Corte Europea: il canone RAI è illegittimo

ma sta sentenza c’è o no?

Ultimo aggiornamento 06 gennaio 2014 , ore 09:36
Per i giudici di Strasburgo l’antica imposta sul possesso della TV non è dovuta. Il 31 gennaio scadrà l’abbonamento e già si teme un’ondata di disdette. Farne richiesta è semplice e costa poco
Il canone RAI è illegittimo. Lo dice l’Europa! Così riportano alcuni importanti quotidinai nazionali. Pochi giorni fa, una sentenza della Corte eurpea dei diritti umani ha sentenziato l’irregolarità del canone RAI, a conclusione di un ricorso di un cittadino leccese che non si è fermato dinnanzi alle bocciature dei tribunali italiani. La sentenza emessa il 30 Dicembre 2013 afferma il principio per il quale il canone RAI è illegittimo in quanto non si attiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pubblico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il resto della comunità”. In altre parole, la Corte asserisce che l’intervento della polizia tributaria ai danni del cittadino viola il diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico. Di conseguenza lo Stato italiano, obbligando i cittadini a pagare un canone di abbonamento, il cui mancato pagamento ha come conseguenza l’oscuramento degli apparecchi di informazione, viola la libertà di informazione di ogni libero cittadino. Una batosta che cade alla vigilia della riscossione dell’abbonamento annuale RAI in scadenza il 31 gennaio e che potrebbe mettere a dura prova il bilancio di previsione del carrozzone pubblico italiano, già al centro di numerose polemiche sulla gestione delle spese e del denaro dei cittadini, come anche osservato recentemente dalla Corte dei Conti.

Adesso i contribuenti sono legittimati a non pagare più

Non solo. La sentenza della Corte europea – sostengono alcuni esperti di diritto che attendono di esaminare dettagliatamente il attenti al canonetesto – potrebbe adesso aprire uno squarcio nei conti pubblici della RAI. Per tre quarti di secolo, da quanto è entrato in vigore il regio decreto n. 246 del 1938 che istituiva l’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi, sono stati versati dai cittadini fiumi di denaro, non propriamente dovuti, nelle casse dello Stato. Ciò sarebbe potuto essere corretto (il condizionale è d’obbligo a questo punto) qualora le trasmissioni fossero state pubbliche e non private. Ma oggi, nell’era delle trasmissioni digitali, delle parabole, di internet, ecc. questa “tassa” è diventata più che discutibile. Ciò potrebbe costituire un deterrente per intraprendere una causa collettiva (class action) contro lo Stato per aver “abusato” di uno strumento legislativo antiquato atto a escutere somme di denaro in maniera impropria e ingiusta. Alla luce della recente sentenza della Corte europea, inoltre, da questo momento chiunque potrebbe sentirsi legittimato a non versare più i 113,50 euro dovuti alla RAI per il 2014.

Il canone RAI non è abolito. Si paga anche in Europa, ma è diverso

E’ bene comunque precisare che la Corte europea di Strasburgo non ha il potere di annullare una legge italiana e nemmeno quello di imporre veti violando la sovranità fiscale e legislativa di un paese membro. Tuttavia lo stato italiano adesso dovrà adeguarsi alle disposizioni impartite dai giudici europei nel rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini che appartengono all’Unione. Quindi, il canone RAI, così com’è stato concepito dalla legge italiana anteguerra, non è abolito, come potrebbe sembrare, ma solo messo in discussione da un organo giuridico sovranazionale. Certo è che se prima il canone era duramente contestato dai contribuenti ora lo sarà ancora di più ed è presumibile che per il 2014 la RAI incasserà meno soldi del previsto alla luce di questa sentenza. Del resto, come si fa a non rendere discutibile una legge vecchia di 76 anni, quando a quei tempi le televisioni erano possedute solo da pochissime famiglie abbienti? Va inoltre ricordato che il canone RAI si paga anche in altri paesi europei, ma l’imposta non è legata al possesso di un apparecchio radiotelevisivo, bensì all’utilizzo di frequenze pubbliche il che rende meno discutibile l’imposta.

Non pagare il canone RAI si può?

Così, in attesa che i politici e le lobby dello spettacolo di Saxa Rubra si mettano al lavoro per trovare una soluzione legislativa che superi, non solo la sentenza dei giudici europei, ma soprattutto le anacronistiche disposizioni legislative, è bene ricordare a tutti che è possibile disdire l’abbonamento RAI con una semplice raccomandata. Spendendo 4,30 euro si evita di pagarne 113,50. Basta chiedere il “suggellamento” della TV seguendo le istruzioni fornite dalla stessa RAI

(http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/IlCanoneOrdinari.aspx#DisdAbb).

Tranquilli! Non verrà nessuno a spegnervi per sempre l’apparecchio! Ogni anno quasi 12.000 persone scrivono alla RAI per chiedere il “suggellamento” dell’apparecchio TV e la cessazione del relativo canone. Con questa richiesta chiederete alle autorità preposte di sigillare il vostro televisore, maturando il diritto a non pagare più il canone della televisione pubblica, che – ricordiamo – è una imposta collegata al possesso e all’uso dell’apparecchio.
Attenzione solo a chi possiede antenne paraboliche atte alla ricezione di canali satellitari con abbonamenti Sky e Mediaset Premium, ad esempio. In questo caso i controlli vengono svolti d’ufficio e con incrocio di dati fiscali, per cui dovranno essere cessati congiuntamente anche questi tipi di contratto.

http://www.investireoggi.it/economia/corte-europea-il-canone-rai-e-illegittimo/

Lorenzo Pascucci 09/01/2014, ore 09:46

Gennaio porta con sé come tutti gli anni la tassa che tutti gli italiani vorrebbero evitare. Il 31 di questo mese scade infatti il termine per il pagamento del Canone Rai, una spesa in più sulle tasche dei contribuenti già alle prese con non poche tasse per questo inizio di 2014.

Quest’anno però c’è un po’ di confusione in più rispetto al solito, visto che la Corte Europea dei diritti umani ha preso di mira la tassa italiana. Dopo il ricorso di un cittadino leccese che ha continuato la sua battaglia nonostante i pareri negativi dei giudici italiani la Corte, con sentenza emessa il 30 dicembre, ha affermato il principio per il quale il Canone RAI è illegittimo in quanto non si attiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pubblico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il resto della comunità”. In altre parole, la Corte asserisce che l’intervento della polizia tributaria ai danni del cittadino viola il diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico. Ciò si verifica nel momento in cui vengono posti i sigilli sul televisore evitando così di potere accedere agli altri canali per cui non è previsto nessun pagamento.

Intanto il 19 marzo Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai in quota Movimento 5 Stelle, dovrà dare spiegazioni alla Commissione Petizioni dell’Unione Europea dopo l’iniziativa presa dalla leghista Mara Bizzotto, che ha raccolto le firme di 14.000 italiani per chiedere la cancellazione del canone per manifesta iniquità. La Commissione inizierà dunque una fase istruttoria per capire quanto il canone Rai rispetti i diritti del cittadino in base proprio alla Convenzione europea sui Diritti dell’uomo. Una prima criticità emergerebbe ad esempio dal meccanismo che consente di non pagare il canone se si decide di farsi sigillare il televisore, ma ciò potrebbe violare proprio l’articolo 10. Altro punto sotto la lente di ingrandimento della Commissione sarà anche quello riguardante le ancora troppe limitazioni verso i disabili, visivi e auditivi, che si devono spesso confrontare con un sistema Rai ancora in difficoltà nel consentire l’accesso a tutti i programmi del proprio palinsesto.

Resta comunque il fatto che il canone Rai per ora non è di certo abolito, ma questa è la prima volta che l’Europa si pronuncia in materia e ora la Rai dovrà per forza di cose tenerne conto. Quello che si prospetta è sicuramente una diminuzione degli introiti da parte della TV pubblica, visto che in molti potrebbero decidere di fare richiesta di suggellamento del mezzo televisivo tramite raccomandata, così come consentito dalla legge.

http://www.webmasterpoint.org/news/canone-rai-2014-non-pagare-cosa-fare-sentenza-corte-europea-dichiara-illegittimo-ma-rimane-ancora-tassa-valida_p56090.html

Canone Rai a Bruxelles: troppe cose non tornano

Il Parlamento europeo ha deciso di mettere sotto la lente il canone Rai: qualcosa davvero non torna. Il 19 marzo Roberto Fico (Movimento 5 Stelle), presidente della Commissione di Vigilanza Rai, parteciperà a un’audizione a Bruxelles per dare spiegazioni agli eurodeputati della Commissione Petizioni. Grazie all’iniziativa della leghista Mara Bizzotto ben 14mila cittadini italiani hanno richiesto la cancellazione del canone per manifesta iniquità.

In pratica in questa fase istruttoria la Commissione UE vuole capire la portata di alcune criticità che oggi più che mai fanno imbestialire gli abbonati. Il primo su tutti è il meccanismo che consente di non pagare il canone se si decide di farsi sigillare il televisore. Questa operazione di fatto potrebbe violare l’articolo 10 della Convenzione europea sui Diritti dell’uomo.

“Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera”, si legge nella carta dei diritti. “Il presente articolo noti impedisce che gli Stati sottopongano a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, di cinema o di televisione”. È evidente che sigillando si preclude la possibilità di vedere altri canali TV.

Il secondo punto riguarda l’accesso ai programmi Rai da parte di disabili, visivi e auditivi: sono ancora troppo pochi i programmi che soddisfano questa esigenza. E anche in questo caso si tratterebbe di una violazione della Carta dei Diritti fondamentali dell’UE.

Terzo punto la questione dell’oscuramento dei canali Rai accedendo attraverso il decoder Sky. Per altro già oggetto di una sentenza di condanna del Consiglio di Stato nel 2013.

Un altro punto è quello che riguarda i poco comprensibili bilanci della Rai, che tra profitti e perdite poco “trasparenti” potrebbero violare la direttiva europea sui consumatori.

Infine il tema del canone: legittimo o aiuto di Stato per la Rai?

http://www.tomshw.it/cont/news/canone-rai-a-bruxelles-troppe-cose-non-tornano/52150/1.html#.Us67m6KDmSo

Corte Europea: il canone RAI è illegittimoultima modifica: 2014-05-05T08:50:02+02:00da davi-luciano
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