Le minacce UE: spaventapasseri e sciacalli

di Sergio Savoia (*) – 12 febbraio 2014

Il mondo accademico nello sconforto! Una nube funesta incombe sulle universita’ svizzere: l’UE ha minacciato di escludere la Svizzera da “Orizzonte 2020” l’ottavo programma quadro europeo per la ricerca. E i media ci sono andati a nozze (anche se la notizia proviene da una fonte europea non identificata).

Ad alimentare il clima da day after termo-nucleare globale, ci ha pensato anche il Segretario di stato alla formazione e alla ricerca Mauro Dell’Ambrogio che, a giornalisti che gli chiedevano lumi, ha risposto con un laconico: “Non dico nulla”.Beh pero’ tre cosine ce le poteva anche dire Dell’Ambrogio, almeno per evitare atti di autolesionismo da parte della migliori menti di questo paese. Cominciamo col dire che la partecipazione ai programmi di ricerca va rinegoziata di volta in volta e che quindi l’UE ad ogni scadenza puo’ pigliarci per la collottola se facciamo pipi’ fuori dalla cassetta. O se non riprendiamo pari pari il diritto europeo. E gia’ qui uno si dice che i negoziatori svizzeri avrebbero potuto pensarci prima, ma lasciamo perdere. All’Ue conviene veramente rinunciare alla partecipazione svizzera ai programmi di ricerca? Non saprei, giudicate voi: ad esempio, nel settimo programma quadro, quello dal 2007 al 2013, 2678 progetti elvetici hanno ricevuto quasi 1,6 miliardi di franchi, pari al 4,3% delle sovvenzioni e il contributo della Svizzera ammontava grosso modo a 2,4 miliardi di franchi

In chiaro: versiamo 800 milioni in piu’ di quanto riceviamo. Quando si dice che il budget globale dell’ottavo programma di ricerca e’ di 80 miliardi di euro, non significa che sono 80 miliardi destinati alla Svizzera. Anche per il settimo programma sono stati stanziati 54,6 miliardi di euro, ma noi abbiamo ricevuto 1,6 miliardi di franchi, mica tutto il pacchetto.Inoltre: Bruxelles blocca i negoziati sull’elettricita’ …. sai che scoop! Di fatto sono bloccati dal 2012. L’UE ci aveva allora gia’ detto chiaro e tondo che prima di qualsiasi altro accordo bisognava risolvere la famosa questione istituzionale. Gli osservatori, almeno quelli un pelino scafati, ci avevano avvisato che l’UE avrebbe fatto la voce grossa, ma che per vedere quali misure saranno veramente adottate ci vorra’ un po’ di tempo. Nessuno nega l’importanza di simili accordi di cooperazione, ma vediamo di evitare che un’ondata di panico si abbatta sul paese.

Il giochetto apocalittico delle minacce e delle terribili conseguenze ci e’ stato ammannito per tutta la campagna. Ma c’e’ chi non si stanca mai. L’ex consigliere federale (**) PLR Pascal Couchepin ha detto ieri che dopo l’approvazione dell’iniziativa dovremo tutti lavorare piu’ a lungo. Tirare avanti fino a 65 anni non bastera’ piu’ a finanziare le assicurazioni sociali. A parte il fatto che il PLR questa ideona di alzare l’eta’ pensionabile ce la ripropone in tutte le salse gia’ da parecchi anni, ma io non ho capito perche’: se un posto di lavoro lo occupa un residente i contributi alle assicurazioni sociali non li paga? Sono solo gli stranieri che versano AVS, AI e compagnia bella? Fatemelo sapere perche’ in questo caso sono decenni che do via soldi senza ragione! Li rivorrei indietro, se non vi dispiace.

La consigliera agli Stati (***) Anita Fetz (PS/BS) addirittura dice che le quote di stranieri devono essere ripartite in proporzione del voto dei cantoni. A parte il fatto che in Ticino tutti le direbbero subito “va bene!” ma da quando in qua un voto popolare si applica in base alla percentuale di si’? O peggio, si usano le misure post-voto per punire gli elettori?
Poteva dircelo anche prima la signora Fetz perche’ noi ticinesi abbiamo votato contro la libera circolazione fin dal 2000. Ma sai quanta fatica ci risparmiava? Sono anni che tentiamo in tutti i modi di arginare gli effetti nefasti della libera circolazione, e invece era tanto semplice. Mi raccomando signora Fetz, non si dimentichi neppure che in Ticino abbiamo respinto la revisione dell’assicurazione disoccupazione, quella che ha ridotto le prestazioni a tutti, soprattutto ai giovani e ai disoccupati di lunga data. Fanno quasi tre anni di arretrati, grazie!

Concludendo: e’ disgustoso il compiacimento con cui i perdenti di domenica si sollazzano all’idea che l’UE ci punira’. Per cosa? Per essere un popolo sovrano? Questi spaventapasseri si rallegrano che una burocrazia di non eletti minacci una delle democrazia piu’ avanzate al mondo per aver permesso ai propri cittadini di esprimersi? E, internamente, sciacalli e avvoltoi se la ridono ogni volta che qualche passacarte di Bruxelles vomita le sue patetiche minacce contro di noi?

ps: Il Consiglio dei ministri UE, annunciando l’interruzione dei negoziati sull’elettricita’, ha detto che “Il mercato interno e i quattro pilastri sono indivisibili ed e’ impossibile accettare una separazione fra la libera circolazione degli individui e quella dei capitali”. Un’idea ripresa anche dal segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero,”La Ue deve rispondere all’esito del referendum svizzero sull’immigrazione interrompendo i rapporti commerciali e finanziari: se non possono circolare liberamente le persone perche’ dovrebbero circolare merci e capitali?”.

Concordo: visto che la Svizzera non ha mai aderito al mercato unico, visto che le merci e i capitali non circolano liberamente da noi, perche’ dovremmo tenerci solo la libera circolazione?

 

(*) coordinatore dei Verdi, sezione Ticino

(**) membro del governo nazionale

(***) senatrice, rappresenta il semicantone di Basilea-Citta’

Da:

http://blog.savoia.ch/2014/02/le-minacce-ue-spaventapasseri-e.html

Le minacce UE: spaventapasseri e sciacalliultima modifica: 2014-02-13T12:36:31+01:00da davi-luciano
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