“Ringrazio il Movimento No Tav per la dignità che ha ridato al Paese”

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Posted on 21 febbraio 2014 da  

  La toccante arringa dell’avvocato Patrito al processo per la rimozione dei sigilli della Baita.

Durante la seduta di oggi per il processo relativo alla rimozione dei sigilli della baita costruita dal Movimento No Tav in Clarea (Chiomonte), l’avvocato Cristina Patrito ha pronunciato un’arringa molto coinvolgente e appassionata che qui di seguito riportiamo. Le argomentazioni portate a sostegno della legittimità della resistenza che si fondano nella Carta Costituzionale non solo convincono e appassionano ma danno anche spunto per riflessioni più profonde in relazione al modello di democrazia che i Padri Costituenti  volevano lasciarci.

Ecco il testo:

Allora. Io vorrei cominciare con quello che non è un discorso, non vuole assolutamente essere un discorso di pura retorica o di sterile ideologia. E’ un discorso, secondo me, a cui io tengo particolarmente e che comunque ritengo necessario per dare una concreta contestualizzazione dei fatti. E allora io voglio cominciare, sinceramente, ringraziando il Movimento No Tav. Io voglio ringraziarlo perché ha ridato al Paese una dignità che nel palazzo del potere, mi sembra evidente anche ultimamente, è ormai decisamente, definitivamente persa. Vorrei ringraziarlo perché ha ridato un ruolo a quello che è il fondamento di ogni cambiamento sociale e cioè un forte legame alla propria terra, alla propria storia, ai propri compagni di lotta. Ha ridato un ruolo al la passione civile, all’interesse civile alla passione civile. Vorrei ringraziarlo perché da 20 anni , dal 1989 con il comitato Habitat, da vent’anni si batte contro un legame micidiale di potere mediatico, di potere economico ed ahimè di potere istituzionale. E’ il più alto esempio degli ultimi vent’anni di democrazia dal basso. E’ il più alto esempio degli ultimi vent’anni di resistenza, ed il termine resistenza non deve essere guardato, ascoltato con perplessità o con diffidenza. Soprattutto per noi operatori del diritto il termine resistenza e di interesse enorme, è appassionante. Potrei fare mille citazioni ma, visti i tempi, visto un po l’aria che tira, io una citazione la farà, proprio sul diritto di resistenza e cito non un pericoloso anarco-insurrezionalista o un facinoroso, Dossetti, era un giovane appartenente alla Democrazia Cristiana. Nel ’46, neppure conosciuto ai dirigenti della Democrazia Cristiana, eppure Giuseppe Dossetti con grande passione partecipava per la Democrazia Cristiana all’Assemblea Costituente. Il 3 dicembre del ’46 presenta un progetto che prevede all’art. 3 e passerà poi all’Assemblea Costituente al Comitato dei Settantacinque, prevede l’articolo 3 il diritto di resistenza da inerire nella carta Costituzionale. Un art. 3 che recita “la resistenza individuale e collettiva agli atti  dei pubblici poteri che violino le libertà fondamentali, i diritti garantiti dalla presente Costituzione, è diritto e dovere di ogni cittadino”. E questa è la versione un po più sobria della Costituzione Francese del ’46 che all’art. 21 giunge a dire, “qualora un Governo violi le libertà o i diritti garantiti dalla Costituzione la resistenza, sotto ogni forma, è il più sacro dei diritti e il più imperioso dei doveri”. Il dibattito intorno a questa proposta, che poi viene accolta e viene portata nel progetto della Carta Costituzionale è un dibattito veramente appassionante e se sono intervenuti intellettuali, Padri della Patria, Gramsci, Togliatti ma io citerò, resto su questa linea, io citò Aldo Moro. Aldo Moro, decisamente non un grande ribelle, Ecco, Aldo Moro, e lo cito perché Aldo Moro si rivolge a noi, si rivolge al legislatore, si rivolge a lei, perché Aldo Moro dice nel suo intervento, si trova facilmente su internet, e sono tutti, lo ribadisco, di grande interesse. Aldo Moro dice, questa disposizione offrirebbe al legislatore penale e al giudice penale una sponda indispensabile per evitare che vengano sanzionati comportamenti sperati ad una difesa, ancorché extragiuridica, di diritti fondamentali. Il dibattito è stato lunghissimo, poi si è deciso di non inserirlo nella Carta Costituzionale perché implicito nella Carta Costituzionale stessa, perché implicito nell’art. 1 laddove dice che la sovranità popolare si esercita nei limiti e modi stabiliti dalla Carta Costituzionale e questi limiti e modi sono l’art. 9  e l’art. 32 della Costituzione, la tutela dell’ambiente, la tutela della salute. Sono intervenuti tutti sul TAV, sul Sì Tav, il No Tav, e io questa mattina ho pensato, magari potrei citare un Sì Tav, potrei citare un intellettuale famoso che si è pronunciato, nel senso del dire “la TAV si fà”, la TAV peraltro, ed è Massimo Cacciari. Massimo Cacciari ha detto il TAV si deve fare, il Tav va fatto, tutti abbiamo capito, tutti abbiamo capito, che il TAV è inutile, è dannoso, è una spreco di risorse ma va fatto. Ciononostante,  va fatto perché la maggioranza, non so quale sia la maggioranza a cui si riferiva Cacciari, comunque, la maggioranza ha deciso, la Democrazia non è un assemblea permanente. Allora, questo concetto di Democrazia per cui la maggioranza schiaccia la minoranza e toglie  ogni libertà alla minoranza non è Democrazia. Imparare la democrazia, Zagrebelsky, questa maggioranza semmai sarebbe Democrazia assolutistica o terroristica, questa sì, signori Pubblici Ministreri, terroristica. Il Movimento No Tav, è 20 anni che si batte, dal 1989 con il comitato Habitat, e in vent’anni ha raccolto docenti universitari, professori, studenti, contadini, cittadini, avvocati ha riempito e riempie, paesi di poche migliaia o addirittura poche centinaia di abitanti, riempiono intere sale quando ci sono le assemblee. E’ una, è un esempio, davvero, di grande Democrazia partecipata”.

“Ringrazio il Movimento No Tav per la dignità che ha ridato al Paese”ultima modifica: 2014-03-03T08:25:52+01:00da davi-luciano
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