Mariano Ferro abbraccia Renzi e Crocetta, la rete si indigna

ora è chiaro perché gli altri (dei forconi e mov 9 dicembre) che non baciano il fondoschiena al Pd sono fascisti?
 
16:21 | Pubblicato da admin |
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A cura dello staff di nocensura.com
 
Nei giorni scorsi Matteo Renzi ha visitato Siracusa; ed è stato accolto dalle contestazioni popolari,esattamente come è accaduto a Treviso, dove il rottamatore si è dovuto dileguare in sordina,dall’uscita sul retro.
 
Ecco due video delle animatissime contestazioni:
 
Matteo Renzi fischiato da un folto gruppo di precari della scuola;
 
Le contestazioni di Renzi a Siracusa.
 
Ad accogliere Renzi c’erano anche alcuni “forconi”, capitanati da Mariano Ferro;
A guidare i contestatori? Direte voi.
NO, ad abbracciarsi con Matteo Renzi ed il governatore Rosario Crocetta!
 
Ecco la foto:
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Mariano Ferro, leader dei forconi siciliani, è stato uno dei promotori della contestazione del 9 dicembre; ed è stato colui che l’ha stroncata, boicottando la manifestazione romana del 18 Dicembre, insieme al veneto Lucio Chiavegato, paventando senza motivo (c’erano le autorizzazioni della Questura, inoltre non si erano mai verificati scontri significativi ai presidi) “rischio scontri”, un “motivo” che si è dimostrato essere solo una scusa per non partecipare e anzi, per mandare a rotoli la manifestazione, demotivando tutto l’ambiente. Le “preoccupazioni” di Mariano Ferro in merito alla sicurezza della manifestazione furono rilanciate da tutti i mass media, rovinando una manifestazione che inizialmente, faceva paura ai palazzi. Manifestazione che in un primo momento, ricordiamolo, avevano promosso anche Ferro e Chiavegato.
 
Dietro alla “retromarcia” di Ferro e Chiavegato circa la manifestazione del 18 Dicembre c’era la volontà di trattare con il governo: Alessandro Raffa di nocensura.com lo aveva detto subito, e ci aveva visto giusto: ecco il video divulgato in quei giorni:
 
Grazie alla notorietà ottenuta con la mobilitazione del 9 dicembre, Lucio Chiavegato ha organizzato un partito politico, seguito da quattro gatti. Inizialmente Ferro e Chiavegato si erano alleati, ma il sodalizio è durato poco. Si sono litigati presto, forse per questioni di leadership. Alla fine hanno preso le distanze dai due presunti leader anche i loro “fedelissimi”; Franco Crupi, storico leader dei Forconi, ha partecipato alla manifestazione del 18 Dicembre boicottata e sabotata da Ferro, attaccandolo in Piazza. Mentre Chiavegato è stato scaricato da Patrizia Badii, una signora molto attiva in Veneto, aderente alla LIFE di Chiavegato, che inizialmente aveva creduto nel suo progetto.
 
Pochi giorni dopo le manifestazioni del 9 dicembre è emerso che Chiavegato e qualche suo accolito avessero già registrato il simbolo del 9 dicembre, con la chiara intenzione di dare vita a un partito, di cui Chiavegato si è proclamato presidente. Era tutto premeditato: il 9 dicembre come trampolino di lancio per le loro velleità politiche. Per fortuna la maggioranza delle persone hanno compreso la trama.
 
L’unico che è rimasto coerente con i principi del 9 dicembre, è Danilo Calvani, che non ha mai trattato con quelli che lui definisce “i parassiti” e non ha formato partiti politici.
 
Calvani è stato anche l’unico ad aver parlato, durante le mobilitazioni, dei trattati capestro e della truffa del sistema monetario; avrebbe dovuto certamente parlarne con maggiore insistenza e forza, ma è stato l’unico a parlare di questi temi. Gli altri hanno parlato solo delle vessazioni di equitalia e dei “soliti temi”, senza parlare delle vere cause della crisi.
 
Staff nocensura.com

CECCHINI A MAIDEN: CHI LO SAPEVA E CHI NON LO SAPEVA ? LO SAPEVANO TUTTI

Postato il Giovedì, 06 marzo
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  THE SAKER
 
 
Così (ieri mattina) ci hanno fatto una ” rivelazione” : i funzionari della UE stanno discutendo sul fatto che i cecchini di Maidan non sono stati affatto inviati da Yanukovich, ma che invece erano insorti che sparavano su tutti.
 
Ma che sorpresona !
 
Beh , qualcuno di quelli che chiamano ” inutile complottista”  aveva già detto qualcosa di simile, ma per il “Popolo degli assuefatti-razionali” (quelli che guardano la TV e leggono i giornali) questa è una grande sorpresa.
 
Forse vi chiederete chi è veramente che ha passato la notizia. Ve lo dico io . L’hanno già fatto tanti anni fa, nelle guerre di Croazia, Bosnia e Kosovo.
 
Ecco come funziona il lavoro di intelligence
 
Un buon modello per far funzionare un lavoro di intelligence è quello delle ” Tre A” :
 
Acquisizione – Analisi – Accettazione.  Vediamole una per una :
 
Acquisizione: Questo è il momento in cui si raccolgono le informazioni e i dati grezzi, incluse le traduzioni da tutto il mondo e, soprattutto, dalla stampa locale e di tutti gli altri tipi di ” fonti aperte “, come blog, riviste, conferenze stampa e comunicati, bollettini di notizie ufficiali.  Al livello successivo ci sono le fonti originali ma non classificate formalmente. Rapporti di Think tank,documenti bancari e commerciali, note aziendali, ecc. Poi arriva il livello in cui si cercano le fonti, i metodi e i mezzi che devono mantenersi protetti e nascosti dalla conoscenza del pubblico: conversazioni informali con funzionari, intercettazioni radiofoniche, conversazioni con i banchieri, con i funzionari dei trasporti (camion, treni, compagnie aeree, spedizionieri), le relazioni di addetti politici e militari e gli scambi con altri servizi di intelligence. HUMINT il sistema di “spionaggio attuale”  accede anche a questo livello. Tutte queste fonti di informazione multi-livello forniscono simultaneamente dati grezzi che poi vengono analizzate ad un livello più alto.
 
Analisi: Inizialmente i dati Vengono classificati in base alla fonte, in un sistema che fa una prima valutazione: A) sulla fonte stessa (se affidabile o meno)  – B) sul tipo di informazioni ricevute (se confermate o credibili). Le informazioni vengono poi trasmesse dall’analista al livello successivo, che le elaborerà e farà una sintesi con le sue conclusioni per un capo dipartimento (per area geografica o per specializzazione). Questi analisti mettono insieme le informazioni selezionate e le presentano in un incontro dipartimentale il cui esito sarà sottoposto ad un livello più alto.
 
Accettazione: questo è un livello cruciale perché quelli a cui arrivano le informazioni elaborate dalla sezione di analisi, non sono ancora specialisti di intelligence, ma gente comune ( in realtà è gente della politica), funzionari governativi ed altri che decidono cosa fare con le informazioni che ricevono. Possono arrivare anche ad esprimere la loro soddisfazione, o la loro delusione, per il lavoro di intelligence presentato, cosa che può avere un impatto diretto sulla carriera dei responsabili di alto livello incaricati delle analisi. In parole povere questo significa che gli analisti migliori si assumono un grosso rischio se fanno filtrare informazioni “politicamente scorrette “ o , piuttosto ”politicamente indesiderate” dalla catena di comando. Di conseguenza, consapevolmente o inconsapevolmente, si dà maggior credibilità a quegli analisti che non provocano a nessuno delle situazioni difficili.
 
Questo sistema funziona abbastanza bene quando si tratta di bassa visibilità o di questioni politicamente neutre o minori. Ma quando un governo mette tutto il suo peso dietro la “teoria A” questo sistema blocca tutto e comincia a trasmettere solo le informazioni che vuole la catena di comando. Così nessuno si vedrà stroncare la carriera e la “Teoria B” scompare rapidamente.
 
L’esempio della Bosnia:
 
Posso testimoniare personalmente il fatto che la stragrande maggioranza delle fonti riferì che le cosiddette “Aree sicure delle Nazioni Unite” in Bosnia, quelli che avrebbero dovuto essere completamente smilitarizzate, erano piene zeppe di forze bosniache musulmane e che nella maggior parte c’era addirittura un intero Corpo d’Armata. Allo stesso modo, tutti sapevano che gli Usa e la Turchia facevano volare aerei armati che bombardavano le zone controllate dai bosniaci-musulmani. Inoltre, la maggior parte degli analisti erano anche consapevoli che i bombardamenti sul Marcale Market non sono opera dei serbi, ma di individui sconosciuti che sparavano dalle aree bosniache-musulmane. In base all’esperienza questa informazione è stata semplicemente ignorata al livello dei capi dipartimento. Non è stata negata, si badi bene, tutti i capi dipartimento ne parlavano nelle conversazioni private, ma l’informazione si è fermata qui, a questo livello.
Il pretesto? Sempre lo stesso: “è una voce, un dettaglio che non è davvero importante nel quadro generale”.
 
Nevermind se era una informazione che arrivava da tante fonti diverse, comprese quelle di alto livello. Nevermind che questa informazione fu confermata più volte . E non importa nemmeno se, senza questa informazione, ne esce un quadro completamente diverso, frutto di una operazione false flag, che ha portato ad un coinvolgimento miltare di USA e NATO.
 
Quindi, chi organizza una operazione di “false flag” per prima cosa utilizza i propri contatti sui media generalisti per far trapelare le informazioni. A questo punto i grandi e “rispettabili” media si girano a vicenda e, letteralmente, fanno rimbalzare una storia da una testata all’altra, a volte qualcuno aggiunge un dettaglio (serve a completare la manipolazione) o una pura speculazione. Così quello che propongono i politici è presentato dai mass-media che letteralmente gridano qualcosa come: ” Il mondo piatto! Il mondo piatto!”. Se tutto va bene si troverà anche qualche trafiletto che dice: “alcune fonti dicono che il mondo sia rotondo!”.
 
Riuscite ad indovinare da che parte si metteranno i politici?
 
Torniamo all’intercettazione sui cecchini di Maidan
 
Ora ascolta attentamente la reazione della Ashton alle notizie sui cecchini ribelli :
 
“Penso che vogliano indagare, cribbio ! “
 
Che cosa? Sta seriamente pensando che il nuovo regime, quello che è salito al potere per gentile concessione di questi cecchini, autorizzerà seriamente indagini su se stesso ? Sarà tanto stupida? Certo che no ! Ma è infastidita da questo argomento così si fa scivolare via tutto e fondamentalmente dice ” non mi interessa , ci pensino gli Ukies” (ben sapendo che non lo faranno).
 
Il ministro degli esteri estoni Urman Paet ha capito subito il messaggio e ha dato una nuova versione della sua precedente indicazione: ha rivelato queste informazioni non per indignazione ma solo perché se questa storia dovesse essere vera questo “discritererebbe la nuova coalizione”. Ma che bello da parte sua, si preoccupa che se venisse fuori la verità sugli euro-fascisti questo sarebbe imbarazzante. La prossima volta non parlerà neppure, questi politici dell’Europa centrale stanno imparando veramente velocemente dai loro padroni occidentali.
 
Ma Lady Ashton non è contenta nemmeno di questo, lei vorrebbe parlare di altro infatti comincia a fare pie dichiarazioni su quanto sia importante che la Rada funzioni bene.
 
Fine della puntata, voltiamo pagina, avanti il prossimo!
 
Ecco come si fa. Lo so . Io ci ho rimesso la carriera per qualcosa di simile.
 
Per quanto riguarda i media , è ancora peggio .
 
Ci sono due tipi di reporter in una zona di conflitto :
 
Type A: non lascia mai il suo hotel-bunker fortificato e frequenta solo i briefing di chiunque li faccia. Poi manda un articolo a casa e dice che il rapporto viene “dalla zona di battaglia ” . Avrebbe ricevuto le stesse notizie in videoconferenza, seduto a casa , ma questo non importa .
 
Tipo B : è il vero giornalista in prima linea. Si sposta e corre sotto i proiettili, fa interviste ai comandanti delle fazioni in lotta, spesso su entrambi i fronti, passa notti a bere robaccia con gli uomini della mafia locale o con i mercenari e spesso è molto, molto ben informato. In realtà, i suoi rapporti sono spesso utilizzati dai servizi segreti (sia di comune accordo o per altre strade).
 
Il ” tipo A” ripete e pappagallo quello che sente. Il problema del “tipo B”  è che benché sia in genere  molto ben informato spesso ha simpatie per una delle parte in gioco, Se si immedesima con gli interessi dei “locali” e comincia ad avere simpatia per ” quelle canaglie”,  deve cercarsi subito un altro lavoro, di solito con un giornale locale o con una rivista più piccola, oppure la sua carriera termina qui.  Se invece le sue simpatie vanno a “quei bravi ragazzi” ( si solito sono i burattini del potere) allora il suo ruolo  viene apprezzato come uno che racconta la guerra dall’ interno, che spiega perché odiare l’altra parte e usa i suoi lettori per riempirli di tutte le peggio bassezze che riesce a scovare.
 
Bottom line:  Anche se ci sono dei giornalisti molto ben informati, il sistema è talmente potente che i loro rapporti  di solito vengono ripresi solo da qualche piccolo Media, spesso solo a carattere locale. C’è una sola eccezione a questa regola: le Riviste specializzate. Durante la guerra di Bosnia si riusciva ad avere informazioni più obiettive da riviste come   US Army’s Parameters,  USN Proceedings o  Reports of the US Military Studies Office oppure Occasional Papers della Royal Military Academy di Sandhurst che riportano notizie molto più attendibili del Washington Post o del Wall Street Journal.  Ma questo vale anch per i paesi non di lingua inglese come  Francia, Belgio , Russia , Brasile ecc. – ovunque le riviste specializzate spesso sono molto meglio informate della grande stampa.
 
Per voi che significa tutto questo?
 
Tutto questo significa che le informazioni che stiamo ricevendo dai nostri politici o dai media ufficiali sono nella migliore delle ipotesi inutili e sono anche invenzioni propriamente studiate. C’è solo una cosa che si può fare al riguardo: buttare via il televisore , buttare via la radio, non leggere mai i giornali e fondamentalmente evitare che il cervello si inquini con quel tipo di notizie. Il passo successivo è cercare informazioni solo su Internet, preferibilmente da fonti “non importanti” tra cui: siti locali di media ( per locali intendo ” dalla zona del conflitto ” ), blog , forum specializzati e siti web professionali.
 
È vero, c’è un sacco di immondizia su Internet, quindi è necessario fare la stessa cosa che fanno gli analisti: valutare le fonti e poi affidarsi soprattutto su quelle di cui ci si fida. Allo stesso modo, si può anche cominciare a dare un voto alle informazioni stesse. La lingua può essere un problema, ma si può fare un elenco di fonti affidabili e di cui si conosca la lingua locale.
 
E lo sapevate che si stima che l’80% di tutte le informazioni utilizzate dai governo siano “open source” – a disposizione di tutti e per quel che riguarda il restante 20% si tratta per lo più di noioso materiale tecnico che diverrà pubblico, poco dopo anche se per il momento è ancora considerato “critico”. Non è roba di cui si ha assoluto bisogno.
 
Non è tanto difficile come sembra e quasi tutti potremmo fare qualcosa del genere istintivamente. Con un po’ di tempo e di fatica ci si può estraniare dalle informazioni passate dai media generalisti per cominciare a cercare delle fonti fidate, su Internet, che ci faranno avere una visione completamente diversa del mondo. Poi quando ci si esporrà all’informazione dei media generalisti si resta stupiti dalle stupidaggini che sentiranno e ci si meraviglierà che una quantità di persone di ascolto a ad un sistema idiota. È abbastanza divertente, o forse scoraggiante. O tutti e due.
 
L’ eccezione:
 
C’è una sola eccezione a questa regola: i nuovi grandi media, apparsi in questi ultimi anni, che si presentano come alternativa alla CNN nell’informazione a carattere mondiale.  Per prima, al-Jazeera, poi Russia Today, Telemundo, Press TV, etc.  Ci hanno messo tanta passione per sfatare le bugie dell’impero e perl raccontare fatti veri. Comunque, l’esempio di al- Jazeera che è diventata quasi all’improvviso uno strumento di propaganda durante la guerra in Libia dovrebbe farci restare cauti e attenti e tenere sempre d’occhio se qualcuno di questi canali di TV-Internet stiano diventando essi stessi strumento di propaganda.
 
Conclusione:
 
Quest’affare dei cecchini non ci porterà da nessuna parte. Tutti lo sanno e non gliene importa niente a nessuno. Proprio come tutti sanno che l’Estrema Destra e Svoboda sono partiti neo-nazisti, così come tutti sanno che il nuovo regime è illegale, illegittimo e che è arrivato al potere con l’inganno e con la violenza. Tutti lo sanno e nessuno se ne preoccupa finchè “vincono i nostri “. Allora prendiamo questa occasione per “vendicarci ” contro la plutocrazia che controlla l’intero spazio informativo, tranne che Internet, e respingiamo le loro fonti.Tutte.
 
Cordiali saluti e molte grazie.
 
The Saker
 
 
 
5.03.2014
 
Il testo italiano di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte ComeDonChisciotte.org  e l’autore della traduzione Bosque.Primario

Israele blocca nave carica di “missili iraniani” per Gaza, Hamas nega

sotto la smentita delle autorità iraniane…che nessuno pubblicherà

06 mar 2014

 
Scambi di accuse tra israeliani e palestinesi dopo che Tel Aviv ha annunciato di avere intercettato nel mar Rosso un carico di armi per Hamas proveniente dall’Iran. La vicenda ricorda quella della “Karine-A” che Israele fermò nel 2002
 
di Michele Giorgio – il manifesto
 
Gerusalemme, 6 marzo 2014, Nena News – Poche ore dopo il discorso pro­nun­ciato da Neta­nyahu mar­tedì negli Usa al mee­ting annuale dell’Aipac, durante il quale il pre­mier israe­liano ha lan­ciato accuse duris­sime all’Iran e con­te­stato l’accordo sul pro­gramma nucleare di Teh­ran voluto dai Paesi occi­den­tali, Tel Aviv ha annun­ciato che la sua Marina mili­tare ha inter­cet­tato nel Mar Rosso una nave, la “Klos-C”, che batte ban­diera di Panama, «par­tita dall’Iran» con armi desti­nate al movi­mento isla­mico Hamas a Gaza. «Un’operazione per­fetta», l’ha defi­nita Neta­nyahu che si è con­gra­tu­lato con il capo del ser­vi­zio segreto “Mos­sad”, Tamir Pardo.
 
«Men­tre l’Iran è impe­gnato in col­lo­qui con le potenze, lan­cia sor­risi e dif­fonde parole di disten­sione, invia armi mici­diali ad orga­niz­za­zioni ter­ro­ri­sti­che… Que­sto è il vero Iran. Occorre impe­dire che quel Paese si doti di armi nucleari», ha pron­ta­mente com­men­tato il pre­mier israe­liano. La vicenda è ancora tutta da chia­rire, a comin­ciare dal pre­sunto ruolo dell’Iran che ha respinto le accuse e negato qual­siasi coin­vol­gi­mento. Da parte sua Hamas afferma che Israele cerca pre­te­sti «per giu­sti­fi­care la pro­se­cu­zione del blocco della Stri­scia di Gaza».Sia come sia la noti­zia non poteva arri­vare in un momento migliore per la cam­pa­gna diplo­ma­tica avviata dal primo mini­stro israe­liano volta a impe­dire l’intesa finale sul pro­gramma ato­mico di Teh­ran e il riav­vi­ci­na­mento tra Occi­dente e Iran.
 
Le Forze Armate israe­liane hanno distri­buito foto del pre­sunto carico di armi a bordo della nave fer­mata davanti alle coste tra Sudan ed Eri­trea. In par­ti­co­lare di mis­sili M-302, con una git­tata di 200 km, con i quali da Gaza si potrebbe col­pire gran parte del ter­ri­to­rio di Israele. Secondo il por­ta­voce mili­tare il tra­gitto del carico sarebbe ini­ziato mesi fa in Siria, con un volo da Dama­sco verso l’Iran dove i mis­sili sono stati cari­cati sulla nave “Klos-C” nel porto di Ban­dar Abbas. Dopo una sosta in Iraq, a Umm Qasr, dove la nave avrebbe pre­le­vato del cemento «nel ten­ta­tivo — secondo Israele — di nascon­dere il vero carico”, la “Klos-C” si è diretta verso Port Sudan da dove i mis­sili – afferma ancora Tel Aviv — dove­vano essere tra­sfe­riti in Egitto e fatti entrare a Gaza attra­verso i tun­nel sot­ter­ra­nei tra il Sinai e la Stri­scia. A bloc­care la nave è stata l’unità di elite della Marina “Shayetet-13”.
 
La vicenda della “Klos-C” ricorda molto da vicino quella della nave “Karine-A”, che Israele nel 2002 fermò, sem­pre nel Mar Rosso, con a bordo 50 ton­nel­late di armi in appa­renza desti­nate ai pale­sti­nesi. Una ver­sione che lo scom­parso pre­si­dente dell’Olp, Yas­ser Ara­fat, negò con decisione. Nena News
 
 
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TEHERAN (IRIB) – Il vice-ministro degli Esteri iraniano con delega per l’Africa ed il Mondo Arabo, Hossein Amir-Abdollahian ha definito completamente infondate le accuse mosse da Israele contro l’Iran circa l’invio di un presunto cargo di razzi nella Striscia di Gaza per via marittima. Anche da Gaza, i leaders di Hamas e Jihad islamica avevano smentito la versione dei fatti riferita da Israele che aveva sostenuto di aver confiscato nel Mar Rosso decine di razzi iraniani indirizzati a Gaza.
 

LA TRAQUE DES KADHAFI CONTINUE : HONTE AU NIGER QUI VIENT DE LIVRER SAADI AU GOUVERNEMENT FANTOCHE DE TRIPOLI

Luc MICHEL pour ELAC Website / Avec AFP – LVDR – PCN-SPO / 2014 03 06 /

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Le Niger a remis Saadi, le fils de Kadhafi, à Tripoli, à un système où règne l’arbitraire, la torture et les exécutions sommaires. Contre une grosse somme, nous dit une de nos sources en Libye …

 Saadi, un des fils de Mouammar Kadhafi, connu pour sa passion du football et réfugié au Niger, a été remis ce jeudi par Niamey à Tripoli qui l’accuse de « meurtre et d’implication dans la répression de la révolte de 2011 ». “Saadi Kadhafi a été remis au gouvernement libyen le 6 mars, il est arrivé en Libye et est aux mains de la police judiciaire”, a indiqué le gouvernement fantoche libyen dans un communiqué. Le gouvernement libyen s’engage à traiter Saadi Kadhafi “conformément aux normes internationales sur le traitement des prisonniers” (sic), ajoute le texte.

 Saadi Kadhafi, 40 ans, s’était réfugié au Niger en septembre 2011 peu avant la chute du régime de Mouammar Kadhafi, avec la destruction de Syrte par les katibas du CNT  et les avions et les forces spéciales de l’OTAN en octobre 2011.

 SAADI HUMILIE PUBLIQUEMENT AU MEPRIS DES LOIS INTERNATIONALES

 Dès son arrivée à l’aéroport militaire de Miitiga dans la nuit, Saadi Kadhafi a été conduit « les mains menottées et les yeux bandés », vers la prison d’al-Hadhba à Tripoli, où sont détenus d’autres anciens dirigeants de la jamahiriya, selon le témoignage de Khaled al-Chérif vice-ministre fantoche de la Défense et en charge de la prison, sur sa page Facebook.

 Des photos circulant sur les réseaux sociaux et qui ont été publiées par les autorités de la prison, le montrent alors qu’un homme lui rase la tête et la barbe à l’aide d’un rasoir électrique. Il est agenouillé en tenue bleue sur un matelas à même le sol entouré de plusieurs hommes.

 SAADI BIO EXPRESS

 Passionné de football, Saadi Kadhafi a joué pour le club Al-Ahly de Tripoli, avant de rejoindre son rival Al-Ittihad. Au terme de sa carrière de footballeur, il a été dirigeant du Club Al-Ittihad ainsi que de la Fédération libyenne de football.

 Quelques jours après le déclenchement de la révolte libyenne en 2011, il avait été aperçu en tenue militaire, kalachnikov en bandoulière, faisant l’accolade à son père qui finissait un discours. Mobilisé comme toute la famille pour défendre la jamahiriya ;

 Militaire de formation, il a été, comme ses frères Khamis le héros de 2011 et Mouatassim, à la tête d’une unité militaire. Mais contrairement à ses frères, aucune information n’a filtré sur sa participation effective aux combats contre la rébellion, durant les huit mois de conflit.

 Depuis son exil, les autorités fantoches libyennes de transitions, au service des USA et de l’OTAN ? réclamaient régulièrement son extradition. Elles l’accusaient d’oeuvrer depuis le Niger à semer le désordre, en particulier dans le sud libyen, fief de la RESISTANCE VERTE, notamment après que des forces loyales à l’ancien régime avaient occupé brièvement fin janvier une base militaire dans la région de Sebha (sud).

 LA TRAQUE DES KADHAFI : LA BASSE VENGEANCE DE L’OCCIDENT

 Les autorités nigériennes avaient affirmé précédemment qu’il n’était “pas question” d’extrader Saadi Kadhafi, au moins jusqu’à ce qu’il puisse être assuré d’un procès équitable en Libye. Le président nigérien Mahamadou Issoufou avait annoncé en novembre 2012 que son pays avait accordé l’asile à Saadi Kadhafi pour des “raisons humanitaires”. Les valises de dollars des USA ont du le faire changer d’avis …

 Outre Mouatassim, deux autres fils de Mouammar Kadhafi sont morts pendant la révolte libyenne qui avait débuté en février 2011: Seif al-Arab en avril 2011 dans un raid de l’Otan, quelques mois avant Khamis, le héros fait général sur le champs de bataille à 30 ans, tué dans les combats début septembre en tentant de reprendre ZAWIAH  et l’ouest de Tripoli.

 La veuve du guide libyen, Safia Farkech, et trois autres enfants de l’ancien dictateur -Aïcha, Hannibal et Mohamed- avaient trouvé refuge en août 2011 en Algérie après la chute de Tripoli aux mains des rebelles, avant qu’une partie de la famille ne trouve asile dans le sultanat d’Oman en 2013.

 Seif al-Islam, longtemps présenté comme successeur potentiel de son père, a été arrêté en novembre 2011 dans le sud libyen par des ex-rebelles de Zenten où il est détenu depuis. La CPI le réclame en vain.

 Luc MICHEL

CLAP AND JUMP PER RENZI

Postato il Giovedì, 06 marzo
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DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO
 
ilfoglio.it
 
Oggi Matteo Renzi a Siracusa è andato in visita alla scuola elementare Raiti. Accolto al grido di “Matteo! Matteo!”, è stato poi omaggiato dalle voci bianche. Manco al Palasharp una cosa così.
Pubblichiamo il testo della canzone che è stato distribuito alle scolaresche, ai bidelli e agli insegnanti (e ai piritolli).

FOTO E VIDEO AL LINK http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13029&mode=thread&order=0&thold=0

La propaganda anti ucraina e i misteriosi cecchini

Canale televisivo Russia Today ha pubblicato un’intercettazione telefonica del Ministro degli Esteri estone Urmas Paet , in cui si afferma che i cecchini misteriosi invece di Maidan riguardavano l’opposizione filo – europea.

Senza prendere posizione personalmente , il ministro liberale telefono circa l’alta rappresentante dell’Unione europea , Catherine Ashton , per informarlo dei suoi dubbi . L’autenticità della conversazione è stata confermata da entrambi i protagonisti . Risale alla settimana.

Il Ministro dichiara indignato avere conferma dal Dr. Olga Bogomolets ( famoso dermatologo coinvolto negli eventi della piazza Maidan ) che gli individui legati ai membri dell’opposizione filo- europei e non delle forze di sicurezza fedeli a il presidente Yanukovich – sparato su entrambe le forze di polizia ei manifestanti per provocare disordini e rovesciare il governo .

Amministrazione dopo il colpo di stato ha emesso un mandato di arresto internazionale contro il presidente Viktor Yanukovich accusandolo di aver ordinato di sparare i suoi avversari e di essere il principale responsabile di scontri in piazza Maidan .

Rete Voltaire ha osservato , in via preliminare dei combattimenti , che cecchini misteriosi tiro sia la folla e la polizia sono stati osservati in modo identico in ogni ” rivoluzione colorata ” o ” primavera araba” dal 1989 . Nel caso di disordini a Bengasi ( 2011) , quattro membri delle forze speciali italiane hanno ammesso , dopo il rovesciamento del regime , sono stati inviati dalla NATO , al fine di provocare la guerra civile .
http://www.voltairenet.org/article182514.html

Estonia conferma,vera intercettazione su cecchini Maidan

Il ministero degli Esteri dell’Estonia ha confermato l’autenticità della conversazione telefonica tra il capo della diplomazia estone Urmas Paet e l’alto inviato dell’Unione Europea per gli Affari Esteri Catherine Ashton, in cui vevivano espressi dei commenti sui cecchini in azione a Kiev durante le manifestazioni di Maidan.

“È spiacevole che sia stata fatta questa intercettazione,” – ha dichiarato Paet. Il ministro si è astenuto da ulteriori commenti.

L’audio della conversazione tra la Ashton e Paet è stato diffuso oggi su YouTube.

Secondo Paet, le persone che sono morte a Kiev tra i dimostranti e la polizia sono state uccise dagli stessi cecchini che erano stati ingaggiati dai leader di Maidan.

http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_05/LEstonia-conferma-vera-lintercettazione-shock-sui-cecchini-di-Maidan-5288/

Tragedie quotidiane

data la totale indifferenza e indignazione per questi continui assassini di stato, deduco che ridurre la gente in queste condizioni è considerato atto degno di un paese civile

Tarquinia: Imprenditore nautico 67enne si suicida impiccandosi nella propria azienda
5 marzo 2014
Un imprenditore nautico di 67 anni si è impiccato all’interno della propria azienda con una catena di quelle usate per lavorare sulle barche. Un gesto probabilmente dettato da motivi economici.È successo stamattina a Tarquinia, in provincia di Viterbo, dove l’imprenditore di origini romane aveva un capannone in cui riparava imbarcazioni. A trovarlo, intorno alle 14,30,un suo collaboratore.I carabinieri hanno rinvenuto un biglietto che potrebbe fare luce sulla vicenda.L’uomo era separato, lascia un figlio.

Fonte Ansa
http://www.crisitaly.org/notizie/tarquinia-imprenditore-nautico-67enne-si-suicida-impiccandosi-nella-propria-azienda/

Acerra: Inceneritore, disoccupati bloccano i cancelli e salgono sulla ciminiera, «Assumeteci o ci buttiamo»
6 marzo 2014
Nelle prime ore del mattino una quindicina di disoccupati hanno bloccato due cancelli esterni dell’inceneritore di Acerra. Poi, in tre, sono saliti sulla ciminiera chiedendo di essere assunti. Si tratta di persone aderenti alla nuova sigla Nda, i Nuovi disoccupati autorganizzati. Provengono dalle case popolari del rione Madonnelle di Acerra. “Un mese fa i responsabili dell’inceneritore ci hanno fatto inviare i nostri curriculum con le relative richieste di assunzione nell’impianto. Poi però si sono rimangiati tutto”, sostengono i senza lavoro. Intanto le attività dell’inceneritore proseguono regolarmente. Ma i camion che conferiscono i rifiuti sono rimasti bloccati davanti all’ingresso della grande struttura.(…)
Leggi tutto su ilmattino
http://www.crisitaly.org/notizie/acerra-inceneritore-disoccupati-bloccano-cancelli-e-salgono-sulla-ciminiera-assumeteci-o-ci-buttiamo/

Parma: Perdono il lavoro, costretti a vivere in un casolare a rischio crollo
6 marzo 2014
Perdere il lavoro a quarant’anni, non riuscire a trovarne un altro, finire col perdere tutto e trovarsi in mezzo a una strada. Quella di Maurizio è una storia comune a un numero crescente di persone che anche a Parma vivono in condizioni di estrema difficoltà. Stando ai dati raccolti dall’associazione Pane e Vita attraverso una sorta di censimento nel corso dell’ultimo anno, a Parma e nel territorio, la maggior parte dei senza dimora a Parma sarebbe composta da uomini di età media di 38 anni, 50 le donne, il 67% sarebbe originario dell’Europa dell’Est, Moldavia, Ucraina, Romania, Albania, il 20% dal Nord Africa e dall’Africa centrale e il 13% sarebbe costituito da italiani, un dato in costante aumento e che costituisce le cosiddette nuove povertà. Un quadro che, seppur parziale anche a causa delle difficoltà a ottenere informazioni approfondite in casi di particolare disagio, è significativo per comprendere la portata del fenomeno. Al di là dei numeri, sono significative le storie come quella di Maurizio che, alle soglie dei quarant’anni e dopo un lungo periodo di difficoltà economiche, si è ritrovato a vivere in un rudere fatiscente chiuso perchè a rischio crollo, assieme a un altro italiano e a un romeno, in via Roma, nella zona San Pancrazio.(…)

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Ravanusa: 26enne senza lavoro si suicida impiccandosi. Lascia moglie in attesa del primo figlio
5 marzo 2014
Sarebbero state la crisi e la mancanza di lavoro le cause che hanno spinto Gianpaolo Zaia, 26 anni, di Ravanusa, a togliersi la vita. L’uomo si è impiccato utilizzando un cavo elettrico appeso al soffitto di un’abitazione vicina alla sua. Zaia lascia la moglie, sposata circa otto mesi fa, in attesa del loro primo bambino.(…)

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Macerata: Quattro dirigenti di banca rinviati a giudizio per usura
5 marzo 2014
Il Gup del Tribunale di Macerata ha rinviato a giudizio oggi quattro dirigenti della sede centrale di Firenze della Findomestic Banca con l’accusa di usura. La vicenda risale agli anni 2008-2009 quando un privato cittadino maceratese per un prestito di 1.500 euro si sarebbe sentito chiedere da Findomestic interessi del 27,24%.    I dirigenti sotto processo respingono oggi accusa, e si dicono certi di poter dimostrare «di aver sempre operato con correttezza, rispettando in pieno la legge e tutte le normative appositamente emanate dalla Banca d’Italia.(…)

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Lobby straniere in manovra sull’Italia

05 MAR 2014 19:39
LOBBY STRANIERE IN MANOVRA SULL’ITALIA – NUOVA GRANA PER RENZIE: DA UN DOCUMENTO INTERNO DI CONFINDUSTRIA L’ATTACCO ALL’INSTABILITA’ DEL PAESE DA PARTE DI ALCUNI INVESTITORI ESTERI
Un documento interno del Comitato investitori esteri di Confindustria attacca l’Italia e lamenta l’assenza di misure efficaci nel Destinazione Italia. Dietro ci sono gruppi come Coca-Cola, American Express, British American Tobacco, McKinsey, Huawei, Google e via dicendo. Ora che farà il Rottamatore?…
 
Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)
 
La nota porta la firma di Giuseppe Recchi, presidente dell’Eni. Il quale, però, nelle gerarchie confindustriali ricopre il ruolo di presidente del Comitato investitori esteri. E proprio a questi Recchi ha inviato una comunicazione, di cui La Notizia è venuta in possesso, per fornire aggiornamenti sulle richieste che da anni le multinazionali avanzano per investire in Italia senza impantanarsi nella burocrazia. Il panorama, a quanto pare, non è dei migliori, nemmeno con l’avvento del governo di Matteo Renzi. “Ora che la squadra di governo è stata completata”, scrive il presidente del Comitato investitori esteri di viale dell’Astronomia, “riprenderemo l’azione di raccomandazione delle nostre proposte presso i rispettivi interlocutori”.
 
Subito dopo Recchi dà espressione a un bel po’ di malcontento, di sicuro condiviso dalle multinazionali che rappresenta: “Constato solo che si tratta del quarto governo in tre anni e che ogni volta ci troviamo a dover ricominciare a stabilire i giusti canali di relazione”. Insomma, tra i colossi esteri si respira nervosismo. Situazione non proprio tranquillizzante, se solo si fa una rapida panoramica dei gruppi che rientrano nel Comitato confindustriale. Tra gli altri ci sono Accenture, Alstom, American Express, British American Tobacco, Coca-Cola, Eon, Edf Energia, Gdf Suez, General Electric, Google, Hewlett-Packard, Huawei, McKinsey, Procter & Gamble, Sky, Vodafone, Volkswagen e Wind.
 
La questione
Il fatto è che molte delle proposte fatte dal Comitato investitori esteri non sono finite all’interno del decreto Destinazione Italia, varato in extremis dal precedente governo guidato da Enrico Letta. In una tabella riepilogativa allegata alla comunicazione, Recchi ricorda tutto ciò che ancora manca. Per esempio non c’è una chiara definizione dell’elusione fiscale e dell’abuso di diritto, passaggio che darebbe modo alle imprese di “pianificare fiscalmente ristrutturazioni e investimenti scegliendo il più conveniente regime fiscale”. Senza contare che per gli investitori esteri “l’elusione non deve avere rilevanza penale”.
 
Ancora, manca “una graduazione delle sanzioni fiscali in funzione della gravità effettiva, favorendo la possibilità di regolarizzazione volontaria”. Si registra l’assenza di “un contesto legislativo e fiscale favorevole alla diffusione di business angel (investitori in capitali di rischio, ndr) e incubatori con particolare focus su tecnologia e innovazione”. E non c’è stato ancora modo di “razionalizzare e semplificare la disciplina che regola fondi di private equity, fondi immobiliari e siiq (società di investimento immobiliare quotate) per ampliare il mercato delle partecipazione azionarie, per rendere l’industria immobiliare italiana moderna e trasparente e agevolare l’indispensabile processo di valorizzazione degli immobili pubblici”.
 
Certo, Recchi rivendica l’accoglimento nel Destinazione Italia di diverse proposte come il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, le disposizioni fiscali che rafforzano il ruling internazionale, l’incentivazione alle start-up innovative e il decollo dei tribunali delle imprese. Ma è chiaro che c’è ancora molto da fare.
 
I prossimi passi
Per questo il Comitato investitori esteri della Confindustria guidata da Giorgio Squinzi annuncia che “si riunirà nei prossimi giorni per organizzare i primi passi”. Di sicuro, dopo le critiche lanciate dallo stesso Squinzi, soprattutto all’indirizzo dell’ex premier Letta, la comunicazione circolata in questi giorni tra le multinazionali operanti in Italia non è una gran bella notizia per il governo Renzi. Perché, al di là della verifica di quelle che sono le promesse del presidente del consiglio, i grandi gruppi internazionali hanno già cominciato a far capire cosa si aspettano e che aria tira.
 

La Commissione Europea mette l’ultimo chiodo nella Bara per l’Italia. La ricetta e’ quella Greca: riduzione Salari, piu’ Disoccupazione, Patrimoniale e Privatizzazioni

 
Vi faccio notare, testualmente alcuni passaggi.
 
La Commissione ritiene che 14 Stati membri presentino squilibri: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Nel caso di Croazia, Italia e Slovenia, tali squilibri sono considerati eccessivi.
 
Notate, con estrema attenzione, che dalla Lista dei Paesi  la SPAGNA ha squilibri non eccessivi, mentre e’ presente l’ITALIA. In pratica per la Commissione Europea, “Squilibri” significano “Produttivita’ e Competitivita’ nel settore privato”, ergo CLUP (Costo del Lavoro per Unita’ di Prodotto). Infatti, la Grecia e la Spagna hanno ridotto il CLUP aumentando a dismisura i disoccupati e riducendo i salari , e quindi hanno “fatto i compiti a casa“, e non l’Italia. Lo squilibrio, per la Commissione Europea, non e’ nell’aver aumentato il Debito Pubblico a Dismisura o nell’avere la Disoccupazione maggiore a livello mondiale (26% nei 2 paesi citati), ma sta, appunto, nel ridurre il CLUP.
 
Altro passaggio dedicato all’Italia, da leggere parola per parola:
 
L’Italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole. Entrambi gli aspetti sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia italiana e per la zona euro.
 
Ci dicono che abbiamo Alto Debito e bassa Competitivita’, e che ambedue le cose sono legate a bassa produttivita’, ergo va ridotto il CLUP.
 
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Ragioniamo ora insieme. Il Compito a casa e’ chiarissimoL’ITALIA DEVE RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO ED IL DEBITO PUBBLICO.
 
Come aumentare la PRODUTTIVITA’ nel settore privato?
 
Come sapete l’Italia ha perso il 23% sulla Germania in CLUP. Per ridurre il CLUP, non si puo’ far affidamento su una politica di intervento sul Cambio (siamo nell’Euro), ne’ su una crescita dei consumi interna (sanno anche i sassi che sono asfittici, e fare nuova spesa contrasterebbe col richiamo all’alto debito), ne’ sulla benevolenza di un aumento impetuoso dell’export (la Germania se ne guarda bene dal fare una politica espansiva, nonostante la Commissione glielo solleciti), ne’ su una crescita della produttivita’ per investimenti (che sarebbe tra l’altro folle, in presenza di un tasso di utilizzazione degli impianti straordinariamente basso). Pertanto, l’unico modo per aumentare la produttivita’ realistico sta nel RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO.
Grecia e Spagna l’hanno fatto, triplicando i disoccupati (mandi a casa 1 occupato su 5, e voila’…. aumenta la produttivita’ e si riduce il CLUP). Altro modo e’ ridurre i Salari (cosa avvenuta, specialmente in Grecia). Altro modo e’ ridurre il Cuneo Fiscale finanziandolo con tagli di spesa pubblica, ma un taglio del cuneo di 10 miliardi integralmente a vantaggio delle aziende (es. IRAP) ridurrebbe il CLUP appena dell’1,5%, cifra lontana anni luce dal 23% perso con la Germania.
Traduciamo. L’Italia deve ridurre la forza lavoro (e quindi aumentare la disoccupazione), attraverso una Riforma del Mercato del Lavoro che agevoli il licenziamento. Cio’ ridurrebbe la Forza Lavoro, ma anche i Salari. Il tutto da fare in simultanea con una riduzione del Cuneo Fiscale a vantaggio delle Imprese. Il Film s’e’ gia’ visto in Grecia ed in Spagna, coi noti risultati (esplosione Debito Pubblico, esplosione Disoccupazione) e la Commissione Europea, sara’ contenta (noi un po’ meno).
Per cui Renzi, se svolgera’ bene il compitino datogli, nella Job Act ci proporra’ esattamente questo.
 
Passiamo alla seconda parte del Compitino: va ridotto o contenuto il Debito Pubblico, come fare?
 
In presenza delle misure di cui sopra (che tra l’altro hanno un costo e riducono gli introiti per lo stato), il Denominatore del Debito Pubblico, il PIL, non sara’ particolarmente arzillo, ed il Numeratore, il Debito Assoluto, non potra’ che aumentare per inerzia.
Dunque, nel mondo reale, fintanto che la riforma sul Lavoro non da’ frutti (e qui si parla di 3-5 anni) come fare a Contenere o ridurre il Debito in rapporto al PIL?
L’unico modo possibile per ridurre o contenere l’aumento del Debito e’ attraverso Misure straordinarie, quali una Patrimoniale, oppure Privatizzazioni massive.
Per cui Renzi, se svolgera’ bene il compitino datogli, ci proporra’ esattamente questo.
 
Preparatevi. Il FILM l’abbiamo gia’ visto in Grecia. A meno di un improbabile boom economico mondiale, o break up dell’Euro, il destino e’ quello sopra descritto. Non si scappa.
 
GPG