chiedere al popolo se vuole ancora 50 anni di lacrime e sangue per l’euro? Ma stiamo scherzando? Siamo in democrazia, ovvero il dominio dell’elite della finanza..non discutere
Archivi giornalieri: 18 marzo 2014
Sanzioni stile Crimea anche per il Veneto?
Un articolo ironico di Russia Today sul doppiopesismo occidentale
Augusto Carletti
A mo’ di cagnolino fedele, dopo la decisione Usa, con Barack Obama che ha stabilito per decreto sanzioni economiche e congelamento dei beni ai danni di diversi alti funzionari russi, tra cui stretti collaboratori di Vladimir Putin come Vladislav Surkov, Sergey Glazyev e il parlamentare della Duma, Leonid Slutsky e lo stesso ex presidente ucraino Ianukovich, anche la Ue ha adottato stolte “misure restrittive” contro 13 personalità russe e 8 della Crimea.
Saranno poi i capi di Stato e di governo della colonia europea-occidentale, nel vertice Ue di metà settimana, a prendere la decisione sull’eventuale annullamento del vertice G8 in programma a Sochi a giugno.
Unica nota non gradita agli eurocrati la dichiarazione controcorrente del loro maggiore protetto di Russia, Mikhail Gorbaciov. L’ultimo presidente sovietico, e premio Nobel per la pace ha plaudito al referendum in Crimea dove “il popolo ha deciso di correggere un errore” del passato e si è schierato contro le stolte sanzioni occidentali. ”Per dichiarare le sanzioni ci deve essere un motivo molto serio ed esse devono essere appoggiate dall’Onu”, ha dichiarato alle agenzie russe. ”L’espressione della volontà del popolo della Crimea, e anche la sua possibile annessione nella Federazione Russa come regione, non possono servire da motivo per le sanzioni”, ha sottolineato.
Con le sanzioni ai vertici russi, gli atlantici puntano a colpire l’economia di Mosca (individuando l’embargo in particolare sulla lucrosa commercializzazione di armamenti. In particolare si aspettano un vantaggio del 3% nel cambio tra il dollaro e il rublo. Contro ogni evidenza, Gli Usa hanno anche dichiarato di sospettare poi che ci siano stati “gravi brogli” al referendum in Crimea.
Brogli che, però, non sono stati assolutamente visti dagli osservatori internazionali presenti nella Repubblica distaccatasi dall’Ucraina e che hanno definito votazione e spoglio “perfettamente trasparenti”.
Russia Today, il media russo più noto in Occidente, ha i9nfine dedicato nel giorno della proclamazione dei risultati del referendum, intanto, un articolo assai ironico sull’atteggiamento dei media europei-occidentali riguardo al referendum di Crimea e sul doppiopesismo utilizzato in Europa non soltanto riguardo al vergognoso precedente del Kowsovo, provincia depredata alla Serbia con i bombardamenti della Nato, ma rispetto anche alle varie dichiarazioni di indipendenza succedutisi negli ultimi anni nel Regno Unito (Scozia) e in Spagna (Catalogna). E, con un affondo assai sintomatico, l’emittente ha anche preso in considerazione un evento tutto italiano, iniziato in parallelo proprio nella stessa domenica 16 marzo.
In particolare è stata focalizzata la notizia del lancio, on line, del referendum per la secessione del Veneto – e di Venezia – dalla Repubblica italiana, una consultazione che durerà fino a venerdì prossimo organizzata dal movimento indipendentista che reclama “con un ampio favore di popolo: oltre il 65%” la costituzione di una Repubblica Veneta autonoma. Secondo il responsabile del comitato organizzatore, intervistato da Russia Today, Lodovico Pizzati, i votanti di maggioranza dei 3,8 elettori veneti (su più di 5 milioni di abitanti) si pronunceranno per la secessione.
Il Veneto, infatti, come nota Russia Today è una delle più grandi e ricche regioni d’Italia che intende riequilibrare i suoi costi, pesantemente passivi, di dare-avere con il centro dello Stato italiano. Un gap che viene sottolineato in una differenza di 20 miliardi di euro tra quanto i veneti pagano di tasse e quanto ricevono dal potere centrale.
Una domanda sorge dunque spontanea da rivolgere alla signora Federica Mogherini, ministro degli Esteri del governo Renzi, che si è diligentemente adoperata nel sostegno a tutto tondo alle sanzioni Ue contro Russia e Crimea.
Ha forse intenzione, questo governo, di vietare visti e congelare beni dei cittadini veneti – peraltro ricchi di antichi legami storici con la Crimea – che dichiareranno la loro adesione al progetto di indipendenza della loro regione dalla Repubblica Italiana?
Ci sarebbe da ridere. Ma, purtroppo, si tratterebbe di una risata amara.
17 Marzo 2014 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23163
La Banca d’Italia istiga all’Usura ?
Posted By antonio miclavez On 12 marzo 2014
Processo contro al BPM, la Banca Popolare di Milano.
Ecco l’iter. Febbraio 2012 parte una mia denuncia; il PM apre le indagini; la guardia di Finanza riconosce il superamento del tasso soglia d’usura normato da legge, e superarlo vuol dire dal 2 ai 10 anni di galera; il PM Raffaele Tito come capita qui a Udine chiede l’archiviazione per la “presunta buona fede degli organi apicali bancari”; il GIP si oppone – mitico – e ordina l’imputazione coatta.
Si va alle indagini preliminari. Il PM chiede di nuovo l’archiviazione: le cifre sono “spiccioli”, ma soprattutto “che interesse avevano i dirigenti bancari a derubare il cliente che neanche conoscevano ?” Gli avvocati delle parti lese (i nostri) osservano che gli spiccioli si riferiscono ad un conto fermo, le migliaia di euro usurarie invece ai conti attivi; riportano un fascicolo scaricato da internet con 52 pagine di premi per i dirigenti bancari; la filiale che sfora il tasso soglia di 20 € al mese per utente aumenta l’utile annuo di € 1.200.000, e di questi il 5% viene diviso fra i dirigenti bancari; crolla l’ipotesi della mancanza di interesse dei dirigenti.
Un nostro avvocato, Cristiano Coppi, si infervora: ” se l’usuraio di strada viene condannato mentre l’usuraio dal colletto bianco viene assolto, tolgo la toga ed esco”. Silenzio in aula. L’avvocato non si toglie la toga e continua l’arringa.
L’avvocato della BPM è un milanese che aveva bloccato il processo dichiarando che la perizia della guardia di finanza era sbagliata: con un sorriso di sufficienza sbatteva sul tavolo un malloppo in cui un il solito perito filobancario dimostrava che il 45% di interessi non sono usura; il GIP decide giustamente di far rifare la perizia ad un valido CTU di Trieste, il Dr Renier Presidente dei Commericalisti di Trieste che conferma la perizia della Guardia di Finanza. Non sempre i CTU tengono per chi comanda, ogni tanto c’è una persona onesta.
Sbugiardata la perizia anti-Guardia di Finanza, la vittoria sembra in pugno. Ma ora avviene il colpo di scena: messo nell’angolo, l’avvocato milanese si infervora: è colpa della BANCA D’ITALIA !! La sua povera assistita, ma BPM, si era solo rifatta alle istruzioni di Bankitalia; sono quelle che inducono all’usura, la BPM non aveva alternatva. Ed inizia a leggere paragrafi, postille, formule che ottengono l’effetto desiderato: il GIP annaspa fra i numeri, è confuso, e rimanda al 25 Marzo, per le conclusioni difensive.
Il PM, si complimenta con il milanese (ma da che parte sta il PM? Con noi vittime d’usura è aggressivo, quasi fossimo noi i delinquenti, e con le banche sorride… ) e noi usciamo con l’amaro un bocca, con la netta sensazione di aver trovato un muro di gomma: che fare contro la banca d’Italia? Certo che l’Avvocato della BPM ha dichiarato al Giudice che la Banca d’Italia fa usura !! Se fosse è vero, è grave: tutte le banche italiane hanno l’alibi per applicare liberamente tassi usurari , come in effetti sta accadendo. Ma se fosse falso, l’Avvocato della BPM va querelato per diffamazione!
Abbiamo chiesto alla Banca d’Italia di prendere una posizione netta: entro il 25 povremmo avere una risposta (dubito). Ma la risposta, se ci sarà, chiarirà finalmente un dilemma: il nocciolo della piaga sociale dell’usura è la Banca d’Italia o le banche commerciali che ne interpretano ad usum le istruzioni?
Crimea, Scaroni: «L’Ue può restare senza gas»
LADRI IMPROVVISATI PER REGGERE ALL’URTO DELLA CRISI
Scritto il 17 marzo 2014 alle 10:05 da Redazione Finanza.com