L’appello di Clooney per l’Ucraina e la Timoshenko

un giornalista tanto preciso dovrebbe ricordare che Clooney è del CFR

Chi domina il Mondo. Council on Foreign Relations. Perchè nessuno ne parla…http://www.agoravox.it/Chi-domina-il-Mondo-Council-on.html

“Sono vicino ai fratelli Klitschko”

L’attore risponde a una giornalista che lo ringrazia per la solidarietà espressa verso il suo Paese: “Io e Damon siamo vicini ai dimostranti di Kiev, insomma siamo consapevoli della difficoltà in cui si trova. Ma la mia solidarietà va anche all’ex leader che non merita certo di stare in prigione”

George Clooney
Berlinale 2014. Il video dell’appello di Clooney per l’Ucraina e la Tymošenko
I Monuments Men fanno il trenino
Berlino
09 febbraio 2014
George Clooney a Berlino per il film che ha cooprodotto e diretto, The Monuments Men, lancia un appello per la risoluzione della drammatica situazione che affligge l’Ucraina. Clooney riprende il discorso da quell’ultimo appello che aveva lanciato a dicembre scorso, in cui sosteneva i manifestanti con un piccolo augurio per il futuro.

“Siamo amici dei fratelli Klitschko”
Nell’affollata conferenza del Festival in cui presenta Monuments Men – girato interamente in Germania e che approda (fuori concorso) a Berlino – l’attore risponde a una giornalista ucraina che razia per la sua solidarietà verso il suo Paese: “Io e Damon siamo amici dei fratelli Klitschko che abbiamo conosciuto mentre giravamo Ocean’s Eleven e siamo anche vicini ai dimostranti di Kiev, insomma siamo consapevoli della difficoltà in cui si trova oggi l’Ucraina. Ma la mia solidarietà va anche all’ex leader, Julija Tymoshenko, che non merita certo di stare in prigione”.

Gli appelli precedenti
Cloooney non è nuovo all’impegno politico, oltre agli appelli per l’Ucraina e la Timoshenko, lo ricordiamo schierato a favore di Obama, ma soprattutto in prima linea per sostenere le popolazioni africane malnutrite. E poi in Italia, con il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente e l’ex leader del Partito democratico Walter Veltroni, ha visitato le rovine del centro storico de L’Aquila chiedendo aiuto a favore dei terremotati.

The Monuments Men
Il film che sarà nelle sale italiane con la Fox, racconta del rapporto difficile che c’è tra arte e guerra. Trafugate, distrutte per motivi ideologici o vittime del fuoco amico, quadri, monumenti e sculture vengono distrutti, annichiliti, ma nessuno sa che, almeno durante al seconda guerra mondiale, ci fu chi cercò di salvare l’arte. The Monuments Men racconta infatti la storia incredibile, quanto vera, di un gruppo di storici dell’arte, di miti professori, che durante la seconda guerra mondiale rischiarono la vita in giro per l’Europa a caccia dei tesori trafugati dai nazisti che rischiavano di essere distrutti, per restituirli ai dovuti proprietari.
– See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/george-clooney-timoshenko-ucraina-festival-berlino-cinema-42dd7d6a-0519-4512-a83f-3ed6e70e7ce1.html?refresh_ce#sthash.DQ32Z3HH.dpuf

GUANTANAMO, BAND MANDA FATTURA: “NOSTRA MUSICA USATA PER TORTURE”

Gli Skinny Puppy, gruppo canadese di musica industrial-rock, hanno presentato al governo statunitense una fattura da 666mila dollari dopo aver scoperto che alcuni loro brani sono stati utilizzati dai militari americani per torturare i prigionieri nel carcere di Guantanamo, sull’isola di Cuba. I componenti del gruppo stanno ora considerando anche la possibilità di tentare una causa legale al governo americano. ”Abbiamo mandato il conto – ha spiegato il leader del gruppo, Kevin “Ogre” Ogilvie, durante un’intervista alla televisione CTV – perché hanno usato la nostra musica a nostra insaputa come arma contro degli individui”. E ora i membri del gruppo, che si dicono “offesi” per l’utilizzo della loro musica come tortura, stanno valutando l’ipotesi di avviare un’azione legale. Una denuncia, quella da parte del gruppo, che ha illustri precedenti: negli anni passati anche band ben più blasonate, come i REM, i Rage Against the Machine e i Metallica, hanno parlato dell’utilizzo della loro musica nel carcere di massima sicurezza americano, e i Metallica un anno fa avevano chiesto al Pentagono di non servirsi più dei loro brani. E’ però la prima volta che qualcuno manda il conto all’amministrazione americana, anche se il Pentagono, da parte sua, ha smentito di aver ricevuto fatture di alcun genere dal gruppo canadese.
Fonte – See more at: http://www.losai.eu/guantanamo-band-manda-fattura-nostra-musica-usata-per-torture/#sthash.bdZtP9q7.dpuf

Venezia – Favole gay nelle scuole per bambini 0-6 anni

Educazione o strumentalizzazione dei bambini? Ed anche qualche mazzetta per amici. Un conto sono i diritti delle coppie omosessuali, rivendicazioni condivisibili. Un conto il plagio di minori, che trovo ripugnante e abominevole. Sembrano trattati come merce a disposizione dei capricci degli adulti

08.feb 2014
Sta creando strascichi polemici la distribuzione di materiale gay friendly negli asili nido e nelle scuole d’infanzia di Venezia ma, al netto di tutte le considerazioni e dei tentativi di tamponarne le reazioni, i fatti parlano chiaro: il Comune ha speso 10.000 € per acquistare migliaia di copie di libri contenenti favole GLBT, su ordine di Camilla Seibezzi –delegata del Sindaco Orsoni per le politiche contro la discriminazione- e con l’avvallo del Dirigente alle Politiche Educative. Il materiale è stato direttamente consegnato nelle mani delle maestre e delle educatrici, con l’indicazione di volerle leggere ai bambini.
Si parla del “Grande e grosso libro delle famiglie”, raccolta di 46 fiabe in cui si presentano ai bambini famiglie con genitori gay od addirittura con tre papà. Le raffigurazioni del piccolo uovo, covato da chiunque fuorché i naturali genitori, fanno il resto.

L’aspetto più grave è constatare che tutto ciò è avvenuto per mera strumentalizzazione politica da parte della promotrice in quanto l’Assessore competente e le strutture annesse non erano state notiziate dell’iniziativa.
La cosa sarebbe cambiata ben poco in quanto, stando alle parole dello stesso Assessore Tiziana Agostini, «Non è assolutamente possibile che i materiali arrivino direttamente nelle mani di piccoli e piccolissimi senza una adeguata valutazione dei tecnici e del personale competente»: il punto di criticità, quindi, viene spostato sulla necessaria preparazione del corpo docente nel presentare il materiale GLBT e non sul fatto stesso che ciò possa avvenire.
Il personale deve essere addestrato, bene e con metodo, seguendo le indicazioni stilate dai programmi dell’UNAR –ricordiamo, con il patrocinio del Governo tramite il Sottosegretariato alle Pari Opportunità-. Solo una strategia di attacco scientificamente programmata può tentare di spezzare alla radice le naturali inclinazioni dei bambini. Ingenerando confusione, crisi d’identità, problemi esistenziali, si vuole imporre ai bambini l’attraversamento di un tunnel buio, senza punti di riferimento valoriali né comportamentali, sviluppo che porta –statistiche alla mano- ad un’altissima percentuale di suicidi.I bambini hanno bisogno di riferimenti, chiari e solidi, non di ideologiche supposizioni. Hanno bisogno di sapere che vi è una famiglia e non dei labili vincoli, validi sino a quando sussiste la volontà dei adulti di proseguirne il rapporto.In un contesto in cui siamo ormai ad un bollettino di guerra, in cui giornalmente si ricevono notizie in ordine a decine di comuni che decidono di abbassare la testa nei confronti dell’ideologia gender, amministrazioni locali che lasciano il passo al politicamente corretto, governi che si fanno parte attiva nella tiro al piccione contro la famiglia e la natalità, la consegna di libri gay destinati a bambini da 0 a 6 anni non desta quasi scalpore.Dobbiamo porre invece l’accento anche su questi aspetti, non lasciamoci anestetizzare.
Fonte
– See more at: http://www.losai.eu/venezia-favole-gay-nelle-scuole-per-bambini-0-6-anni/#sthash.BQTwTFXV.dpuf

LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA’ TV …

avec PCN-SPO – ELAC Website/

2014 02 09 /

LM.NET - LM sur Afrique Media TV (2014 02 09) FR

« j’ai éte ému par ses interventions sur Africa Media. C’est ces genres d’Européens que nous cherchons »

– Un téléspectateur africain (sur Facebook).

VOIR OU REVOIR

ce lundi après-midi de 13H30 à 19H30 (attention démarrage entre 12h30 et 13h30 suivant les aléas des émissions précédentes)

Luc MICHEL parmi les invités de la TV panafricaine AFRIQUE MEDIA …

Rediffusion de l’Emission le DEBAT PANAFRICAIN de ce dimanche 9 février 2014,

sur certains sujets d’actu :

 1- GENOCIDE RWANDAIS ET JURIDICTIONS EUROPEENNES : cas de Pascal SIMBIKANGWA

2- MALI/REPRISE DES POURPARLERS AVEC LES TOUAREGS : médiation de trois entités (Burkina Faso, Algérie et Maroc), sous l’encadrement de l’ONU. Pour quelle issue ?

3- LIBYE : comment reconstruire le pays après le passage de l’OTAN

(avec en introduction un vaste panorama géopolitique de la situation libyenne par Luc MICHEL)

4- EGYPTE : le régime militaire est-il plus adapté au peuple égyptien ?

(avec en introduction un vaste panorama géopolitique de la situation égyptienne et du « printemps arabe » par Luc MICHEL)

… en streaming sur http://lb.streamakaci.com/afm/

 LA CHAINE PANAFRICAINE ‘AFRIQUE MEDIA’ : « PRESENTER UNE AUTRE AFRIQUE »

La chaîne AFRIQUE MEDIA, chaîne panafricaine à caractère informationnel et thématique : l’information  des africains  sur les enjeux internationaux, la chaîne  de référence  miroir de l’Afrique …

La Vision de AFRIQUE MEDIA : leitmotiv, lever un pan de voile sur la nouvelle Afrique, une Afrique loin des clichés longtemps dépeints sur les toiles occidentales. Une Afrique forte, une Afrique  dynamique, une Afrique  participant à la construction  du monde. Un souci majeur  pour l’Afrique : être un pont virtuel sur lequel l’Afrique marchera  pour se réapproprier  l’Histoire, son histoire, mais aussi la réécrire avec ses propres mots. Un autre  point important pour l’équipe de la TV est de faire vivre l’actualité sur le vif, dans  un monde  qui se transforme et une actualité qui évolue. L’ultime ambition de la TV est de créer une synergie, de rapprocher  les africains d’ici et d’ailleurs, sous la coupole de la construction  du continent, afin que toutes les forces soient réunies pour offrir aux générations africaines futures une Afrique dont elles seront fières.

KH / PCN-SPO

http://www.lucmichel.net/2014/02/09/afrique-media-lucmichel-net-luc-michel-sur-afrique-media-tv/

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# TV panafricaine AFRIQUE MEDIA …

Website : http://afriquemedia.tv/

Streaming : http://lb.streamakaci.com/afm/

Cagliari: alle elementari si insegnerà ad essere trans

cultura? I bambini delle elementari devono sapere ste cose per un corretto sviluppo sessuale? Ed è la scuola a doverli educare in tal senso?
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10.feb 2014
 
– di Daniele Di Luciano –
Leggiamo su VoxNews che “su input del Comune, due scuole elementari cagliaritane stanno mettendo a punto un “progetto sperimentale” di educazione a sedicenti “cinque generi sessuali”. Che sarebbero, secondo Pd e Sel, oltre a uomini e donne – grazie di averli ‘lasciati’ – gli omosessuali, i bisessuali e i transgender.
Non basta, perché secondo le associazioni gay invece, i ‘generi’ sarebbero addirittura ’23′. Oltre ai due normali e ai tre aggiunti anche i trans, i transessuali, gli intersex, gli androgini, gli agender, i crossdresser, i drag king, i drag queen, i genderfluid, i genderqueer, gli intergender, i neutrois, i pansessuali, i pan gender, i third gender, i third sex, le sistergirl e i brotherboy.
Dovranno aumentare le ore di rientro per spiegare le differenze tra tutti questi generi… Comunque è sempre più evidente che con la scusa della presunta omofobia, sia in atto un colossale lavaggio del cervello mirato soprattutto ai giovani.
Che in Italia l’omofobia non sia un problema, lo dicono gli stessi gay. L’ultimo è stato il calciatore tedesco Thomas Hitzlsperger che ha giocato anche nella Lazio: “essere omosessuali in Inghilterra, Germania o Italia non è un problema, nemmeno negli spogliatoi“. Per amor del vero bisogna anche ammettere che altri omosessuali dichiarano di sentirsi super discriminati. Ma queste persone, probabilmente, si sentirebbero discriminate anche se fossero etero.
Eppure politici, giornalisti, importanti ONG, non fanno altro che ripetere che bisogna correre ai ripari contro l’omofobia! Ed ecco la scusa per fare lezioni di transessualità alle elementari di Cagliari, per distribuire fiabe gay negli asili di Venezia, e per far vedere in TV tutto ciò che si vede in TV.
Sapete che negli USA esiste il “campo LGBT per bambini dal genere non definito”? Qui potete vedere le foto dei bambini travestiti. Eh già, rispetto agli Stati Uniti a Cagliari sono ancora arretrati e bigotti.

La Tav nel mirino di Bruxelles Costa sei volte piu’ che in Francia

http://www.news-notizie.wineuropa.it/notizie/2-notizie-nazionali/7-altre-notizie/166476-La-Tav-nel-mirino-di-Bruxelles-Costa-sei-volte-piu-che-in-Francia.html

La Commissione: oneri cosi’ alti possono essere spia di malaffare

BRUXELLES 
GRANDI OPERE. Anzi, grandissime. Sì, perché in Italia il costo di realizzazione è esponenzialmente superiore a quello di opere equivalenti in altri paesi europei. Basta un dato per capirne la ragione: solo caso delle grandi opere pubbliche la corruzione in Italia è stimata al 40% del valore totale dell’appalto. È quanto indica la prima relazione sulla corruzione della Commissione Ue in Europa.
Il report segnala che le grandi opere di costruzione, come la ricostruzione post-sisma a l’Aquila, per l’Expo Milano 2015 o per la futura linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione sono viste, nella sfera pubblica, «quali particolarmente esposte al rischio di distrazione di fondi pubblici e infiltrazioni criminali».
Inoltre si evidenzia un caso emblematico, quello dell’alta velocità: in Italia è costata 47,3 milioni di euro al chilometro nel tratto Roma-Napoli, 74 milioni di euro tra Torino e Novara, 79,5 milioni di euro tra Novara e Milano e 96,4 milioni di euro tra Bologna e Firenze, contro gli appena 10,2 milioni di euro al chilometro della Parigi-Lione, i 9,8 milioni di euro della Madrid-Siviglia e i 9,3 milioni di euro della Tokyo-Osaka.
«In totale il costo medio dell’alta velocità in Italia è stimato a 61 milioni di euro al chilometro. Queste differenze di costo, di per sè poco probanti – osserva Bruxelles – possono rivelarsi però una spia, da verificare alla luce di altri indicatori, di un’eventuale cattiva gestione o di irregolarità delle gare per gli appalti pubblici».

PER QUESTO la Commissione raccomanda di «rendere più trasparenti gli appalti pubblici, prima e dopo l’aggiudicazione, come richiesto dalle raccomandazioni rivolte all’Italia a luglio 2013 nel quadro del semestre europeo». Questo obiettivo «potrebbe essere raggiunto ponendo l’obbligo per tutte le strutture amministrative di pubblicare online i conti e i bilanci annuali, assieme alla ripartizione dei costi per i contratti pubblici di opere, forniture e servizi, in linea con la normativa anticorruzione. Oltre a considerare di conferire alla Corte dei conti il potere di effettuare controlli senza preavviso»
notizie tratte da La Nazione

HS2 will ‘destroy’ 11 Staffordshire wildlife sites, trust claims

http://www.bbc.co.uk/news/uk-england-stoke-staffordshire-26089948

HS2 image of proposed train
The proposed route of HS2 would pass through 34 miles of land in Staffordshire

The second phase of the HS2 high-speed rail line will destroy 11 important nature sites in Staffordshire, a charity has claimed.

Staffordshire Wildlife Trust said the line would damage sites in Lichfield, Stafford and Newcastle-under-Lyme which are important habitats for birds, animals and plantlife.

It claimed HS2 Ltd had not done enough research on its environmental impact.

HS2 Ltd said it welcomed the trust’s comments.

Kate Dewey, of Staffordshire Wildlife Trust, said HS2 Ltd had underestimated how much damage would be done to nature sites because its studies did not use “up-to-date information or present an accurate picture”.

She said: “HS2 Ltd have only considered the nationally protected wildlife sites such as Sites of Special Scientific Interest (SSSI), and have not requested information on local wildlife sites and records that are held by the trust and other county recorders along the route.”

‘Developing HS2’s design’The trust said it had submitted its concerns as part of the consultation into the building of phase two of the high-speed line.

It said it had also asked HS2 to make sure “green infrastructure” was included along the rail line such as cycle and footpaths, new animal habitats and flood management measures.

HS2 Ltd spokesman Ben Ruse said: “As such no Sites of Special Scientific Interest are directly affected by HS2 in Staffordshire, or along any of the route to Manchester.

“We welcome the views from The Staffordshire Wildlife Trust, and that of others, as we continue to develop HS2’s design.”

Current proposals for the £50bn HS2 project would allow trains to run at 225 mph (362km/h) from London to Birmingham from 2026, with branches to Manchester and to Leeds via Sheffield planned by 2032.

The government’s proposed route would go through 34 miles of land in Staffordshire and would require the demolition of about 20 properties in the county.

A final route for phase two is expected to be chosen by the end of 2014.

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RICERCA VIZIATA PER ATTACCARE GLI INTEGRATORI MULTIVITAMINICI

mentire e distorcere i dati sui multivitaminici visti i provati effetti benefici che apportano, quasi salvavita, PERCHE’ NON E’ CONSIDERATO CRIMINE CONTRO L’UMANITA’?
Uno studio fatto apposta per screditare l’Alleanza per la salute del Dr Rath che ha curato un sacco di persone infartuate, diabetiche ed altre patologie come tumori descritte nel libro scaricabile qui? Qui si possono vedere le concentrazioni che usa il Dr Rath il quale sono decenni che usa queste dosi che non sono minimamente vicine a quelle degli studi volti a screditare, vedere gli studi clinici e testimonianze dei soggetti
Per chi può e volesse saperne di più il prossimo sabato 22 feb a San Donato Milanese si terrà una conferenza su questi studi del Dr Rath, fatta da medici veri

By admin  /   8 febbraio, 2014 
 
DI BLAKE GOSSARD
 
I media mainstream hanno rapidamente diffuso i risultati apparentemente eclatanti di due studi sugli integratori multivitaminici riportando a lettere cubitali “Caso chiuso, integratori inutili a volte dannosi, uno spreco di soldi…” e così via.
La Lef, associazione di consumatori USA, ha incaricato un team di studiosi di fare luce sulla cosa e di analizzare i dati che avrebbero autorizzato affermazioni cosÏ categoriche.
Vi proponiamo la traduzione del documento di critica redatto e che vi permetterà di capire quali pratiche siano state attuate e quali risultati ottenuti realmente, al di là dei lanci di agenzia.
Leggete. Emerge un quadro a dir poco scandaloso. Si tratta di studi che sembrano concepiti apposta per mettere in cattiva luce gli integratori.
 
Non si è esitato ad impiegare metodi che sconfinano nel repertorio della truffa scientifica. Ancora una volta si è usato l’espediente di usare quantità ridicolmente basse e con scarsa continuità. Ancora una volta i benefici, per essere confermati, avrebbero dovuto essere a dir poco miracolosi. Il massimo della scorrettezza forse è stato proprio questo. Nonostante tutte le misure impiegate per rendere nulli i possibili effetti positivi, questi ci sono stati lo stesso! E cosa hanno fatto allora? Hanno stabilito che tali benefici non avevano superato la soglia di attendibilità. Stabilita da loro, ovviamente, casomai gli integratori “funzionassero” lo stesso! La notizia del “caso chiuso…” è arrivata molto rapidamente nelle redazioni e ha trovato spazio e risonanza SENZA quella verifica delle fonti che forse ci si dovrebbe attendere per notizie così definitive. Evidentemente le redazioni scientifiche si sono trasformate in uffici di impaginazione delle veline provenienti dagli uffici di relazioni pubbliche delle industrie farmaceutiche. C’e’ altra spiegazione? La ricerca e’ stata pubblicata in una rivista interamente finanziata da Big Pharma. Di prestigioso ha certamente i fondi a disposizione e la faccia tosta per pubblicare uno studio dal quale quasi metà dei reclutati si sono ritirati.
Coloro che assumono integratori possono stare tranquilli: i titoli che periodicamente appaiono nelle pagine web e nei giornali sono del tutto infondati. Non a caso, non vedrete mai riportate le metodologie impiegate nè i dati ottenuti, per suffragare tali tesi.
I ricercatori seri ci sono e la loro ricerca non prevenuta, in genere finanziata con fondi pubblici, ha stabilito da decenni come gli integratori possano aiutare a prevenire e mitigare molti malanni delle persone.
Stefano Pravato
21.12.2013
Due studi viziati e un editoriale pubblicati nel numero del 17 Dicembre degli Annals of Internal Medicine hanno provato a screditare il valore degli integratori multivitaminici. (1-3) Entrambi gli studi sono viziati da gravi vizi metodologici.
In uno degli studi ai soggetti sono stati dati integratori multivitaminici di bassa qualità e in basse dosi. Negli studi si sono registrati tassi di adesione al trattamento e tassi di abbandono terribili. Ciononostante, i media mainstream utilizzano questi studi riprovevoli per mettere in cattiva luce gli integratori alimentari.
Il primo studio ha esaminato gli effetti cognitivi della supplementazione multivitaminica a bassa potenza su soggetti maturi di sesso maschile (2). Non sorprende che le conclusioni dell’analisi mettano in discussione i possibili benefici dei multivitaminici per problemi cognitivi. Nell’altro studio, ai soggetti con precedenti eventi di infarto sono stati dati un integratore multivitaminico o un placebo e sono stati monitorati per circa 4,5 anni, registrando gli eventi cardiovascolari (1).
Anche se lo studio non regge ai propri efferati difetti di progettazione, esso in realtà fornisce addirittura la prova che i multivitaminici riducono il rischio cardiovascolare. Tuttavia, i ricercatori hanno costruito lo studio in modo da ignorare qualcosa men che miracoloso per la riduzione del rischio cardiovascolare, in modo da porre in discussione i benefici dei multivitaminici. Di questi grandi difetti nell’impianto e nella metodologia dello studio non si discute nei media convenzionali. Invece, questi deplorevoli studi stanno alimentando lo sforzo tradizionale di screditare gli integratori alimentari di alta qualità.
Difetti dello studio sulla Funzione Cognitiva
Criterio di adesione basso
Si è stabilito che i soggetti del primo studio fossero adeguatamente rispettosi del loro regime multivitaminico se li prendevano anche solo per i due terzi del tempo. In altre parole, anche i soggetti che hanno saltato il loro multivitaminico quattro mesi all’anno sono stati considerati “aderenti”. Weak Questionnaire Data that Relies on Recollection
Dati del questionario poco affidabili, compilati a posteriori
Inoltre, il metodo con cui l’adesione è stata valutata in questo studio è intrinsecamente debole. I soggetti sono stati semplicemente invitati a riferire quanto aderenti fossero stati al compito loro assegnato una volta all’anno. Questo approccio si basa sulla raccolta a posteriori ed è particolarmente incline a bias (4). Studi più rigorosi misurano correttamente la conformità chiedendo ai partecipanti di restituire il materiale inutilizzato in modo da permettere di quantificare direttamente l’aderenza.
 
Multivitaminico a basse dosi
Il multivitaminico utilizzato in questo studio conteneva concentrazioni di nutrienti del tutto inadeguate. Ad esempio, la miscela conteneva solo 60 mg di vitamina C, 25 mcg di vitamina B12 e 20 mcg di selenio.
Persone attente alla salute sanno bene che con queste dosi abissalmente piccole di nutrienti è molto improbabile avere notevoli benefici per la salute. I ricercatori stessi affermano che una limitazione del loro studio è che “[le] dosi delle vitamine potrebbero essere troppo basse …”
Alcuni effetti cognitivi benefici nonostante la dose minima
Nonostante le piccole dosi vitaminiche utilizzate in questo studio, nel gruppo multivitaminico sono stati comunque osservati dei benefici. Ad esempio, dopo 2,5 anni di trattamento con il multivitaminico a basso dosaggio, si è visto un miglioramento nella funzione cognitiva rispetto ai soggetti di controllo, anche se ciò non ha raggiunto una significatività statistica.
 
Altre prove mostrano che l’integrazione di nutrienti sostiene la funzione cognitiva
I multivitaminici contengono diverse sostanze nutritive che hanno mostrato di influenzare il declino cognitivo.
Le vitamine B6, B12 e l’acido folico sono importanti per le reazioni di metilazione, cruciali per la salute del tessuto cerebrale. La carenza di questi nutrienti è associata ad una grave compromissione della funzione cerebrale (5). Uno studio controllato contro placebo ha rivelato che uomini e donne con decadimento cognitivo lieve che sono stati aiutati con vitamina B6, B12 e acido folico per 24 mesi hanno riportato il 29% in meno di atrofia cerebrale e più alti punteggi nei test cognitivi rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo. (6)
Numerosi studi hanno coinvolto lo stress ossidativo nella patologia di deterioramento cognitivo lieve e della malattia di Alzheimer. (7-9) Gli antiossidanti vitamina C, E e beta-carotene proteggono il cervello dal danno ossidativo. (10)
Le prove sperimentali suggeriscono fortemente che la vitamina A eserciti azioni sulla fisiologia e sul comportamento del cervello nella vita adulta. Ad esempio, un metabolita attivo della vitamina A, l’acido retinoico, è una potente molecola di segnalazione nel cervello e aiuta a regolare la crescita delle cellule nervose, la sopravvivenza nervosa e la plasticità sinaptica.(11)
In uno studio clinico in doppio cieco controllato contro placebo che ha coinvolto oltre 200 persone di mezza età in buona salute, i soggetti sono stati trattati con un multivitaminico o placebo per più di due mesi, ed entrambi i gruppi sono stati poi valutati per la funzione cognitiva. E’ stato dimostrato che coloro che prendevano il multivitaminico mostravano un minore affaticamento durante gli impegni cognitivi ed erano più accurati nei test. Inoltre, coloro che prendevano i multivitaminici sono stati in grado di completare più rapidamente i test di elaborazioni matematiche rispetto ai soggetti con placebo.(12)
Ricercatori australiani nel 2012 hanno pubblicato i dati di uno studio in doppio cieco, controllato contro placebo, di 8 settimane, di multivitaminici in uomini di età compresa tra 50 e 74 anni. Hanno trovato che la supplementazione di multivitaminico ha significativamente migliorato alcuni aspetti della memoria e hanno concluso che “… la supplementazione a termine relativamente breve con un multivitaminico può portare benefici […] per i fattori di rischio per il declino cognitivo.”(13)
 
Difetti dello studio sugli Eventi Cardiovascolari
Standard di adesione basso
Nello studio sugli eventi cardiovascolari, un esorbitante 46% dei soggetti ha interrotto il regime multivitaminico durante lo studio.
È incomprensibile che i ricercatori abbiano ritenuto che fosse accettabile generare un’analisi di efficacia quando quasi la metà del gruppo di trattamento attivo aveva smesso di aderire al trattamento. Inoltre, è riprovevole che gli editori degli Annals of Internal Medicine abbiano consentito la pubblicazione di questa ricerca metodologicamente viziata nel loro giornale.
I membri della Life Extension® sono ben consapevoli che i benefici ottimali per la salute non possono essere raggiunti a casaccio o assumendo solo a fasi alterne una dieta sana e integratori nutrizionali. Il raggiungimento di una salute ideale è un impegno permanente, che richiede l’uso regolare di integratori completi e di alta qualità.
Lo Studio minimizza la riduzione del rischio cardiovascolare dovuta ai multivitaminici
 
Due dati inclusi nel rapporto hanno dimostrato tassi di eventi cardiovascolari ridotti per il gruppo con multivitaminico, anche se non hanno raggiunto la significatività statistica. Questo beneficio è generalmente aumentato per tutta la durata del periodo di follow-up di 4,5 anni.
Ad esempio, nonostante abbiano concluso che i multivitaminici non proteggono contro il rischio cardiovascolare, i ricercatori hanno trovato una riduzione dell’11% del loro endpoint primario (tempo fino al decesso per qualsiasi causa, infarto, ictus, rivascolarizzazione coronarica o ospedalizzazione per angina) fra i soggetti che assumevano multivitaminici.
Inoltre, c’era una riduzione del 18% dell’endpoint secondario (tempo fino al decesso per infarto cardiovascolare o ictus).
Assurde Ipotesi di Efficacia
Una parte importante della progettazione dello studio consiste nello stabilire soglie qualificanti degli effetti che possono essere chiariti statisticamente in base al numero di soggetti e la durata del processo. In questo studio, gli autori hanno progettato il processo per rilevare una riduzione del 25% del rischio cardiovascolare. In altre parole, per questo studio, per concludere che i multivitaminici forniscono benefici cardiovascolari, la somministrazione avrebbe dovuto eliminare 1 su 4 eventi cardiovascolari.
Impostando l’asticella per l’efficacia così in alto, questo studio è stato progettato fin dall’inizio appositamente per concludere che i multivitaminici non avrebbero fornito alcun beneficio.
 
Maggioranza di pazienti diabetici selezionati nel gruppo con multivitaminici
Il diabete è uno dei maggiori fattori di rischio di malattie cardiovascolari. Pertanto è estremamente importante, per ogni studio che esamina gli esiti cardiovascolari, assicurarsi che tutti i gruppi di partecipanti abbiano identiche percentuali di soggetti con diabete. In caso contrario, il gruppo con maggiore frequenza di diabete sarà quasi certamente a maggiore rischio cardiovascolare.
In questo studio viziato degli Annals of Internal Medicine, i soggetti nel gruppo multivitaminico avevano un più alto tasso di diabete rispetto a quelli che avevano ricevuto il placebo e questa differenza ha influenzato ulteriormente i risultati.
Basse dosi di vitamina D e B12
Sebbene i ricercatori che hanno condotto questo studio si riferiscano al preparato multivitaminico come “ad alta potenza”, uno dei componenti maggiormente importanti per la salute cardiovascolare era praticamente assente dalla formula. (14)
Il multivitaminico utilizzato in questo studio conteneva una misera quantità di 100 IU di vitamina D.
Life Extension consiglia almeno 2.000 IU di vitamina D in un multivitaminico, con quantità crescenti al fine di mantenere livelli di 25-idrossi-vitamina D di 50-80 ng/mL.
Un altro nutriente critico per la salute del cuore è la vitamina B12. Essa abbassa i livelli dell’aminoacido omocisteina, che danneggia i vasi sanguigni ed è associata al rischio cardiovascolare. (15)
La formula multinutriente utilizzata in questo studio viziato conteneva 100 mcg di vitamina B12. Life Extension consiglia di prendere 300-600 mcg di vitamina B12 nelle formule multivitaminiche con dosi crescenti se necessario per mantenere i livelli di omocisteina ottimali inferiori a 8 μmol/L.(16)
 
Trascurata l’importanza critica del Gamma Tocoferolo
Nel multivitaminico usato, è stata inclusa la forma alfa tocoferolo della vitamina E, mentre non c’era il gamma tocoferolo. Questo è importante perché l’evidenza scientifica dimostra che in assenza di gamma tocoferolo, l’alfa tocoferolo, da solo, non può fornire protezione cardiovascolare significativa.
Inoltre, l’evidenza suggerisce che la supplementazione del solo alfa tocoferolo potrebbe effettivamente ridurre i livelli del cardioprotettivo gamma tocoferolo.
La forma alfa della vitamina E riduce il danno ossidativo al rivestimento delle arterie, riduce la pericolosa aggregazione delle cellule del sangue e ritarda la formazione di coaguli.(17) Inoltre inibisce la proliferazione della muscolatura liscia (coinvolta nel processo di formazione della placca (18) migliora la stabilità delle placche grasse, supporta la funzione delle cellule che rivestono le arterie, regola il tono vascolare e combatte l’infiammazione.19 Nonostante questi risultati impressionanti, gli studi clinici dell’alfa tocoferolo da solo hanno dato risultati contrastanti riguardanti i suoi effetti cardioprotettivi.
Ciò potrebbe essere dovuto al ruolo del gamma tocoferolo sulla salute cardiovascolare. Dal momento che alte dosi supplementari di alfa tocoferolo riducono drasticamente i livelli di gamma tocoferolo, i benefici dell’alfa tocoferolo possono essere oscurati dagli effetti negativi dei ridoti livelli di gamma tocoferolo.(20)
Il gamma tocoferolo è importante nella difesa contro le malattie cardiovascolari. Diverse ricerche confermano che le concentrazioni tissutali più elevate di gamma tocoferolo sono associate a più bassi tassi di malattia e di morte a causa di eventi cardiovascolari. (21)
In effetti, diversi studi dimostrano che i pazienti con malattia cardiovascolare avanzata presentano livelli plasmatici normali di alfa tocoferolo, ma hanno livelli sostanzialmente più bassi di gamma tocoferolo.(22-24) In uno studio di follow-up di sette anni con più di 334.000 donne postmenopausa senza precedenti malattie cardiovascolari, una maggiore assunzione di vitamina E dalla dieta – costituita essenzialmente di gamma tocoferolo – è stata fortemente associata a un minor rischio di morte per malattie cardiovascolari. I dati non sembrano dimostrare un ruolo altrettanto protettivo supplementare dell’alfa tocoferolo.(25)
L’editoriale minimizza le ricerche sui benefici di vitamine e minerali
Nonostante le opinioni condivise dagli autori dell’editoriale, altre ricerche hanno invece dimostrato che i multivitaminici proteggono contro il cancro e le malattie cardiovascolari. (26, 27)
Ad esempio, lo studio Physician’s Health Study II (PHS-II) ha trovato che la supplementazione di multivitaminici è associata con una riduzione dell’8% nell’incidenza globale del cancro e una riduzione del 12% della mortalità da cancro dopo 11,2 anni di follow-up. (26) Inoltre, lo studio Supplementation in Vitamins and Mineral Antioxidants Study (SU.VI.MAX) ha trovato una riduzione del 31% dell’incidenza totale del cancro negli uomini che integravano con multivitaminico. (27)
Combinando i risultati SU.VI.MAX con i risultati PHS-II, il rischio globale per l’incidenza del cancro è stato ridotto sui 10 anni di follow-up. (28)
Lo studio PHS-II ha anche riscontrato una riduzione del 39% del rischio di attacco cardiaco fatale nei soggetti che assumevano un multivitaminico.(26)
Inoltre, diversi studi hanno dimostrato i benefici notevoli associati con l’integrazione. Un piccolo campione del vasto numero di solidi studi che sostengono l’integrazione di vitamine e minerali è fornito di seguito.
Uno studio del 2013 che riguardava 88.045 donne in postmenopausa ha riferito che l’assunzione di vitamina B6 e riboflavina dalla dieta e dagli integratori riduce il rischio di cancro colonrettale10 e uno studio del 2007 con 81.184 soggetti ha trovato che bassi livelli di vitamina B6 sono associati ad un aumento del rischio di cancro colonrettale. (29)
Un altro studio del 2013 che ha esaminato 77.446 uomini e donne di età compresa tra 50 e 76 anni ha trovato una relazione inversa tra il selenio nella dieta e il rischio di cancro pancreatico. (30) Nel 2012, i ricercatori europei hanno pubblicato i risultati di un ampio studio su 23.943 soggetti che hanno assunto integratori vitaminici antiossidanti per una media di 11 anni. Gli individui che hanno utilizzato multivitaminici antiossidanti avevano il 48% in meno di probabilità di morire di cancro e il 42% in meno di probabilità di morire per qualsiasi causa rispetto a coloro che non assumevano vitamine antiossidanti. (31)
Conclusione
Sulla base di una analisi di questi studi e delle ricerche esistenti, Life Extension continua a raccomandare ai soci di integrare con un multivitaminico di alta qualità contenente dosi fisiologiche di una vasta gamma di vitamine e minerali, assieme ad alte dosi di omega-3, vitamina D, curcumina, coenzima Q10, PQQ, carnosina, acido lipoico, altri nutrienti e ormoni che giocano un ruolo cruciale nel mantenere una salute ottimale.
Blake Gossard, Kira Schmid, ND, Luke Huber, ND, MBA, Steven V. Joyal, MD
 
Scelto e tradotto www.comedonchisciotte.org da STEFANO PRAVATO
Riferimenti

Storie di stupri e pedofilia alle Nazioni Unite

li stavano educando.
One Dollar Baby, ciò che non si può dire: soldati ONU violentano bambine per 1$
10.feb 2014

Un’inchiesta rivela come i colpevoli restino impuniti. I favori sessuali in cambio di un dollaro (e una tazza di latte) e il caso clamoroso del Congo.
La violenza sessuale dentro alle Nazioni Unite continua a essere un problema talmente serio che il presidente Barack Obama gli ha dedicato un incontro ristretto con alcuni rappresentanti dei paesi coinvolti nello scandalo. Sulle 85.000 truppe dell’Onu dispiegate in oltre sedici operazioni di peacekeeping pesa l’onta più grave: l’abuso sessuale su donne e bambini. Non poco, soprattutto per chi ha vinto il premio Nobel per la Pace. Un’inchiesta del Wall Street Journal rivela che, da quando nel 2003 il Palazzo di vetro ha riconosciuto il problema, nulla o troppo poco è stato fatto per punire, scovare e processare i colpevoli. Anzi, c’è stata una certa opera di copertura degli abusi sessuali da parte dell’Onu. Il quotidiano americano ha studiato tre recenti casi: Sri Lanka, Marocco e India. Nel novembre del 2007 cento peacekeepers dello Sri Lanka furono accusati di aver abusato di bambini haitiani dai dieci ai sedici anni, nelle docce, nelle torrette di guardia, persino nei camion dell’Onu. Abusi sono stati commessi ancora da truppe marocchine impegnate nella Costa d’Avorio e truppe indiane sono state incriminate in Congo due anni fa.

E’ una storia che ha ricoperto di vergogna anche i segretari generali dell’Onu. Ruud Lubbers in qualità di Alto commissario per i rifugiati è stato accusato di aver molestato una sottoposta. L’inchiesta interna fece emergere le prove dell’abuso, eppure l’allora segretario dell’Onu Kofi Annan chiuse la vicenda. Furono le pressioni pubbliche, un anno dopo, a costringere Lubbers a dimettersi. L’inchiesta guidata dal principe giordano Zeid Raad al Hussein, citata anche dal Wall Street Journal, rivela che gli abusi sessuali “sembrano essere significativi, molto diffusi e ancora in corso”. I Caschi blu dell’Onu hanno commesso stupri e sono stati coinvolti in scandali sessuali anche in Bosnia, in Kosovo, in Cambogia, a Timor Est, in Burundi e nell’Africa occidentale. In Africa si parla ormai di “peacekeepers babies”, sono i bambini illegittimi dei soldati umanitari. Visto che l’Onu non è autorizzato a perseguire i colpevoli, il segretario generale Ban ki-Moon ha chiesto che i governi consentano che i Caschi blu accusati di abusi vengano sottoposti a giudizio. Ovviamente quasi nessuno lo ha fatto e il ciclo di violenze e impunità continua come prima.
Di tutte le missioni Onu, quella congolese – nota come “Monuc” – ha accumulato più denunce relative ad atti di corruzione e a violazioni dei diritti umani commessi dal suo personale. La missione in Congo è stata stabilita con l’obiettivo di pacificare il paese alla fine della guerra civile. E’ stata la seconda più grande missione di pace dell’Onu. Stupro, pedofilia e sfruttamento della prostituzione sono le accuse principali contro l’Onu. Un civile francese che lavorava all’aeroporto di Goma per le Nazioni Unite era solito filmare giovani ragazze congolesi, e commerciava in videocassette e fotografie pornografiche. La sua stanza era attrezzata con specchi sui tre lati del letto, mentre sul quarto lato c’era una videocamera azionabile con un telecomando. La polizia lo ha arrestato mentre stava per stuprare una bambina di dodici anni. Due peacekeepers russi hanno pagato due ragazzine di Mbandaka, le hanno cosparse di marmellata e poi hanno filmato l’orgia. A Bunia, una dodicenne di nome Helen è stata stuprata da un peacekeeper dell’Onu che l’aveva attirata offrendole una tazza di latte. Il soldato, dopo aver abusato della bambina, le ha dato un dollaro. Queste bambine sono conosciute come “one dollar baby”. Nella stessa base una tredicenne di nome Solange che cercava di vendere frutta è stata adescata con un biscotto, e poi stuprata. Dagli stessi inviati dell’Onu, che ha condannato lo stupro come “arma di guerra”.
http://www.ilfoglio.it/soloqui/4731
Segnalato da: http://federiciblog.altervista.org/
Tratto da: Fonte
– See more at: http://www.losai.eu/one-dollar-baby-cio-che-non-si-puo-dire-soldati-onu-violentano-bambine-per-1/#sthash.f6DWxRCM.dpuf

Tav: in Italia costa 61 milioni al chilometro, in Spagna 10, e in Giappone 9

http://www.eunews.it/2014/02/03/tav-in-italia-costa-61-milioni-al-chilometro-in-spagna-10-e-in-giappone-9/12344

Pubblicato il 03 febbraio 2014 da Redazione

Lo sottolinea il rapporto sulla corruzione della Commissione europea: il prezzo “potrebbe essere una spia di cattiva gestione o irregolarità”

Binari

Ci spiegheranno che è per via degli Appennini (famosi quelli tra Roma e Napoli) o per ragioni sismiche (quelle purtroppo ci sono sempre, mentre in Giappone il fenomeno è sconosciuto). Ci saranno ragioni tutte italiane mentre in Francia, in Spagna, o in Giappone si costruisce su vie ferroviarie naturali, tutte piatte e senza alcuna difficoltà. Ma il risultato da spiegare è come mai in Italia le ferrovie ad Alta velocità costano 61 (sessantuno) milioni al chilometro e in Giappone costa solo 9,8 milioni, in Spagna 9, 3 e in Francia 10,2.

Lo rileva un paragrafo del primo Rapporto della Commissione europea sulla corruzione nell’Unione, che vale la pena riportare integralmente: “L’alta velocità è tra le opere infrastrutturali più costose e criticate per gli elevati costi unitari rispetto a opere simili. Secondo gli studi, l’alta velocità in Italia è costata 47,3 milioni di euro al chilometro nel tratto Roma-Napoli, 74 milioni di euro tra Torino e Novara, 79,5 milioni di euro tra Novara e Milano e 96,4 milioni di euro tra Bologna e Firenze, contro gli appena 10,2 milioni di euro al chilometro della Parigi-Lione, i 9,8 milioni di euro della Madrid-Siviglia e i 9,3 milioni di euro della Tokyo-Osaka. In totale il costo medio dell’alta velocità in Italia è stimato a 61 milioni di euro al chilometro. Queste differenze di costo, di per sé poco probanti, possono rivelarsi però una spia, da verificare alla luce di altri indicatori, di un’eventuale cattiva gestione o di irregolarità delle gare per gli appalti pubblici”.

A. B.