“Perino non ha offeso le Forze armate” No Tav assolto dall’accusa di vilipendio

http://www.lastampa.it/2014/06/04/cronaca/perino-non-ha-offeso-le-forze-armate-no-tav-assolto-dallaccusa-di-vilipendio-l2QEMuaKXsZxQvRuUkMu0O/pagina.html

ALTA VELOCITÀ

04/06/2014 – PROCESSO

In alcune dichiarazioni ai giornali dopo lo sgombero di Chiomonte aveva definito carabinieri, polizia e finanza “truppe di occupazione neofasciste”

Alberto Perino
  
PAOLA ITALIANO
TORINO
 

Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav, è stato assolto questa mattina dall’accusa di vilipendio alle forze armate. Il reato gli era contestato per alcune frasi riportate dai giornali nel luglio 2011 sulla presenza in Valsusa di «truppe di occupazione nazifasciste», riferito alla presenza delle forze dell’ordine nei giorni successivi allo sgombero del maxi presidio della Maddalena di Chiomonte. Per procedere, il pm Manuela Pedrotta, aveva richiesto l’autorizzazione del Ministero della Difesa. Cinquemila euro di multa è la sanzione pecuniaria che la procura aveva richiesto, il massimo previsto per questo reato.  

“Un disastro nazionale”: in Spagna la “disoccupazione di lunghissimo termine” aumenta del 500%

un branco di choosy pure gli spagnoli. Almeno loro protestano, da noi, da quando ci sono i governi tecnici responsabili composti dai saggi banchieri NON FIATA NESSUNO. SERIAMENTE, INTENDO, non per far passeggiate. Non crediate che i numeri per l’Italia sia diverso, solo che fa “meno male” se si pensa alle sciagure altrui. In Italia, chi trova lavoro dopo i 35 anni? siamo al 55,2% come tasso di occupazione e a differenza degli spagnoli, GLI ITALIANI NON PERCEPISCONO UN REDDITO DI CITTADINANZA.

Dopo anni di austerità e recessione il segno “più” della crescita viene salutato in Spagna come un successo. Ma a guardarsi attorno lo spettacolo è desolante: la disoccupazione è diventata strutturale; quasi un quarto dei disoccupati è tale da oltre tre anni e molti di loro non troveranno mai più un lavoro. RT riporta e commenta i dati.

Oltre un milione di persone in Spagna – la quarta maggiore economia dell’eurozona – non hanno avuto un lavoro dal 2010, secondo un report dell’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo. Sebbene questo numero continui a crescere, il governo afferma di vedere la ripresa.

I dati, pubblicati il 23 maggio, mostrano che la “disoccupazione di lunghissimo termine” nel paese è cresciuta di oltre il 500% dal 2007 ad oggi. Nel 2007 erano circa 250.000 gli spagnoli rimasti disoccupati dopo aver perso il lavoro da almeno tre anni. Questo numero ha raggiunto 1,27 milioni nel 2013, 234.000 in più rispetto al 2012.

In generale, la disoccupazione di lungo termine include i lavoratori disoccupati da oltre 27 settimane. Il recente studio mostra che questa categoria in Spagna si è trasformata in disoccupazione di lunghissimo termine, con centinaia di migliaia di persone senza lavoro da almeno tre anni, il che rappresenta più del 23% sul totale dei disoccupati in Spagna.

Il dato è molto più alto che in altri paesi della regione che si trovano allo stesso livello economico, ed un altro studio mostra che il 26% della popolazione spagnola dipende dai sussidi governativi – il dato più alto nell’UE, dopo la Grecia.

Tuttavia, i politici affermano che a metà del 2013 il paese è uscito da anni di recessione intermittente e che la situazione continua a migliorare. Il 29 maggio la Spagna ha riportato la più rapida crescita economica dal 2008, quando la decennale bolla immobiliare esplose e diede inizio alla crisi finanziaria.

Pur con milioni di persone che invano cercano un lavoro nella quarta maggiore economia dell’eurozona (dopo Germania, Francia e Italia), il Fondo Monetario Internazionale questa settimana ha detto che la ripresa del paese è arrivata e durerà. “La Spagna è uscita dall’angolo,” dichiara il report annuale del FMI.

All’inizio di quest’anno, il Ministro dell’Economia spagnolo Luis de Guindos ha detto al parlamento che nel 2013 l’economia aveva avuto la maggiore crescita che il paese avesse visto da sei anni. Un paio di mesi più tardi, uno studio della seconda maggiore banca spagnola, la BBVA, diceva che il tasso di disoccupazione impiegherà oltre un decennio per tornare ai livelli pre-crisi.

I disoccupati più anziani sono in una posizione peggiore rispetto ai giovani, che sono più flessibili e possono emigrare per cercare di trovare lavoro in altri paesi. Ma quelli che hanno famiglia ed impegni finanziari corrono il rischio di non riuscire mai più a trovare lavoro. Edward Hugh, economista britannico che vive in Spagna, ha detto allo Spain Report che la situazione è disastrosa: “Molte di queste persone sono ora ‘disoccupate strutturali’, e molti di quelli che hanno più di 50 anni non troveranno mai più lavoro. È un disastro nazionale,” ha detto.

I nuovi, piccoli partiti spagnoli hanno guadagnato un numero relativamente elevato di voti alle ultime elezioni europee. Uno dei nuovi arrivati, il Podemos (“Possiamo”), ha ricevuto quasi l’8% dei voti, abbastanza per avere 5 seggi al Parlamento Europeo. Uno degli eletti del movimento ha detto allo Spain Report che “un urlo di protesta contro l’ingiustizia, i sogni infranti e il futuro senza speranza causato dall’attuale sistema economico” è nel cuore della base elettorale del nuovo partito.

Tra le migliaia di persone che sono scese in strada a protestare contro le misure di austerità in Spagna e contro la disoccupazione durante gli ultimi anni, vi sono ragazzi che hanno studiato scienze della tutela ambientale e ragazze con una laurea in architettura e scienza delle costruzioni, che si trovano nelle condizioni peggiori per poter trovare un lavoro. L’ultimo report mostra che i tassi di disoccupazione in questi settori sono i più alti, fino al 47%. I corsi di studio con tassi di disoccupazione minori per entrambi i generi sono quelli in matematica e statistica.
http://terrarealtime.blogspot.it/2014/06/un-disastro-nazionale-in-spagna-la.html

Incendio in una fabbrica chimica, nube tossica avvolge il Napoletano

Nola. Esalazioni che fanno lacrimare, che provocano una sete immediata. Esalazioni di una nube invisibile, partita da lontano e che si è diffusa in poco tempo nell’area a est di Napoli investendo in pieno i comuni di Acerra, Pomigliano e Brusciano.

A provocare l’ennesima contaminazione è stato un incendio scoppiato ieri sera in una fabbrica per il riciclo degli olii esausti. L’impianto è ubicato in via Boscofangone, area industriale di Nola, campagna solcata dal grande canale dei Regi Lagni.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della caserma di Nola. E’ stato un incendio di quelli da brivido. Secondo indiscrezioni, nel timore che le fiamme potessero propagarsi, sarebbero state aperte delle paratie attraverso cui una valanga di olii roventi sarebbero finiti nel vicino canale dei Regi Lagni, canale che passa attraverso il confine tra i territori di Acerra, Brusciano e Nola. Molte le segnalazioni web di persone che abitano in questi comuni, a poca distanza dal canale.

http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/incendio-in-una-fabbrica-chimica-nube-tossica-avvolge-il-napoletano/notizie/726189.shtml

Colpa di Craxi, dicono, ma ci hanno impoverito solo oggi

C’è stata un’epoca in cui in Italia i giovani della classe media e una parte dei giovani della classe operaia riuscivano a trovare lavoro, e coi redditi combinati a comprare casa, crescere in media due figli, risparmiare, e lasciargli un’eredità. E in aggregato riuscirono a formare uno dei paesi col minor debito privato del mondo, e il maggior risparmio privato del mondo. Oggi la stessa classe media e parte di classe operaia sogna il lavoro, e se lo trova, coi redditi combinati può solo sognare di comprarsi casa, crescere figli e risparmiare. Al massimo può fare una di queste tre cose, ma deve escludere le altre due. Sono sparite quantità di ricchezza nell’ordine di milioni di miliardi in vecchie lire, o decine di migliaia di miliardi in euro. Non se li sono rubati Craxi, Forlani e Berlusconi. Non se li è rubati lo Stato, perché poi dove li hanno messi?

No, sul serio, impariamo a essere ragionanti se possibile. Dove li hanno messi? No. Allora sono spariti per un altro motivo. E i casi sono due: o noi di colpo a un certo punto abbiamo scordato del tutto come produrre la ricchezza nazionale (Pil). Oppure qualcosa ci ha impedito di produrla come facevamo prima. Allora… Il primo caso è da escludere. Nella clinica neurologica, e tanto meno in materia economica, non esiste una malattia chiamata Alzheimer produttivo di un paese. Rimane il secondo caso. Qualcosa è intervenuto che non c’era prima. E cos’è che dal 1948 a oggi non abbiamo mai avuto in economia? Guardate che le abbiamo avute tutte, fra inflazione, crisi, svalutazioni, ministri incapaci, ladri, ladroni, mazzette, mafie, globalizzazione… No, dai, solo una cosa non ci era mai capitata prima, è evidente. L’Eurozona. Avete capito. E’ sempre semplice.

(Paolo Barnard, “Quando l’economia è tanto semplice”, dal blog di Barnard del 29 maggio 2014)
Fonte: www.libreidee.org

4.06.2014

Alcune citazioni storiche sul Nuovo Ordine Mondiale

” Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. I suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato “

John Fitzgerald Kennedy(1917-1963) 35º presidente degli USA .

”Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no. La sola questione che si pone è di sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza “
James Warburg(1896-1969) banchiere e membro del Council of Foreign Relations

‘Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto”.Ci stiamo avvicinando ad un cambiamento globale, l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è la crisi delle superpotenze che, poi si dilagherà in tutto il mondo ed allora… sarà accettato un unico governo mondiale.
Nicholas Murray Butler(1862-1947) diplomatico e politico,membro del Council of Foreign Relations”

” Dietro l’apparente governo siede un governo invisibile che non ha alcuna fedeltà e non riconosce alcuna responsabilità verso il popolo.”
Theodore Roosevelt(1858-1919) 26º presidente degli USA

” Ci stiamo avvicinando ad un cambiamento globale, l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è la crisi delle superpotenze che, poi si dilagherà in tutto il mondo ed allora… sarà accettato un unico governo mondiale “
David Rockefeller, banchiere e petroliere,fondatore della Commissione Trilaterale, cofondatore del Bilderberg,membro del Council of Foreign Relations .

” Alcuni credono che la mia famiglia sia collegata ad argomenti quali l’occulto e la cospirazione, azioni finalizzate alla caduta del governo statunitense. Io e la mia famiglia siamo accusati di volere sviluppare una struttura socio-economica e politica il cui fine è controllare il mondo. Se questa è l’accusa, mi dichiaro reo confesso ”
David Rockefeller-Le Mie Memorie, pagina 405 .

Sono molto riconoscente ai direttori del Washington Post, del New York Times e del Time Magazine per avere presenziato alle nostre riunioni e avere rispettato la promessa di assoluta discrezione e riservatezza a riguardo per quasi quarant’anni... sarebbe stato impossibile lo sviluppo della nostra società sotto la luce dei riflettori in tutti questi anni. Sono certo che il mondo odierno sia pronto alla progrezione unanime verso la creazione di un solo grande governo mondiale. Si tratterà di un’entità sovranazionale controllata da un’élite intellettuale e imprenditoriale accuratamente scelta, la gestazione sarà in mano alle banche. Credo che questo mio progetto sia di gran lunga preferibile all’auto-determinazione nazionale esercitata in tutti questi secoli “Estratto di un discorso di David Rockefeller alla conferenza Bilderberg del 1991, a Baden Baden ( Germania )

” Oggi gli americani si sentirebbero oltraggiati se le truppe delle Nazioni Unite entrassero a Los Angeles per ristabilire l’ordine; domani essi ne saranno grati. Ciò è particolarmente vero se alla gente viene detto che c’è un pericolo esterno imminente, vero o inventato che sia, che minaccia le loro stesse vite. Allora tutti i popoli pregheranno i propri leaders perché li proteggano da questo demone. L’unica cosa che ogni uomo teme è l’ignoto. Quando questo scenario si presenta si rinuncia volentieri ai propri diritti in cambio della garanzia del proprio benessere concessa dal Governo Mondiale. “

Henry Kissinger, ex segretario di stato sotto Nixon e Ford, cofondatore della Commissione Trilaterale, membro del Bilderberg e del Council of Foreign Relations .

” L’intento dei Rockefeller e dei loro alleati è quello di creare un governo unico mondiale, combinando supercapitalismo e comunismo, tutto sotto il loro controllo. Devo chiamarla cospirazione? Si lo faccio. Sono convinto ci sia un complotto di portata internazionale, da molte generazioni ed incredibilmente malvagio nei suoi scopi ”

Larry Mc Donald(1935-1983), parlamentare statunitense .

La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere.”

Mayer Amschel Rothschild(1744-1812), banchiere, fondatore dell’impero finanziario dell’omonima dinastia .

Fonte: http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/06/alcune-citazioni-storiche-storiche-sul.html

Tangenti Mose, 35 arresti: sindaco Venezia ai domiciliari. Chiesto il carcere per Galan

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/04/tangenti-mose-35-arresti-in-carcere-anche-sindaco-di-venezia/1012200/

Gli atti per l’ex ministro e governatore veneto passeranno al Senato. In tutto gli indagati sono un centinaio. In carcere L’inchiesta è nata tre anni fa su un giro di fondi neri. Coinvolto anche l’ex generale delle Fiamme Gialle Spaziante. Per gli inquirenti pagate bustarelle per 20 milioni

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 4 giugno 2014

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Il sintomo che l’inchiesta sul Mose – sotto traccia o quasi negli ultimi mesi – stesse per esplodere era stata la notizia che i pm di Venezia avevano inviato atti al Tribunale dei ministri perché valutassero l’incriminazione dell’ex ministro Altero Matteoli.

Arrestati il sindaco Pd e l’assessore regionale di Forza Italia. Ed ecco che oggi la politica – secondo gli inquirenti corrotta dalle mazzette degli imprenditori – finisce nuovamente sotto accusa e in manette: da destra a sinistra. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno arrestato il sindaco PdGiorgio Orsoni (ai domiciliari) e l’assessore regionale alle Infrastrutture di Forza Italia Renato Chisso, insieme ad altre 33 persone. La Procura, che ha iscritto nel registro degli indagati un centinaio di persone, ha chiesto anche l’arresto per l’ex governatore e ministro e Giancarlo Galan, attualmente parlamentare e per il quale è necessario il via libera dell’apposita commissione. I reati contestati a vario titolo vanno dalla corruzione, alla concussione, fino al riciclaggio. Il gipAlberto Scaramuzza – che in dicembre aveva respinto le richieste – ha firmato, in totale, 35 misure cautelari dopo una integrazione di indagine.

Le presunte tangenti, con i soldi accumulati secondo il classico meccanismo dei fondi neri, finivano nelle tasche dei politici per gli appalti del sistema di dighe mobili progettato per difendere Venezia dall’acqua alta e realizzato dal Consorzio Venezia Nuova quale concessionario unico. Tra gli altri nomi eccellenti finiti in manette ci sono quelli del consigliere regionale del PdGiampiero Marchese, e degli imprenditori Franco Morbiolo e Roberto Meneguzzo(vicepresidente e amministratore delegato di Palladio), oltre al generale della Guardia di Finanza in pensione Emilio Spaziante. Tra le persone colpite dalla misura cautelare c’è anche (domiciliari) Alessandro Cicero, direttore editoriale de Il Punto la cui sede fu perquisita nel marzo del 2013 proprio dalle Fiamme Gialle. Nei guai anche Vincenzo Manganaro cui Cicero aveva ceduto il 50% delle quote dell’editoriale del settimanale.

Raggiunti da misura anche due ex presidenti del magistrato alle acque emanazione del Ministero delle infrastrutture: Patrizio Cuccioletta e Maria Giovanna Piva. Manette per Giovanni Artico(ex commissario straordinario per il recupero territoriale e ambientale di Porto Marghera), Stefano Boscolo “Bacheto” (Cooperativa San Martino di Chioggia), Gianfranco Boscolo “Contadin”,Maria Brotto (ex del consorzio Venezia Nuova), Enzo CasarinGino ChiariniLuigi Dal Borgo,Giuseppe FasiolFrancesco GiordanoManuele MarazziAlessandro MazziLuciano Neri,Federico Sutto (dipendente del Consorzio Venezia Nuova), Stefano TomarelliPaolo Venuti. Domiciliari anche per Nicola Falconi, Corrado CrialeseVittorio GiusepponeDario Lugato,Andrea RismondoAmalia Sartori (ex parlamentare europea di Forza Italia), Danilo Turato.

Nella prima tranche dell’inchiesta arrestata anche l’ex segretaria di Galan. Il pool di pm Stefano Ancillotto, Stefano Buccini e Paola Tonino della Direzione distrettuale antimafia aveva scoperto che l’ex manager della Mantovani Giorgio Baita, con il beneplacito del proprio braccio destro Nicolò Buson aveva distratto dei fondi relativi al Mose in una serie di fondi neri all’estero. Baita e Buson erano stati arrestati, il 28 febbraio 2013, nella prima tranche dell’inchiesta che aveva portato in carcere anche l’ex segretaria di Galan. Il denaro, secondo l’accusa, veniva portato proprio da Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex assistente dell’ex ministro della Cultura, a San Marino dove i soldi venivano riciclati da William Colombelli grazie alla propria azienda finanziaria Bmc.

Secondo gli inquirenti pagate almeno 20 milioni di tangenti. Le Fiamme gialle avevano scoperto che almeno 20 milioni di euro, così occultati, erano finiti in conti esteri d’oltre confine e che erano indirizzati alla politica, circostanza che ha fatto scattare all’alba di questa mattina l’operazione. Dopo questa prima fase, lo stesso pool, aveva portato in carcere Giovanni Mazzacurati ai vertici del Consorzio Venezia Nuova (Cvn). Mazzacurati, poi finito ai domiciliari, era stato definito “il grande burattinaio” di tutte le opere relative al Mose. Infine, dopo una serie di interrogatori, insieme a Baita e Buson, sono tornati liberi. Indagando su Mazzacurati erano spuntate fatture false e presunte bustarelle che avevano portato all’arresto di Pio Savioli eFederico Sutto, rispettivamente consigliere e dipendente di Cvn, e quattro imprenditori che si spartivano i lavori milionari.

L’inchiesta parte da lontano e aveva preso avvio da un filone dell’indagine per mazzette relative ad opere autostradali lungo la A4 riguardanti una società presieduta da Lino Brentan. Patteggiata la pena per quella vicenda, Brentan oggi risulta tra gli arrestati ai domiciliari. Da quel filone la Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Venezia, è giunta ai presunti fondi neri creati da Baita, all’epoca dei fatti ai vertici della Mantovani, la società leader nella realizzazione del Mose e all’interno del concessionario unico Consorzio Venezia Nuova (Cav). Gli inquirenti sono riusciti poi a risalire agli allora vertici della Cav, con l’arresto (ai domiciliari) del presidente Mazzacurati e di altre persone.

Il sistema poteva contare su informazioni riservate. Oltre al filo rosso della corruzione che imprenditori e politica e finanza il sistema poteva contare – secondo gli inquirenti – su informazioni riservate relative alle indagini. Secondo i magistrati, infatti, il gruppo aveva messo a libro paga  un vicequestore della polizia di Stato, un generale della Guardia di Finanza ed ex appartenenti aiservizi segreti. Durante il suo iter, il lavoro della Procura è stato ostacolato da continue fughe di notizie e ingerenze. Tra le persone colpite dalla misura cautelare c’è anche Alessandro Cicero,direttore editoriale de Il Punto la cui sede fu perquisita nel marzo del 2013 proprio dalle Fiamme Gialle. Nei guai anche Vincenzo Manganaro cui Cicero aveva ceduto il 50% delle quote dell’editoriale del settimanale.

Ferrara: e’ spuntato un ‘vulcano di fango’ a Bondeno

Il fenomeno si è sviluppato di fianco al Panaro, con fuoriuscita di sabbia calda e metano

Bondeno. Un curioso fenomeno geologico, a prima vista un piccolo ‘vulcano di fango’, è comparso nelle prime ore del pomeriggio nei pressi di Bondeno, di fianco all’argine del Panaro. Dalla terra sono sgorgati aria e fanghi caldi che hanno ricoperto la zona circostante, senza causare particolari danni o disagi alla popolazione.
Da quanto si apprende da fonti interne alla Provincia, sul luogo lavora la ditta Lpe, impegnata in opere di microcarotaggio del terreno per conto degli enti pubblici ma oggi assente dal piccolo cantiere per via del ponte feriale. Dal foro nel terreno, largo non più di una ventina di centimetri, oltre al fango è uscita una piccola quantità di gas metano, che si è dispersa in poco tempo nell’aria.

Le preoccupazioni della popolazione sono  comprensibilmente – legate a un possibile legame tra questo fenomeno e possibili eventi sismici. L’insorgere di questi episodi, in altre zone d’Italia, è spesso legata a fenomeni vulcanici, ma difficilmente può avere legami causali con l’insorgere di terremoti.

http://www.estense.com/?p=388830

Le ottime arance siciliane marciscono e noi le importiamo dal Marocco: grazie UE!

votare a favore dei dazi sarebbe stato razzismo. Ed ora Equitalia non mancherà di mandare le cartelle ad agricoltori che non avendo venduto niente non potranno certo pagare le tasse vantate su fatturati inesistenti ma resi legge dagli studi di settore.

ECCO CHE FINE FANNO LE OTTIME ARANCE SICILIANE E CALABRESI DOPO CHE L’UE – CON IL VOTO FAVOREVOLE DI PD E NCD – HA TOLTO I DAZI AGLI AGRUMI NORDAFRICANI: RESTANO SUGLI ALBERI FINO A QUANDO, MARCE, CADONO A TERRA!
L’Europa distrugge le aziende agricole siciliane, e tutto tace!
http://www.nocensura.com/2014/03/leuropa-distrugge-le-aziende-agricole.html

E’ morta la piccola Rita Lorefice Attendeva ripresa infusioni Stamina

diritto alla vita ed alle cure? Sia mai, in Italia si garantisce solo il diritto di crepare, facendo rigorosamente arricchire più gentaglia possibile

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E’ morta questa notte Rita Lorefice, la bimba modicana di due anni e mezzo affetta dal morbo di Niemann Pick e che nei mesi scorsi era stata tra i 34 pazienti sottoposti al trattamento con staminali mesenchimali del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. Un traguardo raggiunto a suon di carte bollate, tribunali, ricorsi e sentenze.
 
Vi abbiamo più volte raccontato la storia di Rita. La sua ‘corsa’ in terra lombarda per quella terapia tanto contestata. La tenacia dei suoi genitori, che dopo le infusioni avevano, con le lacrime agli occhi, notato e raccontato i progressi della piccola, accompagnandola verso la conquista di piccole abitudini di normalità che per Rita avevano del miracoloso: alimentarsi usando il cucchiaino, riposare serenamente la notte. Miglioramenti certificati dai medici – insperabili per una bambina nelle sue condizioni – e che avevano portato la mamma e il papà di Rita a dichiarare che quei benefici erano attribuibili proprio alle staminali di Vannoni, perché manifestatisi solo dopo le infusioni.
 
 
Rita aveva iniziato a ricevere le staminali nel marzo 2013. Era stata a Brescia l’ultima volta nel novembre dello stesso anno. A gennaio 2014 avrebbe dovuto ricevere l’ultima somministrazione del ciclo terapeutico che ne prevede cinque, ma il trattamento era stato sospeso a causa del blocco alle cure.
 
Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute si erano notevolmente aggravate. Sottoposta ad ossigenoterapia già da marzo, alimentata da un sondino naso-gastrico,  più volte ricoverata d’urgenza. Appena 3 settimane fa, dalle pagina di BlogSicilia, la madre aveva lanciato il suo disperato appello: “Senza staminali Rita peggiora, aiutateci”, schierandosi contro la comunità scientifica che sconfessa il metodo Vannoni pur in assenza di altra alternativa terapeutica per molte gravi patologie, come quella della bimba.
 
Il 27 maggio la speranza si era riaccesa: una nuova ordinanza firmata da un giudice del Tribunale di Ragusa aveva imposto ad Ezio Belleri, direttore degli Spedali Civili di Brescia, di trovare entro 5 giorni – fra Ordini dei medici, ospedali pubblici ed enti di ricerca – camici bianchi disposti a praticare le infusioni data la necessità della “immediata ripresa del trattamento”. L’ennesimo giudice aveva riconosciuto il diritto di Rita a provare le staminali, a tentare di sfuggire alla morte.
 
Stavolta Rita non ce l’ha fatta. Nonostante la sua voglia di vivere, nonostante quei meravigliosi occhioni neri che avevano ispirato la pagina facebook “Gli occhioni di Rita” in cui i genitori hanno raccontato il suo mondo, documentato la quotidianità di una bimba speciale, la sua battaglia  e quella di coloro di fronte ai quali la scienza medica allarga le braccia.
 
Rita è l’ennesima vittima, prima di un destino beffardo, poi della burocrazia, della giustizia, della scienza. Il metodo Stamina forse fa male, sono pronti a gridare decine di scienziati, che hanno avallato e approvato il blocco alle cure deciso dal ministero della Salute. Ma cosa c’è di peggiore della morte, della disperazione di due genitori che hanno perso il dono più grande che la vita avesse mai fatto loro? E come sarebbe andata se Rita avesse proseguito le infusioni di staminali? Poteva salvarsi? Tante domande destinate forse a rimanere senza risposte ma che alimentano il senso di impotenza e la rabbia dei suoi genitori che ribadiscono ” che nessuno deve subito quello che stiamo passando noi” e dei sostenitori di Stamina che parlano già di “omicidio colposo” additando l’ospedale bresciano.
 
A mamma Ausilia e papà Carmelo l’abbraccio di chi ha avuto il privilegio di conoscere una famiglia straordinaria, e la gratitudine per una lezione di amore che nemmeno la morte potrà interrompere, mai.
 
I funerali di Rita verranno celebrati domattina alle 10 nella parrocchia “Sacro Cuore” di Modica.
 

Armi chimiche siriane in arrivo a Gioia Tauro. Vigili del fuoco non attrezzati contro incidenti

perché i vigili del fuoco? Ci pensa la mafia no? Come sempre

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I segnali convergono: le armi chimiche siriane – oltre mille tonnellate di sostanze tossiche utili per fabbricare fra l’altro i gas nervini – dovrebbero arrivare a giorni nel porto di Gioia Tauro, dove verranno spostate dalla nave da carico Ark Futura alla nave laboratorio statunitense Cape Ray (foto). Quest’ultima a sua volta le porterà al largo di Creta e le tratterà per renderle successivamente smaltibili. Gioia Tauro ha più volte – ed invano – protestato per essere stata scelta come sede del trasbordo delle armi chimiche siriane: fra l’altro i vigili del fuoco non hanno neanche l’attrezzatura per intervenire in caso di incidente.
L’anno scorso, in seguito ad un accordo fra Usa e Russia, il Governo siriano ha accettato di porre il suo arsenale chimico sotto il controllo della comunità internazionale. Obiettivo: smantellare tutto entro la fine di questo mese di giugno. Piano d’azione: imbarcare il materiale su una nave da carico in un porto siriano e poi trasferirlo sulla nave laboratorio Cape Ray. Serviva un porto per il trasbordo: ed il Governo italiano ha messo a disposizione quello di Gioia Tauro.
Il trasbordo delle armi chimiche siriane a Gioia Tauro era atteso prima a febbraio e poi a maggio, ma è stato rinviato perchè il Governo siriano non controlla l’intero territorio nazionale e non riesce a garantire l’arrivo dell’ultima “rata” di sostanze tossiche a Damasco e poi al porto di Latakia, dove è in attesa la nave da carico Ark Futura. L’arsenale chimico siriano ammonta a 1300 tonnellate di sostanze; manca ancora all’appello il 7,2%.
Che fare, continuare ad aspettare o cominciare a trattare subito il grosso dell’arsenale siriano? Due notizie della stampa internazionale inducono a propendere per quest’ultima ipotesi, e quindi per l’imminente trasbordo a Gioia Tauro. La prima notizia è stata diffusa dalla testata cretese Ekriti: è in greco, la traduzione mi è arrivata attraverso Luigi Quintavalle. In sostanza: si era sempre detto che la distruzione delle armi chimiche siriane sarebbe avvenuta solo quando fosse stato possibile portarle tutte a bordo della nave laboratorio statunitense Cape Ray; negli ultimi giorni russi e statunitensi stanno accordandosi per iniziare immediatamente. La seconda notizia viene dalla testata tedesca Marine (devo la traduzione a Valentina Fazio): siccome è passato più di un mese dall’ultimo arrivo di armi chimiche siriane, si sta valutando l’ipotesi di rimandare il trasporto delle 100 tonnellate ancora mancanti. Al 31 maggio comunque la nave laboratorio Cape Ray risultava ancora un acque spagnole.
Come ha messo in evidenza già da mesi il Fatto Quotidiano, i portuali di Gioia Tauro hanno paura del trasbordo (“Qui non è mai passata roba così pericolosa”) e si sentono esposti ad eventuali incidenti, dato che il più vicino ospedale attrezzato si trova a 60 chilometri di distanza. Inoltre se qualcosa andasse storto i vigili del fuoco non sarebbero in grado intervenire adeguatamente perchè la loro attrezzatura protettiva contro sostanze chimiche (ma anche nucleari e batteriologiche) è stoccata in un magazzino, non è stata sottoposta a manutenzione ed i materiali sono scaduti.
Dopo il trasbordo a Gioia Tauro, la nave laboratorio Cape Ray tratterà mediante idrolisi le armi chimiche siriane in acque internazionali al largo di Creta, così da ottenere sostanze tali da poter essere ulteriormente rielaborate e neutralizzate a terra. In mare sarebbe tuttavia più arduo intervenire in caso di incidente.