“I CANI CHIUSI IN CANILE MOSTRANO SEGNI DI MALATTIA MENTALE”

NELCUORE.ORG
POSTED BY AMMIANO MARCELLINO ON APR 10, 2014

I cani chiusi in canile mettono in atto comportamenti ripetitivi e ossessivi che spesso sono associati alle malattie mentali. Lo rileva uno studio condotto dall’Istituto di antrozoologia dell’università di Bristol su 30 pastori tedeschi in forze alla polizia inglese. I ricercatori hanno piazzato delle telecamere nel canile che ospita i cani poliziotto al termine del turno, scoprendo che 28 animali su 30 mostravano comportamenti ripetitivi. Tra questi, saltare sulle pareti o sul posto, con due o quattro zampe, girare in cerchio facendo perno sulle zampe posteriori, camminare lungo il perimetro del recinto, andare avanti e indietro seguendo una linea immaginaria. Stando allo studio, pubblicato sulla rivista “Physiology & Behaviour”, tali comportamenti associabili a disturbi mentali non indicano necessariamente una compromissione del benessere dei cani. In diversi casi, infatti, gli animali non avevano un alto livello di cortisolo, un ormone dello stress. Per i ricercatori è quindi ipotizzabile che alcuni cani usino i gesti ripetitivi come un meccanismo di “coping”, un modo cioè per affrontare lo stress derivante dall’essere chiusi in canile.
http://www.nuovaresistenza.org/2014/04/10/i-cani-chiusi-in-canile-mostrano-segni-di-malattia-mentale-nelcuore-org/

“State spalancando il tunnel alle Mafie” il discorso di Marco Scibona – video #notav

 scibona

Mercoledì 9 aprile 2014 arriva in aula la discussione sulla ratifica per l’accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l’esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione (TAV).
Dopo le proteste del gruppo M5S Senato, ecco il discorso in dichiarazione di voto del portavoce Marco Scibona:

“Intervengo in dichiarazione di voto con la pacatezza e tranquillità di chi ha la coscienza di avere la ragione dalla proprio parte.

Avrei preferito avere alla presidenza il Presidente Grasso, perchè quello di cui sto per parlare, lui ne è ben cosciente. Sicuramente avrà modo di leggere il resoconto e di darci la sua visione dei fatti.

Presidente, Colleghi Senatori, Governo,

non mi rivolgo solo a voi ma anche alla Direzione Nazionale Antimafia ed ai Procuratori generali delle Corti di appello ai quali ho inviato una mia nota. Ho denunciato alla DIA ed ai Procuratori Generali il pericolo connesso alla ratifica dell’Accordo 2012 tra Italia Francia: l’inapplicabilità del codice nazionale antimafia.

Scolpitevi nella mente l’art. 6.5. capoverso 2°:

Agli appalti e subappalti in territorio italiano verrà applicata SOLO la normativa francese. E’ da tempo che ci battiamo contro la ratifica dell’accordo. E’ da tempo che si conoscono le motivazioni di questa nostra opposizione.

Se conoscete l’art. 6.5 capoverso 2° dell’accordo e siete contro la MAFIA VOI voterete CONTRO la ratifica di questo accordi.

Se non conoscete il contenuto dell’art. 6.5. capoverso 2° e siete contro la MAFIA leggetelo prima di votare e voterete contro la ratifica.

Ma se conoscete l’art. 6.5 capoverso 2°, se siete contro la MAFIA e voterete a favore della ratifica, siete degli IPOCRITI.

Caro Presidente Grasso, Lei sì conosce l’art. 6.5. capoverso 2° e lei SI è contro la MAFIA, spero che metta in guardia i numerosi Senatori del suo partito.

E non fatevi illusioni, l’articolato in questione NON può essere emendato ed il regolamento di esecuzione NON può contenere disposizioni contrarie all’accordo.

Tale mostruosità non verrà corretta, come molti per ignoranza o in mala fede hanno detto, dalla risoluzione del Parlamento Europeo del 23 ottobre 2013 sulla mafia e appalti pubblici:

Quella è solo una risoluzione, una raccomandazione politica agli stati membri di dotarsi di una normativa antimafia. Nulla di più.

E VOI, ratificando tale accordo

rinunciate espressamente alla applicazione del NOSTRO codice antimafiaaglia ppalti in val di Susa
• conseguentemente vi ponete contro la risoluzione del Parlamento europeo di dotarsi di normativa antimafia: voi la cancellate per la sola valle di Susa che ha il tristissimo primato del primo comune sciolto per Mafia. Sì, avete intesto bene, il comune più a ovest di Italia, Bardonecchia fu sciolto per mafia nel 1995.

Ne avevamo parlato anche con il procuratore CASELLI dandogli il testo della nostra nota. Caselli, allarmato, ha ritenuto di contattare il Ministro Lupi.

Dopo questo mio intervento se voterete a favore della ratifica dell’accordo prendetevi questa responsabilità: avete consapevolmente aiutato la mafia e la ‘ndrangheta.

Ma non ho finito:

mi rivolgo anche agli amministratori Piemontesi, al candidato Chiamparino: si parla di secessione del nord est, di arresti e di carri armati, ma che dire di questo parlamento, di questi parlamentari che voteranno a favore della cessione di sovranità alla Francia di parte del territorio della Val Susa? Avete letto l’art. 10 punto 1 lettera D?

Chiunque subirà, anche in Italia, un danno a causa della costruzione e gestione del TAV non potrà richiedere tutela ai nostri giudici. Dovrà vedersela con il diritto francese. Avete sentito parlare di danni al Mugello? Dell’ultima sentenza?

Sapete che la Lyon Turin Ferroviaire (LTF) promotrice dell’opera, prevede una perdita di acqua da 60 a 125 milioni di metri cubi annui? La ratifica dell’art. 10 punto 1 lettera D è una vera e propria cessione di sovranità territoriale, la Val di Susa verrà sacrificata sull’altare del TAV.

E voi, collusi con le lobbies, approverete questo scempio. Ancora una volta appoggiate i potenti, gli affaristi, i vostri amici, a discapito dei cittadini italiani.

Noi del movimento 5 stelle, votiamo orgogliosi contro la ratifica di questo trattato, contro la mafia, contro la cessione di sovranità…A voi non rimane che vergognarvi!

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Il botta e risposta tra pubblici ministeri: Sparagna chiede 17 anni e 1 mese per un “battibecco” con i vigili urbani

http://www.nuovasocieta.it/cronaca/il-botta-e-risposta-tra-pubblici-ministeri-sparagna-chiede-17-anni-e-1-mese-per-un-battibecco-con-i-vigili-urbani/

Il botta e risposta tra pubblici ministeri: Sparagna chiede 17 anni e 1 mese per un “battibecco” con i vigili urbani
aprile 10

Chi non conosce Roberto Sparagna farebbe meglio a segnarsi nome e cognome. Infatti il pubblico ministero della Procura di Torino ha deciso di percorrere le orme di alcuni suoi colleghi, utilizzando il pugno di ferro contro gli esponenti del movimento antagonista torinese.

Il magistrato, “uno di sinistra” come si apprende dai rumors nei corridoi del Palagiustizia Bruno Caccia, si è occupato di molte inchieste scottanti, come ad esempio il processo Minotauro sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Ma è anche pm nel dibattimento per i fatti legati al G8 universitario.

Insomma un magistrato che se per alcuni è un emerito sconosciuto, rispetto ai suoi colleghi Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, che si occupano del maxiprocesso No Tav e di tutte le inchieste legate alla Val di Susa, pian pianino si sta facendo notare.

Ma dopo quanto chiesto ieri per un procedimento di primo grado, nei confronti di nove imputati vicino all’area dei centri sociali e del movimento No Tav, c’è da domandarsi, da cronisti e da osservatori esterni, se sulla “pelle” degli attivisti non ci sia una sorta di rampa di lancio che faccia andare alle stelle qualsiasi carriera.

Veniamo ai fatti. Il procedimento riguardava quanto accaduto il primo maggio del 2009 dopo la consueta manifestazione. La polizia municipale fermava un uomo mentre stava attaccando dei manifestini con lo scotch. A questo punto sarebbero intervenuti gli imputati per evitare che venisse portato via.

Non ci sono stati atti di violenza. Eppure il pm ha chiesto diciassette anni e un mese in tutto di pena. Tra gli imputati Lele Rizzo per il quale Sparagna ha chiesto tre anni e mezzo e cinque anni per Giorgio Rossetto, volti conosciuti del Movimento.

Rossetto era già stato condannato a cinque anni per il No Berlusconi Day e come pm c’era sempre Sparagna.

Dicevamo richiesta di pena sproporzionata, tanto che per rafforzare la tesi il pm ha mostrato delle immagini dove non c’erano atti di violenza, ma per Sparagna erano le espressioni facciali a essere violente.

Non sappiamo come andrà il procedimento, il difensore dei nove, l’avvocato Roberto Lamacchia ha preferito non commentare la richiesta del pubblico ministero. Resta il fatto che si ha la sensazione che al Palagiustizia è in atto una sorta di “gara” tra pubblici ministeri fatta di “botta e risposta” a colpi di pene più alte richieste.

Dove c’è poltrona c’è speranza

http://www.tgvallesusa.it/?p=7158TG Valle Susa

E’ da pochi giorni che, grazie al decreto Delrio, le province subiscono un mascheramento al luogo della alloro cancellazione, ovvero non saranno più elettive e si chiameranno città metropolitane. Viste queste novità già alcuni consiglieri cercano nuove poltrone.

Posted on 10 aprile 2014

E’ il caso di Antonio Ferrentino, consigliere provinciale uscente ed ora in quota PD, che entra nella lista civica dell’aspirante governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. Simbolo di questa lista e al tempo stesso manifesto politico è la sagoma del Monviso sovrastata da una bandire Si TAV. Scelta curiosa quella dell’ex presidente della Comunità Montana, che molti ricorderanno accanito oppositore al Treno veloce. Tanto convinto nella sua opposizione da partecipare, nel 2005, alla ripresa da parte della popolazione del cantiere di Venaus. Ma tutti sappiamo che il tempo passa e come fu per un altra oppositrice all’opera, Gemma Amprino, le idee cambiano con la stessa velocità e ora li ritroviamo entrambi fra i sostenitori dell’opera. Proprio questo cambiamento lo vede ora schierato con Chiamparino come contraltare Si TAV ad un altro tesserato PD che si candida a Susa ma che segue una logica No TAV, Sandro Plano. L’impressione che se ne trae è che l’uso del vessillo dei favorevoli alla Torino-Lione sia il sintomo di una reale paura di non riuscire a vincere questa competizione elettorale e allo stesso tempo la consapevolezza che il fronte No TAV si sta’ sempre più espandendo.

L.C.(10/04/14)

Italiani brava gente!!! Sempre?

Ragazzo ventenne che ridacchi con gli amici e dici che ogni immigrato lo legheresti dietro la tua auto fino a quando non è ‘cancellato’, sappi che la tua idea non è molto originale.
Fu infatti questo uno dei trattamenti che le squadre di Camice Nere riservarono per un paio di giorni agli abitanti di Addis Abeba, nel febbraio del 1937, dopo il fallito attentato al Viceré Graziani. Gli italiani ammazzarono in quella occasione circa 12.000 persone (altri metodi: a sprangate, incendiando i tucul e poi mitragliando chi scappava fuori ecc).
In Etiopia quel giorno è ancora oggi lutto nazionale.Tu invece vivi in Italia, dove quasi nessuno sa le cose tremende che abbiamo fatto noi quando eravamo a casa degli altri.
Le tue parole così violentemente stupide sono – anche – colpa di chi tutto questo non te l’ha fatto studiare.
(F.M.)

Foto: Ragazzo ventenne che ridacchi con gli amici e dici che ogni immigrato lo legheresti dietro la tua auto fino a quando non è ‘cancellato’, sappi che la tua idea non è molto originale.<br />
Fu infatti questo uno dei trattamenti che le squadre di Camice Nere riservarono per un paio di giorni agli abitanti di Addis Abeba, nel febbraio del 1937, dopo il fallito attentato al Viceré Graziani. Gli italiani ammazzarono in quella occasione circa 12.000 persone (altri metodi: a sprangate, incendiando i tucul e poi mitragliando chi scappava fuori ecc).<br />
In Etiopia quel giorno è ancora oggi lutto nazionale.</p>
<p>Tu invece vivi in Italia, dove quasi nessuno sa le cose tremende che abbiamo fatto noi quando eravamo a casa degli altri.<br />
Le tue parole così violentemente stupide sono - anche - colpa di chi tutto questo non te l’ha fatto studiare.<br />
(F.M.)

La Torino – Lione è LEGGE!! Si, ma……. leggete un pò – Bagarre in Senato per l’accordo Italia-Francia sul Tav

Non si torna indietro! Io li ho lasciati andare avanti due giorni, per un mio ESPERIMENTO su come sia la stampaitaliana. È come pensavo: NON UNO ha letto il testo, nemmeno l’articolo uno. Eccolo qua. (Massimo Zucchetti)

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TG Valle Susa

Bagarre in Senato per l’accordo Italia-Francia sul Tav

Dura opposizione in aula del M5S contro l’accordo che regala alle mafie piena libertà d’azione grazie all’approvazione dell’accordo bilaterale Francia-Italia

Posted on 9 aprile 2014

 di Davide Amerio     

La dura e strenua opposizione del Movimento 5 Stelle al Senato non è stata sufficiente a fermare l’ignobile decreto del governo che ratifica l’accordo Italia-Francia con una completa cessione di sovranità sulla gestione dei lavori per il Tav a favore dei cugini francesi. Un grande regalo per LTF e la criminalità organizzata ringrazia.

 

Un risultato atteso, ci confessa Marco Scibona (Senatore M5S) abbiamo fatto il possibile con le attuali forze in parlamento per far comprendere la gravità di questo atto ma i favorevoli sono stati 173, 50 contrari e 4 gli astenuti.

Nel suo durissimo intervento per la dichiarazione di voto Scibona ha chiamato in causa laDirezione Antimafia, il Procuratore generale della Corte d’Appello, organi ai quali il M5S ha inviato note documentative in merito al testo dell’accordo sollevando la questione del chiaro aiuto offerto alla criminalità organizzata che viene praticamente sancito dal trattato.

Chi vota a favore di questa legge ignora o fa finta di ignorare, ipocritamente, le conseguenze, a partire dalle disposizioni dell’Europa che chiedono specificatamente delle normative antimafia e che in questo caso sono totalmente assenti. Questo accordo cede la sovranità di un pezzo di territorio italiano (la Val Susa) alla giurisdizione francese che non ha alcuna protezione legislativa contro la criminalità organizzata e si giunge a specificare, con l’art. 10.1 lettera -d-, che “chiunque subisca un danno a causa della costruzione e gestione del TAV non potrà più chiedere giustizia ai giudici italiani ma dovrà rivolgersi al diritto ed alla costituzione francese“. Considerando le recenti condanne inflitte per i lavori Tav nel Mugello questo articolo è una vera beffa che sacrifica la Val Susa sull’altare degli interessi che ruotano intorno all’alta velocità, sottolinea amaramente il senatore Scibona.

Questo è un aiuto alla Mafia e alla n’drangheta accusa nel suo intervento dagli scranni del Senato. Il Movimento 5 Stelle aveva presentato oltre 1000 emendamenti e 12 ordini del giorno per contrastare questo accordo in aula ma la maggior parte sono stati respinti e contrariamente a quanto vanno dicendo alcuni deputati della maggioranza il testo non sarà più emendabile una volta approvato.

L’intervento accalorato di Scibona è stato seguito con attenzione dai colleghi del movimento che si sono muniti di fazzoletti No Tav indossati o adagiati sui banchi e si è concluso facendo riecheggiare il grido di lotta e di dolore della Val Susa: ‘A Sarà dura…

Dopo il risultato della votazione gli animi si sono riscaldati: provocazioni del solito senatore Esposito che, soddisfatto della vittoria, si fa beffe dei 5 stelle; il senatore Alberto Airolareagisce agli insulti del forzista Franco Cardiello mentre dai banchi del movimento i cinquestelle gridano in coro “fuori la mafia dallo Stato”.

Accuse reciproche con i colleghi del PD che si lamentano per la reazione dei grillini. I commessi evitano il peggio e la seduta viene sospesa.

Anche oggi si scrive un’altra  triste pagina per la nostra (ex)democrazia.