Siria: Il cambio strategico in politica estera dello Stato Palestinese

mangiarsi un pezzo di Siria converrebbe tanto a Israele che così saprebbe dove piazzare i palestinesi e occupare con i coloni sia Gaza che la Cisgiordania, e forse converrebbe anche ai palestinesi che potranno richiedere uno stato proprio. Ai danni della Siria e dei siriani, tra l’altro uno dei popoli più tolleranti ed accoglienti in tutto il mondo.
E’ questo che giustifica questa inversione ad U?
L’inversione a U in materia di politica siriana di Abu Mazen
 
Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
 
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Il governo di Mahmoud Abbas sembra non avere più alcun interesse a schierarsi con i gruppi di opposizione in Siria. Questo probabilmente perché Abbas crede che le sue precedenti politiche nei confronti della crisi siriana hanno causato notevoli inconvenienti a se stesso e ai palestinesi in generale.
 
Il supporto ad Assad significherebbe per Abbas rischiare di perdere la simpatia dell’Occidente e il sostegno finanziario per i palestinesi. In aggiunta a questo, fin dai primi giorni del conflitto siriano i legami di Abbas con il regime di Bashar Al-Assad sono stati a disagio.
 
Il fallimento del governo di Abbas nel dare sostegno pubblico per Al-Assad ha portato a un aumento delle tensioni tra i palestinesi e i siriani. Queste tensioni sono state aggravete dal ‘sostegno pubblico per gli oppositori di Al-Assad che ha portato al licenziamento di alcuni componenti di spicco di Hamas provenienti dalla Siria.
 
Inoltre, la posizione iniziale Abbas’ sul conflitto siriano ha portato alla morte e allo spostamento di un gran numero di palestinesi in territorio siriano. E ‘stato riferito che dall’inizio del conflitto siriano oltre 2.000 palestinesi sono stati uccisi e più di 200.000 sono rimasti sfollati.
 
Tutte queste circostanze hanno portato Abbas a riconsiderare la sua politica nei confronti del conflitto siriano. Come afferma il giornalista arabo-israeliano Khaled Abu Toameh, egli ha sostenuto, che il governo di Abbas abbia tentato di rimuovere gli ostacoli che ha posto nelle sue relazioni con il governo di Al-Assad.
 
Abbas spera che questa mossa faccia sì che il governo di Al-Assad spinga a perdonare l’Autorità Palestinese (PA) per la loro incapacità di fornire un supporto e contribuire così a migliorare la situazione dei palestinesi in Siria. Tale adeguamento politico è stata indicato dal discorso di Abbas’ in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso anno.
 
Nel suo discorso, Abbas si sforzava di astenersi dal condannare il regime di Al-Assad per l’uso di armi chimiche in Siria. Inoltre, ha auspicato una soluzione pacifica e diplomatica, invece di una soluzione armata, per porre fine alla crisi siriana.
 
Anche se il regime siriano sembra essere d’accordo con Abbas’ sul rifiuto di una soluzione armata, Al-Assad è soddisfatto con l’intervento di Abbas’, soprattutto perché Abu Mazen non ha ritenuto il governo di Al-Assad responsabile per l’uso di armi chimiche.
 
Dopo il discorso, è stato riferito che una riunione è stata condotta tra un alto funzionario dell’Olp Abbas Zaki e il governo di Al-Assad. L’agenzia di stampa ufficiale siriana, Sana, citata da Zaki afferma che i palestinesi sono con la Siria di fronte “all’aggressione” in corso. Se questo fosse vero, il governo Abu Mazen ha deciso di fornire il suo sostegno ad Al-Assad contro tutti i gruppi che tentano di rimuoverlo dal potere.
 
Per attuare la sua nuova politica, Abbas ha anche riferito di aver firmato un impegno segreto con il governo siriano in cui si afferma che i combattenti palestinesi si ritireranno dai ranghi dei ribelli-terroristi siriani, deporranno le armi e fermeranno i loro attacchi contro Assad e il suo legittimo governo.
 
Le posizione di Abbas’ nei confronti del governo siriano sembrano anche essere state facilitate da Hamas. In tempi recenti, figure di spicco di Hamas hanno smesso di effettuare i loro attacchi retorici sul governo siriano e hanno dichiarato pubblicamente che non avrebbe più interferito negli affari interni della Siria. Inoltre, Hamas si è staccato dai gruppi di opposizione siriana, soprattutto quelli affiliati ad Al-Qaeda.
 
E ‘importante notare che la riconciliazione tra Assad e Hamas servirebbe come aspirazioni a quest’ultimo per liberarsi del suo stato crescente di isolamento, in particolare dopo la scomparsa dei Fratelli Musulmani in Egitto.
 
E’ improbabile che Assad decida di invertire la sua visione verso la pace con Israele per facilitare Abbas e l’Autorità palestinese. La politica di Abbas nei confronti del conflitto siriano gli fornisce un modo per costruire legami più forti con Hezbollah, Iran e altri movimenti che si oppongono ai negoziati di pace con Israele.
Siria: Il cambio strategico in politica estera dello Stato Palestineseultima modifica: 2014-02-06T22:32:01+01:00da davi-luciano
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