Triste primato per il 2013, l’anno con più guerre dal secondo conflitto mondiale

è solo la democrazia che avanza. SI sà. chi non accetta la dominazione statunitense è un pericolo per la pace

Secondo lo studio annuale dell’istituto Heidelberg, l’anno appena trascorso è stato quello con più conflitti attivi dal 1945. Con almeno venti guerre effettive, al 2013 spetta, dunque, un non certo invidiabile primato che fa comprendere come il sogno della pace sia lontano oggi come non mai.
Il “barometro dei conflitti 2013? del rapporto dell’istituto Heidelberg ha enucleato, in relazione allo scorso anno, almeno venti guerre con un focus sugli ormai storici conflitti in Afghanistan, Siria, Pakistan e Iraq ai quali vanno ad aggiungersi i recenti “interventi umanitari”  in Mali e Repubblica Centrafricana. Ben lontani da certa propaganda occidentale, che continua a propagandare l’adagio delle “campagne di pace”, i parametri Hilk indicano i recenti interventi militari statunitensi ed europei in Africa col grado di conflitti di “livello cinque”, vale a dire guerre sic et simpliciter.

Secondo il rapporto dell’istituto tedesco, il grosso dei conflitti attuali ha come scenario l’Africa ed il  Medio Oriente, tra tutti, ad emergere per l’alto livello di violenza e di morti, soprattutto tra la popolazione civile con donne e bambini, è purtroppo la guerra in Siria, sulla quale, oltretutto, pesa ancora l’incognita di un’ulteriore inasprimento del conflitto che potrebbe essere provocato dai mai completamente abbandonati propositi statunitensi di intervento diretto.  Ben undici, delle attuali venti guerre in corso, hanno luogo nell’Africa sub-sahariana, dove solo  tra Sudan e Sud Sudan, infatti, l’istituto tedesco ha registrato ben cinque guerre vere e proprie. Il resto dei conflitti si svolgono principalmente in Medio Oriente (Siria, Egitto e Iraq) e Asia (Afghanistan, Pakistan e Filippine), mentre il Messico continua ad essere l’unico paese delle Americhe a figurare nella lista a causa del narcotraffico. Gli scontri tra i cartelli della droga e le autorità governative messicane vengono, infatti, classificati dal rapporto come “altamente violenti” a causa dell’elevato tasso di violenza e di morti registrati, basti pensare che solo nel 2013 si sono avuti oltre 10 mila morti, cifre che rimandano, per la loro crudeltà, ai bollettini di guerra canonici.

 Complessivamente, il rapporto ha registrato 414 conflitti, nove in più rispetto l’anno precedente, tra questi:  45 sono  stati classificati come “molto violenti”, venti, come già specificato, hanno ricevuto la qualifica di guerra vera e propria, ed altri venticinque lo status di “guerra limitata”. In quest’ultima categoria rientrerebbero, oltre i conflitti sociali, ad altro tasso di violenza, in Congo, Libia, Tunisia e Turchia, gli scontri tra le autorità governative ed i cartelli della droga in Brasile, e quelli tra i istituzioni e guerriglia in Colombia.
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Triste primato per il 2013, l’anno con più guerre dal secondo conflitto mondialeultima modifica: 2014-03-01T20:43:00+01:00da davi-luciano
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