MONTI, LETTA E RENZI, I TRE CURIAZI INDIVIDUATI DALLA MASSONERIA REAZIONARIA PER PIEGARE ROMA

Esiste un livello di potere reale, all’interno del quale si scontrano anche soggetti apparentemente alleati, e ne esiste un altro formale buono per motivare tifoserie oramai disabituatesi a pensare criticamente. Passiamo dalla teoria alla pratica. Il profano, osservando oggi in superficie la situazione politica italiana, potrebbe convincersi del fatto che esista un centrodestra lacerato che si contrappone ad un centrosinistra altrettanto lacerato nonostante la contingenza obblighi forze certamente diverse ad una momentanea coabitazione indispensabile per perseguire il solito e immancabile bene del Paese. Questa rappresentazione, con l’aggiunta del pericolo antisistema rappresentato dall’impetuosa crescita del movimento “populista” di Beppe Grillo, è falsa nonché buona per convincere i polli. Nel vuoto ideale che contraddistingue tutti i partiti presenti sulla scena pubblica, l’unico collante rimane il potere per il potere. Tutti possono dire tutto e il loro esatto contrario a patto di trarne un beneficio di corto respiro. Qualche esempio pratico? Il partito e i giornali di Berlusconi hanno improvvisamente scoperto tutti i limiti dell’euro in contemporanea con l’aggravarsi della posizione del vecchio leader, oramai chiaramente abbandonato dai potentati massonici di ispirazione reazionaria che governano questo mostro di Ue (clicca per leggere). Fino a ieri, quando ancora dalle parti del Biscione si aspettava fiduciosi un cenno di amicizia dai parte dei fratelli che contano, nessuno osava volgere lo sguardo verso le sacre stanze del potere comunitario, mentre tutti i reprobi nemici del divino Monti venivano tacciati a giorni alterni di demagogia e populismo. Cioè, se l’Europa massacra i cittadini ma tutela la posizione personale di Berlusconi, allora i sacrifici cari a Bruxelles vanno accettati serenamente nel nome della verità e della responsabilità (alias: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e quindi dobbiamo soffrire); se invece l’Europa massacra i cittadini e permette pure che si consumi la fine politica del cavaliere Berlusconi, allora l’euro non funziona, la Merkel è cattiva e Monti è più ottuso del cane Empy. E’ dignitoso trovare il coraggio di dire la verità soltanto quando si ritiene di essere stati ingiustamente mollati? Per niente. Dalle parti del Pd sono pure peggio, perché mentre Berlusconi recita e ricatta per tutelare se stesso, i piddini mentono per conto terzi o, nella migliore delle ipotesi, per eccesso di stupidità. Il viceministro Stefano Fassina, considerato il più a sinistra del Pd (figuratevi gli altri…), poco prima delle elezioni di febbraio si faceva intervistare da Financial Times promettendo la prosecuzione delle devastanti politiche promosse da quel Mario Monti che ora fa ipocritamente fa finta di disconoscere (clicca per leggere). Dopo la dura presa di posizione del Tesoro americano contro le politiche affamatrici della Germania, tanti piccoli uomini senza decoro né dignità trovano finalmente il coraggio di dire a voce alta quello che erano abituati per paura a sussurrare al buio e sottovoce. Dato quindi per scontato che nessuno crede in nulla e tutti sono disposti a cambiare versione quando ritengono di avvantaggiarsene sul piano privato, è ora arrivato il momento di chiedersi: qual è la vera partita di potere che si sta giocando adesso nell’ombra? Quella che vede come terminali di diverse cordate di interessi da una parte l’attuale premier Enrico Letta e dall’altra il sindaco di Firenze Matteo Renzi, entrambi strategicamente convinti di dover completare la devastazione dell’apparato produttivo italiano quanto tatticamente divisi per ragioni di potere personale. Le improvvise critiche riservate da quel buffone di Olli Rehn e dal suo degno compare Mario Monti alla legge di stabilità predisposta dal massone reazionario di rito draghiano Fabrizio Saccomanni (clicca per leggere) vanno lette in questa ottica. “Se non siete in grado di continuare a spremere a sangue gli italiani”, questo il messaggio esoterico contenuto fra le righe dell’analisi proposta dal vicepresidente della Commissione Europea, allora fatevi subito da parte per lasciare spazio a Matteo Renzi, cavallo di Troia nuovo di zecca pronto a dare il colpo di grazia a questi fannulloni di italiani mangia-spaghetti”. Enrichetto Letta, infatti, si è spaventato precipitandosi al convegno organizzato dal Financial Times per promettere di regalare ai padroni quel che resta del patrimonio pubblico italiano nella speranza di allungare la vita al suo meschino governo (clicca per leggere). Monti è soltanto un brutto ricordo, Letta arranca mentre Renzi è pronto per sfogare tutto il suo distruttivo potenziale. Finita tra le pernacchie e la disperazione generale la parabola del sindaco di Firenze sarà poi possibile cominciare a pensare alla ricostruzione di un’Italia piegata e afflitta come alla fine della seconda guerra mondiale. Se è per davvero geometricamente indispensabile che il nostro povero Paese finisca con l’essere brutalizzato a turno da questi tre emissari (a diverso titolo) della massoneria reazionaria sovranazionale, allora tanto vale augurarsi una rapida accelerazione degli eventi. Rivedremo la luce solo dopo avere attraversato per intero il tunnel dentro il quale una manina maligna ci ha sapientemente indirizzati.
 
MONTI, LETTA E RENZI, I TRE CURIAZI INDIVIDUATI DALLA MASSONERIA REAZIONARIA PER PIEGARE ROMAultima modifica: 2014-02-08T08:35:04+01:00da davi-luciano
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