Vi confischeranno i Btp. Per decreto

di Marcello Foa – 13/04/2013
 
 
Devo questo post a Maurizio Mazziero, che sul suo sito propone analisi finanziarie originali e molto chiare. Mazziero ha fatto quel che avrebbe dovuto fare la grande stampa italiana ovvero verificare le indiscrezioni apparse su alcuni blog, secondo cui esiste una norma che consente la confisca automatica dei Bot in caso di crisi.
Il responso è semplice e spaventoso. Come potete leggere anche sul sito capiredavverolacrisi di cui sono cofondatore, e che ha ripreso l’analisi di Mazziero, il decreto 96717 del Ministero dell’Economia e delle Finanze (il quale riprende una norma del Trattato di Istituzione del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) sottoscritto dai 17 paesi dell’Eurozona), stabilisce che i risparmiatori che dal 2013 hanno investito in titoli di Stato possano essere soggetti a una decurtazione di capitale esattamente come è successo in Grecia. E mica di poco: Le percentuali sono a seconda dei casi 75%, 66 e 2/3%, e in alcune occasioni 50%.
Il meccanismo è opaco, non pubblicizzato dalle autorità e taciuto dai media. Dunque il piccolo risparmiatore non è messo al corrente di un rischio ipotetico – in quanto legato a una crisi – eppure, visti i tempi, tutt’altro che remoto. Il decreto  prevede che i termini e le condizioni dei titoli di Stato possano essere modificati mediante un accordo tra l’Emittente (lo Stato o Ente collegato) e una percentuale di detentori (gli investitori). Una volta raggiunte tali percentuali e/o l’allungamento delle scadenze si applicano a tutti i detentori.
Per intenderci: in caso di crisi lo Stato italiano, con l’acqua alla gola, negozia le nuove condizioni con le banche e i fondi che possiedono i titoli di Stato italiani. Poi in modo unilaterale – e senza preavviso – applica le stesse condizioni a tutti ovvero anche ai piccoli risparmiatori, alle aziende, alle famiglie, alle banche che non hanno partecipato all’accordo.
Il decreto è valido dal 1 gennaio 2013 per tutte le emissioni di titoli di Stato italiani con durata superiore a un anno
Questo significa che i Btp e i Cct non sono più sicuri. con una forte disaprità informativa
Meditate gente, meditate gente. E, se potete, cautelatevi.

Indagato il governatore del Molise,L’inchiesta verte sui contributi pubblici concessi alla BioCom, di cui era socio lo stesso Paolo Di Laura Frattura, esponente Pd

il rispetto delle istituzioni del Pd. Un altro diversamente onesto

07/02/2014 17:34

Continua il terremoto ai vertici delle regioni italiane. L’ultima regione colpita è il Molise, dove il governatore Paolo Di Laura Frattura, del Partito democratico, è indagato dalla Procura di Campobasso per malversazione a danno dello Stato e appropriazione indebita. Tra gli indagati figura anche il commercialista Vittorio Del Cioppo.
L’inchiesta verte sui contributi pubblici concessi alla società BioCom che in passato aveva tra i propri soci lo stesso presidente della Regione, e che aveva in cantiere di realizzare una centrale a biomasse.
La Biocom ricevette quasi 300mila euro dalla Regione, ma tutto poi si bloccò perché il Comune di Termoli non concesse il permesso di costruire. Partì così una battaglia davanti alla giustizia amministrativa sulla revoca del finanziamento, decisa dalla Regione nel 2010: il Tar ha dato ragione alla BioCom e c’è ora un ricorso davanti al Consiglio di Stato in attesa di pronuncia. La procura indaga ipotizzando che quei soldi dovevano comunque essere restituiti, a prescindere dunque del contenzioso in atto davanti alla giustizia amministrativa.

Francesca Ceccarelli

No Tav, corsa contro il tempo: servono 94mila euro

http://www.lunanuova.it/news/430936/No-Tav-corsa-contro-il-tempo-servono-94mila-euro.html

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LunaNuova del 07-FEB-2014 Sondaggio di Susa: Ltf richiede l’immediato risarcimento, raccolta fondi a quota 121mila euro

I No Tav, proprio come temevano, dovranno pagare subito a Ltf il risarcimento da 215mila euro per aver impedito, nel gennaio 2010, la realizzazione del sondaggio all’autoporto di Susa. La notizia è arrivata mercoledì, non certo come un fulmine a ciel sereno. Trattandosi di una causa civile, la sentenza diventa subito esecutiva, anche in primo grado. I legali del movimento potranno dunque fare ricorso, ma nel frattempo la controparte ha la facoltà di chiedere l’immediato risarcimento, facoltà di cui Ltf ha deciso di avvalersi. La gara di solidarietà, nel frattempo, va avanti: in 14 giorni sono già stati raccolti oltre 121mila euro, ma servono ancora circa 94mila euro in meno di 10 giorni. Nel week-end si moltiplicano le iniziative benefit per sostenere Alberto Perino, la sindaca di San Didero Loredana Bellone e il suo vice Giorgio Vair.

su Luna Nuova di venerdì 7 febbraio

Leggi l’articolo completo cliccando qui!

Colpevoli di difendere la nostra terra, di Alberto Perino NoTav

http://www.beppegrillo.it/2014/01/colpevoli_di_difendere_la_nostra_terra_di_alberto_perino.html

Cattura

Siamo colpevoli! Colpevoli di difendere la nostra terra e i beni comuni. Chiediamo a tutti un appoggio e una solidarietà concreta.

Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, il 7 gennaio 2014 ha sentenziato: “dichiara tenuti e condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di loro, al pagamento a parte attrice [LTF] di euro 191.966,29 a titolo di risarcimento del danno;” oltre al pagamento sempre a LTF di euro 22.214,11 per spese legali, per un importo totale di euro 214.180,40. La causa civile era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l’11 e il 12 gennaio del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo presentato per la tratta internazionale del TAV Torino – Lyon. Quella notte, all’autoporto, centinaia di manifestanti erano sulla strada di accesso all’area per impedire l’avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai manifestanti, ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne. Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di euro a carico di qualche personaggio del movimento.
LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un diritto di superficie sull’area di proprietà del comune di Susa per una cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500 euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la richiesta di danno. LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed occupazioni temporanee. Dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati soltanto 5: un colossale bluff per dire all’U.E. che i lavori erano iniziati..
Gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento. Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta.
Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia, chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni.
Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili. Anche utilizzando questi sporchi mezzi non riusciranno a fermare la resistenza del popolo no tav.

Aiutateci a resistere, grazie.
I contributi devono essere versati esclusivamente sul
Conto Corrente postale per le spese legali NO TAV n.1004906838
IBAN: IT22L0760101000001004906838
intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.” 

Alberto Perino

Non avro’ fame…

http://www.tgvallesusa.it/?p=5189

SCRITTO DA: GABRIELLA TITTONEL – FEB• 07•14
Gabriella_40_Susa zona polveriera 3 febbraio 2014 003Lo Stato ha voluto la polveriera, ma la sua bonifica passa come “opera di accompagnamento”. Ma resta pur sempre una polveriera.

Dicembre 1994. Bielorussia. Freddo intenso, ghiaccio, paesi persi in chilometri di terre divise da poche strade ampie e diritte. Boschi.

Da otto anni questi territori sono stati contaminati dall’esplosione alla centrale nucleare di Chernobyl. Molte di queste terre, le più contaminate, nei mesi successivi all’incidente furono evacuate, troppo pericoloso restarci. E così gente da sempre legata alla terra da cui trarre la propria sopravvivenza e in cui mettere il proprio faticoso quotidiano lavoro fu trasferita per legge… tutti in lontane città, niente terra, grandi casoni in cui stare, poco o  niente lavoro in un Paese segnato da sempre dalla povertà… tutti o quasi, perché intanto qualcuno decise di rimanerci nella sua casa, a convivere con le invisibili alchimie dell’atomo.

Ma in questo ultimo scampolo di 1994 molti di coloro che vivevano nelle città sono ritornati, poco per volta,  alla loro terra, hanno superato la sbarra di divieto ed hanno ricominciato a coltivare, a bruciare la legna… L’invisibile è invisibile anche se poi le malattie si  possono contare… ma tutto è meglio che morire di fame, di nostalgia…”Almeno non morirò di fame”: questo il ritornello ascoltato più volte a fior di labbra.

Questa la storia incontrata quell’anno, storia di una terra lontana.

Ma ci sono storie minori, tremendamente simili, anche in altri luoghi, anche oggi, dove rifiuti tossici, terre contaminate stanno, nell’invisibile, segnando popolazioni. Terre dove l’opera dell’uomo ha coscientemente deciso di agire, di portare, di sotterrare, tutto sotto la pelle della terra, facendo finta che essa non sia il più grande organismo vivente… Terre dove la gente rimane, perché non ha altri luoghi dove andare, altro lavoro con cui vivere… e così l’umano convive con  pane e veleni…

Storie lontane? No davvero, perché anche in valle queste storie si possono ritrovare, vestite a festa, affinché non se ne possa cogliere la vera natura.

Gabriella_40_Susa zona polveriera 3 febbraio 2014 002L’ultima è quella di pochi giorni fa, quella del progetto dei venti orti urbani e cinque lotti di pascolo da collocare al posto della vecchia polveriera di Susa. Un progetto che ha visto Comune, Provincia, Coldiretti seduti intorno ad un tavolo a firmare un accordo singolare, tutti con grande soddisfazione a presentare questo futuro di orti, ubicati su un terreno del Demanio Militare. Sette ettari di terreno che dovrebbero essere bonificati e recuperati grazie a 107.000 euro provenienti da residui del Patto Territoriale e 192.000 dal Cipe, come azione di accompagnamento alla costruzione della linea ferroviaria Torino Lione. Ettari in cui per molti anni vi sono state lavorazioni militari, che hanno lasciato sul terreno  i loro pericolosi ricordi. Ne consegue che il lavoro di bonifica dovrebbe essere molto attento e certamente molto più oneroso di quanto si è potuto ipotizzare. Anche perché, in caso contrario, consegnare terreno ritenuto idoneo per coltivazioni quando non lo è sarebbe davvero da condannare… Ciò che è invisibile o pare esserlo, non è detto che non ci sia… E a farne le spese sarebbero quasi sicuramente persone che, nelle difficoltà della nostra quotidianità, qui verrebbero a coltivare quanto abbisogna per alimentarsi e vivere…

E se dar buono per  terreno quello che non  è non è certamente onesto, ancora meno onesto è oggi presentare come splendido dono alla popolazione, come azione di accompagnamento alla grande opera il recupero e la bonifica di una polveriera che, nata per volontà dello Stato ora dovrebbe, senza alcun minimo dubbio, dallo stesso essere bonificata. In modo estremamente serio e senza chiedere oneri aggiuntivi alla popolazione, perché facendo ciò si vanno a sottrarre risorse altrimenti destinabili a opere prioritarie. E soprattutto senza rivestire di profumo di compensazione per la grande opera dell’alta velocità un intervento da tempo chiaramente dovuto.

Gabriella Tittonel

7 febbraio 2014

LTF senza vergogna

http://www.tgmaddalena.it/ltf-senza-vergogna/

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Riceviamo e diffondiamo dall’assemblea dei comitati:

COMUNICAZIONE APPENA GIUNTA DA ALBERTO PERINO.
MASSIMA CIRCOLAZIONE, MASSIMA URGENZA.

Questa sera, ai nostri avvocati, è arrivato il fax dell’avvocato Mittone (LTF) con la richiesta del pagamento di quanto stabilito dalla giudicia del tribunale di Torino, sezione distaccata di Susa.

Ci danno 10 giorni di tempo per pagare e così. en passant hanno pure provato a farci su la cresta tentando di fregarci 5.107, 73 euro dell’IVA (che non è dovuta in quanto LTF la scarica).

In totale con tutti gli ammennicoli vari ci hanno richiesto 215.043,82 euro dieci giorni di tempo per pagare e poi se li vengono a prendere.

Grazie di quanto si riuscirà a fare in questi dieci giorni.

Fate girare. Grazie.

Alberto anche per gli altri tartassati.

  I contributi devono essere versati esclusivamente sul conto corrente postale per le spese legali NO TAV  n.1004906838 – IBAN – IT22L0760101000001004906838 intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.

TENTATIVE TERRORISTE VISANT SOTCHI DEPUIS L’UKRAINE ?

Luc MICHEL / En Bref / Avec AFP – Syria Committees Website – PCN-SPO / 2014 02 08 / 20100315 Pegasus YL960 3212 Airlines Take off, Landing, and Taxi

Tentative de détournement d’un avion parti d’Ukraine contraint d’atterrir à Istanbul selon des médias turcs (AFP) …

Un avion de la compagnie turque Pegasus parti de KHARKOV (UKRAINE) a été contraint d’atterrir vendredi soir par l’armée de l’air turque à Istanbul après une tentative de détournement de la part d’un passager ukrainien, ont rapporté les médias turcs.

Selon des informations non confirmées des médias turcs, le passager ukrainien a menacé de faire exploser une bombe si l’avion, avec 110 passagers à son bord, ne prenait pas la direction de Sotchi (Russie), où se déroulait vendredi soir la cérémonie d’ouverture des Jeux olympiques d’hiver. Le pirate de l’air présumé, un passager de nationalité ukrainienne, a été maîtrisé et les forces spéciales turques ont pris le contrôle de l’avion de la compagnie turque Pegasus sur l’aéroport Sabiha Gökçen d’Istanbul, ont précisé les médias turcs.

LM.NET - EN BREF terrorisme Ukraine Syrie Sotchi (2014 02 08) FR 2

MENACE TERRORISTE SUR SOTCHI :

LA LIAISON SYRIE – CAUCASE – UKRAINE

Une menace terroriste grave pèse sur Sotchi, via les terroristes islamistes caucasiens (Tchétchénie, Dagestan), leurs complices en Syrie et leurs parrains saoudiens de Ryiad. Le prince Bandar Sultan, « Bandar Bush » est son surnom, patron à la fois des services secrets saoudiens (aux moyens financiers quasi illimités) et des réseaux djihadistes, entend en effet « punir » Poutine pour son soutien à Damas…

Lire mon analyse pour EODE THINK TANK /

Géopolitique / de la Syrie au Caucase russe: le terrorisme islamiste cible les jeux de Sotchi

http://www.lucmichel.net/2013/12/29/eode-think-tank-geopolitique-de-la-syrie-au-caucase-russe-le-terrorisme-islamiste-cible-les-jeux-de-sotchi/

 UNE LIAISON TERRORISTE DIRECTE SYRIE-UKRAINE

Une liaison directe existe entre le Djihadisme en Syrie et dans le Caucase et le coup d’état rampant en Ukraine. Ce sont les islamistes Tatars de Crimée, une population d’origine mongole convertie à l’Islam et durement épurée par Staline en 1944 pour avoir largement collaboré avec le IIIe Reich nazi lors de l’invasion allemande. Ces islamistes, liés aux extrémistes terroristes de l’Emirat du Caucase, avec lesquels ils ont combattu en Syrie contre Assad. Certains d’entre eux ont été formés par les services secrets de l’OTAN (dont le BND allemand) dans les Pays baltes. Les mêmes qui organisent la déstabilisation ukrainienne.

Au début du coup insurrectionnel de Kiev, la présence de ces Tatars islamistes a été repérée au ‘Maidan’ parmi les groupes de choc néonazis. Avec lesquels ils ont des rapports depuis longtemps. Le drapeau islamiste tatar, qui visent à instaurer un Emirat islamique en Crimée (une région russophone), a aussi été vu au ‘Maidan’. Derrière eux le mouvement autonomiste tatar de Crimée, qui soutient l’entrée de l’Ukraine dans l’OTAN.

Ukraine, terrorisme, JO de Sotchi, Caucase : précisément l’agenda des ennemis de la Russie et de Poutine …

Luc MICHEL

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POUTINE OUVRE LES JO DE SOTCHI. MALGRE LA RUSSOPHOBIE OCCIDENTALE ET LE TERRORISME ISLAMISTE …

Luc MICHEL & Karel HUYBRECHTS pour PCN-TV /

avec RT – AFP – PCN-SPO / 2014 02 08 /

PCN-TV - Poutine ouvre les JO de Sotchi (2014 02 08)  FR 1

JO-2014 : Le président Poutine ouvre les Jeux de Sotchi avec une cérémonie d’ouverture grandiose qui glorifie le passé russe et n’évite pas la période soviétique …

PCN-TV - Poutine ouvre les JO de Sotchi (2014 02 08)  FR 2

Derrière les jeux une dimension géopolitique et idéologique qui explique la campagne occidentale contre Sotchi et Poutine.

Ecoutons l’AFP, entre fascination et dépit : « Les jeux Olympiques d’hiver de Sotchi, les plus chers de l’histoire, se sont offert une cérémonie d’ouverture à leur démesure: spectaculaire, impressionnante dans ces chiffres et ses effets, mais un peu angélique jusqu’au kitsch dans son ambition de montrer l’histoire russe sous son meilleur jour ».

 Voir la Video de RT sur les jeux de Sotchi :

https://vimeo.com/86158877

https://www.facebook.com/photo.php?v=703195579725579

LA DIMENSION GEOPOLITIQUE DE SOTCHI :

« LE PLUS GRAND EVENEMENT INTERNATIONAL EN RUSSIE DEPUIS LA CHUTE DE L’URSS EN 1991 »

Quelque 9000 personnes dont 3000 artistes, 22,5 tonnes de feux d’artifice, la cérémonie de ces Jeux en or (37 milliards d’euros), organisée dans un stade olympique Fisht flambant neuf à un lancer de pierre de curling de la mer Noire, a été au rendez-vous de ce qui est « le plus grand événement international en Russie depuis la chute de l’URSS en 1991 » (dixit l’AFP).

Après une pré-cérémonie où les Choeurs de l’Armée rouge ont réussi à réchauffer le public, le stade Fisht s’est définitivement emballé lors du décompte menant à 20h14, l’heure officielle de la vraie cérémonie.

Le public a d’abord été fasciné par l’apparition d’îles flottantes représentant les différents paysages de Russie, des volcans du Kamtchatka aux forêts de l’Oural, en passant par la toundra et le lac Baïkal. Puis le sol du stade s’est ouvert afin que les athlètes puissent faire leur entrée, un globe projeté sur la scène permettant aux concurrents de sortir directement du coeur de leur pays.

Le concepteur de la cérémonie Konstantin Ernst, homme de télé, avait voulu que cette partie aille vite. Elle a été emballée aux pas de course sur fond de techno hyper rythmée: un demi tour de stade et direction les tribunes.

Les pays amis de la Russie ont reçu un vibrant accueil: Belarus, Kazakhstan, Ouzbekistan et surtout Ukraine, alors que le président Ianoukovitch était dans les tribunes aux côtés de Vladimir Poutine, malgré les troubles à Kiev.Avant que le stade n’explose à l’entrée des Russes, derniers à faire leur apparition.

 LA DIMENSION IDEOLOGIQUE DE SOTCHI :

LA GLORIFICATION DE L’HISTOIRE RUSSE

Loin, il faut le reconnaître, de l’apolitisme affiché des JO, le spectacle d’ouverture a été une longue glorification de l’histoire russe, au travers de ceux qui ont construit l’Etat russe. Une démarche qui s’inscrit dans la perspective de la nouvelle ‘Idéologie russe’ que Poutine propose à la Russie.

Le public n’a pas boudé son plaisir quand trois chevaux immenses ont ensuite amené le soleil sous la voute du stade Fisht, baigné de neige artificiel. La troïka longue de 65 mètres à laissé sa place à des structures gonflables que n’auraient pas renié Disney, en hommage à la cathédrale Saint-Basile d’Ivan le Terrible. La grande armée de Pierre le Grand a fait sursauter l’arène olympique avec ses coups de canons.

Et l’histoire soviétique, celle de la construction de l’Etat russo-soviétique par Staline, n’a pas été oubliée. Sans aucun complexe. La Révolution de 1917 a fait trembler le public avec ses grondements: une locomotive gigantesque s’est matérialisé sous le toit du stade sur fond de musique triomphante. La faucille et le marteau ont pu aussi se faire une place de choix grâce une arrivée héroïque que n’aurait pas renié Stakhanov.

POUTINE OUVRE LES JEUX

Le spectacle a ensuite dû céder aux nécessités protocolaires. Dans son premier discours d’ouverture, en tant que président du CIO, Thomas Bach a demandé aux dirigeants politiques de ne pas faire passer leurs messages “sur le dos de leur athlètes”, référence aux absences remarquées de certains dirigeants. Sans surprise, les Américains et leurs vassaux de l’UE …

Dans le froid du stade, il a alors passé la parole à Vladimir Poutine pour que le président russe déclare les Jeux ouverts avant un déluge de feux d’artifice.

« Après l'”orage”, le vent frais venu du large s’est alors vraiment fait sentir avant que Maria Sharapova, fille de Sotchi, n’emmène la flamme tant attendue dans le stade pour ouvrir un ballet de champions russes qui a pris fin avec la transmission du flambeau à l’ancienne patineuse Irina Rodnina et la légende du hockey Vladislav Tretyak, ovationnés » écrit l’AFP.

« Les deux champions ont alors allumé la vasque et le Parc olympique s’est s’enflammé dans un feu d’artifice géant à faire trembler jusqu’à Pyeongchang (Corée du Sud), où auront lieu les JO d’hiver en 2018 » …

Luc MICHEL & Karel HUYBRECHTS

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POUTINE : L’ENNEMI N° 1 DE L’OCCIDENT AMERICANISE …

Luc MICHEL / En Bref / Avec FT – ELAC Website – PCN-SPO / 2014 02 07 /

LM.NET - EN BREF poutine ennemi n°1 de l'occident (2014 02 07) FR

Voici le Financial Times qui appelle à utiliser la crise ukrainienne pour renverser Poutine :

« Si les Ukrainiens font tomber l’homme de Kiev, les Russes pourraient se demander pourquoi ils ne devraient pas faire de même avec l’homme du Kremlin ».

Déjà en Octobre 2011, l’influent sénateur John Mc Cain – l’un des patrons des réseaux OTPOR, les mercenaires des « révolutions de couleur » et du pseudo « printemps arabe » – appelait depuis Tripoli « les Russes à prendre les armes comme les Libyens et à abattre Poutine comme Kadhafi ». S’en suivit en Russie entre décembre 2011 (législatives) et Mars 2012 (présidentielle) une nouvelle tentative de « révolution de couleur » …

Poutine l’ennemi de l’Occident. Une obsession occidentale !

LM

# Aller plus loin :

* Lire mon édito du 6 décembre 2011 :

DU SOI-DISANT « PRINTEMPS ARABE » AU « PRINTEMPS RUSSE » : COUP DE FORCE PRO-OCCIDENTAL EN RUSSIE !

http://www.elac-committees.org/2011/12/06/luc-michel-du-soi-disant-%c2%ab-printemps-arabe-%c2%bb-au-%c2%ab-printemps-russe-%c2%bb-coup-de-force-pro-occidental-en-russie/

* Voir la Video de ma conférence à la CHAMBRE CIVIQUE RUSSE (Moscou) du 13 octobre 2011 :

http://vimeo.com/31178690

Cartoon / Dessin de Deering pour le FT.

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Sochi nel mirino dei terroristi, ma qui si discute di wc e gay…

Sochi-2014
Mosca, 5 feb – Se dopo l’11 settembre i giornali di tutto l’Occidente titolavano“siamo tutti americani”, in vista delle Olimpiadi di Sochi l’aria che tira sembra ben diversa. “Siamo tutti anti-russi” è infatti il ritornello dominante alla viglia di quelli che pure sembrano essere i Giochi potenzialmente più pericolosi di sempre. Evidentemente c’è terrorismo e terrorismo, così come ci sono vittime e vittime.
 
XXII Giochi olimpici invernali che inizieranno domani e dureranno fino al 23 febbraio nella cittadina sulle rive del mar Nero sono stati infatti preceduti dagli attentati di fine anno a Volgograd, l’ex Stalingrado, dove sono morte complessivamente 34 persone, mentre oltre cento sono rimaste ferite. Gli stessi gruppi islamisti caucasici autori delle stragi hanno del resto apertamente manifestato la loro intenzione di colpire i Giochi.
 
Eppure, in Occidente, l’arrivo delle Olimpiadi è stato accompagnato da snobismo, ilarità, moralismo, inviti al boicottaggio. Si è parlato più di water, in seguito alla foto della tazza a due posti segnalata dal corrispondente della Bbc a Mosca Steve Rosenberg, che di possibili attacchi suicidi. Per non parlare dell’asfissiante disinformazione sulla norme russe in materia di propaganda gay quando, come facevamo notare recentemente, sulle leggi pesantemente discriminatorie dei ricchi emirati pronti a riversare i loro petrodollari sull’Italia si sorvola allegramente.
 
Si è molto discusso delle spese pazze di Mosca. In effetti, con undici nuove strutture e un costo complessivo di 51 miliardi di dollari, i Giochi di Sochi sono le Olimpiadi più costose di sempre. Perfino più di quelle estive di Pechino 2008 (46,5 miliardi di dollari). Non mancano larghe zone d’ombra, con investimenti folli dalle spese ingiustificate e il sospetto di qualche aiutino agli amici degli amici. Una malapolitica rispetto alla quale noi italiani possiamo sicuramente ergerci a giudici severi, in virtù della trasparenza che da sempre caratterizza il nostro mondo politico-finanziario e con il ricordo ancora fresco della illuminata gestione degli appalti di Italia ’90…
 
Giuliano Lebelli