il ponte interrotto

Paesi Bassi, il ponte interrotto: un sottopasso sommerso

Il suggestivo acquedotto navigabile Veluwemeer, aperto al traffico nel 2002, si trova sulla strada N302, nei pressi di Harderwijk, in Olanda. Ogni giorno 28mila veicoli lo attraversano sotto le acque, che sembrano aprirsi al passaggio

[22 marzo 2014]

Processo ai No Tav. Gas, gazzarre, dotte citazioni

http://www.tgvallesusa.it/?p=6777

 Udienza agitata che conferma l’illegittimità dell’intervento poliziesco e mette in discussione i limiti territoriali del cantiere. Un’aula divisa in due. Le testimonianze di Paolo Ferrero e Marco Scibona. Il teste Meotto irrita Padalino.

Posted on 25 marzo 2014

 

di Fabrizio Salmoni.

Aula bunker, 24.3.2014.  Tanto per far capire che aria tira ci accoglie un presidio di polizia rafforzato e misure di controllo che non risparmiano neanche il senatore Scibona (5S) malgrado mostri il tesserino da parlamentare. Cosi l’udienza inizia subito in gioiosa armonia con la richiesta alla Corte di sanzionare i Carabinieri troppo scrupolosi, naturalmente non senza obiezioni dei procuratori presenti, Rinaudo e Padalino.

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Ma non basta. Tra un teste e l’altro, Tobia Imperato legge una dichiarazione di denuncia per le sevizie subite a Padova dal  coimputato Zeno Rocca, fermato per strada il 10 marzo scorso da un gruppo di celerini del Repato Mobile che avevano testimoniato al processo contro di lui, portato in Questura e malmenato (costola fratturata, lesioni alla cervicale e prognosi di 20 giorni): “…provocazioni da parte degli stessi che – grazie all’impunità che ha sempre seguito tali comportamenti da parte dlele forze dell’ordine – sono rappresentati in quest’aula come parti lese…”. La dichiarazione è messa agli atti ma in mattinata anche l’imputato Ginetti denuncia di essere stato avvicinato da tal Massaro della Digos di Firenze, testimone a suo carico al processo, durante una manifestazione per la casa il 21 Dicembre scorso, e fronteggiato minacciosamente per almeno mezz’ora. Anche la sua dichiarazione è messa agli atti.

Si registra il forfait del sindaco Pinard e dell’ex prefetto Di Pace, ingiustificato (leggi: fanno un po’ quel che vogliono) e si dà inizio alle previste testimonianze a difesa in un clima pesante.

Il prof. Sergi racconta della sua partecipazione ad una conferenza alla Maddalena come parte di un ciclo di lezioni universitarie in loco.

Maria Rollero, infermiera valsusina, ricorda la sua esperienza quel 27 Giugno quando partecipò al presidio al cancello della centrale, le decine di lacrimogeni che rendevano l’aria irrespirabile e la ritirata su per il bosco di Ramat inseguita dalle nuvole di gas. I pm cercano di metterla in difficoltà con domande sulle barricate dell’Avanà e ridacchiano alle sue risposte: “Lei si è persa lo spettacolo!…“. Gli avvocati protestano con veemenza.

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Sale sullo scranno dei testi Paolo Ferrero, ex ministro (con Prodi) e segretario di Rifondazione, che narra con toni gravi quanto ha potuto vedere il 27 Giugno, “l’incolumità delle persone messa a repentaglio…la gasatura di centinaia di persone che non avevano vie di fuga. C’era la paura che spesso produce la resistenza!“. Racconta dei gas sparati fino dentro i boschi e delle sue telefonate al Prefetto che sembrava avere informazioni totalmente contrastanti con quanto lui stava vedendo; fa il paragone con i fatti di Genova 2001 dicendo che persino là si era in qualche modo riusciti a trattare mentre alla Maddalena no. E’ uno scenario di guerra contro le persone, non un semplice sgombero quello che descrive Ferrero, “come l’assedio a un castello da espugnare…in cui si perseguiva  la repressione delle persone“. Anche il 3 Luglio – racconta – si è usato il gas in quantità spropositata sparando d’infilata sul corteo che veniva giù dalla strada di Exilles: “…una situazione di scontri senza sbocchi con la sensazione che la gestione dell’ordine pubblico fosse del tutto fuori luogo…”

Anche con lui i pm tentano di confondere le idee e trascinarlo sul terreno dei dettagli per tentarne la delegittimazione secondo la loro evidente strategia.

Marco Scibona, senatore cittadino del M5S, depone anche nella veste di segretario della Commissione Lavori Pubblici e Infrastrutture e come tale ribadisce quali fossero (e sono) i limiti territoriali del presunto cantiere come da progetto preliminare e come quelli non comprendessero il piazzale della Maddalena confermando cosi indirettamente la legittimità della presenza popolare sul sito (“posso confermare che l’area archeologica, l’azienda vinicola e l’area museale, non sono parte dell’area di cantiere“). In base a queste dichiarazioni la difesa richiede per la seconda volta nel processo la revoca dell’ordinanza sugli omissis della relazione di servizio della Questura e la Corte si riserva di rispondere.

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La testimonianza di Scibona è integrata dal racconto dei suoi spostamenti nei due giorni sotto scrutinio quando insieme agli altri esponenti 5S gestiva l’ “ufficio mobile” del gruppo consiliare, temporaneamente in Clarea; tra i vari dettagli ricorda di un dimostrante inerme colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno mentre si allontanava lungo la strada di Chiomonte. Molte sono scene già raccontate da altri per uno scenario che si conferma ogni volta di più per quello che è stato: un’aggressione illegittima e violenta a un popolo inerme costretto a fare resistenza dall’enormità dell’intervento poliziesco.

Esplodono obiezioni a raffica sul metodo intimidatorio dei pm nello svolgere il controesame. La tensione in aula è forte e si traduce in continui battibecchi tra le parti. La teste Eleonora Ponte viene derisa , il teste Alberto Fiorentini viene direttamente provocato da Rinaudo con la domanda (respinta tra i clamori delle difese) su un suo presunto fermo identificativo in data successiva ai fatti, un atteggiamento – dichiarano gli avvocati – rivelatorio dell’intenzione della Procura di portare il processo sul terreno dello scontro piuttosto che su quello della riflessione e del giudizio. I Digos in aula se la ridono ogni volta che i testi sembrano in difficoltà e insieme a loro ridacchiano i giornalisti “enbedded” in un’aula che è divisa in due anche geograficamente: di qua avvocati, imputati e giornalisti No Tav, di là pm, parti civili, poliziotti e inviati delle testate pro Tav. Questa è l’atmosfera del processo che alcuni dicono già deciso ma che val la pena condurre a fondo per rendere ufficiali i fatti e dire la verità su quei giorni di resistenza valsusina.

E’ la testimonianza di Marco Meotto che fa saltare i nervi anche a Padalino. Le puntualizzazioni pignole del teste sulle domande rivoltegli e le sue dotte citazioni (“…Non ero la piccola vedetta lombarda…”, “…come sosteneva David Hume“…) lo irritano: “Vada in altre aule a sfoggiare cultura, in queste deve rispondere alle nostre domande!...” poi il  passo falso “…I suoi amici avvocati...”. Insorgono gli avvocati, chiedono l’intervento del Presidente “se no ce ne andiamo…!” Padalino: “Se il teste fa lo spiritoso lo faccio anch’io e la difesa non interrompa” e via cosi per qualche minuto.

Con la richiesta alla Corte di svolgere un sopralluogo sui luoghi in oggetto, l’ udienza dopo quasi sette ore volge al termine.  L’appuntamento è per il 31 Marzo con altri 10-12 testi.

(F.S. 24-3.2014)

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la legge dei 2000 ( tecnologie ambientali)

domenica 23 marzo 2014

LOGICA 4 : POSTULATO

    IL VALORE DI UN POSTULATO E’ PROPORZIONALE ALLA SUA PRATICABILITA’.

LA PRATICABILITA’ VIENE DETERMINATA DALLA SPIEGAZIONE DI FENOMENI GIA’ NOTI. 


IL POSTULATO IMPLICA CONDIZIONI 
ED AZIONI PIUTTOSTO CHE 
SEMPLICI PENSIERI.

POSTULARE SIGNIFICA STABILIRE UN MODELLO PER IL FUTURO O CANCELLARE UN MODELLO DEL PASSATO.

E’ UN PENSIERO CAUSATIVO CHE PORTA ALL’ AZIONE.

PENSARE DI ATTRAVERSARE LE SABBIE MOBILI, SOLO PERCHE’ SI SA NUOTARE, E’ IL TIPICO ESEMPIO
DELLA DEFINIZIONE DELLA LOGICA 
MENZIONATA SOPRA,OVVERO: UN EFFETTO CREATO, PER ESSERE ATTENDIBILE DEVE ESSERE PIAZZATO NEL CONTESTO CORRETTO.

SE UNO SEGUE QUESTA LOGICA, META’ DELLE POLITICHE SOCIALI 
DELL’ ADESSO SONO COMPLETAMENTE SBALLATE.

PERSINO LE LOGICHE DI SICUREZZA E MILITARI PECCANO DI SUPPONENZA

E COME SBARCARE IN UN CAMPO DI 
INDIGENI CHE SI DEDICANO AL 
CANNIBALISMO E DECIDERE CHE DA DOMANI CI SI DARA’ UN SACCO DA FARE PER FARLI DIVENTARE 
VEGETARIANI.


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Grecia Risanata!

è l’Europa, mica vorrete frantumarla come teme Napolitano?

In settembre la stampa finanziaria era piena di articoli che spiegavano come la Spagna fosse in ripresa da tutti i punti di vista economicamente e in effetti i bonds sono saliti, la borsa è salita e il mercato immobiliare commerciale in Spagna è balzato su del 30% e BlackRock e simili hanno comprato persino migliaia di appartamenti ora. Come si è visto poi è tracimato in italia e sta comprando tutte le banche italiane…

UN BRANCO DI IPOCONDRIACI chiedono aiuto ai loro CARNEFICI ENTRI SANO ED ESCI POVERO E MALATO

domenica 23 marzo 2014

Dovete smetterla di frequentare dottori, specialisti e pronto soccorso per cose da nulla, spinti da paranoie volutamente indotte dal Sistema, e da programmi di medicina appositamente pianificati a tavolino per terrorizzarvi e costringervi ad una visita di controllo preventiva, che possa rassicurarvi!
Una volta entrati nella spirale, non ne uscirete più, perché loro vi troveranno sicuramente qualcosa che non va – vi instilleranno il dubbio di un’improbabile patologia, prescrivendovi ulteriori accertamenti, analisi, ecografie, Tac, farmaci, e altre diavolerie simili, fino a manipolare a tal punto la vostra paura, da rendervi dipendenti alla loro volontà. In questo modo hanno fatto di voi un investimento sicuro e duraturo, e non esiterete ad assecondare supinamente ogni loro indicazione, fino a sottoporvi a interventi chirurgici per qualcosa che non avete mai avuto, ne mai immaginato, perché oramai totalmente in balia di una circostanza dalla quale non potete più tornare indietro, essendo venuti meno quei parametri oggettivi di riferimento, attraverso i quali potere testare la bontà o meno di una qualsiasi scelta.
Così voi, spennati a dovere e, finalmente “malati”, maledirete il giorno in cui (dopo avere visto un programma sulla salute), decideste di consultare un medico per uno dei mille disturbi e dolori che sono fisiologici e di prassi alla natura umana, e che la stessa, avrebbe riassorbito nei modi e nei tempi che le competono.
E poi sento parlare di consumo eccessivo di farmaci, dei troppi controlli medici, dell’esorbitante spesa sanitaria e poi ci bombardano quotidianamente di programmi sulla salute. Ci sconvolgono la psiche, trattando delle malattie più improbabili e dei loro infiniti sintomi. Ci hanno reso un branco di ipocondriaci, paranoici, psicopatici, e così ingrassiamo psicologi, psichiatri e manicomi.

Ci convincono che tutto sia dipeso da un trauma infantile e che dopo un migliaio di sedute, riacquisteremo la nostra serenità perduta.
Nel frattempo le multinazionali farmaceutiche ingrassano le loro sporche viscere e la nostra vita si consuma nel bel mezzo di un freddo oceano, fatto di ansie, angosce, e fobie delle più disparate.
I medici di turno incassano la loro miserabile tangente in attesa di un nuovo, inutile, nocivo farmaco da sponsorizzare.
Da molto tempo mettevo in discussione la “medicina ufficiale” in quanto incapace di curare le malattie, al massimo poteva lenire i sintomi apparenti spostandoli su altri organi. Ed è proprio su questo equivoco che si basa tutta la piramide della “medicina della malattia”. Se la malattia “A” ha come sintomi – x, y, z -, sopprimendoli si ritiene che il paziente sia guarito. Non interessa che, come conseguenza, si sia sviluppata la malattia “B” con i sintomi – j, k, w – in quanto avremo il farmaco per bloccare anche questi ultimi, e così via. La malattia “B” è solo l’espressione del blocco della malattia “A”, cioè di un meccanismo di difesa che l’organismo cerca attraverso una nuova via per disintossicarsi. In definitiva, le malattie non sono altro che sintomi di un’unica malattia: la tossiemia.
Una prima, buona e salutare regola, praticata nei millenni come cura per i nostri quotidiani malesseri, siano essi, dolori articolari, cefalgie, disturbi gastrici, stati influenzali, allergie e affini, consisteva nell’aspettare il decorso della malattia fino al suo naturale esaurimento – “Non curarsi per curarsi”.
In questo modo, il nostro organismo (essere cosciente in ogni sua cellula) era in grado di comprendere consapevolmente ogni passaggio dell’iter della malattia e, in virtù di una tecnica connaturata ne memorizzava i motivi e le cause per poi convogliarli nell’infinito bacino della coscienza di base. L’individuo era, prima di ogni cosa, il medico di se stesso che in virtù di un tale potere, era in grado di gestire la sua salute e integrità fisica.
Quella che oggi, in forma strumentale, viene definita “la medicina moderna”, destabilizza questo processo naturale, interrompendo il corso della malattia e accanendosi in maniera ossessiva sui sintomi, eludendone le cause.

Se non ci liberiamo della chimica e dei suoi intrugli diabolici, per dare fondo alle nostre ultime risorse vitali e finalmente, in un moto di vero orgoglio, rovesciamo il tavolo sgombrandolo da tutte le effimere, illusorie, inutili e micidiali menzogne che il sistema ci spaccia al pari di miracolose droghe, avremo perso per sempre la nostra libertà e come schiavi, invalidi e accattoni saremo costretti ad elemosinare conforto, fra le braccia del nostro carnefice.

GJTirelli
http://caneliberonline.blogspot.it/2014/03/entri-sano-ed-esci-povero-e-malato.html
http://altrarealta.blogspot.it/

Renzi: orgoglioso dei progressi. Draghi: l’Italia non ha fatto progressi

lunedì, 24, marzo, 2014

”A Obama dirò che sono orgoglioso e fiero dei progressi dell’Italia”: così il premier Matteo Renzi al Tg1 sul prossimo incontro in Italia con il presidente americano. ”Gli chiederò anche dei consigli – ha risposto – perchè in America le aziende sono tornate a investire e la disoccupazione a scendere”.
La Bce gela il governo Renzi. In un paragrafo dedicato all’Italia, il bollettino dell’Eurotower, parlando delle nostre finanze pubbliche e citando una raccomandazione della Commissione europea del novembre 2013, che indicava la necessità di ulteriori misure di risanamento per assicurare l’osservanza del Patto di stabilità e crescita, evidenzia come “finora, tuttavia, non sono stati compiuti progressi tangibili” per quanto riguarda tale raccomandazione.
L’Italia deve insomma tenere sotto stretto controllo il deficit cercando di rimanere il livello del disavanzo pubblico il più vicino possibile al 2,6% indicato da Bruxelles. “In prospettiva – prosegue le Bce – è importante effettuare i necessari interventi affinché siano soddisfatti i requisiti previsti dal meccanismo preventivo del Patto di stabilità e crescita, soprattutto per quanto riguarda la riconduzione del rapporto debito/Pil su un percorso discendente, come segnalato anche di recente dalla Commissione europea nel contesto dell’esame approfondito sull’Italia”.
http://www.imolaoggi.it/2014/03/24/renzi-orgoglioso-dei-progressi-draghi-litalia-non-ha-fatto-progressi/

In Italia 4,1 milioni di persone chiedono aiuto per mangiare

gli italiani son ricchi, fingono solo di essere poveri

martedì, 25, marzo, 2014

Sono 4,1 milioni, tra famiglie e separati, gli italiani che nel 2013 sono stati costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10 per cento sullo scorso anno e del 47 per cento rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in piu’ negli ultimi 3 anni.
E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Agea, nel commentare l’allarme lanciato dal presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, circa il fatto che il 66 per cento dei separati dichiara di non riuscire a provvedere all’acquisto di beni di prima necessita’. Una situazione drammatica che – rileva la Coldiretti – rappresenta la punta di un iceberg delle difficolta’ che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa.
In termini generali si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, tipologia di sostegno spesso prediletta proprio dai separati, ovvero da chi e’ rimasto solo, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative delle famiglie le quali per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. asca

Quattordici nuovi radar in Italia per le guerre NATO

Dodici sistemi Fixed Air Defence Radar (FADR) RAT31-DL sono stati commissionati alla Selex Sistemi Integrati, società del gruppo Finmeccanica, e sono in via d’installazione in altrettanti siti dell’AMI sparsi in tutta Italia. Ad essi si aggiungeranno anche due sistemi configurati nella versione mobile DADR (Deployable Air Defence Radar) che saranno consegnati entro il 2013.

“Si tratta di un progetto dall’alta valenza tecnica, importante per la sicurezza aerea nazionale e necessario per migliorare la nostra efficienza militare”, ha spiegato il generale Mario Renzo Ottone, comandante del COA, il Comando Operazioni Aeree nazionali e del Combined Air Operations Center della NATO, di stanza a Poggio Renatico (Ferrara). “Il FADR costituisce la struttura portante del programma con cui l’Aeronautica militare ha avviato la sostituzione dei propri sistemi di sorveglianza aerea per rendere disponibili le frequenze necessarie all’introduzione della nuova tecnologia Wi-MAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access) di accesso internet ad alta velocità in modalità wireless”.
 Molto più espliciti sulle finalità belliche del nuovo sistema radar i manager della società produttrice. “Il RAT31-DL è stato sviluppato per rispondere ai futuri bisogni della difesa, dove la superiorità delle informazioni e dei comandi giocherà un ruolo sempre maggiore”, recita la brochure di Selex Sistemi Integrati. “Il sistema ha eccellenti capacità di scoprire e tracciare i segnali radio a bassa frequenza di aerei e missili, può supportare diverse funzioni come la difesa da missili anti-radiazione e da contromisure elettroniche. In Italia, il FADR consentirà di controllare anche la presenza dei missili balistici, comunicherà con gli altri punti di controllo nazionali e della NATO e apporterà grandi elementi di innovazione, tra cui un migliorato telecontrollo e telediagnosi, riducendo quindi la necessità di personale, con un occhio anche alla riduzione dei costi di gestione”.
Il primo impianto entrato in funzione è quello installato presso la 112^ Squadriglia Radar Remota di Mortara (Pavia). Si tratta di una stazione dell’Aeronautica che nel periodo di massima espansione – anni 50-60 – era arrivata a contare fino a 700 avieri (300 militari di leva e 400 in servizio permanente), ma che dopo il 1998 è stata drasticamente ridimensionata sino a ospitare oggi solo una trentina di militari. Gli altri undici radar RAT-31DL stanno per essere installati presso il centro meteorologico dell’Aeronautica di Borgo Sabotino (Latina), a Capo Mele – Savona (115^ Squadriglia Radar Remota), Crotone (132^ Squadriglia), Jacotenente – Foggia (131^ Squadriglia), Lame di Concordia – Venezia (13° Gruppo Radar GRAM), Lampedusa (134^ Squadriglia), Marsala (35° GRAM), Mezzogregorio – Siracusa (34° GRAM), Otranto (32° GRAM), Poggio Renatico (Comando Operazioni Aeree) e Potenza Picena – Massa Carrara (14° GRAM). Come per Mortara, alcune di queste stazioni radar erano state ridimensionate negli ultimi quindici anni.
Dal punto di vista prettamente tecnico, il Fixed Air Defence Radar (FADR) appartiene all’ultima generazione dei sistemi 3D a lungo raggio: ha una portata sino a 500 km di distanza e 30 km in altezza, una potenza media irradiante di 2,5 kW e una potenza dell’impulso irradiato di 84 kW. L’antenna opera in una frequenza compresa tra 1,2 e 1,4 GHz (L-band), all’interno dello spettro delle cosiddette “microonde”, le onde molto corte estremamente pericolose per l’uomo, la fauna e la flora. Il radar può essere controllato anche da centri posti a notevole distanza e la configurazione meccanica con cui è stato disegnato consente facilità di assemblaggio e smontaggio nei campi di battaglia.
La progettazione e la costruzione delle torri radar e degli impianti ausiliari e l’installazione dei nuovi sistemi nelle dodici basi dell’Aeronautica è stata affidata alla Vitrociset S.p.A. di Roma, una delle maggiori aziende private operanti nel campo della sicurezza, pure vincitrice della gara per il sistema multiradar ARTAS di Eurocontrol, l’agenzia europea per il controllo aereo. Il nome di Vitrociset è stato per anni legato al nome del suo fondatore, Camillo Crociani, uno dei protagonisti dello scandalo delle tangenti per l’acquisto negli anni ‘70 dei velivoli C130 prodotti dalla statunitense Lockheed. Il pacchetto azionario della società è ancora oggi interamente controllato dalla vedova Edoarda Vessel Crociani con una presenza più che simbolica della holding Finmeccanica (1,4%). Presidente del consiglio di amministrazione è invece il generale Mario Arpino, capo di Stato Maggiore della difesa fino al 2001, direttore generale l’ammiraglio Lorenzo D’Onghia, amministratore delegato Antonio Bontempi, ex ad di Alenia Marconi Systems poi Selex Sistemi Integrati.
Il radar RAT31-DL sta progressivamente conquistando sempre maggiore spazio nel mercato internazionale. Il sistema è stato sinora acquistato da nove paesi, sette dei quali membri della NATO, per un totale di 34 esemplari. Tra essi spiccano Germania, Grecia, Polonia, Repubblica Ceca, Turchia e Ungheria. Altri esemplari starebbero per essere ordinati dalle aeronautiche militari di Austria, Danimarca e Malesia. Una conferma che il business di guerra non consoce crisi.
Fonte: italian.irib.ir
Tratto da: terrarealtime.blogspot.it

Russia: sapete che c’è di nuovo? Useremo la valuta cinese invece dell’euro. Adieux + G7, Van Rompuy: la Russia e’ fuori. Lavrov: “non sara’ una tragedia”

G7, Van Rompuy: la Russia e’ fuori. Lavrov: “non sara’ una tragedia”
lunedì, 24, marzo, 2014

La prossima riunione del G7, senza la Russia, si terra’ a Bruxelles in giugno. Lo annuncia il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy su Twitter.
I 7 leader non parteciperanno quindi alla programmata riunione di Sochi dei primi di giugno. I leader del G7 hanno deciso di cancellare ufficialmente la riunione del G8 in programma in Russia a Sochi e sostituirla con un summit nel formato ristretto a giugno a Bruxelles. Sprezzante la considerazione del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che dall’Aja ha commentato il possibile congelamento del forum che vede le 7 grandi potenze del mondo incontrarsi anche con Mosca. La Russia non e’ abbarbicata al format del G8 e la sua espulsione non rapresentreebbe “una grande tragedia”, ha detto.
http://www.imolaoggi.it/2014/03/24/g7-van-rompuy-la-russia-e-fuori-lavrov-non-sara-una-tragedia/

Russia: sapete che c’è di nuovo? Useremo la valuta cinese invece dell’euro. Adieux
lunedì, 24, marzo, 2014
Dopo la riluttanza della Cina a votare contro la Russia alle Nazioni Unite (Pechino si è infatti astenuta dal votare la risoluzione presentata contro il referendum in Crimea) e la notizia che Pechino ha citato in giudizio l’Ucraina in una corte inglese per il rimborso di un prestito di 3 miliardi di dollari acceso in cambio di grano, sembra che la Russia stia restituendo il favore.
Parlando al 15° Economic Development Forum cinese a Pechino, il Capo economista del fondo di investimento russo, Sberbank Yevgeny Gavrilenkov, ha dichiarato che “lo Yuan cinese potrebbe diventare la terza valuta di riserva in futuro.” “Questa previsione può essere fatta su dati di crescita economica interna. Probabilmente il paese manterrà un elevato tasso di crescita del PIL e il volume dello stesso salirà a 14-16 trilioni di dollari americani in un breve periodo di tempo, indicatori comparabili con quelli di Unione Europea e Stati Uniti. Nel frattempo, i titoli cinesi sono più attraenti per i paesi che hanno un surplus economico, in particolare gli Stati del Medio Oriente”.
Il forum che si è aperto nella capitale cinese il 22 marzo discute di una vasta gamma di questioni: riforme economiche e rafforzamento del ruolo della Cina come la seconda più grande economia mondiale. Il Primo Vice Primo Ministro del Consiglio di Stato cinese Zhang Gaoli, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, e top manager di grandi aziende mondiali partecipano al forum.
L’italia – ovviamente – è assente.
Fonte notizia: l’Antidiplomatico – che ringraziamo.
http://www.imolaoggi.it/2014/03/24/putin-sapete-che-ce-di-nuovo-useremo-la-valuta-cinese-invece-delleuro-adieux/

Il discorso di Re Giorgio in difesa della Ue-

Bella conquista eh?
Avete sentito parlare di loro al tg? No? In Italia va tutto a gonfie vele, se la gente si suicida, lo fa perché è choosy e non ha voglia di lavorare. Per fortuna arrivano tante risorse pronte  a farlo per noi ed a pagarci le pensioni.

Montemarano: Imprenditore 44enne si suicida sparandosi in auto
24 marzo 2014
Nel corso delle indagini da parte dei carabinieri sulla vicenda dell’uomo ritrovato morto nella sua auto nei pressi del cimitero di Montemarano, le forze dell’ordine sembrano aver ricostruito i pezzi dell’accaduto. Si tratta di un noto imprenditore di 44 anni, titolare di un’azienda di calcestruzzo. Costui, in preda alla grave crisi economica che da tempo si è abbattuta sul nostro paese, ha deciso di farla finita e così si è sparato alla testa.(…)
Leggi tutto su irpinia24
http://www.crisitaly.org/notizie/montemarano-imprenditore-44enne-si-suicida-sparandosi-in-auto/

Collegno: Agrati, tute blu protestano davanti alla regione, «Arrendetevi siete circondati»
24 marzo 2014
I lavoratori dell’Agrati di Collegno (Torino) manifestano davanti a alla sede della Regione in piazza Castello, dove riprende tra poco il confronto con l’azienda per cercare di scongiurare la chiusura dello stabilimento e gli 82 licenziamenti. Un cartello per terra davanti alla Regione dice «Arrendetevi siete circondati». Viene distribuito ai passanti un volantino e un braccialetto blu come «le tute blu da salvare».
Fonte Ansa

Viterbo: 43enne disoccupata si suicida, il fidanzato la trova impiccata a una trave
24 marzo 2014
Non rispondeva al telefono da ieri sera. Stamattina il fidanzato l’ha trovata impiccata a una trave di legno nel soggiorno della sua casa. E’ morta così la 43enne australiana che ieri si è tolta la vita a San Pellegrino. La sua casa in un vicolo nel cuore del quartiere medievale e una sciarpa diventata cappio. In questo modo ha voluto andarsene, affidando a un biglietto i motivi del suo gesto. I carabinieri della stazione di Viterbo lo hanno trovato sul tavolo. Chiedeva scusa a tutti i familiari e in particolare al padre.(…)
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Ostia: Dramma della disoccupazione suicida un 37enne
23 marzo 2014
Tragedia della disperazione a Ostia dove un uomo si è tolto la vita impiccandosi nella stanza da letto. Il dramma si è consumato tra le mura di un appartamento in via Ferdinando Acton, al Lido di levante dove il suicida viveva con la compagna e alcuni familiari. La drammatica scoperta ieri pomeriggio intorno alle 17. Si ignorano al momento le cause che avrebbero indotto l’uomo, 37 anni, di nazionalità polacca, a mettere in atto il suo gesto estremo. Forse a pesare il dramma della disoccupazione.(…)
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http://www.crisitaly.org/notizie/ostia-dramma-disoccupazione-suicida-37enne/

Massa Carrara: GE Oil&Gas (ex Nuovo Pignone) licenzia 14 dipendenti
23 marzo 2014
Quattordici dipendenti di una ditta che lavora anche per lo stabilimento GE Oil&Gas (ex Nuovo Pignone) di Massa riceveranno nei prossimi giorni una lettera di licenziamento. Lo riferiscono i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil della provincia di Massa Carrara. Si tratta di maestranze, viene spiegato, che avevano frequentato corsi di formazione finanziati con risorse pubbliche con l’unico scopo di essere collocati all’interno di aziende dell’indotto Pignone, però dopo poco più di un anno la ditta è fallita. A precedere i licenziamenti ci sono stati incontri con i sindacati, la stessa azienda e le istituzioni locali durante i quali si è tentata la strada del ricollocamento all’interno di altre aziende ma senza alcun risultato.(…)
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Modena: Sempre più disoccupati “in cura” all’Ausl. 25% imprenditori in difficoltà
23 marzo 2014
«La situazione è molto preoccupante. Mai come quest’anno registriamo un boom di persone che si rivolgono al Dipartimento di salute mentale dell’Ausl per avere un sostegno psicologico. E tra questi, a Modena, il quindici per cento sta male e ha bisogno di sostegno perché è disoccupato, ha perso il lavoro».
Così la psicologa Daniela Rebecchi, direttrice del servizio di psicologia del Dipartimento capitanato dal professor Fabrizio Starace, che evidenzia anche che «se si guarda alla cosiddetta Area nord, quella colpita dai cataclismi, la percentuale di disoccupati che hanno bisogno di aiuto sale al trentacinque per cento». I dati dunque parlano chiaro: al dipartimento si sono rivolti un centinaio di persone con disturbi legati al situazioni nate nel mondo del lavoro, ai rapporti interpersonali e di relazione, problemi familiari e altri ancora. Tra tutti quelli con problemi, il 15 % era disoccupato.
Si tratta di un centinaio di persone: di queste venticinque (quindi il 20%) appartiene alla cosiddetta categoria degli imprenditori (artigiani, imprenditori edili, proprietari o soci di azienda).
La crisi dunque attanaglia la psiche. Insonnia, difficoltà relazionali, una serie di segnali che portano alla sindrome depressiva classica nella quale però la perdita del lavoro o l’indebitamento non sono l’unica causa.
L’Ausl si è da tempo messa in moto e a livello regionale ha avuto modo, con appositi corsi, di “istruire” i medici di base a cogliere i segnali della depressione, dell’imminente crollo. Infatti tanti che si sono rivolti all’ “ala psicologica” del Dipartimento erano stai “spinti” in questo senso dal medico.(…)

Leggi tutto su gazzettadimodena
http://www.crisitaly.org/notizie/modena-sempre-disoccupati-in-cura-allausl-25-imprenditori-in-difficolta/

Arezzo: Crisi, prestito sociale, 60 famiglie hanno chiesto aiuto
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23 marzo 2014
Quarantatrè richieste di finanziamento approvate per un importo di 75mila euro. Sono solo alcuni dei primi risultati del nuovo servizio di «prestito sociale», cioè senza interesse, attivato all’inizio di dicembre del 2013. Finanziato dalla Regione Toscana, il progetto «Dare credito all’inclusione sociale» vede la Caritas diocesana capofila per i distretti socio-sanitari di Arezzo e del Casentino ed è nato per dare un aiuto concreto a quelle famiglie, residenti nei comuni dei due distretti, che si trovano in difficoltà o in una situazione economica, temporanea e contingente, che non consente loro di sostenere spese necessarie per motivi di salute o connesse alla situazione familiare, abitativa, scolastica, formativa, o lavorativa. Tantissimi i contatti ricevuti e i colloqui effettuati dai Centri d’ascolto, che in molte occasioni hanno permesso ai richiedenti aiuto di accedere ad altri servizi della Caritas diocesana o delle istituzioni pubbliche. Le domande presentate alla commissione dai Centri di ascolto in questi tre mesi sono state quarantatrè per la Zona di Arezzo, di cui trenta approvate, per un importo totale di 50.300 euro. Nella distretto socio-sanitario del Casentino invece, sono state presentate diciassette domande, di cui tredici approvate, per un totale di 24.200 euro erogati. In termini percentuali le domande approvate dalla Commissione sono state il 71,67 per cento. Le famiglie che hanno avuto accesso a questo prestito senza interesse si sono impegnate a seguire dei progetti personalizzati per favorirne la stabilità e il reinserimento sociale e sono costantemente seguite da dei tutor che hanno costruito con loro dei rapporti di fiducia reciproca. L’importo massimo erogabile è di 3mila euro da restituire in massimo 36 mesi. Per fare richiesta è possibile rivolgersi a uno dei Centri di Ascolto facenti parte del progetto e richiedere un appuntamento. Nel dettaglio per il distretto socio-sanitario aretino le sedi presso cui rivolgersi sono: il Centro di ascolto della Caritas diocesana, il Centro di ascolto della parrocchia di San Donato, il Centro di ascolto della parrocchia di Capolona, i Centri di ascolto Anteas/Cisl con sedi in Arezzo e Subbiano, i Centri di ascolto della Misericordia di Arezzo e di Monte San Savino. Per il distretto socio-sanitario del Casentino le sedi sono: il Centro di ascolto della parrocchia di S. Ippolito Martire in Bibbiena, la Misericordia di Bibbiena e l’Anpas di Rassina.

Fonte Adnkronos
http://www.crisitaly.org/notizie/arezzo-crisi-prestito-sociale-60-famiglie-chiesto-aiuto/