PD – Partito Delinquente – e poi siamo noi i terroristi !

e poi saremmo noi quelli che rovinano l’immagine dell’italia all’estero ?????

dove sono adesso tutti quelli ( PM &c ) che starnazzano tanto della gloriosa immagine italiana ? è questa l’immagine che la nostra azione andrebbe ad offuscare ?

Allora sono fiero di averla squalificata !

Pd Torino, non solo Greganti. I condannati di Mani pulite in posizioni chiave

Ai vertici del partito di Fassino e Chiamparino si trova l’ex sodale del “compagno G”, Giancarlo Quagliotti. Che al pm Parenti disse: “Avevo un conto in Svizzera, ma non intendo parlarne”. E Salvatore Gallo, signore delle tessere e “corrente autostradale” dei democratici. Il candidato Viotti: “Questione morale non affrontata”

 Il compagno G è il Primo, ma non l’unico. Il Pd lo ha sospeso “cautelativamente” perché è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta milanese su Expo2015, ma fino a ieri Greganti sedeva in prima fila per la presentazione ufficiale della candidatura di Sergio Chiamparino alle regionali piemontesi del prossimo 25 maggio. Ed era in buona compagnia. Non è infatti l’unico sopravvissuto a Tangentopoli che negli anni è riuscito a recuperare un posto di primo piano nel Pd torinese. Accanto a lui c’è Giusy La Ganga, che dopo aver saldato i conti con la giustizia è oggi consigliere di maggioranza a Torino, ma anche Giancarlo Quagliotti, condannato nel 1997 per il caso di tangenti Fiat al Pci e oggi vice segretario regionale Pd. Presenze che risultano problematiche solo per una parte minoritaria del partito. “Noi vorremmo cacciare tutti” dice Daniele Viotti, candidato Pd alle Europee, referente regionale della mozione civatiana, “ma la questione morale nel Pd continua a non è affrontata. Al netto delle questioni giudiziarie, c’è un problema di pratiche politiche. E su questo in Piemonte registriamo alcune situazioni gravissime”.

Oggi il segretario provinciale del Pd di Torino Fabrizio Morri, che contava il compagno G tra i suoi tesserati nel circolo 4 di San Donato-Campidoglio, ha preso le distanze da Greganti. “Faceva tutto per sé e non per il partito”, ha dichiarato all’Huffington Post. Ma si tratta di una presa di distanza che non riesce a nascondere la stima che molti iscritti al partito continuano a tributare a Greganti , considerandolo “un duro”, uno che nonostante la pena la carcere per finanziamento illecito non ha mai collaborato con la giustizia.

La stessa stima di cui gode l’altro reduce di Tangentopoli Giancarlo Quagliotti, che da qualche settimana è stato nominato vice segretario del Pd piemontese. Legatissimo al sindaco Fassino, Quagliotti è stato anche il coordinatore politico per la campagna elettorale del sindaco nel 2011 ed è presidente della Musinet Engineering Spa, una controllata del gruppo Sitaf, la società che gestisce l’autostrada A32, il traforo del Frejus e si sta occupando del suo raddoppio. Sul passato di Quagliotti pesa una condanna definitiva per finanziamento illecito ai partiti. Come ricorda Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano dell’11 maggio, Quagliotti fu indagato e condannato definitivamente nel 1997, insieme a Primo Greganti, per una tangente pagata dalla Fiat al Pci, per l’appalto del depuratore del consorzio Po-Sangone.

Il denaro era transitato su due conti aperti da Quagliotti e Greganti in Svizzera, “Idea” e “Sorgente”, che poi si recarono personalmente oltreconfine per procedere all’incasso. La loro posizione fu confermata anche in Cassazione: “I fatti sono incontestabilmente provati” scrissero i giudici, che riscontrarono anche la “piena coscienza dei due imputati di concorrere in un finanziamento illecito”, indirizzato all’ora Pci.

Un duro anche Quagliotti. Interrogato da Tiziana Parenti, allora pm a Milano, nel 1992, il dirigente postcomunista dice senza mezzi termini di aver volutamente taciuto fino ad allora dei suoi rapporti con Greganti: “Non ho ritenuto che tale circostanza fosse utile nell’ambito dell’indagine”. Di più. Nello stesso verbale, parlando dei conti correnti esteri gestiti per conto del partito, alla pm chiarisce: “Ho avuto un conto in Svizzera che ho chiuso di recente e di cui al momento non intendo parlare”. 

Eppure Quagliotti è ancora lì. E lo è in compagnia di Salvatore Gallo, a sua volta presidente di Sitalfa, altra controllata Sitaf, insieme al quale viene considerato la “corrente autostradale del Pd”. Salvatore Gallo detto “Sasà”, già potente uomo di Craxi a Torino, ha dovuto lasciare il suo partito nel 1992 perché condannato in primo grado a un anno e 4 mesi per una faccenda di mazzette e sanità. Oggi è noto all’interno del Pd come “il signore delle tessere”. Pare che sia in grado di mobilitarne centinaia in un sol colpo. Per questo è stato anche accusato di costringere i dipendenti ad andare a votare dietro la minaccia del licenziamento. Ma ha sempre rispedito al mittente queste accuse.

Nonostante l’interruzione della sua carriera nell’allora Psi, in piena Tangentopoli, Gallo non ha mai abbandonato veramente la politica. Anzi. Non solo si è ritagliato un ruolo da protagonista nella vicenda della moltiplicazione delle tessere Pd piemontesi (più che raddoppiate nell’ultimo anno), ma ha continuato a vivere la scena pubblica anche attraverso i figli Stefano, assessore allo Sport di Palazzo Civico e Raffaele, candidato con il Pd per le prossime regionali piemontesi,

“Il Pd è diventato il partito delle tessere” denuncia a ilfattoquotidiano.it Daniele Viotti. “Chi ha un potere economico perché è imprenditore o ha gruppi imprenditoriali alle spalle, ti compra pacchetti di 500-700 tessere in un circolo vuol dire che diventa padrone del circolo e del partito”. Con buona pace del ricambio o della “questione morale”. Per Viotti la nomina di Quagliotti alla vicesegreteria regionale è stata “l’ennesima brutta sorpresa”. “Se l’Italia vuole avere un ruolo e credibilità in Europa” dice “non deve solo mettere a posto i conti. Perché ci sono altre due questioni urgenti per cui siamo osservati speciali: i diritti e la legalità”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/12/pd-torino-non-solo-greganti-i-reduci-di-mani-pulite-in-posizioni-chiave/982932/

PCN-INFO/ NOVIROSSIA : LA ‘REPUBLIQUE DE DONETSK’ SE DECLARE INDEPENDANTE ET DEMANDE A ETRE RATTACHEE A LA RUSSIE

ALERTE ROUGE / LM pour PCN-INFO / Avec AFP – RT – lucmichel.net/ 2014 04 12/

 « Le nationalisme ukrainien est suicidaire » – Georges BUSH (père) à Kiev en 1991.  donetsk leadership

La république populaire de Donetsk s’est autoproclamée Etat souverain, précise un appel de la république, lu par le co-président du gouvernement intérimaire Denis Pouchiline. Les autorités des deux régions se sont également adressés au gouvernement russe avec une demande d’adhésion à la Russie. Des référendums sur le statut des régions ont eu lieu ce dimanche dans les régions de Donetsk et de Lougansk. L’indépendance de Kiev de la région de Donetsk a été soutenue par 89,7% de participants au référendum, et 96,2% dans la république populaire de Lougansk.

Les fédéralistes de l’est de l’Ukraine ont demandé lundi que leur “république de Donetsk” autoproclamée soit rattachée à la Russie, au lendemain d’un référendum d'”indépendance” jugé illégal par la Junte de Kiev et les Occidentaux. En pratiquant une répression sanglante, en lançant les chars et les milices néofascistes contre leur propre peuple, sur lequel la Junte fait tirer à l’arme lourde, Kiev a ruiné l’alternative fédéraliste en Ukraine. Le conflit est idéologique, social – les mineurs du Donbass en grève soutiennent le retour à la Russie -, moral. Kiev par sa russophobie, sa violence et sa réhabilitation de Bandera et du fascisme a perdu le peuple de l’Est. Oui « Le nationalisme ukrainien est suicidaire » !

 L’INDEPENDANCE PROCLAMEE A DONETSK CE LUNDI …

 « Nous, le peuple de la république populaire de Donetsk déclarons que la république devient désormais un Etat souverain », a dit devant la presse Denis Pouchiline, l’un des responsables des insurgés, lisant une déclaration. « Pour rétablir la justice historique, nous demandons à la Russie d’examiner un rattachement de la République de Donetsk à la Fédération de Russie », a-t-il poursuivi.

 Car les combattants rebelles de Slaviansk rêvent désormais de devenir russes !

“Nous devons aller plus loin, nous devons faire partie de la Russie”, lâche lundi au lendemain du référendum sur l’indépendance un jeune combattant rebelle de faction à la lisière de Slaviansk, où des tirs à l’arme lourde viennent de se produire, la Junte tirant des roquettes Grad sur les habitations civiles. Fusil de chasse à l’épaule, celui que ses compagnons appellent “le tigre” n’a que 21 ans et a “tout laissé tomber il y a un mois pour défendre sa ville” de 110.000 habitants que les troupes ukrainiennes encerclent entièrement depuis plusieurs jours.

 … PENDANT QUE LA JUNTE DE KIEV FAIT TIRER A L’ARME LOURDE SUR LE PEUPLE DE L’EST

  « Derrière cet ancien ouvrier du BTP, un drapeau russe et un coeur sont dessinés sur un parapet en pierre bordant “le Pont rouge”, que garde son détachement. Dans la matinée, à partir de 08H15 et une heure durant, de fortes détonations en provenance de cette zone névralgique autour de la gare ont retenti jusqu’au centre même de Slaviansk, bastion de la rébellion armée de l’est de l’Ukraine », dit l’AFP.

 Vivant dans une maison des environs, rue Ioujnaïa, à l’orée d’un champ, un couple de retraités témoigne de l’intensité des affrontements des derniers jours. Irina Petrovna, 75 ans, fait ainsi “visiter” aux journalistes de l’AFP sa salle de bains à moitié soufflée par l’explosion d’une des cinq roquettes tombées à cet endroit dans la nuit de samedi à dimanche. “Comment voulez-vous qu’on la refasse avec nos maigres pensions ? Voilà comment les militaires (ukrainiens) nous défendent !”, s’emporte-t-elle. A quelques encablures de là, à Andriïvka, où des combats ont lieu presque quotidiennement, un insurgé en tenue de camouflage est allongé en position de tir, le canon de son fusil à lunette pointé sur la colline au sommet de laquelle se dresse la tour de la télévision. Des soldats ukrainiens y sont déployés, jouissant d’une vue plongeante sur Slaviansk.

 “CE SERAIT BIEN SI ON S’UNISSAIT AVEC LA RUSSIE ET LA BIELORUSSIE, ON A DES RACINES COMMUNES”

 Un de ses camarades de la milice d'”autodéfense” pro-russe, la tête recouverte d’une cagoule, est assis au milieu de sacs de sable, sa kalachnikov à la main. Lui aussi raconte à l’AFP que “ce serait bien si on s’unissait avec la Russie et la Biélorussie, on a des racines communes”. Les Ukrainiens ? “Ce sont tous des pédés !”, vocifère-t-il.

 “Revenez quand ce sera la victoire !”, intervient soudain un troisième homme, Valéri, qui regrette le temps de l’URSS, lorsqu’il était officier. “Après avoir donné ma démission en 1991 (à la chute de l’Union soviétique), à 25 ans, à l’issue de sept années de bons et loyaux services, j’ai bien essayé, en 1992, de servir dans l’armée ukrainienne, mais on m’a demandé de payer 1.000 dollars pour être incorporé”. “De toute façon, je n’aurais pas pu prêter serment une deuxième fois, j’ai mes principes”, ajoute-t-il aussitôt. Tous disent n’attendre qu’une seule chose : qu’on consulte à nouveau la population, mais cette fois sur la question d’un rattachement à la Fédération de Russie.

 Ne cachant pas que son voeu le plus cher est également que Slaviansk devienne un territoire russe, le chef séparatiste de la ville Viatcheslav Ponomarev assure à cet égard qu'”en trois jours, on peut organiser un référendum, quel qu’il soit”. « Mais il se refuse obstinément à commenter les rumeurs circulant avec insistance en ville selon lesquelles un tel vote serait imminent » commente encore l’AFP …

 Car les enfants perdus de l’URSS, abandonné par le régime de trahison de 1991, veulent comme les Criméens « rentrer à la maison » …

 Luc MICHEL

NNK / EUROVISION 2014: SCANDAL AND ANTI-RUSSIAN MANIPULATIONS!

THE POPULAR VOTE GAVE VICTORY TO SLAVIC-POLISH GROUP …

 “Voting controversy after UK public revealed to have voted Donatan & Cleo first – but jury placed them last (…) an increasingly fractious and politicised contest which saw teenage Russian entrants booed by sections of the audience”, said ‘The Independant’ …

 Luc MICHEL for NNK /

with The Independant – PCN-SPO – lucmichel.net / 2014 05 12 /

Neue Nationaleuropäische Kultur /

Новая Национальная – европейская Культура /

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 Manipulations of the vote of the Eurovision contest 2014, to transform it in an anti-russian and anti-Putin operation ?

 NNK - Eurovision 2014 - un vote traffic+® contre Poutine (2014 05 12) ENGL

Yes, said British newspaper ‘THE INDEPENDANT’ on May 11 revealing that the Polish Folk group Donatan &Cleo was the real winner of the popular vote. An anti-russian political lobby, in agreement with a Leftist gay lobby, manipulates the vote to make win the anti-russian Austrian travestite ‘Conchita Wurst’!

 And the real winner of EUROVISION 2014 is the Polish folkmusic group. Exemples of  British, but also Irish, Norwegian and Ukrainian votes, as The Independant reveals it, demonstrate it. Also “Netherlands and Iceland ranked the Poles in second place whilst Austria, Macedonia, France, Germany and Sweden” in third. This Polish group that NNK supported (*) …

 WHAT SAID JOURNALIST JONATHAN BROWN (THE INDEPENDANT) ON THIS SCANDAL ?

 “It has been hailed as victory for tolerance and a counterblast to a creeping tide of homophobia. But, it seems, the Great British public was less enamoured by Austria’s ‘Bearded Lady’, Conchita Wurst, who swept to Eurovision victory preaching a parable of trans-continental camp, than they were by the amply displayed décolletage of the group of rustic milk churners that accompanied Poland’s 14th-placed entry.

For the first time yesterday Song Contest organisers revealed both the public and the jury votes for each act. Yet whilst the official UK panel gave the maximum 12 points to the disarmingly hirsute cross-dressing Conchita, it relegated Polish duo Donatan & Cleo to the lowest place in the order.

By contrast the tele-vote result in the UK saw the Poles named as runaway winners. Ireland also followed suit, with the public similarly awarding first place to We Are Slavic compared to the last position given by its panel.

The Norwegian and Ukrainian public were also impressed by the Polish entry voting it their favourite song again contradicting the findings of their national juries which placed it 19th and 25th respectively.

Tele-votes in the Netherlands and Iceland ranked the Poles in second place whilst Austria, Macedonia, France, Germany and Sweden put them third.

 ANTI-RUSSIAN POLITICS IN COMMAND:

“A CULTURAL DISCONNECTION BETWEEN THE POPULAR WINNER AND THAT FAVOURED BY THE OFFICIAL JUDGES”

 What The Independant also said : “A Eurovision spokesman denied this was evidence of a cultural disconnection between the popular winner and that favoured by the official judges in what has become an increasingly fractious and politicised contest which saw teenage Russian entrants booed by sections of the audience”. “These are the rules of the game. Of course sometimes there are discrepancies between the jury and tele-vote but this is what makes the whole process even more exciting,” he told The Independent.

 MY SLOWIANIE OR WE ARE SLAVIC:

THE REAL WINNER

 “Even before a note was sung in Copenhagen on Saturday night’s final, the YouTube video of My Slowianie or We are Slavic had been viewed more than 40 million times on the internet – helped no doubt by it being described as “nearly pornographic” by critics following its release last year. It also features similarly buxom young women in revealing frocks participating in wholesome pursuits such as baking, washing and the now infamous butter-churning”.

 TOO SLAVIC, TOO RUSSIAN FOR THE WESTERN LOBBIES,

COMPOSITOR OF “MY SLOWIANIE” IS A POLISH-RUSSIAN PANSLAVIST

 “Donatan is one of Poland’s most famous hip hop producers with more than 50 album credits to his name.  Real name Witold Czamara, he is half Russian and has courted controversy in the past extolling the virtues of pan-Slavism and the achievements of the Red Army (…)

Russia’s The Tolmachevy Sisters were widely booed during the night Russia’s The Tolmachevy Sisters were widely booed during the night  Singer Cleo has been described as “the Slavic blond girl with the Polish charm and a black voice”.

 British jury attacked the Polish group and try to dismiss it :

“BBC host Graham Norton likened the Polish entry to “Carry on up the Eurovision” lampooning it as a “feminist anthem” (sic).  As it was about to start he warned viewers: “If granddad has fallen asleep you might want to wake him. I’ve a feeling he will enjoy this.” When it concluded he added: “I‘ve never seen butter churning get a reaction like that before.” (resic)

 Conchita Wurst “victory came after on-line petitions in Belarus, Armenia and Russia – whose government passed a law last year banning “gay propaganda” among children – to have Wurst edited out of broadcasts in their countries. Tolerance had been the theme of the Danish hosts with gay pride flags flying in the capital for much of the week”.

 But the Gay lobbying is only a pretext. Reality behind is Russophobia and anti-Putin propaganda. Western politics demonstrate that they are able of all in their russophobia. Including trafficating the vote on Eurovision and destroying Paneuropean artistic friendship …

 Luc MICHEL

 (*) Read NNK / EUROVISION 2014: WITH POLAND ‘WE ARE SLAVIC ‘!

http://www.lucmichel.net/2014/05/10/nnk-eurovision-2014-with-poland-we-are-slavic/

Video clip of Polish group with 40 millions views:

Donatan & Cleo – My Słowianie – We Are Slavic (Poland)

http://www.youtube.com/watch?v=rr1DSgjhRqE

# RESUME FRANCAIS :

COMMENT les lobbies anti-russes ont truqué le vote populaire de l’Eurovision 2014 …

Le vrai gagnant est le group folk polonais du compositeur polono-russe Witold Czamara. Qui horrosco referens est aussi un panslaviste …

Et oui les peuples d’Europe, à l’Ouest aussi, ont encore un sain bon sens ! Mais pas les élites bobo-libertaires, faisandée et pourrisseuses, qui sont au pouvoir par la grâce de l’impérialisme yankee …

LM

http://www.lucmichel.net/2014/05/13/nnk-eurovision-2014-scandal-and-anti-russian-manipulations-the-popular-vote-gave-victory-to-slavic-polish-group/

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SUCCES MASSIF DU “OUI” A L’INDEPENDANCE DE L’EST

REFERENDUM DU DONBASS: LES INSURGES PRO-RUSSES REVENDIQUENT UN

KH &c LM pour PCN-INFO / avec RT – AFP – lucmichel.net/ 2014 05 12/

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PIH - OUI massif au Referendum du Donbass (2014 05 12) FR 2

 « La région du Donbass peut fournir tout. Nous avons l’industrie, nous avons des mines. Économiquement, je pense que nous pouvons largement compter sur nous-même (…) Ce qui est arrivé à Odessa, ce qui se passe à Lougansk maintenant et récemment à Mariupol, n’est pas supportable, ajoutait une autre habitante pro-russe (…) Nous ne pouvons pas rester avec ce gouvernement, avec ces autorités. Oui, probablement, il y aura des périodes difficiles pour nous, mais nous ne pouvons pas vivre avec ces gens »

– une citoyenne du Donbass.

 Les insurgés pro-russes de l’Est de l’Ukraine ont revendiqué ce dimanche un “oui” massif à leur projet d’indépendance du Donbass, qui pourrait déboucher sur une nouvelle partition du pays et a été dénoncé comme une “farce” aux lourdes conséquences par la Junte de Kiev et l’Occident.

 Les premiers résultats du scrutin sont tombés dès ce dimanche soir. Ils ne concernent que la région de Donestk, l’une des deux (avec celle de Lougansk) concernées par le vote de dimanche. “89,07% ont voté pour et 10,19% contre. Cela peut être considéré comme le résultat définitif”, a déclaré Roman Liaguine, chef de la commission électorale mise en place par les rebelles. Le taux de participation a atteint 74,87%, selon lui. “Il a été très facile de compter les bulletins car le nombre de gens qui ont voté contre a été extrêmement faible”, a-t-il souligné.

 REFERENDUM ET AUTO-DETERMINATION VERSUS ‘PRESIDENTIELLE’

 Les insurgés, sous la protection des Milices d’auto-défense armées pro-russes, avaient convoqué ce dimanche la population du bassin du Donbass (7,3 millions de personnes), dont ils contrôlent les principales villes (comme le reconnaît enfin l’Afp), pour valider leur projet d'”indépendance” des “républiques populaires” autoproclamées de Donetsk et de Lougansk.

 A Kiev, le « ministère des Affaires étrangères » fantoche de la Junte a déjà fait savoir, avant même les résultats, que “le référendum (…) est juridiquement nul et n’aura aucune conséquence juridique pour l’intégrité territoriale de l’Ukraine”. Pour une junte arrivée au pouvoir par un coup d’état le 21 février, ce jugement ne manque pas de culot !

 Les pseudo « autorités ukrainiennes » putschistes – non reconnues par la Russie, plusieurs pays de l’ORSC ou encore le Nicaragua – sont déterminées à mener à bien le scrutin présidentiel anticipé prévu le 25 mai, qu’elles accusent la Russie de vouloir faire capoter. Les insurgés ne veulent pas de cette élection et traitent fort justement de “fasciste” le gouvernement provisoire au pouvoir depuis la chute du président Viktor Ianoukovitch suite au putsch du 21 février. Les grandes puissances ont déjà adopté ces dernières semaines des sanctions contre la Russie et menacent de les étendre si la présidentielle n’a pas lieu.

 UNE FOULE ENTHOUSIASTE

 Le référendum a attiré une foule conséquente, « semble-t-il peu impressionnée par les hommes armés en faction à l’entrée des bureaux de vote » dit l’AFP.

 «Approuvez-vous l’indépendance de la République populaire de Donetsk?», «approuvez-vous l’indépendance de la République populaire de Lougansk?». Voilà la question, posée en ukrainien et en russe sur le papier, à laquelle ont répondu les quelque 7,3 millions d’habitants des «oblast» (circonscriptions) de Lougansk et Donetsk, composant la région du Donbass collée à la frontière russe. 53 bureaux de vote des provinces de Donetsk et de Lougansk ont ouverts de 8 heures à 22 heures. Les urnes ont par la suite été acheminées dans les deux chefs-lieux via des barrages tenus par des miliciens pro-russes, et l’armée ukrainienne.

 « Un certain enthousiasme était même apparent parmi les votants malgré l’attente parfois longue en raison du petit nombre d’isoloirs, de bureaux de vote et de l’absence des listes électorales fournies par Kiev ». Les bulletins de vote étaient déposés dans des urnes transparentes (selon les normes occidentales requises ailleurs), et « sans la présence d’observateurs internationaux » commente l’AFP. Qui ne précise pas qu’ils étaient interdits d’entrée par la Junte de Kiev. Comme le sont aussi les membres d’EODE qui ont organisé le monitoring du Référendum en Crimée en mars, ainsi que les parlementaires de leur mission…

 UN VOTE MASSIF POUR L’INDEPENDANCE. L’UKRAINE EST MORTE DANS LES ESPRITS ET LES CŒURS …

 Après cette longue journée de vote, l’annonce des résultats est finalement intervenue moins d’une heure après la clôture des bureaux de vote.

 Le scrutin, qui s’est globalement déroulé dans le calme, a été émaillé de violences à Krasnoarmiïsk, une ville de 65.000 habitants située à l’ouest de Donetsk, où des hommes armés, « vraisemblablement des milices pro-ukrainiennes » – des néonazis de Praviy Sektor incorporés dans la ‘Garde nationale’ de la Junte disent les insurgés -, ont fait irruption dans les bâtiments officiels où se déroulait le référendum et l’ont interrompu. Selon un photographe de l’AFP présent sur place, ils ont tiré sur la foule désarmée qui les invectivait et ont atteint deux personnes.

 A Marioupol, (sud-est), ville où de violents affrontements entre forces ukrainiennes et pro-russes ont fait plusieurs morts cette semaine, une foule énorme a fait la queue dans la rue pour voter.

 A Slaviansk, « des insurgés postés sur les check-points chargés de protéger la ville d’un assaut de l’armée ukrainienne ont eu la mauvaise surprise de ne pas pouvoir voter faute de papiers d’identité ».

 LES POLITICIENS OCCIDENTAUX CONTRE LA DEMOCRATIE DIRECTE ET LE REFERENDUM POPULAIRE

 “Les résultats des référendums factices dans l’est de l’Ukraine seront probablement faux. On n’a même aucun moyen d’en vérifier la participation”, a dit le ministre suédois des Affaires étrangères, Carl Bildt sur Twitter. Le même qui accusait les victimes antifascistes massacrées par les néonazis ukrainiens dans la Maison des Syndicats à Odessa d’être responsable de l’incendie …

 « La crainte de Kiev et des Occidentaux face à ce scrutin est de voir se reproduire un scénario similaire à celui qui a abouti en mars au rattachement de la Crimée à la Russie, plongeant l’Occident et la Russie dans leur pire crise depuis la fin de la Guerre froide » afirment en cœur ‘experts’ et médias occidentaux.

 Les “prétendus référendums étaient illégaux et nous ne reconnaissons pas leurs résultats”, a fait savoir dimanche la porte-parole du chef de la diplomatie européenne, Catherine Ashton – celle qui a serré la main au leader neofasciste de Svoboda, membre de la Junte de Kiev et nostalgique de la collaboration, des division SS ukrainienne et des pogroms benderistes -, à la veille d’une visite à Kiev du président du Conseil européen, Herman Van Rompuy, venu soutenir le premier ‘gouvernement’ ayant associé des néonazis au pouvoir depuis 1945.

 

Le président français François Hollande – fort de ses moins de 20% d’opinion favorable en France – a lui aussi rejeté les “vraies-fausses” consultations des rebelles. “Ce qui va compter à mes yeux, la seule élection qui vaudra, c’est celle du 25 mai, l’élection qui va permettre de désigner le président de toute l’Ukraine” qui “sera la seule autorité légitime”, a-t-il ajouté. Le tout dans un pays en guerre civile, où la junte fait tirer l’armée contre son propre peuple. Et qui a déjà fait des centaines de morts d’Odessa à Slaviansk, des civils désarmés ayant encore été abattus par les néonazis de la Junte ce jour !

 Luc MICHEL & Karel HUYBRECHTS

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LA VOIX DE LA RUSSIE & PCN-TV/ LUC MICHEL PARLE DES 8 ET 9 MAI ANTIFASCISTES

PCN-TV avec La Voix de la Russie – Europäischer Widerstand – lucmichel.net /

2014 05 08 /

 69e ANNIVERSAIRE DE LA VICTOIRE DE 1945 :

LUC MICHEL PARLE DES 8 & 9 MAI ANTIFASCISTES PCN-TV - LM sur LVDR 8 mai antifa (2014 05 08) FR

L’interview de Luc MICHEL par Igor YAZON

Sur les ondes de la Radio russe pour le 8 mai :

« Que pensez-vous de la montée des tendances

d’extrême-droite en Ukraine d’aujourd’hui ? »

en podcast sur  https://vimeo.com/94788105 

https://www.facebook.com/photo.php?v=750622294982907

 Et l’analyse de LA VOIX DE LA RUSSIE

« Jour de la Victoire à l’ukrainienne »

Contre le révisionnisme en Ukraine et dans l’UE

Sur  http://french.ruvr.ru/radio_broadcast/5646129/272118025/

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https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/europaischer.widerstand

http://europaischer-widerstand.org

LE NOUVEAU PLAN DE MURDOCH POUR LA TÉLÉ EUROPÉENNE

Agence TEM/ Trans-Europa Médias – http://trans-europa-medias-press.com/

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https://www.facebook.com/trans.europa.medias.presse TEM - posts - MEDIAS Le nouveau plan de Murdoch pour la t+®l+® europ+®enne (2014 05 12)

Revoilà Murdoch, le neocon des médias, de Fox News TV et de 20th Century Fox, mais aussi le patron d’un groupe de presse impliqué dans des écoutes sauvages en Grande-Bretagne.

 CRÉER UN GRAND RÉSEAU DE TÉLÉVISIONS EUROPÉEN

 Voilà donc le magnat des médias Rupert Murdoch qui veut regrouper les bouquets satellitaires Sky pour créer un grand réseau de télévisions européen, rapporte ce vendredi le Financial Times. Pour ce faire, le milliardaire voudrait que le groupe de télévision britannique BSkyB, dont il possède 39,5% des parts rachète Sky Deutschland et Sky Italia qu’il détient, écrit le FT citant des sources proches du dossier. L’opération est encore à un stade préliminaire et il n’est pas dit qu’elle aboutisse, ajoute le journal.

 LE RESEAU SKY

 Sky Deutschland, qui a notamment les droits de diffusion de la Bundesliga, le championnat de foot allemand, et Sky Italia forment avec le réseau de télévision américain Fox et les studios de cinéma 20th Century Fox les activités audiovisuelles de Rupert Murdoch.

 British Sky Broadcasting Group (BSkyB), qui a beaucoup investi dans la technologie et dans les droits de retransmission du championnat de football anglais, continue de séduire en Angleterre, où il gagne toujours de nouveaux clients pour ses services de télévision payante et d’internet à haut débit. Lors des neuf mois achevés le 31 mars, BSkyB a enregistré un bond de 7% de son chiffre d’affaire à 5,67 milliards de livres.

 TEM/ avec AFP/ 12 mai 2014/

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La Romania e l’Ucraina chiudono lo spazio aereo per un aereo del governo russo.

La Romania e l’Ucraina hanno chiuso lo spazio aereo, sabato, per un aereo del governo russo che è inchiodato a Chisinau con a bordo il Ministro della Cultura Vladimir Medinski e un gruppo di deputati, tra i quali il capo della commissione della Duma per la CEI, Leonid Slutski, colpito da sanzioni della UE.

” L’aereo del governo russo si trova presso l’aeroporto di Chisinau ( Moldavia ), siamo partiti con destinazione Mosca, ma alla frontiera con l’Ucraina, ci hanno fatto ritorno ed atterrare di nuovo a Chisinau. Anche lo spazio aereo rumeno è chiuso per noi “, ha raccontato a RIA Novosti, sabato, Sergei Jigarev, deputato della Camera bassa del parlamento russo, che si trova ugualmente a bordo dell’aereo bloccato.

Aggiungento che l’aereo non poteva ancora lasciare lo spazio aereo della Moldavia.

Il vice primo ministro russo Dmitry Rogozin, rappresentante speciale del presidente russo per la Transnistria, è già tornato a Mosca dalla Moldavia.

M.Rogozine ha fatto sapere in precedenza che l’Ucraina e la Romania avevano chiuso il loro spazio aereo al suo aereo.

Giovedi, il vice primo ministro ha fatto sapere che al suo aereo era stato vietato di entrare nello spazio aereo dell’Ucraina. Si sapeva che il Signor Rogozine aveva intenzione di recarsi a Chisinau, ed in seguito a Tiraspol dove partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria.

Trad.kefos93

http://fr.ria.ru/world/20140510/201180161.html

La legge elettorale per le Europee potrebbe essere incostituzionale

Il problema è quello che si crei a pochi giorni dalle elezioni nuova confusione sulle regole, non tanto per la modalità di voto in sé,  ma sullo sbarramento finito nell’occhio del ciclone per quello sbarramento del 4% che per le toghe sarebbe incostituzionale. Il tribunale di Venezia ha infatti rinviato la legge alla Consulta dopo che la decisione è arrivata nell’ambito dell’esame di un ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, che già aveva impugnato il Porcellum. Si tratta al momento della prima vittoria sui tanti ricorsi presentati sulla legge elettorale che per Besostri “E’ una prima parziale vittoria, ora gli italiani sono più liberi di votare per le liste di gradimento, senza paura di sprecare il voto”.
Secondo gli ‘anti attuale legge per le Europee’ si riscontrerebbero delle incongruità anche per quanto riguarda “la disparità di trattamento delle minoranze linguistiche, il mancato riequilibrio di genere e la deroga alla raccolta di firme di presentazione delle liste” e per questo sono convinti che come ha sottolineato il tribunale di Venezia «non appare sostenuta alcuna motivazione razionale che giustifichi la limitazione della rappresentanza. Il Parlamento europeo, infatti, non ha il compito di eleggere o dare la fiducia ad alcun governo dell’Unione, al quale possa fornire stabilità di indirizzo politico e continuità di azione», quindi per loro la decisione della Consulta non potrà che essere a loro favore.
Non ci resta che attendere, speriamo solo che per la decisione della Consulta non si debba aspettare l’arrivo dell’imminente voto delle prossime elezioni Europee per scoprire che abbiamo eletto degli Eurodeputati che non hanno il diritto di essere a Bruxelles in quanto la legge era incostituzionale…ci sembra uno scenario già vissuto…
Guerriero del Risveglio
http://www.signoraggio.it/la-legge-elettorale-per-le-europee-potrebbe-essere-incostituzionale/

UNGHERIA IN CRESCITA ECONOMICA COSTANTE? HA RECISO LE CATENE DEL GIOGO BCE-EU

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BUDAPEST – La crescita della produzione industriale ungherese ha un’accelerazione insapettata perfino per gli analisti più ottimisti. Gli ultimi dati resi noti per il mese di febbraio 2014 mostrano un tasso di sviluppo e di crescita che è il più alto e veloce degli utlimi tre anni. Questo indicano i dati preliminari dell’Ufficio Centrale di Statistica ungherese resi pubblici ieri.
 L’indice della produzione industriale è aumentato di uno straordinario 8,1% anno su anno a febbraio, dopo una crescita del 6,1% nel mese di gennaio. Gli economisti avevano previsto una crescita del 5,9 per cento.
 
 La produzione è cresciuta per il sesto mese consecutivo. Nei primi due mesi dell’anno, la produzione industriale è aumentata mediamente del 7,1% rispetto a un anno fa.  L’ufficio statistico è prevista per rilasciare i dati dettagliati sulla produzione industriale il 14 aprile.
 Questo risultato porta l’Ungheria ad affiancare addirittura la Cina quanto a sviluppo dell’attività economica industriale e manifatturiera. E’ fuor di dubbio che questo risultato sia la prova provata della giustezza delle scelte politiche del governo Orban, che ha reciso le catene che costringevano l’Ungheria a sottostare alle folli politiche economiche dell’Unione Europea e della Banca Centrale Europea.
 
 Bruxelles e Francoforte sono state abbandonate da Orban al loro destino infausto, e infatti mentre l’Ungheria sta crescendo al ritmo di Shanghai, la Zona euro si sta inabissando come il Titanic.
 
 Non pensiamo servano molte altre parole per far capire che senza l’euro-BCE si prospera, con l’euro-BCE si muore.
 max parisi
 

Kerry: “Usa contro il referendum per dividere illegalmente l’Ucraina”

mica è il Kossovo….

Lo ha detto il segretario di Stato americano dopo incontro con il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton

 
6 Maggio 2014, 21:17
 
“Il referendum dell’11 maggio nell’est dell’ucraina è una parte dellastrategia della Crimea. Condanniamo totalmente ogni altro tentativo di dividere l’Ucraina“. Sono le parole del segretario di Stato, John Kerry, in una conferenza congiunta con il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, dopo il vertice tra i due avvenuto oggi a Washington.
 
“Io e Ashton abbiamo discusso le nostre strategie comuni per usare la diplomazia al fine di ridurre i conflitti che minacciano l’Europa e il Medio Oriente”, ha continuato Kerry annunciando che la prossima settimana andrà a Londra per incontrare le controparti europee e decidere il prossimo passo per cercare di fermare le violenze e le rivolte in Ucraina. Kerry ha anche ricordato che gli Stati Uniti continuano a lavorare in stretto contatto con l’Europa e che “l’Unione europea continua nel suo impegno di arrivare a una soluzione diplomatica” della crisi.
 
Il segretario di Stato parlando di Kiev ha ricordato le parole del presidente Barack Obama che la scorsa settimana dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel alla Casa Bianca si era detto pronto “a imporre nuove sanzioni alla Russia se continuerà a interferire in Ucraina e se cercherà di condizionare le elezioni” del prossimo 25 maggio.