Risarcimenti, ci prendiamo gusto

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SCRITTO DA: VALSUSA REPORT – FEB• 07•14
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Risarcimenti, costi, investimenti chiamiamoli come vogliamo sempre soldi sono, ma se a gestirli secondo la UE sono modi delinquenziali allora ci ritroviamo a fotografare quanto segue. Arresti, giudizi e sovvenzioni.

I difensori dei quattro attivisti arrestati il 9 dicembre, hanno chiesto in Cassazione di derubricare l’accusa: – Non si è trattato di un atto di terrorismo ma di un danneggiamento a un compressore da 80mila euro -, sarà una corte composta da giudici popolari, oltre che togati, a decidere se Chiara Zenobi, Mattia Zanotti, Claudio Alberto e Niccolò Blasi siano dei “terroristi”. Dato il reato contestato  “attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, oltre che detenzione di armi da guerra e danneggiamenti”  il processo si celebrerà in Corte d’Assise: il 14 maggio in prima udienza. La novità è nell’atto di citazione a giudizio dei Pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, compare un lungo elenco di persone offese che si potranno costituire parte civile al processo: ci sono anche l’Unione Europea, tramite la Commissione europea, e la Presidenza del Consiglio dei ministri oltre a Ltf, la società che si occupa dei lavori del Tav ed anche 105 tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, alpini e operai presenti nel cantiere quella notte.

Nei giorni seguenti i giornali intitolavano l’attacco al cantiere con l’incendio di un compressore e l’efficacia dello schieramento difensivo del cantiere che era riuscito a impedire di torcere anche un solo capello agli occupanti fossero operai, militari o Forze dell’Ordine, quindi già qualcosa non quadra.

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In attesa del processo i quattro, nei giorni scorsi, sono stati trasferiti dal carcere delle Vallette di Torino in altre strutture penitenziarie, a Ferrara, ad Alessandria e a Roma, perché per il tipo di reato contestato, era necessario che fossero detenuti in un regime di sorveglianza particolare in sezioni di alta sicurezza. Il mese scorso il Tribunale della Libertà aveva confermato il reato di terrorismo e la misura del carcere con queste parole: – È ravvisabile la finalità di terrorismo quando l’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese, ed è posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale.

Tuonano i pentastellati e il movimento No Tav, – lo sapranno che l’Unione Europea non ha mai richiesto all’Italia la costruzione di una linea ad alta velocità tra Torino Lione?. L’Unione Europea non ha mai richiesto all’Italia la costruzione di una linea ad alta velocità tra Torino Lione: è stato il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Rocco Girlanda, ad ammetterlo avanti al Parlamento: – Detto progetto (Ndr. Tav Torino Lione) non è, in effetti, secondo le previsioni europee, un percorso cosiddetto ad alta velocità -, inoltre il Conseil des Ponts et Chaussées (Commissione di controllo del governo francese febbraio 2003) e la stessa Corte dei Conti transalpina si sono pronunciate più volte contro il progetto del Tav Torino Lione.

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Per essere precisi si potrebbe fare solo a saturazione della linea esistente, il business illecito è proprio basato sui dati drogati forniti alla Commissione Europea che hanno permesso all’Italia di rappresentare falsamente alla UE la necessità di creare, nei due paesi confinanti, una nuova linea ferroviaria nell’ambito dell’asse 6 TEN-T, di lì l’internazionalità. Come linea non è prevista ad alta velocità, e non è satura, ma una linea convenzionale sottoutilizzata. Quindi linea convenzionale, no progetto AV no internazionalità!! Dove sarà il danno all’europa?

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È stato approvato il 5 corrente mese, alla Camera dalle Commissioni riunite, all’interno del decreto legge “Destinazione Italia“, l’emendamento a sostegno delle imprese impegnate nella realizzazione di infrastrutture strategiche che subiscano il danneggiamento di materiali, attrezzature e beni strumentali in conseguenza di atti non colposi commessi al fine di ostacolare o rallentare l’esecuzione delle opere. L’ennesima volta che il Ministro Lupi sbandiera questa ulteriore spesa, se fosse quella buona sarebbe un altra truffa speculativa ai danni dei cittadini, chi può dire se i danneggiamenti sono di mano No Tav? Potrebbe succedere a chi lavora al cantiere di dar fuoco a vecchie apparecchiature, spruzzare una scritta No Tav e per buona pace del contribuente, una ditta si farà il parco attrezzature nuovo? Chi può dirlo?

Resta il fatto, del tutto politico, della inquietante somiglianza tra le formule con le quali da un lato si mandano in carcere quattro persone con il reato di “terrorismo” e dall’altro si trovano i soldi delle ditte: “costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale” e ”ostacolare o rallentare l’esecuzione delle opere” significa nell’uno come nell’altro caso che d’ora in avanti allo Stato non basterà più rispondere con l’indifferenza alla richiesta popolare di confronto e alla protesta contro un’opera ritenuta per mille motivi nociva e respinta dalla popolazione (sia il Tav o altra); lo Stato di spazi democratici entro cui prestarsi a un confronto non ne vorrà più sapere, punto e basta. Ciò che per la vicenda Tav è stata indifferenza per vent’anni si trasforma in muscolo d’acciaio e portafoglio mai piangente: lo Stato decide, chi si oppone finisce in galera con accuse non commisurate alla realtà dei fatti, e i soldi per l’opera si troveranno sempre, costi quel che costi.

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Non basta, agli avvocati di Perino, Vair e Bellone, è arrivato il fax dall’avvocato Mittone (LTF) con la richiesta del pagamento di quanto stabilito dalla giudicia del tribunale di Torino, sezione distaccata di Susa, – ci danno 10 giorni di tempo per pagare – dirà Perino storico No Tav – en passant hanno pure sbagliato a farci i conti, l’IVA di  5.107, 73 euro non è dovuta in quanto LTF la scarica. In totale con tutti gli ammennicoli vari ci hanno richiesto 215.043,82 euro e  dopo dieci giorni di tempo se li vengono a prendere. Altri soldi sottoforma di risarcimenti per delle trivellazioni mai eseguite, stralciate dagli ultimi progetti.

colpevoli

Se pensassimo che i delinquenti sono al governo allora si potrebbe dare ragione alla UE nel suo rapporto. Eh sì, perché sulla carta , tutta la carta che sta andando oltre confine, passa solo quella dei processi e dei risarcimenti, come se l’opera fosse già discussa e approvata. Fino a oggi però non è mai passata quella carta inerente all’opposizione, gli esposti, le osservazioni dei Comuni, le delibere e le controindicazioni che danno l’opera per devastante e inutile sia in Francia che in Italia, forse hanno ragione i No Tav a dire che difendono il futuro.

Risarcimenti, ci prendiamo gustoultima modifica: 2014-02-07T15:16:07+01:00da davi-luciano
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