Istat: l’Italia ha perso un quarto di produzione industriale in 5 anni

gli italiani son choosy. Ma le risorse in arrivo e già approdate risolleveranno la situazione
domenica, 30, marzo, 2014
L’andata e ritorno della crisi hanno lasciato il segno sull’economia italiana, che sta ancora attraversando una fase recessiva ”particolarmente lunga e intensa”: sommando il primo round (2008-2009) al secondo (2011-2013) si ottiene un effetto devastante sulla produzione industriale del paese; in 5 anni ha perso un quarto del prodotto.
 
E’ quanto emerge dal rapporto Istat 2014, sulla competitività dei settori produttivi, che ha analizzato le performance delle imprese e dei comparti manifatturieri italiani. Tra il 2011 e il 2013, sottolinea l’istituto, il periodo recessivo è stato ”caratterizzato da una forte e persistente caduta” della domanda interna e da un rallentamento, nel 2013, di quella esterna.
 
 

Senza alcun dubbio: la propaganda guerrafondaia dei nostri media e il film censurato dai media mainstream

Il ruolo dei media mainstream occidentali nel promuovere qualsiasi guerra o conflitto non può mai essere sottovalutato -come la storia ha dimostrato più volte, con la loro disponibilità a promuovere ciecamente gli obiettivi di politica estera delle multinazionali e del governo ombra- il che provoca sempre la morte di innumerevoli innocenti. Ciò deve finire.
Questa è la storia di un film che nessuno di voi avrebbe dovuto vedere. Non perché il film non fosse all’altezza di standard giornalistici professionali, o perché fosse di qualità scadente. Né l’una né l’altra cosa. Sfidando le probabilità e il cartello dei media internazionali posseduto dall’elite, il premiato regista e giornalista John Pilger rivela una delle accuse più incriminanti verso i media mainstream americani e britannici.

Il contenuto di questo film senza tempo è scioccante, e mostra aldilà di ogni ragionevole dubbio che i nostri media non solo sono complici nel far avanzare i conflitti in tutto il mondo, ma sono attivamente coinvolti nel promuoverli per conto di coloro che cercano di trarre profitto dalle conflagrazioni internazionali.
Da notare anche il testo della lettera tra Pilger e Noam Chomsky, che rivela come perfino ai livelli più alti della “sinistra liberale” ci sono finanzieri che agiscono da controllori e guardiani dell’informazione.
John Pilger ha realizzato 25 documentari, ma questi non ha ricevuto un’accoglienza calorosa nell’America di Obama
Gli inviti degli autori alla prima USA sono stati cancellati appena 48 ore prima che prendessero l’aereo per Santa Fe, nel New Mexico. Lo sponsor, l’ultra-liberale multi-milionario Patrick Lannan, ha fatto spedire loro da un valletto una email di “scusate l’inconveniente”. Il motivo per l’esclusione? Nessuna spiegazione. Ecco la lettera scritta da John Pilger su quello che è successo…
“10 giugno 2011
Lettera aperta a Noam Chomsky e al pubblico.

Caro Noam,
Sto scrivendo a te e a molti altri amici, soprattutto negli USA, per avvisarvi della straordinaria esclusione del mio film sulla guerra e i media “La guerra che non vedete”, e dell’improvvisa cancellazione di un importante evento alla Fondazione Lannan a Santa Fe, alla quale io e David Barsamian avremmo dovuto discutere di libertà di parola, politica estera USA e censura nei media.
Lannan aveva invitato me e David un anno fa, e ben accolto la mia proposta di ospitare anche la prima USA de “La guerra che non vedete”, in cui giornalisti americani e britannici descrivono il ruolo spesso nascosto dei media nella promozione della guerra, in particolare in Iraq e Afghanistan. Il film è stato ampiamente acclamato nel Regno Unito e in Australia; il trailer e le recensioni sono sul mio sito www.johnpilger.com
L’esclusione e la cancellazione, che hanno scioccato me e David, sono state ordinate da Patrick Lannan in persona, la cui ricchezza finanzia la Fondazione Lannan quale centro liberale di discussione sulla politica e sulle arti. Qualcuno di voi ci sarà stato e conoscerà la Fondazione Lannan come una meritevole sostenitrice delle cause liberali. Infatti io ci sono stato invitato nel 2002 per presentare un premio Lannan alla giornalista Amy Goodman.
Ciò che è profondamente allarmante dell’esclusione è che è successa così all’improvviso e senza spiegazione: 48 ore prima che David Barsamian e io partissimo per Santa Fe, abbiamo ricevuto una breve email di “scusate l’inconveniente” da un impiegato di Lannan che appena pochi giorni prima mi aveva detto quale “grande onore” fosse ospitare la prima USA del mio film alla Lannan, me presente.
Vi invito caldamente a visitare il sito di Lannan, www.lannan.org. Vi si mostra come partecipanti alla discussione sulla libertà di parola gente per bene come Michael Ratner, Jeremy Scahill e Glenn Greenwald. Ci sono anch’io, ma il mio nome è quello con la linea sopra e la parola “Cancellato”.
Né David Barsamian né io abbiamo ricevuto una parola di spiegazione. Tutti i miei messaggi a Lannan non hanno ricevuto risposta; le mie telefonate non sono ritornate; i miei voli sono stati sommariamente cancellati. Su richiesta del giornale New Mexican, Patrick Lannan ha pubblicato una sola frase di scuse verso la “comunità” che supporta Lannan a Santa Fe. Di nuovo, non fornisce alcuna spiegazione per l’esclusione. Ho parlato al direttore del cinema di Santa Fe che avrebbe dovuto mostrare “La guerra che non vedete”. Ha ricevuto una telefonata a tarda notte. Ancora nessun  motivo per l’esclusione, gli si dava appena il tempo di annullare la pubblicità nel Nex Mexican, costretto a perdere un servizio importante.
In tutto questo c’è un simbolo convincente dei nostri tempi straordinari. Un individuo e un’organizzazione ricca e potente, che abbraccia la libertà di pensiero, si è mossa senza scrupoli e senza doverne rendere conto per schiacciarla.
Cordiali saluti,
John Pilger”

Traduzione: Anacronista

Fonte: 21 st Century Wire

Guardate questo incredibile pezzo cinematografico che espone totalmente la cultura di menzogna e inganno nei media americani e britannici:

https://www.youtube.com/embed/lDutkYQF9d8?feature=player_embedded

http://www.controinformazione.info/senza-alcun-dubbio-la-propaganda-guerrafondaia-dei-nostri-media-e-il-film-censurato-dai-media-mainstream/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=senza-alcun-dubbio-la-propaganda-guerrafondaia-dei-nostri-media-e-il-film-censurato-dai-media-mainstream

Una squallida marchetta pro TAV al Circolo dei Lettori

http://www.tgvallesusa.it/?p=6886
 Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato dei Comitati della Valsusa con qualche perplessità in merito all’evento in questione. Intorno al Tav giranno grandi interessi e personaggi di tutti i tipi. Alcuni squallidi come gli organizzatori della serata che evidentemente avevano interesse a segnalarsi alla lobby. Si è prestato il Circolo dei Lettori che avrà voluto farsi perdonare per aver ospitato la serata del Controsservatorio sulla disinformazione nel linguaggio dei media, visti i contributi che riceve dalla Casta. Ma ci chiediamo anche come sia possibile farsi ingannare cosi da sconosciuti senza evidenti garanzie. Ora ci auguriamo che ci siano almeno gli estremi per querelare chi ha realizzato il filmato (F.S. 30.3.2014)

Posted on 30 marzo 2014

30.3.2014.  Le interviste fatte ad Alberto Perino e ad alcuni cittadini di Giaglione sono state utilizzate per far apparire la gente della Valleun po’ come sprovveduta sognatrice, un po’ come possibilista o, come nel caso di Perino, un contestatore a prescindere e ungiustificatore di violenze. Queste voci e questi volti sono state utilizzate al solo fine di far apparire il filmato pubblicitario in favore del TAV un’opera equilibrata e “democratica”.Tutte le nostre interviste sono state pesantemente (è un eufemismo) sforbiciate e le parole dette decontestualizzate dal discorso fatto, al solo scopo di svuotarle di ogni significato soprattutto “tecnico” (che è statocompletamente eliminato).

Ampio spazio ben confezionato a Petronzi e Sertorio a rappresentare la polizia, ovviamente Virano, che ha imperversato in lungo e in largo, Ferrentino, Giuglard, Barbieri. Il tutto condito, ovviamente da video di scontri con FFOO (si inizia con Pecorella e si finisce con il bacio al poliziotto), le solite reminiscenze del traforo ferroviario del Frejus per dimostrare l’importanza delle grandi opere, scomodando Cavour e dando un ottimo assist a Virano inneggiando all’ottimo ruolo della stampa che già all’epoca enfatizzava le grandi opere minimizzando (oggi criminalizzando) le voci contrarie.

In altre parole una marchetta della società JUMA di Massimo Judica Cordiglia regista (http://www.juma.tv/portfolio/) per inserirsi nel business del TAV a livello di comunicazione (si vedano in merito i clienti che vanno dall’UNICREDIT alla REGIONE PIEMONTE, dalla FIAT all’ENI), con un delirio di onnipotenza mediatrice (se vogliamo essere particolarmente generosi) del notaio BIINO che si è proposto quale organo super partes – Notaio della situazione – dando errate informazioni relative a normative europee ed extraeuropee, comportamento tanto più grave se si considera quella che dovrebbe essere la preparazione giuridica di un Notaio.
Un’operazione veramente squallida per inneggiare all’opera. Sintomatico il lungo video del cantiere, del tunnel e della talpa che lavora con ben inquadrati i segnali di avanzamento e la data della ripresa: 27 marzo 2014. I numerosi NO TAV presenti, al termine, hanno vivacemente contestato la serietà dell’evento.
All’esterno, come sempre, un numero spropositato di carabinieri e DIGOS che hanno perquisito all’entrata i partecipanti.

Il cuore prosciugato della Toscana: la Tav si è portata via l’acqua

http://www.today.it/ambiente/tav-mugello-sentenza-processo.html

Una vicenda giudiziaria e ambientale che porta con sé 73,3 km di galleria ma anche 57 km di corsi d’acqua prosciugati. Condannati i vertici del consorzio d’Impregilo che ha costruito la Tav del Mugello, stesse persone che costruiscono un tunnel in Liguria

Selene Cilluffo 25 Marzo 2014Il torrente Carza prosciugato

Il torrente Carza prosciugato

Una delle zone più belle d’Italia: quando all’estero si pensa ai verdi paesaggi della Toscana in realtà si sta pensando al Mugello, vallata dell’alto corso del fiume Sieve, nota soprattutto agli appassionati d’escursioni e di gastronomia. In questa zona, denunciano gli abitanti, “si è già consumato un disastro ambientale”. Dal 1996 al 2009 è stata realizzata una delle più grandi e complesse opere pubbliche del Paese: 73,3 chilometri di binari dell’Alta Velocità sotto gli Appennini che collegano l’Emilia Romagna alla Toscana.

Qui si è realizzata la Tav del Mugello trapanando i monti. Mentre si scavava, 57 chilometri di fiumi si sono seccati, 37 sorgenti sono state prosciugate e 5 acquedotti non sono più utilizzabili. Diversi comuni della zona hanno iniziato a rifornirsi di acqua attraverso le autobotti e le pompe.

TANTI PROCESSI, POCHI COLPEVOLI – Il 3 marzo 2009 (dopo più di cento udienze) nel primo grado del primo processo sui lavori dell’opera vengono condannate 27 persone con pene che vanno dai tre mesi ai 5 anni di reclusione. Si stabilisce anche il risarcimento di oltre 150 milioni di euro ai danni dei vertici della Cavet, consorzio d’imprese legato strettamente a Impregilo, che ha in appalto i lavori. Ma i reati sono legali alla gestione dei rifiuti: omessa bonifica di discariche e traffico illecito. Per questo insieme ai vertici del consorzio ci sono anche gestori di cave e discariche e intermediatori che si sono occupati dello smaltimento. Il processo cade in prescrizione.

E i fiumi? Prosciugati 81 corsi d’acqua, 37 sorgenti, una trentina di pozzi e cinque acquedotti. Poi c’è anche l’inquinamento del territorio per i depositi di terre di scavo contaminate da idrocarburi. Ecco come si arriva alla cifra che però non è ancora stata pagata da nessuno: 741 milioni di danni. Ma per questo processo tutti sono stati assolti in via definitiva: la procura di Firenze contestava il danneggiamento aggravato, un reato volontario. Il giudice aveva invece ritenuto che il danneggiamento fosse colposo, reato non previsto dal nostro codice penale.Una sentenza della Corte di Cassazione fa riaprire il processo per un errore nel calcolo dei tempi di prescrizione.

LE CONDANNE – Così il 21 marzo 2014 arrivano le condanne: i reati contestati riguardano la destinazione delle terre di scavo che, per l’accusa, sono state smaltite in cave o in siti per i quali ci sarebbero state delle certificazioni illegittime. Ma è stato stabilito anche il risarcimento dei danni per lo Stato, il ministero, Regione, Comuni e Province del Mugello. Cavet ora è responsabile civile e la cifra da pagare verrà stabilita in quella sede.

CHI SONO I CONDANNATI – Dall’altra parte dei monti rispetto alla Toscana c’è un altro comitato che si occupa della difesa del territorio: si tratta del comitato No Terzo Valico, tunnel in costruzione tra Genova e basso Piemonte da cui dovrebbero passare le merci che dal porto ligure arrivano fino a Milano. Il comitato ricostruisce sul proprio sito la carriera amministrativa all’interno d’Impregilo di alcuni condannati di Cavet per il Mugello. Ebbene alcuni di loro hanno incarichi simili anche in Cociv, consorzio sempre d’Impregilo, che ha in appalto la costruzione del Terzo Valico: “Rubegni Alberto condannato a due anni e mezzo per omessa bonifica per il Tav del Mugello ha rivestito la carica di Presidente del Cociv fino a fine del 2012. Guagnozzi Giovanni, con condanna uguale, ha rivestito la carica di Procuratore in qualità di Direttore del Cociv fino a Marzo del 2013. Marcheselli Pietro Paolo condannato a quattro anni e mezzo per traffico illecito di rifiuti riveste attualmente la carica di Procuratore in qualità di Direttore del Cociv”.  I giudici per alcuni dei condannati l’interdizione dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.

L’ACQUA CHE NON C’E’ PIU’ – I danni in queste zone riguardano proprio l’acqua, che c’era e non c’è più. Mentre si scavava si intercettavano le falde che inondavano la galleria in costruzione. Poi si tappava la falla ma già il bacino era prosciugato. Per questa tipologia di danni la Tav è sotto accusa anche dalla magistratura contabile.

La Corte dei Conti della Toscana afferma che ci sono “lacune procedurali e decisionali da parte di organi statali e regionali che hanno operato sottovalutando le conseguenze idrogeologiche”. Quindi oltre al danno rilevato in sede penale di 741 milioni di euro la magistratura contabile ha quantificato un danno ulteriore di 14 milioni di euro. Scrive il procuratore capo Mondera Oranges: “La realizzazione di queste gallerie ha quasi del tutto privato il territorio interessato della risorsa idrica, scomparsa o precipitata a profondità tali che la rendono di fatto inutilizzabile”. Altri danni, altri soldi.

Per questo processo il dito è puntato contro gli amministratori responsabili dei primi dieci anni di progettazione e lavori: in primis gli ex governatori Vannino Chiti e Claudio Martini, componenti delle giunte regionali delle due legislature dal 1990 al 2000, un dirigente regionale, due funzionari ministeriali per la valutazione di impatto ambientale. La regione Toscana era parte lesa nell processo penale come terra devastata e martoriata dai lavori della linea dell’Alta Velocità. La sua amministrazione però potrebbe diventare una dei responsabili del disastro. Intanto Chiti e Martini sono diventati nel 2013 senatori della Repubblica, il primo per la regione Piemonte e il secondo proprio per la Toscana.

Tav-Tir, la guerra dei tunnel: val Susa soffocata dalle bugie

http://www.libreidee.org/2013/09/tav-tir-la-guerra-dei-tunnel-val-susa-soffocata-dalle-bugie/

È tempo perso inseguire insulti ottusi e accuse illogiche nella speranza che la logica abbia ancora un ruolo. Pervicacemente proviamo lo stesso. Da qualche tempo, tra gli argomenti dei proponenti senza argomenti, è salita alla ribalta la “sudditanza” del movimento NoTav agli interessi della Sitaf (Società Italiana Traforo e Autostrada del Fréjus), perché si scava in santa pace un tunnel a Bardonecchia, mentre è continuamente ostacolato un identico cantiere a Chiomonte – sotto la stessa montagna, dicono. Per prima cosa vediamo, come sempre, qualche dato. Non è vero che sono le stesse montagne: basta guardare una mappa. Una si chiama, appunto, Fréjus e l’altra Massiccio d’Ambin. Se poi si volesse approfondire, i colori diversi di una carta geologica confermerebbero la disuguaglianza delle coperture rocciose al primo sguardo.
Tir sui treni, "autostrada ferroviaria"

Non è vero che è lo stesso scavo: là si tratta di 12 km e basta, qua di 7.5 cui si aggiungeranno altri 57 km. Una bella differenza! E là delle rocce da traforare si sa molto, perché il cantiere si affianca ad una galleria già scavata; qua non si sa nulla per ammissione degli stessi progettisti. E ancora: al Fréjus si trivella a quota 1300, in direzione quasi meridiana; a Susa si scaverà a 500 metri, in direzione dei paralleli. I due progetti sono praticamente ortogonali tra loro: del tutto diversi, quindi. E non è vero che non ci siano state manifestazioni: ad esempio, il 29 agosto 2009 a Oulx c’erano anche i francesi. Certo, è un’opposizione meno costante e meno famosa, per banali ragioni logistiche: l’alta valle non protesta, Bardonecchia preferisce l’autostrada per i suoi turisti e le sue imprese (d’altronde ha già una stazione ferroviaria internazionale, anche se in disarmo) e il cantiere principale si trova inFrancia, perché si perfora solo da occidente.

Luca Giunti

Sgombrato il campo dai noiosi dati tecnici che nessuno vuole mai ascoltare, rimane la domanda sostanziale – la povera logica, appunto. Perché prendersela con il movimento NoTav? Per quale incongruente motivo non si chiede a Stato, Regione e Provincia perché approvano e finanziano entrambi i progetti, così inconciliabili tra loro? Si verifichino pure le contraddizioni di Perino e Plano, ma l’incoerenza di Lupi, Cota, Saitta, Fassino e di tutti i loro predecessori è monumentale. Non andrebbe indagata con rigore maggiore? O non saremo in presenza di trave e pagliuzza di biblica memoria? Però questa irrazionale campagna estiva un certo risultato lo dà. Appare finalmente qualche numero dei proponenti. Si apprende che i camion in transito sulla A32 sono 2.000 al giorno. Prendiamo la cifra per buona e moltiplichiamola per 365: fa 730.000. I SìTav hanno più volte dichiarato che laTorino-Lione toglierà più di 600.000 Tir all’anno dalla val Susa. Dunque, l’autostrada sarà pressoché vuota e il traforo del Fréjus sottoutilizzato. Allora, perché costruirne un altro?

(Luca Giunti, “La pagliuzza falsa e la trave vera”, 11 settembre 2013. Naturalista, tecnico e attivista No-Tav, Giunti mette a disposizione del pubblico tutti i documenti citati).

Chiamparino, a Susa voterei per Ncd

http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2014/03/27/chiamparino-a-susa-voterei-per-ncd_f42043a5-8e79-4828-8624-f707168c6010.html

Coppola, Bravo, voterebbe Ncd mettendo nell’angolo Sel e No Tav

(ANSA) – TORINO, 27 MAR – Sergio Chiamparino, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Piemonte, a Susa sosterrebbe la candidatura a sindaco di Gemma Amprino, candidata Ncd e favorevole alla Tav, e non il candidato del Pd Sandro Plano, noto esponente No Tav. Lo ha affermato lo stesso Chiamparino in una intervista a Repubblica. “Bravo Chiamparino che mette Sel e i No Tav nell’angolo e a Susa voterebbe Ncd”, commenta via twitter Michele Coppola, di Ncd.

Torino, NoTav in marcia per ricordare il suicidio dell’anarchico Baleno

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/03/28/torino-notav-in-marcia-per-ricordare-il-suicidio-dellanarchico-baleno/272120/

 Cattura115

Gli squatter torinesi si sono dati appuntamento questa mattina davanti alPalagiustizia. Il 28 marzo 1998 moriva impiccato nel carcere delle Vallette di Torino, Edoardo Massari, noto squatter valsusino conosciuto come ‘Baleno‘. La sua morte suicida fu seguita pochi mesi dopo da quella della sua compagna, Maria Soledad Rosas, anch’essa morta impiccata mentre si trovava agli arrestidomiciliari, presso una comunità di Bene Vagenna. I due erano stati arrestati, con Silvano Pellissero, ed accusati di ecoterrorismo e associazione sovversiva. I fatti incriminanti erano delle azioni di sabotaggio avvenute in Valsusa tra il 1996 e il 1998. Le accuse caddero in Cassazione, Pellissero aveva passato quattro anni in carcere e gli altri due imputati erano morti. Per il nascente movimento NoTav, che si unì al movimento delle occupazioni anarchiche torinesi, divennero ‘suicidi di stato‘. Per ricordare questi fatti gli squatters torinesi hanno disegnato con il gesso le loro sagome su un lungo telo nero. “Quello che è successo a Baleno – spiega Mario Frisetti, storico anarchico torinese – non si deve ripetere. Anche se ci stanno riprovando con i quattro NoTav arrestati a dicembre accusati di terrorismo”. Per loro il processo inizierà a maggio  di Cosimo Caridi

Cagliari: Maxi truffa dei mutui, condannato in appello ex direttore di Banca Intesa

30 marzo 2014
Quattro anni e quattro mesi: è la condanna, nel giudizio di appello, per l’ex direttore della Banca Intesa di via Pessina a Cagliari, coinvolto nella maxi truffa dei mutui concessi con false credenziali. In primo grado, Bruno Manfredi, era stato assolto da tutte le accuse, al termine del processo che aveva visto pronunciate 21 condanne.
Ora il collegio della Corte d’appello, presieduto dal giudice Grazia Corradini, ha riformato la decisione di assoluzione, pronunciando per il dirigente bancario una condanna più pesante di quanto chiesto in primo grado dal pm Giangiacomo Pilia (aveva sollecitato quattro anni di carcere).(…)
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http://www.crisitaly.org/notizie/cagliari-maxi-truffa-dei-mutui-condannato-in-appello-ex-direttore-banca-intesa/

si espande il benessere…..

sicuramente la tv ne avrà parlato e le autorità si saranno subito prodigate per garantire quella vita dignitosa prescritta dalla Costituzione. Peccato che tra i diritti civili non sia contemplato un reddito di cittadinanza. E’ stato denunciato però, fosse finito in galera si sarebbe visto garantire un vitto ed alloggio…unico modo di “assistenza” concepito  in questo paese tanto civile

Anghiari: Tempi di povertà, 44enne ruba le offerte raccolte durante un funerale
29 marzo 2014
Sarà colpa della crisi economica, sarà colpa della disperazione, sarà che le persone hanno fame e arrivare a fine mese è ormai diventato impossibile per molto, per troppi. Ed è forse per questo che scrivere determinati tipi di storie sconvolge ormai fino a un certo punto. Un 44enne, residente in provincia di Perugia, sarebbe stato sorpreso a rubare le elemosina, raccolte durante un funerale ad Anghiari.(…)
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http://www.crisitaly.org/notizie/anghiari-tempi-poverta-44enne-ruba-offerte-raccolte-durante-funerale/
visto che gli italiani non sono choosy e si adattano a fare altri lavori?

Orio al Serio: Azienda di famiglia fallisce, 22enne diventa corriere della droga
30 marzo 2014
Efficace come l’ecstasy, ma dagli effetti ancora più dirompenti. Economica e facile da nascondere: sembra acqua. Inoltre è incolore, inodore (i cani antidroga non ne fiutano la presenza) e insapore, in grado quindi di essere facilmente aggiunta , in poche gocce, a qualsiasi bevanda. Un milanese finisce nei guai per aver importato, attraverso l’aeroporto di Orio al Serio, una grossa dose di “liquid ecstasy”, la Gbl (Gamma Butyrolactone), meglio conosciuta come la “droga dello stupro” perché provoca eccitazione sessuale: ne sono stati trovati 12,5 litri, pari a circa 25mila dosi, contenuti in cinque taniche che erano state nascoste in una grossa valigia. Il blitz, che risale a giovedì mattina, è stato compiuto all’aeroporto di Orio dagli agenti della Squadra mobile di Padova.(…)
Leggi tutto su ilgiorno
http://www.crisitaly.org/notizie/orio-serio-azienda-famiglia-fallisce-22enne-diventa-corriere-droga/
al Nord le famiglie sono tutte ricche, paghino questi evasori che non sono altro…..
Bollette, a Lodi acqua a peso d’oro
(28 marzo 2014)
Bollette dell’acqua sempre più “salate” a Lodi, dove le tariffe sono aumentate del 15,7 per cento, il valore più alto di tutta la Lombardia. Il dato emerge da un’indagine di “Cittadinanzattiva”, associazione per la tutela dei cittadini e consumatori. Secondo lo studio spetta alla città del Barbarossa il record dei rincari in regione: la spesa annua a Lodi nel 2012 era pari a 216 euro e l’anno dopo è passata a 250 euro, mentre nel 2007 era ferma a 138 euro (lo scostamento è stato quindi in sei anni pari all’81,2 per cento).

Il servizio idrico viene gestito a Lodi dalla società pubblica Sal, guidata dal presidente Antonio Redondi, secondo cui gli aumenti sono dovuti alla copertura degli investimenti: «La tariffa dell’acqua nel Lodigiano resta in assoluto una delle più basse d’Italia».

L’articolo completo sul Cittadino di sabato 29 marzo

Ritieni accettabili gli aumenti delle tariffe dell’acqua negli ultimi anni a Lodi? (28 marzo 2014)
http://www.crisitaly.org/notizie/lodi-bollette-acqua-peso-doro-per-tariffe-aumento-record-nellultimo-anno/

Piacenza: Eni, protesta operai Saipem, “Vogliono sostituirci con gli stranieri e delocalizzare”

operai “razzisti”…..eppure in Italia i disoccupati e precari godono di così tante protezioni, come si fa ad essere così egoisti ed attaccati al posto di lavoro?

30 marzo 2014
“L’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono”. Fedele al motto del suo fondatore, Saipem sembra aver trovato il modo di mettere a posto i propri conti: “assumere all’estero, far lavorare gli stranieri in Italia nei propri stabilimenti e poi, una volta svuotati di rappresentanza, trasferirli in paesi con pressioni fiscali favorevoli”. E’ quanto denunciano i lavoratori dello storico sito di Cortemaggiore (Piacenza), quello da cui nel ‘49 era partita la sfida di Enrico Mattei alle “Sette sorelle”, cioè le compagnie petrolifere che fino ad allora controllavano il mercato internazionale. “Il lavoro c’è ma non per gli italiani, anche se gli costiamo meno. Perché?” hanno detto i lavoratori che si sono presentati in consiglio comunale, al sindaco Gabriele Girometta. Invitati dal consigliere della lista civica “Una vera Cortemaggiore”, Federico Ferri, i dipendenti Saipem hanno denunciato una situazione che dicono insostenibile: “Non è un sistema legale, fate arrivare qualche controllo. Da due anni a questa parte – ha raccontato uno di loro – sono stati avviati tagli sui trasfertisti italiani. Però assumono gli stranieri, rumeni e croati. Li fanno arrivare, con visti turistici. Gli danno vitto e alloggio in case e alberghi e a noi propongono contratti sempre più brevi, fino al mancato rinnovo”.
Il sindaco, sollecitato dal consigliere Ferri, ha assicurato che “chiederemo alla Provincia di aprire un tavolo di confronto, anche con i sindacati, ma non vogliamo arrivare allo scontro, che non ha mai aiutato in questi casi”. La rabbia dei lavoratori, 14 interinali (più altri 14 che entreranno in servizio a breve), è esplosa dopo le voci circolate nei mesi scorsi, che parlavano di chiusura del centro di ricerca per tecnologie di saldatura nel Piacentino e conseguente spostamento in Croazia, dove la controllata del “cane a sei zampe” si è insediata dal 2002 e firmato recentemente un accordo con l’Università di Rijeka di collaborazione e sviluppo di attività di ricerca scientifica nel campo delle tecnologie energetiche.(…)

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