Archivi giornalieri: 1 febbraio 2014
La Commissione Europea approva la vendita di carne di cane dal febbraio 2014. E’ un attentato culturale terroristico contro il nostro continente.
TAV: Commissione di inchiesta assegnata alla 8ª Commissione Lavori pubblici
http://www.marcoscibona.it/home/?p=379
Il 22 gennaio 2014 è stato assegnato alla 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici) il disegno di legge di istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul progetto e la realizzazione dell’opera denominata “Linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione (TAV)”.
La Commissione di inchiesta si è resa necessaria a fronte dell’evidenza di molteplici atti illeciti che hanno indotto l’Amministrazione dello Stato a ritenere esistente l’utilità e la necessità collettiva della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino Lione.
Infatti, nonostante la realizzazione della nuova Linea ad alta velocità sia legislativamente condizionata al verificarsi della saturazione della ferrovia esistente e nonostante l’evidenza che non è prevedibile alcuna saturazione di quest’ultima, come ben indicato in due distinte occasioni della Corte dei Conti francese nonché dall’Ufficio Federale dei Trasporti elvetico, si è proceduto oltre.
La Commissione di inchiesta dovrà indagare, unitamente ad analoga Commissione d’inchiesta europea, su chi abbia indotto lo Stato italiano e la Comunità europea a ritenere, erroneamente, già avvenuta o prossima la saturazione della linea esistente.
A tal proposito si evidenzia che nello Statuto del Soggetto Aggiudicatore LTF – Lyon Turin Ferroviarie – al 10.3.2009 – così si legge: “La realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario misto merci-viaggiatori deve consentire di far fronte alla prossima saturazione delle infrastrutture esistenti”.
Analogamente nella richiesta di finanziamento alla UE sono contenuti errati dati su flussi di traffico nonché l’indicazione di una prossima saturazione dell’attuale linea.
Ci sono evidenti anomalie anche in riferimento alle norme utilizzate per l’approvazione dell’opera del cunicolo esplorativo di Chiomonte da parte del C.I.P.E.
Infatti, nonostante nel 2006 la Presidenza del Consiglio dei Ministri avesse deciso lo stralcio del progetto dalle opere strategiche ( c.d. Legge Obiettivo) e la riconduzione alle procedure ordinarie, il C.i.pe. (firmatari Berlusconi e Miccichè) ha provveduto ad approvare il progetto ai sensi della Legge Obiettivo e non di quella ordinaria.
Lo scopo di avvalersi della Legge Obiettivo è ovvio: il progetto del cunicolo esplorativo di Chiomonte (Maddalena) non sarebbe mai stato approvato dal C.I.P.E. se si fosse applicata la legge ordinaria, in quanto estrapolato da altra e diversa opera definitivamente abbandonata, il cunicolo esplorativo di Venaus.
L’utilizzo della Legge Obiettivo al posto della normativa ordinaria costituisce l’illecito artifizio giuridico teso al mantenimento dell’appalto vinto nel 2005 dalla Venaus S.c.a.r.l. (C.M.C.), appalto riferito alla realizzazione del cunicolo esplorativo di Venaus, opera di fatto abbandonata.
Per tale illecita ragione mai è stata indetta gara di appalto europea per il Cunicolo esplorativo di Chiomonte, nonostante fosse previsto dalla richiesta di finanziamento alla UE.
La futura Commissione d’inchiesta dovrà indagare sulla base di quali atti (Conferenze di Servizio incluse – date per esistenti ma, di fatto, inesistenti) il C.I.P.E. abbia emesso la delibera n. 86 del 18.11.2010 e perchè abbia utilizzato la normativa di cui alla Legge Obiettivo (opere strategiche) e non abbia, invece, rigettato il progetto proposto utilizzando, come avrebbe dovuto, la normativa ordinaria.
A tal proposito si evidenzia che nel 2009 la struttura tecnica di missione del Ministero infrastrutture ha affermato che l’opera non è mai uscita dal novero delle infrastrutture strategiche ex legge obiettivo desumendo tale affermazione dall’allegato 7° DPEF approvato dal C.I.P.E. il 15.7.2009 (opere strategiche), allegato che, invece, indica esattamente il contrario: “alla voce valichi sono comprese le opere ricusate dalla Corte dei Conti ma non è compresa la Torino Lione”.
Queste sono le principali (ma non uniche) ragioni per l’istituzione della Commissione di inchiesta che sarà seguita da analoga in seno al futuro Parlamento Europeo.
Marco Scibona
Senatore M5S Piemonte
Boldrini e la “ghigliottina” all’analisi dei fatti.

Di Marinella Andrizzi Sinibaldi, Venerdì 31 gennaio 2014 alle ore 16.46
A parte il fatto che, con tante cose interessanti e più congeniali alle sue scarse attitudini, che avrebbe avuto da fare in casa sua, non si capisce perché se ne sia allontanata.
Ma c’è dell’altro. Ovvero, quando una votazione viene fatta ignorando le regole, la votazione stessa è inficiata, nulla.
E sappiamo che la ormai tristemente famosa “ghigliottina” o “tagliola”, è consentita al Senato ma non alla Camera dei deputati, dove non è consentito interrompere il regolare confronto parlamentare.
Quindi, non solo la Boldrini deve dimettersi per palese incapacità o per abuso di potere (scegliesse lei), ma anche per aver imposto una votazione fuori dalle regole. Non capisco però, perché il M5S non chieda l’annullamento della votazione.
Ora, a prescindere da tutto, quello che dobbiamo chiederci, analizzando i fatti, è il perché costei abbia platealmente agito come ha agito.
La risposta, con valore di una confessione indiretta, non potrà essere che una sola. E cioè, che “qualcuno” le ha imposto a chiare lettere: “Fai come ti pare, ma entro oggi la votazione deve essere fatta”!
Dimostrando ineluttabilmente, anche ai più riottosi, l’esistenza di un potere superiore che ha sottomesso e controlla i politici.
E, a rigor di logica, se questo potere controlla i politici, significa che controlla anche la magistratura, la P.A. e i media.
Tralasciando i vertici delle forze armate e di polizia, controllati da sempre.
Chiaro che un simile potere sarà tutto fuorché democratico e, certamente in antitesi con gli interessi dei cittadini, dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, dei piccoli imprenditori che entrano nel gioco solo ed esclusivamente per pagare e per farsi truffare.
Per cui, non deve essere la Boldrini ad essere sfiduciata; non deve essere Napolitano ad essere messo sotto accusa, ma tutto il sistema inequivocabilmente corrotto, dittatoriale, asociale, incostituzionale e criminale.
https://www.facebook.com/notes/quelli-che-vogliono-il-ritorno-della-democrazia-in-italia/boldrini-e-la-ghigliottina-allanalisi-dei-fatti/615240531859258
LA “TAGLIOLA”? UNO STRUMENTO IMPERDONABILE PER IL PD. MA SOLO QUANDO E’ ALL’OPPOSIZIONE. QUANDO COMANDA, VALE TUTTO!
Posted on gennaio 31, 2014
Quando il Pd diceva: “Applicare la ghigliottina? Sarebbe imperdonabile”
Alla fine tra mille dispute, urla, risse e azioni squadriste il decreto Imu-Bankitalia è passato. Lasciando dietro di sé un’inevitabile marea di polemiche. Non solo per il contenuto del decreto, ma soprattutto per i modi molto coreani utilizzati dalla presidente Laura Boldrini, che per la prima volta nella storia della Camera ha applicato la cosiddetta ghigliottina, impedendo de facto un sereno confronto democratico tra le diverse forze politiche presenti in Parlamento.
Nel calderone delle dichiarazioni a favore e contro questo gesto discutibile, spicca su tutte quella del capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, il quale nell’Aula della Camera ha ribadito che “il Pd si batterà nella difesa delle Istituzioni democratiche che oggi sono in gioco. Siamo al limite – ha sottolineato Speranza, strappando per altro la standing ovation dei colleghi di gruppo – ed in questo passaggio difficile lanciamo un messaggio forte: non tentenneremo un attimo nella difesa delle Istituzioni democratiche”. Aggiungendo, peraltro, che la scelta di applicare la ghigliottina sul decreto Imu-Bankitalia “è stata ineccepibile a difesa della Costituzione e della sovranità del Parlamento”.
Insomma, tutto il contrario di ciò che quattro anni fa disse sullo stesso argomento il suo predecessore Antonello Soro, oggi presidente dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali. Era il 30 settembre 2009, al governo c’era Berlusconi e sullo scranno più alto di Montecitorio siedeva Gianfranco Fini. In aula si discuteva il decreto sul tanto discusso Scudo fiscale. Le opposizioni (allora Pd e Idv), ovviamente, alzarono le barricate, praticando un ostruzionismo selvaggio con l’intento di far decadere il decreto.
Cosa che mandò su tutte le furie Fini (ancora, seppur per poco, nell’orbita della maggioranza di governo). Nell’ultima capigruppo prima del voto l’ex presidente della Camera minacciò la ghigliottina. “E’ una precisa responsabilità del presidente della Camera dei deputati avere la deliberazione dell’Aula prima della decadenza del decreto”, disse in quell’occasione, auspicando “una intesa di metodo per un percorso di lavoro fino al voto finale, evitando il ricorso alla ghigliottina”. Apriti cielo. L’opposizione protestò duramente, chiedendo a Fini di non fare ulteriori forzature e di consentirle di esercitare i suoi diritti.
“Sarebbe davvero imperdonabile se si applicasse la ‘ghigliottina’ per la prima volta nella storia su di un provvedimento vergognoso del quale nessun italiano, neanche quelli che sostengono la maggioranza, ha bisogno”, affermò l’allora capogruppo Pd alla Camera, Antonello Soro, riferendosi alla minaccia di Fini. “Lo stesso presidente Fini – spiegò Soro – ha condiviso il termine ‘anomalia oggettiva’ cui cui si definisce questo decreto per la sua natura e per il suo processo normativo. Peraltro, il Senato ha avuto a disposizione 50 dei 60 giorni per la conversione licenziando un decreto legge che e’ ben altro rispetto al testo inizialmente approvato dal governo. Per questo auspichiamo che il presidente Fini non applichi la ‘ghigliottina’, consentendo all’opposizione di avvalersi di tutte le sue prerogative”. Le stesse prerogative che oggi il Pd nega alle opposizioni.
http://bastacasta.altervista.org/p9441/#
Archeologi italiani scoprono in Turchia la Porta dell’Inferno
Atlantide Svedese”, un’antica civiltà riscoperta nelle profondità del Mar Baltico
Croazia: da 7 mesi nell’ Unione Europea e già commissariata
un bel premio ingresso di benvenuto al popolo croato…..è questa la fine che vogliamo far fare agli ucraini?
Ma tu guarda che ricette o meglio, diktat originali….
A “discolpa” della Ue, c’è da dire che quei vincoli di bilancio come da trattato di Maachstricht non sono proprio una notizia da ultima edizione e chiunque entri vi si deve attenere. Così fu ratificato senza il consenso dei popoli…
Per riportare il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3%, come ordinato dall’ Ue, Zagabria dovrà rimettere in sesto i conti, tagliando la spesa pubblica, aumentando il sistema di tassazione e rilanciando il mercato del lavoro attraverso il ricorso alla precarizzazione.
La decisione era nell’aria ed era la sola prevista nella riunione dei ventotto tenuta oggi a Bruxelles. Il ventottesimo stato dell’Unione non ha i conti in ordine e dovrà correggerli. Il programma di correzione era già definito e oggi e’ stato confermato: per rientrare entro la soglia del 3% per la fine del 2016, al governo di Zagabria viene chiesto di portare il rapporto deficit/Pil al 4,6% alla fine di quest’anno, al 3,5% alla fine del 2015 e al 2,7% al 2016. Per centrare tali obiettivi si chiede di consolidare lo stato del bilancio, procedere alle riforme della pubblica amministrazione e del mercato del lavoro, procedere alla revisione della spesa e al miglioramento del sistema fiscale. Prevista inoltre una prima scadenza – fissata al 30 aprile 2014 – entro cui presentare la strategia di consolidamento. ”Con queste raccomandazioni di correzione si compie un primo passo per correggere gli squilibri macro-economici del paese”, sostiene il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, al termine della riunione dell’Ecofin. A suo avviso ”e’ essenziale che la Croazia adotti le misure necessarie per una ripresa sostenibile”. Il governo dovrà attuare ”misure adeguate, specifiche, mirate” per far fronte al problema, e a questo non c’e’ alternativa. La Commissione ritiene che senza questo programma il rapporto deficit/Pil croato possa toccare quota 6% da qui al 2016. Rinviate agli Ecofin di febbraio e (soprattutto) marzo le decisione sull’unione bancaria e il fondo unico di risoluzione. Attualmente e’ in corso il negoziato con il Parlamento europeo e per tutti e’ prematuro procedere a definire accordi o dettagli sul funzionamento del piano. La presidenza greca (oggi rappresentata dal ministro delle Finanze, Yannis Stournaras) conta di raggiungere un accordo ”entro la fine naturale di questa legislatura”. Ciò vuol dire avere un’approvazione nella plenaria di aprile, e questo presuppone un accordo entro la riunione Ecofin in programma a marzo.
Fonte: http://www.asca.it/
http://www.signoraggio.it/croazia-da-7-mesi-nell-unione-europea-e-gia-commissariata/
Chioggia: immigrati in hotel, famiglia italiana in auto
quando discriminare è giusto e tollerabile.
31-01-2014
CHIOGGIA (VENEZIA) – S.B. (43 anni), il marito A.D., guardia giurata che ha perso il lavoro e il figlio sedicenne vivono in una Kia. L’ennesima famiglia italiana rimasta senza casa e senza reddito. L’estate e l’autunno le hanno passate sulla spiaggia.
«Siamo stremati e pieni di acciacchi» dice la donna, malata d’asma. Dovrei riposare sdraiata a letto ma i sedili non lo consentono. Con mio figlio ed il mio compagno, ora che è freddo, non possiamo far altro che rannicchiarci e cercare di dormire. Quasi tutte le sere scegliamo di appartarci in un luogo diverso. Ma giriamo da un quartiere all’altro perché temiamo che qualche balordo possa prenderci di mira».
La famiglia riceve dal Comune 388 euro e 31 centesimi (mi raccomando i centesimi) al mese. Si lavano nei bagni del Pronto soccorso.
Intanto a Chioggia e a Venzia si preparano ad accogliere i clandestini inviati dal Governo: «Non abbiamo ancora ricevuto la richiesta formale di accogliere profughi», dice da parte sua il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, «ma, in linea di principio, siamo a pronti a fare quello che sarà necessario».
Continua il primo cittadino di Chioggia: «Riteniamo doveroso accogliere e aiutare persone che hanno tanto sofferto e che hanno bisogno di ricostruirsi una vita. Chioggia ha una lunga tradizione di accoglienza nei confronti di esuli provenienti da vari Paesi e il sentimento umanitario non è certo mutato in questi anni». Si, tranne che con i propri cittadini, pare.
«Verificheremo con gli uffici i dettagli tecnici, comprese le disponibilità di bilancio e faremo il possibile». Conclude senza vergogna.
Eppure, alla famiglia italiana senza casa che vive nella Kia il sindaco Giuseppe Casson «ha riferito che non ci sono case. Eppure ci accontenteremmo di un tugurio. Qualsiasi genere di tetto sarebbe meglio della Kia. Nostro figlio ha smesso di frequentare la scuola perché prova vergogna. Siamo disperati – conclude – perché pare proprio che non ci sia speranza. Né casa e tantomeno lavoro per mio marito il quale, dopo aver a lungo prestato servizio come guardia giurata, si è sentito dire che la crisi ha falcidiato il numero delle aziende che si rivolgevano alle agenzie di vigilanza».
Come chiamereste voi, una città e una nazione che ‘accoglie’ giornalmente clandestini provenienti da ogni dove, invece di aiutare i propri cittadini senza casa?
http://voxnews.info/2014/01/31/chioggia-immigrati-in-hotel-famiglia-italiana-in-auto/