I giornali? Mistificatori di regime – Così Beppe Grillo sulle menzogne e la disinformazione politica

m.f.    

Riportiamo dal blog di Beppe Grillo la seguente non opinabile e appassionata riflessione, titolata “I barbatrucchi dell’informazione”. “Scusate. Io non ci posso stare più! Non ci posso stare! Il M5S non può permettersi di perdere le elezioni contro dei mistificatori della realtà, non è possibile! O voi diventate giornalisti di voi stessi e vi appendete per i piedi e guardate le notizie al contrario, perché non si possono leggere queste cose qua! Ormai c’è la menzogna unica. Il Parlamento promuove la sua menzogna e i giornali e i mezzi di comunicazione e le televisioni la loro menzogna.
Ora l’abolizione delle province è su tutti i giornali: “abolite le province”. Non è vero! Noi quando abbiamo iniziato non ci siamo candidati alle provinciali, mai! Non ci siamo mai candidati perché le volevamo abolire. L’unica legge costituzionale che è stata presentata in Parlamento è stata fatta da noi!Andatevela a leggere!  Non ne parla nessuno! Abolite le province?! Non è vero! Mistificano in una cosa vergognosa, con tutti i giornali e i giornalisti dalla loro parte!
Aumenteranno di 26.500 i Consiglieri comunali, tolgono le province e scaricano tutto il personale sui comuni, aumenteranno di più di 5.000 unità gli assessori comunali! E poi questo pupazzo che gira, che gira, che dice… Succede così: loro dicono abolite le province, vanno nelle piazze e poi dicono gli unici che hanno votato contro sono i grillini. Capito?! Non è vera la loro storia, dovete pensare la realtà in un altro modo! Obama viene in Italia e va dal Papa per farsi due foto, viene qui perché si è preoccupato della nostra riduzione delle spese militari degli F35, viene qui a parlare di questo, e Napolitano subito va in televisione a dire bisogna spendere di meno! Obama viene a vendersi il suo gas di scisto che ha scoperto che ne ha per 100 anni, e il più grande giacimento oggi al mondo, uno dei più grandi, ce l’ha Israele!
Viene qua a contrabbandare la sua economia e noi tutti zitti, tutti niente! Tutte robe così! Ma non è possibile! Allora mi butto dalla finestra, ci buttiamo tutti dalla finestra, che cosa dobbiamo fare?! Siamo a armi completamente impari! Non possiamo pensare che la menzogna vinca su tutto. Che si quoti in borsa la menzogna, farebbe miliardi.
Abbiamo la menzogna unica! Di qua c’è De Benedetti, di là c’è Berlusconi, con la regia di questo anziano signore che si è raddoppiato la carriera. Con uno che non è stato eletto da nessuno, con un Parlamento di nominati! Con massoni a Firenze, andate a vedere chi c’è dietro a questo qui che gira! Noi dimostriamo con i fatti le cose. Diremo tutti le stesse cose in questa campagna, è questo il problema. Non capirete più la differenza, ma la differenza sono le persone! La differenza sono le persone che vi dicono le stesse cose! Quelli non sono credibili, perché mentono! Mentono sapendo di mentire! Vanno nelle scuole e scappane dalle uscite secondarie! “Non voglio la scorta perché la scorta sono i cittadini”, li aspetti!
Io voglio che voi vi ribelliate! Prenderemo delle contromisure, prendiamo dei pullman, un camper, ci mettiamo sopra il tetto con un amplificatore della Madonna, veniamo lì e spargiamo un po’ di seme di realtà. Vi ho dimostrato in tutti questi anni di non avere mai mentito, non vogliamo fare coalizioni e non le abbiamo fatte, a casa tutti e ce li manderemo.
Ora andiamo in Europa per cambiare l’Italia da là. Noi andiamo lì a togliere il Fiscal Compact, a togliere il Mes, a togliere il pareggio in abito in costituzione. Se non andrà bene allora parleremo di debito, di spalmare il debito, eurobond, e faremo un referendum sull’Euro! E se usciremo lo avrà decretato il popolo italiano!
I giornali sono spazzatura! Per piacere: siate curiosi, guardate che cosa c’è dietro la notizia, per favore, perché tutte le cose che sapete sono false e la verità è quello che non sapete!” Beppe Grillo
28 Marzo 2014 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23228

L’ANARCHIE UKRAINIENNE ET LES FOUS DE KIEV : VOICI ‘PRAVIY SEKTOR’ QUI PREND D’ASSAUT LA RADA DE KIEV …

Luc MICHEL/ En Bref / avec AFP – PCN-SPO / 2014 03 29 /

LM.NET - EN BREF les fous de kiev (2014 03 29) FR

L’évolution de la situation en Ukraine, et à Kiev et Lviv particulièrement, confirme mes analyses des deux dernières semaines. L’analogie que j’ai faite dans mon édito du 25 mars sur la lutte interne entre les factions de la junte de Kiev et la ‘nuit des longs couteaux’ allemende de 1934 a été reprise – sans me citer pour ne pas changer car l’émergence de notre Organisation transnationale contrarie tant de monde … – par de nombreux médias anglophones et même français. Ce sont les mêmes qui viennent chercher chez nous chaque jour, toujours sans nous citer, les sujets et arguments de leurs articles  …

 Environ 2.000 membres et partisans armés du groupe ukrainien radical Praviy Sektor se sont rassemblés sur la place de la Constitution à Kiev devant le siège de la Rada. Ils réclament la démission du ministre de l’Intérieur par intérim Arsen Avakov.

Les hommes, masqués ou cagoulés, portent des tenues de camouflage.

Transformé en parti samedi dernier, le SECTEUR DROIT reste avant tout une armée privée, type SA 1933, lourdement armée et équipée par les services secrets allemands pour le putsch du 21 février contre Ianoukovitch.

 La première action de Praviy Sektor a été organisée jeudi soir. Les activistes ont tenté de s’introduire dans le parlement, ils ont brisé les vitres des portes d’entrée qui ont été enfoncées.

Les manifestants armés de batte de baseball ont revendiqué la démission du ministre de l’Intérieur désigné par la Rada Arsen Avakov suite à la mort du coordinateur du mouvement Alexandre Mouzytchko alias Sachko Biliy. Les nationalistes supposent qu’il a été tué par des membres des services de sécurité. Les nfos de la presse évoquent une exécution de deux balles dans la tête et le cœur, les mains liées dans le dos, par la police politique.

Les radicaux ont brisé les vitres des portes d’entrée de la Rada et ont scandé « Révolution ». Le président par intérim Alexandre Tourtchinov et le député Vitali Klitchko ont tenté de les calmer.

La foule s’est dispersée une fois l’accord intervenu sur la formation d’une commission parlementaire en charge d’enquêter sur l’assassinat de Mouzytchko. Néanmoins les radicaux ont promis de se rassembler de nouveau devant le parlement vendredi.

 # Sur la montée en puissance de PRAVIY SEKTOR, lire :

EUROPÄISCHER WIDERSTAND / UKRAINE : ‘PRAVIY SEKTOR’ CANDIDAT AU POUVOIR CONTRE LES AUTRES FACTIONS DE LA JUNTE DE KIEV !

http://www.lucmichel.net/2014/03/29/europaischer-widerstand-ukraine-praviy-sektor-candidat-au-pouvoir-contre-les-autres-factions-de-la-junte-de-kiev/

et LUCMICHEL.NET / LES NEOFASCISTES DE KIEV COMMENCENT A SE DECHIRER… A QUAND LA ‘NUIT DES LONGS COUTEAUX’ ORANGISTE ?

http://www.lucmichel.net/2014/03/25/lucmichel-ne-les-neofascistes-de-kiev-commencent-a-se-dechirer-a-quand-la-nuit-des-longs-couteaux-orangiste/

 # Sur l’anarchie ukrainienne, écouter ma dernière interview par le journaliste Ygor RAZON pour LA VOIX DELA RUSSIE :

J’y décris l’anarchie politique, la lutte entre les factions de la Junte de Kiev, les perspectives et les possibilités réelles d’une élection présidentielle le 25 avril, la montée des néonazis de Praviy Sektor …

En audio Français sur

http://french.ruvr.ru/radio_broadcast/5646129/270323484/

 Les fous de la Junte de Kiev – toutes tendances confondues, une Timochenko est toute aussi radicale – conduisent l’Ukraine à l’éclatement, les risques de guerre civile sont élevés, la confrontation avec les populations russophones de l’Est permanente. Mon constat est pessimiste sur l’avenir de l’Ukraine. Le président Bush (senior) disait en 1991 à Kiev que ‘ le nationalisme ukrainien était suicidaire ‘. Il avait raison …

 Luc MICHEL

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Luc MICHEL /

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”tagli” che aumentano la spesa pubblica – Una nuova ”Autorità” mangiasoldi nel giorno delle vacanze romane di Obama

l.m.    

Evviva. La promessa di un “taglio” tira subito un aumento della spesa e tutti gli italiani si ritrovano sedotti e bidonati dai giochi verbali di prestigio del neo-spacciatore di sogni (o di sonno…), al secolo Matteo Renzi.
La notizia di questo giovedì, al netto delle colorite cronache sulle vacanze romane di Barack Obama (al Vaticano da papa Francesco, ammirato dei tesori d’arte, al Quirinale dal re-presidente Napolitano, a Villa Madama da un Renzi sempre ridacchiante e poi al Colosseo – forse per immaginare l’ennesima replica di monumenti a Las Vegas), è che la Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità (d’accordo anche i senatori 5 Stelle e Lega, dunque…) la scelta di Renzi di nominare il giudice Raffaele Cantone quale presidente dell’ennesimo neo-ministero ombra, la cosiddetta “Autorità anticorruzione”. Un Renzi che naturalmente non si è risparmiato il “cinguettio” telematico con il solito “va bene così”.
Il reale alto costo per il cittadino italiano di questo nuovo apparato pubblico mangiasoldi dei contribuenti sarà sapientemente nascosto nelle pieghe del bilancio dello Stato, quello che i predecessori di Renzi hanno dichiarato far parte della legge per la… stabilità economica.
E sul “taglio” alle spese della politica, strombazzato dai Palazzi con le “riduzioni” dei costi parlamentari, con la vendita demagogica di un centinaio di auto blu, con “l’abolizione” (sic) delle province?
Facile fare quattro conti. La Camera ha risparmiato un migliaio e rotti di euro sulle telefonate gratis per ogni deputato e per la cancellazione – o aumento del costo – di qualche benefit minore. Se tutto va bene, il “Tesoro” italiano potrà contare tra 50-100 mila euro per la vendita su e-bay delle auto di servizio. Per un totale annuale di meno di 2 milioni di euro. E sulle provincie (chissà perché questo termine grammaticamente corretto viene dichiarato desueto dagli ordinatori e dai comunicati stampa che lo trasformano in “province”… mah) e sui “tremila stipendi” risparmiati, permetteteci una pernacchia. Vedremo, a conti fatti, quanto costerà prima mantenere gli apparati fino all’approvazione della necessaria legge costituzionale e quindi quale sarà sia la spesa di “organizzazione dell’accorpamento”, che quella di costituzione delle “città metropolitane”, che quella di trasferimento delle competenze e del personale ai vari comuni o costituenti “unioni di comuni”. Ma possiamo già ritenere che i costi… lieviteranno. Si accettano scommesse.
27 Marzo 2014  – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23219

THE UKRAINIAN ANARCHY AND THE MADMEN OF KIEV : HERE ‘ PRAVIY SEKTOR ‘ WHICH TAKES THE ASSAULT OF KIEV RADA …

Luc MICHEL/ En Bref / avec Oukraïnska Pravda – AFP – PCN-SPO / 2014 03 30 / LM.NET - EN BREF madmen of kiev (2014 03 30) ENGL

The evolution of the situation in Ukraine and in Kiev and Lviv particularly confirms my analysis of the last two weeks. The analogy I made in my editorial on March 25 on the inner struggle between factions of the junta of Kiev and the German ‘night of long knives’ of 1934 was taken – without quoting me as not to change as the emergence of our transnational Organization upsets so many people … – by many English and even French media. These are the same who seek with us every day, always without mentioning us , topics and arguments of their articles …

 About 2,000 members and armed supporters of the radical Ukrainian group Praviy Sektor gathered at the Constitution Square in Kiev outside the headquarters of the Rada. They are demanding the resignation of the interim Interior Minister Arsen Avakov .

Men, masked or hooded, wearing camouflage uniforms .

Transformed into a party last Saturday, RIGHT SECTOR remains primarily a private army, type SA 1933, heavily armed and equipped by the German secret services for the coup of 21 February against Yanukovych.

 The first action of Praviy Sektor was held Thursday evening. The activists tried to break into parliament, they smashed the windows of gateways that were pressed.

The demonstrators armed with baseball bats claimed the resignation of Interior Minister designated by the Rada Arsen Avakov following the death of the movement coordinator Alexander Mouzytchko alias Sachko Biliy . Nationalists assume he was killed by members of the security services. Information from the press suggest an execution by two bullets in the head and the heart , hands tied behind his back , by the political police .

Radicals broke the windows of the entrance doors of the Rada and chanted ” Revolution.” The acting president Alexander Turchinov and MP Vitali Klitschko tried to calm them down.

The crowd dispersed once they got the agreement on the formation of a parliamentary commission to investigate the assassination of Mouzytchko . Nevertheless, the radicals have promised to gather again to parliament on Friday.

 # On the rise of PRAVIY SEKTOR read (in French):

EUROPÄISCHER WIDERSTAND / UKRAINE : ‘PRAVIY SEKTOR’ CANDIDAT AU POUVOIR CONTRE LES AUTRES FACTIONS DE LA JUNTE DE KIEV !

http://www.lucmichel.net/2014/03/29/europaischer-widerstand-ukraine-praviy-sektor-candidat-au-pouvoir-contre-les-autres-factions-de-la-junte-de-kiev/

and LUCMICHEL.NET / LES NEOFASCISTES DE KIEV COMMENCENT A SE DECHIRER… A QUAND LA ‘NUIT DES LONGS COUTEAUX’ ORANGISTE ?

http://www.lucmichel.net/2014/03/25/lucmichel-ne-les-neofascistes-de-kiev-commencent-a-se-dechirer-a-quand-la-nuit-des-longs-couteaux-orangiste/

# On Ukrainian anarchy, listen to my last interview by journalist Ygor RAZON for THE VOICE OF RUSSIA :

I describe the political anarchy , the struggle between factions of the Junta of Kiev , the outlook and the real possibilities of a presidential election on May 25 , the rise of neo-Nazi Praviy Sektor …

Audio in French

http://french.ruvr.ru/radio_broadcast/5646129/270323484/

 The madmen of the Junta of Kiev – all tendencies , an equally radical Tymoshenko – led Ukraine to the outbreak , the risks of civil war are high, the confrontation with the Russian-speaking population in the East permanently . My conclusion is pessimistic about the future of Ukraine. President Bush (senior) said in 1991 in Kiev that “ Ukrainian nationalism was suicidal “. He was right …

 Luc MICHEL

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Erdogan, dopo twitter, oscura anche YouTube vari siti internet

Svelato complotto turco contro la Siria
m.l.    

YouTube svela il complotto del governo turco contro la Siria?
Immediato ukaze di Recep Tayyp Erdogan-pascià e oscuramento totale del canale media You Tube su tutta la Turchia.
Svelare le porcherie e i complotti dei turchi, al soldo- come l’Arabia saudita e il Qatar – dell’Occidente contro Bashar Assad e la Siria, è, per i delegati atlantici che reggono Ankara un crimine di lesa maestà e quindi il primo ministro integralista islamico turco, Erdogan, dopo aver vietato qualche giorno fa twitter, ha oscurato il canale che ha trasmesso la rivelazione, appunto YouTube.
Che cosa ha svelato la registrazione delle voci del ministro degli Esteri Turco Ahmet Davutoglu, che riportava un “consiglio terroristico” del premier Erdogan, Hakan Fidan, capo dei servizi segreti possibile esecutore della destabilizzazione-pretesto per sferrare una guerra contro Damasco, Feridun Sinirlioglu viceministro degli esteri, Yasar Guler, vicecapo dei consiglieri dell’esecutivo?
Semplicemente… la ricerca e l’esecuzione di un’azione terroristica in territorio siriano per avere il pretesto di scatenare un intervento militare contro il governo e il popolo siriano e a sostegno delle milizie terroristiche che operano contro Damasco e che hanno basi e rifornimenti appunto oltre la frontiera turca. Un’azione di intelligence con quattro agenti che avrebbero dovuto organizzare un attacco-attentato alla tomba di Suleyman Scià, l’avo del fondatore dell’impero ottomano, e giustificare un lancio di missili dalla Turchia e il successivo intervento bellico.
La censura di YouTube sarà rimossa, secondo fonti ufficiose, se la registrazione verrà rimossa. Ovviamente la censura e l’oscuramento della registrazione ha coinvolto numerosi siti, soprattutto dell’opposizione, turchi.
Dopo twitter, dunque, censura a YouTube. Canali e tecnologie accusati di manipolazioni, “diffamazioni e propaganda antinazionale”: in realtà un tentativo estremo di difesa dopo il disvelamento dell’operazione terroristica volta a creare un nuovo e più ampio conflitto regionale per eliminare dalla regione del Vicino orientale, un governo che gode della protezione di Mosca.
“Democrazia” alla Turca.
27 Marzo 2014  – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23223

SCANDAL IN KIEV: ISRAELI AMBASSY TAKES AGREEMENT WITH NEONAZI ‘PRAVIY SEKTOR’ AGAINST NEOFASCIST ‘SVOBODA’ !

KH for Europäischer Widerstand-Résistance Européenne/

avec Haaretz – PCN-SPO / 2014 03 30 /

https://www.facebook.com/europaischer.widerstand

http://europaischer-widerstand.org EW - zionist scandal in kiev (2014 03 30) ENGL

“Antifascists” with zionist links – like Manuel Abramowicz in Belgium or J.Y. Camus in France – are silent on Ukrainian events. No one word on neonazi Praviy Sektor or neofascist Svoboda since the beginning of the Ukrainian crisi late november. Other zionist, the infamous Bernard-Henry Levy – BHL – do not see them in Maidan.

 The first explications is in their links with State NATO apparatus. The instructions are to attack hardly the pro-russian networks in EU, and especially the Networks of Luc MICHEL. ‘Luc Michel bashing’ is in the center of their campains. But on EUROPÄISCHER WIDERSTAND, in forefront with the Ukrainian antifascists in the fight against the new ‘Benderovisti’ gangs, no one word. Because it’s do not match with the lies on Luc MICHEL, the founder of EUROPÄISCHER WIDERSTAND …

 But maybe another explication exist.

Linked to the scandal that israeli HAARETZ revealed on late March 7 : the Israeli Ambassy in Kiev takes an agreement with neonazi PRAVIY SEKTOR against their benderist rivals, the neofascsit SVOBODA !

 “ISRAELI ENVOY OPENS ‘HOTLINE’ WITH UKRAINIAN ULTRA-NATIONALIST” (HAARETZ)

 Agreement aims to ‘prevent provocation’ and denounce the anti-Semitic tendencies of Ukraine’s nationalist camp. Israel’s ambassador in Kiev, Reuven Din El, opened a hotline with a Ukrainian ultra-nationalist neonazi movement to “prevent provocations,” according to an agreement reached last week.

 The agreement came at the end of a meeting between Din El and Dmitry Yarosh, the leader of the ‘Right Sector’ paramilitary group, which participated in the overthrow of the government of President Viktor Yanukovych. In the meeting, “Dmitry Yarosh stressed that Right Sector will oppose all [racist] phenomena (sic), especially anti-Semitism (fresic), with all legitimate means,” the embassy wrote on its website. “The parties agreed to establish a ‘hotline’ to prevent provocations and coordinate on issues as they arise,” it said.

 Yarosh’s troops had a decisive role in the revolution that forced Yanukovych to flee to Russia. In February, he told the Ukrainian Pravda newspaper that his outfit shares many beliefs with the xenophobic Svoboda party and cooperates with it, but rejects the xenophobia displayed by Svoboda members and leaders. “We have a lot of common positions on ideological issues, but there are big differences. For example, I do not understand racist elements and I do not adopt them,” he said.

 Yarosh said that “non-Ukrainians” should be treated according to principles set forth by Ukrainian nationalist leader Stepan Bandera … The Simon Wiesenthal Center and other Jewish organizations have condemned the glorification in Ukraine of Bandera, whose troops are believed to have killed thousands of Jews when they were allies of the Nazis in 1941.

 Svoboda lawmakers have regularly used the pejorative “zhyd,” which is equivalent to “kike,” (or the french ‘youpin’)  to describe Jews. In response to protests from Jewish leaders, Svoboda argued “zhyd” was a correct and neutral, albeit archaic term. Svoboda’s leader, Oleh Tyahnybok, has in the past referred to a “Moscow-Jewish mafia” which he said ruled Ukraine. Din El and Tyahnybok spoke in March 2013 in a meeting …

 What are thinking the zionist ‘antifascists’ of this israeli-nazi agreement? Which could explain their central participation in the curent attacks against the pro-russian networks in Europe linked with the Crimean referendum … Infamous ? Obviously yes !

 KH

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Obama: State sereni! Tu cumprà subito F35, io vendere nel futuro gas a te!

Ottimo piazzista di gas – Perchè l’Italia dovrebbe spendere in  armi come l’Impero?

T.P. “State sereni, europei. Bisogna andare giù duro con questi russi fetenti, sanzioni a più non posso! Non è esatto che ci rimettete più voi. Non è vero che rischiamo di meno noi. Noi siamo amici e l’amicizia si dimostra nelle difficoltà… Tranquilli, se Putin o’pazz taglia il gas a settembre, ci penso io, cioè gli Stati Uniti…insomma l’Impero. Il gas ve lo vendiamo noi. Quando?
Beh..appena avremo sventrato un bel pò del nostro sottosuolo, dopo che avremo deviato alcuni fiumi e prosciugato qualche lago…. Grande gasdotto Usa-Europa? Non ancora, ma ci sono gli opportuni big investimenti, sì già approvati… Sereni, su dai, il vostro premier Cabarettista si fida, anzi si è entusiasmato… anche nonno George mi appoggia 100%. Non fate gli eterni pessimisti, oltretutto…ricordate che noi vi abbiamo liberato!

Io darò gas a te, tu comprare cash molti F35 a me. Che? Colabrodi  insicuri? Non esiste proprio il risparmio in tempo di crisi, non se ne parla nemmeno… Eppoi l’Italia spende molto meno per la difesa che io, cioè i grandi USA…sì l’Impero! Cosa? Non è una buona scusa che a voi F35 non servono perchè non volete dirigere il mondo… che non volete dominare nessuno… Ricordarte, c’è il terrorismo che non guarda in faccia nessuno e spara sul mucchio, senza fare distinzioni… E’ un infantilismo obsoleto credere che dovete avere l’esercito adatto alla vostra politica internazionale. E’ da sovversivi pensare che i vassalli possono spendere meno perchè non puntano a comandare su tutto il globo… E’ una visione taccagna, da continente della terza età… che non vi porta da nessuna parte…”

Il Cabarettista con lo sguardo febbrile, liquefatto nell’estasi delle fantasmagorie multistellate, guadagna la posizione “strategica” per la storica fotoricordo, sfoggia il sorriso più artificiale del suo repertorio, e dice “Evvvaiii..!”    
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LA CATTIVA GESTIONE DELLA GLOBALIZZAZIONE

Gli accordi commerciali come il TPP mirano solo a proteggere i profitti delle multinazionali a discapito di tutti noi
 
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Gli accordi commerciali sono un argomento che merita attenzione, avverte Joseph Stiglitz in uno dei suoi ultimi interventi sul New York Times. In questo momento, prosegue il Premio Nobel per l’economia del 2001, ci sonoproposte commerciali che minacciano di mettere la maggior parte degli americani sul lato sbagliato della globalizzazione. Opinioni contrastanti su questi accordi attraversano il Partito Democratico, anche se non si conosce l’opinione del presidente Obama.  Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, infatti, Obama ha fatto un vago riferimento a “nuove partnership commerciali” che creerebbero più posti di lavoro. Uno degli accordi in questione è il Trans-Pacific Partnership, o TPP, che legherà 12 paesi lungo il Pacifico nella più grande zona di libero scambio al mondo.
I negoziati per il TPP sono iniziati nel 2010, allo scopo, secondo il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America, di incrementare il commercio e gli investimenti attraverso l’abbassamento delle tariffe e l’eliminazione delle altre barriere commerciali tra i paesi partecipanti. Ma i negoziati TPP hanno avuto luogo in segreto e ciò, prosegue Stiglitz, ci costringe a fare affidamento su bozze trapelate per carpire le disposizioni proposte.
In più, tali accordi sono soggetti ad un procedura di approvazione facilitata al Congresso, secondo la quale il Congresso o approva o respinge in toto l’intero accordo commerciale, senza possibilità di revisioni o modifiche.
Ne è giustamente seguita una polemica, sostiene Stiglitz. Sulla base delle informazioni trapelate – e la storia dei patti commerciali passati – è facile dedurre la forma di tutto il TPP, e non sembra essere buona  Il rischio è che tutto andrà a esclusivo beneficio della ricca scheggia della élite americana e mondiale a discapito di tutti gli altri. E il fatto che tale piano sia allo studio testimonia quanto profondamente la disuguaglianza riverberi attraverso le nostre politiche economiche.
Peggio ancora, prosegue Stiglitz, gli accordi come il TPP sono solo un aspetto di un problema più ampio: la cattiva gestione della globalizzazione.
In generale, gli accordi commerciali oggi sono molto diversi da quelli fatti nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale quando i negoziati si concentravano realmente sulla riduzione delle tariffe. Mentre le tariffe venivano ridotte, il volume dei commerci ne beneficiava e ciascun paese poteva sviluppare i settori in cui aveva i propri punti di forza, innanlzando, di conseguenza, gli standard di vita. Alcuni posti di lavoro sono stati persi, ma ne sono stati creati degli altri.
Oggi, lo scopo degli accordi commerciali è diverso. Non ci sono tariffe da abbassare e quindi i negoziati hanno ad oggetto altre barriere “non tariffarie” e le più importanti di queste – per gli interessi corporativi che spingono per questi accordi – sono le norme.
Le grandi multinazionali si lamentano che norme incoerenti rendono gli affari costosi. Ma la maggior parte dei regolamenti,  anche se imperfetti, sono lì per un motivo: per proteggere i lavoratori, i consumatori, l’economia e l’ambiente e tali regolamenti sono stati spesso messi in atto dai governi che rispondono alle esigenze democratiche dei cittadini.
I sostenitori di questi accordi commerciali insistono sull’armonizzazione normativa, una frase dal suono pulito che implica un piano per promuovere il profitto delle multinazionali.
E’ particolarmente rischioso lasciare che i negoziati commerciali procedano in segreto. In tutto il mondo, i ministeri commerciali sono catturati da interessi corporativi e finanziari. E quando i negoziati sono segreti, non c’è modo che il processo democratico sia in grado di esercitare i controlli necessari per porre limiti agli effetti negativi di tali accordi .
 I negoziati condotti in segreto potrebbero essere sufficienti a causare polemiche significative per il TPP. Quello che sappiamo dei suoi particolari lo rende solo più sgradevole. Uno dei punti contestati è la facoltà di accesso al Tribunale Internazionale per mettere sotto accusa uno Stato e le sue norme, qualora una società internazionale che opera sul suo territorio reputi che il suo diritto a conseguire un legittimo profitto sia stato intaccato. Non stiamo parlando di un problema teorico, tende a precisare Stiglitz. Philip Morris ha già provato questa tattica contro l’Uruguay, sostenendo che le sue norme antifumo, che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, danneggia i profitti  violando un trattato commerciale bilaterale tra la Svizzera e l’Uruguay. In questo senso, gli accordi commerciali recenti ricordano la guerra dell’oppio, durante la quale le potenze occidentali costrinsero la Cina ad aprire i propri mercati all’oppio in ossequio al principio del libero commercio.
Disposizioni già incorporate in altri accordi commerciali vengono utilizzate altrove per minare normative ambientali e di altro tipo. I paesi in via di sviluppo pagano un prezzo elevato per la firma di queste disposizioni e l’evidenza che in cambio ottengano maggiori investimenti è scarsa e controversa .
Ci sono altre disposizioni nociveL’America ha combattuto per abbassare il costo della sanità. Ma il TPP renderebbe l’introduzione di farmaci generici più difficile, e quindi aumenterebbe il prezzo dei farmaci. Nei paesi più poveri , non si tratta solo di spostare denaro nelle casse aziendali: migliaia morirebbero inutilmente. Naturalmente, chi fa ricerca deve essere risarcito. Ecco perché abbiamo un sistema di brevetti  Ma il sistema dei brevetti dovrebbe bilanciare attentamente i benefici della protezione intellettuale con un altro obiettivo: un maggiore accesso alla conoscenza.
 Le preoccupazioni sono sempre maggiori. Un modo di leggere i documenti negoziali trapelati suggerisce che il TPP potrebbe rendere più facile per le banche americane vendere i derivati ​​a rischio in tutto il mondo; forse l’impostazione dello stesso tipo di crisi che ha portato alla Grande Recessione.
A dispetto di tutto questo, tra coloro che con passione sostengono il TPP ci sono molti economisti. Ciò che rende possibile questo supporto è la falsa teoria economica che è rimasta in circolazione, soprattutto perché serve gli interessi dei ricchi.
La teoria del “libero commercio” è un principio centrale dell’economia nei primi anni della disciplina. Anche se ci sono vincitori e vinti, non può essere un problema, perché il saldo è largamente positivo e ci sarà comunque modo di compensare i perdenti. Questa conclusione, purtroppo, si basa su numerosi presupposti , molti dei quali sono semplicemente sbagliati.
Innanzitutto queste teorie semplicemente ignorano il rischio e assumono che i lavoratori possano muoversi senza problemi tra posti di lavoro e da settori a bassa produttività a settori ad alta produttività. Ma quando c’è un alto livello di disoccupazione, e soprattutto quando una grande percentuale dei disoccupati è senza lavoro a lungo termine ( come è il caso oggi ), una simile compiacenza non ci può essere.
Oggi, ci sono 20 milioni di americani che vorrebbero un lavoro a tempo pieno, ma non riescono ad ottenere uno. Milioni di persone hanno smesso di cercare. Quindi c’è un rischio reale che gli individui a bassa produttività vada ad ingrossare le fila dei disoccupati “a zero produttività” a danno anche di coloro che conservano il lavoro dal momento che un aumento della disoccupazione esercita una pressione al ribasso sui salari .
Possiamo discutere sul perché la nostra economia non si stia comportando secondo il modello – se è a causa della mancanza di domanda aggregata, o perché le nostre banche, più interessate alla speculazione e alla manipolazione del mercato che al prestito, non stanno garantendo fondi adeguati alle piccole e medie imprese. Al di là delle ragioni, la realtà è che questi accordi commerciali rischiano di far aumentare la disoccupazione.
Una delle ragioni per cui stiamo così male è che abbiamo gestito male la globalizzazioneSono state promosse politiche economiche che incoraggiano l’outsourcing di posti di lavoro e le merci prodotte all’estero con manodopera a basso costo possono essere riportate a buon mercato negli Stati Uniti. Così i lavoratori americani capiscono che devono competere con quelli esteri, e il loro potere contrattuale ne risulta indebolito. Questo è uno dei motivi per cui il reddito reale medio dei lavoratori di sesso maschile a tempo pieno è più basso di quanto non fosse 40 anni fa.
La politica americana odierna aggrava questi problemi. Anche nella migliore delle ipotesi, la vecchia teoria del libero commercio diceva soltanto che i vincitori avrebbero potuto risarcire i perdenti, non che l’avrebbero fatto. E così è stato: non l’hanno fatto. Anzi, hanno fatto il contrario.
I sostenitori degli accordi commerciali spesso sostengono che per essere competitiva l’America deve tagliare salari, tasse e spese pubbliche, soprattutto i programmi che sono di beneficio per i cittadini. “Dobbiamo accettare il dolore a breve termine”, dicono, “perché nel lungo periodo tutti ne traggano vantaggio”. Ma, come ricordava John Maynard Keynes, “nel lungo periodo saremo tutti morti”.
In questo caso, ci sono poche prove che gli accordi commerciali porteranno ad una crescita più veloce o maggiore.
I critici del TPP sono così numerosi perché  il processo e la teoria che lo sorreggono godono ormai di poco creditoL’opposizione non è sbocciata solo negli Stati Uniti, ma anche in Asia, e i negoziati sono in fase di stallo. Mettendosi alla guida di una protesta a tutto campo contro l’ente responsabile del Tpp, Harry Reid, leader della maggioranza del Senato, sembra averci dato una piccola tregua. Coloro che vedono accordi commerciali strumenti utili ad arricchire le multinazionali a discapito del 99% della popolazione sembrano aver vinto questo schermaglia.  Ma c’è una guerra più ampia al fine di garantire che la politica commerciale – e la globalizzazione, più in generale – sia riprogettata in modo da aumentare gli standard di vita della maggior parte degli americani. E l’esito di questa guerra rimane incerto.
Stiglitz ribadisce due punti: il primo è che l’elevato livello di disuguaglianza negli Stati Uniti di oggi  e il suo enorme aumento nel corso degli ultimi 30 anni, è il risultato cumulativo di una serie di politiche, programmi e leggi. Dato che lo stesso presidente ha sottolineato che la disuguaglianza dovrebbe essere la priorità assoluta del paese, ogni nuova politica, programma o la legge dovrebbe essere esaminata dal punto di vista del suo impatto sulla disuguaglianza. Accordi come il TPP hanno contribuito in modo importante a questa disuguaglianza. Le multinazionali potrebbero trarne beneficio, ed è addirittura possibile, per quanto non garantito, che migliori anche il prodotto interno lordo così come è misurato per prassi. È assai probabile, però, che il benessere dei normali cittadini subirà un duro colpo.
E questo porta al secondo punto: la trickle-down theory è un mito. Arricchire le multinazionali – come farebbe le TPP – non necessariamente aiuterò chi si trova a metà della piramide economica, per non parlare di chi si trova in basso.
 

La Gran Bretagna si prepara ad acquisti diretti del gas russo

26 marzo

La Gran Bretagna intende avviare l’acquisto diretto del gas in Russia, mentre i leader europei minacciano Mosca con nuove sanzioni. Centrica, la più grande azienda energetica britannica, che possiede la società British Gas, inizierà l’importazione diretta di gas russo da ottobre dell’anno corrente.
La produzione del gas nel Regno Unito scende ogni anno del 7%. Attualmente la Gran Bretagna non importa il gas dalla Russia direttamente, ma le consegne dalla Russia arrivano in Gran Bretagna attraverso la Germania e altri Paesi europei.

http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_26/La-Gran-Bretagna-si-prepara-ad-acquisti-diretti-del-gas-russo-9764/

La Repubblica Ceca non ha sostenuto le sanzioni contro la Russia

26 marzo

La camera dei deputati del Parlamento ceco non ha seguito la linea generale dell’UE. Nel comunicato diffuso dal Parlamento si dice : “La camera dei deputati non ha sostenuto la proposta in cui il governo è stato incaricato di promuovere, nel quadro dell’UE, sanzioni economiche contro la Russia”.
Non è stata sostenuta dai deputati la proposta di aumentare il finanziamento dell’esercito ceco. Attualmente il bilancio del Ministero della Difesa è del 1,1% del PIL. Si prevedeva di aumentare questa cifra l’anno prossimo fino al 1,3 % ed infine di aumentare la spesa per la difesa nel 2017 fino al 2% del PIL.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_26/La-Repubblica-Ceca-non-ha-sostenuto-le-sanzioni-contro-la-Russia-6818/