Come mai queste società fanno incetta di azioni a Piazza Affari? E le banche italiane sono così appetibili?

Domanda: sono diventate appetibili DOPO o immediatamente poco prima dell’accordo sull’Unione Bancaria?

BlackRock inarrestabile: Unicredit, Intesa SanPaolo e ora MPS. Ma non finisce qui!

Scritto il 22 marzo 2014 alle 00:32 da Danilo DT
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Italia.
Terra di poeti santi e navigatori.
Terra anche di indici azionari che ancora sono molto lontani dai massimi storici.
Terra carente di investitori con tante società che oggi quotano abbondantemente sotto il valore di libro.
Terra dove chi ha i soldi, viene volentieri e compra a man bassa. Ma non solo per investire a lungo termine.
Terra dove la volatilità potrebbe anche tornare regina e quindi un investimento “mordi e fuggi” ci può stare bene.
Terra che qualche mese fa, prima del mitico “whatever it takes” di Mario Draghi era vicina al default e che oggi ha uno spread sul Bund 10yr a 170bp.
Terra dove però ancor oggi i debiti ed i problemi strutturali dominano.
 
E quindi…per che diavolo una banca d’affari come BlackRock deve venire proprio qui a comprare azioni?
 
La motivazione è molto semplice. Innanzitutto un ragionamento sui fondamentali. La maggior parte delle banche italiane ( che pesano enormemente sul FTSEMIB) sono molto lontane dai masimi storici. Inoltre come detto il price/book value è ancora interessante.
Certo, non sono banche con una redditività importante ma, pian pianino stanno recuperando. Ma ci sono sempre e comunque numeri che inquietano. Tanto per cominciare la quantità di titoli di stato che hanno in pancia. E poi i prossimi aumenti di capitalenecessari per poter avere i requisiti necessari per superare gli stress test.
Inoltre la situazione delle sofferenze:
 
Continuano a crescere le sofferenze delle banche italiane, anche se a febbraio frena la caduta dei prestiti. (…) L’incidenza delle sofferenze sul totale dei prestiti cresce fino al 14,2% se si considerano solo i piccoli operatori economici e al 13,4% per le imprese; più basso il dato delle famiglie (6,5% contro il 5,7% di gennaio 2013). Le sofferenze al netto delle svalutazioni a gennaio – prosegue il bollettino Abi – erano pari a 80,53 miliardi di euro, vale a dire circa 555 milioni in più rispetto al mese precedente e oltre 16 miliardi oltre il dato di gennaio 2013; il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è collocato al 4,38%. (LaStampa)
 
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Chart by RIschio Calcolato
 
E queste sofferenze, secondo i calcoli di Unicredit (basandosi sulle sue coperture) non verranno restituite per oltre la metà.
Malgrado questo…
 
Al Fondo Blackrock piace l’Italia. Piacciono le banche italiane, ma non solo; è uno dei maggiori azionisti stranieri di Piazza Affari.
Blackrock adotta la strategia del 5%. A tanto ammonta la partecipazione in tre pezzi di sistema bancario italiano: Intesa Sanpaolo (5,0%), Unicredit (5,24%) e, da ultimo, Monte dei Paschi di Siena (5,74%). Ha raggiunto fino al 10%, per poi scendere al 4,81%, la quota acquistata in Telecom Italia, nel pieno della disputa fra la holding Telco e gli azionisti di minoranza, guidati da Findim. Nel tempo ha rilevato quote di minore entità in diverse aziende.
Una recente ondata di investimenti ha portato Blackrock a superare, a volte solo per breve tempo, la soglia del 5% in diversi gruppi: in Azimut il gestore di fondi Usa si è portato sopra al 5% il 28 ottobre 2013; a maggio scorso aveva in portafoglio il 5,02% di Atlantia ma è poi sceso al 4,95% il 24 gennaio; solo un’apparizione quella poco sopra la soglia del 5% in Prysmian, durata lo spazio di tre giorni (dal 21 al 24 maggio scorsi). Ai fondi di Blackrock risultava poi fare capo, secondo quanto emerso nella primavera del 2013 con la stagione delle assemblee annuali degli azionisti, il 2,84% di Generali, il 4,03% di Fiat Industrial e poco più del 2% di Mediaset; sulle quote, non si conoscono gli aggiornamenti successivi. (HP)
 
Ah, dimenticavo un motivo importante per cui BlackRock ed altri istituti sono venuti in Italia ad investire.
Grazie alla bolla di liquidità, gli investitori sono alla disperata ricerca di qualsiasi cosa che possa ancora esprimere un po’ di valore, che sia salito meno rispetto ad altro. Non si guarda molto alla sostanza. Occorre salire sui treni che non sono ancora partiti. Ovviamente sono poi ben pronti a scendere rapidamente dal treno in corsa se qualcosa inizia a girare male.
 
Ok, chi è più navigato ricorderà questo scenario come un “deja vu”. Anno 2000. Bolla internet. Erano altri tempi, ma alla fine la storia si ripete, no?
Qualcuno si ricorda come andò a finire?
 
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STAY TUNED!
Come mai queste società fanno incetta di azioni a Piazza Affari? E le banche italiane sono così appetibili?ultima modifica: 2014-03-22T21:00:15+01:00da davi-luciano
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