Siria, presidenziali: Assad vince con l’88,07%

che contano i siriani? Obama ha deciso per loro Nato: non riconosceremo le elezioni in Siria, sono una farsa
Fate come in Italia, i pres del cons li decide lo spread
 
mercoledì, 4, giugno, 2014
untitled251
Com’era nelle previsioni, il presidente siriano Bashar al Assad ha vinto le elezioni presidenziali. Lo ha annunciato lo speaker del Parlamento, spiegando che Assad ha ottenuto l’88,07% dei voti. L’affluenza alle elezioni presidenziali siriane ha raggiunto il 73,42%, come riferito dalla Corte costituzionale di Damasco.
 
“Il numero dei siriani chiamati alle urne in Siria e all’estero e’ di 15.840.575 e 11,6 milioni hanno partecipato al voto, portando l’affluenza al 73,42%”, ha annunciato il portavoce Majed Khadra. Gia’ dal primo mattino, i media di regime hanno titolato sulla enorme partecipazione popolare di queste elezioni, le prime in oltre mezzo secolo senza un candidato unico.
 
Per l’Occidente il voto e’ stato solo una “farsa”, destinata a certificare formalmente un inevitabile terzo mandato consecutivo per Bashar al-Assad. Il presidente Obama, per cui le elezioni e il volere del popolo non contano nulla, ha infatti  stabilito: “Non c’è futuro per Assad in Siria”
 
La Presidenza della Repubblica ha diramato un comunicato per “ringraziare tutti i cittadini siriani che, sempre all’altezza delle aspettative, si sono recati in massa a votare”, in tal modo “dimostrando come ogni giorno il loro impegno per la cultura della vita e per la speranza, in sfida alla cultura della morte, al terrorismo e alla mentalita’ ristretta”. Dal canto suo il quotidiano pro-governativo ‘al-Watan’ titolava oggi in tono trionfante: “Milioni hanno votato sfidando il terrorismo e i suoi mortai, i missili, le auto-bomba e gli attentatori suicidi per dimostrare la legittimazione del presidente Assad a un nuovo incarico che si protrarra’ fino al 2021″.

Ucraina: Kiev chiude le frontiere, filo-russi intrappolati. Mosca “Vergogna”

giovedì, 5, giugno, 2014
 
L’Ucraina ha chiuso otto valichi al confine con la Russia nelle regioni separatiste di Lugansk e Donetsk, perche’ non ha sufficienti guardie di frontiera per vigilarli e teme il contrabbando di armi dirette ai ribelli filo-russi. Furente la Russia che parla di reazione “vergognosa”, mentre Mosca ha annunciato una presenza alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente ucraino Petro Poroshenko.
 
Ecco la fine che stanno facendo i filo.russi VIDEO – Ucraina: Attacco aereo a Lugansk, è un massacro
 
“Invece di aprire queste frontiere a chiunque voglia lasciare l’area dalle operazioni militari, questi confini vengono chiusi”, ha reagito Mosca alla decisione di Kiev. Il governatore della regione russa di Rostov, lungo la frontiera, ha proclamato lo stato d’emergenza per l’afflusso di decine di migliaia di profughi ucraini, ma Kiev nega che vi sia un esodo.
 
Il premier russo Dmitri Medvedev ha accusato le autorita’ ucraine di “mentire” sulla situazione umanitaria nel Paese, che sta portando alla fuga in Russia di migliaia di persone, dando luogo a una crisi “senza precedenti”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha sollecitato il neo-omologo ucraino Petro Poroshenko a fermare l’operazione militare contro le milizie separatiste filo-russe, e ad avviare il dialogo con “la popolazione del sud-est” dell’Ucraina.
 
“Penso che il signor Poroshenko abbia un’opportunita’ unica”, ha dichiarato il leader del Cremlino ai mass media francesi, alla vigilia della sua visita per le celebrazioni del D-Day in Normandia. “Lui non ha ancora le mani sporche di sangue, puo’ ancora fermare questa operazione di rappresaglia e avviare un dialogo diretto con i cittadini del sud e dell’est del Paese”. Ma Putin ha sollecitato il neo-omologo ucraino a fermare l’operazione militare contro le milizie separatiste filo-russe, e ad avviare il dialogo con “la popolazione del sud-est” dell’Ucraina.
“Penso che il signor Poroshenko abbia un’opportunita’ unica”, ha dichiarato il leader del Cremlino. “Lui non ha ancora le mani sporche di sangue, puo’ ancora fermare questa operazione di rappresaglia e avviare un dialogo diretto con i cittadini del sud e dell’est del Paese”

Obama: la Francia fermi la vendita di navi alla Russia. Danno da 1,2 mld di euro

giovedì, 5, giugno, 2014
U.S. President Obama delivers speech in Mexico City
Il presidente Barack Obama e’ tornato a criticare la vendita di navi da guerra da parte della Francia alla Russia, dopo la crisi politica scoppiata in Ucraina. ”Ho espresso alcune preoccupazioni e non penso di essere stato il solo”, ha detto Obama rispondendo a una domanda durante una conferenza stampa. ”Credo che sarebbe stato meglio premere il pulsante di pausa”.
La Francia sta subendo le pressioni di diversi alleati europei per bloccare l’accordo da 1,2 miliardi di euro per la vendita delle navi portaelicotteri Mistral, la seconda imbarcazione per grandezza della marina francese. Il contratto era stato firmato nel 2011 e il primo esemplare dovrebbe essere consegnato il prossimo mese di ottobre. (fonte AFP)
http://www.imolaoggi.it/2014/06/05/obama-la-francia-fermi-la-vendita-di-navi-alla-russia-danno-da-12-mld-di-euro/

M5S: si va verso la privatizzazione della sanità su modello americano

giovedì, 5, giugno, 2014
”Il documento presentato dalla maggioranza nelle commissioni Affari Sociali e Bilancio rappresenta un rischio per la universalita’ del Servizio Sanitario Nazionale perche’, pensare a una sanita’ integrativa significa circoscrivere ulteriormente il perimetro del pubblico. Questo e’, seppur mascherato, il primo passo verso la privatizzazione della sanita”’. Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle in commissioni Affari Sociali e Bilancio, commentando la relazione finale dell’indagine conoscitiva sulla sostenibilita’ del SSN.
”In una fase economica nella quale la maggioranza dei cittadini ha difficolta’ sempre crescenti, dove la spesa sanitaria privata aumenta e il servizio pubblico ha sempre meno risorse a disposizione, pensare di far entrare le assicurazioni private all’interno del nostro SSN non solo non ha nulla di coraggioso ma, al contrario, serve a favorire i poteri bancari e finanziari, che ne beneficeranno con introiti di miliardi di euro. Questo questo a tutto discapito dei cittadini. Quello delineata dalla maggioranza e’, infatti, esattamente quel modello di stampo americano che noi contrastiamo perche’ va nella direzione opposta all’universalismo che noi sosteniamo e promuoviamo. La relazione esprime un’idea societa’ che, a chiacchiere, questi partiti fanno finta di voler contrastare: quella fatta di cittadini di serie A e di serie B”, conclude i deputati M5S.
http://www.imolaoggi.it/2014/06/05/m5s-si-va-verso-la-privatizzazione-della-sanita-su-modello-americano/

Perchè le scie di condensa non possono espandersi come quelle che vediamo in cielo quotidianamente

In questo articolo si vuole dimostrare con l’ausilio di calcoli fisico-matematici, come le reali scie di condensa abbiano una espansione (larghezza) molto minore di molte scie che adesso si vedono formarsi dietro gli aerei che solcano i nostri cieli. Del fatto che le scie di condensa siano  per loro natura delle scie sottili, troviamo testimonianza anche in una didascalia presente a pagina 144 di una rivista dell’aereonautica statunitense del 1975 (Aviation Weather), ove sotto un’immagine di scia di condensa si trova scritto:

Figure 130  Contrails. The thin contrail is freshly formed by an aircraft Ovvero: Figura 130 Scie di condensa. La scia di condensa è stata da poco formata da un aereo.

 
E adesso passiamo al calcolo del raggio di una scia di condensa in funzione della pressione di vapore saturo dell’acqua e dell’umidità relativa.


Calcolo del raggio di una scia di condensaA noi interessa sapere quanto vapore acqueo per unità di volume sia presente nell’aria a differenti quote, e quanto vapore ancora possa essere immesso nell’aria prima che si arrivi alla condizione di saturazione. Assumiamo che la scia di condensa si formi quando il vapore acqueo prodotto da un aereo satura l’aria in cui vengono emessi i fumi del motore.

Ovviamente non si tratta di una “nostra” assunzione arbitraria e soggettiva, ma basata su quanto troviamo scritto a pagina 143 di una rivista dell’aereonautica statunitense del 1975 (Aviation Weather), ovvero che:

“La scia di condensa del vapore fuoriuscito dal motore si forma a causa dell’immissione nell’atmosfera di vapore acqueo aggiunto dai motori dell’aereo in quantità sufficiente da causare la saturazione o sovrassaturazione dell’aria. Dal momento che l’atmosfera è anche surriscaldata dal motore dell’aereo, il vapore aggiunto deve essere di tale entità da saturare o sovrassaturare l’atmosfera nonostante tale calore aggiuntivo.”

[Il grassetto è stato aggiunto dall’autore del presente articolo. Nell’originale inglese si legge testualmente: “The exhaust contrail is formed by the addition to the atmosphere of sufficient water vapor from aircraft exaust gases to cause saturation or super-saturation of the air. Since heat is also added to the atmosphere in the wake on an aircraft, the addition of water vapor must be of such magnitude that it saturates or supersaturates the atmosphere in spite of the added heat.”]

Ad ulteriore conferma citiamo il Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l’UAI(Unione Astrofili Italiani) – di libro di Girolamo Sansosti e Alfio Giuffrida (Gremese Editore – 2006) dove a pagina 86 si legge:“L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e, quindi, la formazione di scieLe scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente.”

Una sorta di conferma indiretta l’abbiamo dalle parole pronunciate dal meteorologo militare Guido Guidi ad una puntata della trasmissione Geo & Geo (la registrazione è disponibile aquesto link):
Se l’umidità è in aumento, se è molto consistente il contributo di umidità le scie tendono a divenire sempre più larghe e noi usiamo dire che tendono a divenire persistenti nel cielo e quindi anche a dar luogo a nuvolosità“Il nostro studio fa riferimento per l’appunto a quelle scie persistenti che si espandono nel cielo e che secondo questo meteorologo si formano quando c’è alta umidità è in aumento. Non crediamo sia azzardato supporre che il termine alta, riferito ad una quantità che varia da 0 a 100, dovrebbe riferirsi a ben più del 60 (avete mai sentito dire che un voto di 6, su una scala che va da 1 a dieci, sia un voto alto?) e ci chiediamo come il signor Guidi giustifichi la presenza di tutte quelle scie persistenti in invernoquando i valori di umidità relativa non sono sufficienti. Quanto alla possibilità che le scie persistano a lungo nel cielo mi sono già espresso altrove, ma nel presente articolo i concentro su altre questioni.

Saturazione dell’umidità significa che c’è (in una certa porzione dell’atmosfera) il massimo valore di vapore acqueo possibile che a sua volta dipende dalla temperatura dell’aria (vedi equazione di Clausius-Clapeyron). Sovrassaturazione significa che il contenuto in vapore acqueo supera addirittura tale valore massimo. L’umidità in eccesso a questo punto condensa facilmente specie se vi sono delle particelle che fungono da nuclei iniziali di condensazione (e che troviamo di regola nei fumi dei motori); in assenza di queste particelle l’aria potrebbe anche restare in una situazione di equilibrio instabile e restare soprassatura (almeno per un certo periodo di tempo).

L’indice utilizzato per stimare il livello di umidità è la cosiddetta umidità relativa, rapporto tra la pressione del vapore acqueo misurata in una certa zona dello spazio (per essere precisi occorrerebbe parlare di pressione parziale del vapore acqueo), e la massima pressione possibile (che corrisponde al livello di saturazione). Infatti sappiamo che la pressione di un aeriforme (almeno in certe condizioni ideali, che come vedremo sono soddisfatte in prima approssimazione nel nostro caso) secondo l’equazione dei gas perfetti) è proporzionale al rapporto n/V(numero di moli per unità di volume, dove il numero di molirappresenta un indice della quantità della sostanza aeriforme); quando si arriva a saturazione dell’umidità anche la pressione di vapore è massima e viceversa. Tale valore massimo della pressione del vapore per un dato valore di temperatura si chiamatensione di vapore o pressione di vapor saturo.

Ad esempio se la pressione del vapore acqueo misurata vale 100 Pascal e la pressione di vapor saturo vale 500 Pascal, il rapporto tra i due valori è 1/5, e tale frazione espressa in percentuale corrisponde all’umidità relativa, che in questo caso sarebbe del 20%  (1/5*100=20).

In questo nostro primo calcolo assumiamo che si possa utilizzare per il vapore acqueo, alla quota di circa 10 km di altezza, l’equazione dei gas reali PV=nRT. In realtà tale equazione costituisce una ottima approssimazione della realtà sperimentale solo per valori molto alti di temperatura e molto bassi di pressione. Nel nostro caso la pressione è alquanto bassa e la temperatura pure, e quindi solo una delle due condizione è verificata. Controlleremo in seguito tramite l’equazione di Van der Waals (vedi appendice 2 in fondo al presente documento) quale sia l’entità dell’approssimazione da noi fatta e quale la ripercussione sulla quantità da noi calcolata (il raggio di una scia di condensa).
Dall’equazione dei gas reali PV=nRT possiamo ricavare in funzione degli altri parametri il numero di moli di vapore acqueo per unità di volume n/V=P/RT. Da notare che il rapporto n/V non è altro che l’inverso del volume molare, quantità che entra in una delle formulazioni più utili della sunnominata formula di Van Der Waals. Una volta noto il numero di moli, dal momento che la molecola dell’acqua (H2O) ha peso atomico 18 (16+1+1), basta moltiplicare per 18 tale quantità e ottenere i grammi di vapore acqueo.
I grammi di vapore acqueo per unità di volume sono quindi 18*n/V=18*P/RT. Se utilizziamo per la costante R il suo valore 8,315 (calcolato nel Sistema Internazionale) la densità di vapore acqueo presente nell’aria espressa in grammi al metro cubo sarà data da 18*P/RT.Ecco quindi la nostra prima formula:

1) 18*P/RT  densità di vapore acqueo in grammi al metro cubo (gr/m3)
Indichiamo adesso con Ps la pressione di vapore saturo dell’acqua, ovvero la massima quantità di vapore che può essere presente ad una data temperatura, in una zona in cui la pressione del vapore acqueo sia P. Per calcolare quanto vapore acqueo è possibile immettere ancora, prima che la saturazione inneschi la condensazione del vapore in eccesso, basta calcolare la quantità massima di vapore inserendo Ps al posto di P nella formula 1 ottenendo:
2) 18*Ps/RT valore limite della densità di vapore acqueo, espresso in grammi al metro cubo  (gr/m3).
Basta quindi fare la differenza tra la formula 2 e la 1 per ottenere la massima quantità che si può ancora immettere prima di arrivare alla saturazione: 18*(Ps-P)/RT. Siccome è utile esprimere i risultati dei nostri calcoli in funzione dell’umidità relativa, che è definita dal rapporto P/Ps espresso in percentuale, (Hrel=100*P/Ps), in questa ultima formula mettiamo in evidenza Ps ed applichiamo la proprietà distributiva ottenendo:
3) 18Ps(1-0,01*Hrel)/RT massima densità di vapore acqueo che si può ancora immettere, espressa in grammi al metro cubo  (gr/m3).
La quantità di vapore acqueo emessa per motore da uno degli aerei che consuma più carburante (il quadrimotore Boeing 747) è,come calcolato in un precedente articolo 4,7 gr. per ogni metro di percorso (quantità massima presumibilmente sovrastimata, per eccesso di zelo), ed utilizzeremo tale valore per calcolare i limiti massimi della larghezza di una scia. Ad ogni modo nei calcoli successivi indicheremo con C tale quantità (grammi di acqua generata per ogni metro di percorso da un singolo motore dell’aereo).  Se Rs è il raggio dell’eventuale scia di condensa formatasi in seguito al passaggio dell’aereo, immaginiamo che tale quantità di vapore acqueo si distribuisca in un volume cilindrico di base π R2s  e di altezza pari ad un metro (in realtà si dovrebbe supporre che vi sia una maggiore densità in prossimità della parte più interna del cilindro, ovvero vicino al suo asse, ed una minore densità nella parte più esterna, ma l’utilizzo di un simile modello più preciso, che faccia uso ad esempio di una distribuzione gaussiana, porterebbe ad un risultato ancora più piccolo della larghezza della scia, che quindi stiamo qui sovrastimando).  Ciò porta ad una densità di vapore acqueo pari a
4) C/π R2s    densità di vapore acqueo nella scia espressa in grammi al metro cubo  (gr/m3).
Adesso possiamo determinare l’ampiezza del raggio della eventuale scia di condensa uguagliando le quantità date dalle due formule precedenti, ovvero la 3 e la 4; ciò significa che ipotizziamo che tutto il vapore acqueo che fuoriesce dal motore finisca per accumularsi in una zona di raggio Rs ove arriva a saturazione e condensa.
5)  18Ps(1-0,01*Hrel)/RT=C/π R2s  
Da questa equazione possiamo ricavare facilmente il raggio Rssemplicemente inserendo 8,315 al posto della costante dei gas perfetti R (ovvero il suo valore nel sistema internazionale) invertendo la formula e poi estraendo la radice quadrataraggio della scia di condensa espresso in metri

(precisiamo che pur calcolando delle densità in grammi al metro cubo, abbiamo uguagliato due quantità in cui tutti gli altri fattori sono espressi in unità del sistema internazionale; d’altronde moltiplicando per 10-3 entrambi i membri avremmo una equazione equivalente alla precedente, con le densità espresse in kg al metro cubole lunghezze calcolate sono quindi espresse correttamente in metri)

In questa formula è evidente che all’aumentare dell’umidità relativa (quantità che varia tra zero e 100 punti percentuali) diminuisce il denominatore, e quindi aumenta il raggio. Siccome poi il valore della pressione di vapor saturo diminuisce rapidamente al diminuire della temperatura, e siccome tale quantità compare a denominatore, il raggio dell’eventuale scia di condensa è massima alle basse temperature.
Calcolando il raggio della eventuale scia di condensa formatasi a differenti temperature (tra  -80° C e -40° C) e per diversi valori di umidità relativa si ottengono valori della sua larghezza che solo in casi eccezionali potrebbero raggiungere due o trecento metri (casi eccezionali significa ad esempio temperature di circa -80 gradi ed umidità relative al di sopra del 60 per cento, condizioni checonsultando i valori delle radiosonde non si incontranopraticamente mai). Dal momento che all’aumentare della temperatura aumenta la pressione di vapore saturo e quindi diminuisce (vedi formula 6) la dimensione del raggio della scia, anche se ci potesse essere qualche scia di condensa a valori inferiori della temperatura (come afferma per esempio il meteorologo militare Costante De Simone) la sua larghezza sarebbe alquanto ridotta, e quello che vogliamo mostrare è come la larghezza delle scie visibili nel cielo (come si evince anche dalla consultazione delle mappe satellitari) risulta molto ma molto maggiore delle dimensioni massime calcolabili in base ai calcoli qui esposti.
I valori di pressione di vapore saturo utilizzati nei calcoli (il file del foglio di calcolo programmato a tale scopo assieme ad un altro file di applicazione dei calcoli stessi è scaricabile in un unico file compresso in formato .zip) derivano dall’applicazione dellalegge di Clausius-Clapeyron, che ci fornisce la dipendenza funzionale tra pressione di vapore saturo dell’acqua e la temperatura.dove A=6,1078 hPa (ettopascal ovvero millibar),
a=7,5 e b=237,3 per la pressione del vapore saturo rispetto all’acqua liquida
a=9,5 e b=265,5 per la pressione del vapore saturo rispetto al ghiaccio (da utilizzare nel nostro caso, viste le bassissime temperature in esame, molto al di sotto degli 0 gradi centigradi).

Nel nostro caso ci interessa esclusivamente la pressione di vapore saturo rispetto al ghiaccio.

A questo punto non resta che fare i calcoli del raggio per differenti valori di temperatura (e quindi di Ps) e di umidità relativa.

E’ da tenere presente che i calcoli qui eseguiti non prendono in esame che uno degli aspetti che influenza la formazione delle scie di condensa, e seppure essi possano fornire valori di eventuali larghezze di scie formatesi a temperature maggiori di -30 °C si tratta di valori puramente teorici (il calcolo non è estensibile a quelle temperature per altri movi); per altro si sa che le scie in certe condizioni si possono formare e non essere visibili da terra (dipende dalla dimensione dei cristalli di ghiaccio che si formano dimensione che è influenzata a sua volta da quella del particolato che  funge da nucleo di condensazione, lo conferma sempreAviation Weather.)
Da notare che valori vicini al 90% di umidità relativa sono a dir poco inusuali alle quote di crociera degli aerei (8-13 km). Un’attenta lettura dei dati delle radiosonde, verificata giorno dopo giorno, mostra che avere alta umidità relativa alle più alte quote praticate dagli aerei è decisamente inusuale. Se a quote inferiori a quelle di crociera (ovvero a meno di 8 km di quota) troviamo anche alti valori di umidità relativa (talora persino del 100%), a quote superiori le umidità relative molto inferiori, e intorno ai 10/13 km di quota spesso si registrano valori inferiori al 30%. Molto frequenti specie in inverno alle quote di 10/13 km sono i valori quasi nulli (minori del 10%). Se quindi possiamo pure calcolare l’eventuale raggio di una scia di condensa che si formi a temperature dell’ordine di -70 o -80 gradi (quali quelle che si raggiungono a quote intorno ai 10/12 km di quota) anche con valori di umidità relativa del 90% o del 95%, tali valori sono più che altro ipotetici.
Va aggiunto il fatto che, come segnalato anche sul documento dell’aviazione statunitense Aviation Weather (sempre a pagina 143), il passaggio dell’aereo coi suoi motori caldissimi scalda l’aria circostante e quindi quando ci troviamo in una zona dell’atmosfera con temperatura (per esempio) -60 gradi, per qualsiasi calcolo relativo alla formazione delle scie di condensa dovremmo riferirci a qualche grado di più. Tale effetto causa un’altra sovrastima dei valori del raggio calcolato, ed è da notare che l’effetto non è piccolo, dato che il passaggio di un aereo in prossimità di una formazione nuvolosa sottile e non troppo fredda può anche far evaporare parzialmente la nube (come documentato sempre da Aviation Weather a pagina 144, vedi immagine in apertura di articolo).
I valori calcolati vanno moltiplicati per 2 per ottenere il diametro della scia (larghezza della scia emessa da un singolo motore) e poi per il numero dei motori stessi. In tal modo abbiamo una stima della larghezza massima della scia di un aereo che è decisamente una sovrastima. Infatti se per valori piccoli di R (raggio della scia) otteniamo dai nostri calcoli che le scie devono vedersi come piccole e separate, e quindi anche se fossero 4 non dovrebbero superare la dimensione dell’apertura alare (circa 70 metri per i più grandi aerei), per valori più grandi di R le diverse scie si sovrappongono ed è chiaro che se l’umidità in eccesso “cerca” una zona libera ove potere saturare l’aria la trova non tanto a destra o a sinistra, ma piuttosto al di sopra e al di sotto, e per valori ancora più grandi di R la somma delle varie scie si comporta quasi come un’unica scia emessa dal centro dell’aereo.Per questo nel foglio di calcolo allegato si pongono alla fine delle condizioni di scelta:
– se R è abbastanza piccolo vengono fuori 4 scie separate
– se R è più grande il risultato è un’unica scia larga circa quanto 8 volte R (valore per quanto appena detto sovrastimato)
– se R è ancora maggiore si ricorre ad un’approssimazione ellittica, ovvero si vede la scia come avente una sezione ellittica invece che circolare, dove la semidistanza focale dipende dalla distanza tra i motori di destra e di sinistra (nel calcolo si è utilizzato per la semidistanza focale un valore di 20 metri che corrisponde ad una distanza tra i motori di 40 metri; è facile vedere che per i valori più alti della dimensione della scia totale l’approssimazione ellittica tende al risultato che si otterrebbe considerando un’unica scia emessa dal centro dell’aereo).
– per alcuni valori intermedi si ricorre ad una media pesata di modo da ottenere un risultato più preciso che corrisponda ad una funzione continua.


Vediamo allora da una immagine satellitare quanto è larga una tipica “scia degli aerei”, ed iniziamo da una fotografia dei satelliti MODIS del 25 aprile 2010 (ricordiamo che in lingua inglese si scrive prima il mese e poi il numero del giorno).


Facciamo click sotto la prima immagine dove è scritto “pixel size” ovvero “dimensione di un pixel” (il singolo punto che definisce l’immagine nello schermo) scegliendo la mappa più dettagliata possibile ovvero quella a maggiore risoluzione: 1 pixel = 250 metri. Di tale mappa qui sotto possiamo vedere due screenshot.

A questo punto facendo click col tasto destro del mouse registriamo l’immagine nel nostro PC e la riapriamo con un programma di grafica che permetta di ritagliare la zona che ci interessa, di fare lo zoom e di analizzare la larghezza della scia contanto i pixel (io ho utilizzato il comunissimo programma paint ma qualsiasi programma di grafica dovrebbe andar ugualmente bene).

Qui accanto potete vedere la zona che ho ritagliato e sotto potete vedere la zonoa che ho analizzato con lo zoom.

Ancora più sotto l’immagina dello zoom (ingrandita 8 volte, zoom dell’800%) eseguito nell’intorno della una scia. Da tale immagine si può risalire agevolmente alla dimensione della scia stessa contando i pixel. Non è difficile identificare i pixel, sono quei quadratini dal medesimo colore e che danno ragione della definizione dell’immagine. Ad ogni modo col programma paint così come con molti altri programmi di grafica è possibile posizionarsi col cursore del mouse su una zona del disegno e verificare in quale zona esatta ci troviamo (pixel orizzontali e pixel verticali del disegno) di modo da essere certi della nostra misura.


Nella figura successiva vengono evidenziate due zone della scia, una delle quali misura tre pixel e l’altra due e come al solito per sottostimare il calcolo (più risultasse grande la scia e più sarebbe difficile considerarla una scia di condensa) prendiamo per buona la misura minore. Da notare che stiamo misurando solo la parte centrale della scia, quella di un bianco più intenso, visto che ai lati il bianco sfuma pian piano.

Essendo in questo caso la scia obliqua ed inclinata quasi esattamente a 45 gradi per ottenerne lo spessore dalla precedente misura di 500 metri (2 pixel per 250 metri) occorre dividere tale numero per la radice quadrata di due (è come calcolare il cateto di un triangolo rettangolo isoscele di cui è nota l’ipotenusa) ottenendo finalmente 353,6 metri.

Una scia decisamente molto ampia.

E adesso vediamo quali sono i parametri di umidità relativa e temperatura in quella località a quella data, controllando i dati delle radiosonde più vicine. Il  controllo per eccesso di zelo è stato fatto su tre rilevazioni eseguite ogni 12 ore.

I dati seguenti mostrano che difficilmente si potevano formare delle scie di condensa (le umidità relative sono quasi sempre minori del 60% alle varie quote), ma di sicuro, come potete controllare inserendo i dati nel foglio di calcolo, se si fossero formate le loro ampiezze sarebbero state sicuramente  molto inferiori. I calcoli infatti danno valori massimi di 100 metri (pur con tutte le sovrastime discusse in precedenza, il che è tutto dire). Di fronte ad un valore di oltre 350 metri letto sulla satellitare direi che siamo decisamente fuori dai limiti consentiti. Per altro sarà mia cura prossimamente mostrare altri casi simili (e persino più eclatanti) di scie enormemente espanse non classificabili come scie di condensa.

NB: Al link precedente trovate due file compressi:

1 – definitivo chemtrails.xls, con il modello di calcolo applicabile a qualsiasi set di valori di temperatura ed umidità relativa oltre ai calcoli relativi al confronto tra le approssimazioni di gas perfetto e di Van der Waals

2 – scia studio chemtrail.xls con i calcoli applicati alla specifica scia studiata in questo articolo, rifatti per i tre set di valori forniti dai radiosondaggi qui sotto mostrati.
 

25 APRILE ALLE ORE 00

-------------------------------------
   PRES   HGHT   TEMP   DWPT   RELH   
    hPa     m      C      C      %    
------------------------------------
370.0   7891  -34.5  -38.3     68    
  300.0   9320  -46.9  -52.9     50    
  295.0   9431  -48.1  -55.1     44    
  264.0  10153  -54.5  -58.3     63    
  250.0  10500  -57.5  -62.4     53   
  244.0  10651  -58.6  -63.6     53   
  217.0  11379  -64.2  -69.2     50    
  211.0  11553  -65.5  -70.5     50    
  209.0  11611  -65.2  -70.7     46    
  200.0  11880  -63.7  -71.7     33    
  185.0  12362  -60.9  -75.9     12    
  181.0  12499  -60.4  -76.9     10    
  166.0  13043  -58.5  -80.8      4

25 APRILE 201 alle ore 12

------------------------------------ 
   PRES   HGHT   TEMP   DWPT   RELH   
    hPa     m      C      C      %    
------------------------------------
360.0   8102  -36.3  -45.3     39    
  300.0   9340  -47.3  -55.3     39    
  279.0   9816  -51.5  -59.5     38    
  253.0  10444  -56.7  -63.7     41    
  250.0  10520  -57.1  -64.1     41    
  200.0  11900  -65.3  -75.3     24    
  195.0  12054  -66.1  -76.1     23    
  191.0  12182  -65.0  -76.8     18    
  170.0  12901  -58.9  -80.9      4    
  168.0  12975  -58.7  -81.2      4    
  161.0  13244  -58.1  -82.3      3

26 APRILE alle ore 00

-------------------------------------
   PRES   HGHT   TEMP   DWPT   RELH   
    hPa     m      C      C      %    
------------------------------------
373.0   7839  -34.7  -45.2     34  
  300.0   9330  -47.7  -59.7     24
  277.0   9847  -51.9  -62.3     28    
  250.0  10510  -57.3  -65.3     35    
  249.0  10535  -57.5  -65.4     35    
  224.0  11191  -61.6  -69.0     37   
  206.0  11710  -64.9  -71.9     37    
  205.0  11739  -64.8  -71.9     37    
  200.0  11890  -64.1  -72.1     33    
  194.0  12079  -63.2  -73.4     24    
  173.0  12789  -60.0  -78.3      7    
  162.0  13197  -58.1  -81.1      4


Appendice 2: approssimazione ellittica

Una valutazione più precisa si può ottenere immaginando che dall’aereo fuoriesca un’unica scia ellissoidale e che lo schiacciamento dell’ellisse dipenda dalla distanza tra i motori più estremi dell’aereo. In questo caso il termine C viene sostituito dal valore Ctot, che per un quadrimotore corrisponde al quadruplo di C.
Se immaginiamo che la scia originata da un aereo (ad alte quote e per alti valori di umidità relativa, laddove la scia assume larghezze consistenti) sia ellissoidale, allora la sua area di base è data dalla formula A=πab dove a è il semiasse maggiore e b il semiasse minore dell’ellisse. Se consideriamo c la semidistanza focale per le note formule dell’ellisse risulta  .
Da tale formula mettendo in evidenza la a otteniamo

e quindi per l’area finalmente:

L’equazione 5)  18Ps(1-0,01*Hrel)/RT=C/π R2s  va quindi modificata ponendo al denominatore del secondo membro l’area appena calcolata (si tratta di una funzione della variabile a, mentre la semidistanza focale è una costante che poniamo uguale a 20 metri).

Si ottiene così la

Invertendo tale funzione per potere calcolare a otteniamo

Ponendo

possiamo scrivere

Liberando dal denominatore si ottiene l’equazione biquadraticaa4-c2a2-F2=0, risolvendo la quale si ottiene:

Per la regola di Cartesio l’equazione, presentando una variazione ed una permanenza, ammette una soluzione positiva ed una negativa. Quella negativa porta ad un valore di a2 non accettabile e quindi resta l’unica soluzione

Sostituendo in tale formula il valore di abbiamo il risultato finale, che permette di calcolare il semiasse maggiore della scia ellissoidale

Il doppio di tale valore rappresenta la massima larghezza possibile della scia.
Appendice 2: validità dell’approssimazione ideale di gas perfetto
Le pressioni in gioco negli strati dell’atmosfera interessati (come si può verificare controllando un qualsiasi radiosondaggio) cadono in un range compreso tra 0,2 e 30 Pascal. Sebbene si tratti di valori riferiti alle basse temperature, dove la legge dei gas perfetti potrebbe cadere in difetto, le basse pressioni alle quali ci si trova rende abbastanza accurata anche l’uso di tale legge.
Vediamo però esattamente quale sarebbe la correzione da apportare nel caso si utilizzasse una formula più accurata come l’equazione di Van Der Waals.
Per diversi valori all’interno di tale range abbiamo calcolato il rapporto n/V fornito dall’equazione dei gas perfetti n/V=Pp/RT, ottenendo quindi una relazione (lineare) tra Pp (pressione dei gas perfetti) ed n/V.L’equazione di Van Der Waals si può scrivere anche nella forma

Ricavando Pw (pressione di Van der Waals) dall’equazione si ottiene

relazione che lega la Pressione di Van Der Waals al rapporto n/V.
 
Calcoliamo quindi n/V=Pp/RT per un dato valore di pressione dei gas perfetti, e successivamente sostituiamo il valore trovato din/V nell’equazione di Van der Waals per determinare il corrispondente valore di Pw .

A conti fatti la discrepanza tra i valori di Pw e di Pp è minima, come si può osservare nel foglio di calcolo allegato. Per altro le differenze si notano (come è ovvio) per i valori più alti della pressione, ma ancora per P=30 la differenza è 0,015, ovvero dello 0,5 per mille. Il grafico rappresentato nella figura mostra la dipendenza del rapporto n/V da Pw e da Pp; si vede chiaramente come la differenza sia ben poco rilevante.NB: i valori delle costanti b che entrano nell’equazione di Van der Waals, sono per l’acqua a=5,536 e b=0,3049, come si può verificare consultando un qualsiasi testo (o sito serio) di fisica.

Fonte:http://scienzamarcia.blogspot.it/2011/11/perche-le-scie-di-condensa-non-posso.html
Le due linee rossa e blu sono quasi perfettamente sovrapponibili nel range studiatohttp://fintatolleranza.blogspot.it/2014/06/perche-le-scie-di-condensa-non-possono.html

Emanuele e Cristian assolti!

post — 5 giugno 2014 at 14:41

382211_4713720394248_1517643706_n

Si è concluso questa mattina, mentre all’esterno era in corso il presidio per l’udienza preliminare di Erri de Luca, il processo a carico di Emanuele e Cristian, notav di Mattie, arrestati ingiustamente nella serata dell’8 febbraio 2013.

In quella serata c’era stata una passeggiata notturna al cantiere che aveva visto reti tagliate e vari danneggiamenti ai mezzi del cantiere, nonchè l’ingresso di alcuni notav all’interno (qui il video). Emanuele e Cristian furono arrestati non in quell’occasione, ma a Giaglione molte ore dopo i fatti senza alcuna prova. Furono scarcerati poco dopo perché il granchio preso dalla questura era veramente enorme.

Emanuele e Cristian sono notav di Mattie, da sempre impegnati nel movimento e il loro arresto fece scattare una mobilitazione popolare che portò la solidarietà per le vie di Mattie in corteo con le fiaccole sotto le finestre delle loro abitazioni (leggi comunicati di solidarietà a Emanuele e Cristian). La stessa accoglienza fu loro riservata al ritorno dal carcere alla stazione di Bussoleno.

Nel processo che si è appena concluso era presente persino Ltf con la richiesta di un risarcimento di 20.000, ma dovranno farne a meno: perché Emanuele e Cristian sono stati assolti !

Di seguito l’intervista del 12/2/2013 ai due notav

emanu

 

Avv.Vitale su Erri de Luca: “E’ un processo alle parole”

post — 5 giugno 2014 at 15:47

 A Torino oggi l’udienza per lo scrittore Erri De Luca con l’accusa di istigazione a delinquere per aver dichiarato che il sabotaggio in Valsusa è legittimo. L’avvocato difensore Gianluca Vitale ha parlato di accusa gravissima, un processo alle parole che vuole creare paura in chi esprime le proprie idee.

Expo, Mose…a quando il Tav?

TG Valle Susa

di Fabrizio Salmoni

Parlare di costernazione non ha più senso. Noi della Val Susa non ci stupiamo neanche. Lo sappiamo già cosa comportano le Grandi Opere e lo sperimentiamo sulla nostra pelle tutti i giorni. L’avevamo letto nel libro di Ivan Cicconi che il 30% di ogni budget delle Grandi Opere finisce in tangenti e alla mafia; che il project financing è stato adottato per“socializzare le perdite e privatizzare i profitti“. L’avevamo letto nel libro di Ferdinando Imposimato che Falcone e Borsellino sono stati fatti fuori quando hanno affrontato la pista del “modello Tav”. Era già tutto scritto. In Sicilia c’era la mafia classica, ma qualcuno può negare che un Greganti sia un mafioso e non un “libero professionista dell’intermediazione“? E come chiamare un sistema che depreda le finanze pubbliche per convogliarne ampie fette ai partiti lasciando i cittadini a dibattersi nelle spire della crisi? Nessuno vede se non quando scoppiano i bubboni: nè Napolitano, nè Renzi, nè alcuno dei giornalisti che reggono abitualmente il moccolo ai potenti. Inutile sbandierare sempre davanti all’opinione pubblica che i corrotti “agivano per proprio conto” e la teoria delle mele marce in un paniere virtuoso: sono talmente tanti ormai i coinvolti nella corruzione che bisognerebbe far vergognare le anime belle che ancora si esercitano in distinguo e giri di parole.

E non cadiamo nell’equivoco di tenere fuori Renzi dal verminaio: l’ebetino non è nato ieri nè tantomeno è entrato ieri nel Pd. E’ li già da un pezzo, abbastanza da ritenerlo corresponsabile se non altro del silenzio e dell’inattività sul apparato di potere marcio che è il suo partito. E se non sa come funzionano le cose, se il partito ha una vita parallela “a sua insaputa“, che ci fa ai vertici uno che cade dal pero?

Dopo Expo e Mose, toccherà alla Torino-Lione? Prima o poi si, certamente ma dovranno accadere alcune cose perchè qualche altro magistrato (cioè non della Procura di Torino) vada ad alzare il tappeto della conclamata normalità del progetto Tav: si dovranno essenzialmente produrre crepe di qualche tipo nel “sistema Piemonte” (un pentito, un arresto eccellente, un concusso, un incidente …) – cose possibili in ogni momento – e allora ci sarà da ridere. Perchè, per minori che siano finora i capitali “investiti” rispetto ad opere più avanzate, siamo già nell’ordine di un paio di miliardi fatti girare tra progettazioni, consulenze, lavori al cantiere, servizi, sicurezza, ecc.; perchè le avvisaglie della malversazione già si erano manifestate con l’inchiesta su Martinat buon’anima, e si erano segnalati i discutibili movimenti degli appalti alla Cmc (da Venaus a Chiomonte), a Italcoge e Geomont, i costi spropositati del cantiere denunciati da Pro Natura, i rischi sanitari determinati dalle polveri sollevate dal cantiere, la devastazione ambientale,ecc. Per non parlare delle tante piccole e grandi illegittimità come la reiterazione delle ordinanze prefettizie, l’intervento poliziesco del 27 giugno 2011, le sevizie sui fermati, la persecuzione giudiziaria, tutte conseguenze documentate in Tribunale della fretta di aprire i cantieri per avere accesso ai fondi europei.

Quando si andrà a scavare appena sotto la superficie si scoprirà che i valsusini hanno sempre avuto ragione a dire che il Tav è il bancomat dei partiti. Non ci stupiremo nel vedere riproporre in cronaca nera lo stesso organigramma di Expo e Mose: politici (specialmente senatori), tangentari, magistrati, poliziotti, prefetti, questori, giornalisti, imprese piccole e grandi. Perchè non è questione di Autorità di controllo, volontà dei singoli, leggi e regole: è la natura stessa dell’attuale sistema di potere che non può cambiare pena la propria sopravvivenza.. .E’ solo questione di tempo.

(F.S. 5.6.2014)

Tav: assolti due attivisti no tav

http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2014/06/05/tav-assolti-due-attivisti-no-tav_1c9218b2-2241-441b-ada2-45f60323b3c2.html

 (foto: ANSA)

Redazione ANSA TORINO – 05 giugno 2014 13:51NEWS

(ANSA) – TORINO, 5 GIU – Assolti per insufficienza di prove i due attivisti No Tav Cristian Rivetti ed Emanuele Davì, accusati di avere partecipato all’assalto contro il cantiere di Chiomonte la sera dell’8 febbraio 2013. Lo ha deciso il gup Alessandra Danieli. I due, difesi dagli avvocati Marco Melano e Federico Milano, avevano sempre dichiarato di non essere stati presenti all’azione. Erano stati accusati di avere danneggiato un escavatore.

Tasse per ridurre il disavanzo

Dopo aver vinto le elezioni europee, il governo Renzi, secondo quanto chiede la Commissione europea, dovrà compiere “sforzi aggiuntivi”  per rispettare i vincoli del Patto di Stabilità e Crescita anche nel 2014. Soprattutto per dare il buon esempio visto che il secondo semestre europeo sarà presieduto proprio dall’Italia. Eppure sono mesi che l’ex sindaco spergiura che non ci saranno rialzi delle tasse mentre Padoan assicura che per evitarli basterà la crescita che si avrà quest’anno.  

Più una speranza che altro, ed una speranza poco fondata considerate le stime dei vari organismi internazionali che prevedono una crescita ben sotto l’1%. Dalla Bce al Fmi fino all’Ocse, è tutto un pianto. Una crescita ridicola, che recupererà ben poco di quello che si è perso in questi anni rispetto al crollo dell’economia reale, alla chiusura di migliaia di imprese e all’impennata della disoccupazione.  

L’Italia quindi dovrà fare la brava.  

La Commissione europea uscente ha emesso il suo ultimo documento nel quale si osserva come il nostro Paese sia agli ultimi posti quanto a ripresa e potenzialità di ripresa e che gli siano stati concessi già fin troppi ampi margini di manovra. La nota della Commissione lascia il tempo che trova, perché un altro esecutivo comunitario sta per sostituirla ma si tratta pur sempre di paletti che sono stati fissati. La nuova Commissione si prevede che debba essere più “sociale”, anche per tenere conto del malumore espresso dagli elettori che hanno premiato le formazioni euro-scettiche, anti-europee ed anti-euro. Così, nella riunione di due giorni fa, il documento finale nato come rigido nel non concedere un altro anno all’Italia per raggiungere il pareggio di bilancio, quindi azzerare il disavanzo, ha finito per concedere quello che Renzi e Padoan chiedevano. Una proroga. Niente è stato però regalato.  

Barroso e Rehn nei loro ultimi giorni a Bruxelles hanno voluto fare i difensori della stabilità. La stessa che in passato Paesi come la Germania e la Francia hanno allegramente violato, sforando il tetto del 3%. Ma si sa,  ci sono Paesi di serie A e quelli di serie B. Rimanendo nei canoni europei, per la serietà l’Italia viene collocata da tempo nella seconda categoria, per il suo peso in Europa nella prima. Ma se fallisce l’Italia salta tutta la baracca e con lei l’euro. Non siamo insomma la Grecia. Per questo ci è stato dato un anno aggiuntivo di tempo per fare quadrare il saldo tra uscite ed entrate. Come questo possa essere possibile senza nuove tasse è un mistero che Padoan e Renzi non hanno ancora spiegato. Peraltro le tasse sono già state aumentate. Lo dimostra la vicenda della Tasi, la nuova tassa su casa e immondizia che la Banca d’Italia ha previsto possa aumentare pure del 60%. Un fatto questo che il governo ha invece smentito. Una divaricazione del genere tra Palazzo Chigi e Via Nazionale non c’era stato nemmeno ai tempi di Berlusconi.  

Al di là delle chiacchiere resta la realtà di una crisi che ha tagliato drasticamente le entrate fiscali e contributive. Meno entrate significa più debito e più disavanzo. I numeri sono quelli e non si possono cambiare. E i buchi di bilancio potranno essere tamponati soltanto con nuove tasse. Vedi la patrimoniale che Padoan, quando era all’Ocse, aveva più volte suggerito ai governi italiani di adottare. Finiti i tempi dell’ingegneria finanziaria applicata ai conti pubblici, con lo slittamento all’anno seguente di alcuni capitoli di spesa, resta la realtà di una macchina pubblica, a livello centrale e locale, che ha un disperato bisogno di risorse per sopravvivere e per pagare le proprie clientele e che alla fine cercherà di convincere i cittadini che una patrimoniale è fatta in funzione del loro bene. Il che sarebbe come dire che l’impiccato dovrebbe ringraziare il boia per quello che sta per fargli.

Irene Sabeni
Fonte: www.ilribelle.com
Link: http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2014/6/4/tasse-per-ridurre-il-disavanzo.html
4.06.2014