Banche: Visco vorrebbe addossare ai cittadini le perdite degli affidamenti incauti ad amici e compari

martedì, 11, febbraio, 2014
Il tanto evocato sistema spagnolo di una bad bank, ideato dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, ha l’unica finalità di socializzare le perdite degli affidamenti incauti ad amici e compari, dopo aver privatizzato profitti ed utili a banche e banchieri.
Lo affermano Elio Lannutti, presidente di Adusbef, e Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, per i quali fa acqua da tutte le parti il modello spagnolo di una bad-bank evocata come la panacea di 156 miliardi di sofferenze, se in Spagna la ‘bad bank’ costituita dalle piccole e piccolissime casse di risparmio spagnole nel 2009 per cedere gli attivi, specie immobiliari, rilevati per mancati pagamenti, ha chiuso con un rosso di 200 milioni di euro addossato alla collettività. Infatti in Spagna, la liquidazione del veicolo denominato ‘Aliancia Zero’, dovuto al perdurare della crisi del mercato immobiliare che ha affondato i prezzi e azzerato le vendite e al trasferimento di diversi cespiti alla bad bank pubblica (Sareb), con molte casse costrette a fondersi nel gruppo Bankia, dopo aver ricevuto gli aiuti statali, ha dovuto trasferire diversi attivi nel Sareb.
Lannutti e Trefiletti sottolineano infine che il modello di addossare le perdite alla collettività generale dopo aver incamerato gli utili, non è più tollerabile in una fase di crisi sistemica prodotta dalla cupidigia dei banchieri e dagli omessi controlli dei distratti vigilanti. Adusbef e Federconsumatori, che metteranno in campo tutti gli strumenti legali disponibili, invitano il Governo a riflettere, prima di effettuare l’ennesimo salvataggio delle banche a spese dei contribuenti e dei correntisti e risparmiatori spremuti e saccheggiati dalle banche.  OPI
http://www.imolaoggi.it/2014/02/11/banche-visco-vorrebbe-addossare-ai-cittadini-le-perdite-degli-affidamenti-incauti-ad-amici-e-compari/

Supermario Virano di nuovo sotto accusa

http://www.tgvallesusa.it/?p=5306

SCRITTO DA: FABRIZIO SALMONI – FEB• 10•14

Tre componenti dello schieramento di forze popolari che si battono contro il Tav annunciano e spiegano un nuovo esposto giudiziario sull’operato del Commissario  di governo. Supermario

Avevamo dato la notizia del rinvio a giudizio di Virano per non aver ottemperato a un ordine del Tar che ingiungeva di mostrare tutta la documentazione dell’Osservatorio a chi la richiedeva, segnatamente al movimento No Tav. Oggi è stato presentato ai media dal senatore Marco Scibona delMovimento 5 Stelle, da Mario Cavargna di Pro Natura Piemonte e da Alberto Veggio della lista civica Buongiorno Condove, insieme al legale avvocato Bertone, un esposto alla Procura romana (competente per la carica governativa di Commissario) sull’operato di Virano in merito ai possibili reati di falso ideologico, omissioni d’atti d’ufficio ed altri reati in corso di valutazione. Sotto accusa i dati presentati ai decisori politici dal Commissario stesso che sarebbero non corretti e mirati ad ottenere le approvazioni politiche e finanziarie per l’opera. In particolare si contestano i dati sulla saturazione della linea storica , premessa indispensabile, secondo gli accordi italo-francesi del 2001, per i finanziamenti e per la realizzazione del progetto. La saturazione nei fatti non c’è mai stata e addirittura  si è registrato un calo sensibile dal 2001 delle merci su quella tratta ma di questo calo non ci sarebbe traccia nella documentazione del Commissario: non avrebbe mai aggiornato i dati in divenire per condizionare le scelte politiche relative alla Torino-Lione.

A fronte dei numeri forniti da Virano viene prodotta un’ampia documentazione tecnica di fonti terze tra cui la svizzera Alpinfo da cui si evince che le condizioni per procedere non ci sono mai state e presumibilmente non ci potranno essere ancora per diversi lustri, specie alla luce della pendente crisi economica. Tutte cose che il Movimento  No Tav ha sempre detto e che ora riesce a documentare con dovizia di particolari. In sostanza si specifica nell’esposto che il Commissario di governo non può e non deve fornire dati o indicazioni tali da indirizzare le scelte dei decisori politici in senso contrario ai loro obiettivi e con danno economico per la nazione e si sostiene che i dati economici forniti da Virano sull’interscambio Italia- Francia sono fuorvianti rispetto al progetto di trasporto merci poichè si riferiscono al valore monetario dell’interscambio che come è noto comprende ad esempio i costi dell’acquisto/vendita di energia e altri valori immateriali che nulla hanno a che fare col trasporto merci. Anche il cosiddetto progetto low cost viene contestato: vi comparirebbero dei costi aggravati per l’Italia in quanto si mette a carico dello Stato italiano la tratta tra Susa e Chiusa San Michele che invece apparteneva originariamente alla tratta comune italo-francese i cui costi erano divisi tra Italia, Francia e Ue. Invece che low cost il progetto quindi costa di più. Insomma, alla luce di tutto questo viene spontaneo chiedersi quali interessi, se non quelli del Paese, il Virano avrebbe favorito con la produzione di tutti questi dati “errati”.

I relatori hanno infine commentato le affermazioni fuorvianti del Virano sulla irreversibilità dell’opera, in quanto l’attuale fase di studio e progettazione ha lo scopo specifico di valutarne la fattibilità (come da trattato del 2001), e della non veridicità dell’esistenza di penali da pagare in caso di stop ai lavori.

I proponenti si augurano che la Procura di Roma valuti l’esposto con maggiore obiettività e criticità dell’ala estremista della Procura torinese che gestisce la repressione del Movimento che si batte contro la Torino-Lione. L’iniziativa va di concerto con l’annunciata Commissione parlamentare d’inchiesta sul Tav ottenuta recentemente dai 5 Stelle.

Comunicato Stampa – M5s, depositato esposto sull’operato dell’architetto Virano

http://www.tgvallesusa.it/?p=5330

SCRITTO DA: VALSUSA REPORT – FEB• 11•14

5s

COMUNICATO STAMPA

E’ IN CORSO DI DEPOSITO PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA, L’ESPOSTO SULL’ OPERATO DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO PER LA TORINO LIONE, PRESENTATO DAL M5S, PRO NATURA PIEMONTE E DAL GRUPPO CONSILIARE BUONGIORNO CONDOVE

L’obiettivo (vincolato e vincolante) del Governo, ratificato dal Parlamento italiano  nel 2002, è quello che la tempistica della realizzazione della nuova linea Torino Lione preveda la sua entrata in funzione al momento della saturazione delle opere esistenti. Di conseguenza si evince che non vi è nessun riferimento puntuale alla data di entrata in funzione ma essa è vincolata dall’evoluzione dello scenario economico/trasportistico.

La L. 400 del 23/8/88 stabilisce che compito del Commissario di Governo è quello di“realizzare specifici obiettivi determinati in relazione a programmi o indirizzi deliberati dal Parlamento o dal Consiglio dei Ministri”, siccome il programma del Governo è quello fissato dall’accordo italo francese del 2001 ratificato dal parlamento nel 2002 ovvero per la tratta comune italo francese “la cui entrata in esercizio dovrà avere luogo alla data di saturazione delle opere esistenti” è lapalissiano che il Commissario di Governo deve determinare con la massima correttezza, in base ai migliori dati esistenti, la data di saturazione ed in conseguenza il timing della realizzazione delle opere. E’ sempre lapalissiano che qualsiasi modello previsionale deve continuamente essere verificato in base ai dati macroeconomici e trasportistici che possono modificare la validità delle previsioni stesse e di conseguenza il timing della realizzazione delle opere.

Il Commissario di governo non può e non deve fornire dati o indicazioni tali da indirizzare le scelte dei decisori politici in senso contrario ai loro obiettivi e con danno economico per la nazione.

Il modello previsionale utilizzato dal Commissario e pubblicato dall’Osservatorio nel 2007 sul Quaderno n 2 era basato su dati di trasporto del 2004 ( 143,9 mln/tonn arco alpino B) e prevedeva nel 2012 che il traffico totale dell’arco alpino B fosse di circa 190 mln/tonn, a consuntivo in realtà il traffico totale dell’arco alpino B è di circa 141 mln/tonn ovvero non solo il traffico nel 2012 è oltre il 30% inferiore a quanto previsto ma addirittura è diminuito rispetto al dato iniziale del 2004. Tale tendenza è ancor più evidente sulla linea attuale del Frejus dove i volumi di traffico sono il costante discesa e sono nel 2012 meno della metà dei volumi di inizio anni ‘80, mentre per i trafori alpini autostradali del Frejus e del Monte Bianco il volume di traffico merci è calato di oltre il 22% dal 2004.

Riteniamo che il Commissario non abbia ottemperato al suo mandato non fornendo i dati aggiornati relativi al crollo del traffico merci ma, cosa ancor più grave, non ha provveduto a riformulare la previsione della data di saturazione della linea attuale in modo che il decisore politico potesse attuare le corrette scelte in base all’obiettivo sancito dall’accordo istitutivo del progetto Torino Lione. Inoltre gli ultimi dati ufficialmente forniti dal Commissario relativamente all’interscambio Italia/Francia sono dati economici  fuorvianti rispetto al progetto (trasporto merci) in quanto essi si riferiscono al valore monetario dell’interscambio che come noto comprende ad esempio i costi dell’acquisto/vendita di energia ed altri valori immateriali che nulla hanno a che fare col trasporto merci.

Il Commissario potrebbe altresì  aver indotto il decisore politico a scelte errate in quanto, in più occasioni, ha affermato che la rinuncia al progetto, ancorché in questa fase di studi e progettazione, avrebbe comportato per il nostro Paese un costo dovuto a penali di almeno 1,6 miliardi di euro; tali affermazioni sono del tutto errate in quanto né negli accordi italo francesi del 29/1/2001 e del 30/1/2012, né nella Decisione di finanziamento della UE del 5/12/2008 si fa accenno a fantomatiche penali ma anzi si prevede chiaramente la possibilità di recedere in qualsiasi momento dall’attuale fase di studi e progettazione senza alcun onere.

Il cosiddetto Progetto Low Cost elaborato dal Commissario è un altro esempio dell’indurre il decisore politico in scelte errate in quanto in realtà aggrava i costi per il nostro Paese in quanto mette ad intero carico dello Stato italiano la tratta tra Susa e Chiusa San Michele che invece originariamente apparteneva alla tratta comune italo francese i cui costi erano divisi tra Italia Francia ed UE.

In ultimo il Commissario ha reiterato affermazioni sulla irreversibilità dell’opera che sono assolutamente fuorvianti per il decisore politico in quanto l’attuale fase di studio e progettazione ha proprio lo scopo d valutare la fattibilità dell’opera come confermato dall’art 1 del trattato italo francese del 30/1/2012.

Torino, 10 febbraio 2014

Le stalle di Augias

Ci eravamo liberati di lui. Alla storica trasmissione “Le storie” è subentrato, nello stesso orario, “Pane quotidiano”, un programma clone condotto da una redattrice che proviene dai ranghi del quotidiano “La Repubblica”, la migliore testata nell’eccelso panorama del giornalismo italiota.

Credevamo di esserci liberati di lui, dell’immarcescibile Corrado Augias, scrittore, giornalista, conduttore televisivo. Finalmente riposto in una polverosa soffitta, qualcuno ha deciso di rispolverarlo in occasione dei recenti fatti occorsi alla Camera dei deputati. Eccolo di nuovo nei salotti catodici a pontificare, a disquisire di “democrazia” e di “regole” con quei suoi modi di superba modestia, di pacata intolleranza, gli stessi modi che affettava nel per nulla rimpianto format “Le storie”.

Lì sfilavano ospiti improbabili e frivoli, tutto il bric-à-brac dell’intellighenzia italiana: romanzieri che ignorano i rudimenti della lingua italiana, scienziati arroccati al darwinismo, sociologi che, capendo tutto, non comprendono alcunché, psicologi da consultorio di borgata… tutti con il loro bel libro, ancora intonso, da pubblicizzare.

Penoso il contorno delle classi opportunamente ammaestrate da maestrine in abiti dai colori sgargianti. Programma pretenzioso “Le storie”, ma incolore e borghese. Non appena baluginava la fiammella di una domanda o di una riflessione appena sagace, tosto accorreva il pompiere Augias a spegnerla.

Il problema è abnorme: questi sedicenti intellettuali non tanto ignorano il vero sapere, quanto propagandano l’ideologia del sistema, spacciandola per cultura. E’ sufficiente andare un po’ oltre le reboanti analisi e l’ostentata erudizione per accorgersi del vuoto in cui fluttuano certi “studiosi”. I luoghi comuni sono fastidiosi di per sé, ma diventano intollerabili in sommo grado quando sono nascosti da paludamenti ed orpelli, quando sono venduti come principi e verità. La mistificazione è irritante soprattutto per la sua disarmante banalità.

Esemplare perfetto del giornalista che sembra spassionato e versatile, Augias incarna lo stereotipo delle menti incollate al pensiero unico, alimentato non dalla volontà di conoscere e di approfondire, ma da slogan e pregiudizi. Aveva ragione Ennio Flaiano ad affermare che “i fascisti si distinguono in fascisti ed anti-fascisti”: sono due schieramenti all’apparenza l’un contro l’altro armati, ma che condividono lo stesso fanatismo. Cambia solo la bandiera. Le due fazioni si equivalgono e sono intercambiabili.

Nonostante questo ritorno di fiamma, Augias è prossimo al pensionamento. Avanzano, però, le nuove leve: un esempio fra molti: Giuseppe Cruciani. Da dove è spuntato costui? Perché si permette a codesti personaggi di infestare le radio, le televisioni, i giornali? Certo, siamo lontani dal gesuitico savoir faire di Augias ed anche dalla sua scintillante benché fatua dottrina. Qui ci tuffiamo nella palude mefitica del turpiloquio, della volgarità gratuita, soprattutto del livore di chi, sapendo quanto vale, invidia chiunque abbia solo un briciolo di buon senso. Qui i preconcetti e persino l’odio nei confronti di chi osa manifestare un pensiero divergente, eretico, si tramutano in aggressioni furiose, in insulti, in un’ira impotente, in frasi digrignate. Che degradante, lurido spettacolo! Che sozzure che nessuno mai netterà.

Purtroppo oggi non esiste più alcun Eracle che si cimenti nella pulizie di stalle…

http://zret.blogspot.it/2014/02/giornalismo-italiano-vecchie-e-nuove.html

Compravendita dei Senatori: qui non c’è trippa per gatti

 BLOG | 11 FEBBRAIO, 2014 – 19:25 | DA FERNANDO ROSSI
 
Non sono certo felice di essere stato coinvolto nel processo di Napoli contro Berlusconi per compravendita di voti. So che in Italia le sentenze sono liberalizzate rispetto alla giustizia e questo non mi lascia certo tranquillo. Così come so che esistono persone e organizzazioni a cui sto sulle scatole e che cercheranno di intaccare la mia onorabilità.
 
Cominciamo allora a mettere giù alcuni paletti:
 
1) Io non sono mai stato né comprato né venduto.
 
2) Nei miei due anni al Senato ho mantenuto fede alla delega programmatica e di schieramento ricevuta dagli elettori, votando sempre la fiducia al Governo (anche perché, pur avendo “annusato” che molte cose non erano come me le raccontavano, gli elementi, le informazioni, le testimonianze e le riflessioni personali sulla reale natura del “teatrino chiamato democrazia” sono stati successivi …meglio tardi che mai…).
 
3) Sono stato accusato, insieme a Turigliatto di non aver votato a favore della guerra, della nuova base militare USA a Vicenza e dell’accordo militare con Israele , contenuti nella relazione D’Alema sulla politica estera, ma quelle erano decisioni estranee al testo ed allo spirito del programma politico della coalizione. Tra l’altro la mia “assenza dal voto” fu concordata con la capogruppo dei DS, Senatrice Finocchiaro. Questo è il link di una nota che scrissi nel luglio 2010 in risposta a quanti nel PD, & partitini complici, continuavano a raccontare che io e Turigliatto avevamo affondato d’Alema mentre invece fu un autoaffondamento. Questa è la fedele ricostruzione politica di ciò che realmente accadde in quei giorni della seconda metà di febbraio 2007.http://nandorossi.wordpress.com/2010/07/12/la-guerra-il-teatrino-e-il-pi…
 
4) Di “profferte”, più o meno mascherate da blandizie o dissuasione, per incarichi ben remunerati (prima in Lire, poi in €) in cambio di rinunce a battaglie già avviate, dal lontano 1968 quando divenni Consigliere Comunale ne avrò avute almeno 2 dozzine, abboccando solo a quella di rinunciare a candidarmi per la Regione nel 1995 in cambio di altri 5 anni all’Assessorato alla Agricoltura (ma mi fregarono pure, perché non mantennero l’impegno). Restando nel merito, ho parlato con l’on.Bondi di Forza Italia, così come con decine di deputati e senatori del centrodestra; similmente, ho sempre parlato e ragionato di politica e di questioni sociali o culturali con persone, consiglieri e parlamentari di quelli che erano partiti avversari e continuerò a farlo perché lo ritengo utile e giusto. Bondi non mi ha chiesto di vendermi; io non gli ho chiesto di comprarmi !
 
Con me “Non c’è trippa per gatti”. Per quanta acrimonia possano avere e per quanti tentativi qualcuno possa fare per farmi arrivare un po’ della cacca messa nel loro ventilatore, mancano: il fariseo che faccia la proposta e i 30 denari di mercede, e sarebbe impossibile per chiunque creare false prove per dimostrare di avermi dato qualsiasi mercede (dai 5 milioni di €, di cui leggo ai 20 o 30 €, di una stecca di sigarette); il Giuda disposto a vendersi e …soprattutto l’oggetto della fantasiosa “compravendita”.
 
Allego qui i verbali della famosa seduta in cui il Governo Prodi non ottenne la fiducia al Senato. E meno male che votai a favore! Sto pensando alla situazione in cui mi troverei ora se, invece che a favore, per coerenza, avessi allora deciso di votare contro (e non sarebbero certo mancate decine e decine di buone ragioni).
 
Senato della Repubblica. Seduta n. 280 del 24 gennaio 2008 (pom.) Discussione e dichiarazioni di voto (Resoconto)
 
Intervento ROSSI Fernando (Misto-Movimento Politico dei Cittadini). Signor Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi, la mia è una fiducia non incondizionata; lo sarebbe maggiormente se le ultime parole del Presidente avessero trovato pratica attuazione nella politica di Governo. Non posso certo affermare di essere tra quelli che si attendevano granché da questo vostro Governo, ma adesso rischiamo di recidere anche l’ultimo filo di speranze. Ancora una volta il primo tempo, quello dei sacrifici delle fasce sociali più basse, ce lo siamo visto. Le condizioni di vita della maggioranza degli italiani sono peggiorate, mentre le lobby finanziarie e parassitarie del denaro pubblico hanno prosperato. Quando comincerà il secondo tempo, quello della correzione delle ingiustizie sociali e di una politica che guardi davvero al bene comune? Con il Governo Prodi ci sono state deboli speranze, ma con Berlusconi produttore e regista di un nuovo film saranno solo primi tempi, e con produttori come De Benedetti, Tronchetti Provera, Caltagirone o con nuovi registi – si fanno i nomi di Marini, di Amato, di Veltroni – l’unica cosa che arriverebbero a darci sarebbero degli intervalli, più o meno lunghi. L’Italia è la settima potenza economica del mondo (non ce l’ha fatta la Spagna).
 
GRAMAZIO (AN). Era.
 
ROSSI Fernando (Misto-Mpc). Ha le risorse per garantire una vita dignitosa ai suoi cittadini. (Il microfono si disattivaautomaticamente).
 
PRESIDENTE. Concluda, senatore Rossi. Oggi siamo rigidi nel rispetto dei tempi per la ragione che ho già detto.
 
ROSSI Fernando (Misto-Mpc). Bisogna liberarla dalla morsa in cui la tengono la criminalità organizzata e la grande speculazione finanziaria. I nostri cittadini che guardano al futuro di questo Paese, le nostre forze più sane, gli imprenditori veri, i lavoratori, i detentori di quei saperi accumulatisi in secoli e secoli di cultura, arte e professioni, le nuove generazioni, escano dalle sacche di resistenza civile ed economica in cui sono oggi confinati, si riapproprino della politica…
 
PRESIDENTE. Senatore Rossi, deve concludere, altrimenti passiamo all’intervento del senatore Fisichella.
 
ROSSI Fernando (Misto-Mpc). …impongano una democrazia partecipata, esigano su ogni scelta la risposta alla domanda: ma questo conviene al Paese? Cambino i partiti, le istituzioni, caccino i malfattori e gli arraffatori di denaro pubblico. Io mi auguro che l’eutanasia del Governo Prodi non si consumi ma, se malauguratamente ciò avvenisse, spero che i modi con cui è stata consumata possano scuotere gli illusi e favorire una nuova coesione sociale che possa sviluppare la partecipazione alle scelte e avvicinare il tempo di uscita dalla crisi che, come ogni giorno vediamo, non è solo economica e non è certo colpa dei “bamboccioni”.
 
 Dichiarazioni di voto. Signor Presidente, leggo solo l’ultima parte di una mail che mi è appena giunta, spedita dal signor Ulderico Signorini di Bassano del Grappa. «Anche un solo voto può valerne cento, se questo voto, più che gli intrallazzi di potere, serve a salvare le sorti del Paese e la situazione di molti lavoratori, delle loro famiglie, che hanno visto nella faticosa lotta di Romano Prodi un tentativo, sicuramente a volte discutibile, di risollevare lentamente la gente comune come me. Credo che la vera coerenza di un politico non sia tenere fede rigidamente alle proprie posizioni una volta per sempre, ma sia compiere le scelte giuste proprio nel momento in cui lo richieda il bene di molte persone. Come semplice cittadino, chiedo che il suo mandato di rappresentante del popolo venga in questa circostanza impiegato in tutta coscienza per impedire il ricorso alle urne, per non consegnare l’Italia ad un Governo più debole (in quanto privo di una legittimazione democratica) dell’attuale, facendo prevalere la volontà di pochissime persone. Come lavoratore pendolare (parto al mattino alle ore 6,30 e torno la sera alle ore 20), come padre di famiglia che vive la dura lotta quotidiana, le chiedo di considerare l’opportunità di sostenere con il voto favorevole la fiducia al Governo Prodi». Mi adeguo a questa parte sana del Paese e voterò a favore sulla questione di fiducia. (Applausi dai Gruppi PD-Ulivo, RC-SE, SDSE, IU-Verdi-Com, Aut e Misto-IdV).
 

Gegner größenwahnsinniger Projekte werden zu Terroristen erklärt – Haben die TAV-Gegner die EU „beleidigt“?

http://netzfrauen.org/2014/02/11/gegner-groessenwahnsinniger-projekte-werden-zu-terroristen-erklaert-haben-die-tav-gegner-die-eu-beleidigt/

tav-mafia

Seit einiger Zeit läuft in Italiens „Nicht mehr FIAT-Stadt“ ein Prozess gegen die Gegner (NO-TAV) der Hochgeschwindigkeitsbahn Turin – Lyon (TAV). Wer nun denkt, dass sich die Argumentations-Lächerlichkeiten seitens der Turiner Staatsanwaltschaft nicht mehr überbieten lassen, irrt gewaltig.

Laut dem EU-Antikorruptionsbericht vom 3.2.2014 informierte die EU-Innenkommissarin Cecilia Malmström, dass die wirtschaftlichen Kosten, die durch Korruption europaweit verursacht werden, auf jährlich bis zu 120 Milliarden Euro angewachsen sind. Laut Statistik liegt Italien dabei mit 60.000 Milliarden Euro an der Spitze. Darüber ist die EU nicht beleidigt, die Turiner Staatsanwaltschaft meint etwas ganz anderes.

Italien und die Kreativität der Italiener

Italien ist bekannt wegen seiner kreativen Köpfe. Wenn die Kreativität sich allerdings vom Design, der Mode oder der Architektur zunehmend auf Winkeladvokatie ausdehnt, spätestens dann zieht es die italienische Bevölkerung auf die Barrikaden. Die Vorgeschichte zum TAV-Projekt können Sie nachlesen unter dem Artikel „Das schwarze Loch des TAV -Hochgeschwindigkeitsbahn“

Die am 9. Dezember 2013  inhaftierten vier TAV-Gegner Chiara, Claudio, Mattia und Niccolò sind von der Turiner Staatsanwaltschaft angeklagt wegen “Attentat mit terroristischem Anliegen und politischer Subversion”. Für die Demonstranten handelt es sich um einen rechtmäßigen Widerstand, eine Aktion, bei der allerdings einige Baumaschinen (ein Generator) beschädigt worden sind, ohne dass dabei Personen Schaden zugefügt wurde. Es sei vor Prozessende dahingestellt, ob sie gänzlich unschuldig sind an dem Sabotageakt, der sich in der Nacht vom 13./14. Mai 2013 anlässlich einer der vielen Demonstration auf der Baustelle Chiomonte zugetragen haben soll. Doch dass die Begründungen des Turiner Gerichts nicht ausreichen, die Inhaftierten im Turiner Gefängnis-Hochsicherheitsbunker geführten Prozess als Terroristen abzustempeln, steht außer Frage. Eher zeigt es, mit welcher unverhältnissmäßigen Härte und repressiver Verbissenheit seitens der Justiz gegen die TAV-Demonstranten vorgegangen wird.

Werden wieder mit dem Hochgeschwindigkeitsprojekt die Macht- und Kapitalinteressen von Personen aus der Finanz- und Bauwirtschaft, die bereits bei anderen Großprojekten mitgemischt haben, zum Zuge kommen?

Alle TAV-Gegner sind nicht nur zum Feindbild der Befürworter, die bereits bei anderen Projekten erfolgreich mitgemischt haben, geworden, sondern auch der italienischen Justiz. Jetzt taucht die berechtigte Frage  auf:

Von wem und warum wurde die EU beleidigt?

Nicht etwa wegen dem Korruptionsschaden Italiens von 60 Milliarden pro Jahr, sondern weil sie sich mit vielen anderen Demonstranten gegen das TAV-Projekt – das ohne Finanzierungen der EU gescheitert wäre – ausgesprochen haben. Laut der Turiner Staatsanwaltschaft haben die Angeklagten mit ihrem NO-TAV-Protest die EU „beleidigt“. Ein Projekt, das nicht einmal von der EU angefragt wurde, sondern es war der italienische Staatssekretär für Infrastruktur und Verkehr, Rocco Girlanda, der die Anfrage vor das Parlament gebracht hatte.

Die EU scheint auch nicht beleidigt worden zu sein von korrupten Politikern und Verwaltungsbeamten, die gefälschte Daten zum Projekt der Hochgeschwindigkeitsbahn vorgelegt haben. In einerPressemitteilung ist die Rede von „List und Täuschung gefälschter Daten“, die an die EU-Kommission gegeben wurden, um an eine europäische Finanzierung zu kommen:

– Im EU-Förderprogramm für transeuropäische Verbindungen  ist keineswegs von Hochgeschwindigkeits-Eisenbahnlinien die Rede. Dennoch ist die zum TEN-T 6- Projekt gehörende, aufwändig geplante Strecke als  kostspielige Hochgeschwindigkeitslinie vorgesehen.

– Die Hochgeschwindigkeitslinie wurde als herkömmliche Linie bezeichnet, da eine neue Hochgeschwindigkeits-Eisenbahnlinie unter der Achse TEN-T 6 nicht erlaubt ist.

– Dazu kommt, dass es zwischen Italien und Frankreich bereits durch das Susatal eine Eisenbahnstrecke zwischen Turin – Lyon gibt, die durch den heutigen Fréjus-Tunnel führt, der über mehrere Jahre hinweg bis 2011 mit großem Aufwand modernisiert wurde.

– Auch scheint die offizielle Begründung der Befürworter unglaubwürdig, nämlich, dass der Bau dieser Bahnachse enorme wirtschaftliche Vorteile eröffnen würde und die momentanen Verbindungen von Strasse und Bahn fast ausgeschöpft seien. Auch das entspricht nicht der Wahrheit, denn die bereits bestehende Linie ist nicht einmal ausgelastet.

Was sagt die EU zu wissenschaftlichen Analysen, die gegen das Projekt sprechen?

Die vorgebrachten Argumente  der NO-TAV-Gegner stützen sich auf einen über 20jährigen!!! Erfahrungsschatz und auf stets aktualisierte Analyen und Untersuchungen, die von unabhängigen Wissenschaftlern und Experten durchgeführt wurden und werden. Darunter Experten der Verkehrs- und Finanzwirtschaft, der Umwelttechnik, von Naturforschern, Geologen, Agrarwissenschaftlern, Ärzten und Richtern.

Nachstehend einige Argumente und die wichtigsten Gründe des Widerstandes der NO-TAV-Bewegung gegen die neue Hochgeschwindigkeitsbahn.

Sie alle sagen NEIN, da es ein Großprojekt ist, welches:

– Nutzlos ist, da es nicht durch vernünftige Prognosen des Fracht- und Passagierverkehrs gerechtfertigt ist.

– Mit untragbaren Schulden einhergeht, die alle auf Kosten der öffentlichen Ausgaben gehen würden, auch der von zukünftigen Generationen und weitere Finanzierungslöcher für den Erhalt von Gemeingütern wie Schulen, Krankenhäuser und sozialen und kulturellen Einrichtungen reißen würden.

– Das Wachstum der perversen Verbindungen von Unternehmern, der Politik und Mafia begünstigen würde. Ein zusätzlicher Krebs in Italien, der wieder einmal nur bestimmten Lobbys Vorteile bringt.

Friedliche Demonstranten werden kriminalisiert

Alberto Perino, geschätzt als erfahrener, kompetenter und friedlicher Mitstreiter seit der ersten Stunde und als einer der engagierten, wortgewandten Sprecher der NO-TAV-Bewegung wurde ebenso wie die Bürgermeisterin von San Didero, Loredana Bellone, und der Vizebürgermeister Giorgio Vair als verantwortlich verurteilt für eine friedlich verlaufene Besetzung einer TAV-Baustelle, auf der im Susatal Probebohrungen am 11./12. Januar 2010 vorgenommen werden sollten. Von einigen hundert Demonstranten wurden die drei als „Anführer“ Im Januar 2014 zu einer Geldstrafe von 215.000 Euro, deren Zahlung in den kommenden Tagen fällig sein wird. Die Schadenersatzansprüche wurden der italienisch-französischen Betreibergesellschaft LTF (Lyon-Turin-Ferroviaire) zugesprochen.

Auf diesem Video ist zu sehen, wie der Sprecher Alberto Perino vollkommen friedlich den Betreiber- und Staatsvertretern die Bedenken der Demonstranten erklärt und er auch auf das Demonstrationsrecht der Bürger aufmerksam macht. Daraus wurde bewusst eine „Straftat“ formuliert, mit der wieder einmal drei unbescholtene Bürger kriminalisiert werden und gegen die in vollkommen überzogener Art und Weise vorgegangen wird.

Und jetzt die gute Nachricht

Von den sympathisierenden Bürgern wurde sofort nach dem Urteil gegen Alberto Perino und die beiden Bürgermeister in ganz Italien zu einer Spendenaktion aufgerufen, die nach nicht einmal 20 Tagen, am 8. Februar, die beachtliche Summe von 149.663 € erreichte (Conto Banco Posta Nr.1004906838, Empfänger Davy Pietro, Cebrari Maria Chiara, IBAN: IT22L0760101000001004906838).  Es bleibt zu hoffen, dass bis zum 15. Februar die komplette Summe erreicht wird.

Dies zeigt die große Sympathiewelle von Menschen, die den TAV-Gegnern zur Seite stehen und die unermüdlich gegen Korruption in Italien kämpfen.

Vielen Dank an Martina und ihre Infos!

© 9. Februar 2014 Netzfrau Birgitt Becker

statistik No-tav

Nachtrag zum Artikel am 11.2.2014: Es ist kaum zu glauben und großartig!!! Das Spendengeld ist nun gesammelt (s. Statistik) und die geforderte Summe ist ERREICHT. Großes Kompliment an die italienische Bevölkerung, die mit ihrer finanziellen Unterstützung das scheinbar Unmögliche in so kurzer Zeit möglich gemacht hat.

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220.786,8 € ad oggi! Non fermiamoci!

http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=981

Non ci fate paura neanche così! 220.786,8€ ad oggi! Proseguiamo con la raccolta fondi per difendere i no tav arrestati e inquisiti!
Sarà dura per lorsignori!

soldi

 UN ABBRACCIO AD ALBERTO, LOREDANA e GIORGIO!

Anche questa volta ce l’abbiamo fatta!
Grazie, un infinito grazie a tutto coloro che con il loro contributo hanno aiutato e sostenuto la nostra lotta! Una lotta che ormai è diventata la lotta di tantissime persone sparpagliate ovunque in Italia.
Un bello smacco per la controparte che ancora una volta si trova di fronte la caparbietà di un popolo ribelle che non arretra e non arretrerà mai!

 Domenica  09-FEB-2014 a San Didero, i NO TAV mooolto preoccupati dall’atteggiamento della magistratura torinese.

Cattura