il regime democratico di ascari ne trova tanti, a gratis
DI VALERIO PASSERI
http://eccocosavedo.blogspot.it/2014/02/m5s-il-nuovo-fascismo.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+EccoCosaVedo+(Ecco+Cosa+Vedo)
il regime democratico di ascari ne trova tanti, a gratis
DI VALERIO PASSERI
MA il governo Letta piace alla società civile, non si vede nessuno a contestare, e anche di articoli contro il governo Letta non se ne vedono (eccezione per i grillini)
FEBBRAIO 7, 2014
Chi c’è dietro i terroristi del Caucaso?
Prof. Michel Chossudovsky Global Research, 6 febbraio 2014
ted-jihad-flagNelle settimane che precedono le Olimpiadi invernali di Sochi, i media occidentali hanno effettuato un dribbling di “articoli seri” esaminanti “la possibilità” di un attentato terroristico per i giochi olimpici. A fine di gennaio, il governo inglese avvertiva “che attentati in Russia (dopo l’attacco a Volgograd di dicembre) molto probabilmente si verificheranno prima o durante le Olimpiadi invernali di Sochi“. (BBC, 27 gennaio 2014). Mentre la torcia olimpica arrivava a Sochi, la CNN pubblicava tempestivamente i risultati di un “autorevole” sondaggio d’opinione (su un campione esiguo di 1000 persone): “il 57% degli statunitensi pensa che un attacco terroristico sia probabile per i Giochi di Sochi.” In precedenza vi furono notizie sulla misteriosa minaccia terroristica da parte di una cosiddetta “vedova nera” della Cecenia, covo del terrorismo islamico in Russia. Secondo il cosiddetto “esperto di catastrofe” dr. Gordon Woo, un attacco della vedova nera “quasi certamente accadrà”: “Per via delle vicende tra i russi e il popolo ceceno volto a creare l’emirato del Caucaso, Sochi è un obiettivo primario del terrorismo“, ha detto Woo avanzando un serie di moduli catastrofici, tra cui il tracciato di un modello sul rischio terrorismo. (Business Times, UK)
I Giochi di Sochi si svolgono al culmine della crisi mondiale segnata dal confronto tra Stati Uniti e Russia sullo scacchiere geopolitico. A sua volta, le proteste in Ucraina impattano sul controllo geopolitico della Russia sul Mar Nero. Quale sarebbe l’obiettivo politico di fondo di un attacco terroristico? I resoconti dei media sono volti unicamente a creare paura e incertezza provocando imbarazzo politico alle autorità russe? Mentre le TV e i tabloid puntano sulla presunta vedova nera, la questione fondamentale su chi sia dietro i terroristi del Caucaso viene taciuta. Nessuna delle notizie si concentra sulla questione fondamentale necessaria per valutare la minaccia terroristica.
Sia la vicenda di al-Qaida che i recenti eventi in Siria e Libia confermano inequivocabilmente che la rete di al-Qaida sia segretamente supportata dai servizi segreti occidentali.
Storia: chi c’è dietro i terroristi ceceni?
Quali sono le origini storiche dei jihadisti ceceni, che ora presumibilmente minacciano i Giochi di Sochi? Chi c’è dietro di loro? Nel 1990, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti dichiararono una guerra segreta contro la Russia. L’obiettivo era promuovere la secessione della Cecenia, una “regione autonoma rinnegata” della Federazione russa, al crocevia delle rotte strategiche di oleodotti e gasdotti. Fu un’operazione d’intelligence. I principali capi dei ribelli ceceni, Shamil Basaev e al-Qatab, furono addestrati e indottrinati nei campi allestiti dalla CIA in Afghanistan e Pakistan. Le due principali formazioni jihadiste cecene, affiliate ad al-Qaida, avrebbero avuto 35000 uomini. Furono supportate dall’intelligence militare pakistana (ISI) per conto della CIA, e il finanziamento in Cecenia proveniva dalle missioni wahhabite dell’Arabia Saudita. L’ISI svolse un ruolo chiave nell’organizzare e addestrare l’esercito ribelle in Cecenia: “(Nel 1994) l’Inter Services Intelligence pakistana organizzò intensivi indottrinamento islamico ed addestramento alla guerriglia per Basaev e i suoi fidati luogotenenti, nella provincia di Khost in Afghanistan, presso il campo di Amir Muawia, creato nei primi anni ’80 da CIA e ISI e diretto dal famoso signore della guerra afghano Gulbuddin Hekmatyar. Nel luglio 1994, dopo la promozione ad Amir Muawia, Basaev fu inviato nel campo Markaz-i-Dawar, in Pakistan, per essere addestrato in avanzate tecniche di guerriglia. In Pakistan, Basaev incontrò i vertici militari e d’intelligence pakistani”. (Levon Sevunts, “Who’s Calling The Shots? Chechen conflict finds Islamic roots in Afghanistan and Pakistan”, The Gazette, Montreal, 26 ottobre, 1999). Dopo l’addestramento e l’indottrinamento, Basaev fu posto al comando dell’assalto contro le truppe federali russe nella prima guerra cecena nel 1995. (Vitalij Romanov e Viktor Jadukha, “Il fronte ceceno passa in Kosovo“, Segodnia, Mosca, 23 febbraio 2000)
La geopolitica delle Olimpiadi invernali di Sochi
Le Olimpiadi di Sochi si svolgono nel punto strategico sul Mar Nero, al crocevia di oleodotti e gasdotti russi. La questione sottaciuta (sia in occidente che dal governo russo) rigaurdo la possibilità di un attentato è: chi c’è dietro i terroristi? Mentre gli Stati Uniti sponsorizzavano i ribelli ceceni sconfitti negli anni ’90 dalle forze russe, varie formazioni legate ad al-Qaida, tra cui il “gruppo militante per l’emirato del Caucaso, Imarat Kavkaz (IK)”, rimasero attive nel Caucaso, nel meridione della Federazione russa (Cecenia, Daghestan, Inguscezia) e Abkhazia. I gruppi russi di al-Qaida così come la rete delle formazioni jihadiste in Medio Oriente, Asia Centrale e Balcani costituiscono le “risorse dell’intelligence” della CIA che potrebbero essere utilizzate per innescare un attacco terroristico per le Olimpiadi di Sochi. Inutile dire che Mosca è pienamente consapevole del fatto che al-Qaida sia uno strumento delle intelligence occidentali. E Mosca è anche consapevole che gli Stati Uniti sostengono segretamente i gruppi terroristici che minacciano la sicurezza dei Giochi Olimpici. Nelle strutture militari e d’intelligence russe ciò è noto, documentato e discusso a porte chiuse. Tuttavia, è anche una “verità proibita”. E’ tabù parlarne in pubblico o sollevarlo a livello diplomatico. Washington sa che Mosca sa: “Io so che tu sai che io so“.
Le questioni fondamentali, che media russi ed occidentali non affrontano per ovvi motivi, sono:
• Chi c’è dietro i terroristi del Caucaso?
• Quali interessi geopolitici cercano gli Stati Uniti e i loro alleati decidendo un attentato terroristico “false flag” prima o durante i Giochi Olimpici di Sochi?
Boston_Chechnyia-640x320Copyright © 2014 Global Research
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/02/07/i-giochi-olimpici-di-sochi-e-la-minaccia-del-terrorismo/
http://www.tgvallesusa.it/?p=5169
A Saint Martin la Port, in questi giorni, si è tenuta la presentazione del nuovo raccordo elettrico previsto per il cantiere Torino-Lione, raccordo che prevede la fornitura di 20 MW (MegaWatt), ovvero l’energia richiesta per il funzionamento della TBM (conosciuta come talpa). La società consortile di distribuzione elettrica Synergie Maurienne, composta dai comuni di Saint Michel de Maurienne, Saint Martin la Port e Orelle, ha stanziato per questa operazione 2,2 milioni di euro di cui 1,4 a carico di L.T.F. Questo investimento è stato necessario per potenziare la fornitura con un nuovo allacciamento atto a coprire il disavanzo energetico. Questo investimento a detta di Fèlix Anselm, responsabile della struttura, verrà ripagato dalla vendita di elettricità al cantiere.
A margine di questa presentazione, il presidente di L.T.F. Hubert de Mesnil ha dichiarato di essere ottimista sull’assegnazione dell’appalto relativo allo scavo dell’ulteriore galleria geognostica di Saint Martin la Port. L’appalto, a suo parere, potrebbe essere assegnato fra due mesi a cui seguirà una fase di approntamento del cantiere. Giova ricordare che questo nuovo tunnel verrà scavato a partire dal fondo dell’attuale discenderia, punto dove dovrà essere montata la TBM. Lo scavo di 9 km, del nuovo tunnel geognostico che, casualmente, si sovrappone perfettamente al tracciato del tunnel di base, potrebbe vedere dunque la sua partenza a fine 2014, inizio 2015.
http://www.tgvallesusa.it/?p=5195
Settimane un poco in letargo quelle appena trascorse in Clarea, con pioggia e neve, orme di animali nel bosco, con nel cantiere fango tra mucchi di terra, spazi ridotti per la circolazione, resa più impegnativa dall’arrivo del nastro trasportatore in costruzione. Il movimento all’interno delle recinzioni è stato quello delle terre, portate nel sito aperto di stoccaggio e poi caricate su camion diretti chissà dove, ma anche visti inerpicarsi verso le grandi pale meccaniche impegnate a sistemare la grande strada che ripida s’infila nel cantiere, cassoni e cassoni in frenetico movimento per caricare e scaricare…
Una pompa idrovora all’imbocco del tunnel pompa fuori l’acqua, preziosa per questa zona e consegnata per altre vie al torrente e poi alla Dora.
Questo mentre altri segni sono comparsi su alcune pietre e piante del bosco a fianco del sentiero che dal torrente giunge alle reti del cantiere: qui è in preparazione un nuovo intervento, si parla dello spostamento di un grande palo dell’alta tensione, quello da cui cadde Luca Abbà, perché troppo in prossimità al lungo nastro trasportatore… un altro pezzo di bosco se ne andrà…
Ma se qualcosa scompare qualcosa di nuovo ora c’è: la casa delle Forze dell’Ordine, in uno dei tre insediamenti realizzati nella parte alta del cantiere, poco sotto la Maddalena…. Ampie finestre, due piani, un comodo parcheggio… ed anche un’area in cui sostare all’esterno, con due comodi tavoli e panche, uguali uguali a quelli dell’ex area archeologica, quelli destinati ai visitatori di quello che era uno dei musei più interessanti di tutto l’arco alpino…
Gabriella Tittonel
7 febbraio 2014
http://www.tgvallesusa.it/?p=5128
SUL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA LA SPADA DI DAMOCLE DI UNA DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE. AVEVA PARLATO DI INFILTRAZIONI MAFIOSE TRA I NO MUOS. DICHIARAZIONI SMENTITE DAL MINISTRO DELL’INTERNO. SUL CASO INTERVIENE MASSIMO ZUCCHETTI CHE ESORTA CROCETTA A CHIEDERE SCUSA: “SAREBBE IMBARAZZANTE CHIAMARE IL MINISTRO, IN DIBATTIMENTO, COME PERSONA INFORMATA DEI FATTI”.
Rosario Crocetta clamorosamente smentito da Angelino Alfano. Il Ministro dell’Interno, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, in occasione della sua audizione dinnanzi alla Commissione Bicamerale Antimafia, ha escluso in maniera categorica (e ufficiale) la presenza di infiltrazioni mafiose nei Movimenti No Muos (e No Tav).
Infiltrazioni di cui aveva ‘vaneggiato’ Crocetta, in seguito alle polemiche che lo hanno investito dopo il famigerato ‘voltafaccia’ sulla questione dell’impianto satellitare che la Marina Usa sta ultimando a Niscemi. Il Presidente della Regione, come ricorderete, prima aveva garantito che mai avrebbe ceduto alle pressioni Usa e romane contro la volontà del suo popolo. Poi, invece, non solo ha revocato lo stop ai lavori, ma anche cominciato ad ‘infamare’ gli attivisti paventando l’ipotesi di infiltrazioni mafiose tra loro. Dichiarazioni per le quali è stato querelato per diffamazione.
La smentita di Alfano arriva come una doccia fredda sul governatore siciliano. Esulta il Movimento No Muos, che chiede le sue dimissioni.
Sul caso interviene anche Massimo Zucchetti, docente del Politecnico di Torino, da sempre in prima fila, nella lotta contro il Muos. Il quale ricorda la querela già presentata dagli attivisti del Coordinamento Regionale e dei Comitati No Muos a ridosso della manifestazione del 9 agosto scorso:
“La nostra querela fatta a suo tempo contro Crocetta per aver sproloquiato di infiltrazioni mafiose dentro il movimento NOMUOS dovrebbe ora avere ulteriore forza, date le dichiarazioni del Ministro dell’Interno. Diciamo che dimettersi magari è una cosa esagerata da chiedere ad un politico, – sottolinea Zucchetti- ma forse chiedere scusa non sarebbe inadeguato. Chiamare Alfano, in dibattimento, come persona informata dei fatti sarebbe cosa, decisamente, “imbarazzante”.
6 febbraio 2014
Gaffe della vice di Kerry: “L’Ue si fotta”
Gli Usa accusano: “Colpa degli 007 russi”
Sul web l’audio della chiamata, imbarazzo nella segreteria di Stato americana
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2014/notizia/usa-vice-di-kerry-l-ue-si-fotta-_2025625.shtml
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=MSxaa-67yGM
vedo ovunque Maria Antonietta Boldrini in ogni trasmissione, lagnandosi per le ingiurie ricevute.
Lei che si è sostanzialmente resa complice nel derubare gli italiani di 7,5 miliardi per darli alle banche e va in giro pure a fare la martire.
La deputata grillina che ha preso le mani nel viso NIENTE.
Deve ringraziare magari.
Democrazia, tolleranza e eguaglianza 2.0