Aula bunker, la parola agli imputati (video): la strana alchimia della Libera Repubblica della Maddalena

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 Il Video del 7 marzo, il maxi processo ai 53+1 notav per lo sgombero del 27 giugno e la manifestazione del 3 luglio 2011 passa dalla parte della difesa. Siamo sempre in aula bunker. (qui la trascrizione di tutta l’udienza) Passano al banco dei testimoni gli ultimi agenti “feriti”, poi le testimonianze di alcuni degli imputati: il FissoreVideoprimo è Guido Fissore ( Consigliere Comunale a Villarfocchiardo, Valsusa), nel movimento no tav da 12 anni, come egli afferma, mentre racconta con disinvoltura di aver fatto da scudo umano, durante lo sgombero, infastidendo l’avanzare delle truppe con una stampella (necessaria per temporanea invalidità) che ha toccato qualche scudo, e poi spiega come fossero organizzate le tende in quell’area che egli stesso aveva provveduto a regolarizzare, chiedendo il permesso al Comune di Chiomonte ed ottenendolo fino al 4 luglio, pagando regolare plateatico. E che il giorno dopo lo sgombero, nonostante l’accordo per poter ritirare il materiale, lo stesso Guido ha trovato fatte a pezzi, tagliate, forse anche sporcate con “materiale organico”. Mentre nell’area c’erano solo forze dell’ordine, e su questo Guido non ha “alcun dubbio”.

Il secondo Tobia Imperato, esponente storico della lotta al TAV e autore del libro “Le scarpe dei suicidi“, liberamente disponibile in rete anche in PDF.  Il libro racconta, con una precisa ricostruzione dei fatti che ne seguirono, della vicenda di Sole, Baleno e Silvano. Era il 1998, il 5 marzo a Torino furono arrestati tre anarchici, e lo squat nel quale vivevano venne chiuso dalle autorità, attaccando altre due case occupate. Edoardo Massari (Baleno), Maria Soledad Rosas (Sole) e Silvano Pelissero sono accusati dal PM Maurizio Laudi di essere gli autori di alcuni attentati, avvenuti in Val Susa, contro i primi cantieri del TAV. Tutti e tre si dichiarano estranei alle accuse avanzate nei loro confronti, ma il 28 di marzo Edoardo Massari muore impiccato nel carcere delle Vallette e l’11 luglio muore nello stesso modo anche Soledad, sua compagna, anche lei in stato di detenzione, presso una comunità. Sopravvive Silvano Pelissero, liberato nel 2002 quando la Cassazione riconosce l’inconsistenza delle prove (definite “granitiche” all’epoca dell’arresto) relative all’associazione eversiva. Una storia che non tutti conoscono. Peccato, perché è quando il passato viene dimenticato, cancellato o distorto, che la storia si può ripetere senza che alcuno se ne renda conto.

Guido e Tobia. Due protagonisti che ben rappresentano un movimento con componenti che, al di là delle più estreme diversità apparenti, si incontrano e si riscoprono simili e scelgono, ciascuno a proprio modo, di riscrivere la storia, dando vita a quella Libera Repubblica della Maddalena che ha visto nascere anche il nostro Libero TGMaddalena, in quel maggio del 2011 in molti hanno iniziato o continuato a credere che un mondo diverso fosse ancora possibile.

E lo sarebbe. Se solo fossimo capaci di andare oltre le etichette che ci hanno affibiato e  che ci hanno impedito di rappresentare l’altro come nostro simile apprezzandolo, se fossimo così audaci da andare OLTRE, vivendo la conoscenza e lo scambio come crescita e non la contaminazione come un pericolo quasi mortale, se non sentissimo sempre il bisogno di distinguerci da qualcosa o da qualcuno aggrappandoci a parole, status, brand o simboli e bandiere il cui senso e le cui regole sono sempre determinate da altri, se avessimo quella creatività per fare quel balzo ed imparare ad essere semplicemente parte di un tutto liberandoci da ogni visibile o invisibile muro o contenitore…. E se, infine, sentissimo la responsabilità di preservare quel tutto al di sopra di noi stessi, allora capiremmo. Faremmo davvero un salto di qualità.

Perché forse quelle giornate, lo sgombero e la manifestazione del 3 luglio, sono rappresentative delle loro tattiche e dei loro fini, la visualizzazione del conflitto, ma in realtà quel conflitto che mostrano non è che una minima parte della lotta al TAV, e di fatto assolve al ruolo di oscurare l’unicità dell’esperienza valorizzante per chiunque ne abbia preso parte, che fu la Libera Repubblica della Maddalena (qui alcuni video del TGMaddalena realizzati a maggio-giugno 2011, nella Libera Repubblica della Maddalena). Alla domanda del PM a Tobia, nel descrivere quell’esperienza dice : “la repubblica della maddalena che è un nome altisonante che evoca le repubbliche partigiane era un luogo d’incontro, io è da quando avevo 15 anni che faccio politica e sono fieramente anarchico e in tanti anni che ho partecipato ad eventi politici penso sia stato il momento più alto della mia storia personale perché c’era quest’unità di popolo, di persone, il terribile anarcoinsurrezionalista e la persona più semplice, il pensionato, il cattolico di base e si conviveva tutti insieme in un progetto che era quello di discutere di un mondo diverso in cui la terra non sarebbe stata oggetto di speculazione per fini di denaro e si sarebbe potuto ragionare in termini diversi, c’erano spettacoli, c’era convivialità, non c’era più il denaro, chiunque poteva mangiare e dava un’offerta, chi aveva di più dava di più, ho sentito il PM lamentarsi come fatto eversivo perché alla repubblica della maddalenanon poteva entrare la polizia, ma cosa ci entrava a fare? Non ci sono stati reati, niente, per la prima volta in uno spazio effimero, un prato di montagna, migliaia di persone convivevano pacificamente in armonia parlando di cose e opponendosi alla devastazione ambientale e non avevano bisogno di polizia perché non serviva.”
Sia Guido che Tobia raccontano di come si fosse deciso insieme, in assemblea la sera prima dello sgombero, di fare resistenza passiva confluendo poi tutti nel piazzale per farsi “portare via”. Non fu possibile. Perché prima ancora che le file di camionette da Via dell’Avanà raggiungessero il piazzale, un mezzo dei Carabinieri dotato di cannoncini aveva provveduto a rendere l’aria del piazzale irrespirabile, sparando a lunga gittata una quantità elevata di lacrimogeni, così da costringere l’abbandono del piano e la fuga stessa dall’area dove, come racconta Fissore, rimasero in pochi a smontare alcune tende. Compresa la sottoscritta, che ben ricorda quell’intossicazione da CS.
E mentre guido descrive accuratamente l’iter autorizzativo con il quale il Comune di Chiomonte, dietro regolare pagamento del plateatico, aveva concesso al movimento l’uso dell’area della Maddalena fino al 4 luglio, un altro teste, che non vedrete nel video, spiega come ha rifiutato l’interrogatorio davanti al GIP perché “dopo due o tre giorni di carcere alle Vallette, senza coperte, con 4 gradi in cella, dove bisognava scaldare l’acqua sul termosifone per poterla bere “ non era nelle condizioni psicofisiche per poter rispondere alle domande.
Le due facce della legalità, del rapporto con le istituzioni. Del vissuto con le istituzioni, o contro. Due approcci che si trovano insieme, dalla stessa parte. E condividendone i metodi e, nel tempo, una visione, magari sempre con punti di vista differenti, ma con uno spazio più ampio. 
E forse è questa vicinanza, questa comunanza, questo andare oltre che si è ricreato nella Libera Repubblica che, più di tutto, ha fatto paura.
E noi non abbiamo ancora saputo raccontarvi.
Provate a coglierne un po’ da queste testimonianze da questo video, proprio in quell’aula dove vorrebbero chiudere i nostri sogni e la nostra determinazione trasformandole in qualcosa che è “reato”, è “male” o addiritura “eversivo”, provate ad ascoltare quelle due voci che, là dove ci vogliono punire e isolare, tentando di dividere i buoni dai cattivi, sanno unirsi e insieme riaprire spazi liberi e rimettere quella libertà e quell’amore per la Terra che ci hanno spinti ad essere no tav, al centro delle nostre ragioni, e delle nostre azioni. Uscendo da ogni recinto. Incontenibili, contaminabili, contaminanti.

Simonetta Zandiri – TGMaddalena

Aula bunker, la parola agli imputati (video): la strana alchimia della Libera Repubblica della Maddalenaultima modifica: 2014-03-09T21:29:50+01:00da davi-luciano
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