Il Belgio espelle 265 italiani: “Troppo poveri per stare da noi a spese dello stato”

BELGIO – Mentre la Svizzera accoglie tutti in nome della libera circolazione, in Belgio il governo espelle i cittadini dei paesi comunitari che vivono di assistenza sociale.
 
di MS – 4 febbraio 2014
 
Ci sono due Bruxelles. Una e’ quella che predica le frontiere aperte e che pretende che la Svizzera, in nome della libera circolazione e dell’europeismo accolga chiunque, che abbia un lavoro o meno. L’altra invece se ne sbatte altamente dei diktat di.. Bruxelles e comincia a prendere provvedimenti contro l’invasione degli stranieri che vivono esclusivamente a carico dello stato.
 
Le autorita’ belghe hanno infatti consegnato ben 2’712 decreti di espulsione a cittadini della comunita’ europea. Per il governo di Bruxelles questi stranieri rappresentano un onere eccessivo per il sistema sociale. Anche in questo caso, gli europei si dimostrano maestri nell’aggirare le leggi: anziche’ metterli sul primo volo per il paese natio, fanno semplicemente in modo di negare l’accesso a qualsiasi servizio, a partire dalla sanita’ o dall’istruzione.
 
In poche parole, diventano veri e propri desaparecidos, alla faccia della libera circolazione tanto esaltata… Tra questi stranieri che il Belgio non vuole piu’ accogliere, la stragrande maggioranza proviene da Romania e Bulgaria. Ma ci sono anche 265 italiani. Della serie, predicare bene, razzolare un po’ come gli pare…
http://www.mattinonline.ch/il-belgio-espelle-265-italiani-troppo-poveri-per-stare-da-noi-a-spese-dello-stato/

cosa dice la Viviene Reding che cazzia i francesi sui rom, gli svizzeri e inglesi su immigrazione?
Non ha niente da dire la razzista euroburocrate?

ELECTROLUX / LA UE: L’ITALIA SI ARRANGI, NOI NON ”POSSIAMO FARE NULLA” (TRANNE DISTRUGGERE NAZIONI COME LA GRECIA)

e di che ci si deve stupire? La Ue è nata per garantire la libera circolazione delle merci, dei capitali e degli umani (visti come merce, non a caso definiti capitale umano o risorse umane).

Venezia – “Non possiamo accettare un piano aziendale che interviene esclusivamente sul costo del lavoro e la riduzione dei salari e per questo ‘rigettiamo’ il piano aziendale presentato da Electrolux”. E’ ferma la posizione del coordinamento sindacale unitario (Fim Fiom Uil) su Electrolux che si è tenuto oggi a Mestre (Venezia). A parlare è Maurizio Geron di Fim Cisl.

Nella vicenda che riguarda il colosso svedese dell’elettrodomestico c’è in ballo il futuro dei quattro stabilimenti italiani che impiegano oltre 6 mila addetti e solo in Veneto, a Susegana (Treviso) ben 1.641 lavoratori.

“Non possiamo accettare quel piano, non conosciamo le ragioni che stanno alla base dei tagli – ha ribadito Geron – e il 17 febbraio quando ci sarà il nuovo incontro al ministero dello sviluppo economico vogliamo capire cosa intendono mettere sul tavolo, in termini di risorse, le Regioni dove si trovano i quattro stabilimenti. Non intendiamo avviare trattative con pregiudiziali sugli stabilimenti e con tagli occupazionali”, ha concluso il sindacalista.

E anche la Commissione europea entra nella vertenza Electrolux sottolineando che le imprese sono libere di spostare la produzione dove ritengono sia piu’ vantaggioso – ha detto Jonathan Todd, portavoce del commissario Ue agli affari sociali, Lazslo Andor. Il portavoce ha sottolineato che “la Commissione non si oppone in principio ai trasferimenti degli stabilimenti di produzione, visto che le aziende dovrebbero essere libere di scegliere i luoghi di produzione in base ai loro specifici modelli economici e all’evoluzione delle condizioni di mercato”.

La Commissione non ha poteri per bilanciare le differenze tra stati membri in materia di costo del lavoro e tasse, e spetta invece agli stati creare le condizioni per attirare gli investimenti e creare posti di lavoro, ha continuato Todd.

Quindi la Commissione Europea ha diritto di distruggere intere nazioni, come ha fatto in Grecia, pur di aiutare le grandi banche principalmente tedesche coinvolte nelle speculazioni finanziarie che hanno affossato lo Stato ellenico, ma dice di non avere voce in capitolo per la salvaguardia dei posti di lavoro italiani, e se ne lava le mani.

Questa, si chiama in un modo solo: dittatura della grande finanza.

Redazione Milano.
Fonte: www.ilnord.it
3.02.2014

‘HOLLANDE BASHING’ : LE GUARDIAN RIDICULISE HOLLANDE

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TEM - posts - MEDIAS the guardian ridiculise Hollande  (2014 02 03) 1

‘Hollande Bashing’, le sport préféré des journalistes anglais …

Le très sérieux Guardian, quotidien de centre-gauche britannique, a publié en une ce samedi une photographie de François Hollande sur laquelle le président français est peu mis en valeur. Et c’est un euphémisme !

« Même si David Cameron, le premier ministre britannique, a félicité François Hollande pour son initiative du pacte de responsabilité, l’entente entre leur deux pays n’est pas vraiment cordiale. Le déplacement du président français outre-Manche vendredi a montré les différences, nombreuses, entre les deux responsables politiques », commentait le Journal du Dimanche (Paris). Des sujets de désaccord sur lesquels titrent samedi la plupart des quotidiens anglais… sauf le Guardian.

 “NICE LUNCH, MONSIEUR LE PRESIDENT?”

Journal social-démocrate proche du Labour, qu’on pourrait qualifier de centre-gauche, le Guardian a pourtant choisi pour sa une une photographie qui ridiculise le président français.

Le titre qui accompagne la photographie (“Nice lunch, Monsieur le Président?”, littéralement “Bien mangé, Monsieur le Président?”) fait référence au contexte : le chef de l’Etat sortait tout juste d’un déjeuner avec le Premier ministre britannique (que l’on aperçoit en arrière-plan). Il tentait d’échapper à la pluie battante à la sortie d’un pub situé à Oxford. TEM - posts - MEDIAS the guardian ridiculise Hollande  (2014 02 03) 2

LES ANGLAIS ESTIMENT QU’HOLLANDE AURAIT DU DEMISSIONNER

Pourquoi ce choix?

Dans ses pages, le Guardian se désole du fait qu'”on ne puisse plus poser de questions (à François Hollande) sur sa vie privée” (même une simple question sur son repas par exemple). Une référence à la conférence de presse qui a eu lieu vendredi : le président français y avait vertement recadré un journaliste britannique qui lui demandait l’état actuel de sa relation avec Julie Gayet.

Or, pour la presse anglaise, la vie privée des responsables publics est aussi importante que leur action politique. Selon un sondage réalisé vendredi pour le site Internet du Daily Telegraph, 73% des personnes interrogées estimaient même qu’un Premier ministre britannique, dans la même situation que François Hollande, aurait dû démissionner.

« Plus généralement, les journalistes britanniques couvrent presque davantage “l’affaire Gayet-Trierweiler” que leurs homologues français. Et osent tout. Le Sun a ainsi mis en une un cliché de Julie Gayet pris au début des années 90 où elle apparaît seins nus… “Devine qui vient dîner! La Maison-Blanche se demande quelle maîtresse elle va recevoir en tant que First Lady après le scandale sexuel de François Hollande”, écrivait dans son éditorial de une le Daily Mail. Vendredi encore, Valérie Trierweiler était décrite en “nouvelle Diana” dans les pages international du… Guardian, décidément en pointe sur le sujet », écrit encore le JDD.

TEM / avec The Guardian – JDD / 3 février 2014 /

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Colpevoli di difendere la nostra terra, di Alberto Perino – NoTav

http://www.beppegrillo.it/2014/01/colpevoli_di_difendere_la_nostra_terra_di_alberto_perino.html

Cattura

Siamo colpevoli! Colpevoli di difendere la nostra terra e i beni comuni. Chiediamo a tutti un appoggio e una solidarietà concreta.

Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, il 7 gennaio 2014 ha sentenziato: “dichiara tenuti e condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di loro, al pagamento a parte attrice [LTF] di euro 191.966,29 a titolo di risarcimento del danno;” oltre al pagamento sempre a LTF di euro 22.214,11 per spese legali, per un importo totale di euro 214.180,40. La causa civile era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l’11 e il 12 gennaio del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo presentato per la tratta internazionale del TAV Torino – Lyon. Quella notte, all’autoporto, centinaia di manifestanti erano sulla strada di accesso all’area per impedire l’avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai manifestanti, ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne. Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di euro a carico di qualche personaggio del movimento.
LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un diritto di superficie sull’area di proprietà del comune di Susa per una cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500 euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la richiesta di danno. LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed occupazioni temporanee. Dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati soltanto 5: un colossale bluff per dire all’U.E. che i lavori erano iniziati..
Gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento. Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta.
Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia, chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni.
Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili. Anche utilizzando questi sporchi mezzi non riusciranno a fermare la resistenza del popolo no tav.

Aiutateci a resistere, grazie.
I contributi devono essere versati esclusivamente sul
Conto Corrente postale per le spese legali NO TAV n.1004906838
IBAN: IT22L0760101000001004906838
intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.” 

Alberto Perino

Diplomazia dei privilegi, privilegi della diplomazia

E’ da tempo che mi chiedo: a che cosa servono le Ambasciate nell’era della comunicazione? I Capi di Stato quando devono parlarsi si telefonano o si incontrano direttamente, quando Sarkozy ha dato ordine a Berlusconi di bombardare il suo amico Gheddafi, ha preso l’aereo ed ed andato a dirglielo direttamente……

Gli ambasciatori italiani guadagnano, al netto di tasse, quasi due volte e mezzo i loro colleghi tedeschi. Ma alla Farnesina nessuno sembra preoccuparsi di questa sproporzione. E la rete diplomatica italiana non è nota per la sua efficienza.

La tabella seguente riporta le remunerazioni  mensili nette da tasse degli ambasciatori italiani (colonna 4) e tedeschi (colonna 5) in ciascuna delle capitali dei tre paesi più ricchi di ogni continente, più i rappresentanti all’Onu di Ginevra e New York. Sono remunerazioni teoriche, che assumono un ambasciatore senza moglie e senza figli.

GLI AMBASCIATORI ITALIANI GUADAGNANO (NETTO DA TASSE)  DUE VOLTE E MEZZO QUELLI TEDESCHI

I dati italiani mi sono stati forniti direttamente da funzionari del Ministero degli Esteri(1),  quelli tedeschi sono basati su fonti ufficiali scaricate da internet.  In media, le remunerazioni nette italiane sono  due volte e mezzo quelle tedesche (colonna 6). In Europa e in America del Nord sono quasi tre volte.http://www.lavoce.info/wp-content/uploads/2014/02/Schermata-2014-02-04-alle-14.49.43.png

1: “A”: Ambasciatore; “MP”: Ministro Plenipotenziario; “C”:  Consigliere
2: “ISE”: “Indennità di Servizio all’Estero”

In entrambi i paesi, la remunerazione totale di un ambasciatore si compone di uno stipendio metropolitano e di una indennità di servizio all’estero (“Ise” in Italia). Quest’ ultima varia  secondo il costo della vita e la pericolosità della sede. (2)

Sia gli ambasciatori tedeschi sia quelli italiani hanno ovviamente diritto all’abitazione. A proposito di abitazione,  Wall Street Italia riferisce che il  rappresentante italiano alle Nazioni Unite di Ginevra, che già percepisce uno stipendio netto pari a quasi due volte e mezzo il suo collega tedesco, risiede in una villa a con 12 bagni da 22 mila euro di affitto al mese.

Gli ambasciatri italiani hanno  diritto anche a un’ indennità per le spese di rappresentanza (non riportata in tabella, perché sottoposta a rendicontazione), che varia da 4 mila euro mensili a Pretoria a 22 mila euro a Tokyo.  Essa può venire usata, tra l’ altro,  per il leasing e la benzina della macchina di servizio, per  viaggi di rappresentanza,  per  domestici, per ricevimenti, etc.. Nel caso degli ambasciatori tedeschi  le spese di rappresentanza sono a carico della sede.(3)

VISTO DALLA FARNESINA È UN ALTRO MONDO

Nella primavera del 2012, una commissione incaricata di fare proposte per la razionalizzazione della spesa del Ministero degli Esteri in vista della spending review del governo Monti, così scriveva: “Va ricordato che il bilancio del MAE è composto per l’83,3 per cento da voci non rimodulabili (retribuzioni del personale) oppure  rimodulabili solo parzialmente e comunque previa modifica di norme legislative (contributi obbligatori e Ise)[…]. L’obiettivo che la Commissione si è posto non è quello di creare ulteriore risparmio netto, dal momento che le risorse della Farnesina, anche sulla base dei citati confronti internazionali, non paiono ulteriormente comprimibili se non a prezzo di un drastico ridimensionamento della proiezione internazionale del Paese“. È  proprio così ovvio?

 Ringrazio numerosi funzionari e dirigenti della Farnesina per la loro collaborazione, e due persone che preferiscono rimanere anonime.

(1) Mentre i funzionari con cui ho parlato sono stati gentilissimi e disponibilissimi, non si può evitare di notare come il  sito del Ministero degli Esteri sia assolutamente oscuro per quanto riguarda i compensi del personale diplomatico fuori sede. Con i dati pubblicati sul sito non vi è alcun modo di ricostruire i compensi dei diplomatici all’ estero, neanche approssimativamente.

(2) La metodologia per calcolare la remunerazione degli ambasciatori  tedeschi è la seguente

1 – scarica il file epl05.pdf all’ indirizzo http://www.bundesfinanzministerium.de/bundeshaushalt2012/pdf/2011/epl05.pdf
2 – a pp. 96 e 97 sono elencate tutte le ambasciate e consolati, con ila qualifica del capo missione: può essere B9 (la più alta), B6, B3 o A15
3 – al sito http://oeffentlicher-dienst.info/beamte/bund/ inserendo “b9” o “B6” o “B3” appare la remunerazione metropolitana lorda e netta di un ambasciatore appartenente alle categorie predette
4 – a questo indirizzo scarica il file In­for­ma­tio­nen zur neu­en Aus­lands­be­sol­dung
5 – le ultime 5 pagine di questo documento riportano la “zona” (“stufe”) di ogni città estera.
6 – alla Tabella 1 di questo documento, vai alla colonna corrispondente alla remunerazione  lorda dell’ ambasciatore, trovata al passaggio 3, e alla riga corrispondente alla zona trovata nel passaggio 5.
7. Moltiplica il numero così trovato per 1.025. Questa è l’ indennità di servizio all’ estero.
8. La remunerazione totale è la somma della remunerazione metropolitana netta trovata al passaggio 3 e della indennità di servizio all’ estero trovata nel passaggio 7.

La metodologia per calcolare l’  ISE italiana è approssimativamente la seguente:
1 – prendi l’ indennità di base di 1888 euro;
2 – moltiplica l’  indennità di base  per   il  “coefficiente di sede” (Si noti che il coefficiente di sede per gli ambasciatori è diverso da quello che si trova su alcun siti web)
3 – somma le cifre trovate nei due passaggi precedenti
4 – moltiplica la somma così trovata la  MRD (la “Maggiorazione di Rischio e Disagio”).
5 – sottrai le tasse e i contributi vari (solo  il 50 percento dell’indennità di base di 1888 euro è tassabile).
6 – a questo va aggiunto lo stipendio netto  metropolitano.

Non tutti i parametri per seguire questi passaggi sono disponibili su internet, per quanto mi risulta. Ho ottenuto i dati sull’Ise netta e sugli stipendi metropolitani netti direttamente dal Ministero degli Esteri, che ringrazio.

Lo stipendio netto metropolitano dipende dalla qualifica dell’ Ambasciatore: “Ambasciatore”, “Ministro Plenipotenziario”, o “Primo Consigliere”. C’è una piccola alea di incertezza sullo stipendio effettivamente percepito, a causa del fenomeno delle “promozioni bianche”:   un ministro plenipotenziario promosso ambasciatore  potrebbe conservare lo stipendio di ministro plenipotenziario. Questa incertezza non è risolvibile.

(3) Alla presa di servizio un  ambasciatore italiano percepisce anche un’ indennità di sistemazione pari a circa una volta e mezzo l’ Ise mensile (Art. 176 del DPR 5 gennaio 1967, No. 18);  al ritorno dal servizio ha diritto a una indennità di richiamo dal servizio pari anch’essa a  una volta e mezzo  l’ Ise mensile (Art. 199 del DPR 5 gennaio 1967, No. 18, così sostituito dal dl 31 agosto 2013, No. 101). Alla presa di servizio ha  inoltre diritto a un contributo per le spese di trasporto delle proprie “masserizie” pari al 50 percento dell’ indennità di sistemazione  se la sede dista meno di 1500 km da Roma; 75 percento se tra 1500 e 3500 km; e 100 percento se oltre i 3500 km. Al ritorno dal servizio ha diritto a un altro  contributo per le spese di trasporto  pari alle stesse percentuali dell’indennità di richiamo dal servizio ( Art. 175 del DPR 5 gennaio 1967, No. 18).

http://www.lavoce.info/diplomazia-dei-privilegi-privilegi-della-diplomazia/

Bankitalia: ecco come ci hanno fregato 7,5 miliardi. Risposta all’Unità martedì, febbraio 4, 2014

bdi
di Marco Scurria*
 
Aldilà della scontata faziosità propria di un giornale di partito, l’articolo dell’Unità a firma Angelo De Mattia contiene una serie di grossolani errori ed evidenti contraddizioni in termine. Il titolo, “La Banca d’Italia rimane un’Istituzione Pubblica”, vuole assicurare tutti gli elettori piddini che hanno mal digerito la privatizzazione della Banca Centrale italiana, criticata puntualmente dal Senatore PD Walter Tocci nel suo blog con un post che contraddice e smonta l’articolo dell’Unità. Ma proviamo ad entrare nel merito di alcune questioni.
 
Si liquida la questione sulla proprietà dell’Istituto di via Nazionale richiamandosi alla dicitura “Istituto di diritto pubblico” per dire che questa è un’Istituzione Pubblica come la Camera dei Deputati, come l’INPS, come il Comune di Roma ecc.., ma in realtà, così come è riconosciuto dal nostro ordinamento giuridico, è a tutti gli effetti una società privata investita di una pubblica funzione: esercita il servizio di tesoreria per lo Stato, si occupa (oggi di concerto con le politiche della BCE) dell’emissione della carta-moneta, è autorità di vigilanza sugli istituti di credito italiani, si occupa di piazzare sul mercato attraverso intermediari da lei riconosciuti e autorizzati i titoli di Stato, ovvero le cambiali sottoscritte dal Ministero del Tesoro per ottenere moneta in prestito. E’ chiaro ed evidente che queste siano funzioni “pubbliche”, ovvero riguardanti l’intera collettività, ed è per queste funzioni speciali che nel 1936 Mussolini emanò la legge bancaria che riconosceva a Bankitalia il rango di “Istituto di diritto pubblico”, anche perché il Duce con la stessa legge aveva nazionalizzato tutte le banche azioniste. Come ricorda il buon Walter Tocci, solo nel ’93 con le privatizzazioni operate da Giuliano Amato e Mario Draghi (che all’epoca di tangentopoli era direttore del Ministero del Tesoro) le banche furono cedute ai privati e con loro la “nostra” Banca Centrale. Con il decreto Letta-Alfano-Saccomanni si è invece voluto cancellare la legge 262/2005 voluta da Tremonti e Berlusconi che voleva, udite bene le parole dell’Unità, “statalizzare” Bankitalia. A casa mia, caro Angelo De Mattia, statalizzare significa rendere qualcosa di proprietà dei cittadini, ovvero rendere pubblico qualcosa che evidentemente non lo è.
 
Ma andiamo alla spinosa questione dei 7,5 Miliardi che secondo il giornalista de L’Unità non rappresentano un regalo alle banche azioniste. Immaginate se il Governo emanasse un decreto urgente per stabilire che il valore della vostra casa non sia di 200.000 € ma di 8 MILIARDI di Euro. In forza di legge voi vi trovereste con un patrimonio che prima non avevate. Il Governo ha poi stabilito che gli azionisti possano detenere al massimo il 5% delle quote, inducendo chi ha più del 5% a vendere le quote in eccesso: Intesa San Paolo, Unicredit, Assicurazioni Generali e altri potranno piazzare sul mercato le quote iper-rivalutate dal Governo. Incasseranno molti, molti soldi che prima non avevano. Grazie alla legge sciagurata, gli azionisti hanno fatto festa ed hanno immediatamente iscritto nel loro bilancio dei valori monetari che prima nemmeno esistevano: Letta, Alfano e Saccomanni hanno di fatto creato moneta e l’hanno messa nelle tasche degli anonimi proprietari delle banche. Non a caso questa manovra ha mandato su tutte le furie la Bundesbank.
 
E il bello è che quei soldi, se fosse stata attuata l’odiata legge 262/2005 sarebbero
 
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dovuti andare nelle tasche dello Stato, ovvero dei cittadini. La cosa ignobile è che si è giustificata quest’operazione ai nostri danni con il contentino-ricatto dell’IMU, la cui copertura deriva dalla tassazione sulla rivalutazione delle quote: anziché prenderci quello che ci aspettava ci siamo dovuti accontentare delle briciole.
 
Credo che il giornalista di partito debba rivedere il suo concetto di “pubblico”, così come tutto il PD, perché da qualche tempo hanno scambiato le banche con lo Stato e lo Stato con le banche. Con buona pace di Marx.
 
* EuroParlamentare di Fratelli d’Italia
 

Cinque stelle. La lingua dei talebani

non trova sessista lo schiaffo dato da quello di scelta civica alla deputata grillina.

Difesa delle donne o difesa DELLE BANCHE?
In perfetto stile eguaglianza 2.0.
Un articolo di cui metto il link per lo schifo che fa solo a riportarlo. Per chi ha stomaco è un utile strumento per comprendere cosa la sinistra intenda per libertà di espressione, tolleranza e rispetto delle “diversità”.

Cinque stelle. La lingua dei talebani

La Boldrini chi?

Scritto da Uriel Fanelli
 
E’ assolutamente comprensibile la mole di email che ho ricevuto riguardo alla Boldrini, vista la polemica. Onestamente non credevo che avesse fatto la macchietta in questo modo , sembra quasi Eddie Murphy che dice “e’ perche’ sono negro, vero?”. Tuttavia, devo dire che l’insipienza di questa donnina stia raggiungendo dei livelli epici, estremamente dannosi. Dunque, cosa penso della Boldrini?
 
Per prima cosa, no cercato in giro quel che si sa di lei. Ci sono le foto di lei con un bambino nero. Ok, le ho anche di Hitler , con la bambina nera. Non significa nulla, oggi una foto col bambino negro non si nega a nessuno.
Detto questo, ha lavorato per l’ente piu’ corrotto del mondo, cioe’ ONU, un mondo di privilegi, sprechi, esenzioni fiscali e (francamente) nessuna utilita’ per il genere umano. L’ ONU esiste perche’ tutte le nazioni hanno paura che se ne uscissero si potrebbe trasformare in un’alleanza contro di loro. Contemporaneamente, l’ ONU sa che se iniziasse ad interferire davvero  con l’esistenza delle nazioni, le nazioni lo lascierebbero. E’ essenzialmente un baraccone politico senza senso, costosissimo, corrotto, inutile.
Insomma, gia’ di mio non riesco a trovare nulla di positivo nel suo CV. Non e’ una figura di spicco, ma neanche una figura media del mondo politico. Se anche si capisce DOVE ha lavorato non si capisce COSA abbia FATTO, e questo lascia supporre che abbia fatto assai poco.Si, e’ vero, ha lavorato qui li e’ la: ma che diavolo ha fatto? Ha introdotto novita’? Ha preso decisioni difficili o importanti? Ha conseguito qualche risultato? Achievements?
Ho cercato allora le sue dichiarazioni come “politico” . Saro’ molto sincero, ma la sua mania di parlare a nome di tutte le donne offende le donne. La donna media e’ di gran lunga migliore di lei. Vedo cose dette da donne “medie” che sono di gran lunga intelligenti, fondate e significative.
Non sono riuscito a trovare frasi intelligenti o cose intelligenti scritte dalla Boldrini. In tutta onesta’, credo che la sua pretesa di identificarsi con “le donne italiane”, dicendo che “se qualcuno offende me offende tutte le donne” sia piu’ che altro un tentativo di apparire piu’ intelligente di quello che e’.
Un esempio di immensta stupidita’, che fa di lei una di quelle macchiette degne di Der Stürmer  tanto e’ stupidamente e negativamente stereotipata, e’ l’uscita per cui chi aveva commentato un post di Grillo era un “potenziale stupratore”. Ora, chi glielo ha detto? Lombroso? Come fa a dire che uno sia uno stupratore senza prove? Che diavolo e’ un “potenziale” stupratore?
La verita’ e’ che un uomo dovesse aver paura di essere accusato ingiustamente per uno stupro non commesso, la Boldrini avrebbe esattamente la faccia delle sue paure. Non so con quale coraggio un uomo possa ancora entrare in ascensore con lei, ben sapendo che qualsiasi cosa non vada bene alla principessa, dal dopobarba alla marca di scarpe, diventera’ occasione per un’accusa di stupro.
Stupro, stupro, stupro, violenza e donne. Queste sono le uniche tre parole che la Boldrini sembra capace di pronunciare sotto stress. La immaginiamo facilmente a  passare gli esami universitari denunciando per molestie qualsiasi professore facesse domande troppo difficili, dimostrando cosi’ un intento persecutorio verso le allieve donne, cosa che faceva di lui, tanto per cambiare, uno stupratore.
Da questo punto di vista, la Boldrini e’ una di quelle che non vorreste avere nel vostro ufficio perche’ uno screensaver di farfalle sui fiori sarebbe considerato una chiara allusione sessuale, di quelle che state dentro la stessa stanza solo a porta aperte perche’ volete dei testimoni, di quelle che se e’ da sola in ascensore decidete di fare un pochino di moto e prendete le scale.(1) Qualsiasi cosa, un appiglio qualsiasi, sara’ da lei considerato un esempio di violenza contro le donne, contro tutte le donne, e quindi uno stupro.
Come finisce la storia lo sappiamo: “al lupo, al lupo!”, e poi….
Ma la stronzata dannosa l’ha fatta usando la cosiddetta “tagliola” contro l’opposizione di M5S. A parte che e’ dubbio che la possa usare lei in quella camera, il problema vero e’ che ha creato un precedente nel quale una legge considerata vergognosa , che riceve una dura opposizione, viene firmata togliendo la parola ad un intero partito.
Ora , se ricordate l’era di Berlusconi, e ricordate l’opposizione alle sue leggi, e ricordate che la sinistra e’ all’opposizione MOLTO piu’ della destra in un paese come l’italia, scoprite che la “geniale” Boldrini ha appena definito il modo in cui il suo partito di riferimento sara’ zittito quando in futuro cerchera’ di fare opposizione.
Voglio vederli, alla prossima legislatura, a fermare una qualche “legge vergogna” , se come sembra sara’ la destra a vincere, e il presidente della camera usera’ la tagliola per zittire l’opposizione.
Questa e’ la misura della stupidita’ politica secondo me: il fatto di seminare la propria futura disfatta con tale precisione , sacrificando l’intero futuro per una breve vittoria su un singolo punto, e’ la stessa unita’ di misura della stupidita’ politica.
Messora, che non e’ una volpe del blogging, ha risposto alla Boldrini di non aver paura, perche’ lo stupro non e’ il suo caso. Il punto non e’ che Messora abbia detto una cosa stupida o sessista. Il punto e’ che ha detto il vero: la Boldrini, come tutte le personalita’ politiche, vive sotto scorta. Vive in un quartiere esclusivo, monitorato dalla polizia, con una scorta, e continuamente circondata da lacche’ e portaborse.
Lei non e’ una donna qualunque, che puo’ aver paura di uno stupro: a lei NON puo’ succedere, perche’ tra i privilegi di cui gode vi e’ anche una sicurezza sconosciuta alle altre donne italiane. In questo senso, chi offende lei NON offende tutte le donne italiane, dal momento che le donne italiane vivono in una condizione di insicurezza che lei non conosce. Messora, senza probabilmente volerlo, ha messo il dito nella piaga: A LEI, NON PUO’ SUCCEDERE.
In definitiva, offendere la Boldrini dandole della pompinara non e’ appropriato, perche’ e’ il tipo di persona che ricalca di piu’ la Pompadour, che nella leggenda rispose al popolo di usare le brioches al posto del pane. Appare sconnessa completamente dalla vita del mondo intero: una delle persone fisicamente piu’ protette del paese non puo’ certo aver paura dello stupro o esserne ossessionata, non ha alcun senso inventare uno strumento per zittire l’opposizione quando si viene dal un partito che passa gran parte del tempo all’opposizione , tutto in lei sa di persona che NON pensa a quel che fa prima di farlo.
Per non parlare delle palesi incoerenze: una che si mette a strillare alla violenza e allo stupro ad ogni pretesto, non puo’ vedere una collega che viene presa a schiaffi in pieno parlamento. Se i grillini fossero un pelo piu’ incazzati, una denuncia per aggressione e percosse all’onorevole andrebbe fatta immediatamente: oltre ad essere una violenza su una donna – o le grilline sono meno donne delle altre? – in ogni caso prendere a schiaffi una tizia e’ prima di tutto UN REATO.
Stupisce un attimo vedere le deputate del PD denunciare un tizio per averle insultate a parole, e non vedere alcuna querela per una tizia presa a schiaffi con tanto di fotografia. (2) Prendere a schiaffi una persona e’ un tantino piu’ grave, come reato, di insultarla a parole. Ma di fronte alla violenza, alcune donne sono piu’ donne di altre, e le sole donne sono quelle di sinistra. Dopo l’esclusiva della democrazia, anche quella della “donnita’”
Onestamente, siamo nell’insieme delle donnette scialbe. Ho girato per  il suo pamphlet su Wikipedia, e ci ho trovato la storia di una ragazzina ricca che ottiene facilmente quello che vuole. Il lavoro di costruzione della pagina di wikipedia, che e’ professionale, si spinge all’eccesso di zelo, anche un pelo sul ridicolo quando aggiungono le onoreficenze. Ok, immagino che il premio “PrimaDonna 2008” non sia un pelino sessista e che “primadonna” indichi una donna che puo’ essere divisa solo per 1 e per se’ stessa: altrimenti, mi sembra che lo zelo antisessista della Boldrini sia piuttosto facile da comprare. A quando il premio Pompadour 2015?
il lavoro di mettere in evidenza i premi e gli endorsement puo’ essere molto preciso, ma si dovrebbero evitare come “la mia mamma dice che sono una brava ragazz” e cose come “premio Palla Avvelenata Condominiale Via Saffi 2”  , che sembra di leggere il Carlino e non e’ che migliori le cose.
Tutto sembra fatto per prendere una signora nessuno e trasformarla in una carica istituzionale. Il problema sta nel fatto che anche come carica istituzionale non sembra essere qualcuno: a parte il fatto che l’ Italia ha avuto presidenti della camera piu’ impaziali e meno apertamente schierati, qui siamo ad una militanza evidente ed ad un inutile sfoggio di  quello snobismo da potere che colpisce solo chi nella vita ha sempre fatto cio’ che altri, meno abbienti, non potevano permettersi.
 
Onestamente, sulla Boldrini c’e’ poco da dire, eccetto il fatto che c’e’ TROPPO POCO da dire per farne una carica istituzionale: se basta cosi’ poco per fare un presidente della camera, allora metteteci Gordon Ramsey, almeno cucinera’ bene senza lamentarsi tutto il giorno del maschilismo di chi lo vuole in cucina.
Cito Gordon Ramsey perche’ per via di un’insana passione di mia figlia, avevamo appena visto masterchef e dopo mi sono messo a scrivere della Bolrdini. Cosi’ ho guardato alcuni video ove appare, e appena ha preso a parlare  mi e’ venuto da pensare: anche qui Rachida? (3)
Davvero basta questo per occupare quella poltrona? Allora mettetela in palio come invention test di MAsterchef, o come premio di Wetten, Dass(4) , e magari dopo Bauer Sucht Frau(5) fate anche Parlamento Sucht Frau.Se questo e’ il livello medio, Drive In sembra il senato di Roma.
Questo e’ il punto della Boldrini. Messora dice che non e’ stuprabile, ed ha ragione in quanto e’ tra le persone fisicamente piu’ protette del paese, ma essa non gode solo di questa proprieta’: e’ anche difficile da attaccare, per la semplice ragione che c’e’ troppo poco da attaccare, e questo viene dal fatto che c’e’ troppo poco in generale.
 
Non so quanto durera’ questa legislatura, ma credo che dopo cinque minuti dalla sua fine, anche i piu’ grandi giornalisti italiani, quelli col database dei nomi in testa, si lascieranno scappare un “Boldrini chi?”.
Quella che non aveva nulla di speciale? Quella che si lamentava di continuo per la condizione della donna, pur avendo un CV che mostra come lei, quale donna, non conosca direttamente nessuno dei problemi di cui lagna? Il suo CV e’ tutto un “ma perche’?”:
Perche’ e’ li?
Onestamente se fossi una donna italiana, mi sentirei irritata nel vedermi paragonata a cosi’ poco.
Ed e’ questo il punto: attaccare la Boldrini e’ inutile, come mandare l’esercito a catturare una zanzara: e’ davvero troppo poco.
Se fossi nei grillini, personalmente non ci perderei troppo tempo.
La Boldrini e’ davvero “troppo poco”.
 
Uriel
 
(1) Ho conosciuto una che aveva usato un espediente simile per far fuori un collega. Stava in un ufficio con altre donne perche’ nessun uomo voleva passare del tempo da solo in una stanza con lei senza testimoni, non riusciva a fare una riunione con meno due tre persone, le sue telefonate venivano rifiutate da tutti gli uomini e faceva solo conference call con tre persone o piu’  perche’ altrimenti le rifiutavano le chiamate. In diversi posti la paura di essere denunciati da una cosi’ ha letteralmente cambiato le relazioni tra colleghi.
(2) Non che un magistrato possa venire condannato da un collega, si intende.
(3) Quando penso che quella gente puo’ avere QUATTRO mogli come Rachida a casa , capisco come mai trovino cosi’ attraente lasciare tutto e partire per la Jihad. Credo che combattere corpo a corpo coi navy seals debba apparire loro come una specie di ricreazione.
(4) La versione tedesca di “Scommettiamo Che”? Da quando il vero leggendario conduttore si e’ dimesso, un pelo piu’ trash per attirare l’attenzione. L’acme del nazionalpopolare tedesco, roba cosi’ “per famiglie” che Pippo Baudo sembra Marilyn Manson.
(5) Il contadino cerca moglie. In tutte le salse, etero/lesbo/gay/trans. Cosi’ trash che hanno dovuto mettere i sottotitoli. In tedesco.  Non e’ trash, e’oltre. E’ una categoria a se’. Siamo a livelli antropologici  tipo questo: https://www.google.com/search?q=bauer+sucht+frau&safe=off&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=gKnvUo79NsbZsgafvICABg&ved=0CAsQ_AUoAw&biw=1280&bih=911

Svuotacarceri: usciranno assassini, mafiosi e stupratori! #noindulto

dedicato alla Boldrini che parla di stupratori in libertà accusando i 5stelle
Boldrini: «Gli insulti sul blog di Grillo? Sono quasi potenziali stupratori»
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Si discute oggi alla Camera il decreto svuota carceri, che approda a Montecitorio dopo l’applicazione della ghigliottina in commissione Giustizia. Lì è stato impedito alle opposizioni di esercitare il proprio ruolo. Nella stessa occasione il capogruppo pd Walter Verini ha dato la propria solidarietà al picchiatore Dambruoso. I portavoce 5 stelle hanno scritto questa lettera al comandante della polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza, ai vertici delle procure, ai presidenti di tribunali e di corti d’appello, nonché all’Anm:
“La giustizia è morta. Oggi alla Camera si celebrerà il suo funerale. Causa della morte è l’ennesimo decreto. Lo chiamano “svuotacarceri” e dietro l’intenzione nobile c’è la solita truffa semantica e l’incapacità dei partiti di risolvere i problemi.
Gli effetti di questo “svuotacarceri” si vedono già. Ogni settimana ci sono 200 detenuti in meno nelle celle. Per perseguire l’obiettivo di “svuotare le carceri”, si produce un vero e proprio indulto che ha già fatto uscire mafiosi, stupratori, assassini, e ne farà uscire molti altri. Uno che senz’altro trarrà beneficio sarà Totò Cuffaro, l’ex governatore della Sicilia ora in carcere grazie a uno sconto di pena di oltre un anno. E’ già uscito un boss imporante, tale Nicola Ribisi, pezzo grosso della mafia di Agrigento.
Chi risponderà di tutto ciò? Chi avrà il coraggio di assumersi la responsabilità di raccogliere l’appello di Franco Roberti, il capo nazionale antimafia, che ha denunciato che siamo di fronte a qualcosa di peggio di un indulto mascherato? Fate sentire la vostra voce, perché questo decreto ha già causato troppi danni e deve decadere.” M5S Commissione Giustizia Camera e Senato – Leggi la lettera completa
 
PS: Il governo ha messo la fiducia anche sul decreto svuota carceri

Gian Luca Brambilla: l’imprenditore di Piazzapulita indagato per evasione fiscale

http://www.giornalettismo.com/archives/1337671/gian-luca-brambilla-e-lendorsement-pro-renzi-a-piazzapulita/

di   – 04/02/2014 –

Su La7 nuovo intervento del brianzolo che voleva esportare gli anziani. Tante le reazioni su Twitter

Gian Luca Brambilla: l'imprenditore di Piazzapulita indagato per evasione fiscale
Il popolo di Twitter ancora una volta sembra non gradire gli interventi aPiazzapulita di Gian Luca Brambilla, l’imprenditore brianzolo già più volte ospite della trasmissione di Corrado Formigli, che, seduto tra noti politici e opinionisti, fornisce diverse ricette per l’uscita dalla crisi, come quella dell’‘esportazione’ degli anziani. Nel corso della puntata di ieri nelle discussioni dei telespettatori in rete sono spuntati nuovamente messaggi assai critici, e spesso ironici, circa la partecipazione al programma del vicepresidente di Confcommercio per Monza e Brianza. Qualcuno ha ricordato l’indagine a suo carico per presunti reati fiscali e appropriazione indebita, in qualità di amministratore della società di consulenza aziendale Agisco Srl (secondo gli inquirenti della Procura si sarebbe appropriato di circa 500mila grazie a fatture false o accordi di collaborazione fittizi). Altri, più semplicemente, si sono mostrati scettici circa le argomentazioni esposte in materia di politica economica.

 

gian luca brambilla piazzapulita 1

 

IL CASO GIUDIZIARIO – L’iscrizione nel registro degli indagati risale allo scorso settembre. Secondo le accuse formulate dai magistrati Brambilla, che copre l’incarico di vicepresidente dell’Unione commercianti di Monza, avrebbe indebitamente prelevato soldi dalle casse della società Autotrasporti Perotti, attraverso l’utilizzo di contratti di collaborazioni fittizi per svariate centinaia di migliaia di euro in accordo con altre due persone, l’amministratore della Perotti e l’amministratore dei un’altra società, la Givi Trans. Brambilla si è difesodalle accuse dicendosi sicuro del successo in tribunale: «Per la Autotrasporti Perotti ho veramente lavorato per 3 anni. La eAgisco è una società che aiuta le aziende a ristrutturare i loro costi e tra i nostri clienti ci sono anche aziende di rilievo come Banca Intesa e Star. La Autotrasporti Perotti aveva problemi di gestione dopo la morte del padre dei tre fratelli, diventati tutti amministratori della società e da allora in dissidio tra loro. Sono andato in azienda per salvarla, ho recuperato milioni di euro con il rifinanziamento dei mutui e altre operazioni societarie». E ancora, pochi giorni fa: «A fine mese si deciderà sul rinvio a giudizio o sul proscioglimento. Ho presentato una memoria difensiva di 200 pagine. Sono sicuro che da lì si capisca la verità».

«IMBARAZZANTE» – «Brambilla è la tipica rappresentazione del giornalismo italiano. Basta che urli per fare audience contenuto zero», ha scritto un utente. «Posso sapere per quali meriti parla questo Brambilla?», ha chiesto qualche altro. E ancora, su Twitter: «Nell’italico panorama di zucche vuote da talkshow un quaquaraqua come Brambilla mancava proprio».