Fiat Addio, Sede in OIanda e Tasse Pagate in Inghilterra e le Fabbriche….

E alla fine non abbiamo più un industria dell’auto se non solo pro forma.
 
Secondo le anticipazioni del Wall Street Journal, la nuova Fiat di Marchionne avrà:
  • Sede operativa a Detroit (Usa)
  • Sede Fiscale in Inghilterra
  • Sede legale in Olanda
  • Lo sgabuzzino a Torino
E le fabbriche in italia…beh… diciamo che sono un fastidioso dettaglio.
 
Ora, possiamo pure esercitarci a maledire li Agnelli ingrati, oppure possiamo prendercela con il mio quasi co-residente Marchionne (lui sta  a Zugo, cantone depresso con le tasse più basse della Confederazione Elvetica, dite che sarà un caso?).
Mi dovrete perdonare ma farei notare che la Fiat oggi è una multinazionale con interessi limitati in Italia e grandi interessi negli USA, in Brasile e presto anche in Cina (si aspetta l’annuncio del socio cinese).
E nessuna multinazionale al mondo è così idiota da mettere la sua sede fiscale in Italia. Proprio nessuna. NEPPURE UNA.
Il nostro paese ha una enorme capacita produttiva per l’automotive, ha un indotto e fornitori di semilavorati di altissima qualità. Ci sono anche maestranze di primo livello in cassa integrazione e disposte a lavorare per paghe (reali) relativamente basse.
Ora ci sarebbe da chiedere perchè le grandi multinazionali dell’auto NON ci pensano neppure a produrre qui ma ad esempio lo fanno in Spagna.
Sarà mica una leggerissima questione di tasse, burocrazia, giustizia civile?
 
Eh che dite.
 
Ad ogni modo anche la Fiat ha delocalizzato.
Ah mah state sereni, in giro per l’Italia ci sono i capannoni segreti con i nuovi modelli da produrre….. da qualche altra parte.
 
 
La conferme o smentite ufficiali non arriveranno prima del 29 gennaio, quando si terrà l’annunciato consiglio di amministrazione. Intanto il Wall Street Journal anticipa che la sede fiscale del gruppo sarà in Gran Bretagna, mentre il titolo sarà quotato a Wall Street.
Quello del 29, sarà un “caldo mercoledì di gennaio” per il gruppo Fiat-Chrysler: sarà il giorno in cui avrà luogo il Consiglio di amministrazione, con tanto di discussione dei conti del colosso italo-americano; l’occasione sarà ancora più importante perché si parlerà anche della Borsa dove verrà quotato il titolo, del suo nuovo nome e della sua sede legale e fiscale, come aveva annunciato lo stesso Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat-Chrysler.
Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, l’ad potrebbe proporre al Consiglio di amministrazione la quotazione della nuova società a New York, con residenza fiscale in Gran Bretagna. A Piazza Affari rimarrebbe una quotazione secondaria del gruppo. La sede legale finirebbe in Olanda, nazione che garantirebbe diritti di governance maggiori: secondo la legislatura dei Paesi Bassi infatti, gli azionisti di maggioranza sono titolari di azioni che hanno un maggiore valore delle altre in sede di assemblea.
Quanto anticipato dal WSJ appare perfettamente in linea con le parole rilasciate dallo stesso Sergio Marchionne nella celebre intervista su La Repubblica, di cui riportiamo un estratto di quanto dichiarato dall’ad: “Fiat è quotata a Milano. Poi, andremo dove ci sono i soldi. Mi spiego: dove c’è un accesso più facile ai capitali. Non c’è dubbio che il mercato più fluido è quello americano, quello di New York, ma deciderà il Consiglio di amministrazione”.
In quella occasione Marchionne aveva anche specificato che la sede della nuova società sarebbe stata decisa “anche in base alla scelta di Borsa”, pur essendo questa una scelta definita dal numero uno di Fiat-Chrysler di “valore puramente simbolico, emotivo”. Va specificato che Fiat, come annunciato dallo stesso Marchionne, continuerebbe a pagare “le tasse nei Paesi in cui opera. Per gli stabilimenti e insediamenti italiani paghiamo e continueremo a pagare le tasse in Italia”. WSL sostiene inoltre che la sede in Olanda aiuterebbe Marchionne a non dover scegliere fra Italia e Stati Uniti, consentendo al contempo alla società di pagare meno tasse sui dividendi. Mercoledì… ne sapremo di più mercoledì.
 
ob_45f467_made
addio

L’Agenzia Italiana del Farmaco ritira dal commercio 9 farmaci: “Chi li ha in casa è invitato a non usarli”

http://www.essepress.com/lagenzia-italiana-del-farmaco-ritira-dal-commercio-9-farmaci-chi-li-ha-in-casa-e-invitato-a-non-usarli/

farmaci

L’Agenzia Italiana del Farmaco ritira dal commercio farmaci della Geymonat riscontrati con difetti di fabbricazione: pare ci sia un quantitativo di principio attivo diverso o inferiore a quello approvato dall’agenzia e indicato sul bugiardino del farmaco.

L’Aifa avverte: “Chi si trovasse ad avere in casa uno o più di questi farmaci è invitato a non usarli”.
E’ proprio l’Aifa ad emettere un provvedimento di sospensione dell’autorizzazione, rilasciata alla Società Geymonat S.p.A., per la produzione di medicinali elencati di seguito.

Elenco dei farmaci oggetto di divieto di utilizzo:

ALVENEX 450 mg compresse 20 compresse
ALVENEX 450 mg polvere per sospensione orale 20 bustine
Indicazioni: Sintomi attribuibili ad insufficienza venosa; stati di fragilità capillare.

GASTROGEL 2 g/10 ml gel orale 30 bustine 10 ml
Indicazioni: Ulcera gastrica, ulcera duodenale; gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche; gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei), esofagite da reflusso.

SUCRATE 2 g gel orale 30 bustine 10 ml
Indicazioni: Ulcera gastrica, ulcera duodenale; gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche, gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei), esofagite da reflusso.

INTRAFER 50 mg/ml, gocce orali, soluzione flacone 30 ml
INTRAFER 100 mg/5ml soluzione orale 10 contenitori monodose da 5 ml
INTRAFER 50 mg/ml gocce orali, soluzione flacone da 50 ml
Indicazioni: Terapia degli stati latenti o manifesti da carenza di ferro. In particolare: anemie da carenza di ferro o aumentata necessità di ferro, soprattutto in gravidanza e allattamento, nei prematuri, nei lattanti, nei bambini piccoli e dopo emorragie.

TESTO ENANT IM 1 f ml 100 mg
TESTO ENANT 250 mg/2 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare 1 fiala da 2 ml
Indicazioni: Castrazione, eunucoidismo, ipogenitalismo, criptorchidismo, turbe della potenza sessuale e oligospermia; metropatie, fibromiomatosi uterina e talune forme di carcinoma mammario della donna, come coadiuvante.

NABUSER 30 compresse rivestite 1 g
NABUSER 30 bustine 1 g
Indicazioni: Artrite reumatoide, osteoartrosi, spondilite anchilosante, artropatia gottosa, reumatismo extraarticolare. Affezioni periarticolari, come: borsiti, tendiniti, sinoviti e tenosinoviti, periartrite scapolomerale. Processi infiammatori acuti inclusi quelli muscolo-scheletrici, lesioni da sport.

CITOGEL 2g/10 ml gel orale 30 bustine da 10 ml
Indicazioni: Ulcera gastrica, ulcera duodenale; gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche; gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei); esofagite da reflusso.

ECOMÌ 1% crema tubo 30 grammi
ECOMÌ 1% emulsione cutanea 1 flacone 30 ml
ECOMÌ 1% polvere cutanea flacone 30 g
ECOMÌ 150 mg ovuli 6 ovuli
ECOMÌ 100 mg soluzione vaginale 5 contenitori monodose 10 ml
ECOMÌ 100 mg soluzione vaginale 5 contenitori monodose 150 ml
Indicazioni: Uso dermatologico: crema, latte, polvere.
Infezioni dermatologiche di origine micotica e batterica, sensibili al chemioterapico.
Uso ginecologico: ovuli, soluzione, lavanda pronta.
Infezioni vulvovaginali di origine micotica e batterica, sensibili al chemioterapico.

VENOSMINE 4% crema tubo 40 g
VENOSMINE 450 mg compresse 20 compresse
VENOSMINE 450 mg polvere per sospensione orale 20 bustine
Indicazioni: Coadiuvante nel trattamento delle varici e delle complicazioni flebitiche, delle emorroidi interne ed esterne e, in genere, negli stati di fragilità capillare e nelle loro manifestazioni (ecchimosi, ematomi, porpora, emorragie delle gengive).

No Tav. Anche i minorenni interrogati in Tribunale

http://www.tgvallesusa.it/?p=5074

SCRITTO DA: MASSIMO BONATO – GEN• 27•14

76_Iniziati gli interrogatori per i minorenni4

Iniziati gli interrogatori dei ragazzi fermati a Salbertrand il 14 giugno scorso. Un volantinaggio all’Itinera porta in Tribunale.

The time they are a-changin’. I tempi, infatti, cambiati sono. Quando bidelli, preside e vicepreside riuscirono a smembrare il cordone con cui impedivamo l’ingresso a scuola durante uno sciopero, lo scrivente finì per essere infilato nel Consiglio d’Istituto d’ufficio: “Vuoi cambiare il mondo? Anziché farlo con i barotti, comincia con i numeri” mi disse allora il preside. E mi ritrovai il sabato pomeriggio a far conti di bilancio con lui.

Adesso per un volantinaggio finisci in Tribunale. È chiaro che i sedici anni di allora avrebbero meritato la galera adesso, stando ai presupposti odierni.

È iniziato oggi l’interrogatorio dei ragazzi identificati la scorsa estate a Salbertrand. Dal campeggio estivo di Venaus erano andati a Salbertrand a volantinare alla ditta Itinera, fermati e identificati alla stazione ferroviaria: 43 indagati, di cui 13 minori, ora denuinciati con capi d’accusa quali imbrattamento, minaccia a pubblico ufficiale e violenza privata per aver fermato un camion dell’azienda.

76_Iniziati gli interrogatori per i minorenni3

Da oggi sono iniziati gli interrogatori al Tribunale dei minori Ferrante Aporti a Torino per i casi di competenza della Procura di Torino. Due oggi, lunedì 27 gennaio, due domani, uno mercoledì 29 gennaio. Presenti gli avvocati Emanuele D’Amico e Valentina Colletta, i due minori sono stati interrogati dagli ufficiali di Polizia giudiziaria incaricati dalla Procura dei minori secondo prassi. L’indagine è coperta da segreto istruttorio, ma l’avvocato D’Amico si dice soddisfatto di questi primi interrogatori.

Fuori dalle cancellate un nutrito gruppo di No Tav ha portato la solidarietà del movimento con bandiere e striscioni, volantini e slogan, per ricordare i motivi della denuncia effimeri e quanto i toni siano ormai iperbolicamente alti e minacciosi per trattare di un movimento di lotta popolare.

Massimo Bonato 27.01.14

De Girolamo e incarichi Asl Benevento, “l’ex ministro nel registro degli indagati”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/28/de-girolamo-lex-ministro-nel-registro-degli-indagati-lavvocato-nessuna-comunicazione/859779/

L’avvocato: “Allo stato non risulta nessuna comunicazione in merito da parte della procura”. L’improvvisa accelerazione di domenica sera, quando la deputata Ncd ha lasciato l’incarico di ministro delle Politiche Agricole, ha tenuto banco nei discorsi degli addetti ai lavori. Il motivo ufficiale traballava davanti a un dato: l’inchiesta della Procura di Benevento ha sterzato verso le vicende contenute nelle registrazioni di Felice Pisapia

De Girolamo e incarichi Asl Benevento, “l’ex ministro nel registro degli indagati”
Non ci sono conferme ufficiali ma nemmeno smentite. L’ex ministro sarebbe indagato dalla Procura di Benevento. L’improvvisa accelerazione di domenica sera, quando Nunzia De Girolamo ha lasciato l’incarico di ministro delle Politiche Agricole, ha tenuto banco nei discorsi degli addetti ai lavori. Il motivo ufficiale (il governo non ha difeso la mia onorabilità) traballava davanti a un dato:l’inchiesta della Procura di Benevento sugli affari dell’Asl ha da giorni sterzato verso le vicende contenute nelle registrazioni a tratti difficilmente comprensibili di Felice Pisapia ma spiegate nei dettagli dalle inchieste del Fatto Quotidiano.

I magistrati hanno sentito una mezza dozzina di persone sulla storia del bar dell’ospedale Fatebenefratelli, infine affidato alla cugina e allo zio di Nunzia. E l’altro filone di indagine oggi dovrebbe entrare nel vivo. I pm Giovanni Tartaglia Polcini, Nicoletta Giammarino e Flavia Felaco hanno ascoltato la dirigente del Provveditorato Asl Emma Bianco e oggi sentiranno Giovanni de Masi, caposervizio provveditorato, sulla questione della gara da 4 milioni all’anno per il 118. Ed è stato anticipato a giovedì l’interrogatorio di Felice Pisapia. Forse porterà 30 ore di nuovi colloqui. In mattinata il procuratore capo Giuseppe Maddalena ha riuniti tutti gli inquirenti: i sostituti, il tenente colonnello della Finanza Luca Lauro, i due commercialisti Stefania Viscione e Massimo Zeno, firmatari della perizia sulle prime dodici pagine di trascrizioni delle conversazioni in villa De Girolamo ‘liberate’ dal segreto. Alcuni investigatori, di fronte alle domande dei giornalisti, lasciano filtrare ai cronisti consigli del tipo: “sarebbe più corretto scrivere che Nunzia De Girolamo non risulta indagata”.

L’avvocato dell’ex ministro, Angelo Leone, sottolinea però che “allo stato non risulta nessuna comunicazione in merito da parte della procura”. Nessuna comunicazione però non vuol dire che il deputato del Ncd non sia stato iscritto in segreto. Una cautela dovuta non solo al ruolo pubblico ma anche alle difficoltà dell’inchiesta che deve affrontare subito un paio di salite non da poco. Un investigatore, lontano dai taccuini, fa notare che c’è un problema di utilizzabilità della registrazione a tradimento che incastra l’ex ministro: è difficile usare una conversazione registrata di nascosto da un privato cittadino per ipotizzare reati contro un parlamentare. La legge non lo vieta. Ma sarebbe costituzionalmente dubbia un’interpretazione che permettesse di usare la registrazione ambientale fatta da un privato contro un deputato mentre certamente non è utilizzabile, senza autorizzazione della Camera, quella fatta da un pm. Ben diversa la posizione degli altri partecipanti alle riunioni del ‘direttorio’che non possono pretendere che si estenda alle loro parole l’immunità del deputato.

Quale reato potrebbe entrare in gioco? Il pm Giovanni Tartaglia Polcini nell’interrogatorio, mentreFelice Pisapia gli raccontava le manovre del cosiddetto (dal Gip Cusani) direttorio partitico-politico di cui facevano parte i collaboratori del ministro e i manager della Asl nel luglio 2012, ragiona ad alta voce con l’indagato sulle ipotesi di reato possibili: voto di scambio o almeno abuso di ufficio. C’è però un altro reato che potrebbe essere contestato: si chiama “induzione indebita a dare o promettere utilità”. È stato introdotto a novembre dalla legge Severino, n. 190 del 2012, che ha inserito dopo la concussione il nuovo articolo 319 quater che punisce “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità”. Grazie a una sentenza recente della Cassazione questo reato è ritenuto applicabile anche alle condotte precedenti al novembre 2012. Un magistrato che scrive sul Sole24Ore ha commentato quella sentenza: è proprio il pm Tartaglia Polcini. Se si considerasse applicabile quella norma, De Girolamo – è l’ipotesi -potrebbe essere considerata un pubblico ufficiale, in qualità di deputato, che abusa della sua qualità chiedendo di inviare i controlli all’ospedale per indurre il Fatebenefratelli a dare allo zio il bar.

di Marco Lillo e Vincenzo Iurillo

Fiat lascia l’Italia, il Palazzo tace In evidenza

http://www.contropiano.org/economia/item/21778-fiat-lascia-l-italia-il-palazzo-tace

Fiat lascia l'Italia, il Palazzo tace

“Partono ‘e bastimente pe’ terre assaje luntane…” Ma non piangono affatto. Sono torinesi ricchi, mica napoletani poveri!

Parliamo della Fiat marchionnizzata, cui “la famiglia” Agnelli-Elkann ha affidato il compito “epocale” di trasferire oltreoceano l’industria che più di ogni altra ha segnato lo sviluppo asimmetrico di questo paese.

Ormai è ufficiale, dopo che il Wall Street Journal ha confermato le “indiscrezioni” che – assai timidamente – uscivano dai piani bassi del Lingotto (quelli che sanno prima degli altri che per loro non c’è più futuro). Del resto, con l’acquisizione del 100% di Chrysler, non aveva più senso considerare “italiana” un’azienda che qui ormai ha soltanto gli uffici amministrativi, una parte della progettazione (il “core” del settore ha già preso la strada di Detroit) e qualche stabilimento condannatoa produzioni di nicchia (il “lusso”, a partire da Ferrari e Maserati) o del tutto residuale (Melfi, Cassino, Pomigliano).

La produzione di macchine agricole o industriali – Cbh – aveva già preso la via dell’Olanda, per una “banale” questione di normative fiscali più favorevoli (la “concorrenza”, nell’eurozona, si fa anche in questo modo; ma naturalmente guai a chiamarli “aiuti di stato”, questi sarebbero “normali meccanismi di mercato”).

Il consiglio di amministrazione di mercoledì 29 gennaio dovrà far chiarezza sui conti – dopo il salasso dilazionato per l’acquisto della quota Veba di Chrysler – e formalizzare la decisione di quotare la società su una piazza diversa da Milano. New York, ovviamente, perché il peso specifico della “parte americana” è troppo più alto del residuo italico. Ma la quotazione si porta dietro anche la “domiciliazione” delle sede legale, e anche questa non può più restare in Italia. Punto.

E quindi Marchionne proporrà al consiglio di amministrazione il listing (la quotazione) della nuova società a New York, fissando però la residenza fiscale in Gran Bretagna. Per continuare a negare di aver abbandnato il paese che ha ricoperto Fiat di aiuti di Stato – oltre ad aver sagomato il sistema nazionale del trasporto sulla base dei suoi desiderata – verrà lasciata a Milano la quotazione di ua parte del gruppo (Fabbrica Italia, probabilmente); ovvero una frazione molto minoritaria del tutto. È il “modello Cnh”, ovvero lo schema seguito per la produzione industrial: sede fiscale a Londra e sede legale in Olanda. La legge olandese consente infatti di avere azioni che valgono più delle altre – per gli azionisti di maggioranza – in sede di assemblea. Un “maggioritario” aziendale, non politico, ma che segue l’identico spirito “decisionista”.

Resta quindi da sottolineare come il governo italiano (Bersconi prima, Monti poi, Letta ora) e l’intera classe politica di questo paese costituiscano un’autentica bizzarria nel panorama mondiale. Sono infatti gli unici che non si curano affatto di cosa facciano “imprese strategiche” sul proprio territorio. Né quando si costituiscono, né quando si installano o rilevano aziende locali, né – tantomeno – quando se ne vanno. “Servi del capitale”, come si diceva una volta, suona quasi come un complimento, rispetto a tanta inesistenza…

LA VERA STORIA: PERCHÈ LA MARIJUANA FU PROIBITA

http://sapereeundovere.it/la-vera-storia-perche-la-marijuana-fu-proibita/

http://sapereeundovere.it

La marijuana (spagnolo), o cannabis (latino) o hemp (inglese) è una pianta che si potrebbe definire miracolosa, ed ha una storia lunga almeno quanto quella dell’umanità. Unica pianta che si può coltivare a qualunque latitudine, dall’Equatore alla Scandinavia, ha molteplici proprietà curative, cresce veloce, costa pochissimo da mantenere, offre un olio di ottima qualità (molto digeribile), ed ha fornito, dalle più antiche civiltà fino agli inizi del secolo scorso, circa l’80 per cento di ogni tipo di carta, di fibra tessile, e di combustibile di cui l’umanità abbia mai fatto uso.

 E poi, cosa è successo? E’ successo che in quel periodo è avvenuto il clamoroso sorpasso dell’industria ai danni dell’agricultura, e di questo sorpasso la cannabis è stata chiaramente la vittima numero uno.

I nascenti gruppi industriali americani puntavano soprattutto allo sfruttamento del petrolio per l’energia (Standard Oil – Rockefeller), delle risorse boschive per la carta (editore Hearst), e delle fibre artificiali per l’abbigliamento (Dupont) – tutti settori nei quali avevano investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno, questo avversario potentissimo, e si unirono così per  formare un’alleanza sufficientemente forte per batterlo.

L’unica soluzione per poter tagliare di netto le gambe ad un colosso di quelle dimensioni risultò la messa albando totale. L’illegalità. Partì quindi un’operazione mediatica di demonizzazione, rapida, estesa ed efficace (“droga del diavolo”, “erba maledetta” ecc. ), grazie agli stessi giornali di Hearst (è il famoso personaggio di Citizen Kane/Quarto Potere, di O. Wells), il quale ne aveva uno praticamente in ogni grande città. Sensibile al denaro, e sempre alla ricerca di temi di facile presa popolare, Hollywood si accodò volentieri alla manovra, contribuendo in maniera determinante a porre il sigillo alla bara della cannabis (a sin. la locandina del fim “Marihuana: assassina di giovinezza – Un tiro, una festa, una tragedia”).La condanna morale viaggiava rapida e  incontrastata da costa a costa (non c’era la controinformazione!), e di lì a far varare una legge che mettesse la cannabis fuori legge fu un gioco da ragazzi. Anche perchè pare che i tre quarti dei senatori che approvarono il famoso “Marijuana Tax Act” del 1937, tutt’ora in vigore, non sapevano che marijuana e cannabis fossero la stessa cosa: sarebbe stato il genio di Hearst ad introdurre il nomignolo, mescolando le carte per l’occasione.
THOUGHTS ON CANNABIS

“How many murders, suicides, robberies, criminal assaults, holdups, burglaries and deeds of maniacal insanity it causes each year, especially among the young, can only be conjectured…No one knows, when he places a marijuana ciga-rette to his lips, whether he will become a joyous reveller in a musical heaven, a mad insensate, a calm philosopher, or a murderer…”

“Quanti omicidi, suicidi, furti, aggressioni criminali, rapine, scassi e gesti di follia maniacale provochi ogni anno, lo si può solo indovinare. Nessuno sa, nel mettere ad altri fra le labbra una sigaretta di marijuana, se ne faranno un allegro visitatore di paradisi musicali, un folle delirante, un tranquillo pensatore, o un assassino…”

HARRY J ANSLINGER . Commissioner of the US Bureau of Narcotics 1930-1962

Fatto sta che a partire da quel momento Dupont inondava il mercato con le sue fibre sintetiche (nylon, teflon, lycra, kevlar, sono tutti marchi originali Dupont), il mercato dell’automobile si indirizzava definitivamente all’uso del motore a benzina (il primo motore costruito da Diesel funzionava concarburante vegetale), e Hearst iniziava la devastazione sistematica delle foreste del Sudamerica, dal cui legno trasse in poco tempo la carta sufficiente per mettere in ginocchio quel poco che era rimasto della concorrenza.

Al coro di benefattori si univa in seguito il consorzio tabaccai, che generosamente si offriva di porre rimedio all’improvviso “vuoto di mercato” con un prodotto cento volte più dannoso della cannabis stessa.

E le “multinazionali” di oggi, che influenzano fortemente tutti i maggiori governi occidentali, non sono che le discendenti dirette di quella storica alleanza, nata negli anni ’30, fra le grandi famiglie industriali. (Nel caso qualcuno si domandasse perchè mai la cannabis non viene legalizzata nemmeno per uso medico, nonostante gli innegabili riscontri positivi in quel senso).

Come prodotto tessile, la cannabis è circa quattro volte più morbida del cotone, quattro volte più calda, ne ha tre volte la resistenza allo strappo, dura infinitamente di più, ha proprietà ignifughe, e non necessita di alcun pesticida per la coltivazione. Come carburante, a parità di rendimento, costa circa un quinto, e come supporto per la stampa circa un decimo.

‘Hot money’, sedotti e abbandonati. La fuga di capitali dai paesi emergenti, Loretta Napoleoni

sarà colpa degli euroscettici

La parola stabilità in finanza non esiste. La ripresa, ancora solo apparente, delle economie occidentali viene interpretata come il segnale di un cambiamento radicale nelle politiche monetarie di alcuni paesi. La Riserva Federale ha già ridotto di 10 miliardi mensili il volume totale di dollari che stampa ogni mese ed a quanto pare un ulteriore taglio, che lo porterà a 65 miliardi al mese, è previsto per la prossima settimana. La Banca d’Inghilterra dichiara che ormai raggiungere l’obiettivo del 7 per cento del tasso di disoccupazione non è più necessario per alzare quello d’interesse, ed i mercati sono convinti che presto il costo del denaro tornerà a salire. Chi guadagna e chi perde da questi cambiamenti?

 
Dato che teoricamente la produzione di tutto questo denaro cartaceo serviva alle economie occidentali, piombate nella crisi del credito prima e poi in quella del debito sovrano, verrebbe naturale dire che a risentirne dovrebbero essere queste stesse. Ed invece non è così. Scopriamo che negli ultimi tre mesi, da quando il cambiamento di rotta della Fed si è ufficializzato, le economie dei paesi emergenti sono affette da una vera e propria fuga di capitali stranieri al ritmo di 20 miliardi per settimana, 24 nell’ultima, una aspirapolvere monetaria. I soldi fuoriescono da queste nazioni per rientrate in quelle occidentali, prima destinazione i buoni del tesoro americani seguiti dall’oro e dallo yen, questi i beni rifugio attuali. Anche alcune economie europee sono nuovamente di moda: il tesoro spagnolo ha piazzato 10 miliardi di titoli decennali con un rendimento sotto il 4 per cento, siamo ai minimi storici dello spread dall’inizio della crisi del debito sovrano.
 
La fuga dalle economie emergenti ed il rimpatrio in occidente non è giustificato da cambiamenti radicali nelle prestazioni economiche di queste regioni: gli Stati Uniti devono risolvere il problema del debito, in Spagna 6 milioni di disoccupati continuano a non trovare lavoro, la politica monetaria rivoluzionaria giapponese non ha ancora dato i suoi frutti e l’oro è quello che è, un bene rifugio solo temporaneo. La crescita economica delle economie emergenti è, ancora, di gran lunga superiore a quella occidentale e continuerà ad esserlo, l’investitore vero, quello di medio e lungo periodo infatti non ha spostato i capitali.
 
La crisi di liquidità in atto nelle economie emergenti è legata al comportamento dei cosiddetti hot money, i soldi della speculazione. Questi sono aumentati notevolmente di volume grazie alla creazione di moneta cartacea in atto dal 2009. In altre parole quel denaro che sarebbe dovuto andare ad alimentare le economie occidentali in crisi è invece finito nelle tasche degli speculatori che lo hanno utilizzato negli ultimi 5 anni per investire, o meglio speculare, nei mercati emergenti. Adesso che i rubinetti monetari si stanno chiudendo gli speculatori sono stati presi dal panico: la riduzione del denaro facile farà scendere la domanda di investimento nelle economie emergenti e quindi anche il valore dei beni, meglio uscire da questi mercati prima che si verifichi questa situazione, ecco la logica. Ma dato che tutti ragionano e si muovono all’unisono il risultato del fuggi fuggi è il crollo delle quotazioni dei beni e delle valute in questi mercati.
 
C’è poi la questione Cina, si teme una riduzione della domanda di beni provenienti dalle economie emergenti a seguito di un rallentamento del tasso di crescita e di una ipotetica crisi del settore del credito informale, ipotetica perché nessuno ha idea di come verrà gestita. Una cosa è certa, Pechino vuole alzare i tassi d’interesse per raffreddare l’economia e questa decisione viene interpretata comeun segno premonitore della caduta della domanda.
 
Riassumendo: i soldi che sono stati stampati hanno gonfiato bolle speculative nelle economie dei paesi emergenti, bolle che adesso si stanno sgonfiando molto velocemente mettendo in crisi queste economie; se questo è vero allora è anche vero che solo una piccola parte di questi soldi è andata a sostenere le economie reali occidentali. Ma non basta, gli hot money non le politiche monetarie, né quelle economiche influenzano l’andamento dell’economia mondiale.

Imposimato conferma: “Moro fu ucciso per volere di Andreotti e Cossiga, responsabili della stragi: da Piazza Fontana a Via D’Amelio”

26 gennaio 2014
Ferdinando Imposimato torna a parlare del caso del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro e lo fa puntando il dito contro quelli che allora erano i vertici dello stato e della Democrazia Cristiana: Giulio Andreotti e Francesco Cossiga. L’ex giudice istruttore della vicenda dice: “L’uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri”. Poi ha aggiunto: “Se non mi fossero stati nascosti alcuni documenti li avrei incriminati per concorso in associazione per il fatto. I servizi segreti avevano scoperto dove le Br lo nascondevano, così come i carabinieri. Il generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza, ma due giorni prima dell’uccisione ricevettero l’ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia”. “Quei politici – ha detto Imposimato – sono responsabili anche delle stragi: da Piazza Fontana a quelle di Via D’Amelio. Lo specchietto per le allodole si chiama Gladio. A Falcone e Borsellino rimprovero soltanto di non aver detto quanto sapevano, perché avevano capito e intuito tutto, tacendo per rispetto delle istituzioni. Per ucciderli Cosa Nostra ha eseguito il volere della Falange Armata, una frangia dei servizi segreti”. Ferdinando Imposimato appena un mese fa ha presentato un esposto alla Procura di Roma, affermando che le forze dell’ordine sapevano dove si trovava la prigione di Aldo Moro. Per questo i magistrati hanno aperto un fascicolo per valutare se esistano i presupposti per riaprire il caso Moro. Nel testo di Imposimato ci sono le rivelazioni di 4 appartenenti a forze dell’ordine e armate secondo cui il covo Br di via Montalcini fu monitorato per settimane. Ma non è tutto: recentemente la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine relativo alle dichiarazioni di due artificieri, che hanno raccontato come il ritrovamento della Renault 4 contenente il cadavere di Moro sia avvenuto alle 11, e come sul posto fosse stato presente fin da subito Francesco Cossiga. –

UOMINI E DONNE CHE SI SUICIDANO: MA COSA MAI DIREMO AI NOSTRI FIGLI?

ma che spariscano questi evasori, che, come dice il magnanimo, benefattore banchiere Mario Draghi a capo del più grande ente di beneficenza noto come BCE, questi evasori sono la rovina d’Italia

26 gennaio 2014

LUNEDI 27, ALLE 10,00, TUTTI IN PIAZZALE DELLA VITTORIA A FORLI’ CHE ANDIAMO A PRESENTARE LE DENUNCE CONTRO IL GOVERNO ITALIANO PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO IN BASE ALL’ART. 580 C.P.
TROPPE PERSONE SONO STATE COSTRETTE A QUESTO GESTO ESTREMO DA UN GOVERNO FAMELICO, LO DOBBIAMO FARE SIA PER LA LORO MEMORIA, SIA COME DOVERE VERSO TUTTO IL POPOLO ITALIANO. Presidio di Forlì
Uomini e donne che si uccidono, soffocati da un peso enorme…
Il peso di vivere!
Leggo, ascolto storie e nonostante la mia “precaria “situazione, penso che nonostante tutto sono tra i fortunati!
Ma nn so più cosa dire ai miei figli.
Non so come spiegar loro che la mamma, nonostante tutto dice di nn abbattersi, di continuare a lottare…sorridendo, ma con la pena e la sofferenza nel cuore.
Quella sofferenza di non sapere se domani sarà peggio o almeno, uguale a oggi!
Come si fa a ridurre un essere umano allo stremo…
Come fai tu che oggi esci dal tuo posto di lavoro li in parlamento , in senato…
Come fai tu Presidente della Repubblica a non chiederti..quanti domani moriranno ancora?
Io me lo chiedo, io mi chiedo cosa posso fare per cambiare queste cose…
Ma voi che ogni giorno sperate che venga sera presto per tornare nelle vostre case, dai vostri figli…come fate a guardarli negli occhi e pensare che siete stati in grado di fare il vostro lavoro?
Non invidio i vostri posti…ma mi chiedo…
Siete persone come noi?
Siete umani?
Avete creato una guerra tra poveri….
I miei genitori mi hanno insegnato il rispetto per gli altri, per le istituzioni, per la propria patria…
È io ai miei figli….
Ma che futuro avranno?
Sono stanca, stanca di vedere mio marito tornare distrutto dal “giro in cerca di una speranza”. Sono stanca di sentirmi umiliata ogni volta che vado in banca…
Sono stanca di sentire parole, parole ma mai fatti…
Stanca di sentire chi si lamenta perché ha perso il suo stato privilegiato e non pensa che c’è chi muore di fame..
Stanca di vedere persone che cercano una casa “politica” per se stessi..parlando dei problemi che gli italiani stanno vivendo… di vederli e sentirli parlare di questo..
DAVANTI AD UNA PIZZA..UNA BIRRA E SE C’È’ STA’ ANCHE IL DOLCE!
Stanca …stanca…stanca..
Ma non vi darò mai la soddisfazione di arrendermi!!!
MAI!
Per i miei figli , per gli altri e per me stessa!
 
ob_b2734f_lutto
 

USA: NEL 1994 SCAPPO’ DI CASA PER EVITARE LA CHEMIO E FECE PERDERE TRACCE DI SE’. E’ TORNATO ORA SANO, SENZA PIU’ IL CANCRO

untitled4
(NaturalNews) Vi ricordate la storia del 16enne  che scappo’ dalla sua casa in Massachusetts, nel 1994 per evitare la chemioterapia? Il suo nome è Billy Best e la sua storia aveva fatto sensazione sul territorio nazionale, mentre aveva fatto perdere tracce di sè.
Ora è molto sano, senza piu’ cancro, di nuovo a casa e lavora in un negozio locale di prodotti per la salute e fa  consulenza a genitori che vengono spinti nella chemio; partecipa anche a seminari medici che riguardano la scelta da parte del paziente.
Billy continua ad essere intervistato  da siti di informazione alternativa, laddove c’è una notizia che riguardi famiglie che devono diventare fuggitive perchè si rifiutano di far fare la chemio e radiazioni ai loro figli. Ora ha anche pubblicato un libro, come ha detto alla scrittrice Linda Conti. Il libro si intitola: The Billy Best Story: Beating Cancer with Alternative Medicine [la Miglior storia di Billy: sconfiggere il cancro con la medicina alternativa] e su Amazon ha già 23 recensioni a 5 stelle.
 
Un riassunto sulla storia di Billy
Qua e là la stampa ufficiale aveva fatto intendere che quando Billy era scappato, era finito in California e da là aveva scoperto i protocolli per guarire dal cancro, in riferimento alla sua malattia, il linfoma di Hodgkin. Ma in realtà non è mai finito in California, ma in Houston, Texas.
Invece di vagabondare per le strade come fanno molti adolescenti che scappano, egli ebbe la fortuna di incontrare dei compagni di skateboard che gli diedero una mano ad ospitarlo. Billy non aveva idea che tutta la nazione gli stesse dando la caccia. I suoi genitori avevano contattato  molti punti nazionali di informazione per la ricerca di persone, preoccupati di dove fosse  e della sua salute.
 
Ma un giorno il padre di uno dei compagni di skateboard di Billy, disse di aver visto Billy in un programma tv che riguardava la sua fuga da casa, dopo aver ricevuto 5 trattamenti chemio. Billy aveva deciso di tornare a casa ma con una promessa: nessuna chemoterapia.
Al suo posto avrebbe deciso per metodi alternativi. Diventato quindi famoso in tutta la nazione,  gli arrivano vari suggerimenti di cosa avrebbe potuto scegliere.
 
formularenecaisse
  Billy scelse Gaston Naessens’ 714-X  e il tè (tisana) Essiac
 
Gaston Naessens era fuggito dalla Francia per poter somministrare iniezioni di 714X in Quebec, Canada, ma presto fini’ nei guai anche là. La sua soluzione di canfora, azoto e sali minerali, era prodotta in Canada, ma vietata in USA.
A Billy venne insegnato come farsi una inizione da solo, questo nel vicino Canada, dove gli fu possibile acquistare il rimedio e continua a farsi occasionalmente  delle iniezioni di mantenimento.
Come la potente cannabis, o l’olio di canapa, il 714-X è sulla lista della mafia medica come  “vietato assoluto”, ed è difficile da avere e somministrare. Ma fintanto che non viene promosso come cura, c’è il tè-tisana  Essiac, che è molto a buon mercato e  reperibile ovunque. Il trucco è ottenere le migliori erbe e farsi la tisana da sè.
Quei racconti di pazienti di cancro che non hanno tratto benefici dalla tisana Essiac,  sono tali perchè  di solito si usano delle tisane acquistate sugli scaffali  di negozi salutistici, che ironicamente sono anche piu’ costose che comprarsi le singole erbe e farselo da sè.
 
L’infermiera canadese Rene Caisse ne curo’ migliaia  nella sua piccola clinica di città. Dopo la sua morte, le autorità fecero incursione nella sua clinica e distrussero tutti i dati che fu loro possibile trovare. La ricetta per questa tisana fu poi scoperta dal Dr. Gary Glum, D.C., uno degli ex soci di Rene e quindi la tisana risorse a livello nazionale.  (http://www.naturalnews.com).
 
Purtroppo solo pochi comprendono  l’importanza di avere esattamente le erbe usate da
Caisse: rabarbaro turco, radice di bardana, radice di olmo rosso, foglie di acetosella con radici, biologiche o selvatiche e non irradiate. Molti fornitori di tisane oggidi’ imbrogliano un po’, usando  erbe di qualità inferiore o irradiate e senza radici di acetosella.
 
Imbrogliare anche solo un po’, altera  troppo questa tisana. Nella mia esperienza, si puo’ essere certi della alta qualità e di come preparare la tisana, qui: http://renecaissetea.com
 
Fonte tratta dal sito .