Il benessere del paese fuori dal tunnel

Porto Viro: 37enne si suicida impiccandosi nel suo negozio di articoli per la pesca sportiva

30 aprile 2014
Tragedia nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile a Porto Viro. Un giovane imprenditore di 37 anni, Alessandro Rigotto, e’ stato infatti ritrovato impiccato all’interno della sua azienda, un negozio di articoli per la pesca sportiva specializzato in attrezzature per immersioni subacquee, sulla Romea.(…)
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Campi Salentina: Senza lavoro dal 2008 scrive all’Ambasciata cinese, “Aiutatemi voi, il mio Paese mi ha abbandonato”
30 aprile 2014
“Per cercare lavoro ho scritto all’ambasciatore cinese a Roma, perché sono deluso dal mio Paese”. A parlare è G.C., 47 anni, di Campi Salentina. Rimasto senza un lavoro fisso nel 2008 è oggi disperato perché non riesce a trovare un’altra occupazione. G.C. ha scritto una lettera e l’ha inviata all’Ambasciata di Cina in Italia. “Ho lavorato come autista per la Sgm durante 15 anni, senza mai poter ottenere un contratto a tempo indeterminato. Quando nel 2008 c’è stato un concorso in azienda, ne sono rimasto fuori: mi classificai 53esimo su 50 posti. Da allora, a parte qualche lavoretto saltuario, sono a casa, con un mutuo da pagare e due figli da mantenere. E’ da tempo che cerco lavoro, ma ottengo solo promesse, soprattutto in periodi pre-elettorali come questo. Così ho deciso di scrivere all’ambasciatore della Cina, mettendomi a disposizione di qualsiasi imprenditore cinese che possa offrirmi un lavoro. Mi rivolgo a loro perché di questo Paese non mi fido più. Sono stato umiliato come lavoratore e come persona, ma non cerco nulla che non sia un lavoro onesto. Non ho mai rubato e mai lo farò, ma devo garantire il sostentamento ai miei figli, che ancora studiano. Ci sono giorni che, di mattina, li lascio dormire perché non ho da dare loro nemmeno i soldi per prendere il bus e arrivare a scuola”.(…)

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Imperia: Cala il silenzio su Agnesi, la Colussi chiude lo storico pastificio
30 aprile 2014
«Silenzio, parla Agnesi». È lo spot che ha reso celebre il pastificio imperiese nato nel 1824. Ma ora il silenzio scende su questo marchio che ha fatto parte della storia alimentare degli italiani. Dopo un periodo di difficoltà, il gruppo Colussi ha annunciato la cessazione della produzione di pasta Agnesi e la chiusura dello stabilimento di Imperia entro il dicembre del 2014. Il marchio Agnesi potrebbe rimanere in vita, producendo altri alimenti, ma necessiterebbe di un nuovo stabilimento. La notizia della chiusura, che i vertici del Gruppo Colussi avevano annunciato ai sindacati lunedì scorso, è stata ufficializzata oggi nel corso di una riunione sindacale che si è svolta presso la Compagnia Portuale di Imperia. Proclamate due ore di sciopero, il giorno non è stato ancora deciso. Verso la chiusura anche lo stabilimento di Fossano (Cuneo). Complessivamente rischiano il posto di lavoro 150 dipendenti. «Purtroppo è avvenuto, quanto temevamo – ha sottolineato Gianni Trebini della Flai-Cgil -. Lunedì scorso abbiamo avuto la comunicazione ufficiale da parte dell’azienda che lo stabilimento sarà chiuso entro dicembre. L’ipotesi di mantenere il marchio non producendo più pasta e ricollocando un parte di lavoratori è una ipotesi poco credibile». I primi segnali concreti della crisi si erano manifestati nei mesi scorsi con la chiusura del molino: per i dipendenti era stata offerta una buona uscita di 6000 euro. ma nonostante la chiusura del molino il piano industriale presentato da Colussi prevedeva il passeggio da 52 a 54 mila tonnellate annue di pasta per il 2014. Dopo la chiusura del molino era arrivata la cassa integrazione per gli addetti al confezionamento. L’azienda è poi uscita allo scoperto dicendo chiaramente che gli stabilimenti di Imperia e Fossano potrebbero produrre non più di 90 mila tonnellate di pasta all’anno, ma i costi per mantenere questa produzione non sono sostenibili. I sindacati hanno sottolineato, invece, che i due stabilimenti producono già 110 mila tonnellate. Ma Colussi ha deciso che la pasta Agnesi non ha più futuro. Il sindaco di Imperia Carlo Capacci (Pd) non si arrende: «Lancio un appello a tutti gli imprenditori imperiesi a creare una cordata, per una partnership con il gruppo Colussi, affinchè il marchio Agnesi possa restare a Imperia». Silenzio, Agnesi non parlerà più agli italiani.

Fonte Ansa

Mirandola: Disoccupato 55enne brucia i cassonetti perchè insoddisfatto della vita. Denunciato

30 aprile 2014
E’ stato identificato il piromane che negli ultimi mesi si è divertito a bruciare diversi cassonetti di Aimag a Mirandola, in via Posta Vecchia. Dopo le ripetute denunce, da febbraio ad aprile, la polizia è risalita all’uomo che ha confessato, ammettendo di aver agito perchè insoddisfatto della vita. L’uomo ha 55 anni ed è disoccupato.(…)
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Kabobo può assassinare per frustrazione, un italiano manco un cassonetto può bruciare

Torino, una città guiata dai moralmente superiori che mostrano tanta solidarietà e accoglienza..….
Torino: Cassaintegrato 43enne si suicida gettandosi dal decimo piano. Lascia due figli
30 aprile 2014
Si è suicidato questa mattina a Torino un uomo di 43 anni, gettandosi dal decimo piano di un palazzo in via Guido Reni. L’uomo è morto sul colpo.
Dalle prime ricostruzioni sembra che il gesto sia da attribuirsi alla crisi economica, si tratta infatti di un cassaintegrato di Seat Pagine Gialle. L’uomo era sposato e con due figli. Non ha lasciato messaggi, ma i conoscenti sostengono che soffrisse di depressione e che il gesto sia legato alla sua condizione economica. Dopo la cassa integrazione non riusciva infatti ad arrivare a fine mese.
«Come uomo sono profondamente addolorato da questa tragedia, e come sindaco mi stringo a questa famiglia a nome di tutta la città» ha detto il sindaco di Torino Piero Fassino. «Provo un grande dolore nel pensare che un uomo si sia tolto la vita oppresso dall’angoscia e dalla sensazione di non avere prospettive per sè e per la sua famiglia» ha proseguito il sindaco.(…)

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Il benessere del paese fuori dal tunnelultima modifica: 2014-05-02T11:00:27+02:00da davi-luciano
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