Elezioni in Valle. L’intrigo di Condove

Una lista che si definisce No Tav ma vicina alle posizioni di Ferrentino e insieme al Pd si è materializzata a Condove con l’unica prospettiva di togliere voti a Veggio. Incoscienza o impostura? Prc ci casca e si assume una grande responsabilità.

di Fabrizio Salmoni

 Le cose si stanno gradatamente mettendo in ordine per quel che riguarda le elezioni amministrative in Val Susa: le conferme di Plano a Susa, Casel a Bussoleno e la new re-entry di Joannas a Chiomonte parlano un linguaggio No Tav abbastanza chiaro almeno per quanto riguarda i centri nevralgici della resistenza all’opera. Rimane ancora qualche nebulosa per S.Antonino dove pare che i 5 Stelle appoggino la lista Favro Bertrandomentre il nodo cruciale di Condove è il più critico. Non tanto per la lista Buongiorno Condove di Alberto Veggio i cui contorni sono chiari e definiti, anche sulle alleanze (pieno appoggio dei 5 Stelle), quanto per la presenza della cosiddetta Lista Sarti che dichiara di qualificarsi come lista No Tav, una contraddizione magnificata dalla sua stessa esistenza e anche dall’identità dei promotori. Perchè? Per decodificare la situazione bisogna fare riferimento al passato prossimo: l’assemblea popolare del 22 Febbraio a Bussoleno vedeva i rappresentanti di tutte le componenti del Movimento promettere dal palco di impegnarsi per l’unità delle liste civiche No Tav, “per vincere ovunque…superando le questioni personali e le differenze politiche“. Significativamente Sel era assente “per impegni” mentre era presente e particolarmente accorato Ezio Locatelli, segretario provinciale di Prc. Solo un paio di settimane ed ecco comparire dal nulla questa Emanuela Sarti con la sua proposta di lista “No Tav”. Un personaggio noto in Valle la Sarti: era Assessore alla Montagna nella giunta DeBernardi nel 2009 quando la coraggiosa sindaca si sfilò insieme ad altri colleghi dall’Osservatorio di Virano. Occorreva solidarietà e solidità ma a quel punto, la componente più legata a Ferrentino e prossima al Pd si sfilava e lasciava la De Bernardi sola in una sorta di immobilità amministrativa che sarebbe durata quasi un anno favorendo la successiva (e conseguente) affermazione per qualche decina di voti del centrodestra. La Sarti diede le dimissioni dalla giunta per protestare contro l’abbandono dell’Osservatorio da posizioni vicine a quelle di Ferrentino. Con Condove governata dal centrodestra la Sarti approdava al M5S iscrivendosi al blog di Grillo e dandosi disponibile come osservatore di lista per ben due volte – come ricorda Francesca Frediani (candidata regionale dei 5S) – conducendo qualche polemica di disturbo da posizione interna alle liste degli iscritti.

Con l’avvio dell’attuale campagna elettorale, la Sarti lascia senza apparente motivo il M5S, arruola il Pd Suppo, un Pd ortodosso, segretario di zona e membro dell’Assemblea Nazionale del Partito, e vara la sua lista. Il Prc è indeciso: vuole una presenza visibile di comunisti. Sonda Veggio chiedendogli due posti in lista e riceve un cortese rifiuto a nome della coesione di un gruppo che si è distinto in questi anni per il lavoro politico collettivo contro il Tav e ricordando l’assenza di Prc. A questo punto i Comunisti si offendono e si trasferiscono armi e bagagli con la Sarti che i posti in lista glieli dà subito. Locatelli, da noi interpellato, giustifica la scelta dicendo che anche la lista Sarti è No Tav ma si ripropone di verificare. A tutt’oggi però niente sembra essere cambiato. L’interrogativo che si pone l’osservatore è banale: come fa a essere No Tav una lista promossa da un personaggio ambiguo come la Sarti, che in sintonia con Ferrentino ha accettato l’Osservatorio, che ha contribuito a neutralizzare la giunta No Tav DeBernardi e che, dopo un intermezzo 5S non pervenuto ora si allea senza esitazioni con il Pd?

L’opinione corrente è che la lista Sarti sia un’operazione ispirata dal Pd di Chiamparino, che ha appena messo in lista regionale Ferrentino come suo proconsole in Val Susa per ostacolare l’affermazione delle liste civiche No Tav, nel caso di Condove per togliere voti alla lista Veggio e favorire il centrodestra, minore dei mali (che tuttavia sembra presentarsi diviso alle elezioni). Niente da stupirsi, pura dottrina Chiamparino da sempre: con chiunque per fermare i No Tav e all’inferno le differenze e i valori!

E Prc ci è cascata in pieno, accecata da rancori personali e dalla necessità di sentirsi viva senza rendersi conto del disastro di immagine a cui si espone per il futuro visto che comunque la lista Sarti non sembra avere prospettive se non quella di togliere voti a Veggio. Se Veggio dovesse perdere per pochi voti, Prc avrebbe chiuso definitivamente in una Valle già diffidente nei suoi confronti per la partecipazione alla giunta Chiamparino al Comune di Torino ai tempi del “decalogo” Prodi. In questa situazione non resta che chiedersi se la lista Sarti sia frutto di incoscienza o di provocazione politica. Veggio si dice moderatamente preoccupato perchè “il lavoro di questi anni garantisce un risultato positivo e il sostegno dei 5 Stelle che a Condove sono andati oltre il 40% nel 2010 rafforza la fiducia” ma stigmatizza negativamente l’operato della Sarti “Se non vincessimo per pochi voti sarebbe anche colpa loro“. “E poi – continua Veggio – non basta dirsi No Tav, bisogna dimostrarlo e la Sarti semmai ha sempre dimostrato il contrario“. Anche l’opinione di Barbara De Bernardi, una che aveva 19 pagine di buone ragioni contro il Tav nel suo programma di governo di Condove, è netta: “A Condove c’è una lista No Tav di troppo e quella di Veggio c’era già prima…Non c’è ragione di averne due e l’esempio da seguire era quello di altre situazioni come per esempio a Susa dove, malgrado maldi pancia e posizioni differenti, c’è chi si è tirato indietro per non creare confusione e portare a buon fine la battaglia contro il Tav“. C’è quindi da sperare che i cittadini di Condove vedano il trucco e lo annullino. C’è ancora tempo per un chiarimento? Sembra di no, la consegna delle liste è fra meno di una settimana poi non si torna più indietro.(F.S. 19.4.2014)

Elezioni in Valle. L’intrigo di Condoveultima modifica: 2014-04-20T22:08:48+02:00da davi-luciano
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