L’America ci detta gli ordini e noi l’anticipiamo

di Gianni Petrosillo – 12/03/2014

Fonte: Conflitti e strategie

Contrordine amici dell’ovest! Il soccid (società occidentale) ha cambiato gli slogan. L’Iran era cattivo, adesso è buono. Il colpo di stato è un bene, le elezioni sono un male, i referenda sono pessimi, roba da dittatori putiniani. Restano invariati i motti storici: l’ignoranza è forza, la guerra è pace, la libertà è schiavitù e della volontà popolare non se ne parla più se non è a stelle su sfondo blu. Demoamericrazia. La moglie fedele dello Zio Sam è sempre gravida di provocatori, di putschisti armati e pagati dalla Casa Bianca, a Kiev come altrove, oramai dappertutto.

Dicevamo del grande male iraniano. L’asse del demonio si è afflosciato. Gli americani ci stanno ripensando perché, come scrivono dalle colonne del NYT, “After Russia, Iran has the world’s second-largest gas reserves, and it, too, might compete with Russia to supply Europe and Asia”. So, che ne dite se in Satana we trust, just for a moment? God lo mettiamo in aspettativa e ce lo giochiamo su un altro scenario. Gli statunitensi non la direbbero mai così, preferiscono un linguaggio più smart: “The West has to change that equation, and use Iran to its advantage instead”. L’Equazione iraniana, la coazione globale. Dunque, si potrebbe andare tutti allo shop persiano per vedere l’effetto che fa. Per pompare il gas di Teheran verso Ue e Asia ed indebolire il commercio russo, ritenuto un’arma di ricatto verso i partners europei e orientali.

E’ solo una delle tante opzioni che finiscono sul tavolo della Comunità Internazionale. Ce ne sono altre. Infatti, stanno pensando di spingersi fino al Caucaso, contando sulla medesima strategia del caos, magari col contributo cinese e quello del settarismo islamico che lì non scherza mica. Anzi, i russi hanno un bel po’ di problemi con i figli di Maometto nell’area. Altro motto che smotta: Islamici gentili, ortodossi scortesi.

Per accelerare le procedure si dovrebbe rompere il patto in Siria con la Russia e rovesciare Assad al più presto. Il precedente del Kosovo suggerisce che alone is better, easy no? Gli altri Stati, amici e lontani, verranno messi davanti al fatto compiuto perché esistono per quello. Dall’Onu alla Nato (che più che un trattato è un trattamento da servi privilegiati, riservato a chi dice di sì a comando o anche senza).

Se la Russia costituisce una minaccia allo spazio vitale di Washington, che per Washington coincide con tutto il mondo, sarà minacciata e punita a dovere. Altra possibilità: dotare le forze aeree polacche di vettori nucleari e permettere ad esse di partecipare alle missioni nucleari della Nato. Immediatamente dopo si dovrebbe procedere all’allestimento dei siti, Polonia, Romania, Repubblica, e ora pure l’Ucraina, dove posizionare i missili dello scudo spaziale americano. Che ovviamente non serve più per guardarsi dall’Iran, perché appunto la Repubblica Iraniana è santa (o lo sta per diventare), ma direttamente da Mosca, che è malvagia. E’ sempre stato così ma adesso la cosa viene finalmente allo scoperto. Tutti gli ex satelliti del Cremlino devono essere aiutati a ricostituire la propria potenza di fuoco, compresi i paesi Baltici, in solidarietà comune e comune antipatia verso Putin. Perché costui è Hitler come ha detto la moglie dell’ex pornostar “Bill Stanza Ovaie Clinton”. Il Reset con la Russia è finito, senza essere mai cominciato. Siamo entrati nella fase Recall. Putin si faccia accompagnare dai genitori perché gli yankees gli hanno dato zero in condotta e rischia di essere espulso da tutti i consessi mondiali.

Nel frattempo, tracciati questi backgrounds, gli statunitensi si portano avanti col lavoro. Si apprestano ad esportare il loro gas di scisto in Europa per rendere maggiormente dipendente l’UE da Washington. E bloccano gli affari russi nel Vecchio Continente. E’ notizia di questi giorni che Bruxelles stia tentando di far saltare l’accordo russo-italiano-francese tedesco per il SouthStream, progetto di pipelines che dovrebbe bypassare l’Ucraina e far arrivare direttamente l’oro blu di Mosca nel nostro Meridione e da qui altrove. Il commissario per l’energia Oettinger ha congelato tutto. Il nostro Governo, il quale ha la partecipazione più grande nel consorzio, cosa ha fatto? Niente. Zitto e mosca. Anzi, zitto senza Mosca perché non siamo la Germania che il suo dotto l’ha posato. Con Mosca. Se il nostro è un Paese sovrano…
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47818

L’America ci detta gli ordini e noi l’anticipiamoultima modifica: 2014-03-15T12:49:58+01:00da davi-luciano
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