Corriere della Sera di giovedì 6 marzo 2014, pg. 13

Articolo di Rocco Cotroneo

Una foto mostra giovani impegnati negli scontri, nel titolo “Caracas:carri armati e barricate.”Ma i carri armati erano ad una sfilata civico militare nell’ anniversario della morte di Chavez. Secondo me questa impaginazione è vergognosa.

Il titolo prende tutta la pagina, composta sul Corriere da sette colonne.

Caracas un anno dopo: carri armati e barricate

sotto più piccolo:

Il regime mostra i muscoli e minaccia, gli oppositori non cedono e restano nelle strade a fronteggiarlo

L’ incipit dell’ articolo è questo:

“I carri armati della Rivoluzione e le barricate di spazzatura fumante. La sfilata civico-militare alla cubana, con camice rosse e bandierine, e il fumo dei lacrimogeni sulle strage.Il giorno dedicato a Hugo Chavez, nel primo anniversario della sua scomparsa, è appena un’ altra fotografia del Venezuela spaccato e in crisi. Il regime mostra i muscoli e minaccia, gli oppositori non cedono e restano nelle strade……”

nel link che segue potete vedere la pagina in PDF,

e’ una rassegna stampa e nella sezione esteri potete aprire sull’ articolo di Rocco Cotroneo:

manca solo la fotografia che sovrasta il titolo e prende 5 delle sette colonne della pagina. Mostra dei giovani con maschere e mascherine anti gas. La didascalia spiega:Scontri tra manifestanti e la Guardia Nacional ieri nel ricco quartiere di Altamira a Caracas.
http://www.lacosablu.it/wp-content/uploads/2014/03/33.pdf

Kerry: dall’Italia importanti progressi su crescita e lavoro

Renzi pupazzo della merkel eh…?

giovedì, 6, marzo, 2014

“Sono particolarmente felice di essere qui, soprattutto in un momento in cui l’Italia sta vivendo una transizione con un nuovo governo e sta facendo importanti progressi sulla crescita e nell’affrontare la disoccupazione”. Lo ha affermato oggi il segretario di Stato americano, John Kerry, in un incontro con la stampa all’ambasciata degli Stati Uniti a Roma.

Kerry ha ricordato che stasera cenerà insieme al suo omologo italiano, Federica Mogherini, e probabilmente con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che potrebbe raggiungerli con un po’ di ritardo a causa del suo rientro dal vertice europeo di Bruxelles. “Voglio assicurare che gli Stati Uniti intendono continuare ad approfondire la partnership economica e di sicurezza con questo governo”, ha sottolineato Kerry che ha ricordato l’importanza del raggiungimento di un accordo di partenariato transatlantico fra l’Unione europea e gli Stati Uniti che porterebbe grandi benefici economici sulle due sponde dell’Atlantico. tmnews
http://www.imolaoggi.it/2014/03/06/kerry-dallitalia-importanti-progressi-su-crescita-e-lavoro/

I am ukrainian – fake Usa

Vi ricordate quella ragazza ucraina che nel fimato intitolato “I Am a Ukrainian” parlava di volere la libertà e quant’altro? Bene, su un sito in lingua russa – facendo una traduzione con Google Translate, si evince che è stata – così come immaginato da me visto la fattura poco artigianale delle riprese – tutta una messa in scena “made in U.S.A.”
Il produttore del filmato è il professor Larry Diamond della Stanford University, direttamente collegato al National Endowment for Democracy. NED che ispirò la rivoluzione arancione del 2004. Stesso produttore che inventò il falso delle incubatrici irachene aperte e i neonati gettati sul pavimento!!!

http://www.kp.ru/daily/26201.5/3088107/

La versione di Kissinger sull’Ucraina + Ucraina, ultimatum Ue. 12 caccia Usa atterrano in Polonia. Nave da guerra americana verso la Crimea

Oggi sul Washington Post ( http://www.washingtonpost.com/opinions/henry-kissinger-to-settle-the-ukraine-crisis-start-at-the-end/2014/03/05/46dad868-a496-11e3-8466-d34c451760b9_story.html ) l’ex segretario di stato Henry Kissinger snocciola la sua considerazione ultrarealista sulla situazione ucraina prescrivendo una serie di soluzioni per dare “equilibrate insoddisfazioni alle parti in causa”. Ma basterebbe un aforisma dei suoi per giustificare l’analisi: “Per l’occidente la demonizzazione di Putin non è una strategia, ma l’alibi per l’assenza di una strategia” (Hillary dovrebbe prendere nota prima di fare il solito paragone con Hitler). La demonizzazione dell’altro per compensare il proprio vuoto è un concetto che s’applica bene all’oggi dell’occidente.

Fonte: www.ilfoglio.it

Ucraina, ultimatum Ue. 12 caccia Usa atterrano in Polonia. Nave da guerra americana verso la Crimea


Oggi alla Farnesina c’è stato un nuovo incontro tra il segretario di Stato John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov
Gli Usa hanno inviato 12 caccia F16 in Polonia per esercitazioni. Se la diplomazia di Stati Uniti e Russia è in campo per trovare una soluzione alal crisi ucraina, i venti di guerra non sembrano essersi allontanati. La Russia nei giorni scorsi ha messo in atto diverse esercitazioni su larga scala al confine con l’Ucraina. Oggi gli Usa stanno mostrando i muscoli. Oltre ai 12 cacci, sei caccia americani sono arrivati in Lettonia. Mentre un cacciatorpediniere sta raggiungendo il Mar Nero.

Obama ha pronunciato un discorso in cui difende l’integrità territoriale dell’Ucraina: «Oggi, nel 2014, è finita da tempo l’epoca in cui i confini potevano essere ridisegnati passando sulla testa dei leader democraticamente eletti. Dobbiamo sostenere il popolo ucraino man mano che si avvicina la data delle elezioni a maggio. È questo il percorso da seguire. Il segretario Kerry sta discutendo con tutti i nostri alleati, incluse anche l’Ucraina e la Russia, per percorrere questa strada, ma, se le violazioni del diritto internazionale continueranno, la determinazione degli Stati Uniti e della comunità internazioanle rimarrà salda».

La Russia continua a mantenere le sue basi militari in Crimea e può continuare a farlo se però rispetterà anche l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama in conferenza stampa a Washington. «Ci sono osservatori – ha ricordato – in tutta l’Ucraina, inclusa la Crimea, per garantire che i diritti dei cittadini, inclusi anche quelli di origine russa, vengano rispettati. Ci sono anche delle consultazioni in corso tra le varie autorità coinvolte».

«Qualsiasi discussione sul futuro dell’Ucraina deve includere il legittimo governo dell’Ucraina». La Comunità internazionale ritiene che «un referendum sul futuro della Crimea violerebbe la legge internazionale», ha detto il presidente americano Barack Obama parlando dalla sala stampa della Casa Bianca, spiegando che l’ordine esecutivo firmato oggi per imporre restrizioni sui visti «dà la flessibilità per agire in futuro sulla base delle evoluzioni della situazione». Washington «sta lavorando d’intesa con le controparti internazionali» invitando il Congresso americano ad agire per aiutare Kiev. Il presidente americano ha sottolineato che la Russia «dovrebbe consentire l’ingresso in Ucraina degli osservatori internazionali».

L’Unione europea Si è roiuntita ins eduta straordinaria per discutere della crisi. L’Ue chiede alla Russia il ritiro immediato dei soldati russi dalla Crimea (inteso come il rientro nelle caserme) e di garantire l’accesso immediato alla missione delle organizzazioni internazionali per verificare la situazione nel paese. Inoltre, ritiene che la decisione di tenere un referendum nel paese sia contrario alla costituzione ucraina e perciò deve essere considerata «illegale». Così si è espresso il presidente Ue Herman Van Rompuy al termine del Vertice europeo riunito per discutere sulla crisi.

Van Rompuy ha poi detto che L’Unione europea è pronta a firmare l’accordo di Associazione e di scambio con l’Ucraina anche prima delle elezioni presidenziali del prossimo 25 maggio:«Non c’è bisogno» di aspettare le elezioni del 25 maggio, ha spiegato Van Rompuy.

Cameron. «Quello che succede in Crimea è inaccettabile. Putin non deve destabilizzare oltre la situazione. Se la Russia farà ulteriori passi, ci saranno conseguenze di vasta portata», così il premier britannico David Cameron al termine del summit straordinario Ue.

Hollande. «Non ci può essere nessuna messa in causa dell’integrità territoriale dell’Ucraina o allora con conseguenze estremamente dannose». Così il presidente francese Francois Hollande al termine del vertice Ue sull’Ucraina, sottolineando che non ci deve essere «nessun fatto compiuto, nessun passo preliminare e nessun precedente» così come il referendum: «senza contatti con le autorità ucraine» non ha valore giuridico.

Lituania. Per il Consiglio Ue quella della Russia «è una brutale aggressione» e «siamo andati oltre i ministri degli esteri di lunedì», quindi oltre al congelamento delle trattative sui visti e l’accordo generale con la Russia, ci sarà la dichiarazione che «ogni referendum che sarà fatto il 16 marzo in Crimea sarà illegittimo per la Ue». Lo ha detto la premier lituana, Dalia Grubauskaite.

La Nato è pronta a far «sviluppare la capacità militare» dell’Ucraina coinvolgendola nei «progetti multinazionali d’avanguardia» e sviluppando «esercitazioni e addestramenti congiunti». Lo ha detto il segretario generale Nato, Anders Fogh Rasmussen, al termine dell’incontro con il premier ucraino Arseni Iatseniuk.

Ucraina. La Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) ha deciso di iniziare l’iter per sciogliere il parlamento della Crimea, che ha fissato per il 16 marzo un referendum per annettere alla Russia la penisola sul Mar Nero. L’annuncio è stato dato dal presidente del parlamento ucraino e presidente ad interim Oleksandr Turcinov, che ha definito il referendum «una farsa» e «un crimine contro l’Ucraina commesso dai militari russi».

Giovedì 06 Marzo 2014 – 17:49
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/ucraina_russia_usa_guerra_caccia_f16/notizie/558831.shtml

GLI AGITATORI UCRAINI PAGATI DA PRIVATI AMERICANI CHE OPERANO NEI SOCIAL NETWORK. ECCO UNA PROVA TRA TANTE

Il proprietario di e-bay ( Pierre Omidyar)  ha finanziato con settecentomila dollari una ONG ucraina per favorire il regime change.

Nei link qui sotto c’è l’accusa del blog Pando e la difesa di the intercept di proprietà del magnate . Vanno lette con attenzione e poi, casomai apriamo il dibattito.

http://pando.com/2014/02/28/pierre-omidyar-co-funded-ukraine-revolution-groups-with-us-government-documents-show/

E la replica degli “incriminati”

https://firstlook.org/theintercept/2014/03/01/journalistic-independence/

Su queste scoperte, una considerazione preliminare. O sono un genio dell’intelligence, oppure anche altri hanno la possibilità di trovare queste informazioni. Mi chiedo cosa impedisca loro di trovarle e diffonderle visto che si tratta di fotocopie documentate e che persino l’accusato non nega.

Possibile che siamo considerati un popolo di minorati  senza diritto alla informazione completa ( anche se alcune interlocuzioni del blog autorizzerebbero pensieri in tal senso) ?
Diffondete queste informazioni e guardatevi da chi non le diffonde. Fatelo in fretta perché potrebbero cancellarle.

Chiedetevi se sia lecito ad un miliardario made in USA di turbare l’ordine pubblico in un paese straniero, provocando morti a migliaia  senza che abbia a subire conseguenze e – visto che ci siamo – chiedetevi se questi miliardari generosi creati da internet non siano in realtà stati creati dalle Agenzie di intelligence USA che , avendo pensato e messo a punto internet anni prima della sua diffusione, non abbiano presidiato gli utilizzi commerciali più lucrativi con ragazzi selezionati ad hoc che – quando si trovano sotto le domande in diretta dei giornalisti – fanno regolarmente la figura dei fessi.

Adesso forse si capisce come tanti social network abbiano collaborato spontaneamente e silenziosamente con l’intelligence americana. Forse stavano eseguendo i voleri degli azionisti di riferimento: finanziamenti, acquisto di organi di stampa, investimenti “benefici ” in Africa, corsi di sovversione mediante utilizzo di strumenti elettronixci, mai che uno di questi geni si sia comprato una Maserati a quattro carburatori o  abbia finanziato una istituzione cattolica  o ortodossa.

Mai che abbia regalato al mondo una applicazione per svolgere pratiche burocratiche fastidiose.

Mi ricorda la famosa battuta del miliardario Hearst che con la sua catena di giornali “creo” la guerra di Cuba contro la Spagna. Al giornalista che obbiettava che a Cuba non c’era nessuna notizia di disordini, il magnate ( cui Orson Welles dedicò il film quarto potere) rispose ” pensa all’articolo che alla guerra ci penso io”.
Credo abbai ragione la Cancelliera tedesca Angela Merkel quando dice che dobbiamo fare un internet europeo affrancato dal sistema americano.

La UE ha finanziato il progetto GALILEO di georeferenziazione ( quello americano è il GPS che tutti usiamo) potremmo intanto affrancarci  con quello. Sarà un sollievo sapere che non sanno quando vado al cesso.

Antonio De Martini
Fonte: www.corrieredellacollera.com
6.03.2014

LA TRAQUE DES KADHAFI CONTINUE : HONTE AU NIGER QUI VIENT DE LIVRER SAADI AU GOUVERNEMENT FANTOCHE DE TRIPOLI

Luc MICHEL pour ELAC & ALAC Committees/

Avec AFP – LVDR – PCN-SPO / 2014 03 06 /

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Le Niger a remis Saadi, le fils de Kadhafi, à Tripoli, à un système où règne l’arbitraire, la torture et les exécutions sommaires. Contre une grosse somme, nous dit une de nos sources en Libye …

LM - ELAC saadi K livré par le niger (2014 03 06) FR

Saadi, un des fils de Mouammar Kadhafi, connu pour sa passion du football et réfugié au Niger, a été remis ce jeudi par Niamey à Tripoli qui l’accuse de « meurtre et d’implication dans la répression de la révolte de 2011 ». “Saadi Kadhafi a été remis au gouvernement libyen le 6 mars, il est arrivé en Libye et est aux mains de la police judiciaire”, a indiqué le gouvernement fantoche libyen dans un communiqué. Le gouvernement libyen s’engage à traiter Saadi Kadhafi “conformément aux normes internationales sur le traitement des prisonniers” (sic), ajoute le texte.

Saadi Kadhafi, 40 ans, s’était réfugié au Niger en septembre 2011 peu avant la chute du régime de Mouammar Kadhafi, avec la destruction de Syrte par les katibas du CNT et les avions et les forces spéciales de l’OTAN en octobre 2011.

 SAADI HUMILIE PUBLIQUEMENT AU MEPRIS DES LOIS INTERNATIONALES

Dès son arrivée à l’aéroport militaire de Miitiga dans la nuit, Saadi Kadhafi a été conduit « les mains menottées et les yeux bandés », vers la prison d’al-Hadhba à Tripoli, où sont détenus d’autres anciens dirigeants de la jamahiriya, selon le témoignage de Khaled al-Chérif vice-ministre fantoche de la Défense et en charge de la prison, sur sa page Facebook.

Des photos circulant sur les réseaux sociaux et qui ont été publiées par les autorités de la prison, le montrent alors qu’un homme lui rase la tête et la barbe à l’aide d’un rasoir électrique. Il est agenouillé en tenue bleue sur un matelas à même le sol entouré de plusieurs hommes.

 SAADI BIO EXPRESS

Passionné de football, Saadi Kadhafi a joué pour le club Al-Ahly de Tripoli, avant de rejoindre son rival Al-Ittihad. Au terme de sa carrière de footballeur, il a été dirigeant du Club Al-Ittihad ainsi que de la Fédération libyenne de football.

Quelques jours après le déclenchement de la révolte libyenne en 2011, il avait été aperçu en tenue militaire, kalachnikov en bandoulière, faisant l’accolade à son père qui finissait un discours. Mobilisé comme toute la famille pour défendre la jamahiriya ;

Militaire de formation, il a été, comme ses frères Khamis le héros de 2011 et Mouatassim, à la tête d’une unité militaire. Mais contrairement à ses frères, aucune information n’a filtré sur sa participation effective aux combats contre la rébellion, durant les huit mois de conflit.

Depuis son exil, les autorités fantoches libyennes de transitions, au service des USA et de l’OTAN ? réclamaient régulièrement son extradition. Elles l’accusaient d’oeuvrer depuis le Niger à semer le désordre, en particulier dans le sud libyen, fief de la RESISTANCE VERTE, notamment après que des forces loyales à l’ancien régime avaient occupé brièvement fin janvier une base militaire dans la région de Sebha (sud).

  LA TRAQUE DES KADHAFI : LA BASSE VENGEANCE DE L’OCCIDENT

Les autorités nigériennes avaient affirmé précédemment qu’il n’était “pas question” d’extrader Saadi Kadhafi, au moins jusqu’à ce qu’il puisse être assuré d’un procès équitable en Libye. Le président nigérien Mahamadou Issoufou avait annoncé en novembre 2012 que son pays avait accordé l’asile à Saadi Kadhafi pour des “raisons humanitaires”. Les valises de dollars des USA ont du le faire changer d’avis …

Outre Mouatassim, deux autres fils de Mouammar Kadhafi sont morts pendant la révolte libyenne qui avait débuté en février 2011: Seif al-Arab en avril 2011 dans un raid de l’Otan, quelques mois avant Khamis, le héros fait général sur le champs de bataille à 30 ans, tué dans les combats début septembre en tentant de reprendre ZAWIAH et l’ouest de Tripoli.

La veuve du guide libyen, Safia Farkech, et trois autres de ses enfants – Aïcha, Hannibal et Mohamed- avaient trouvé refuge en août 2011 en Algérie après la chute de Tripoli aux mains des rebelles, avant qu’une partie de la famille ne trouve asile dans le sultanat d’Oman en 2013.

Seif al-Islam, longtemps présenté comme successeur potentiel de son père, a été arrêté en novembre 2011 dans le sud libyen par des ex-rebelles de Zenten où il est détenu depuis. La CPI le réclame en vain.

Luc MICHEL

Pour PCN-SPO / ELAC Website

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LIBYE-COTE D’IVOIRE: UN DIPLOMATE REGNE EN MAITRE AU-DESSUS DE L’AMBASSADEUR…

RD  pour ELAC & ALAC Committees/

avec Correspondance Libye – ELAC Website / 2014 03 /

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LM - ALAC ambassade cote d'ivoire a tripoli (2014 03 05) FR 1

Au moment où la Côte d’ivoire traverse une grave crise économique et politique, dans les missions diplomatiques, les citoyens ivoiriens ‘diplomates’ ne changent pas leurs habitudes et vivent en princes des émirats. Pourtant, les citoyens de l’intérieur comme ceux vivant en exile, sont laissés à eux-mêmes, abandonnés par le pouvoir de Ouattara. Pourtant en 2014, on s’attendait à un changement radical du niveau de vie des ivoiriens, qui frise aujourd’hui le ridicule en Afrique subsaharienne.

Tel est le cas en Libye, où un diplomate règne en véritable maître des lieux, reléguant au second plan la mission de l’Ambassadeur, qui dit-on là-bas, est « fatigué » et pas trop entreprenant pour assumer ses responsabilité de première personnalité ivoirienne en terre libyenne. Depuis lors, « c’est le trésorier-payeur qui passe pour être le véritable maître des lieux », explique notre contact à Tripoli, qui a voulu resté sous couvert de l’anonymat.

« Ce trésorier-payeur nous traite comme des bêtes et l’Ambassadeur ne peut rien… il est le véritable poids lourd de l’Ambassade et c’est lui qui décide en lieu et place de l’Ambassadeur ».

Les Ivoiriens en Côte d’Ivoire vivent avec moins de $2 US par jour, soit l’équivalent de moins de 1000 FCFA. Pourtant des individus se font payer des locations de luxe à Tripoli à 3500DL (dinar libyen) soit environ 1.400.000 FCFA. Ce qui est énervant, c’est que, confirme notre contact à Tripoli, « ces diplomates prennent des duplexs de 3000 à 3500 DL où ils ne vivent qu’à deux personnes ; la maison est entièrement vide… ils s’y séjournent quelques jours et le restant de temps ils sont en Tunisie où ils ont d’autres maisons aux frais de l’état ivoirien… ce n’est pas normal » ajoute-il, « est-ce que vous savez que ce trésorier-payeur trafique les factures pour justifier ses dépenses… il est passé maître dans l’art de la fabrication des factures et il le fait avec la complicité d’une algérienne, ‘sa secrétaire’ (dont il ne fait aucun doute qu’ils sortent ensemble. Car il a été à plusieurs reprises surpris avec celle-ci en train de s’amouracher dans son bureau… il a droit à un seul secrétaire assistant mais il s’en est pris deux ».

LM - ALAC ambassade cote d'ivoire a tripoli (2014 03 05) FR 2

A rappeler qu’il y a quelques jours, ce même trésorier-payeur a mis en déroute six employés locaux ; qu’il a contraint au chômage, justifiant une « décision venue d’Abidjan », sans verser aucune indemnité, alors que cela fait de nombreuses années que ces gens travaillent dans cette ambassade ; il cumule à certains des salaires de congés impayés de deux années, dit cet employé. Notre contact conclut « c’est la misère en Libye. Après la guerre qu’a connu la Libye en 2011, la situation sécuritaire que les Africains du sud-Sahara vivent au quotidien et la situation politique que connaît notre pays la Côte d’Ivoire, où est-ce que ces ivoiriens chassés comme des bandits de l’ambassade vont aller… leurs salaires réunis ne font pas le montant d’un duplex qu’on loue à des diplomates de second rôle de l’Ambassade… » Et il conclut « je ne vous mens pas, à 700 DL on a de grandes et belles villas pour nos diplomates ici à Tripoli. Mais comme ces gens n’ont pas de pitié pour le pays meurtri, ils dépensent comme ils veulent et licencient comme ils entendent. Je souhaite qu’Abidjan soit au courant de ce qui se passe ici à Tripoli et que notre Président de la République soit au courant de la vie que nous menons ici et qu’il voie de lui-même ce que les gens qu’il a envoyé en mission ici à Tripoli font pour lui et pour notre pays… comment est-ce qu’ils traitent les ivoiriens. Notre Ambassadeur est un homme bien et généreux mais il est piloté par un trésorier-payeur malhonnête, imbu de sa personne… qu’une mission vienne d’Abidjan à Tripoli vérifier mes dires… elle sera surprise ».

Au moment où les Ivoiriens sont en train de se battre pour faire décoller à nouveau  leur pays, il y en a d’autres qui se foutent de la misère populaire et qui s’en donnent à cœur joie avec une vie de Prince. Il est temps que les pouvoirs publics revoient leur copie de politique extérieure.

Affaire à suivre …

R. D. pour ALAC & ELAC Website

http://www.lucmichel.net/2014/03/05/alac-elac-website-libye-cote-divoire-un-diplomate-regne-en-maitre-au-dessus-de-lambassadeur/

http://news.abidjan.net/p/124231.html

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Italo, Montezemolo presenta il conto allo Stato

http://www.tgvallesusa.it/?p=6274

 Montezemolo, a due anni dalla creazione di NTV e la messa in rete dei treni Italo, chiede supporto allo Stato per avere contratti di solidarietà ed evitare licenziamenti

di Davide Amerio  Eccoci, di nuovo o come sempre, verrebbe da dire. I nostri “capitani” d’industria presentano progetti e promesse mirabolanti e poi, passa un anno, ne passano due, eccoli in fila davanti alle casse dello Stato a elemosinare aiuti per le loro imprese in difficoltà. Copioni già visti un numero infinito di volte in questa parodia di mercato libero turbo capitalistico che è il sistema Italia.

Il Trenhotel Joan Miró Barcellona-Parigi (1991-2013). Meno caro e più veloce di un treno ad alta velocità. Fotografia di Sergio Evangelio

Luca Cordero di Montezemolo, a due anni dalla nascita di NTV con la flotta dei treni Italo nati, a suo dire, per far concorrenza a Trenitalia nell’ambito della AV, chiede gli ammortizzatori sociali per 1000 contratti per far fronte alle perdite di bilancio causate dalla crisi. Specifica l’agenzia Reuters:

L’intesa (con i sindacati ndr), che ha una durata di 12 mesi, prevede tra l’altro una riduzione media di 1,5 giorni di lavoro al mese e l’impegno di Ntv a impiegare le ore perse di lavoro in formazione, al fine di non intaccare la qualità del servizio ai viaggiatori, vero fattore cruciale di successo”, spiega una nota diffusa in mattinata dall’azienda del treno “Italo”, che ha garantito ai sindacati Cgil Cisl Uil, Ugl e Fast “il rispetto degli impegni contrattuali previsti”.

Il ricorso ai contratti di solidarietà, che riguarderanno di fatto tutto il migliaio di dipendenti, è stato causato dalla crisi economica, ma anche dai difficili rapporti con le Ferrovie dello Stato sull’utilizzo della rete ferroviaria, ha detto una fonte a conoscenza del dossier. 

Curiosamente Montezemolo è stato indicato come futuro presidente di Alitalia (una garanzia di successo quindi) e il Fatto Quotidiano ci ricorda che a presiedere NTV èAntonello Perricone :

[…] lo stesso che si è guadagnato sul campo l’appellativo di uomo del buco del Corriere della Sera per avere avallato a suo tempo la rovinosa acquisizione della spagnola Recoletos da parte di Rcs quando ne era amministratore delegato […] 

Naturalmente tra i finanziatori di NTV non poteva mancare l’apporto  di Banca Intesa ai tempi in cui era presieduta da Corrado Passera.

Il solito pasticcio all’italiana. Ovviamente ora viene utilizzata la scusante della crisi per giustificare risultati economici deludenti: nel 2013 NTV ha registrato un risultato operativo negativo di 104 milioni di euro in miglioramento rispetto ai 140 dell’anno precedente. Il tentativo di far quadrare i conti sarà impresa ardua. Da tempo gli economisti e gli ingegneri contrari ai progetti AV documentano come i costi di impianto delle strutture siano praticamente irrecuperabili e quelli di gestione devono essere compensati da tariffe alte che restringono l’utenza finale ad una nicchia. I progetti AV in Europa ottengono, nel medio (e lungo) periodo, l’effetto contrario degli obiettivi  posti alla base della loro creazione come abbiamo già documentato con questo servizio di Tgvallesusa.

L’accusa di essere intralciati da Trenitalia non è poi certo priva di fondamento. Ricordiamo che la compagnia Arenaway, fondata da un imprenditore privato (Giuseppe Arena) e con sede ad Alessandria, fu fatta letteralmente fallire nel silenzio dei media e dei politici “liberal” di casa nostra. Come ben riassume la voce di Wikipedia:

La società fu fondata nel 2006 da Giuseppe Arena con l’obiettivo di svolgere, in virtù della prospettata liberalizzazione ferroviaria, un servizio ferroviario passeggeri alternativo a quello offerto da Trenitalia sulle direttrici regionali fra Piemonte e Lombardia […].

Per quanto riguarda il servizio passeggeri, all’inizio del 2010 Arenaways propose un’offerta di corse ferroviarie lungo le direttrici ferroviarie tra Milano e Torino. In particolare i suoi convogli avrebbero percorso in entrambi i sensi di marcia un anello a servizio delle seguenti stazioni: Milano Porta Garibaldi, Rho Fiera Milano, Novara, Vercelli, Santhià, Torino Porta Susa sotterranea, Torino Lingotto, Alessandria, Asti, Pavia, Milano Rogoredo, tornando quindi a Milano Porta Garibaldi
Il servizio sopraesposto fu proposto come un’alternativa a quelli espletati da Trenitalia. Al momento della presentazione dell’offerta di Arenaways, la società del gruppo Ferrovie dello Stato copriva le linee fra Piemonte e Lombardia con due tipi di servizio: quello regionale, le cui corse erano sussidiate e soggette al contratto di servizio con le amministrazioni regionali competenti, e quello a lunga percorrenza, a sua volta distinguibile sotto diverse classificazioni come ad esempio gli Eurostar Italia, le cui corse non venivano sussidiate e non effettuavano fermate intermedie. La società alessandrina propose di svolgere il proprio servizio con corse simili a quelle degli InterCity, ad esempio con prenotazione del posto obbligatoria, senza ricorrere a finanziamenti derivanti da sussidi pubblici e applicando prezzi, ai sensi di legge, in modo tale da non interferire sull’equilibrio finanziario del servizio sussidiato di Trenitalia […]

Nei primi giorni di novembre del 2010, l’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (URSF) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti espresse un parere contrario al servizio proposto da Arenaways, sostenendo che quello che la società avrebbe voluto espletare tra Milano e Torino fosse più simile ad un servizio regionale, piuttosto che ad uno InterCity […]

Ad inizio 2011, le prime rilevazioni del volume di passeggeri trasportati dal servizio sulla Torino-Milano riportarono una media giornaliera di circa centodieci utenti e una media settimanale oscillante tra gli ottocento e i millecento. A detta dell’amministratore delegato della società, Arena, il modesto risultato fu causato dalle decisioni dell’URSF e dalla scomodità delle tracce orarie rilasciate da Rete Ferroviaria Italiana […]

Il 9 agosto 2012, in merito alla questione relativa al servizio Torino – Milano, l‘Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) decise di multare Ferrovie dello Stato, Trenitalia e RFI per abuso di posizione dominante al fine di ostacolare un nuovo entrante. In particolare, FS e RFI furono sanzionate in quanto dilazionarono l’assegnazione delle tracce ad Arenaways per oltre diciotto mesi dalla richiesta iniziale, mentre Trenitalia, ed ancora la holding FS, per aver fornito informazioni errateall’URSF tali da far negare alla società alessandrina le fermate intermedie per il suo servizio Torino – Milano

Insomma c’è di che stare tranquilli, come sempre …

Lupi: “siamo in anticipo”

http://www.tgvallesusa.it/?p=6294

E’ arrivato in macchina, con la sua scorta, al cantiere TAV del cunicolo esplorativo di Chiomonte il riconfermato ministro Lupi quasi a rincorrere la precedente visita, tre giorni or sono, di Corrado Passera.

di Leonardo Capella

L’impressione è che le due visite siano accomunate da esigenze di imminente campagna elettorale e allo stesso tempo dalla necessità di tranquillizzare sull’appoggio romano i Sindaci, i quali più volte hanno chiesto di essere rincuorati e sollevati dall’assedio del movimento NoTav.

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La visita non ha presentato motivi particolari di interesse. Si è svolta con la classica modalità di presa visione dei lavori di scavo e la conseguente conferenza stampa in un atmosfera mesta. Non si è fatto escludere dalla passerella  Roberto Cota, uscente Governatore della Regione Piemonte, che ha colto l’occasione per prendere accordi col ministro Lupi per un colloquio, presumibilmente martedì, in relazione al problema delle tratte ferroviarie Cuneo-Asti e Domodossola. Nel mezzo delle numerosissime guardie del corpo e rappresentanti delle forze dell’ordine si è anche intravisto il riconfermato Commissario di governo Mario Virano. La visita alla galleria ha dato modo di valutare, sia al Ministro che alle altre autorità, i quasi 470 metri scavati, un drenaggio d’acqua stimabile in 30 l/sec ed una velocità di scavo dichiarata di 10-15 metri/giorno. Questi i dati ufficiali.

Era presente anche il senatore 5 Stelle Marco Scibona, alla sua 5 visita di controllo, arrivato al cantiere con i mezzi propri. Il senatore ha preferito non polemizzare in conferenza stampa con il ministro, puntualizzando all’esterno con i giornalisti l’inaccettabilità delle compensazioni e soprattutto evidenziando, in relazione al decreto che assegna risorse alle aziende colpite dai sabotaggi, la grande criticità della non selettività dell’intervento. Basterebbe la sola autocertificazione dell’avvenuto danno per accedere ai rimborsi, questa perplessità accomuna anche un ultras del TAV, il senatore Esposito del PD.

Lupi2

Deludente e fiacca la conferenza stampa che non ha evidenziato novità. Il Lupi ha dichiarato soddisfazione per l’anticipo sui tempi previsti, anticipo contestato da un recente comunicato di Pro Natura secondo cui invece i lavori sono in ritardo di 34 mesi sul cronoprogramma dichiarato; ha fatto sapere che l’iter dell’approvazione dell’accordo italo-francese è “quasi” concluso e, per buona misura pre-elettorale, che lo sblocco dei 10 milioni Cattura2di euro relativi alle compensazioni, ora bloccati a causa del Patto di Stabilità, è imminente così come l’approvazione dei fonti per le aziende che, operando per opere strategiche, subiscono danneggiamenti. Non ci è stato risparmiato in chiusura un breve intervento del sindaco di Susa, Gemma Amprino, che ha ribadito la soddisfazione e la gratitudine per la “vicinanza” del Governo . Silenzio malmostoso invece del sindaco Pinard, vaso di coccio tra cotanti giganti, che nei giorni scorsi aveva ribadito per l’ennesima volta ”il suo scoraggiamento per come vanno le cose eccetera eccetera...”, e soliti piagnistei. In sostanza, un siparietto costoso (per dispiegamento di mezzi ) e di poco spessore che potrebbe spiegarsi con le esigenze di distanziarsi dalle vecchie (chissà quanto ancora valide) dichiarazioni di Renzi  relative all’inutilità del TAV e alla compatibilità con gli  impegni del nuovo governo.  Chi sarà il prossimo a venire a respirare un po’ di polveri?

LC/6-3-2014

La valle dei due mondi

di Gabriella Tittonel

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Giorni di visite quelli di questa settimana in Clarea, tutti a visitare il cantiere della imperdibile grande velocità europea… Ministri ed ex, politici e amministratori, fautori dell’opera e giornalisti, diligentemente accompagnati dalle Forze dell’Ordine… tutti con il naso all’insù ad ammirare impalcature, attrezzature, trenini fermi sui binari… tutti ad ascoltare le impareggiabili qualità del tunnel in costruzione. Continua a leggere