La scoperta degli immigranti: lo squallido spin di Repubblica

Non voglio nemmeno andarlo a vedere. A PUDE Pagina ho sentito che sul sito di Repubblica c’è un video che ostende i cadaveri degli ultimi nostri fratelli morti nel tentativo di raggiungerci. Persone che come noi, un giorno, hanno avuto una madre che li ha amati, e la cui madre era allora, come ora le nostre madri, al tempo stesso felice e disperata di aver messo un figlio al mondo.
 
Disperata perché priva di futuro.
 
Par di capire che non sia mai successa una cosa simile, o che i sommozzatori delle Forze dell’ordine non abbiano mai girato un video di quanto è loro preciso dovere documentare (per i rilievi scientifici del caso), giusto?
 
E se invece altre persone sono morte, e altre persone sono state filmate, violando per giustificati e alti motivi di sicurezza la dignità della loro persona, se invece questo è già successo, come certamente è successo, perché pubblicare solo ora uno dei tanti video girati?
 
La risposta mi era chiara, e credo lo sia anche a voi.
 
Sempre nella rassegna di PUDE Pagina scopro che la “notizia del giorno” è il fatto che i sikh che lavorano nell’Agro redento sono dopati. Anche questa non mi sembra una gran notizia. I giornalisti “d’inchiesta”, i rovistatori di pattumiere, come il nostro simpatico amico Vittorione, se volessero potrebbero ogni singolo giorno trovare “notizie del giorno” di questa fatta: orientali stipati come sardine in stanze fatiscenti, africani ridotti in schiavitù per raccogliere le arance o ‘e pumaruore, e così via. Succede ogni giorno. Perché parlarne ora?
 
La risposta mi era chiara, e credo lo sia anche a voi.
 
Quello che non mi è chiaro è perché il giornalista di turno a PUDE Pagina la abbia resa involontariamente chiara ai tanti ingenui.
 
Rispondendo a un lettore che chiedeva solo un minimo di umana pietà, questo sentimento sconosciuto ai Castaldi e ai Malagutti (con la limitata eccezione delle loro persone, va da sé), il fazioso di turno ha risposto una cosa del tipo: “Sì, forse c’è un rischio di spettacolarizzazione, il desiderio magari di avere ascolti – che poi sarebbero visualizzazioni, ma passons – però d’altra parte in un periodo nel quale si stanno affermando tanti movimenti razzisti o comunque intolleranti verso gli immigrati…”.
 
Ah, hai capito? Anche l’intolleranza (e il razzismo) esistono da questa settimana. E perché?
 
Semplice.
 
Perché Repubblica vuol far capire che chi voterà Salvini o Meloni alle prossime elezioni starà insultando quelle salme. E invece quelle salme le ha insultate lei, facendone oggetto del più sporco degli spin, quello consistente nell’associare subliminalmente la critica all’euro alle tragedie del canale di Sicilia.
 
Certo, Salvini (e Meloni) sono intolleranti verso l’immigrazione clandestina. E noi, tutti tolleranti? Diamo tutti un centesimo, o un sorriso, all’extracomunitario che ci vende l’ennesimo accendino (e io non fumo), l’ennesimo paio di calzini (bucati), l’ennesima collanina? Essere intolleranti verso un fenomeno incontrollato, censurare l’ipocrisia dell’Europa, che lascia a noi costi e responsabilità, nel salvataggio dei migranti come in quello delle banche tedesche (via banche spagnole), non significa desiderare la morte del prossimo né rifiutare asilo politico. L’asilo politico non esisterà più nel mondo che voi volete, quel meraviglioso mondo senza frontiere dove non ci sarà più un confine oltre il quale rifugiarsi se la si pensa in modo diverso. Ma voi non volete, non concepite che sia nemmeno possibile pensarla in modo diverso, e per scongiurarlo ricorrete a tutte le tecniche più insidiose di persuasione. Immigranti morti, Salvini/Meloni disciplinano immigrazione, Salvini/Meloni assassini. Quando invece il buon Castaldi ci ricorda che voi avete accettato il costo delle “contraddizioni” che la moneta unica avrebbe causato, per convincerci a fare gli Stati Uniti d’Europa che sono un falso storico clamoroso, come affermava molto assennatamente Gianni Bulgari ieri alla Fondazione Ugo La Malfa.
 
Ecco, i cosiddetti “federalisti” europei sono degli assassini, quelli sì, loro hannodeliberatamente fatto dei morti, accettando, con dolo eventuale, la certezza di vittime per realizzare un proprio disegno. Zingales li ha chiamati criminali, e ha ragione (inimicus Zingy, sed magis amica Veritas). E l’aggravante dei federalisti, rispetto a noi, a tutti noi, che siamo tutti responsabili della morte di quegli innocenti, è che loro le persone che hanno indirettamente accettato di mandare a morte le hanno viste in faccia, e gli hanno detto in faccia che lo stavano facendo per il loro bene, per assicurargli la pace.
 
Dimenticandosi di specificare che la pace che stavano assicurando loro era quella eterna.
 
Nel mondo dei federalisti l’occhio, e il braccio, dell’Eurogendfor ti seguiranno ovunque. Ma naturalmente potrai viaggiare con RyanAir…
 
Oh, quanto spirito dickensiano pervade i lettori medi di Repubblica! E quanto cadranno dal pero quando li porteremo a spasso nel bosco di faggi, a vedere altri cadaveri: quelli dei loro prossimi. Di quei cadaveri invece siete responsabili voi, per aver difeso un regime fallimentare e fascista, del quale perfino il vostro guru ex ante sapeva quanto sarebbe stato fallimentare. Ora ha cambiato casacca, per la seconda volta.
 
Sarà l’ultima?
 
Speriamo che la biologia soccorra l’etica, e che il Signore sia effettivamente misericordioso.
La scoperta degli immigranti: lo squallido spin di Repubblicaultima modifica: 2014-05-17T14:55:16+02:00da davi-luciano
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