Ciao mamma, ciao papà, sono alla Camera dei Deputati, a Roma. Vorrei raccontarvi quello che è accaduto in questi due giorni.

 Mamma, papà: siamo in dittatura, ogni regola, ogni articolo è stato violato, stracciato. Mi verrebbe da dirvi “non preoccupatevi” come ho sempre fatto, perché realmente non c’era molto da preoccuparsi ed invece questa volta non è così. Preoccupatevi, perché hanno picchiato una mamma e potrebbero farlo con chiuque. Ieri sera, stavamo tentanto di fermare -discutendo in aula e rispettando il regolamento- l’ ennesimo decreto legge incostituzionale che regalava 7,5 MILIARDI alle banche private. La Presidente della Camera, Boldrini, ha compiuto un gesto mai avvenuto prima. Nessun presidente della Camera lo aveva mai fatto nella storia della Repubblica Italiana. Ha bloccato tutti gli interventi in corso con un qualcosa che non è scritto da nessuna parte, non è previsto ne nel regolamento della Camera ne nella Costituzione: la “tagliola”. Noi avevamo depositato un testo che, se votato dall’ aula e approvato, avrebbe permesso al Paese in pochissime ore/giorni di avere una legge che evitasse definitivamente il pagamento dell’ IMU, la famosa tassa sulla casa. Farlo richiedeva pochi minuti, ed invece la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha ignorato la nostra richiesta, come se noi e il regolamento sventolato non esistessimo più. In pochi secondi ha fatto votare il decreto, mentre giù un deputato, il Questore Stefano Dambruoso, dava uno schiaffo e poi una spinta ad una donna e mamma, sfortunatamente grillina, Loredana Lupo. Durante tutto ciò, la Presidente Boldrini ha chiuso la seduta, è scappata e le telecamere sono state allontanate. Per fortuna una telecamera è riuscita a far vedere in tv lo schiaffo rivolto dal questore alla nostra collega Lupo, ma neanche questo è bastato perché questa persona venisse allontanata dall’aula e dal Parlamento. E non è servito neanche affinché la Presidente della Camera ne chiedesse l’ interdizione dal suo ruolo e poi, quindi, le dimissioni. Mamma l’ indomani ci siamo sentiti dire dal PD (partito che si definisce democratico a parole), che la colpa è di Loredana Lupo perché si è alzata anziché stare seduta. Addirittura alcuni giornalisti hanno sostenuto che Dambruoso ha fatto bene a dare quello schiaffo. Abbiamo denunciato tutto. Passata la notte questa mattina alle 8 le sale delle commissioni erano chiuse a chiave. Mai accaduto. Un nostro collega, che di mattina preso era entrato nella stanza della commissione giustizia, è stato chiuso dentro (lo so, è paradossale, ma tant’è). Alle 10:30 altra dimostrazione di dittatura: dopo aver violato 3 articoli del regolamento della Camera (25.2 – 77.3 – 86.6) e senza aver ricevuto nessuna risposta nel merito della nostra denuncia, il presidente della commissione affari costituzionali, Sisto, ha aperto la votazione in due secondi netti. Senza possibilità di discutere e al di fuori di ogni regola democratica si sono assicurati il mandato per poter portare in aula, quello stesso giorno, la legge elettorale fatta da due condannati. Il Presidente Sisto e nessun altro ha contato i voti, nessuno ha verificato se c’era il numero legale e quando ho chiesto ufficialmente il conteggio dei voti (art. 53.3), Sisto è scappato. Abbiamo gridato il nostro sgomento, qualcuno di noi ha pianto per la disperazione, per la prepotenza. I giornali e la tv parlano di guerriglia 5 stelle, dicono che siamo violenti, che non vogliamo dialogare. Cara mamma, caro papà, preoccupatevi quando sentirete parlare bene di noi, solo voi sapete chi sono, chi siamo, solo voi sapete cos’è la nostra onestà, solo noi sapremo riconoscerci anche in mezzo al buio di questo palazzo, di queste falsità, di questa corruzione.

La Commissione Europea approva la vendita di carne di cane dal febbraio 2014. E’ un attentato culturale terroristico contro il nostro continente.

carne di cane
di Sergio Di Cori Modigliani
Spero proprio che si tratti di una gigantesca bufala.
Se così fosse, sarei davvero orgoglioso di averla sottoscritta e diffusa.
Veniamo alla notizia che dallo scorso venerdì circola in rete per l’Europa.
Eccola:
“Dal 1 febbraio 2014 entrerà in vigore la certificazione Europea di commestibilità richiesta dalla società “Xinshipu Ltd” che consentirà l’importazione di carni congelate di cane d’allevamento per i fruitori cinesi e la commercializzazione legale nei Supermarket gastronomici etnici in tutto il continente europeo. Gli ispettori hanno affermato che: Non è illegale la vendita e il consumo di canidi, fin tanto che la carne sia regolarmente sottoposta ai controlli igienico-sanitari ed i prodotti abbiano una regolare certificazione di commestibilità CE. Una svolta nel campo alimentare che il governo Cinese ha fortemente voluto per i suoi cittadini consumatori all’estero. In alcune società, il consumo alimentare di carne di cane si fonda su una stabile tradizione culturale, in altre, come in molti paesi occidentali, è generalmente ritenuto offensivo. Il governo Cinese ha chiesto ed ottenuto il libero scambio in quanto avrebbe altrimenti bloccato immediatamente l’importazione dall’Europa di carne di cavallo e di coniglio (animali considerati sacri per la cultura popolare) che avviene regolarmente nei paesi asiatici da parte dei paesi europei, specialmente dall’Italia, verso i supermarket occidentali già presenti da tempo nel territorio asiatico.
Tutto ciò sarebbe stato formalizzato e firmato dai rappresentanti europei nell’incontro ufficiale che si è svolto sei giorni fa tra tutte le nazioni aderenti al WTO (World Trade Organization) e che ha stabilito i nuovi codici della liberalizzazione e scambio tra le merci in tutto il mondo.
Gli uffici preposti a tale decisione, in Europa, si sono rifiutati di rispondere in maniera esaustiva e “ufficiale” davanti alla richiesta di informazioni dettagliate, dando risposte confuse, nebbiose, e trincerandosi dietro un no comment.
E’ necessario, quindi, diffondere in tutta Europa la richiesta da parte della cittadinanza attiva continentale affinchè i responsabili della Comunità Europea dicano come stanno esattamente le cose. Al di là della questione puramente economica e/o formale, si tratta di un atto gravissimo e culturalmente inconcepibile per noi europei che da diversi millenni abbiamo reso sia cani che gatti degli animali domestici con i quali ci facciamo compagnia a vicenda.
Per qualunque europeo, chi mangia un cane è un cannibale: su questo non discuto.
Non è solo una questione di mercato.
Si tratta di un attentato culturale e di una imposizione dittatoriale da parte di una cultura aliena a quella europea, che ha scelto e deciso di imporre la loro normativa disprezzando la tradizione antropologica dello spirito europeo.
Trovo tale atto disgustoso, così come considero assolutamente vile da parte dei responsabili della Comunità Europea aver accettato il ricatto dei cinesi “se non ci fate vendere carne di cane nei supermercati europei allora noi non importeremo più la vostra carne di coniglio, da subito”. Va ricordato che la Cina (consumano circa 35 miliardi di conigli all’anno) assorbe l’82% della produzione europea.
Esiste una organizzazione internazionale che si chiama “Animal Equity” e che da molto tempo è impegnata nel richiedere la sospensione in Cina dell’allevamento di cani da macello. Hanno diverse sedi anche in territorio cinese. In data 1 agosto 2013, un attivista che si chiama Claudio Rossi, sul suo blog che si chiama “mondo alla rovescia” aveva spiegato come stavano le cose chiedendo di firmare la petizione internazionale per avviare una protesta mondiale al fine di diffondere una indignata consapevolezza collettiva contro questa pratica che noi europei, giustamente, consideriamo barbara e contraria allo spirito culturale europeo.
Si tratta, quindi, di una battaglia culturale europea.
Ecco qui di seguito l’articolo che qui pubblico con cinque mesi di ritardo perchè oggi c’è la possibilità che venga prestata una maggiore attenzione al riguardo. Per andare a firmare la petizione, trovate qui di seguito il link del sito e degli attivisti che si occupano della questione:
pubblicato da Claudio Rossi in data 1 agosto 2013 sul suo blog:
Oltre 10 milioni di cani vengono uccisi ogni anno per la loro carne e per la loro pelliccia, solo in Cina. Questi animali passano la maggior parte della loro vita in gabbia; circondati dalla sporcizia seguono una dieta povera che genera debolezza, malattie e persino episodi di cannibalismo. Gran parte dei cani destinati alla produzione di carne in Cina viene dalle strade, altri sono allevati illegalmente, o rapiti e portati via dalle case dove abitavano. In molti casi, gli animali vengono tagliati mentre sono ancora vivi e coscienti. Più orrendo è il fatto che in Cina, così come in Nord America e in Europa, i cani sono animali domestici e compagni. Animal Equality ha avviato un’intensa investigazione sui macelli e i mercati della carne di cane nella penisola di Leizhou e nella provincia di Pengijang, in Cina.
La carne di cane non è consumata esclusivamente in Cina, ma anche in altri paesi come il Vietnam, la Corea del Sud, la Thailandia, l’India, l’Indonesia e le Filippine. In Cina la carne di cane viene mangiata da migliaia di anni, e in alcune parti del paese è considerata una pratica socialmente accettabile tanto da essere incentivata anche dalle amministrazioni locali. Si pensa che la carne di cane abbia proprietà curative ed è credenza popolare che d’inverno riscaldi dal freddo. È particolarmente diffusa nella parte Nord Est della Cina, lungo il confine con la Corea, ma anche nelle regioni del Sud come Guizhou, Guangdong e Guangxi. Viene anche inclusa nel cibo che gli astronauti cinesi possono mangiare durante i viaggi nello spazio.
Dopo essere stati trasportati al macello in gabbie dove riescono a malapena a muoversi, una morte terribile li aspetta. Per lo più vengono colpiti alla testa con un bastone, legati per il collo e colpiti a morte, altrimenti sgozzati e fatti dissanguare, o tramite elettrocuzione. In molte occasioni gli animali non muoiono subito, perdono coscienza per alcuni secondi svegliandosi poco dopo perfettamente vigili.
Nella Corea del Sud 2 milioni di cani vengono uccisi ogni anno per consumarne le carni. Nonostante la Korea Food & Drug Administration riconosca come cibo qualsiasi prodotto commestibile, ad eccezione delle droghe, nella capitale Seoul l’amministrazione locale ha approvato un regolamento che classifica la carne di cane come ‘cibo ripugnante’. Purtroppo questo provvedimento non viene quasi mai applicato.
Animal Equality ha iniziato una campagna per porre fine al consumo e alla produzione di carne di cane in Cina. Mondoallarovescia.com sostiene questa campagna, come milioni di persone pensa che la macellazione di cani e gatti, per il consumo umano, sia inaccettabile. Per questo sollecitiamo tutti il governo Cinese affinché proibisca subito questa crudele attività.
Firmando la petizione farai sapere al governo Cinese che disapprovi il consumo di carne di cane, di gatto e l’uso della loro pelliccia. È di vitale importanza aggiungere la tua firma a quella di migliaia di altre persone che hanno già aderito alla campagna per consegnare il prima possibile questa pratica al passato.

TAV: Commissione di inchiesta assegnata alla 8ª Commissione Lavori pubblici

http://www.marcoscibona.it/home/?p=379

Il 22 gennaio 2014 è stato assegnato alla 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici)  il disegno di legge di istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul progetto e la realizzazione dell’opera denominata “Linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione (TAV)”.

La Commissione di inchiesta si è resa necessaria a fronte dell’evidenza di molteplici atti illeciti che hanno indotto l’Amministrazione dello Stato a ritenere esistente l’utilità e la necessità collettiva della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino Lione.

Infatti, nonostante la realizzazione della nuova Linea ad alta velocità sia legislativamente condizionata al verificarsi della saturazione della ferrovia esistente e nonostante l’evidenza che non è prevedibile alcuna saturazione di quest’ultima, come ben indicato in due distinte occasioni della Corte dei Conti francese nonché dall’Ufficio Federale dei Trasporti elvetico, si è proceduto oltre.

La Commissione di inchiesta dovrà indagare, unitamente ad analoga Commissione d’inchiesta europea,  su chi abbia indotto lo Stato italiano e la Comunità europea a ritenere, erroneamente, già avvenuta o prossima la saturazione della linea esistente.
A tal proposito si evidenzia che nello Statuto del Soggetto Aggiudicatore LTF – Lyon Turin Ferroviarie – al 10.3.2009 – così si legge: “La realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario misto merci-viaggiatori deve consentire di far fronte alla prossima saturazione delle infrastrutture esistenti”.
Analogamente nella richiesta di finanziamento alla UE sono contenuti errati dati su flussi di traffico nonché l’indicazione di una prossima saturazione dell’attuale linea.

Ci sono evidenti anomalie anche in riferimento alle norme utilizzate per l’approvazione dell’opera del cunicolo esplorativo di Chiomonte da parte del C.I.P.E.

Infatti, nonostante nel 2006 la Presidenza del Consiglio dei Ministri avesse deciso lo stralcio del progetto dalle opere strategiche ( c.d. Legge Obiettivo) e la riconduzione alle procedure ordinarie, il C.i.pe. (firmatari Berlusconi e Miccichè) ha provveduto ad approvare il progetto ai sensi della Legge Obiettivo e non di quella ordinaria.
Lo scopo di avvalersi della Legge Obiettivo è ovvio: il progetto del cunicolo esplorativo di Chiomonte (Maddalena) non sarebbe mai stato approvato dal C.I.P.E. se si fosse applicata la legge ordinaria, in quanto estrapolato da altra e diversa opera definitivamente abbandonata, il cunicolo esplorativo di Venaus.
L’utilizzo della Legge Obiettivo al posto della normativa ordinaria costituisce l’illecito artifizio giuridico teso al  mantenimento dell’appalto vinto nel 2005 dalla Venaus S.c.a.r.l. (C.M.C.), appalto riferito alla realizzazione del cunicolo esplorativo di Venaus, opera di fatto abbandonata.

Per tale illecita ragione mai è stata indetta gara di appalto europea per il Cunicolo esplorativo di Chiomonte, nonostante fosse previsto dalla richiesta di finanziamento alla UE.
La futura Commissione d’inchiesta dovrà indagare sulla base di quali atti (Conferenze di Servizio incluse – date per esistenti ma, di fatto, inesistenti) il C.I.P.E. abbia emesso la delibera n. 86 del 18.11.2010 e perchè abbia utilizzato la normativa di cui alla Legge Obiettivo (opere strategiche) e non abbia, invece, rigettato il progetto proposto utilizzando, come avrebbe dovuto, la normativa ordinaria.
A tal proposito si evidenzia che nel 2009 la struttura tecnica di missione del Ministero infrastrutture ha affermato che l’opera non è mai uscita dal novero delle infrastrutture strategiche ex legge obiettivo desumendo tale affermazione dall’allegato 7° DPEF approvato dal C.I.P.E. il 15.7.2009 (opere strategiche), allegato che, invece, indica esattamente il contrario: “alla voce valichi sono comprese le opere ricusate dalla Corte dei Conti ma non è compresa la Torino Lione”.

Queste sono le principali (ma non uniche) ragioni per l’istituzione della  Commissione di inchiesta che sarà seguita da analoga in seno al futuro Parlamento Europeo.

Marco Scibona
Senatore M5S Piemonte

 

Boldrini e la “ghigliottina” all’analisi dei fatti.

travaglio su tagliola
Di Marinella Andrizzi Sinibaldi, Venerdì 31 gennaio 2014 alle ore 16.46
A parte il fatto che, con tante cose interessanti e più congeniali alle sue scarse attitudini, che avrebbe avuto da fare in casa sua, non si capisce perché se ne sia allontanata.
Ma c’è dell’altro. Ovvero, quando una votazione viene fatta ignorando le regole, la votazione stessa è inficiata, nulla.
E sappiamo che la ormai tristemente famosa “ghigliottina” o “tagliola”, è consentita al Senato ma non alla Camera dei deputati, dove non è consentito interrompere il regolare confronto parlamentare.
Quindi, non solo la Boldrini deve dimettersi per palese incapacità o per abuso di potere (scegliesse lei), ma anche per aver imposto una votazione fuori dalle regole. Non capisco però, perché il M5S non chieda l’annullamento della votazione.

Ora, a prescindere da tutto, quello che dobbiamo chiederci, analizzando i fatti, è il perché costei abbia platealmente agito come ha agito.
La risposta, con valore di una confessione indiretta, non potrà essere che una sola. E cioè, che “qualcuno” le ha imposto a chiare lettere: “Fai come ti pare, ma entro oggi la votazione deve essere fatta”!
Dimostrando ineluttabilmente, anche ai più riottosi, l’esistenza di un potere superiore che ha sottomesso e controlla i politici.
E, a rigor di logica, se questo potere controlla i politici, significa che controlla anche la magistratura, la P.A. e i media.
Tralasciando i vertici delle forze armate e di polizia, controllati da sempre.
Chiaro che un simile potere sarà tutto fuorché democratico e, certamente in antitesi con gli interessi dei cittadini, dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, dei piccoli imprenditori che entrano nel gioco solo ed esclusivamente per pagare e per farsi truffare.
Per cui, non deve essere la Boldrini ad essere sfiduciata; non deve essere Napolitano ad essere messo sotto accusa, ma tutto il sistema inequivocabilmente corrotto, dittatoriale, asociale, incostituzionale e criminale.
https://www.facebook.com/notes/quelli-che-vogliono-il-ritorno-della-democrazia-in-italia/boldrini-e-la-ghigliottina-allanalisi-dei-fatti/615240531859258

fotomontaggio arresto
IlMessaggero.it ” AFFERMAZIONE SHOCK DI L.BOLDRINI SULLA SATIRA A LEI RIVOLTA”

LA “TAGLIOLA”? UNO STRUMENTO IMPERDONABILE PER IL PD. MA SOLO QUANDO E’ ALL’OPPOSIZIONE. QUANDO COMANDA, VALE TUTTO!

Posted on gennaio 31, 2014

tagliola imperdonabile

Quando il Pd diceva: “Applicare la ghigliottina? Sarebbe imperdonabile”

Alla fine tra mille dispute, urla, risse e azioni squadriste il decreto Imu-Bankitalia è passato. Lasciando dietro di sé un’inevitabile marea di polemiche. Non solo per il contenuto del decreto, ma soprattutto per i modi molto coreani utilizzati dalla presidente Laura Boldrini, che per la prima volta nella storia della Camera ha applicato la cosiddetta ghigliottina, impedendo de facto un sereno confronto democratico tra le diverse forze politiche presenti in Parlamento.

Nel calderone delle dichiarazioni a favore e contro questo gesto discutibile, spicca su tutte quella del capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, il quale nell’Aula della Camera ha ribadito che “il Pd si batterà nella difesa delle Istituzioni democratiche che oggi sono in gioco. Siamo al limite – ha sottolineato Speranza, strappando per altro la standing ovation dei colleghi di gruppo – ed in questo passaggio difficile lanciamo un messaggio forte: non tentenneremo un attimo nella difesa delle Istituzioni democratiche”. Aggiungendo, peraltro, che la scelta di applicare la ghigliottina sul decreto Imu-Bankitalia “è stata ineccepibile a difesa della Costituzione e della sovranità del Parlamento”.

Insomma, tutto il contrario di ciò che quattro anni fa disse sullo stesso argomento il suo predecessore Antonello Soro, oggi presidente dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali. Era il 30 settembre 2009, al governo c’era Berlusconi e sullo scranno più alto di Montecitorio siedeva Gianfranco Fini. In aula si discuteva il decreto sul tanto discusso Scudo fiscale. Le opposizioni (allora Pd e Idv), ovviamente, alzarono le barricate, praticando un ostruzionismo selvaggio con l’intento di far decadere il decreto.

Cosa che mandò su tutte le furie Fini (ancora, seppur per poco, nell’orbita della maggioranza di governo). Nell’ultima capigruppo prima del voto l’ex presidente della Camera minacciò la ghigliottina. “E’ una precisa responsabilità del presidente della Camera dei deputati avere la deliberazione dell’Aula prima della decadenza del decreto”, disse in quell’occasione, auspicando “una intesa di metodo per un percorso di lavoro fino al voto finale, evitando il ricorso alla ghigliottina”. Apriti cielo. L’opposizione protestò duramente, chiedendo a Fini di non fare ulteriori forzature e di consentirle di esercitare i suoi diritti.

“Sarebbe davvero imperdonabile se si applicasse la ‘ghigliottina’ per la prima volta nella storia su di un provvedimento vergognoso del quale nessun italiano, neanche quelli che sostengono la maggioranza, ha bisogno”, affermò l’allora capogruppo Pd alla Camera, Antonello Soro, riferendosi alla minaccia di Fini. “Lo stesso presidente Fini – spiegò Soro – ha condiviso il termine ‘anomalia oggettiva’ cui cui si definisce questo decreto per la sua natura e per il suo processo normativo. Peraltro, il Senato ha avuto a disposizione 50 dei 60 giorni per la conversione licenziando un decreto legge che e’ ben altro rispetto al testo inizialmente approvato dal governo. Per questo auspichiamo che il presidente Fini non applichi la ‘ghigliottina’, consentendo all’opposizione di avvalersi di tutte le sue prerogative”. Le stesse prerogative che oggi il Pd nega alle opposizioni.
http://bastacasta.altervista.org/p9441/#

Archeologi italiani scoprono in Turchia la Porta dell’Inferno

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Un’equipe di archeologi italiani, guidata dal Prof. Francesco D’Andria dell’Università del Salento, ha riportato alla luce il celebre ingresso agli Inferi menzionato da Strabone.
La notizia di un’interessante scoperta ci giunge dalla Turchia, dove un team di archeologi italiani guidati dal Prof. Francesco D’Andria dell’Università del Salento ha portato alla luce la mitica Porta degli Inferi, o “Porta di Plutone”, menzionata da Cicerone e descritta in una cronaca del geografo greco Strabone.
 
La scoperta è stata effettuata nell’antica città frigia di Hierapolis, che dominava la valle del fiume Lykos sulla strada fra l’Anatolia e il Mediterraneo, non distante dalla rinomata località turistica di Pamukkale, famosa per le sue sorgenti termali di calda acqua sulfurea.
Due singolari statue di marmo, che fungevano da guardiani dell’oltretomba e raffiguranti delle creature mitologiche, sono state rinvenute ai lati dell’ingresso di quella che sembrerebbe proprio essere la “grotta fatale” descritta da Strabone. “Essa è piena di vapore così nebbioso e denso che a malapena si intravede il suolo” scriveva l’antico geografo vissuto a cavallo fra il I° secolo a.C. e il I° secolo d.C., aggiungendo che “ogni animale che vi passa dentro incontra subito la morte”.
Questa grotta che gli archeologi italiani hanno riportato alla luce corrisponde in pieno, sia per la sua ubicazione che per le sue caratteristiche, con queste antiche descrizioni. Le fonti antiche la menzionavano infatti come un luogo sacro, ma al contempo estremamente pericoloso, pieno di vapori mefitici e letali. L’equipe del Prof. D’Andria ha infatti osservato come alcuni uccelli, penetrati al suo interno, siano immediatamente caduti morti al suolo.
Non stupisce quindi la presenza all’esterno dei due “guardiani” marmorei, probabilmente lì collocati come monito per gli incauti visitatori. Una delle due statue rappresenta un serpente, chiaro simbolo del mondo sotterraneo, mentre l’altra raffigura Cerbero, il terribile cane a tre teste che, secondo la mitologia greca, era il guardiano dell’Inferno.
All’esterno della grotta gli archeologi hanno portato alla luce i resti di un tempio, dedicato alle Divinità degli Inferi, ed una piscina rituale in cui molto probabilmente, nei tempi antichi, veniva canalizzata l’acqua termale. Sono state rinvenute nel sito anche decine di lampade e di oggetti votivi, a testimonianza dell’antica popolarità di quel luogo sacro, che doveva essere meta di fedeli provenienti anche dalle località più lontane. Il Ploutonion di Hierapolis era infatti un celebre luogo di pellegrinaggio dell’antichità, rinomato in tutto il Mediterraneo. I sacerdoti lì sacrificavano tori a Plutone portandoli davanti all’ingresso di una grotta da cui uscivano gas velenosi. I tori morivano soffocati davanti ai pellegrini arrivati da tutto il mondo ellenistico e romano.
Secondo quanto ha dichiarato Francesco D’Andria, i fedeli assistevano ai riti da dei gradini posti in alto, sopra l’apertura della grotta, e probabilmente si avventuravano anche al suo interno, ricevendo visioni e allucinazioni causate dalle esalazioni che si sprigionavano dal terreno.
Il santuario è stato in funzione per molti secoli, venendo chiuso definitivamente nel IV° secolo, al culmine delle persecuzioni cristiane contro i fedeli degli altri culti. La città venne poi distrutta da un forte terremoto nel VI° secolo.
Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, gli scavi dell’antica Hierapolis sono stati avviati nel 1957 dal Prof. Paolo Verzone dell’Università di Torino, di cui D’Andria oggi è il successore. Gli Italiani hanno fatto risorgere mano a mano la città sacra della Frigia – ora proclamata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e visitata da quasi due milioni di turisti ogni anno – portando alla luce lo spettacolare Teatro Romano, il Martyrion dell’apostolo Filippo e una vasta necropoli.
Il successo degli scavi italiani ha convinto le autorità turche a operare interventi faraonici. Sei grandi alberghi termali che si trovavano nell’area del sito archeologico sono stati smantellati e portati altrove.
Al momento l’equipe di D’Andria sta lavorando ad una ricostruzione virtuale del Ploutonion, ed a quella, reale invece, della spettacolare facciata del Palcoscenico del Teatro, dove sono state ricollocate le otto colonne bizantine trovate a terra. Si concentreranno poi sulla Porta dell’Inferno, portando avanti lo scavo della grotta, un luogo che resta ancora oggi, a distanza di molti secoli, estremamente inquietante e pericoloso.
Nicola Bizzi
 

Atlantide Svedese”, un’antica civiltà riscoperta nelle profondità del Mar Baltico

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In quello che è stata soprannominata “Svezia Atlantis”, un’antica civiltà è stata trovata in profondità sotto il Mar Baltico e  che gli archeologi ritengono  risalga all’età della pietra . Si ipotizza che sia scomparsa alla stessa stregua della piu’ nota citta’ di Atlantide. Secondo lo tradizione egizio- indiana, confermata anche da quella del Galles, la scomparsa dell’Atlantide sarebbe avvenuta in seguito a quattro catastrofi, scatenate probabilmente dall’azione vulcanica. Il primo cataclisma avvenne circa 800.000 anni fa e fu determinato dal rovesciamento dei poli.
 
Questo avrebbe cominciato ad attaccare l’ossatura terrosa dell’Atlantide che successivamente sarebbe stata spazzata via insieme a tutte le terre emergenti dell’Oceano dalle masse d’acqua provenienti dal nord.
Il secondo Cataclisma probabilmente di origine vulcanica, sarebbe avvenuto circa 200000 anni fa, e per causa sua l’Atlantide restò ridotta e diminuita.
Il terzo cataclisma, causato all’azione vulcanica, avvenne 80.000anni fa e dette alla terra un aspetto del tutto differente, riducendo l’Atlantide a due isole Routo e Daitya. Infine il quarto cataclisma ebbe luogo nell’anno 9564 a.C. quando Atlantide non esisteva che allo stato d’isola: l’isola di Poseidone. Essa fu inghiottita e disparve così dalla terra.
 
In questo ritrovamento si riferisce la presenza di strumenti, bovini, corde e altri manufatti . Uno dei quali era un arpione creato dall’estinto Auroch , che e’ un antenato del tipo di grandi bovini selvatici che abitavano l’Europa, l’Asia e il nord Africa , sono sopravvissuti in Europa fino agli ultimi uri registrati morti nellaforesta, . dei quali l’ultimo esemplare deceduto nel 1627 in Polonia.
Quante di queste civita” antiche esistevano ? quante ne verranno alla luce? Atlantide rimarra’ il solo mito o scopriremo verita’ fino ad ora ignote?
 
Fonte – http://gabrielelombardo.altervista.org/, 28 gennaio 2014

Croazia: da 7 mesi nell’ Unione Europea e già commissariata

un bel premio ingresso di benvenuto al popolo croato…..è questa la fine che vogliamo far fare agli ucraini?
Ma tu guarda che ricette o meglio, diktat originali….
A “discolpa” della Ue, c’è da dire che quei vincoli di bilancio come da trattato di Maachstricht non sono proprio una notizia da ultima edizione e chiunque entri vi si deve attenere. Così fu ratificato senza il consenso dei popoli…

Per riportare il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3%, come ordinato dall’ Ue, Zagabria dovrà rimettere in sesto i conti, tagliando la spesa pubblica, aumentando il sistema di tassazione e rilanciando il mercato del lavoro attraverso il ricorso alla precarizzazione.

La Croazia entra in Europa e si ritrova già ‘commissariata’. Il consiglio Ecofin ha accolto la richiesta della Commissione europea di aprire una procedura per deficit eccessivo nei confronti del paese fresco d’ ingresso nell’ Ue.
La decisione era nell’aria ed era la sola prevista nella riunione dei ventotto tenuta oggi a Bruxelles. Il ventottesimo stato dell’Unione non ha i conti in ordine e dovrà correggerli. Il programma di correzione era già definito e oggi e’ stato confermato: per rientrare entro la soglia del 3% per la fine del 2016, al governo di Zagabria viene chiesto di portare il rapporto deficit/Pil al 4,6% alla fine di quest’anno, al 3,5% alla fine del 2015 e al 2,7% al 2016. Per centrare tali obiettivi si chiede di consolidare lo stato del bilancio, procedere alle riforme della pubblica amministrazione e del mercato del lavoro, procedere alla revisione della spesa e al miglioramento del sistema fiscale. Prevista inoltre una prima scadenza – fissata al 30 aprile 2014 – entro cui presentare la strategia di consolidamento. ”Con queste raccomandazioni di correzione si compie un primo passo per correggere gli squilibri macro-economici del paese”, sostiene il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, al termine della riunione dell’Ecofin. A suo avviso ”e’ essenziale che la Croazia adotti le misure necessarie per una ripresa sostenibile”. Il governo dovrà attuare ”misure adeguate, specifiche, mirate” per far fronte al problema, e a questo non c’e’ alternativa. La Commissione ritiene che senza questo programma il rapporto deficit/Pil croato possa toccare quota 6% da qui al 2016. Rinviate agli Ecofin di febbraio e (soprattutto) marzo le decisione sull’unione bancaria e il fondo unico di risoluzione. Attualmente e’ in corso il negoziato con il Parlamento europeo e per tutti e’ prematuro procedere a definire accordi o dettagli sul funzionamento del piano. La presidenza greca (oggi rappresentata dal ministro delle Finanze, Yannis Stournaras) conta di raggiungere un accordo ”entro la fine naturale di questa legislatura”. Ciò vuol dire avere un’approvazione nella plenaria di aprile, e questo presuppone un accordo entro la riunione Ecofin in programma a marzo.
Fonte: http://www.asca.it/
http://www.signoraggio.it/croazia-da-7-mesi-nell-unione-europea-e-gia-commissariata/

Chioggia: immigrati in hotel, famiglia italiana in auto

quando discriminare è giusto e tollerabile.

31-01-2014

Nella città veneta, mentre una famiglia di italiani è costretta a vivere in auto con un sussidio di 300€, i clandestini vengono ospitati in strutture quasi lussuose e percepiscono 45€ al giorno a testa. E ne stanno per arrivare altri.

CHIOGGIA (VENEZIA) – S.B. (43 anni), il marito A.D., guardia giurata che ha perso il lavoro e il figlio sedicenne vivono in una Kia. L’ennesima famiglia italiana rimasta senza casa e senza reddito. L’estate e l’autunno le hanno passate sulla spiaggia.

«Siamo stremati e pieni di acciacchi» dice la donna, malata d’asma. Dovrei riposare sdraiata a letto ma i sedili non lo consentono. Con mio figlio ed il mio compagno, ora che è freddo, non possiamo far altro che rannicchiarci e cercare di dormire. Quasi tutte le sere scegliamo di appartarci in un luogo diverso. Ma giriamo da un quartiere all’altro perché temiamo che qualche balordo possa prenderci di mira».

La famiglia riceve dal Comune 388 euro e 31 centesimi (mi raccomando i centesimi) al mese. Si lavano nei bagni del Pronto soccorso.
Intanto a Chioggia e a Venzia si preparano ad accogliere i clandestini inviati dal Governo: «Non abbiamo ancora ricevuto la richiesta formale di accogliere profughi», dice da parte sua il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, «ma, in linea di principio, siamo a pronti a fare quello che sarà necessario».
Continua il primo cittadino di Chioggia: «Riteniamo doveroso accogliere e aiutare persone che hanno tanto sofferto e che hanno bisogno di ricostruirsi una vita. Chioggia ha una lunga tradizione di accoglienza nei confronti di esuli provenienti da vari Paesi e il sentimento umanitario non è certo mutato in questi anni». Si, tranne che con i propri cittadini, pare.
«Verificheremo con gli uffici i dettagli tecnici, comprese le disponibilità di bilancio e faremo il possibile». Conclude senza vergogna.
Eppure, alla famiglia italiana senza casa che vive nella Kia il sindaco Giuseppe Casson «ha riferito che non ci sono case. Eppure ci accontenteremmo di un tugurio. Qualsiasi genere di tetto sarebbe meglio della Kia. Nostro figlio ha smesso di frequentare la scuola perché prova vergogna. Siamo disperati – conclude – perché pare proprio che non ci sia speranza. Né casa e tantomeno lavoro per mio marito il quale, dopo aver a lungo prestato servizio come guardia giurata, si è sentito dire che la crisi ha falcidiato il numero delle aziende che si rivolgevano alle agenzie di vigilanza».

Come chiamereste voi, una città e una nazione che ‘accoglie’ giornalmente clandestini provenienti da ogni dove, invece di aiutare i propri cittadini senza casa?
http://voxnews.info/2014/01/31/chioggia-immigrati-in-hotel-famiglia-italiana-in-auto/