Elezioni in Valle. Zone grigie

TG Valle Susa

I casi delle liste con la dicitura No Tav “non autorizzata”. L’assenza di liste di centrodestra in alcuni Comuni sembra indicare accordi sottobanco di desistenza. Prc conferma l’inganno di Condove.

di Fabrizio Salmoni

Con la presentazione delle liste, i giochi sono fatti. Quelli buoni e quelli ambigui, i più fastidiosi perchè mirano a confondere la gente e a ingannare gli elettori. Giochi sleali, insomma come quelli di Rifondazione che inserisce la scritta No Tav nel simbolo della lista di Buttigliera Alta e in quello regionale de L’Altro Piemonte a Sinistra e cosi facendo si presta – quanto inconsapevolmente? – a iniziative discutibili che potrebbero costarle l’azzeramento della presenza in Valle. Non che sia un peccato mortale ma certamente l’idea di usare la dicitura No Tav si configura come scorrettezza nei confronti del Movimento se non altro perchè non discussa nella sua sede naturale: il Coordinamento dei Comitati.. E poi perchè pretende di mettere un cappello a liste che rappresentano solo una piccolissima parte di un Movimento dalle mille componenti che si muovono su delicati equilibri e funzionano per decisioni collettive.

Ma l’anomalia più curiosa si manifesta altrove, soprattutto a Bussoleno e Condove: il centrodestra non si presenta. Potrebbe non sorprendere di fronte allo sgretolarsi di quel fronte sul piano nazionale e regionale ma, come sappiamo, la Val Susa è un caso particolare dove sono in gioco enormi interessi in nome dei quali si sono anche tentate operazioni politiche estreme. Come quella di Avigliana 2012 quando Pd e Pdl si unirono in alleanza “contro natura” pur di non far vincere la lista No Tav e ambientalista di Patrizio. L’anomala alleanza era stata perorata dal Chiamparino e dal Pd. Si era particolarmente attivato il senatore Esposito, quello che dove va fa guasti. E infatti ad Avigliana vinse Patrizio.

Ebbene, visti i precedenti, e considerato il reiterato interesse a intorbidare le acque tramite il proconsole Ferrentino, la circostanza è sospetta e merita approfondimento. Luigi Casel, candidato sindaco a Bussoleno con la lista civica Cambiamo Insieme rileva che ci sono un paio di elementi di centrodestra nella lista Allasio ma ritiene improbabile che, almeno sul piano locale, ci sia un vero accordo tra Pd e centrodestra. Tanto più considerando il pur blando impegno della concorrente contro il Tav.

Per Condove il discorso sembra diverso: a detta di Riccardo Cinato, che fu inizialmente designato a candidato del centrodestra, il progetto sfumò per la presenza ingombrante della lista Bruno che si sarebbe in parte sovrapposta e avrebbe definitivamente scoraggiato il varo di una seconda lista. Argomento chiaro ma che presenta qualche debolezza se si considera che Piero Bruno, pur proveniente da un’esperienza leghista, non si considera tanto di centrodestra quanto “lista civica a 360°” e non vuole dare una sua versione sulle ragioni per il ritiro di Cinato. Ma intanto, fuori dall’ufficialità, volano “rumours”   di un intervento esplicito di “Giaveno” (leggi Osvaldo Napoli) per ritirare la lista Cinato. Chi ha in realtà le chiavi della grigia vicenda è Rifondazione Comunista. Un dirigente torinese da noi interpellato sulla ragione della loro adesione alla lista Sarti conferma che la motivazione è il rifiuto di Veggio di dar loro due posti in lista giustificando cosi la confluenza nella lista Sarti, una lista solo “formalmente No Tav” (lo dice ammiccando e sottolineando l’avverbio), una “forma” utile a salvare le apparenze di Rifondazione ma evidentemente – diciamo noi – anche a ingannare gli elettori. Alla nostra replica (“Ma come, per due posti in lista fate il salto dall’altra parte?“) la risposta è “Bisogna pur sopravvivere…“. Parole che sanciscono la deriva opportunistica di un partitino in debito di ossigeno e che chiariscono definitivamente la natura e la ragion d’essere della lista Sarti. Mistero risolto e cittadino avvisato.(F.S. 4.5.2014)

Elezioni in Valle. Zone grigieultima modifica: 2014-05-04T23:58:53+02:00da davi-luciano
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