Ragazzo d’Europa tra Mes, Fiscal Compact e Erf

quel ragazzo sicuramente non voleva questa Europa (perché ne voleva una?) ma chi siedeva e siede nei salottini buoni, nei circoletti (lobby e logge) giusti cari alla finanza SAPEVA che cosa stava promuovendo ed ha manipolato le masse portandole  a credere che la Ue fosse questo magnifico progetto di pura bontà disinteressata.

Ecco l’ennesima trappola in stile UE che noi europei dovremmo subire: l’ERF (Fondo Europeo di Redenzione).
DI EDOARDO ARRIGO · 30 APRILE 2014

Negli ultimi decenni, quando il vero dibattito sull’Europa era aperto, si cantava questa canzone “Ragazzo dell’Europa che casa più non hai ma solo un po’ di terra per cui combatterai…” con l’intento di spronare questo ragazzo alla creazione di un’Europa vera. Queste parole che un tempo davano coraggio e infervoravano i cuori oggi però potrebbero essere interpretate letteralmente. Se si continua così possiamo essere abbastanza sicuri che il Ragazzo del XXI secolo non solo non avrà una casa (IMU, ICI, TARSU, TRASI, TRASE ecc) ma probabilmente potrebbe perdere ogni tipo di diritto e legittimità sulla propria terra.

Di fatti l’organizzazione chiamata Unione Europea oltre ad aver fatto pesare sul ragazzo ingenti tasse, patrimoniali e non, attraverso Fiscal compact e MES, a Giugno scorso ha approvato l’ERF, il Fondo Europeo di Redenzione (da notare come nessuno ne abbia parlato o tantomeno menzionato in questi mesi). L’operazione prevede di far confluire nel Fondo l’importo dei debiti pubblici degli Stati dell’Eurozona per la parte eccedente il 60% del debito. L’ERF emetterebbe quindi titoli (per complessivi 2.300 miliardi di euro) per una durata massima di 20-25 anni garantiti dal gettito delle imposte riscosse a livello nazionale e da asset pubblici, in particolare, riserve auree e di valuta estera dei Paesi assistiti. L’Italia visto l’ingente debito che ha prodotto in questi anni sarà costretta a versare 950 miliardi pari al 40% dell’ammontare dell’intero fondo.

Ricapitolando: in questo fondo va a finire tutto il debito pubblico oltre il 60% di ogni singolo Paese; si fanno degli eurobond a lunga durata avallati dalle entrate tributarie dei Paesi ma, se le entrate tributarie non fossero sufficienti prenderebbero a garanzia i nostri asset pubblici (immobili) o la riserva aurea (già ci avevano provato con BANKITALIA). Ci troviamo di fronte, quindi, ad un fondo la cui esistenza è temporaneamente limitata e che comunque deve essere completamente rimborsato dagli Stati membri alla fine della sua durata mettendo in pericolo non solo le entrate tributarie ma le uniche cose che sono rimaste: oro (siamo il quarto paese al mondo con più oro!) e patrimonio. Un sistema che punta definitivamente a legittimare l’EURO e ad indebolire i singoli Stati privandoli, come quello che potrebbe avvenire in Italia, delle uniche cose che certamente hanno valore. Ecco l’ennesima trappola in stile UE che noi europei dovremmo subire.

Il Ragazzo degli anni 70 sicuramente si sarebbe immaginato un’Europa diversa. Un’Europa che punti al sociale, che faccia della solidarietà il suo punto cardine e che miri al bene della collettività e non dei pochi. Sicuramente non se la sarebbe immaginata come un’organizzazione che fa dell’economia il suo elemento centrale; che mette davanti al singolo individuo interessi economici delle banche e di quelle lobby che ad oggi ci stanno indirettamente governando. Quel Ragazzo probabilmente sarebbe profondamente deluso.
http://www.lintellettualedissidente.it/il-ragazzo-ai-tempi-della-ue/

Ragazzo d’Europa tra Mes, Fiscal Compact e Erfultima modifica: 2014-05-02T11:58:18+02:00da davi-luciano
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