T’avrei voluta ancora. L’addio alla propria casa abbattuta per il Tav

TG Valle Susa

Emozioni e ricordi, gioie e speranze, progetti, affetti non sono monetizzabili. Una clip per dire addio alla propria casa sacrificata al Tav.

“Non dategli retta” diceva in lacrime una anziana signora nel documentario di Manolo Lupichini Fratelli di Tav “Sono capaci di passare sopra le loro madri”.

Così, ricevendo la clip di Alessandra, non possiamo non sentirci a lei vicini, per il dolore e lo sconforto di dover perdere la casa.

Passeranno sulla casa di Alessandra Zanini, vi passerà sopra il Tav, a Brescia. Alessandra, 26 anni, confeziona questa toccante clip perché “La casa non è solo un insieme di mattoni e oggetti… La casa è emozioni, sentimenti, certezza, lacrime e memoria. La casa è una vita. La mia vita per 26 anni”. Dalla sua bomboletta spray non esce però soltanto emozione ma denuncia verso chi, sordo, crede sia monetizzabile una vita intera.

Una manciata di minuti di treno in meno in cambio di 26 case espropriate e abbattute, solo nel bresciano.

“Questa è la nostra storia. Questo serve per comunicare quello che abbiamo provato e stiamo provando. Perdiamo non una casa, ma i ricordi di una vita. Perchè si sappia e si racconti, con la speranza che queste cose non succedano più. Perchè noi continueremo a lottare, sempre più determinate e sempre più convinte. Perchè NO TAV” scrivono  Alessandra e Valentina Zanini che hanno realizzato il video.

Direttamente o indirettamente, tutti veniamo schiacciati su queste rotaie dalla profanazione del profitto.

Qui il video

M.B. 22.04.14

T’avrei voluta ancora. L’addio alla propria casa abbattuta per il Tavultima modifica: 2014-04-22T11:19:11+02:00da davi-luciano
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