Fronte Italia. Partigiani del 2000

Presentato a Grugliasco il documentario di Fulvio Grimaldi che ripercorre le lotte No Tav e No Muos, emblemi di una nuova Resistenza.

di Massimo Bonato

Ieri sera, 22 aprile, il giornalista Fulvio Grimaldi ha presentato alla biblioteca popolare Il Faggio Rosso di Grugliasco il suo ultimo lavoro, alla sua prima proiezione pubblica.

Fronte Italia. Partigiani del 2000 è un documentario di 90 mn che traccia una continuità di intenti e di lotta dalla Val di Susa a Niscemi, dal movimento No Tav al movimento No Muos come emblemi della lotta popolare odierna, da nord a sud del Paese.

Una serata, a ridosso del 25 aprile, in cui si è parlato molto di Resistenza. “Chi difende il proprio territorio e combina questa lotta con idee fondanti, con la lotta per il bene comune, chi prende posizione oggi può essere considerato il partigiano del 2000” ha detto Fulvio Grimaldi, che è stato per anni inviato di guerra.

E la guerra non è più, non è solo, quella combattuta da eserciti che si fronteggiano: siamo entrati nella Terza guerra mondiale, e non accorgersi di questo significa lasciarsi sorprendere dalla morte nel sonno. Per questo è necessario parlare ormai di Fronte.

I No Muos e i No Tav rappresentano avanguardie di massa contro il planeticidio. Sono cioè l’esempio di come si possa vivere e resistere, combattere. Hanno saputo reagire a un trauma epocale, il trauma del tradimento subito da chi doveva rappresentare il popolo, da chi, soprattutto, ci si aspettava abbattesse i paradigmi della sopraffazione dell’uomo sull’uomo.

Fronte Italia. Partigiani del 2000 vuole essere testimonianza di questo conflitto, nel quale il potere opera con tutti i mezzi a sua disposizione.

“Proprio in questo periodo – continua Grimaldi – i No Tav sono sottoposti all’offensiva dell’oligarchia mediatica. Voglio dedicare questa serata ai quattro compagni che pagano per questa lotta, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Il 10 maggio dobbiamo essere in tanti a Torino, e decisi. Per questi quattro che non sono terroristi, sono semmai patrioti”.

Fronte Italia. Partigiani del 2000 tratta quattro grandi temi: il movimento No Tav della Val di Susa e del Terzo Valico, movimento più giovane, ma che è riuscito a evitare con successo il 90 per cento di espropri a cui doveva essere sottoposta la sua terra tra Genova, Arquata, Tortona, Novi Ligure, Pozzuolo. Un movimento che deve far fronte al contempo non soltanto alla realizzazione di una linea ferroviaria altrettanto dannosa e inutile quanto la Torino-Lione, ma anche alla spoliazione di terreni agricoli vivi che dovrebbero trasformarsi in gigantesche cave atte a sfruttarne materiale e a stoccarvi lo smarino.

Un excursus centrale su che cosa rappresentino gli Usa oggi prepara alla aprte finale dedicata al movimento No Muos di Niscemi. Grande potenza spogliata del carisma di grande democrazia occidentale. Una democrazia che esporta a suon di guerre umanitarie all’esterno, ma che combatte all’interno con un debito pubblico crescente, detenuto per metà dalla Cina, un’altrettanto crescente disoccupazione che ha creato 50 milioni di nuovi poveri a reddito zero che vivono ai margini della società. Una potenza che proprio al suo interno sta approntando campi di dentenzione per chi riterrà pericoloso per il proprio sistema, e che si sta equipaggiando per affrontare quel ribellismo sociale che ovunque sul pianeta sta emergendo, compresi gli Usa stessi.

Del resto, che gli Usa si credano ancora investiti della responsabilità di mantenere l’ordine mondiale sono diretti testimoni gli abitanti di Niscemi, che hanno dato vita al movimento No Muos. Non soltanto il loro territorio era già stato adibito all’installazione di una cinquantina di antenne militari americane; non soltanto hanno dovuto sopportare la presenza a pochi chilometri di un polo petrolchimico che scarica nell’aria particolati e arsenico; si vedono ora impiantare, in un terreno che è riserva naturale, tre antenne che cambiano il corso della storia stessa di Niscemi e della Sicilia. Il Muos (Mobile User Objective System) è infatti un sistema di controllo satellitare dotato di quattro punti a terra, attraverso il quale l’apparato militare statunitense potrà controllare ogni singolo spostamento di ogni singolo dispositivo di terra, nel mare e nel cielo. Considerando che l’aeroporto militare di Sigonella è la più grande base mondiale di droni, Niscemi, a pochi chilometri, ma la Sicilia intera (con Augusta per esempio, scalo di sommergibili) diventa di fatto la più ampia portaerei del mondo: centro di potere e di gestione delle future guerre statunitensi.

Fronte Italia. Partigiani del 2000 verrà proiettato e presentato a Niscemi (Cl) il 25 aprile, il 2 maggio ad Avigliana (To) e il 3 maggio a Pozzuolo (Al).

Per ulteriori informazioni o per l’acquisto del documentario, consultare il sito di Fulvio Grimaldi, Mondocane.

M.B. 23.04.14

Qui il trailer

Fronte Italia. Partigiani del 2000ultima modifica: 2014-04-26T22:28:32+02:00da davi-luciano
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