshenko “diga” della democrazia europea contro Putin, l’aggressore dell’Est.
Guai a chi lo tocca, intima oggi al mondo Obama e, mentre che c’è, consiglia (si fa per dire) ai suoi servi UEisti di aumentare le spese militari.
Per essere pronti alla probabile aggressione dello zar moscovita occorrono nuove armi, rigorosamente di fabbricazione statunitense.
Renzi (per restare a casa nostra) avrà capito bene?
Si prevedono più MUOS, numerosi F-35 e qualche Sigonella in più.
Intanto che accade nel mondo?
Che si vota in Siria, più o meno che nelle stesse condizioni dell’Ucraina.
Con una differenza, di non poco conto: si vota in due terzi del paese e, incredibile ma certificato, va alle urne circa il 75% di siriani.
Ovvero una ampissima maggioranza.
Assad, di riffe o di raffe (non posso escludere nulla) prende l’88% dei voti espressi.
Obama sentenzia: elezioni truffa.
Non cambia niente, appoggiamo i ribelli (di Al Qaeda) che si battono per instaurare la “democrazia” a Damasco.
Che tale impostazione sia ostica da recepire pure da tanti di noi cittadini dell’impero UEista è già un problema sempre piú serio.
Risulta difficile comprendere come una minoranza basata su un 43% di elettori complessivi possa governare un impero di 350 milioni di europei.
Non sembra proprio “democratico”.
Se aggiungiamo pure i famosi “euroscettici” che tarlano Bruxelles dall’interno del sistema partitocratico andiamo ben oltre.
Ma l’UEismo altro non è che la longa manus di Obama, per giunta quella finanziaria che si infila nelle tasche dei comuni cittadini per prelevare euro e trasformarli in dollari per le banche.
Quindi Obama decide per tutti: Poroshenko è buono, bello e “democratico”.
Assad brutto, cattivo e “dittatore”.
Peste (atomica?) colga chi attacca l’Ucraina e difende Assad…!!
In tutti e due i casi… Putin.
Vincenzo Mannello

Bilderberg 2014: certi ospiti pianificheranno gli eventi futuri

By Edoardo Capuano – Posted on 04 giugno 2014

Bilderberg 2014Poco prima del pranzo, venerdì scorso, due auto hanno lasciato una dopo l’altra l’hotel Marriott a Copenaghen.

La prima portava un carico superdecorato: il comandante supremo statunitense delle forze alleate in Europa, il generale Philip Breedlove con i suoi assistenti.

Quattro stelle sul berretto e uno sguardo cupo in volto. Ovviamente è molto seccato per dover saltare il buffet. Ancora sente il profumo di quelle polpettine danesi.

La cosa lo sta uccidendo.

Nella foto: Il comandante supremo delle forze alleate statunitensi in Europa, il Generale Philip Breedlove (a sinistra nella foto) lascia l’Hotel Marriott a Copenhagen dopo aver discusso di Ucraina.

Il generale non è certo da solo a Bilderberg. Discutere la situazione in Ucraina con tutte queste alte personalità di governo è una questione di altissimo livello militare. È infatti molto ben accompagnato.

Pochi minuti dopo la partenza dell’affamato generale, ecco che spunta fuori il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, soprannominato “Nebbie di Guerra” (Fog=nebbia ndt).

Rasmussen mi fa sempre ridere, perché in ogni sua foto appare così incredibilmente vanesio. Come un Fonzie in miniatura. Rasmussen viaggia con della bella gente: uno di loro, svolazzandogli per un momento la giacca, ha mostrato la sua bella arma da fuoco.

Tutte le guardie del corpo di Rasmussen sono ovviamente lì con lui, per difenderlo dalle insidie dei capi di Airbus e Saab che si sarebbero certamente gettati su di lui implorando una nuova guerra da fare.

Spero siano riusciti a proteggerlo. Lui è piuttosto minuto, mentre l’amministratore delegato di Airbus, Thomas Enders, è un tipo alto, robusto e allampanato. Il capo di Saab, Håkan Buskhe, invece, ha il baricentro spostato verso il basso: insieme fanno una coppia inarrestabile, soprattutto con Kissinger che spinge da dietro di loro.

Ecco Buskhe di Saab, al telefono, mentre sta probabilmente dando ordine alle sue fabbriche di accelerare la produzione. Il modo in cui si stanno mettendo le cose farà presto a partire un altro ordine extra di caccia da consegnare in poco tempo.

Ora, sappiamo dall’ordine del giorno reso pubblico, che l’argomento Ucraina è uno dei temi della conferenza di quest’anno, e sappiamo anche che la sessione di Venerdì era dedicata a questo tema, perché così ci ha detto uno dei partecipanti, il politico olandese Diederik Samsom.

Venerdì, poco prima dell’ora di pranzo, escono dall’Hotel due capi delle forze alleate in Europa. In quel momento Samsom, leader del partito laburista del suo paese, sta sorseggiano nel patio un bicchiere di champagne. Balls continua ad arrancare in giro con quell’enorme faldone di carte sotto il braccio (ma le ha mai lasciate durante tutto il tempo che è stato qui?). A un certo punto Samsom si alza e va verso la barriera di sicurezza.

Fa un respiro profondo e si butta nella folla di giornalisti, blogger, fotografi e attivisti. “Mi ricordo com’era prima” dice, sorseggiando il suo champagne. “Anche io ero un attivista di Greenpeace”. Gli abbiamo chiesto se si sentiva onorato di essere tra gli invitati. “Sono un politico” dice ridendo. “Devo sentirmi lusingato per tutto il tempo…”

Samsom ha confermato che la sessione del mattino era dedicata all’Ucraina, il che spiega perché Rasmussen e Breedlove se n’erano appena andati. Il loro lavoro l’avevano fatto. O meglio, era appena iniziato.

E non ti puoi sbagliare: Bilderberg fa parte del loro lavoro. Questa non è stata un’improvvisata casuale: qui ci sono stati comunicati ufficiali, uniformi e addetti militari. Qui ci sono Land Rover piene di guardie del corpo militari. Qui vengono a fare affari quelli della NATO, gli Stati Uniti e gli altri Governi.

Questa Nato è business. Il complesso militare americano è business. Il governo è business.

Il governo spagnolo, ad esempio, è qui rappresentato dal suo ministro degli Esteri, José Manuel García- Margallo. Il suo arrivo era previsto per giovedì sera.

E poiché qui si trattano questioni ufficiali in cui lui è personalmente impegnato, García-Margallo è arrivato in compagnia di un membro del suo ministero, il diplomatico spagnolo ed esperto di Balcani Mercedes Millán Rajoy.

Eccola qui, con sotto il braccio i suoi appunti sui Balcani. Appare molto pensosa. Sta forse cercando d’immaginare il rombo della macchina da guerra mentre si avvia verso oriente…

Oppure è pentita di aver scelto un completo in pantalone. Tanto più preoccupante quando vediamo che dei vertici militari sono qui insieme a capi di industrie di armamenti – e parlano in privato dei loro sogni e aspettative sull’Ucraina. Ma sono qui con loro anche dei miliardari speculatori e capi di grandi società di fondi azionari.

È gente pronta a portare la morte senza sapere dove e quando cadranno le bombe, o quante bombe cadranno e su chi.

Gente come David Petraeus, ex direttore della CIA e ora a capo del KKR Global Institute, organo consultivo di una grossa società multimiliardaria di fondi azionari. Eccolo qui, che buca la spessa vetrata attraverso i suoi occhiali, con uno sguardo che va molto lontano.

Il KKR Global Institute si vanta di “essere in grado di dare rapide risposte ai nuovi andamenti geopolitici e macroeconomici”, che comportano “investimenti oculati, gestioni di portafogli e abbattimento del rischio”, in altre parole fare gli affari migliori. E una volta dentro il Bilderberg, uno è in grado di conoscere gli ultimi andamenti geopolitici e macroeconomici direttamente dalle labbra del segretario generale della NATO. Ottimi affari davvero, ne sono certo.

La conferenza di Bilderberg è come un autoscontro a cinque stelle tra i settori pubblico e privato. Assisti a scene come questa: il capo di MI6, Sir John Sawers, che si fa una chiacchierata occhi negli occhi con Carl-Henric Svanberg, presidente della BP.

Potrebbe non essere una cosa importante, se non fosse che pochi minuti prima il capo della NATO aveva parlato a loro e ai capi di HSBC, Shell e di Deutsche Bank – della situazione in Ucraina. Sawers è responsabile dell’intelligence Britannica all’estero. Di che stanno parlando? Chi dà istruzioni a chi e su cosa?

Fortunatamente, da bravo pubblico funzionario quale egli è, Sir John è allergico ad ogni minima forma di corruzione.

Quindi non c’è niente di cui preoccuparsi qui. Va tutto bene. Se volete preoccuparvi di qualcosa, preoccupatevi dell’Ucraina.

A meno che non siate i capi di Airbus o di SAAB o del KKR Global Institute, nel qual caso non dovete preoccuparvi proprio di niente. Ad eccezione di dove piazzare il vostro prossimo miliardo.

Avrei io un’idea su dove piazzarlo: al KKR Global Institute: offre degli ottimi ritorni sugli investimenti di capitali. Chiedete a Petraeus. Anche se, quando chiedete, state attenti a non guardarlo negli occhi. Potrebbe perforarvi la retina.

Consideratelo un abbattimento del rischio da parte mia, gratis per voi.

Autore: Charlie Skelton / Articolo originale: theguardian.com / Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63 

http://www.ecplanet.com/node/4267

SI COMMENTA DA SOLO…

sarà colpa della Germania….anche se ci guadagnano gli Usa…

Quelli che seguono sono i grafici del Tbond Usa e del Btp decennale.

Oggi il Btp a dieci anni rende appena 16 centesimi di punto in più rispetto al titolo statunitense.
Credo che non  occorra aggiungere altro….
 
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Gli USA gode del massimo merito creditizio, mentre l’Italia è considerata quasi spazzatura…
 
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Ora spiegatemi voi….