Jacques Attali e il Nuovo Ordine Mondiale

Di Salvatore Santoru

Jacques Attali ( nella foto con l’ex presidente del consiglio francese Nicolas Sarkozy ) è un’economista,banchiere e saggista francese, considerato uno degli ideologi più importanti del “Nuovo Ordine Mondiale ” .
Attali, è un fervente sostenitore della mercificazione totale della società e dell’essere umano e del completo superamento di qualunque valore fondante la stessa .
Ciò che auspica da anni, è la creazione di una società fondata sul primato assoluto dell’ego e dell’individualismo più sfrenato, una società fondata sull’assenza completa di limiti e radici .
In un suo saggio molto interessante, ” Breve Storia del Futuro “, l’economista ipotizza possibili scenari sul futuro che attende l’umanità, e che porteranno alla realizzazione di un nuovo ordine mondiale .

La prima fase sarà costituita dalla definitiva vittoria dei ” valori ” del mercato e del denaro .
Il nuovo regime politico che verrà a crearsi,chiamato dallo stesso ” iperimpero “, si baserà su quella che si potrebbe chiamare come la completa ” dittatura del mercato ” e della sua legge non scritta al di sopra di tutto il resto, considerato obsoleto .

Scrive lo stesso Attali : ” il denaro potrà finalmente liberarsi di tutto ciò che lo minaccia, inclusi gli Stati nazionali, che saranno progressivamente smantellati ” .

Infatti per arrivare a ciò sarà necessaria la fine di tutti i sistemi politici a cui siamo abituati, la scomparsa degli stati/nazione,e l’unica legge mondiale su cui si baserà la società sarà quella del mercato .
Ovviamente le diseguaglianze economiche saranno estreme, la classe media finirà di esistere e da una parte si avranno enormi fortune, mentre dall’altra estreme miserie .

Ma questo sistema non potrà durare troppo a lungo, e allora si avrà quello che lui considera come l’iperconflitto, dove il super impero imploderà e ci sarà un periodo di estremo caos attraversato da guerre tra gruppi religiosi e nazionali, questo secondo Attali intorno al 2030 .

Alla fine, si raggiungerà quella che l’economista chiama come ” l’iperdemocrazia “, con la creazione di un’unico governo mondiale centralizzato e collettivista, ma sicuramente fondato sul potere di pochi oligarchi che gestiscono tutto, in quanto parafrasando Orwell ” tutti sono uguali,ma qualcuno è più uguale degli altri ” .

Difatti, mentre a parole il progetto evocato da Attali potrebbe sembrare positivo sul concetto di ” iperdemocrazia “, nei fatti sostanzialmente quello che auspica è invece la completa mercificazione dell’essere umano .

Insomma, saremmo tutti uguali senza distinzione,e saremmo tutti considerati egualmente solo merce .

Attali chiarisce questo punto così, parlando delle generazioni future  :  “potranno fabbricare l’essere umano come un manufatto realizzato su misura, in un utero artificiale, che permetterà al cervello di svilupparsi ulteriormente con caratteristiche scelte in anticipo. L’essere umano così diventerà un oggetto di commercio” .

Tutto ciò è in linea con il progetto del transumanesimo, secondo cui l’essere umano del futuro dovrà essere completamente plasmato e manipolato, al fine di andare oltre ogni residuo umano, per farne una semplice macchina .

Inoltre tutto ciò rimanda ” casualmente ” alla descrizione della società distopica fatta da Aldous Huxley nel famosissimo libro ” Il Mondo Nuovo ” del 1932,e nel film, del 1927, ” Metropolis ” di Fritz Lang, o per essere più recenti in ” Blade Runner ” di Ridley Scott, del 1982 .

Copertina di ” Il Mondo Nuovo “
Metropolis
Blade Runner

Inoltre Attali ha parlato anche della necessità di usare la tecnologia RFID, da usare per la completa tracciabilità dell’essere umano e come moneta mondiale, e naturalmente si è dichiarato a favore dell’impianto di microchip celebrali per tutta l’umanità .

Il video in cui ne parla è qua : https://www.youtube.com/watch?v=xHBZ-3ZFWhg

Altri piccoli dettagli : Attali, tra l’altro, è stato membro del Bilderberg, una delle organizzazioni che più spinge per l’edificazione di un’unico governo mondiale guidato dai potentati finanziari e industriali .

Sulla crisi dell’UE, Attali ha affermato che l’unica opzione possibile è la creazione di un super-stato europeo, e che ” servirebbe non tanto “nazionalizzare” delle imprese, ma farle diventare proprietà dell’Unione europea. Anche se questo appare ancora inconcepibile ” .

Interessante è anche che l’economista, qualche anno fa, ha anche evocato una guerra mondiale come via d’uscita dalla crisi finanziaria .

http://informazioneconsapevole.blogspot.com/2014/05/jacques-attali-e-il-nuovo-ordine.html

Raccomandazioni UE all’Italia: UNA VALANGA DI TASSE

Pubblicato su 3 Giugno 2014
 
E’ uscito l’atteso documento di raccomandazioni UE per l’Italia.
 
Il quadro che ne è esce è una bocciatura di fatto (pare che abbiano tolto la parola “bocciatura” all’ultimo momento) che si tradurrà per i cittadini in nuove pesanti tassi.
 
Non può dirsi certo una sorpresa, lultimo DEF poggia su fondamenta così fragili da risultare quasi offensivo a chi lo legge. La chiave sta nel presupporre la crescita del commercio internazionale tra il 5 ed il 6% per 5 anni consecutivi (nel 2013 è stato del 2,6). Questo, secondo il governo, permetterebbe alle nostre esportazioni di crescere di oltre il 4% l’anno e consentendo quindi maggiori importazioni, anche esse in crescita del 3-4% annuo.
 
def
In poche parole il Governo scommette su di una FORTE crescita mondiale, che produrrebbe domanda di prodotti italiani, che permetterebbe un aumento delle nostre importazioni (saldo neutro import-export è un must per la governance europea), che produrrebbe quindi una FORTE crescita italiana. Se salta un tassello salta tutto. Nel primo trimestre, dal resto del mondo non sono arrivati segnali proprio buonissimi.
 
Oggi la UE ci riporta brutalmente con i piedi in terra.
 
Leggiamo quindi le raccomandazioni UE della Commissione Europea (in nero), con annesso nostro commento puntuale (in rosso)
 
I primi 2 punti sono quelli più interessanti per il contribuente medio italiano.
 
Il documento integrale lo trovate qui sul sito ufficiale.
 
——-
 
RACCOMANDA che l’Italia adotti provvedimenti nel periodo 2014-2015 al fine di:
 
1. rafforzare le misure di bilancio per il 2014 alla luce dell’emergere di uno scartorispetto ai requisiti del patto di stabilità e crescita, in particolare alla regola della riduzione del debito, stando alle previsioni di primavera 2014 della Commissione;
Le previsioni della Commissione sono più negative di quelle del Governo. La commissione chiede siano seguite le previsioni fatte da loro quindi coprire il buco (..alla luce dell’emerge di uno scarto..) che si viene a creare. MANOVRA CORRETTIVA NEL 2014
nel 2015, operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito, per poi assicurare un percorso sufficientemente adeguato di riduzione del debito pubblico;
Ulteriore MANOVRA CORRETTIVA SOSTANZIALE anche nel 2015.
portare a compimento l’ambizioso piano di privatizzazioni;
PRIVATIZZAZIONI
attuare un aggiustamento dibilancio favorevole alla crescita basato sui significativi risparmi annunciati che provengono da un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica a tutti i livelli di governo, preservando la spesa atta a promuovere la crescita, ossia la spesa in ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e progetti di infrastrutture essenziali; garantire l’indipendenza e la piena operabilità dell’Ufficio parlamentare di bilancio il prima possibile ed entro settembre 2014, in tempo per la valutazione del documento programmatico di bilancio 2015;
AUSTERITA’ ESPANSIVA: TAGLI + CRESCITA (per chi ci crede). RICETTA GRECA
 
2. trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all’ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio;
la TASI ci tosa..
a tal fine, valutare l’efficacia della recente riduzione del cuneo fiscale assicurandone il finanziamento per il 2015,
Renzi garantisce gli 80 euro come misure strutturali ma non sono coperti affatto per il 2015. Seguendo le indicazioni saranno pagati con ulteriori tasse sugli immobili (TASI appunto). Ce lo chiede l’Europa.
riesaminare la portata delle agevolazioni fiscali dirette e allargare la base imponibile, soprattutto sui consumi;
profuma di suggerimento per tagliare le detrazioni per coniuge e/o figli a carico. Inoltre tassare i consumi può significare un ulteriore aumento IVA (o aumento ad aliquota normale per beni soggetti al 4 o 10%.
vagliare l’adeguamento delle accise sul diesel a quelle sulla benzina e la loro indicizzazione legata all’inflazione, eliminando le sovvenzioni dannose per l’ambiente;
AUMENTO ACCISE AUTOMATICO BASATE SU INFLAZIONE (geniale!!) + ULTERIORE TAGLIO ALLA SPESA (sovvenzioni dannose ecc)
attuare la legge delega di riforma fiscale entro marzo 2015, in particolare approvando i decreti che riformano il sistema catastale
onde garantire l’efficacia della riforma sulla tassazione dei beni immobili;
RIFORMA CATASTO = AUMENTO DELLE TASSE SUGLI IMMOBILI
sviluppare ulteriormente il rispetto degli obblighi tributari, rafforzando la prevedibilità del fisco,semplificando le procedure, migliorando il recupero dei debiti fiscali e modernizzando l’amministrazione fiscale; perseverare nella lotta all’evasione fiscale e adottare misure aggiuntive per contrastare l’economia sommersa e il la voro irregolare;
Equitalia Rulez
 
3. nell’ambito di un potenziamento degli sforzi intesi a far progredire l’efficienza della pubblica amministrazione, precisare le competenze a tutti i livelli di governo;garantire una migliore gestione dei fondi dell’UE con un’azione risoluta di 10 A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.
IT 8 IT miglioramento della capacità di amministrazione, della trasparenza, della valutazione e del controllo di qualità a livello regionale, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno; potenziare ulteriormente l’efficacia delle misure anticorruzione, in particolare rivedendo l’istituto della prescrizione entro la fine del 2014 e rafforzando i poteri dell’autorità nazionale anticorruzione; monitorare tempestivamente gli effetti delle riforme adottate per aumentare l’efficienza della giustizia civile, con l’obiettivodi garantirne l’efficacia, e attuare interventi complementari, ove necessari;
Rivedere la Prescrizione, rafforzare anticorruzione, aumentare efficienza giustizia civile
 
4. rafforzare la resilienza del settore bancario, garantendone la capacità di gestire e liquidare le attività deteriorate per rinvigorire l’erogazione di prestiti all’economia reale;
fumoso, ci stanno dicendo di garantire i crediti inesigibili delle banche? La famosa Bad Bank con soldi pubblici (ovviamente per il nostro bene..)
promuovere l’accesso delle imprese, soprattutto di quelle di piccole e medie dimensioni, ai finanziamenti non bancari;
Emissione di obbligazioni
continuare a promuovere e monitorare pratiche efficienti di governo societario in tutto il settore bancario, con particolare attenzione alle grandi banche cooperative (banche popolari) e alle fondazioni, al fine di migliorare l’efficacia dell’intermediazione finanziaria;
 
5. valutare entro la fine del 2014 gli effetti delle riforme del mercato del lavoro e del quadro di fissazione dei salari sulla creazione di posti di lavoro, sulle procedure di licenziamento, sulla dicotomia del mercato del lavoro e sulla competitività di costo,valutando la necessità di ulteriori interventi;
avendo problemi di competitività i salari devono scendere, entro la fine del 2014 si dovrà valutare se provvedere ad ulteriori interventi
adoperarsi per una piena tutela sociale dei disoccupati, limitando tuttavia l’uso della cassa integrazione guadagni per facilitare la riallocazione della manodopera;
adoperarsi con quali soldi? Limitare l’uso CIG
rafforzare il legame tra le politiche del mercato del lavoro attive e passive, a partire dalla presentazione di una tabella di marcia dettagliata degli interventi entro settembre 2014, e potenziare il coordinamento e l’efficienza dei servizi pubblici per l’impiego in tutto il paese;
vabbeh..
intervenire concretamente per aumentare il tasso di occupazione femminile,adottando entro marzo 2015 misure che riducano i disincentivi fiscali al lavoro delle persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare, e fornire adeguati servizi di assistenza e custodia;
questa sarà la scusa che useranno quando cancelleranno la detrazione per moglie a carico.
fornire in tutto il paese servizi idonei ai giovani non iscritti alle liste dei servizi pubblici per l’impiego ed esigere un impegno più forte da parte del settore privato a offrire apprendistati e tirocini di qualità entro la fine del 2014, in conformità agli obiettivi della garanzia per i giovani;
chiacchiere
per far fronte al rischio di povertà e di esclusione sociale, estendere gradualmente il regime pilota di assistenza sociale, senza incidenze di bilancio, assicurando un’assegnazione mirata,una condizionalità rigorosa e un’applicazione uniforme su tutto il territorio, e rafforzarne la correlazione con le misure di attivazione;
“… estendere gradualmente il regime pilota di assistenza sociale, senza incidenze di bilancio … ” vabbeh..
migliorare l’efficacia dei regimi di sostegno alla famiglia e la qualità dei servizi a favore dei nuclei familiari a basso reddito con figli;
è interessante vedere come i tagli sono sempre ben evidenziati, in pratica la manovra è dettata, per il resto basta una lista di intenti.. che ovviamente non troveranno mai coperture di alcun genere e che rimarranno lettera morta. Questo paragrafo ne è l’emblema.
 
6. rendere operativo il sistema nazionale per la valutazione degli istituti scolastici per migliorare i risultati della scuola e, di conseguenza, ridurre i tassi di abbandono scolastico;
accrescere l’apprendimento basato sul lavoro negli istituti per l’istruzione e la formazione professionale del ciclo secondario superiore e rafforzare
l’orientamento professione nel ciclo terziario; istituire un registro nazionale delle qualifiche per garantire un ampio riconoscimento delle competenze;
OK
assicurare che i finanziamenti pubblici premino in modo più congruo la qualità dell’istruzione superiore e della ricerca;
OK
 
7. approvare la normativa in itinere volta a semplificare il contesto normativo a vantaggio delle imprese e dei cittadini e colmare le lacune attuative delle leggi in vigore;
OK
promuovere l’apertura del mercato e rimuovere gli ostacoli rimanenti e le restrizioni alla concorrenza nei settori dei servizi professionali e dei servizi pubblici locali, delle assicurazioni, della distribuzione dei carburanti, del commercio alI T 9 IT dettaglio e dei servizi postali;
Privatizzazioni di nuovo, inoltre liberalizzazioni di professioni e distributori
 
potenziare l’efficienza degli appalti pubblici,specialmente tramite la semplificazione delle procedure attraverso l’uso degli appalti elettronici, la razionalizzazione delle centrali d’acquisto e la garanzia della corretta applicazione delle regole relative alle fasi precedenti e successive all’aggiudicazione;
OK
in materia di servizi pubblici locali, applicare con rigore la normativa che impone di rettificare entro il 31 dicembre 2014 i contratti che non ottemperano alle disposizioni sugli affidamenti in house;
 
8. garantire la pronta e piena operatività dell’Autorità di regolazione dei trasporti entro
settembre 2014; approvare l’elenco delle infrastrutture strategiche del settore
energetico e potenziare la gestione portuale e i collegamenti tra i porti e l’entroterra.
Potenziare, con quali soldi?
 
Riprendendo in mano tutto ciò che non sono vaghi intenti abbiamo, queste ” Raccomandazioni UE”  nell’ordine:
 
– MANOVRA CORRETTIVA 2014
– MANOVRA SOSTANZIALE 2015
– PRIVATIZZAZIONI
– Generica applicazione del principio dell’ AUSTERITA’ ESPANSIVA ovvero TASSE e TAGLI
– AUMENTO TASSE su BENI IMMOBILI (con anche riforma del catasto oltre a TASI)
– AUMENTO TASSE su CONSUMI (ancora IVA?)
– AUMENTO ACCISE AUTOMATICO INDICIZZATO AD INFLAZIONE
– RIMOZIONE SOVVENZIONI (è venduta come “sovvenzioni dannose per l’ambiente”)
– PROBABILE TAGLIO DELLE DETRAZIONI SU CONIUGE A CARICO
Auguri, ne avremo tutti bisogno.
 

Si allungano i tempi per la pensione

se lo dice il banchiere dell’Ocse Padoan che abbassare l’età pensionabile è un dramma. Fortuna che le loro ricette invece ci han regalato la ripresa…

Purtroppo per tutti coloro che grazie al governo Monti si sono visti allungare i tempi per poter usufruire del trattamento pensionistico, sembra che arrivino nuove cattive notizie anche dal governo Renzi che con grande probabilità farà slittare ancora l’arrivo del vostro agognato assegno mensile.
 Non si tratta di uno scherzo ma di quanto paventato dal ministro Padoan che tuona: “Non sono a favore di una diminuzione dell’età pensionabile ma di un graduale aumento”.  Commentando le decisioni prese in senso contrario invece da altri Paesi europei spiega: “Mi chiedo cosa succederà in Germania dove sono andati nella direzione opposta”.   Forse resosi conto dell’errore politico che ha commesso e delle possibili reazioni del suo premier ha però voluto sottolineare che “Non ho detto che il governo stia pensando ad alzare l’età pensionabile, è già indicizzata dall’aspettativa di vita. Le misure che in altri paesi vanno verso l’abbassamento dell’età pensionabile secondo me sono inefficaci”.
Ed è così che il ministro cerca di convincere i pensionati che la scelta presa da tutti quei Paesi, compresa la Germania, che stanno rivedendo al ribasso gli anni necessari per andare in pensione creerà se non un dissesto economico sicuramente problemi seri. Tutto questo per cercare di rabbonire la pillola agli italiani, ovvero spiegargli che non si tratta solo di una sola volontà ma della conseguenza derivante dalla longevità sempre maggiore che non potrà che portare anche ad un allungamento dei tempi per poter godere del meritato riposo.
Quel che più ci preoccupa però è che in previsione una nuova manovra da 4 miliardi di euro, quella che potrebbe chiederci l’Europa, come raccomandazione per mettere a posto i nostri conti anche se, considerando i rapporti tra Renzi e l’Europa con grande probabilità avremo oltre alla bastonata anche la carota con la quale l’Ue darà giudizio positivo alle riforme messe in atto o ancora da approvare dal governo.
http://www.signoraggio.it/si-allungano-i-tempi-per-la-pensione/

The Lancet, ha ufficialmente classificato il fluoro come una neurotossina

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Ed ecco che più antica e prestigiosa rivista medica al mondo, The Lancet, ha ufficialmente classificato il fluoruro di sodio come una neurotossina, nella stessa categoria di arsenico, piombo e mercurio. In tutto il mondo, il movimento che intende far eliminare il fluoruro di sodio dall’acqua potabile è molto cresciuto negli ultimi anni, presentando numerose prove circa la nocività di questo additivo.
A tal proposito, la relazione pubblicata nel numero di marzo della rivista Lancet ha individuato cinque prodotti chimici industriali come sostanze neurotossiche: piombo, metilmercurio, policlorobifenili, arsenico e toluene. La relazione prosegue affermando che, al momento, sono stati identificate sei sostanze neurotossiche addizionali: manganese, fluoruro, clorpirifos, dichlorodiphenyltrichloroethane, tetracloroetilene, ed etere di difenile polibromurato. Gli autori dello studio precisano che il più di questi neurotossici restano ancora da scoprire. La rivista Lancet ha, quindi, valutato il fluoruro di sodio come una neurotossina.
Nel rapporto viene segnalato come diverse disabilità dello sviluppo neurologico, tra cui il disturbo da deficit di attenzione, iperattività, dislessia e altri disturbi cognitivi, stiano interessando milioni di bambini in tutto il mondo, secondo quella che viene indicata come “pandemia di neurotossicità in sviluppo”. Nel rapporto Lancet, dunque, gli autori propongono una strategia globale di prevenzione, sostenendo come : “i prodotti chimici non testati dovrebbero essere considerati come insicuri per lo sviluppo del cervello e quindi, le sostanze chimiche in uso e tutti i nuovi prodotti chimici dovrebbero essere sottoposti alla prova di neurotossicità”.
Le conclusioni del rapporto coincidono con i risultati di una meta-analisi condotta dall’università di Harvard secondo la quale i bambini abitanti in zone con acqua fortemente addizionata da fluoruro presentano coefficienti intellettivi “significativamente inferiori” rispetto a quelli dei bambini che vivono in zone con basse quantità di fluoruro nelle riserve d’acqua.
La presenza di fluoruro di sodio nell’acqua potabile è stata, inoltre, collegata a diversi tipi di cancro. Allo stato attuale, il fluoruro di sodio è presente nelle forniture idriche di gran parte del Nord America ma è in aumento il numero di quei Paesi che vietano o rifiutano la fluorizzazione dell’acqua, pratica che è stata vietata completamente in gran parte dell’Europa e in molti altri paesi sviluppati di tutto il mondo.

Le Pen: “l’Europa deve avere la propria opinione e non guardare con gli occhi degli Stati Uniti”

Marine Le Pen, presidente del Front National, ha preso posizione sulla crisi siriana rilasciando una importante dichiarazione alla rivista tedesca “Der Spiegel”, nel corso della  quale ha accusato la UE di mancanza di indipendenza rispetto agli Stati Uniti e di aver istigato la crisi in Ucraina.
La Le Pen ha detto che attualmente in Europa “su richiesta degli Stati Uniti, presentano la Russia come il male. Secondo la Le Pen “ i paesi del Vecchio Mondo devono avere una loro propria opinione e non guardare tutto con gli occhi degli Stati Uniti”.

“Gli statunitensi stanno cercando di espandere la loro sfera di influenza nel mondo, principalmente in Europa. Loro hanno i propri interessi e questi non corrispondono con i nostri”, ha detto l’esponente politico.
Secondo la Le Pen, L’Europa, è la vera responsabile di quello che sta accadendo in Ucraina. “Sono a favore di una federalizzazione dell’Ucraina. L’Unione Europea ha soltanto buttato legna sul fuoco, offrendo la cooperazione economica ad un paese dove la metà della popolazione guarda verso Oriente”, ha segnalato l’esponente politica francese.

Inoltre la Le Pen ha affermato che lei “guarda con ammirazione alla politica del presidente russo, Vladimir Putin, perché questi non permette che altri paesi impongano le loro decisioni”. “Credo che la politica di Putin sia diretta principalmente agli interessi della Russia e dei russi”, ha sottolineato la presidente del partito del Front National, che ha vinto le ultime elezioni europee in Francia nel passato 25 di Maggio.

Fonte: RT Actualidad

Traduzione: Luciano Lago
http://terrarealtime.blogspot.it/2014/06/le-pen-leuropa-deve-avere-la-propria.html#more

L’ammissione-lapsus di Van Rompuy

Fonte:http://tg.la7.it/esteri/gaffe-di-van-rompuy-lue-protegga-anche-i-lavoratori-non-solo-gli-affaristi-29-05-2014-84284
Lapsus freudiano del presidente del Consiglio Herman Van Rompuy durante il discorso per il premio Carlo Magno 2014 ricevuto oggi a Bruxelles. “L’Ue cambi rotta subito: è urgente ed essenziale che sia protettiva, non solo degli affaristi, ma anche degli impiegati e dei lavoratori, non solo quelli con i diplomi e che sanno le lingue, ma di tutti i cittadini”.

Quindi, Von Rompuy ha ammesso in modo inequivocabile come fino ad oggi l’interesse unico dell’Unione Europea è stato quello di proteggere gli “affaristi”. Non che ci fossero dubbi al riguardo, ma fate leggere questa ammissione del menefreghismo verso il disagio sociale creato ad hoc nel continente dall’intellighenzia di Bruxelles ai “crociati” degli Stati Uniti d’Europa.

P.s Ma cosa ha fatto Van Rompuy per meritare il premio Carlo Magno 2014?

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=7997

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/06/lue-fino-ad-oggi-ha-protetto-solo-gli.html

Dal Maidan al gas scisto, prende forma il piano USA in Ucraina

L’iniziativa, poco stranamente, appartiene agli USA. Il motivo risiede nel fatto che l’Ucraina è ricca di risorse di gas, sia classico che quello da scisti. Gli interessi di Washington sono comprensibili. Attualmente la sua politica è diretta innanzitutto ad allontanare Kiev da Mosca, per poi utilizzare l’Ucraina come poligono sperimentale dove si possano effettuare audaci esperimenti ambientali.
Dato che nel Paese non esiste una base legislativa in materia di scisto, gli ambientalisti ucraini, sicuramente, dovranno rimanere in silenzio. È per tal ragione che nei consigli d’amministrazione di varie Società del gas ucraine hanno fatto la loro comparsa operatori economici americani. Ne è un fulgido esempio il fatto che Hunter Biden, figlio minore del vice Presidente degli USA Joseph Biden, è stato nominato membro del Consiglio di direttori dell’ucraina Burisma Holdings. 
Ma come considerare gli scontri armati in atto a Lugansk, Slaviansk e Kramatorsk? Oggigiorno nella Regione di Donetsk si sta combattendo non solo per le città e i villaggi. Sanguinosi combattimenti sono segnalati anche negli impianti di gas. In particolare, il 17 maggio la sede della Direzione di pipeline DonbasStroyGas a Kramatorsk è stata occupata da un gruppo di ignoti armati. Dal suo funzionamento dipendono le forniture di gas naturale verso grandi siti industriali di interesse nazionale come la Fabbrica metalmeccanica di Novokramatorsk. In tale contesto iniziano a comparire sempre nuove dichiarazioni delle Società americane, una delle quali, la Chevron, giorni fa ha annunciato che l’ha di nuovo interessata la valorizzazione dei giacimenti di shale gas in Ucraina. Una dichiarazione a riguardo è stata fatta dall’Amministratore Delegato della Società John Watson. Non solo, agli azionisti del Gruppo è stato comunicato che il management sta seguendo attentamente gli avvenimenti in Ucraina, aspettando un’occasione favorevole per dare avvio alla loro attività da quelle parti. Ossia il momento quando nessuno potrà impedirgli di utilizzare, a loro totale discrezione, le ricchezze del sottosuolo ucraino. Ne consegue che la terra ucraina, nota per la sua fertilità, sarà messa in gioco nell’ambito delle ambizioni energetiche degli USA 
Perciò non è affatto casuale, dicono gli esperti, che il Ministro della Difesa della Repubblica Popolare di Lugansk Igor Plotnitsky stia suonando l’allarme. A quanto pare egli ha ragione quando dice che uno dei motivi della guerra civile nel sud-est dell’Ucraina è proprio il gas scisto i cui giacimenti si trovano proprio nella zona in cui la contrapposizione armata ha assunto il carattere più accanito — tra Lugansk, Slaviansk e Kramatorsk., 

IL BILDERBERG COMPIE 60 ANNI: DENTRO LA PIÙ SEGRETA CONFERENZA MONDIALE

Postato il Venerdì, 30 maggio
DI CHARLIE SKELTON
E ‘stata una settimana di festeggiamenti per Henry Kissinger. Martedì scorso ha compiuto 91 anni. Mercoledì ha superato il suo record personale nei 400 ostacoli e Giovedi a Copenhagen alzerà i calici di champagne insieme al segretario generale della Nato e la Regina di Spagna, per celebrare i 60 anni di Bilderberg.  Spero solo che George Osborne si sia ricordato di mettere in valigia un cappellino da festa.
Giovedi è il giorno di apertura dell’influente summit mondiale ed è anche il 60° anniversario della prima riunione del Gruppo Bilderberg che ebbe luogo in Olanda il 29 maggio del 1954.  Quindi l’evento di quest’anno è un’occasione d’oro e  l’elenco ufficiale degli invitati mostra che l’appuntamento del 2014 è una questione particolarmente importante.
Nella foto: George Osborne membro del Partito Conservatore e attuale Cancelliere dello Scacchiere britannico  è tra i partecipandi al summit – Photograph: John Thys/AFP/Getty Images
Il cancelliere, al suo settimo Bilderberg, trascorrerà i prossimi tre giorni immerso in colloqui con i capi di MI6, NATO, Fondo Monetario Internazionale, HSBC, Shell, BP e Goldman Sachs International, oltre ad altre decine di altri vertici mondiali, miliardari e politici di alto rango da tutta Europa.  Quest’anno è prevista anche una visita da parte del Comandante Supremo delle Forze Alleate d’Europa e un ritorno alla regalità – la Regina Sofia di Spagna e la principessa Beatrice dei Paesi Bassi, oltre alla figlia del fondatore di Bilderberg, il Principe Bernhard.
Nel 1950, quando Bernhard inviò gli inviti, l’intento era quello di discutere “un certo numero di problemi legati alla civiltà occidentale”. Oggi, il Gruppo Bilderberg preferisce definirli “megatrend”.  I megatrend in agenda quest’anno sono: “Quale futuro per l’Europa?”, “Ucraina”, “Intelligence condivisa” e “La privacy esiste?”.
E’ il colmo dell’ironia: la conferenza più segreta del pianeta discute se la privacy esista o meno. Per alcuni, sì, la privacy esiste. E ‘un’ironia squisita: conferenza più segreta del mondo discutere se esiste privacy. Per Alcuni Certo lo fa. Non è certo per festeggiare un anniversario che il gruppo è andato a Copenhagen:  infatti troviamo anche una doppia recinzione di sicurezza alta tre metri. L’hotel è pieno di agenti di sicurezza: prestanti giovanotti in pantaloni casual e occhiali da sole, tanto per non rovinare il clima di festa di compleanno.
Due giornalisti sono già stati arrestati, mentre tentavano di intervistare gli organizzatori della conferenza nel bar dell’Hotel Marriot. E’ piuttosto facile mantenere la privacy quando si impiegano così tanti agenti di sicurezza.
C’è qualcosa di decisamente agghiacciante nel fatto che a discutere, in grande segretezza, il tema dell’esistenza o meno della privacy ci siano persone come: il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, e il membro del consiglio di amministrazione di Facebook Peter Thiel:  proprio le due persone che sanno perfettamente quanto la gente sia diventata radicalmente trasparente.
E addirittura di discuterne con il capo di MI6, Sir John Sawers, e Keith Alexander, nuovo capo da poco insediato della National Security Agency. E con persone del tipo: il capo di AXA, il grande gruppo assicurativo e di investimenti– Henri de Castries. .  E’ probabile che nessuna sia più interessato a raccogliere informazioni sul pubblico dei giganti assicurativi. Per questi, la privacy è un nemico. La trasparenza, invece, è la loro miniera d’oro.
Già nel 2010, Osborne lanciava orgogliosamente: “L’Agenda più trasparente che il paese abbia mai visto”. Tuttavia, questa trasparenza non sembra comprendere lo stesso Osborne, che avrebbe dovuto fare una dichiarazione pubblica sui contenuti dell’incontro e sui suoi partecipanti.
Sappiamo, dall’ordine del giorno e dall’elenco dei partecipanti, che Osborne sarà presente con i ministri degli Affari esteri provenienti da Spagna e Svezia, e il vice segretario generale della presidenza francese. E, da luoghi più vicini a lui, il segretario dello Sviluppo Internazionale, Justine Greening, e il collega veterano del Bilderberg e cancelliere-ombra, Ed Balls.
Sappiamo che ha in programma di discutere la situazione in Ucraina con le parti più fortemente interessate ad essa: ad esempio l’amministratore delegato del gigante della difesa europea Airbus, Thomas Enders. Per non parlare dell’amministratore delegato e del presidente della società per la “difesa e la sicurezza sociale” Saab: Håkan Buskhe e Marcus Wallenberg; l’investitore e  miliardario Henry Kravis di KKR, che è “sempre alla ricerca di affinare” ciò che egli chiama “il margine KKR”.  Ad aiutare Kravis ad affinare il suo “margine” è il generale David Petraeus, responsabile della formazione della CIA, ora a capo del KKR Global Institute – una massiccia operazione di investimento.
Il Gruppo Bilderberg dice che la riunione di quest’anno non avrà un risultato ben preciso. Ma per i giganti del mondo finanziario e bancario, per i fabbricanti di armi e le compagnie petrolifere, esiste sempre un risultato ben preciso.   Provate a dire agli azionisti della Shell che non “c’e’ nessun risultato preciso” dopo tre giorni di partecipazione del loro presidente e amministratore delegato ad una conferenza insieme a politici e leader mondiali.
Provate a dirlo ai lobbisti, che hanno lavorato duramente per spingere verso la conclusione del Transatlantic Trade Investment Partnership (TTIP) in fase di negoziazione finale. Il Bilderberg è invischiato fino al collo con i maggiori membri delle lobbies mondiali.  Secondo voi i membri del comitato consultivo internazionale del British American Business come Douglas Flint e Peter Sutherland esprimeranno il loro fervente appoggio al TTIP quando si parlerà di “E’ possibile una ripresa economica?” Oppure credete che lasceranno i loro berretti di lobbisti fuori della porta?
Il Parlamentare Michael Meacher descrive il Bilderberg come “la cabala dei ricchi e potenti ” che sta lavorando “per consolidare ed estendere la presa dei mercati .” E lo fa “sfuggendo ai media e al pubblico in generale”.  Detto questo, ogni anno la stampa tenta di guadagnare un altro metro oltre la recinzione di sicurezza.  Ogni anno si fanno sempre più dure e insistenti le domande poste ai politici che vi partecipano e che continuano a non rispondere.  Possono anche continuare a riderci sopra e a minimizzare, e a definirlo un normale luogo d’incontro e di chiacchiere o come club dove sgranchirsi un po’ le gambe, ma questa gente non è certo venuta qui solo per bere del vino frizzante e tirarsi i coriandoli. Dubito che Reid Hoffman, capo di Linkedin,  sia lì per brindare per il suo compleanno. Questo è grande business, grande politica, grandi lobby…
Il Bilderberg vuole dire un sacco di soldi, e loro sanno bene come spenderlo. Da dove sono ora, fuori dal Bildeberg, ho appena visto tre furgoni di prelibatezze a base di pesce varcare l’entrata di servizio dell’Hotel. Ho sempre pensato che c’era qualcosa di viscido e sospetto circa il Bilderberg. Per stasera ho scoperto che si tratta di aringhe in salamoia…
Charlie Skelton
29.05.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63

Bilderberg 2014: i veri obiettivi

La signora Spinelli, moglie di quel benefattore di Padoa Schioppa (noto per le lotte in difesa dei poveri….sic) come suo padre prima ha presenziato al Bilderberg, in compagnia di queste persone si deve essere trovata bene. Nessuno di loro denunciò mai nessuno di questi membri, eppure c’è Kissinger, Rockefeller, a quanto pare noti filantropi dediti al bene comune. Né tantomeno denunciarono i piani del Bilderberg, forse hanno in mente un’altra massoneria….
Che strano senso di democrazia e trasparenza devono avere questi signori, proprio gli ingredienti per pensare ad un’altra Europa….
Che dire di Curzio Maltese, che scrisse questo inno alla tecnocrazia illuminata, quella che a suon di golpe di banchieri impone governi PRO AUSTERITA’ poi gli intolleranti ed antidemocratici sono “gli altri”.

 
By Edoardo Capuano – Posted on 01 giugno 2014
 
 
«Qualcuno crede che formiamo parte di una cabala segreta che attua contro i migliori interessi degli Stati Uniti d’America, qualificando la mia famiglia e me stesso d’internazionalista ed accusandoci di cospirare con altri individui del mondo per creare una struttura economica e politica globale più integrata; un mondo, se si vuole chiamarlo così. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole e ne sono orgoglioso» [David Rockefeller].
 
-«Il nostro lavoro non è dare alla gente quello che vuole, se no quello che noi decidiamo che debbano tenere» [Richard Salant, CBS News]
 
-«I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del post-nazionalismo: non avremo più Paesi, ma solo regioni della Terra all’interno di un “mondo unico”.Questo significherà un’economia globalizzata, un “unico governo mondiale” (selezionato, più che eletto) ed una “religione universale”. Per assicurarsi il raggiungimento di tali obiettivi, il Bilderberg si concentra su “il controllo tecnologico e la scarsa sensibilizzazione della pubblica opinione”» [William Shannon].
 
Molti di voi già lo conoscono, almeno per sentito dire. Il Club Bilderberg, il meeting annuale dei potenti del mondo. Altrettanti di voi pensano che persone come Daniel Estulin, giornalista investigativo autore del famoso libro “I segreti del Club Bilderberg” (Arianna Editrice), siano solo dei fanatici, che si perdono nelle loro teorie sulla cospirazione.
 
In questi casi, quando alcuni ci credono ed altri no, la cosa migliore è presentare i fatti.
 
Questo articolo nasce proprio con l’intento di fornire alcuni dettagli, che vi aiutino a capire perché le riunioni del Bilderberg non avvengono per discutere cosa sia meglio per l’umanità, quali misure adottare per aiutare l’Africa, ad esempio, o per salvarci dalla crisi economica.
 
L’unica grande obiettivo del Club Bilderberg è decidere sulle migliori è più subdole strategie da adottare per transitare, senza troppo clamore, anzi, col nostro consenso, verso l’era post-nazionalismo, dove un unico governo mondiale sostituisca il potere sovrano dei singoli Stati del mondo. Un’unica grande società globalizzata, con un unico esercito ed un unico sistema tributario: una società globale fondata su un sistema oligarchico, dove poche e ricchissime persone comandino il resto della popolazione, che zitto e quieto, lavori, senza reclamare niente che non sia permesso o concesso dai vertici del sistema.
 
Non ci credete? Non lo dico io, queste sono le parole, condivise dal magnate David Rockefeller (uno dei capi del Bilderberg, ndr), del fondatore del CFR (Council on Foreign Relations) Edward Mandell House: la popolazione, i governi e le economie di tutti i paesi devono soddisfare le necessità delle banche e delle imprese multinazionali [fonte: “Between two ages: America’s role in the Technetronic Era”, Zbigniew Brzezinski]. Questo lo dicevano nel 1970 e ne è passata di acqua sotto i ponti…
 
Oggi a che punto siamo? Vi guardate attorno? Viaggiate per l’Europa? Vedete le immagini della TV (limitatevi a guardare le immagini senza audio, ve lo consiglio, ndr)? Vi rendete conto di quanta gente è uccisa ogni giorno, perché reclama i propri diritti civili o perché chiede libertà, giustizia sociale, cibo, assistenza e condizioni di lavoro dignitose?
 
Cosa succede, ad esempio, a casa nostra? L’Unione Europea che tutti volevano (almeno i politici, ndr), piano piano, si è trasformata in un mostro che sta distruggendo i singoli Stati che ne fanno parte.
 
Avete visto che è arrivata la crisi? Perché? A quale scopo le stesse persone che stampano i soldi, poi cercano di convincerci in tv, radio e giornali che la crisi finanziaria si può superare, obbedendo a questo o a quell’altro ordine dell’Unione Europea o degli U.S.A.? Certo che la crisi si può superare, stampando più soldi e distribuendoli. Ahi! Proprio qua sta il primo paradosso della società contemporanea: i soldi. I soldi sono lo strumento creato dall’uomo per stabilire un ordine oligarchico, per consegnare il potere in mano a poche persone, affinché possano comandare e dire cosa fare e come farlo. I cittadini, d’altro canto, possono guadagnare tanto o poco, l’importante è che non mettano il naso in questioni che spettano solo alla classe dirigente, come decidere cosa dev’essere considerato bene e cosa male; e che non pensino che le decisioni importanti, che riguardano il presente ed il futuro del nostro pianeta, siano cosa che li riguardi.
 
Soluzione della crisi a parte, ricordatevi che l’attuale crisi non si supererà, perché è un punto ben preciso della transizione verso il sistema globalizzato mondiale. In altre parole, la crisi è stata voluta dalle stesse persone che oggi ci dicono come potremmo uscirne. Una presa in giro globale.
 
Si tratta di una strategia: farci vivere con meno soldi, farci arrabbiare e farci passare la fame, così poi saremo più malleabili ed accetteremo più facilmente le politiche per lo “sviluppo”, per il “sanamento del debito”, per “uscire dalla crisi”. Ci proporranno (e lo stanno già facendo, ndr) le soluzioni di enti sovrannazionali come l’UE e l’ONU, organizzazioni internazionali che si sono costruite quest’aurea di credibilità, che ci fa dire cose del tipo: “se lo dicono loro, se lo dice Kofi Annan, è per il bene di tutti”. Balle. Bastardi e bugiardi, ecco chi sono i capi dell’ONU. Egoisti e dittatori.
 
(…………..)
 
Per quanto riguarda l’Unione Europea. Cosa sta succedendo? Qual è il programma per l’Europa? Perché la crisi e perché hanno cominciato a parlare di rating, di Stati con tripla A e così via? Non c’è bisogno di grandi spiegazioni forbite o talk show televisivi, la spiegazione è questa: mercati finanziari, Borse, economie e politiche confluiscono e sono fondate solo ed esclusivamente nell’interesse economico di un’élite di persone, che hanno l’obiettivo di possedere la maggior parte della ricchezza mondiale ed un potere tale, che gli permetta di comandare e decidere sulle sorti del mondo, a prescindere dal consenso o dalla condivisione del resto della popolazione. In altre parole, creare un sistema in cui il potere politico viene solo dopo il potere economico.
 
Un paio di dichiarazioni da pelle d’oca a riguardo. “L’obiettivo è creare un potere economico mondiale superiore ai governi politici delle nazioni implicate, affinché i suoi creatori e leader, dirigano il futuro”. [fonte: “With no apologies” – Berry Goldwater, senatore statunitense]
 
“È necessario stabilire un gioco dialettico tra governi e multinazionali, il primo dovrà obbligare i paesi in via di sviluppo ad adottare una legislazione liberale ed abbandonino il nazionalismo, mentre le multinazionali dovranno trasmettere ai governi le conoscenze che posseggono dei paesi nei quali operano” [fonte: “The crisis of democracy” – Samuel Huntigton, investigatore politico di Harvard, Michel Crozier, sociologo francese e membro dell’Accademia delle Scienze Morali e Politiche di Francia, Joji Watanuki, membro giapponese della Commissione Trilaterale].
 
Torniamo al Bilderberg. Il gruppo Bilderberg è stato fondato da varie persone (pare che l’ideatore del Bilderberg Group fu Joseph Retinger, ndr), tra cui un ex-ufficiale delle SS di Hitler, il principe olandese Bernardo de Lippe-Biesterfeld, membro della giunta della Farben Bilder, una filiale del gruppo d’intelligence della Germania nazista (da cui si suppone provenga il nome Bilderberg e non dall’hotel sede del primo incontro del 1954, ndr). La famiglia di Bernardo de Lippe ha sempre cercato di interrare questa parte della storia del “buon” principe olandese, soprattutto quando, dopo la guerra mondiale, divenne il direttore generale del conglomerato olandese-britannico del petrolio Royal Duth Shell. Insomma, un ideologo nazi, per farla breve.
 
Assieme a lui, l’altro padre fondatore del Bilderberg fu Otto Wolf von Amerongen, direttore della compagnia petrolifera Exxon (a suo tempo, nel 1971, si chiamava ancora Standard Oil, ndr), nel cui curriculum spiccano: il traffico illegale di tungsteno per la produzione di armi, l’essere stato una spia nazista in Portogallo e l’aver venduto, una volta terminata la seconda guerra mondiale, le azioni che Hitler aveva espropriato agli ebrei durante la sua dittatura. Un altro buon personaggio, no?
 
E poi? Dopo il rappresentante regale, quello imprenditoriale, manca quello bancario no? Infatti, il terzo padre fondatore del Club Bilderberg è proprio David Rockefeller, capo della Chase Manhattan Bank. Un banchiere modello, un figlio di p*****a con i fiocchi, che oltre a diventare l’uomo più ricco del mondo attraverso frodi e finanziamenti a guerre e traffici illeciti, controlla quasi il 10% delle azioni del network di notizie ABC , oltre il 15% della CBS e circa il 5% della RCA (Radio Corporation of America). Insomma, controlla che tipo di informazione dev’essere veicolata dalle televisioni e dai giornali. Tutte le notizie veicolate dai mass media ufficiali (ABC, CBS, NBC, da cui prendono le notizie, poi, i mass media europei, ndr) sono controllate da un’unica corporazione, quella che potremmo chiamare la “Rockfeller Broadcasting Company” [fonte: D. Estulin – “Bilderberg Secrets”].
 
Anche i mass media sono involucrati nel Bilderberg? Sì. I capi, direttori ed editori, delle catene si agenzie di notizie nordamericane ed europee fanno parte del Club Bilderberg, che decide cosa trasmettere e come creare una prestabilita “opinione pubblica” su una questione politica, piuttosto che economica. Insomma, lo ripeto una volta ancora: non crediate a quello che dicono e scrivono i mass media ufficiali. Una prova di tutto questo? William Paley, fondatore della catena televisiva CBS fu addestrato su come utilizzare al meglio la tecnica del lavaggio del cervello alle masse, durante la seconda guerra mondiale, presso l’inglese Istituto Tavistock di Analisi Comportamentale. Un altro nome? L’Istituto RAND. Magari non lo conoscete ma tutti i sondaggi di opinione pubblica trasmessi dalle televisioni e giornali passano per il suo filtro. Le persone che presiedono questa fantomatica organizzazione no-profit, sono esponenti del CFR e del Club Bilderberg. “Una delle aree chiave dell’esperienza dell’Istituto RAND – afferma D. Estulin –sono gli studi di disinformazione e manipolazione di grandi gruppi di popolazione. Spesso si basa sulla tattica dell’inganno, cioè l’uso orwelliano dell’ambiguità. Così, ad esempio, si chiama pace la guerra, terroristi i pacifisti e così via”.
 
Solo per riportare questo discorso più vicino a noi, senza sempre fare esempi con gli Stati Uniti, sappiate che Gianni Rotta, dal 2009 direttore del Sole24Ore, è un ospite del Bilderberg.
 
“Il Bilderberg, come la Commissione Trilaterale, è articolato su cerchi concentrici dove i veri iniziati stanno al centro, mentre il cerchio più esterno solitamente ospita figure come professori universitari o politici e capi di Stato in vista. Le decisioni del Bilderberg hanno efficacia anche dopo anni e vengono notificate a organismi come il G8 o vengono perfezionate in simposi tenuti dall’Aspen Institute, dal Club di Roma o dallo World Economie Forum di Davos. Superfluo sottolineare che i membri del Bilderberg (e della Commissione Trilaterale) sono in prevalenza massoni e che, soprattutto nei cerchi interni, non esistono forme di alternanza democratica, una contraddizione in termini a livello di élites, dove la stabilità è d’obbligo, e sono sempre le stesse figure ad apparire, come ad esempio David Rockefeller o Henry Kissinger […] . Giova ricordare che massoni presenti in Società Segrete, come appunto il Bilderberg Group, sono tuttavia divisi in due obbedienze: quelli del ramo angloamericano e quelli della Massoneria francofila-umanista, in continuità con la divisione «storica» della Massoneria, il Palladismo d’oltreoceano fiancheggiato dalle alte Società Segrete britanniche, la via angloamericana alla Repubblica Universale, che si avvale delle ricchezze principalmente dei Rockefeller, in concorrenza con quella europea della Sinarchia, imperniata sull’asse franco-tedesco e appoggiata dai Rothschild. Le distinzioni – occorre averlo sempre ben chiaro – non sono tuttavia mai così nette, come testimonia la presenza ad un tempo di massoni di entrambe le estrazioni nei circoli mondialisti, a significare uno scopo comune da perseguire al di là di ogni opposizione interna” [fonte: Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia]. (……….)
 
Per concludere, ecco l’agenda Bilderberg, gli attuali obiettivi dei governatori del mondo [liberamente tratto da “Il Club Bilderberg” – D.E.]:
 
1. Un’identità internazionale. Distruggere l’identità nazionale, cioè depauperare la sovranità degli Stati (come sta accadendo sotto i nostri occhi, ndr), per stabilire valori universali obbedienti ad un unico governo mondiale.
 
2. Un controllo centralizzato della popolazione. Lavando il cervello allapopolazione (attraverso la televisione e gli altri mezzi di comunicazione, anche Internet, ndr), l’obiettivo è quello di eliminare la classe media. Ci saranno solo governanti e schiavi, più o meno coscienti del loro status di servi del potere (un po’ già è così, no?, ndr).
 
3. Una società a crescita zero. Se c’è prosperità, c’è progresso e la prosperità ed il progresso impediscono esercitare la repressione. Prevedono che il fine della prosperità avverrà con lo sviluppo dell’energia elettrica nucleare e con la completa industrializzazione (a parte per i settori informatici e dei servizi) e con la completa esportazione delle più grandi imprese nei paesi dove la manodopera è più economica (è uno degli obiettivi principali del TLCAN, il “Trattato di Libero Commercio dell’America del Nord”, ndr)
 
4. Uno stato di disequilibrio perpetuo. Se si creano crisi artificiali che sottomettano la popolazione ad una coazione continua (dal punto di vista fisico, psichico ed emozionale), si può mantenere uno stato di disequilibrio continuo. Questi signori pensano che, troppo stanchi e disillusi, in situazione di crisi profonda, i cittadini si dimostreranno confusi e demoralizzati, a tal punto che, sopraffatti dalle troppe opzioni, si faranno vincere da un’apatia generale, che prenderà il sopravvento su scala mondiale e porterà all’accettazione dei programmi salvifici, proposti da enti come l’ONU e le altre organizzazioni internazionali che “operano per il bene di tutti i cittadini del mondo”(lo stiamo cominciando a vivere ora con l’attuale crisi finanziaria, ndr)
 
5. Un controllo centralizzato dell’educazione. L’Unione Europea e le future Unione Americana e Unione Asiatica puntano ad avere un controllo sulla cultura e sull’educazione dei giovani, sterilizzando il più possibile la storia del mondo. Oggi, ad esempio, i libri di storia sono controllati, rivisti e spesso censurati in alcuni paesi dell’America Latina ed i toni, in generale, sono sempre pacati e smorzati, soprattutto per quanto concerne i temi “caldi” della storia (schiavitù, nazismo, sperimentazione medica, e così via, ndr)
 
6. Un controllo centralizzato di tutte le politiche nazionali ed internazionali. Tutto ciò che fanno gli Stati Uniti, coinvolge anche il resto del mondo, lo sappiamo. In Europa, gli Stati stanno perdendo, giorno dopo giorno, il proprio potere sovrano, soffocati dalle regole dettate dall’Unione Europea (vedi Grecia, Italia, Spagna e piano piano toccherà a tutti, ndr). In Europa, il cammino verso l’annichilimento dei singoli Stati cominciò già negli anni Cinquanta, con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, poi continuò con il mercato Unico Europeo, per giungere all’adozione della Moneta Unita ed alla creazione della mitica Unione Europea. Un tempo gli Stati europei possedevano la propria sovranità, una sovranità che l’UE è andata rodendo poco a poco e che oggi sta usurpando, attraverso il controllo dell’economia e della politica delle singole nazioni. Pensate che solo qualche anno fa, chi diceva che un giorno l’UE minerà il potere dei singoli Stati che ne fanno parte, era ridicolizzato o additato come pessimista e cospirazionista. Oggi è una realtà.
 
7. La concessione di un maggior potere alle Nazioni Unite. Il sistema dell’ONU ha come obiettivo costruire un governo mondiale dichiarato ed in seguito un governo mondiale di fatto, per poi esigere una tassazione diretta da parte nostra in quanto “cittadini mondiali”. Bella la globalizzazione, vero?
 
8. Un blocco commerciale occidentale. In seguito all’espansione del TLCAN, si formerà un’Unione Americana simile all’Unione Europea.
 
9. L’espansione della NATO. Man mano che la ONU continuerà ad intervenire sempre più nei conflitti bellici in Medio Oriente, Africa e così via, la NATO si convertirà nell’esercito mondiale, sotto comando della ONU.
10. Un sistema giuridico unico. Il tribunale Internazionale di Giustizia diventerà l’unico sistema giuridico del mondo.
 
11. Uno stato di benessere socialista. Scopo dei rappresentanti del Bilderberg, CFR e della Commissione Trilaterale è creare uno stato di benessere socialista, nel quale si compensano gli schiavi obbedienti e si sterminano gli anticonformisti.
 
Il gruppo Bilderberg dispone del potere e delle influenze necessarie per imporre le sue politiche in qualsiasi Paese del mondo.
 
Autore: di Matteo Vitiello / Fonte: controinformazione.info

Torino: Report dell’assemblea nazionale verso l’11 luglio

TG Valle Susa

Report della partecipatissima assemblea del 31 maggio a Palazzo Nuovo a Torino, per organizzare la contestazione al vertice dei capi di Stato europei sulla disoccupazione giovanile.

L’undici luglio i capi dell’Europa vogliono incontrarsi per decidere del nostro futuro. Saremo presenti anche noi, perché quel giorno sotto i riflettori dell’Europa si imponga la voce di quanti non trovano rappresentanza dentro queste istituuzioni; di quanti, anzi, abitualmente ne pagano i costi, col proprio impoverimento, con la propria precarizzazione, con la perdita di autonomia e di controllo sulle proprie vite.

Di fronte a processi di impoverimento drastici di fasce crescenti della popolazione, la governance europea risponde con vertici come questo, col ricatto che lega il reddito e l’inclusione sociale alla disciplina del lavoro e di una produttività sempre maggiore.

Noi riteniamo, invece, che la ricchezza non sia sottoprodotta, ma mal distribuita; che il problema non sia lavorare di più, ma sganciare le nostre vite e il nostro diritto a vivere degnamente dalle strategie con cui governanti ed imprenditori ristrutturano il mercato del lavoro.

A chi ci vuole imporre dall’alto un discorso sulla nostra “occupazione”, contrapponiamo un discorso allargato, che ponga la questione del reddito, della precarietà, dei beni comuni, di una battaglia radicale contro lo status cui sono costretti i migranti e i profughi.

Questo vertice coinciderà anche con l’apertura di un semestre europeo governato da quel Renzi che ha messo d’accordo in Italia tutte le frazioni del padronato, il media maistream nella sua totalità, presentandosi come il miglior allievo e collaboratore della dottrina di austerity imposta dalla Trojka.

Diventa ancora più urgente, dunque, allargare ad un orizzonte europeo il fronte dell’opposizione alle politiche del nostro impoverimento. Costruendo una mobilitazione vasta e che vorremmo transnazionale.

Immaginando un’opposizione alla Trojka che si sottragga all’alternativa impotente Europa sì/Europa no. Che guardi ad un continente della conflittualità in divenire da produrre con le pratiche dei movimenti sociali perchè l’unica progettualità davvero comunitaria è quella che passa per l’abbattimento delle gerarchie che ci opprimono e la redistribuzione delle ricchezze che ci sono sottratte.

Costruire un percorso comune vuol dire gettare le basi che lo rendono possibile. Per questo l’assemblea ha chiesto, fin dai primi interventi, trovando conferma, la convocazione di uno sciopero generale per la giornata dell’11 luglio, per permettere la partecipazione di tutti i lavoratori.

Vuole anche dire sedimentare una forza che venga dai percorsi che possiamo costruire sui territori e che apra alla possibilità di una stagione da rilanciare. Non ci interessa costruire eventi quanto attivare processi, con un passato ed un futuro di possibilità.

Per questo ci impegneremo a costruire assemblee nei nostri territori, che allarghino la partecipazione e il fronte di un’inimicizia sempre più necessaria. Per questo abbiamo individuato nell’ultima settimana di Giugno lo spazio di una mobilitazione che confluisca in una giornata comune (26 giugno) su obiettivi di lotta condivisibili e concreti: banche, agenzie di riscossione dei crediti, centri impiego e media, intesi come un apparato ormai direttamente politico.

Molte altre iniziative che si svilupperanno sul territorio nazionale costituirnanno altrettanti momenti di rilancio di questo percorso comune.

Nella prospettiva di una processualità politica e sociale in continuità con un anno di movimenti, #civediamolundici Luglio perchè sia punto di partenza di processi larghi di conflittualità a venire.

Movimenti sociali e sindacati conflittuali contro la precarietà e l’austerity

Torino, 31 maggio 2014

Da infoaut.org alcuni brevi estratti (assieme ad alcuni audio) dei moltissimi interventi succedutisi durante l’assemblea nazionale di ieri a Torino, nel tentativo di riportare almeno in parte la ricchezza e l’entusiasmo che l’hanno animata. Tante le realtà presenti: movimenti di lotta per la casa, No Tav, centri sociali e studentati occupati, sindacati di base e conflittuali e soprattutto la significativa presenza di compagni e compagne giunti da altri paesi che hanno scelto di raccogliere fin d’ora l’appello a una mobilitazione che possa essere raccolta e assunta non solo a livello nazionale ma europeo.

http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/11928-report-dellassemblea-nazionale-di-torino-#civediamolundici

11luglio

Documento di convocazione dell’assemblea

Il prossimo undici luglio i primi ministri dell’Unione Europea si incontreranno a Torino in un vertice in cui si parlerà di “occupazione giovanile”. Ma forse è di disoccupazione giovanile che sarebbe più lecito parlare. Se guardiamo ai dati europei la media dei senza lavoro sotto i 25 anni si aggirà intorno al 24 % ma nel Sud del continente si sfonda ampiamente il 40% e in Spagna e Grecia si va ben oltre il 50%. Questi dati rappresentano una brutta vetrina per un’Unione Europea che continua a chiedere sacrifici e austerità in nome di una ripresa che non arriva.

La scelta della città di Torino come sede dell’evento è da questo punto di vista sintomatica, presentata come fulgido esempio di sorpassamento del modello della città-fabbrica in un oltre di cui quel che si intravvede oggi è soprattutto l’indebitamento, la riduzione progressiva di servizi e welfare e l’impoverimento di ampie fasce di popolazione. Qui, dove non ha mai attecchito il modello berlusconiano, vige e domina da 20 anni il cosiddetto “Sistema-Torino”: un’intricatissima rete di rapporti economici, politici e personali tra grandi banche, fondazioni, ex-dirigenti di Pci-Ds-Pd e Fiat. Un modello che a quanto pare ha fatto scuola: la versione “di sinistra” del capitalismo neoliberista.

Su questa ordinaria gestione del paese si innesta oggi un’accelerazione dettata dalla crisi e dalle misure europee imposte dalla Trojka col Fiscal Compact, il pareggio di bilancio fatto entrare di forza nelle costituzioni nazionali, la riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL. La cancellazione della spesa pubblica per stare dentro questi parametri è la sola risposta comune messa in campo da governi nazionali complici e subalterni. Privatizzazione dei servizi, finanziarizzazione del welfare ed espropriazione dei beni comuni ne sono i corollari necessari. Le reti familiari/comunitarie, dove ci sono, restano le ultime ancore di salvezza prima dell’inferno dell’indebitamento individuale. Per un’Europa costruita sul primato della finanza, le richieste non hanno mai fine. Per quanto denaro pubblico e risparmi vi si getti dentro, la voragine non è mai colma.

Per i giovani il futuro si mostra sotto una prospettiva ancora più radicale, senza collocazione o prospettive che non siano quelle di un’infinita disponibilità ad assecondare le esigenze del capitale. Non importa quanto hai studiato e quali siano le tue aspettative, devi essere pronto e flessibile a ogni richiesta. Il punto non è “tirare la cinghia per stare nei parametri” ma farci tirare la cinghia per abituarci a dare di più e chiedere di meno. Produttività, flessibilità, competitività, merito sono le parole d’ordine di questo programma nemico di cui Renzi è il nome italiano. Le prime misure varate dal suo governo – Piano Casa e Jobs Act – sono espliciti momenti di una più generale guerra ai pobveri. Sono anche risposte politiche a quanto posto sul piatto dai movimenti, dalle vertenze sui luoghi di lavoro e nelle lotte territoriali.

Dobbiamo rovesciare questo programma, invertire l’ordine delle priorità. Ordinare un’altra agenda politica, sostanziata dalle lotte, legittimata nei territori, capace di gettare sabbia nei loro ingranaggi e porre sul medio-termine la questione strategica del come, cosa, quanto eper chi produrre. Lo sviluppo tecnologico (automazione, informatizzazione) permetterebbe oggi una riduzione netta e generalizzata del lavoro socialmente necessario, eppure ci troviamo ancora presi dentro le maglie di un ricatto che ci chiede di lavorare di più e più intensamente per mantenere in vita un sistema diseguale e mortifero. Il problema è quindi di del chi e a nome di chidecide.

Voremmo che la giornata dell’11 luglio metta all’ordine del giorno queste questioni e che lo faccia all’altezza dei tempi che stiamo vicendo, individuando pratiche efficaci e massificabili, in grado di indicare un percorso anche per i tempi futuri. Per questo invitiamo i movimenti, le lotte territoriali , i sindacati conflittuali e quanti e quante in questi anni si sono battuto contro i piani del neoliberismo e della trojka, a partecipare ad un’assemblea nazionale dei movimenti per discutere insieme e costruire collettivamente la giornata di lotta dell’11 luglio. La data che indichiamo è quella di sabato 31 maggio, h 14 a Palazzo Nuovo (Università di Torino).