Aggiungi un posto a tavola!

Sorpresa! Lupi mantiene la promessa di un pronto ritorno tra gli assediati dai criminali e arriva a Chiomonte. Pranza, discute, rassicura e passeggia. In segreto.

di Massimo Bonato

I segreti non si svelano, se non ai sodali. Così, della visita del ministro Lupi a Chiomonte, del pranzo consumato con i beniamini favorevoli alla grande opera transfrontaliera, si legge soltanto sugli organi d’informazione “amici”.

Ma conviene leggere tra le righe più di quello che gli articolisti riportano, per comprendere la modalità con cui opera e Valle vengono trattate, e ammannite al grande credulone pubblico.

Intanto l’idea persistente che la Valle, o meglio sindaci (due) e imprenditori siano assediati da bande armate, delinquenti, assalitori che fanno della violenza il loro solo verbo. Strano a dirsi, ma da mesi in Val di Susa non accade nulla che ascenda all’onore delle cronache, e pur tuttavia da mesi si continua a parlare di violenza, come se fosse il pane quotidiano di sindaci, imprenditori, valligiani.

Ne ha parlato anche Alfano da poco. Il 27 marzo dichiara che renderà i cantieri zone militari, perché “non si può intimidire lo Stato”. Che allo stato di fatto sembra essere al contrario ciò che intimidisce di più, e senza scrupoli.

Nel frattempo, mentre il taglio delle risorse fende quantità di agenti dalle polizie postali e ferroviaria, in Val di Susa si va in controtendenza perché “quando le grandi opere sono state decise, vanno realizzate”. Come se non fosse ancora chiaro che se c’è qualcuno che ordina qualche altro deve soltanto obbedire, altrimenti la cosa non funziona.

Così oggi, di sorpresa, di soppiatto, con gran riserbo e in tutta segretezza, il ministro Lupi raggiunge Chiomonte e ripete la litania dell’assedio.

Si parla cioè di ciò che è rado come se fosse fitto, infittendone una percezione che nella realtà si faticherebbe ad avvertire, ma si oscura ciò su cui invece sarebbe bene far luce. Poiché da domani si comincerà a discutere in Senato la ratifica del trattato della linea ad alta velocità Torino-Lione tra Italia e Francia.

Si tace cioè qualcosa che dovrebbe essere spiegato meglio, visto che il 20 novembre scorso proprio il governo strombetta alla bersagliera l’incontro tra Letta e Hollande per la ratifica del medesimo trattato, guarda caso passato soltanto dalla Camera. Cosa peraltro denunciata allora dal solo M5S a cui nessuno dà peso, perché l’importante è fare, e fare in fretta. Si disse allora che la ratifica arrivava monca, dal momento che in Francia era passata attraverso l’Assemblea Nazionale, ma in Italia mancava appunto della dovuta discussione in Senato. La si fa ora. Ma ripetendo ora che si va verso la ratifica del trattato, lo stesso ratificato allora a tambur battente con energiche  e fotogeniche strette di mano franco-italiane. Cose fatte alla buona. Senza pretesa di rigore.  Senza formalità. Senza chiarezza.

Ma intanto la si tace. Senza tacere l’astio verso la Valle che resiste, verso un movimento che non si è riusciti a spaccare in tanto tempo. Tanto vale colmare il pozzo di San Patrizio mai pieno di oppositori; individuare un nemico, un fronte; parlare di una lotta popolare in termini di guerra, di raid, di blitz, di agguerriti assalti. Esagerare i fatti, accusare di terrorismo per ciò che è stato null’altro che danneggiamento. Aggredire verbalmente facendo sempre ben attenzione a restare molto al di sopra delle righe. Esasperare i toni, le preoccupazioni, le reazioni. L’importante è tracciare uno spartiacque, una demarcazione precisa che delinei chi sta di qua e chi sta di là, chi sono i buoni e chi sono i cattivi, i cittadini e i criminali.

E sedere con gli amici. Vorrai mica farti andare di traverso il pranzo?

M.B. 07.04.14

Giorni di Pasqua tra preparativi e festeggiamenti in Clarea

di Gabriella Tittonel

Gabriella_59_no tav Clarea 21 4 2014 037

Alcuni giorni prima delle festività della Pasqua il cantiere in Clarea è stato interessato dalle immancabili “pulizie di Pasqua”, come si conviene in ogni “casa” in questi giorni.

E così si è effettuata una ultima visita, immancabile ormai(?) il giovedi, con la talpa Gea messa praticamente a riposo, cosicché anche i polmoni e quant’altro dei valsusini per alcuni giorni si è messo  anch’esso al riparo dai leggerissimi pulviscoli, terribilmente cattivi quanto minuscoli…

Poi c’è stato l’ennesimo passaggio d’acqua al centro delle strade, mentre  un altro camion, questo della Smat, lo si è trovato sulla grande strada esterna, così affamata di bosco tanto che se ne è  mangiato un bel pezzo, comprendo l’erba e i fiori di un bel metro di terre variamente provenienti da vecchi trasporti del tempo della costruzione dell’autostrada e di nuovi dal ventre della galleria.

Gabriella_59_no tav Clarea 21 4 2014 016

Acqua Smat (?) utilizzata per inumidire i semi d’erba appena consegnati al terreno, per far sembrare meno impattante il gradino che ora taglia il bosco, gioiello di compensazione davvero encomiabile!

Altra erba si pensa che tra breve spunterà invece a fianco delle caserme, dove un “tappeto” di plastica a maglie larghe, di un incredibile color azzurro verde è stato sistemato, giusto per rendere meno sgomenta la vista di tanto scempio ambientale…

Insomma i preparativi per la Pasqua e Pasquetta sono stati fatti, peccato che nel lunedì di pasquetta per molti viaggiatori non sia stato possibile oltrepassare il ponte del Clarea per raggiungere le grotte della zona archeologica, come si era previsto di fare… E così la vista di tanto lindore nel cantiere è stata possibile  solo per un gruppo… Per chi è giunto dalla Ramat, per chi è arrivato all’alba e per chi ha guadato il torrente… Per gli altri invece c’è stato l’ormai consueto incontro sul ponte, divise da una parte, valsusini e amici dall’altra.  E per tutti la stessa risposta: “oggi non si può passare, c’è un’ordinanza del Prefetto”… ma di ordinanza scritta neppure l’ombra…

Gabriella_59_pasquetta 2014

In questo territorio di Valsusa sul quale si raccontano un sacco di storie, anche di pura fantasia, di fatto a seconda del tempo e dell’umore, ci sono spazi che si aprono e si chiudono… e così le recinzioni sormontate di scarnificanti fili israeliani si vedono un poco di lontano…  Ma chi crede ancora alla favola di grande opera condivisa e indispensabile?

G.T. 21 aprile 2014

REPRESSION EN UKRAINE ET VIOLATION DES DROITS DE L’HOMME : MOSCOU DRESSE UNE « LISTE NOIRE »

KH & LM / avec RIA Novosti / 2014 04 21 /  EODE PO - r+®pression et Dh en Ukraine (2014 04 21) FR

La ‘Chambre civile russe’ – la 3e chambre russe représentant la société civile, élément de Démocratie directe ignorée des kremlinologues, et spécialisée dans les droits de l’Homme (et oui c’est çà la soi-disant « dictature de Poutine » (sic) (*) – dresse une « liste noire » des politiques, des représentants des milieux d’affaires et des responsables des forces de l’ordre qui violent les droits de l’Homme en Ukraine, et proposera aux autorités russes d’imposer des sanctions à leur encontre, a déclaré ce lundi à RIA Novosti Gueorgui Fiodorov, membre de la Chambre.

 « Actuellement, nous recueillons toutes les informations (sur les violations des droits de l’Homme en Ukraine, ndlr), je pense que d’ici la semaine prochaine le travail sera terminé et rendu public. Parallèlement, nous avons entrepris de dresser une « liste noire » des personnes qui violent les droits de l’Homme et nous proposerons aux dirigeants de notre pays d’imposer des sanctions à leur encontre.

 Il s’agit de plusieurs représentants de la classe politique et des milieux d’affaires ukrainiens – les oligarques de type mafieux à qui la junte de Kiev a vendu les régions de l’est – qui organisent la terreur (via les mercenaires de Academi/Blackwater et leurs services de sécurité privés liés au crime organisé), possèdent des actifs et des intérêts en Russie. Nous estimons qu’en raison de l’actuelle situation politique, ils doivent faire l’objet de sanctions », a indiqué le responsable.

 KIEV AUX ABOIS AMPLIFIE LA REPRESSION

 Depuis plusieurs semaines, les partisans de la fédéralisation organisent des meetings et des manifestations dans le sud-est de l’Ukraine. La semaine passée, Kiev a annoncé le début d’une opération « anti-terroriste » de grande envergure dans la région, impliquant l’armée.

 Au lieu d’amnistier les partisans de la fédéralisation de l’Ukraine interpellés, Kiev poursuit les arrestations et viole par ailleurs les droits des journalistes, a déclaré encore ce lundi à Moscou le ministre russe des Affaires étrangères Sergueï Lavrov à l’issue de négociations avec son homologue mozambicain Oldemiro Baloi. “Une des clauses de l’accord de Genève exige d’amnistier les prisonniers politiques et les protestataires. Cependant, au lieu d’amnistier les personnes incarcérées, notamment le gouverneur populaire de Donetsk Pavel Goubarev, les autorités ukrainiennes continuent d’interpeller des leaders politiques du sud-est du pays”, a souligné M.Lavrov.

 En outre, Kiev interpelle et arrête des journalistes, a expliqué Lavrov. “Les journalistes non seulement russes, mais aussi étrangers ne sont pas autorisés à se rendre dans les régions ukrainiennes pour voir ce qui se passe là-bas. C’est révoltant”, a dit le ministre.

 « Un changement de pouvoir ayant des caractéristiques d’un coup d’Etat s’est produit à Kiev le 22 février 2014 » dit Moscou. La Rada suprême (parlement) a destitué le président Viktor Ianoukovitch, réformé en la violant la Constitution et fixé l’élection présidentielle au 25 mai.

 Refusant de reconnaître les nouvelles autorités, les habitants de plusieurs régions du sud et de l’est tiennent des meetings de protestation, exigeant la tenue d’un référendum sur la fédéralisation de l’Ukraine. Mardi 15 avril, le ‘président ukrainien par intérim’ (désigné en violation de la constitution) Alexandre Tourtchinov a lancé une opération militaire contre les manifestants.

 KH & LM / EODE Press Office

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Photo : Luc Michel lors d’une conférence à la Chambre Civile Russe en octobre 2011. Avec le logo de la 3e Chambre russe …

(*) plein d’informations sur la CHAMBRE CIVILE RUSSE (parfois dite ‘civique’ en français) sur la PAGE spéciale d’EODE :

EODE – International Conference “Monitoring of the electoral process”

https://www.facebook.com/pages/EODE-International-Conference-Monitoring-of-the-electoral-process/123345831106781

EST UKRAINE : A LUGANSK LE REFERENDUM ARRIVE !

Fabrice BEAUR / En Bref / avec PCN-SPO / 2014 04 21 /

http://www.lucmichel.net/  LM.NET - EN BREF FB referendum a Lugansk (2014 04 21) FR

Le combat pour le référendum continue dans les régions de l’Est.

Dans cette vidéo, nous voyons un porte-parole du soulèvement populaire (devant le bâtiment des services de sécurité ukrainiens pris dès le premier jour) déclarer une réunion populaire de masse pour lundi matin afin de mettre en marche le processus référendaire.

 Video sur : 

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=BEl6g0slNV0

Ce porte-parole énumère les trois choix qui seront offerts aux électeurs de la région :

1. Devenir une entité fédérative d’une Ukraine fédérale.

2. Devenir un sujet de la Fédération de Russie.

3. Conserver une Ukraine unitaire.

 L’accord de Genève ne ressemble à rien. Les attaques de Praviy Sektor avec la complicité des forces de Kiev contre les villages autour de la ville de Slavianks et ce dimanche soir dans la banlieue de Slavianks, l’arrestation du leader anti-Maïdan ce week-end également à Kharkov (sur le prétexte de destruction de distributeurs automatiques de billets de banque) démontrent qu’il n’y a rien à attendre de la Junte de Kiev.

  Le référendum doit avoir lieu. Ce qui sera le cas semble-t-il dans les régions du Donetsk et de Lougandsk mais qui reste improbable de part la répression des mouvements populaire dans les autres régions du Sud. Gageons que ces deux régions feront figure d’exemples et tracerons la voie à suivre et de façon plus massive des autres régions du Sud. Et tout particulièrement de la région d’Odessa.

 FB

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Fabrice BEAUR /

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VERS UN COUP D’ETAT MILITAIRE A KIEV ?

 LM / En Bref (4) / 2014 04 18 /  Avec LVDR – RIA Novosti – PCN-SPO /  LM.NET - EN BREF LM vers un coup d'+®tat +á kiev (2014 04 18) FR

Mes analyses des dernières semaines se confirment. J’annonçais la perte de contrôle de la Junte de Kiev, illégitime et minoritaire, sur le pays. « Que contrôle encore Kiev ? » écrivais-je il y a quelques jours, annonçant un « tournant à l’est ».

 Un collègue russe, le général Leonid Ivachov, partage mes analyses. « L’armée ukrainienne ne tirera pas sur les civils » dit-il. « L’armée ukrainienne a déclaré qu’elle n’obéirait pas aux ordres s’ils impliquaient de tirer sur des civils. Le gouvernement de Kiev craint que les militaires organisent un coup d’Etat », estiment les experts interrogés jeudi par RIA Novosti.

Près de 60 soldats ukrainiens envoyés à Kramatorsk en véhicule blindé pour participer à une opération militaire contre les partisans de la fédéralisation du pays ont finalement pris le parti des manifestants. « Il fallait s’y attendre. Le gouvernement illégitime, le coup d’Etat et le banditisme général indignent les soldats et les officiers. Quand ce gouvernement illégitime leur donne l’ordre de mener une guerre contre leurs propres compatriotes, ces soldats et officiers prennent la bonne décision, la seule qui puisse être prise », déclare le général Leonid Ivachov, ancien commandant de la Direction générale de la coopération militaire internationale auprès du ministère russe de la Défense, dans une interview accordée à RIA Novosti.

 L’« EUPHORIE DU MAÏDAN » EST PASSEE :

L’ARMEE S’AFFIRME COMME LA PRINCIPALE FORCE POLITIQUE DU PAYS

 Il ajoute que « certains des commandants qui viennent d’être nommés pourraient faire preuve de plus de détermination mais que la situation s’est déjà renversée en Ukraine ». D’après le général, l’« euphorie du Maïdan » est passée et le fait qu’aujourd’hui l’armée s’affirme comme la principale force politique du pays était « attendu”. « Aujourd’hui, le gouvernement de Kiev craint que les militaires fomentent un coup d’Etat pour rétablir l’ordre », a déclaré le général Ivachov.  Selon lui, un « général puissant » pourrait prochainement sortir de l’ombre, qui proclamerait l’illégitimité du gouvernement. « Des confrontations ponctuelles sont possibles mais les soldats et les officiers subalternes ne combattront pas », pense-t-il.

 Un troisième expert, Igor Korotchenko, rédacteur en chef de la revue ‘Défense nationale’ et membre du Conseil public auprès du ministère russe de la Défense, est également de cet avis. Il pense que l’armée ukrainienne n’exécutera pas les ordres criminels venant de Kiev. « L’armée ukrainienne refusera simplement d’obéir à ces ordres. Aujourd’hui elle passe de facto du côté du peuple et c’est un facteur crucial, qui déterminera à terme la dynamique d’évolution de la situation dans le sud-est de l’Ukraine, où ont lieu des manifestations de masse contre le régime de Kiev », a-t-il déclaré à RIA Novosti.

 D’après l’expert, l’armée ukrainienne fait simplement « un choix historique” en décidant de ne pas tirer sur les civils. « Le passage de l’armée ukrainienne dans le camp de l’opposition montre que dans une certaine mesure, l’armée détermine son futur choix politique et ce choix ne sera pas en faveur de Tourtchinov et d’Iatseniouk », ajoute Igor Korotchenko. Selon lui, le ministère ukrainien de la Défense devrait avoir pour tâche prioritaire de maintenir le contrôle des troupes. « Ce passage du côté de la population et ce refus d’obéir aux ordres crée un précédent et désormais, il est primordial pour le ministère ukrainien de la Défense de rétablir le contrôle », pense l’expert.

 Pour lui, les unités militaires n’ont pas reçu suffisamment de nourriture et des rations de combat envoyées par les USA à titre d’aide humanitaire en Ukraine sont apparues sur le marché noir. Quand je dis que la junte de Kiev sont des « pieds-nickelés » ce n’est que l’exacte vérité.

 A son tour, le général Evgueni Boujinski, ex-responsable de la direction des accords internationaux auprès du ministère russe de la Défense, estime lui aussi « que l’armée ukrainienne est affaiblie à un tel point qu’elle est incapable de mener une opération militaire ». « Dans l’ensemble, l’armée ukrainienne est dans un état déplorable du point de vue opérationnel et de l’attention qui lui était accordée ces derniers temps », a déclaré le général.

Selon lui, le matériel est également dans un état lamentable. « Globalement obsolète et hors service. Les unités opérationnelles sont toutes basées dans l’ouest et dans le centre. Il n’y a pas d’unités particulières dans l’est », a expliqué Evgueni Boujinski.

 Quo vadis in Kiev ?

Luc MICHEL

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Luc MICHEL /

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PAS DE TREVE PASCALE POUR ‘PRAVIY SEKTOR’ A SLAVIANSK

LM & FB / En Bref / 2014 04 21 / Avec LVDR – RIA Novosti – PCN-SPO /  LM.NET - EN BREF LM & FB pas de tr+¿ve +á Slaviansk (2014 04 21) FR

La Russie est « indignée par la provocation meurtrière survenue dans la ville ukrainienne de Slaviansk » qui témoigne selon Moscou « de la réticence de Kiev à désarmer les extrémistes opérant dans le pays », a annoncé dimanche le ministère russe des Affaires étrangères.

 « KIEV RETICENT A DESARMER LES EXTREMISTES » DIT MOSCOU

 “Nous sommes étonnés par le fait que cette tragédie s’est produite après la signature le 17 avril à Genève d’une déclaration (…) qui appelle notamment à renoncer à toute sorte de violence, d’intimidation et de provocation”, lit-on sur le site ministériel. Moscou insiste sur le “strict respect par la partie ukrainienne de ses engagements assumés en vue de désamorcer la crise dans le sud-est du pays”.

Plus tôt dans la journée, le ministère ukrainien de l’Intérieur a fait état d’un mort et de trois blessés dans un échange de tirs survenu près d’un poste de contrôle dans la ville de Slaviansk (est), théâtre d’un bras de fer entre les partisans de la fédéralisation du pays et les forces armées envoyées par Kiev, des miliciens néonazis de Praviy Sektor intégrés à la pseudo ‘garde nationale’ de la junte de Kiev .

Pour Moscou, l’accord international de Genève de jeudi sur la situation en Ukraine doit mettre la priorité au désarmement des groupes “fascistes comme Pravy Sektor”, qui ont participé aux protestations de la place Maïdan à Kiev, a déclaré le ministre russe des Affaires étrangères.

 SLAVIANKS : NOUVELLES ATTAQUES ARMEES DES POINTS DE CONTROLE POPULAIRES /

 Des inconnus ont à nouveau attaqué des points de contrôle de la ville de Slaviansk selon les forces d’autodéfense du Donbass. Selon l’agende de presse Interfax, des inconnus ont ouvert le feu sur trois barrages routiers dans la banlieue de la ville de Slavyansk sous le contrôle des forces de défense du Donbass. Après sa première attaque, la milice nazie Praviy Sektor continue ses attaques meurtrières contre la ville libérée de Slavianks.

Que fait le “pouvoir” de la Junte de Kiev ? Rien ! Ce serait la fin de son pouvoir qui ne tient que sur les milices qui imposent la violence “démocratique pro-occidentale”.

Que dit l’UE ? Que dit Kerry ? Rien ! En effet, ils ont inventé une nouvelle catégorie de nazis, les “nazis démocratiques”.

 SLAVIANSK EN ETAT DE SIEGE CE 20 AVRIL 2014.

 Notre photo : Les barricades et les blindés de la 25e Brigade parachutiste de Dniepropetrovk passés à la rébellion (la brigade a été dissoute par la junte de Kiev et ses officiers poursuivis malgré les promesses d’amnistie des pseudo « accords de Genève »).

En face les miliciens néonazis de Praviy Sektor intégrés à la soi-disant ‘garde nationale’ de la junte de Kiev qui n’est rien de plus que la légalisation des milices néofascistes de Svoboda et du Secteur Droite. Précisément les « extrémistes à désarmer en priorité » selon la vision des accords de Genève développée par Moscou …

 LM & FB

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Luc MICHEL /

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LA MOBILISATION NE FAIBLIT PAS CONTRAIREMENT A LA DESINFORMATION DES MEDIAS DE L’OTAN

LM & FB pour PCN-SPO /

Avec RT – LVDR – RIA Novosti – Interfax- lucmichel.net / 2014 04 20 /

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PCN-SPO - mobilisation +á l'est ukrainien (2014 04 20) FR 1

LES PARTISANS DU REFERENDUM RASSEMBLES DEVANT LE BATIMENT DE L’ADMINISTRATION A DONETSK

 La situation près du bâtiment de l’administration publique régionale de Donetsk est calme, il y a plusieurs centaines de partisans de référendum du Donbass.

La plupart des personnes présentes sont des représentants de force d’auto-défense, des miliciens. En plus, des citoyens ordinaires arrivent également à l’édifice de l’administration régionale. Il n’y a pas du meeting, les rassemblés forment de petits groupes et parlent de l’avenir politique du pays.

 DONETSK REFUSE DE RECONNAITRE L’ACCORD DE GENEVE /

 La République populaire du Donetsk refuse de reconnaître l’accord de Genève et déclare continuer la lutte pour la tenue d’un référendum sur le devenir de l’Est ukrainien a déclaré un de ses leader, Dennis Pushilin, lors d’une conférence de presse à Donetsk ce vendredi 18 avril.

Les autorités de la République populaire du Donetsk, organe du pouvoir du soulèvement populaire dans la région de la ville de Donetsk déclarent n’accepter le dialogue avec la Junte de Kiev qu’après que les sièges des administrations et autres bâtiments publics à Kiev et dans l’ouest ukrainien soient levés et que les milices armées ultra-nationalistes (auto-défense du Maïdan) et les nazis de Praviy Sektor soient dissoutes et cela de manière effective.”C’est seulement alors à ce moment-là que nous serons prêts pour le dialogue” a déclaré Pushilin.

 Cet accord n’est qu’un jeu de dupe. D’ailleurs Obama et tout de suite après son petit roquet ou Chihuahua Fabius (c’est selon) ont déclaré être prêt à de nouvelles sanctions si les Russes n’appliquent pas cet accord… Comme si Moscou dictait les revendications et les aspirations du soulèvement populaire. La crise ukrainienne n’est donc pas terminée puisque la Junte de Kiev a déclaré continuer son opération “anti-terroriste” dans les régions de l’Est.

 Pour la Paix en Europe, il va bien falloir abattre ces fous de Kiev aux mains de la politique U.S. de déstabilisation de l’Europe. Mais n’oublions pas que le combat du peuple en armes dans les régions de l’est de l’Ukraine est un des premiers combats populaires contre l’OTAN. Quoi qu’il puisse arriver par la suite, c’est bel et bien l’OTAN qui devra être le cœur du combat pour la libération nationale de notre patrie continentale : l’Europe !

 PCN-SPO - mobilisation +á l'est ukrainien (2014 04 20) FR 2

NE PAS OUBLIER LE FRONT SUD DE L’INSURRECTION EN UKRAINE :

MEETING A ODESSA CE 20 AVRIL 2014.

 A Odessa les manifestants ont exigé la démission du maire …

Des milliers de personnes ont défilé dans les rues de la ville d’Odessa, en exigeant un référendum pour arrêter la répression politique et leur désapprobation des ultra-nationalistes de Kiev. Le défilé s’est terminé avec un meeting dans la plaine de Koulikovo, où les manifestants ont exigé la démission du chef de l’administration d’Odessa, Vladimir Nemirovski. Les militants ont également l’intention de créer une collectivité territoriale qui sera l’autorité locale. Mercredi dernier, les militants anti-Maïdan avaient annoncé la création de la République populaire d’Odessa.

 LM & FB

 # Infographie AFP sur LA SITUATION EN UKRAINE …

Comme d’habitude l’AFP oublie Odessa, où une république populaire a aussi été proclamée. Il ne faut surtout pas montrer ou dire que la junte de Kiev perd aussi le contrôle du sud …

Le pourcentage de russophones est aussi bidonné pour Odessa …

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‘EASTER TRUCE’ BROKEN: FIVE DEATHS IN OVERNIGHT CHECKPOINT RAID IN EASTERN UKRAINE

KH & LM for PCN-SPO / With RT – RIA Novosti – Interfax- lucmichel.net / 2014 04 20 /

http://www.scoop.it/t/pcn-spo – https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office  PCN-SPO - Ukraine eastern truce broken (2014 04 20) ENGL 1

Five people have been killed in a gunfight in Slavyansk, a city in eastern Ukraine held by anti-government protesters. The fatalities include three protesters and two attackers, who are believed to be from the Right Sector paramilitary. The deaths came after a night attack on a protester checkpoint on the outskirts of the city. Four cars drove by the checkpoint and opened fire at the local residents manning it, killing two people and seriously injuring several others.

 “They approached with their high beam headlamps on. Our man went to them and asked not to blind us, show IDs and open the trunk for inspection. Then an assault rifle got stuck out of the window and he was gunned down,” an eyewitness, Vladimir, told RT. He added some of the people trying to flee the attackers were shot in their backs. One gunshot victim died later in hospital from a head wound, local medics confirmed. Two others are undergoing treatment.

 The checkpoint was in the control of 26 civilians armed with bats. Their lack of firearms was due to a so-called “Easter truce” announced by both the Kiev authorities and the protest leaders to de-escalate tension. Among the victims of the night attack is Sergey Rudenko, 53, who worked as a school bus driver, his wife told RIA Novosti. He lived in a village near Slavyansk and was guarding the checkpoint on Easter night together with his two adult sons.

 As the civilians were pinned down, a group of 20 protesters with firearms came from the city. They opened fire on the attackers, killing two of them and sent the rest running. Five attackers were injured by the retaliating forces, protest leader, Vyacheslav Ponomaryev, said.

 Donetsk region’s junta interior ministry confirmed fatalities in the gunfight, but said it has information on only three deaths – two among the local residents and one among the attackers. The identity of the attacker is yet to be established, the law enforcers said.

 The protesters captured two of the attackers’ four cars, which were damaged in the gunfight and later torched by protesters angry over the deaths of their fellow Slavyansk residents. Footage of the equipment confiscated showed firearms including a machine gun, a night vision device, aerial photos of Slavyansk, military uniforms, camping tools and other things handy for guerrilla warfare.

 Later on Sunday the protesters claimed they had detained one of the perpetrators who confessed he was from the Right Sector. “The young man lost his squad and was trying to flee Slavyansk hitch-hiking towards Kharkov,” one of the self-defense members told RIA Novosti. The detainee is 22 years old. He said he came from the Vinnitsya region to Kiev for the EuroMaidan protests and there he joined the Right Sector. There was also found a medallion with Right Sector paramilitary symbols, which implicated the radical nationalist movement in the attack.

 The attackers may have been planning a subsequent raid on the protester-held TV tower in Slavyansk, which is marked by a circle on the maps discovered at the captured cars, Ponomaryev said. The protester’s self-defense force HQ told Interfax that there were reports of gunfire near four other checkpoints overnight, but no clashes happened at either of them.

 In a separate incident in central Slavyansk, two people have been injured overnight, after a group of unidentified gunmen fired at them. Two young men were shot in the leg after they ignored an order to stop and tried to flee, RIA Novosti reported. The report gives no account of events after the shooting, but both victims are now in hospital.

 Protest leaders ordered a curfew in Slavyansk between 12:00pm and 06:00am in response to the overnight violence. Ponomaryev also called on Russia to send peacekeepers to Slavyansk to protect local citizens from further attacks. “They are killing our brothers. It’s open warfare against the people,” he said. “They don’t talk to us, they simply kill.”

 The Russian Foreign Ministry condemned the night’s violence on Sunday, saying it puts in question Kiev’s ability to disarm radical groups.

 Protesters in eastern Ukraine have captured government buildings across the Donetsk region over the past two weeks. They call the authorities in Kiev illegitimate and are demanding a referendum to vote on autonomy for their region. Similar calls are coming from other eastern Ukrainian regions. And from Odessa in the south.

 Kiev deployed military and special operation troops to the Donetsk region in a bid to crackdown on what they referred to “terrorist actions” by the protesters. The crackdown so far has been futile, with a number of troops switching sides to the protesters. There are indications that the Kiev authorities simply do not have enough loyal troops to crackdown on the protest. On Saturday the Interior Ministry called without shame on former members of the Berkut riot police, which had been branded as thugs and criminals by the new authorities, to return to service. The ministry said the Berkut troops must forget their past grievances (sic) and protect Ukraine from what Kiev calls a secret invasion by a covert Russian operation (resic). The allegations have not been confirmed by an OSCE observer mission in the Donetsk region.

Russia, Ukraine, the US and the EU signed an agreement this week in Geneva aimed at de-escalating the tension in Ukraine. One of the key points in it is disarming militias and paramilitary units in the country. But neither Right Sector and similar pro-Maidan groups nor the anti-Maidan militias in the east seem to be willing to take the first step.

  KH & LM

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SYRIE: LA PRESIDENTIELLE AURA LIEU LE 3 JUIN

Syria Committees – Comités Syrie / avec SANA – AFP / 2014 04 22 /

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SYRIA - pr+®sidentielle en Syrie (2014 04 22) FR

Le scrutin présidentiel en Syrie, qui devrait aboutir à la réélection de Bachar al-Assad, aura lieu le 3 juin, a annoncé lundi le président du Parlement, Mohammad al-Laham.

“Je fixe la date de l’élection d’un président pour la République arabe syrienne (…) pour les citoyens résidant en Syrie le mardi 3 juin”, a-t-il annoncé lors d’une réunion solennelle du Parlement. Les dépôts des candidatures pourra se faire à partir de mardi et jusqu’au 1er mai, a-t-il précisé.

Jusqu’à présent, Bachar al-Assad -comme son père Hafez précédemment -, avait été élus par référendum. La nouvelle Constitution approuvée en 2012 donne pour la première fois la possibilité à plusieurs candidats de se présenter. Selon les clauses approuvées par le Parlement le 14 mars, le futur président doit avoir vécu en Syrie de manière continue au cours des 10 dernières années. En outre, tout candidat à la présidentielle devra obtenir le soutien d’au moins 35 députés sur les 250 que compte le Parlement.

Bachar al-Assad, qui n’a pas encore annoncé officiellement sa candidature, avait affirmé en janvier dans une interview à l’AFP qu’il y avait “de fortes chances” qu’il se représente.

Confronté depuis trois ans à une rébellion armée, à prolongements terroristes, qui veut sa chute, et devant laquelle il a fait front avec résolution, Assad n’a pas encore officiellement annoncé son intention de briguer un troisième mandat lors du scrutin attendu avant juillet, mais il avait affirmé en janvier à l’AFP qu’il y avait de “fortes chances” qu’il le fasse. Début mars, le Parlement syrien a voté une loi qui exclut de facto une participation de l’opposition en exil à la prochaine élection présidentielle et ouvre la voie à la réélection de Bachar al-Assad.

  LM

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“SYRIA TO HOLD PRESIDENTIAL ELECTION ON JUNE 3”: STATE MEDIA

Syria Committees – Comité Syrie / Breaking News / With SANA / 2014 04 22 /

https://www.facebook.com/syria.committees – http://www.syria-committees.org/  SYRIA - pr+®sidentielle en Syrie (2014 04 22) ENGL

Syria will hold a presidential election on June 3, state media reported on this Monday, setting the date for a vote likely to give President Bashar al-Assad a third term.”The 3rd of June is the date for the election,” Syrian state television said, quoting the parliament speaker.

Assad has not said whether he will stand again, but his allies in Russia and in Lebanon’s Hezbollah Shia movement have predicted he will participate and win.

In Damascus, preparations for Assad’s candidacy have already begun. Announcing the election on state television, the parliamentary speaker, Mohamed Jihad al-Laham, said requests for nomination would be accepted until 1 May. Voting for Syrians outside the country would take place at Syrian embassies on 28 May, he said. Syria’s parliament set residency rules for presidential candidates in March, a move that would bar many of Assad’s foes who live in exile.

Assad said last week the conflict had reached a “turning point” due to his forces’ military gains against the rebels.

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