Intervista al sindaco rieletto, con i cantieri Tav sullo sfondo: «Non mi muoverò mai da solo, prima confronto coi sindaci»
Sandro Plano sa bene che quella “poltrona” che tanto ha desiderato, su cui è già stato seduto per 10 anni e su cui siederà nuovamente per i prossimi cinque anni, prefigura un mandato “di fuoco”, durante il quale è facile prevedere che si troverà ad affrontare questioni scottanti e momenti difficili. Ma sa anche che al suo fianco avrà, presumibilmente, una fetta consistente dei sindaci della bassa valle di Susa, in buona parte “planiani”. Quelli vecchi, cioè riconfermati, e quelli nuovi, freschi di elezione. Non è probabilmente un caso che quando gli si chiede quale sarà la sua prima mossa da sindaco di Susa sulla questione Tav, lui risponde che chiederà di incontrare tutti i suoi colleghi di alta e bassa valle per decidere insieme come muoversi.«Questa sarà anche la sostanziale differenza tra me e il sindaco che mi ha preceduto – osserva – per noi il Tav è un tema di valle, e non un tema che riguarda solo Susa in quanto comune maggiormente toccato dal tracciato e dai previsti cantieri: in questo senso l’approccio sarà diverso. Non voglio avere fretta, ma non farò le cose da solo: qualsiasi decisione o posizione da tenere che riguarderà anche soltanto il territorio di Susa, la sottoporrò prima ad un ragionamento di valle».
su Luna Nuova di venerdì 30 maggio 2014