Libia: attacco armato contro il Parlamento, deputati fuggiti

abbiamo esportato civiltà.

domenica, 18, maggio, 2014
Un attacco armato è in corso contro il parlamento libico, che è stato immediatamente evacuato. L’attacco è stato sferrato dalle milizie del generale in pensione Khalifa Hiftar, che hanno costretto i deputati a fuggire.
Poco prima il neo premier Ahmed Mitig aveva formato il nuovo governo, che attendeva solo l’approvazione attraverso il voto di fiducia. Il suo portavoce di Hiftar ha dichiarato che “l’obiettivo dell’attacco sono gli islamisti che proteggono le milizie estremiste”.
Il governo di Tripoli ha gridato al colpo di Stato con un comunicato congiunto di governo, parlamento ed esercito, letto dal presidente del Congresso generale nazionale (Cng, parlamento) Nouri Abou Sahmein, nel quale l’attacco compiuto da Haftar viene definito «al di fuori della legittimità dello stato», un vero e proprio «colpo di stato».
Alcuni esperti pensano che l’obiettivo del generale sia quello di prendere il potere in Libia con un colpo di stato, mentre altri ritengono che possa essere l’uomo forte in grado di eliminare  i gruppi fondamentalisti e jihadisti.

Prodi: “Questa è l’ultima occasione per l’Europa”

naturalmente per il compagno Prodi il male sono le nazioni. E lui, che ha fatto tanto del bene e dato tanto ai poveri e bisognosi, possiamo non credergli?

domenica, 18, maggio, 2014

“Il problema non è cambiare moneta, ma cambiare politica. La crisi europea è conseguenza di una politica economica sbagliata, basata sul rigore anziché sullo sviluppo. Se l’Europa non è in grado di governare la globalizzazione, siamo finiti”.
Per Romano Prodi ci sono molte ragioni per andare a votare il 25 maggio, e le spiega nell’intervista pubblicata nell’ultimo numero di Famiglia Cristiana. “Le prossime elezioni europee presentano indubbie novità. Il presidente della Commissione sarà designato, ad esempio, tenendo conto dei risultati delle urne. E’ indice del lento cammino verso il rafforzamento delle istituzioni europee”.
L’ex premier italiano ed ex presidente della commissione di Bruxelles individua un clima nuovo, inedito, tra gli elettori di questa nona legislatura: “E’ la prima volta che i popoli dell’Europa discutono anche dell’Europa. Quelle precedenti sono sempre state in qualche modo solo elezioni ”nazionali”, in cui si discuteva solo di problemi interni. Oggi invece il dibattito europeo è entrato nella compagna elettorale: la crisi economica ci obbliga a rapporti di collaborazione tra gli Stati membri dell’Unione. L’elettore viene messo di fronte alla scelta di un futuro con o senza l’Europa”.
Prodi mette in guardia anche dalle pulsioni antieuropee. “Il messaggio dei partiti antieuropei è: non vogliamo l’Europa, vogliamo le nazioni o addirittura le regioni. Di conseguenza vogliamo la moneta delle nazioni (e se potessero anche delle regioni). Ma il mondo è cambiato. La globalizzazione non è la conseguenza di nostre decisioni ma di cambiamenti tecnologici, politici ed economici che riguardano tutto il mondo. Non ci si può isolare rispetto a processi epocali. Non ho dubbi: o l’Europa reagisce unita a questi processi o mai più. Per l’Europa è l’ultima occasione”.

Dall’Italia 300mila euro alla Croce Rossa per alluvioni in Bosnia e Serbia

domenica, 18, maggio, 2014
L’Italia ha aderito immediatamente all’appello delle autorità di Serbia e Bosnia, dopo le inondazioni che hanno colpito i due Paesi, ed è stato deciso l’invio di 300.000 euro di aiuti umanitari. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini.
I fondi della Cooperazione Italiana, 200.000 euro per la Serbia e 100.000 per la Bosnia, saranno trasferiti con un finanziamento che, attraverso la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa, sara’ messo a disposizione delle Organizzazioni delle Croce Rossa dei due paesi che potranno acquistare generi di prima necessita’ destinati alle popolazioni in difficolta’.
Per la Serbia, la Farnesina ha messo a disposizione dei soccorritori anche quattro imbarcazioni per le operazione di recupero, che verranno inviate dal Centro Logistico dell’Onu di Brindisi e fanno parte di una più ampia spedizione umanitaria internazionale con generatori elettrici e altre attrezzature messe a disposizione delle Nazioni Unite dalla Cooperazione Italiana.

Numero verde “anti suicidi” Veneto 1.137 chiamate di imprenditori

Dall’apertura del serivizo nel 2012 sono 2-3 le chiamate in media al giorno. Padova e Vicenza le province che guidano la classifica con più richieste di aiuto, seguite da Treviso e Venezia. Meno da Belluno, Rovigo o Verona
 
Imprenditore suicida a Padova per crisi, numero verde “anti suicidi” Veneto
Nove cifre, 800334343, per un numero verde “anti-suicidi” che, dalla sua attivazione nell’estate 2012, in 19 mesi di attività, ha collezionato 1.137 telefonate da parte di imprenditori, solo un centinaio da fuori Veneto, alle prese con forti difficoltà legate al difficile periodo di crisi economica.
 
 
PADOVA E VICENZA IN TESTA. In media arrivano 2-3 chiamate al giorno, che aumentano in corrispondenza ai casi di suicidi che diventano pubblici. E in queste ore il telefono squilla, dopo la vicenda dellimprenditore padovano trovato morto all’interno della sua azienda. Sono proprio Padova e Vicenza le due province che guidano la classifica per numero di chiamate, seguite da Treviso e Venezia. Meno quelle da Belluno, Rovigo o Verona.
 
 
CASI ANCHE DISPERATI. “In 4-5 casi – spiega Emilia Laugelli, responsabile del servizio di centralino chiamato “InOltre” attivo 24 ore su 24 – una telefonata è stato strumento per ripensarci”. Una chiamata fatta da imprenditori che, come dicono gli esperti, sono al grado 5 rispetto al rischio suicidio in una scala che arriva fino a 5. Ad oggi, rispetto alle 1.137 chiamate, sono 224 le persone che vengono “accompagnate” periodicamente dalla struttura, non solo sul piano psicologico ma anche in una sorta di riappropriazione pratica dei rapporti con realtà, specie finanziarie, che possono essere “amiche” per la ripresa o essere state lette come “nemiche” nei momenti di difficoltà