Inps, Vittorio Conti verso nomina commissario

Ex Consob e Bankitalia. Il mandato dovrebbe durare sei mesi.

Vittorio Conti, ex Consob e Bankitalia, si appresta a diventare il nuovo commissario dell’Inps. Il 71enne, che può vantare una lunga esperienza anche in Banca Intesa, è il candidato numero uno per succedere ad Antonio Mastrapasqua, dimessosi all’inizio di febbraio.
Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha ascoltato le parti sociali e la decisione potrebbe arrivare in tempi brevissimi.
CARICA DI SEI MESI. La carica dovrebbe essere a tempo (sei mesi con tutta probabilità) in attesa di riformare la governance dell’Istituto di previdenza e procedere alla nomina di un nuovo presidente.
«La nomina di Vittorio Conti come commissario straordinario del SuperInps», ha sottolineato Giuliano Cazzola esperto di previdenza e a lungo nel collegio dei sindaci dell’Inps, «ha un significato preciso. La fabbrica delle pensioni degli italiani, nei fatti, entra nella zona di influenza della Banca d’Italia, una delle poche istituzioni ancora affidabili.
SOLUZIONE CALDEGGIATA DA SACCOMANNI. La soluzione tecnica, secondo quanto si è appreso, sarebbe stata caldeggiata dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.
Conti è stato nominato alla Consob nel 2006, lasciata nel 2013, dall’allora ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa ma ha avuto una lunga esperienza in Comit (dal 1976 al 2000 per poi passare a Intesa).
Dal 1971 al 1976 ha lavorato come economista nel Servizio studi della Banca d’Italia.

Martedì, 11 Febbraio 2014

http://www.lettera43.it/cronaca/inps-vittorio-conti-verso-nomina-commissario_43675122113.htm

Modena, il prefetto multa i lavoratori che protestarono contro la modifica dell’art. 18

11/02/2014 16:37 | LAVORO – ITALIA | Autore: fabrizio salvatori

Una ammenda da 2.500 euro per i lavoratori che manifestarono contro la modifica dell’articolo 18 e la Fiom fa ricorso al giudice di pace. Il prefetto di Modena, Michele Di Bari, ha deciso di confermare il provvedimento sanzionatorio nei confronti di una decina di lavoratori che presero parte all’imponente manifestazione della Fiom-Cgil del 29 marzo 2012. Contro questa decisione nei prossimi giorni la Fiom predisporra’ il ricorso al giudice di pace, chiedendo da subito la sospensione della sanzione. A farlo sapere e’ Cesare Pizzolla, segretario Fiom, che specifica come “a quella manifestazione parteciparono circa 10.000 persone”, e “la conferma delle sanzioni e’ un atto grave che colpisce chi esercita un diritto costituzionale, com’e’ il diritto a manifestare”.
Il 29 marzo del 2012 piu’ di 10.000 lavoratori sfilarono in corteo sulla tangenziale Bologna-Milano per arrivare al casello dell’autostrada di Modena Nord e se e’ vero che “in quella iniziativa sono andati in conflitto due diritti costituzionali come il diritto di scioperare, e quindi di manifestare, ed il diritto alla libera circolazione”, spiega in segretario Fiom altrettanto vero e’ che “il diritto alla libera alla circolazione non e’ stato sostanzialmente violato”, in quanto “nel giro di un quarto d’ora, con l’impegno della Fiom, ci si e’ adoperati per liberare in tempi rapidi la carreggiata dell’autostrada, e tutto e’ tornato alla normalita’”.
http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2014/2/11/39418-modena-il-prefetto-multa-i-lavoratori-che-protestarono/

Gara di solidarietà per i No TAV: obiettivo raggiunto!

http://www.marcoscibona.it/home/?p=402

Con grande soddisfazione apprendiamo che la gara di solidarietà iniziata subito dopo il pronunciamento della sentenza che ha condannato Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair al pagamento di un ingente risarcimento a Ltf ha raggiunto l’obiettivo prefissato: oltre 220.000 euro in pochi giorni.

Neanche la richiesta di cifre astronomiche può scalfire la determinazione dei No TAV nel portare avanti la loro battaglia contro questa inutile, devastante e costosissima grande opera.

Quanti affermano che in Valsusa sopravvivano pochi, sparuti oppositori al TAV dovranno finalmente ammettere la realtà: in un momento di grave crisi economica, moltissime persone, da ogni parte d’Italia, hanno scelto di dimostrare la loro solidarietà e la loro vicinanza nei confronti di chi da anni lotta per preservare il proprio territorio dalla devastazione e dalla speculazione delle fortissime lobby Sì TAV.

Adesso è importante proseguire lungo questo percorso: bisogna sostenere gli oltre 500 No TAV inquisiti e le spese legali da affrontare sono ancora molte.
Noi proseguiamo la nostra attività, fieri di portare in Parlamento la voce del popolo No TAV, un popolo dotato di un cuore immenso.

Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte
Alberto Airola – Senatore M5S Piemonte
Laura Castelli – Deputata M5S Piemonte
Ivan Della Valle – Deputato M5S Piemonte

Comunicato Stampa. Sabato 22 febbraio 2014. Giornata Nazionale di Lotta

http://www.tgvallesusa.it/?p=4815

SCRITTO DA: CONTRIBUTI – GEN• 13•14

 Comunicato Stampa

13 gennaio 2014

Sabato 22 febbraio 2014

Giornata Nazionale di Lotta

IL COORDINAMENTO DEI COMITATI NO TAV

riunito a Villar Focchiardo mercoledì 8 gennaio 2014

ha valutato attentamente

la gravissima situazione giuridica venutasi a creare con gli ultimi arresti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, per i quali è stato costruito un castello accusatorio studiato apposta per intimorire  tutte le sacrosante lotte che anche grazie al Movimento NO TAV stanno crescendo in tutto il Paese.

Ha infatti  rilevato

che nelle carte dell’inchiesta gli inquirenti, forzando il piano strettamente giuridico, hanno sostenuto una tesi squisitamente politica. Infatti, dopo aver fatto una breve storia degli atti legislativi e dei vertici internazionali che hanno portato all’installazione del cantiere di Chiomonte, i magistrati sostengono che si tratta di procedure democratiche.
Quindi l’azione contro il cantiere – assieme allo stillicidio di pratiche di contrasto di cui il faldone giudiziario fornisce un ampio elenco – viene definita “terroristica” non tanto per le sue caratteristiche specifiche, ma in quanto si oppone alla democraticità di una decisione intergovernativa.
Se tutte le imposizioni dello Stato hanno un involucro legale, cioè sono formalmente basate sul Diritto, tutto ciò che mette realmente in discussione un progetto statale è dunque passibile di “terrorismo”. Con questa impostazione rimane solo   la possibilità di  dissentire in modo platonico, di diventare un movimento di opinione.
Dare invece concretezza al proprio NO, che in fondo è la caratteristica essenziale del movimento no tav, risulta quindi antidemocratico : il totalitarismo parla oggi un linguaggio diverso. “Non ti stanno bene le nostre imposizioni democratiche? Dunque sei un terrorista, ti sbatto in galera e butto via la chiave”.
Ricordando
che nei momenti epocali,  lo Stato ed i “poteri forti” attaccano frontalmente il nemico nei suoi punti di forza e non in quelli più deboli, diventa evidente che l’impiego della categoria di terrorismo contro il movimento no tav – per ciò che questo esprime e che simboleggia – è un avviso per tutti, per qualsiasi movimento di lotta.
Diventa  terrorista dunque  chiunque contesti le decisioni dello stato e viene smantellato il patto sociale pensato dalla costituente.
A seguire fino in fondo la logica della procura torinese, la natura “terroristica” della lotta contro il TAV non sta in un suo preteso “salto di qualità”, bensì nelle sue stesse premesse: in quel NO di cui vent’anni di esperienze, saperi, confronti, azioni non sono che il coerente sviluppo.
Non essersi rassegnati nemmeno di fronte ai manganelli, ai gas, alle ruspe, ai Lince, agli arresti, al terrorismo mediatico: questo è il crimine che contiene tutti gli altri.
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Per questi motivi il Movimento NO TAV
INDICE E PROPONE PER IL 22 FEBBRAIO
UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE E DI LOTTA
OGNUNO NEL PROPRIO TERRITORIO
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a tutte quelle realtà che resistono e si battono contro lo spreco delle risorse pubbliche, contro la devastazione del territorio, per il diritto alla casa, per un lavoro dignitoso, sicuro e adeguatamente remunerato. Una giornata nazionale di lotta, territorio per territorio in difesa del diritto naturale e costituzionale di opporsi alle scelte governative che tengono solo conto degli interessi dei potentati, delle lobby, delle banche e delle mafie a danno della popolazione.
Una mobilitazione comune contro il delirante utilizzo delle leggi da parte della procura e della magistratura torinese e in solidarietà ai compagni di lotta incarcerati, ai compagni di lotta già condannati, a quella innumerevole schiera di resistenti che ancora deve affrontare il giudizio per aver difeso i beni comuni, una giornata di lotta alla quale seguirà nella metà di marzo un appuntamento a Roma per la difesa e la legittimità delle lotte sociali.
In preparazione della giornata di lotta si invita ad effettuare assemblee sui territori per sensibilizzare la popolazione sia su questi temi sia sui progetti che si contrastano.
In Valsusa sui progetti di spostamento dell’autoporto di Susa a San Didero, di spostamento della pista di Guida Sicura da Susa ad Avigliana e della ferrovia nel territorio di Borgone.

Proposta approvata dal coordinamento dei comitati del Movimento NO TAV.

Volevano presentare una petizione, cacciati dalla Polizia fuori da una chiesa di Roma

la repressione che non va in onda 

lunedì, 10, febbraio, 2014
10 febbr – Erano andati a Montecitorio a presentare una petizione anti-casta. Sono stati sfollati una prima volta dalla Polizia, sono entrati in una chiesa e la forza pubblica è entrata anche lì.
LE IMMAGINI I cittadini denunciano: siamo alla repressione antidemocratica. Ora alcuni si sono rifugiati a Santa Maria Maggiore, che gode dell’extraterritorialità vaticana.
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ISIS “troppo estremo anche per al-Qaeda”

Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
 
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ISIS: Un’altra falsa bandiera (false flag)?
Il Colonnello Michael Aquino è un uomo di notevoli successi. Fu espulso dalla Chiesa di Satana per essere troppo maligno – e poi, dopo essere perseguito e miracolosamente assolto dall’accusa di pedofilia orribile, è stato promosso a capo tutti i programmi militari statunitensi delle operazioni psicologiche.
 
Quando il defunto fondatore della Repubblica islamica dell’Iran, il Grand Ayatollah Ruhollah Khomeini, ha chiamato il governo degli Stati Uniti “il Grande Satana”, egli non stava scherzando.
 
Espulso dalla Chiesa di Satana per essere troppo malvagio – questa si che è impressionante come notizia. Ma lo Stato Islamico d’Iraq e Siria (ISIS), gruppo militante che ha subito un altrettanto impressionante condanna: sono stati espulsi da al-Qaeda per essere troppo estremista nel loro approccio al terrorismo.
 
Troppo estremo per al-Qaeda?!
 
“ISIS è ora ufficialmente il più grande e più cattivo dei  gruppi jihadisti globale del pianeta”, ha detto Brookings esperto di terrore al New York Times . “Nulla conferma quanto sia estremo questo gruppo, come l’essere cacciati da Al Qaeda.”
 
Il governo degli Stati Uniti, che protesta, sta aiutando solo i “terroristi buoni” piuttosto che i “cattivi terroristi” in Siria; adesso ora dovrà aggiungere un terzo gruppo alla lista: i “terroristi molto, molto cattivi”.
 
Il popolo americano, terrorizzati dalla propaganda mediatica atta a far credere che potessero essere fatti saltare in aria o che potesse essere spedita antrace al governo degli Stati Uniti da parte di al-Qaeda in qualsiasi momento, devono essere pieni di brividi di terrore nel leggere queste notizie. Un nuovo gruppo jihadista globale è là fuori ed è persino terrificante per al-Qaeda! Cosa sta facendo il governo degli Stati Uniti per proteggere i suoi cittadini da gentaglia del calibro dell’ISIS?
 
Gli americani potrebbero essere sorpresi di apprendere che il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati sembrano essere compiaciuti nell’armare ISIS, e nel favorire lo sviluppo di questo gruppo spingendolo a commettere atti sempre più-estremi di terrorismo insensato.
 
Già nel 2010, quando ISIS era conosciuto come al-Qaeda in Iraq (AQI) il mondo ha appreso che un alleato chiave degli Stati Uniti in Arabia Saudita finanziava i terroristi di “al-Qaeda”. L’ex ufficiale della National Security Agency Wayne Madsen cita fonti di intelligence statunitensi:
 
“Il re dell’Arabia Saudita ha fortemente criticato i funzionari dei servizi segreti del Paese per la divulgazione di un documento segreto, che mostra Riyadh avere legami con attività terroristiche svolte da al-Qaeda in Iraq. Re Abdullah bin Abdul Aziz ha ordinato una commissione speciale per indagare la perdita di informazioni riservate di Intelligence. Alcuni dei 37 membri del servizio di intelligence saudita, sono stati accusati di essere dietro la perdita del documento riservato e sono stati segnalati per essere arrestati “
 
L’Arabia Saudita non è l’unico alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente a sostenere al-Qaeda e le sue propaggini. Il 5 dicembre 2002, la BBC ha citato il primo ministro israeliano Ariel Sharon sostenendo che al-Qaeda era attivo a Gaza: “Sappiamo che ci sono” Tre giorni dopo, la BBC ha riferito che le autorità palestinesi avevano preso agenti israeliani che stavano creando false “cellule di al-Qaeda “a Gaza. Non c’è da stupirsi Sharon sapeva che erano lì!
 
Questo non è stato, purtroppo, la prima volta che Israele aveva istituito una falsa cellula “al-Qaeda”. Il gruppo di Amburgo di “al-Qaeda” nato intorno a Mohammed Atta era apparentemente infiltrato e preso in consegna dai servizi segreti israeliani. Hanno utilizzato un Atta che parlava in lingua ebraica e almeno due agenti di lunga data del Mossad, Ziad Jarrah, tra gli altri, che hanno fissato dei capri espiatori plausibili per il 9/11/2001, l’operazione più nota del Mossad come False Flag. (Coloro che sono interessati ad apprendere come capri espiatori musulmani siano stati usati per l’11 Settembre, dovrebbe iniziare con tre libri: La storia nascosta del 9/11 ,a cura di Paul Zarembka, Mente dirottavano l’America il 11/9 di Elias Davidsson e Benvenuti a Terrorlandia di Daniel Hopsicker.)
 
E non sono solo i sauditi e gli israeliani. Gli Stati Uniti e l’Occidente in generale sembrano essere sponsorizzare il terrorismo radicale islamico” in tutto il mondo” – e il più estremo è, meglio è.
 
In Afghanistan, il presidente Hamid Karzai ha accusato le forze statunitensi di effettuare le peggiori atrocità terroristiche nel suo paese cercando di dare le colpe ai talebani. The Washington Post riferisce che Karzai ha fornito “un elenco di decine di (false flag) che egli ritiene che il governo degli Stati Uniti potrebbe essere aver causato. La lista include anche il recente assalto con bombe e fucili in un ristorante libanese a Kabul, uno degli atti più sanguinosi contro la comunità internazionale in Afghanistan, ha detto il funzionario. L’attacco, che ha lasciato 21 morti, tra cui tre americani, è stato quasi universalmente attribuita ai talebani. “
 
Karzai ritiene che gli Stati Uniti stiano commettendo false flag terroristiche in Afghanistan, al fine di destabilizzare il paese. Questo sembra anche essere un obiettivo dell’occidente che sposnorizza terrorismo sotto forma di false flag in Siria, Libano e Iraq.
 
Anche il leader di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri ha suggerito che alcune delle più estreme manifestazioni di terrorismo attribuito allISIS (precedentemente conosciuto come AQI) è una false-flag. Nel settembre 2005, al-Zawahiri ha scritto una lettera in cui metteva in discussione gli attacchi indiscriminati del AQI contro i civili sciiti, e nel 2007 ha detto che “traditori” dentro ad AQI erano responsabili per l’assalto terroristico in corso contro i civili iracheni.
 
Così la recente divisione tra al-Qaeda e ISIS ha una storia lunga e sanguinosa.
 
Perché l’Occidente incoraggia anche a creare le più sanguinose e i più feroci gruppi legati al “terrorismo islamico”? Per lo stesso motivo per cui esistono gli agenti provocatori nelle file dei manifestanti: per destabilizzare i gruppi di protesta, ruotare il pubblico contro di loro, e consentire alla polizia di schiacciarli.
 
Il movimento anti-globalizzazione è stato inoltre frenato da agenti provocatori in passamontagna nero che avrebbe improvvisamente cominciare fracassare le finestre e commettere atti di violenza. Questo ha dato alla polizia una scusa per picchiare e arrestare i manifestanti e fermare le manifestazioni. I media avrebbero poi trasmesso le immagini delle violenze sotto forma di false flag, e doverosamente segnalando che le “proteste violente” erano state fermate e l’ordine restaurato.
 
L’occidente sionista e governato dalle banche è terrorizzato del Risveglio islamico. Così stanno piantando agenti provocatori nelle file dei militanti islamici per provocare violenza, estremismo e settarismo – e stanno cercando di trasformare il pubblico occidentali e globale contro l’Islam, per giustificare una “guerra al terrore” che in realtà è un falso creato dall’occidente.
 
Così, quando un gruppo di terroristi ottiene di essere buttato fuori da al-Qaeda perché il loro terrorismo è troppo estremo, possiamo tranquillamente supporre che essi siano agenti provocatori, che lavorano per destabilizzare il Medio Oriente per conto dell’elite mondiale dei banchieri.

TAV: M5S, Pro Natura e “Buongiorno Condove” presentano esposto contro l’operato del commissario Virano

http://www.quotidianopiemontese.it/2014/02/10/tav-m5s-pro-natura-e-buongiorno-condove-presentano-esposto-contro-loperato-del-commissario-virano/#.UvtcTWJ5NVV

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M5S, Pro Natura Piemonte e il Gruppo Consiliare “Buongiorno Condove” hanno annunciato che è in corso di deposito presso la Procura della Repubblica di Roma un esposto sull’operato del Commissario straordinario del Governo per la Torino-Lione, Mario Virano. “L’obiettivo (vincolato e vincolante) del Governo, ratificato dal Parlamento italiano nel 2002 – affermano i firmatari dell’esposto – è quello che la tempistica della realizzazione della nuova linea Torino-Lione preveda la sua entrata in funzione al momento della saturazione delle opere esistenti. Di conseguenza si evince che non vi è nessun riferimento puntuale alla data di entrata in funzione ma essa è vincolata dall’evoluzione dello scenario economico/trasportistico”.

Secondo i promotori dell’esposto, “il Commissario di governo non può e non deve fornire dati o indicazioni tali da indirizzare le scelte dei decisori politici in senso contrario ai loro obiettivi e con danno economico per la nazione. Riteniamo – si legge ancora nella nota – che il Commissario non abbia ottemperato al suo mandato non fornendo i dati aggiornati relativi al crollo del traffico merci ma, cosa ancor più grave, non ha provveduto a riformulare la previsione della data di saturazione della linea attuale in modo che il decisore politico potesse attuare le corrette scelte in base all’obiettivo sancito dall’accordo istitutivo del progetto Torino-Lione”.

Tav: No Tav, raccolti 220mila euro per pagare risarcimento Ltf

http://torino.repubblica.it/dettaglio-news/-/4461518

Torino, 11 feb. (Adnkronos) – “Non abbiamo parole per descrivere quanto stiamo provando tutti e tutte. Abbiamo raggiunto oggi la cifra che Alberto, Loredana e Giorgio erano stati condannati a pagare”. Così i militanti No Tav annunciano on line di aver raccolto i soldi che consentiranno a tre attivisti di pagare il risarcimento riconosciuto dal tribunale civile di Torino a Ltf. Il 15 gennaio scorso il leader No Tav Alberto Perino, e altri due militanti, Loredana Bellone e Giorgio Vair, erano stati condannati dal tribunale civile di Torino a pagare un risarcimento di quasi 192mila euro, oltre alle spese legali, alla società responsabile della sezione transfrontaliera della Tav, per aver ostacolato, nel gennaio 2010 un sondaggio in località Traduerivi a Susa. “Avevamo chiesto appoggio e solidarietà concreta ai notav di tutta Italia e la risposta è stata incredibile” scrivono sul loro sito riferendo di aver raccolto 220.786,8 euro. “Abbiamo fatto diventare un bonifico – aggiungono – un atto di resistenza! Ci batteremo in ogni modo per farla trovare lunga ad Ltf a cominciare dal processo”. Solidarietà arriva dai parlamentari piemontesi del Movimento 5Stelle “adesso – dicono – è importante proseguire lungo questo percorso: bisogna sostenere gli oltre 500 No Tav inquisiti e le spese legali da affrontare sono ancora molte. Noi proseguiamo la nostra attività, fieri di portare in Parlamento la voce del popolo No Tav”.

(11 febbraio 2014 ore 21.03)

Muos: per noi niente viaggio premio?

http://ilmanifesto.it/muos-per-noi-niente-viaggio-premio/

—Massimo Zucchetti, 10.2.2014

Muos. Gli Usa invitano i giornalisti

↳ Radar Muos – © Reuters

Mi trovo a Niscemi, terra sici­liana di car­ciofi e di Muos. Le tre para­bole dell’apparato di guerra sta­tu­ni­tense sono state mon­tate da poche set­ti­mane e svet­tano sicure verso il cielo. I satel­liti ron­zano in orbita, tutto si sta appron­tando per avere l’intero globo ter­ra­queo con­trol­lato mili­tar­mente con riso­lu­zione di meno di un metro qua­drato e per­corso dai droni pronti a col­pire. Sono qui con Gianni Vat­timo, filo­sofo: ieri abbiamo par­lato ai ragazzi del liceo scien­ti­fico, pro­vando a spie­gare come tutto que­sto non sia né etico né morale, oltre che peri­co­loso. Con­fron­tan­doci, poi, nel pome­rig­gio, con i Comi­tati e il Movi­mento Nomuos sul «che fare?» che a que­sto punto potrebbe sem­brare vel­lei­ta­rio. Mani­fe­sta­zione il 1 marzo, tavolo tec­nico dei sin­daci il 20 feb­braio, ricorsi al TAR a fine marzo. Serve? È già persa, la par­tita? Pare di no. Giunge noti­zia con­fer­mata che il Dipar­ti­mento di Stato Usa ha invi­tato i gior­na­li­sti delle mag­giori testate ita­liane ad andare a visi­tare i Muos già fun­zio­nanti all’estero, in Vir­gi­nia e alle Hawaii. Per dimo­strare come i para­bo­loni siano del tutto inno­cui e la gente viva loro vicino in asso­luta con­ten­tezza, leti­zia e salute.
Il viaggio-premio avverrà fra fine feb­braio ed i primi di marzo, in modo da otte­nere buoni arti­coli sulla stampa locale — ita­liana ed euro­pea -, quag­giù nelle colo­nie, in vista del grande avve­ni­mento, ormai tra­pe­lato: l’accensione del Muos intorno ad aprile. Magari il 25 del mese, in modo che in futuro si possa sosti­tuire la festa della libe­ra­zione con l’anniversario della messa in fun­zione del defi­ni­tivo sistema per la guerra totale che per­mise il trionfo della demo­cra­zia. Sarà dav­vero un bella scam­pa­gnata, cui pur­troppo – inspie­ga­bil­mente – noi del Mani­fe­sto non siamo stati invi­tati: già imma­gino l’infornata di gior­na­li­sti ita­liani – fino al giorno prima con­vinti che MUOS fosse il nome di un poke­mon – in visita alle basi, con la loro brava cartelletta-briefing, le foto ricordo e – come fu anche in occa­sione della visita dei gior­na­li­sti a Niscemi lo scorso luglio – le belle gri­gliate offerte nei prati den­tro le basi. Non potrà che sor­tirne un ottimo ritorno d’immagine, pen­sano i nostri “alleati” sta­tu­ni­tensi. Certo, pare che il MUOS in Vir­gi­nia sia in un posto niente di che, ma quello alle Hawaii merita dav­vero un’escursione. Pec­cato che nel pacchetto-vacanze non sia com­preso anche l’altro Muos, quello in Austra­lia, desti­na­zione un po’ meno bana­lotta delle ormai sfrut­tate Hawaii.
One­sta­mente, ci assale una certa spe­ranza. Gli ame­ri­cani ancora temono la nostra pub­blica opi­nione, la chiara volontà della mag­gio­ranza della popo­la­zione sici­liana e ita­liana nel ripu­diare il destino di avam­po­sto di guerra che la pre­senza del Muos com­por­te­rebbe per Niscemi e per la Sici­lia. Allora la par­tita non è ancora persa, anzi, si può quindi vin­cere. Pos­si­bile infatti che gli ame­ri­cani fidino dav­vero nel fatto che i gior­na­li­sti invi­tati siano così impu­denti ed impru­denti da accet­tare un invito così com­pro­met­tente che punta a tra­sfor­marli almeno in «embed­ded»? Che spe­rino dav­vero che nes­suno scriva che la legi­sla­zione Usa sulle onde elet­tro­ma­gne­ti­che è assai più per­mis­siva di quelle euro­pee e ita­liana, non tute­lando le popo­la­zioni dagli effetti ritar­dati e a lungo ter­mine delle radia­zioni, e che quindi – cer­ta­mente – i Muos ame­ri­cani rispet­tano i limiti delle «loro» leggi? Non ci vuole poi molto a capire che – se di effetti a lungo ter­mine si parla – que­sti sono per ora invi­si­bili per degli appa­rati in fun­zione da pochis­simo tempo, e che quindi la vista delle linde e pinte casette ame­ri­cane con fami­gliole felici e sane non ha alcun signi­fi­cato. Se non del turi­smo al ser­vi­zio del sem­pre bona­rio padrone. Siamo ben certi che la stampa ita­liana rifiu­terà in blocco que­sto ten­ta­tivo di coop­ta­zione e che sarà come un immenso boo­me­rang. Già. E se invece non andasse così? E allora getto però la maschera e parlo a nome mio e di un paio di miei amici e col­le­ghi che da anni scri­vono di arma­menti o Muos sul Mani­fe­sto, cioè Man­lio Dinucci e Anto­nio Maz­zeo. Noi tre par­liamo un ottimo inglese, siamo degli esperti di sistemi d’armi e di Muos, siamo sem­pre ele­ganti e sap­piamo anche com­por­tarci nei party; io poi sono anche un discreto sur­fi­sta avendo vis­suto a Los Ange­les, ed alle Hawaii mi diver­ti­rei un sacco. Invi­tate anche noi tre, cari amici ame­ri­cani, fateci godere almeno le bri­ciole di que­sta grande abbuf­fata. Il gover­na­tore sici­liano Cro­cetta ha avuto, dopo la sua gran revoca delle revo­che sul Muos, arti­coli cele­bra­tivi sul New York Times e sulWashing­ton Post. Noial­tri, in fondo, ci accon­ten­te­remmo di un viaggetto.

Salerno: Il sindaco De Luca (Pd) fa rimuovere il drappo sui marò

la pena di morte in India va rispettata, come negli Usa. In Iran no. Due pesi e due misure

NEWS, POLITICA – martedì, 11, febbraio, 2014
deluca
E’ restato soltanto pochi minuti il drappo “Salviamo i marò” che i consiglieri comunali Raffaele Adinolfi e Nobile Viviano avevano esposto dal balcone della stanza del loro gruppo consiliare in occasione dell’inaugurazione della mostra dedicata a Salerno Capitale.
Il sindaco ha infatti ordinato ai vigili di far rimuovere il drappo e i dipendenti della Polizia municipale hanno immediatamente eseguito. Sconcerto da parte dei consiglieri che non hanno potuto far altro che far eseguire l’ordine.
http://lacittadisalerno.gelocal.it