http://www.valsusaoggi.it/?p=2011
Qui potete leggere la relazione integrale di Terzolo
Le denunce, presentate dagli ambientalisti circa un anno fa, riguardano due aspetti: la questione delle reti paramassi e la strada Chiomonte-Giaglione. Per quanto riguarda i paramassi, già nel maggio 2013 ProNatura e Legambiente segnalavano alla Procura la mancata osservanza della prescrizione CIPE che imponeva un approfondimento della situazione geologica dell’imbocco del tunnel e la collocazione delle reti paramassi prima dell’inizio dei lavori. Tali operazioni, previste dal Piano di Sicurezza della stessa LTF, non erano state eseguite fino al 3/5/2013 nonostante il cantiere fosse iniziato da più di 1 anno. “In seguito a questo esposto la Procura delle Repubblica indagava i firmatari della denuncia per “procurato allarme” – spiega il No Tav Silvio Durante – anziché accertare le violazioni di merito segnalate”.
Sempre riguardo i paramassi, il 25 giugno è stato presentato un secondo esposto, perché a seguito del 1° esposto del 3 maggio, LTF aveva collocato una parte delle reti paramassi, così confermando le inadempienze precedenti. Durante accusa: “Stante la situazione di gravi presunte violazioni delle normative di sicurezza previste dal Piano di Sicurezza (redatto dalla stessa LTF) e di gravi inadempienze alla prescrizione del CIPE che chiedeva, vista la pericolosità del sito, un approfondimento geologico della zona a monte dell’imbocco, spiace notare l’assoluta assenza degli interventi richiesti dagli esponenti da parte della Procura (un specie del nucleo che si occupa della sicurezza del lavoro) e degli altri organi delle istituzioni cui gli esposti sono stati inviati”.
Il 18 maggio 2013, ProNatura e Legambiente hanno presentato un altro esposto, in cui si segnalava la costruzione di una strada di collegamento da Chiomonte a Giaglione lungo il cantiere TAV da parte di LTF su un progetto che, secondo i No Tav, doveva essere approvato da CIPE, ma che invece è stato considerato parte del progetto del cunicolo esplorativo e quindi “auto-approvato” ai sensi della Legge Obiettivo solo dai proponenti l’opera (LTF). “Tutto ciò é avvenuto in base ad una compiacente lettera del Ministero delle Infrastrutture – rivela Durante – a firma del funzionario Ettore Incalza, già noto sulle questioni TAV)”. La strada tra Chiomonte e Giaglione, lunga 1 km. ha comportato il taglio di 668 piante d’alto fusto su una superficie boscata per l’82% del totale. “Spiace, anche in questo caso notare, l’assoluta assenza di interventi delle istituzioni e degli uffici preposti circa le questioni segnalate – accusa Durante – quando la Procura, di fronte a presunti reati dei No Tav dice che “non si può girare la testa dall’altra parte” (Caselli), certamente ha ragione, però a patto che la testa non si giri dall’altra parte quando palesi violazioni vengono segnalate. Altrimenti si mina ulteriormente la fiducia, già ai minimi, nelle istituzioni e negli organi dello Stato”.