FRANCOPROVENZALE: Quale liason tra patois e No Tav? Dibattito ad Aosta

Esiste un legame tra langue d’oc, il francoprovenzale da cui discende il nostro patois, ed il movimento No Tav che si oppone all’alta velocità in Val Susa? Sono il punto di partenza e, al momento, quello di arrivo di un lungo percorso storico compiuto dalle popolazioni che da sempre vivono in quelle terre che da centocinquanta anni segnano il confine tra Italia e Francia e che per secoli furono zone di passaggio. Lo sostiene nel suo libro “Il confine occidentale. Dalla langue d’oc al movimento No Tav” (Oltre edizioni) Michele Pellegrini cheè stato domenica 30 marzo all’Espace populaire di via Mochet ad Aosta con Andrea Desandré, ricercatore presso l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta e Alessandro Celi, storico.

Pellegrini rievoca il passato storico di un mondo unito dalla lingua e dalla cultura: con un suo cuore che, nelle Alpi, tra Savoia e Piemonte, tra Haute Maurienne e Susa, fin dai secoli altomedievali, fu il Moncenisio. Lì nel 1860 per la prima volta da lì fu fatta passare una frontiera che, presentata come necessaria, lineare e inevitabile, ha in parte lacerato e disperso questa comunità umana. Oggi mute testimoni di quel nuovo confine sono le innumerevoli “fortezze Bastiani” che vegliano malinconiche le vette italiane e francesi.

Ormai da decenni i due Paesi hanno avviato progetti di cooperazione regionale che hanno portato nel 2007 alla firma del protocollo d’intesa per l’euroregione Alpi-Mediterraneo. Ciononostante rimangono aperte molte questioni, non ultima quella legata alla nuova linea ad alta velocità Torino-Lione che mostra criticità circa la reale necessità dell’opera e il suo impatto ambientale, tematiche in merito alle quali da vent’anni lotta il movimento No Tav.

Michele Pellegrini (1981), laureato in Storia della Chiesa medievale e dei movimenti ereticali con dottorato di ricerca in Storia del cristianesimo e delle chiese cristiane, è archivista e paleografo. Autore di diversi studi di storia medievale e moderna, le sue ricerche guardano alle istituzioni ecclesiastiche e alla storia delle minoranze culturali e religiose con particolare interesse per l’Italia centro-settentrionale. Al termine del dibattito si è svolto un concerto balfolk con Pitularita (il due formato da Remy e Vincent Boniface).

 agostino borio

FRANCOPROVENZALE: Quale liason tra patois e No Tav? Dibattito ad Aostaultima modifica: 2014-04-01T14:22:10+02:00da davi-luciano
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2 pensieri su “FRANCOPROVENZALE: Quale liason tra patois e No Tav? Dibattito ad Aosta

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